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FORZA ITALIA E MOVIMENTO 5 STELLE: 4 GRUPPI PER 5 “FRATELLI”

Consiglio Comunale VerbaniaA poche settimane dalla scissione in casa Comunità.vb che ha visto la nascita di un partito nuovo della destra guidato dallo scissionista Giorgio Tigano e dalla ex leghista Sara Bignardi, giovedì sera in Consiglio Comunale abbiamo assistito al melodramma che si è consumato in casa Forza Italia e in casa del Movimento 5 Stelle.
Il gruppo di Forza Italia ha messo in scena uno spettacolo davvero divertente formando due gruppi composti da 2 consiglieri ciascuno: Immovilli e Chifu (che è tornato a casa) da una parte, Scarpinato e Cristina dall’altra. Fino a qui tutto bene, più o meno. La cosa esilarante è stata quando entrambi i gruppi hanno comunicato alla presidenza di volersi chiamare allo stesso modo (ovvero gruppo Forza Italia), ben sapendo che la cosa non è possibile. Mentre i forzisti litigavano da una parte per chi dovesse tenersi il vessillo berlusconiano, il movimento 5 stelle provava a scindere l’atomo con la consigliera Minore che ha annunciato l’uscita dal gruppo grillino per confluire nel gruppo misto. Odore di epurazioni anche a Verbania? Il metodo Grillo ha fatto strada.
Insomma la minoranza più divisa e frastagliata che si sia mai vista e che oggi conta 9 gruppi per soli 12 consiglieri. Tutto ciò è molto divertente considerando il fatto che le accuse di essere divisi arrivano sempre nella direzione del nostro Partito (per inciso 17 consiglieri) e della nostra maggioranza.
Nel frattempo noi continuiamo a lavorare per la città in attesa di altri sviluppi in quella che sembra essere diventata una soap opera tutta in casa delle minoranze consiliari.
Riccardo Brezza
Segretario PD Verbania

