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Dibattiti alla Festa di Villa: mercoledì 12 agosto si parla di lavoro con on. Aringa

FestaunitaPartono domani i dibattiti politici in programma alla “Festa de l’Unità” di Villadossola organizzata dal Partito Democratico, in svolgimento sino a domenica 17 agosto presso l’area feste della Lucciola .  Il programma è visibile cliccando a questo link

Mercoledì 12 alle ore 18 sul tema “Riparte il lavoro, riparte l’Italia”, interverrà l’onorevole Carlo dell’Aringa, già sottosegretario al lavoro e docente di economia politica Università Cattolica; coordina l’onorevole Enrico Borghi.

Giovedì 13 alle ore 18 dibattito su “Le future sfide per la regione Piemonte e il Vco” con il vicepresidente della Regione Aldo Reschigna che incontra i sindaci Silvia Marchionini, Adelaide Mellano, Marzio Bartolucci. Coordina di Francesco Squizzi, segretario circolo PD Villadossola.

Venerdì 14 sono previsti due incontri: alle ore 18 sul tema “Europa: incubo o sogno?” con la presenza dell’onorevole Mercedes Bresso, Europarlamentare PD-S&D (coordina Rosa Rita Varallo presidente assemblea provinciale PD) e alle ore 20.30 su “Torniamo alla crescita, cambiamo l’Italia”  con l’intervento dell’onorevole Enrico Borghi intervistato da Maurizio De Paoli direttore Vco Azzurra Tv.

Domenica 16 alle ore 18 ultimo appuntamento con il senatore Federico Fornaro della commissione affari costituzionali Senato in un dibattito su “La stagione delle riforme”; coordina Antonella Trapani Segretario provinciale PD. 

già svolti
Sabato 8 agosto alle ore 18 dibattito dal titolo “Ambiente e green economy: il nuovo modello di sviluppo dell’Italia”. Relatore è l’onorevole Chiara Braga, responsabile nazionale ambiente del P. Intervengono Alberto Valmaggia assessore ambiente e parchi Regione Piemonte, Stefano Costa presidente Provincia Vco, Marzio Bartolucci sindaco di Villadossola, Giuseppe Monti vicepresidente Parco Nazionale della Valgrande e membro FederParchi; coordina l’onorevole Enrico Borghi Capogruppo PD commissione ambiente.