Discutere con la Regione sulla sanità: una scelta necessaria

sanitaAbbiamo la possibilità di ridisegnare l’offerta sanitaria del nostro territorio ma alcuni amministratori non la vogliono cogliere. Questo dovrebbe stupirmi? No, questo no. 
Mi stupiscono invece le dichiarazioni del Sindaco Cattrini, primo porta voce di questo arroccamento difensivo, che basandosi sulla sua personale convinzione che qualcuno ha già preso la sua decisione sugli ospedali del Vco e indicando nel Pd il padrone cattivo che lo ha imbavagliato si esclude dalla discussione e più che un disobbediente oggi, posso dire che lo è stato fino a ieri. 
Lo è stato quando il partito gli ha chiesto di non chiudersi alla discussione e di sedersi al tavolo, quando gli ha chiesto di adoperarsi per mantenere i contatti con i resto del Vco e in ultimo quando rifiuta di contribuire ad un progetto per il futuro della nostra medicina territoriale definendolo “solo chiacchere”. 
Non mi sorprende che a seguirlo siano gli amministratori di centro destra dell’Ossola e che cerchino l’appoggio dell’opinione pubblica mettendo anche loro sul piatto delle inconsistenti dimissioni, mentre propongono di affidarsi alla Sanità privata lombarda e che tutto bisogna fare fuorché migliorare i servizi ai cittadini perché, se arrivassero dei risultati positivi poi come me la mettiamo con il consenso elettorale? 
No. Quest’ultima parte non mi stupisce, anche perché siamo abituati alla contrapposizione politica misera e triste che si pratica in questo paese, la destra conservatrice si contrappone ad una forte volontà di riforma portata avanti in prima linea dal Partito Democratico. Parlando personalmente con il Presidente Chiamparino ho avuto rassicurazioni ulteriori, anche se non ne sentivo il bisogno, sul fatto che non c’è stata alcuna decisione sul Dea del Vco e che gli sforzi e le dolorose scelte fatte in questi mesi per rimettere i conti della sanità regionale in ordine stanno dando i primi frutti. 
Mentre in questi mesi tutti si cimentavano nella pratica dell’attacco mezzo stampa il PD ha investito le sue energie nella stesura di un progetto sperimentale per il VCO riguardante l’assistenza integrata, per coprire e rispondere finalmente ad una grande richiesta di nuovi bisogni assistenziali, per dare risposte concrete alle piccole e grandi necessità sanitarie e non per forza ospedaliere che arrivano dai nostri cittadini. 
Qualcuno dice che non si può affrontare questo argomento se non è definito prima dove sarà collocato il DEA. E qui commette il nostro stesso errore comunicativo iniziale. Noi già oggi parliamo impropriamente di DEA, perché non trovando risposte adeguate come cittadini andiamo in ospedale e magari ci lamentiamo per la lunga attesa, non immaginando che stiamo aspettando perché non siamo un’emergenza, perché avremmo bisogno di un pronto soccorso o di un punto sanitario intermedio. 
Questi si definiscono accessi impropri! 
Dai qui il ribaltamento, riduciamo gli accessi impropri, rispondiamo ai nuovi bisogni di salute ed emergerà con più chiarezza anche la soluzione per l’emergenza e la sua gestione in ospedale senza dare al cittadino, all’amministratore pubblico, quella infelice sensazione di esser abbandonato, di esser oggetto di ingiustizie e differenziazioni tra territori. 
Abbiamo il tempo necessario per costruire un progetto su basi economiche stabili. A tal proposito è arrivata in questi giorni una lettera dell’Assessore Siatta indirizzata ai sindaci in cui si avvia la prima interlocuzione su questo argomento, un segnale importante, una attenzione che il Pd ha cercato con insistenza, senza minacce, ma con la forza e la determinazione di chi ha delle idee da proporre per costruire finalmente quel futuro di cui si è tanto sentito parlare, ma che non ha trovato una classe dirigente all’altezza della sua realizzazione. 
Oggi bisogna scegliere: andiamo avanti con i vecchi metodi, con la debolezza delle rivendicazioni e dei ricatti istituzionali (se poi per dimissioni si intende che si andrà nel proprio consiglio rimettendo il mandato da sindaco… non si è neppure capaci di andare fino in fondo nella protesta!), delle divisioni territoriali o portiamo avanti in maniera compatta come Vco un progetto per i cittadini, per gli anziani affetti da malattie croniche, per traumatizzati che necessitano un percorso di cura post operatorio efficace, per i disabili mentali e le loro famiglie, per le madri che hanno bisogno di risposte a tutte le ore del giorno? Come si fa a dire che chi vuole discutere di questo è un succube del partito? Chi vuole discutere di questo è un amministratore che ha a cuore il futuro dei suoi cittadini senza distinzione di appartenenza politica. Certo per ottenere risultati positivi bisogna rimboccarsi le maniche, bisogna lasciare le sensazioni da parte e allargare la discussione, informare correttamente i cittadini perché nessuno di loro sarà lasciato solo. 
Cambieremo la sanità del Vco grazie al lavoro di squadra, alla collaborazione di amministratori e operatori, e all’impegno di chi sa quanto sia importante lavorare per ottenere un risultato importante come quello che ci siamo dati. 
Antonella Trapani 
Segretario Provinciale

Nasce la comunity Plurale Democratico

Omegna 1Il Circolo del Partito Democratico di Omegna Cusio annuncia con soddisfazione la nascita della Community Democratica di “Plurale Democratico” con il varo degli strumenti del Sito Internet (all’indirizzo: www.pluraledemocratico.com), della Pagina Facebook e, prossimamente, del Gruppo di Facebook e dell’account Twitter.
I termini “community” e “plurale” simboleggiano molto bene quale voglia essere il modus operandi nella nostra attività: vogliamo essere un forza politica aperta all’intera società civile, fatta da tante anime diverse unite da valori comuni, che si confrontano democraticamente e che sono capaci di darsi un efficace punto di sintesi per il Bene Comune dei Cittadini.
Con l’attivazione della community di “Plurale Democratico” il Blog “Sentire Democratico”, attivo da anni nel dibattito cittadino, viene a essere storicizzato. Sarà infatti ancora raggiungibile come archivio storico, ma da ora non più alimentato di nuove notizie.
Si coglie l’occasione per tributare un sentito ringaziamento a tutti coloro che nel corso degli anni si sono adoperati per animarlo di informazioni e dibattito.

PD Omegna Cusio – Funzione di Comunicazione

Autonomia montana, il PD lavora: basta lezioni da Marcovicchio.

PROGETTO VCO logoHo letto, in questi giorni scorsi, una dichiarazione del consigliere provinciale Matteo Marcovicchio, che afferma, con grande passione, l’urgenza di giungere in tempi rapidi alla definizione dell’autonomia per il Verbano Cusio Ossola al fine di evitare a questo territorio un destino di marginalità e di spoliazione, secondo lui già segnata.
Vorrei rassicurarlo sul fatto che questa valutazione è la stessa che ho fatto e sto facendo io, con gli amici del gruppo provinciale “Progetto VCO” e con il presidente Costa, e su questo tema, insieme, stiamo lavorando per portare a compimento l’iter procedurale del DDL regionale presentato in autunno dai cinque sindaci dell’Ossola e che ha l’obiettivo di formalizzare l’attribuzione al VCO della specificità montana cosiddetta, prevista dallo Statuto Regionale e ribadita dalla Legge Delrio, nonché dalla Riforma Costituzionale in itinere, come votata, non più tardi di pochi giorni fa, alla Camera, grazie all’impegno ed all’azione dell’on. Enrico Borghi, parlamentare di questo territorio, del quale rappresenta con decisione gli interessi.
Il consigliere Marcovicchio ,  non si sa che agenda abbia consultato,  deve prendere atto atto che l’on. Borghi è costantemente a disposizione degli amministratori del VCO e su questo argomento particolare della specificità montana e dell’autonomia territoriale sta coordinandosi con la Regione Piemonte, con i suoi colleghi sindaci e con gli esponenti del PD ai vari livelli di governo per giungere a condividere una legge regionale che sia la migliore possibile e la più utile a mettere in sicurezza la peculiarità ed i servizi della nostra area provinciale.
Posso assicurare di quest’impegno perché lo constatiamo regolarmente dal fronte  provinciale, dove si agisce con il coordinamento del Presidente Stefano Costa proprio per tenere fede ad un ordine del giorno approvato in Consiglio Provinciale all’unanimità, e quindi anche dal consigliere Marcovicchio, che coinvolge, e nei prossimi giorni lo farà ancora di più, la partecipazione dei Sindaci alla revisione e definizione del testo del disegno di legge regionale da portare in votazione in tutti i consigli comunali.
E’ evidente che il lavoro su questo tema comporta, per usare un concetto del Presidente Mattarella, una “riflessione collegiale”, una passione univoca ed un obiettivo condiviso allo stesso modo e di cui tutti e ciascuno abbiano ben chiari valori e contenuti su cui si fonda e su quale storia e su quale futuro affonda le sue radici : se tali significati sono affrontati con coscienza e coerenza, sfrondati da orpelli burocratici, sofisticherie eccessive, scelte, per così dire, più realiste del re, ponendo gli interessi del VCO in cima a qualunque lista di valutazioni, sarà più semplice e più importante servire, da amministratori consapevoli e seri, il VCO, insieme.
Ricordo al consigliere Marcovicchio che negli anni in cui a Roma questa terra era rappresentata da molti parlamentari di centro destra, tanti discorsi sono stati pronunciati in merito, rimasti parole non seguite da fatti tangibili.
Oggi siamo rappresentati nelle istituzioni da un solo parlamentare, Enrico Borghi del PD, che ha però saputo agire con rapidità, saggia freddezza e lucidità politico-amministrativa, affinché ci fosse resa disponibile un’ancora legislativa concreta, a cui il VCO può riferirsi per credere, basta che lo voglia sul serio, che la marginalità ed il declino non sono nel nostro orizzonte.
Escludo, con cognizione di causa, che Borghi ritenga concluso il suo impegno nel merito ed invito perciò, di contro, il consigliere Marcovicchio ad agire con convinzione ancora più rafforzata nei suoi ambiti di competenza, perché è lì, glielo assicuro, dove c’è, sul serio, bisogno di un’assunzione di responsabilità forte e motivata.