Nagasaki, 9 agosto 1945:il giorno in cui il sole cadde nuovamente sulla terra

nakasakiNagasaki si estende al centro di una lunga baia, che rappresenta il miglior porto naturale dell’isola di Kyūshū, nel sud del Giappone. Il suo nome, letteralmente, significa  “lunga penisola”.
Il 9 agosto del 1945 diventò il secondo obiettivo su cui sganciare una bomba atomica. Il bombardiere B-29 Superfortress  dell’aviazione americana (esemplare numero 44-27297, ribattezzato “Bockscar”) portava in pancia “Fat Man” (in italiano “ciccione“). Quel nomignolo era stato assegnato alla Model 1561 (Mk.2), la terza bomba atomica approntata nell’ambito del Progetto Manhattan, il secondo e ultimo ordigno nucleare mai adoperato in combattimento.
In origine non era previsto che la città di Nagasaki finisse nel mirino dell’aereo pilotato dal  maggiore Charles W. Sweeney. Era, come si usa dire, “la seconda scelta”.
L’obiettivo primario era la città di Kokura, non distante da Fukuoka, nella parte settentrionale dell’isola di Kyūshū, sede di un grande deposito di munizioni dell’esercito giapponese.  Ma il cielo era coperto di nubi e la visuale pessima. Così  si optò per l’alternativa e questa portava il nome di Nagasaki. Così la bomba finì  sulle acciaierie Mitsubishi situate poco fuori quella città.
Fat Man” esplose a un’altezza di mezzo chilometro sulla città e sviluppò una potenza di 25 chilotoni, quasi il doppio di “Little Boy” , l’ordigno sganciato dal bombardiere “Enola Gay” che esplose tre giorni prima su Hiroshima.
Ma, dato che Nagasaki era costruita su un terreno collinoso, il numero di morti fu inferiore a quelli prodotti dalla prima bomba. A Hiroshima morirono istantaneamente per l’esplosione nucleare tra le 66.000 e le 78.000 persone e una cifra simile rimase ferita.
Per due volte, in tre giorni, il sole cadde sulla terra.
Un numero elevato di persone persero la vita nei mesi e negli anni successivi a causa delle radiazioni e molte donne incinte persero i loro figli o diedero alla luce bambini deformi.
Il numero totale degli abitanti uccisi a Nagasaki venne valutato attorno alle 80.000 persone, incluse quelle esposte alle radiazioni nei mesi seguenti. La sorte volle che tra le persone presenti a Nagasaki quel 9 agosto di settant’anni fa  vi fossero anche un ristretto numero di sopravvissuti di Hiroshima.
Entrambe città furono rase al suolo. Un disastro che costrinse, meno di una settimana dopo, il 15 agosto 1945, l’imperatore del Giappone Hirohito a presentare agli alleati la resa incondizionata.
Con la firma dell’armistizio, il 2 settembre del 1945, si concluse di fatto il secondo conflitto mondiale. Settant’anni dopo i bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki, due ospedali della Croce Rossa giapponese stanno curando migliaia di persone che continuano a patire le conseguenze di questi attacchi. Secondo fonti ufficiali della Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezza Luna Rossa questi ospedali – nel 2014 – si sono presi cura di 4657 vittime dell’esplosione a Hiroshima e 6030 di quella di Nagasaki. Si calcola inoltre che diverse migliaia di queste persone continueranno ad avere necessità di cure, nei prossimi anni, per le problematiche legate alle radiazioni.
In totale, tra i due centri sanitari sono stati ospedalizzati 2,6 milioni di persone per le conseguenze legate alle radiazioni. Il 63 % dei decessi registrati nell’ospedale di Hiroshima, in funzione dal 1956, sono stati causati da diversi tipi di cancro. Tra questi, il 20 % per cancro al polmone, il 18 % per cancro allo stomaco, il 14 % per neoplasie al fegato, il 7 % per cancro all’intestino e un altro 6 % dai linfomi maligni.
Nell’ospedale di Nagasaki, che cominciò a funzionare nel 1969, i morti per cancro rappresentano, fino a marzo dell’anno scorso, il 56% del totale. Secondo la Croce Rossa, l’incidenza di leucemia tra i sopravvissuti dei bombardamenti fu di quattro o cinque volte superiore rispetto alle persone non esposte alle radiazioni durante la prima decade, e diminuì successivamente. Una contabilità tremenda, eredità diretta di quello che fu l’inizio dell’era del terrore nucleare.
Settanta anni dopo, la memoria di ciò che è stato deve indurre a far sì che nessuno debba più scrivere, di fronte alle atrocità della guerra, quello che il copilota, capitano Robert A. Lewis , annotò sul diario di bordo del bombardiere “Enola Gay” dopo aver verificato con un binocolo gli effetti della bomba sganciata su Hiroshima: “My God what have we done?”, ““Dio mio, cosa abbiamo fatto?”.

Marco Travaglini

Festa de l’Unità a Villadossola dal 5 al 17 agosto

festa villa 2015 simboloFesta de l’Unità a Villadossola presso l’area feste la Lucciola dal 5 al 17 agosto. Tredici giorni di festa.
Clicca per scaricare e visionare il programma completo Festa PD villa 2015).
Tre punti spettacolo (balera, palco e piano bar) per trentanove tra concerti e spettacoli. Otto dibattiti con oltre trenta ospiti tra politica e associazionismo. Sei punti ristoro con il self service (con ogni sera quattro piatti tipici regionali diversi, ), la pizzeria, il pesce fritto, la griglia, la tappia, la panineria. Tre bar.
E poi… sport, associazionismo, area mostre, area bimbi, il banco della sottoscrizione a premi e molto altro ancora per la Festa de l’Unità più importante del Piemonte dopo quella di Torino.

Un passo in più in Europa

logopattosindaciIl Consiglio Comunale di giovedì 30 luglio ha promosso nuovi passi di Verbania verso la città europea che merita d’essere.

Lo dimostrano:

  • l’appoggio del Consiglio all’ottimo lavoro dell’Amministrazione nel reperire fondi residui dal Pisu per finanziare le opere che permetteranno nel breve la riapertura di un bene prezioso come il Museo del Paesaggio;
  • la destinazione dei fondi alla riqualifica del lungolago di Pallanza;
  • la regolamentazione del passaggio della fibra ottica nella nostra rete cittadina.

Ma particolare attenzione intendiamo dare all’approvazione del Paes di Verbania, cioè il piano d’azione per l’energia sostenibile, conseguenza diretta dell’adesione al Patto dei Sindaci, votato all’unanimità dal Consiglio Comunale nell’agosto dell’anno scorso.

Il Patto dei Sindaci è un’iniziativa promossa dall’Unione Europea che mira a coinvolgere le città europee su base volontaria, allo scopo di raggiungere una sostenibilità energetica ed ambientale entro il 2020 rispettando il programma 20-20-20, cioè:

  • riduzione del 20% delle emissioni di gas serra;
  • incremento del 20% delle fonti energetiche rinnovabili;
  • riduzione del 20% dei consumi energetici.

Il Paes è quindi un documento corposo costituito di due parti:

  • l’inventario delle emissioni di base, che fornisce informazioni sulle emissioni di CO2 attuali e future: lo studio si è basato sull’anno di riferimento del 2010, unico anno successivo al 1990 per cui è stato possibile ricostruire un quadro del consumo energetico del Comune e su cui gli estensori del documento hanno compiuto un complesso lavoro di incrocio di dati, rilevati tramite Enel, Istat, Terna e Ministero. Ne risulta che le emissioni sono per la maggior parte attribuibili al settore residenziale (46%), al trasporto privato (26,8%) e che il settore pubblico contribuisce solo per un limitato 4,10%. Benché minoritario, il pubblico può e deve essere esempio per gli altri settori, cioè guida di un percorso così virtuoso. pensiamo ad un patrimonio comunque importante di 16 edifici scolastici, oltre a 72 edifici ad uso pubblico, 26 parcheggi e autorimesse, 9 cimiteri e 28 edifici ad uso sportivo,
  • il piano in senso stretto, che individua ben 12 azioni che l’Amministrazione intende portare avanti al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, dalla riqualificazione dell’illuminazione pubblica, con la sostituzione di 2600 punti luci e con un risparmio di 564 tonnellate di CO2 in un anno, alla riqualificazione e il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici con la sostituzione delle caldaie obsolete, interventi di coibentazione delle pareti esterne, installazione di energie rinnovabili, con un’ipotesi di riduzione del 30% sia per il calore che per l’elettricità ad azione articolate in ambiti quali mobilità sostenibile, turismo, ammodernamento del parco auto, ottimizzazione del trasporto pubblico e, per concludere, un’azione di comunicazione e sensibilizzazione.

Va precisato che il Paes è per propria natura uno strumento flessibile al servizio del Comune che individua dei percorsi ma è poi soggetto alla capacità della politica di decidere quali obiettivi privilegiare di volta in volta per raggiungere il risparmio ed efficientamento previsti.

Insomma uno strumento strategico che travalica la quotidianità e l’ordinaria amministrazione, permette di alzare lo sguardo verso un orizzonte più ampio, che vede Verbania inserita in un progetto europeo, che responsabilizza tutti i cittadini ad una maggiore attenzione ai temi dell’ambiente e che ci impone di pensare allo sviluppo della nostra città solo con azioni compatibili con questi obiettivi.

E’ compito della politica immaginare e progettare la visione di città e il suo sviluppo futuro da qui ai prossimi anni, ma qualunque strada si prenda, non si potrà prescindere dall’impegno che ci siamo assunti sui temi ambientali e del risparmio energetico.

Gruppo Consiliare PD Verbania

Borghi: riquialificazione delle scuole, oltre tre milioni di euro

scuola verbaniaEsprime soddisfazione il deputato del Partito Democratico Enrico Borghi, capogruppo Pd in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera, per la notizia odierna relativa all’avvenuto sblocco delle risorse per i primi interventi finanziati attraverso il bando ‘scuole sicure’ per l’anno 2015
“La notizia di oggi è estremamente positiva – commenta il parlamentare ossolano – abbiamo avuto la conferma dal Ministero dell’Istruzione, di concerto con quello dell’Economia, dello stanziamento effettivo e bollinato per i primi interventi sulle scuole del nostro territorio relativi al primo anno della programmazione triennale, ovvero il 2015”.
I comuni del Vco che a suo tempo fecero richiesta e che sono stati individuati dal Ministero come beneficiari del contributo, sulla base della selezione compiuta dalla Regione Piemonte, sono Druogno (313.641,64 euro), Baveno (800.000,00 euro), Anzola (232.118,58  euro), Pieve Vergonte (800.000,00 euro), Vogogna (233.560,45 euro) e Villette (41.517,35 euro) per un totale del Verbano Cusio Ossola di 2.420.838,02.
Per la provincia di Novara: Casalino (100.000 euro), Grignasco (800.000 euro), Invorio (60.700 euro), per un totale di 960.400 euro.
Gli interventi saranno effettuati nelle prossime settimane, in quanto una delle caratteristiche richieste dal Ministero era l’immediata cantierabilita’ degli interventi, e non saranno soggetti a patto di stabilità.

Gli ulteriori interventi inseriti nella programmazione unica nazionale verranno successivamente finanziati con fondi a valere sugli anni 2016 e 2017.

“Si tratta di una risposta concreta che parlamento e governo danno ai nostri territori e ai nostri comuni – conclude Borghi – i temi della messa in sicurezza degli edifici scolastici e dell’investimento nell’istruzione tornano ad essere una priorità anche nei prossimi anni per il rilancio del nostro paese e del nostro territorio, per una scuola sempre più di qualità’, sia nella didattica che nell’edilizia”.