 Rosa Rita Varallo
Consigliere Provinciale delegato – Capogruppo di “Progetto VCO”
Presidente Assemblea Provinciale PD VCO

 

Omegna, 1 marzo 2015

Nuova legge regionale sulla semplificazione

Aldo Reschigna
Aldo Reschigna

“La nuova legge sulla semplificazione, approvata ieri dal Consiglio regionale, rappresenta un passo avanti importante nel rapporto tra pubblica amministrazione, cittadino e impresa”.
Lo ha sottolineato stamani il vicepresidente della Regione Piemonte Aldo Reschigna, presentando agli organi di informazione i contenuti del provvedimento.
Reschigna ha ripercorso la genesi della legge, fortemente voluta dal presidente Sergio Chiamparino di fronte alle richieste emerse dalle forze economiche fin dai primi incontri della Giunta regionale nelle province. “Per questo il presidente Chiamparino inviò una lettera alle realtà economiche chiedendo suggerimenti e spunti per il nuovo provvedimento”, ha ricordato Reschigna. “Il confronto si è sviluppato anche dopo il varo del disegno di legge da parte della Giunta regionale, con incontri diretti e contributi scritti.
Per questo possiamo parlare di una legge fortemente condivisa, frutto del dialogo della Regione con il sistema economico”.
Il vicepresidente Reschigna ha valorizzato il rapporto positivo sviluppatosi tra maggioranza e opposizione nella discussione del provvedimento: “Una delle pagine più belle da me vissute in Regione, con un confronto sempre di merito, mai ostruzionistico, che ha permesso di varare una legge importante in sole tre sedute di aula”.
Resta ora da affrontare il tema dei regolamenti applicativi del provvedimento e la standardizzazione delle procedure regionali su tutto il territorio, insieme con l’introduzione di criteri di proporzionalità nei controlli sulle imprese. L’impegno della Giunta è di concludere questa parte entro il 2015.
La legge interviene sulla maggior parte dei settori in cui opera l’amministrazione regionale, modificando 26 leggi regionali e abrogandone 2.
Porterà a consistenti risparmi di tempi e di costi anche per le aziende, da poche centinaia di euro per le realtà più piccole fino a decine di migliaia per le procedure e le realtà più complesse.
Grande importanza ha il passaggio dalla documentazione cartacea a un uso sempre più diffuso di quella telematica, anche attraverso l’utilizzo del contrassegno telematico, il cosiddetto @e.bollo.
Nel settore del commercio e del turismo si passa dall’autorizzazione alla Segnalazione certificata di inizio attività, la Scia. Aprire un bar sarà molto più semplice, come per le piccole e medie aziende ottenere le autorizzazioni di carattere ambientale, ora tutte unificate nella Autorizzazione unica ambientale.
Una grande semplificazione, con la fissazione di regole certe e chiare, tocca anche l’attività estrattiva, in cui le sanzioni sono state aumentate.
Vengono introdotte la possibilità di prorogare l’autorizzazione delle cave e procedure semplificate per lievi modifiche nei progetti di cave di pietre ornamentali.
Semplificazioni anche in materia urbanistica, con la proroga al 31/12/2012 del recupero a fini abitativi dei sottotetti esistenti, e in materia sanitaria, con l’omogenizzazione delle procedure delle aziende sanitarie e la trasparenza dei loro atti.
Viene inoltre facilitato il passaggio dalle Comunità montane alle Unioni di Comuni. Nel caso delle organizzazioni no profit si va verso il registro unico.
Nella scheda acclusa troverete sintetizzati le principali modifiche introdotte dalla legge.

Torino, 27 febbraio 2015

Borghi scrive al Sindaco di Stresa: su Poste lavoro di squadra

On. Enrico Borghi
On. Enrico Borghi

L’On. Enrico Borghi ha scritto una lettera al Sindaco di Stresa Canio Di Milia in merito all’importante iniziativa organizzata per domani con altri sindaci del Vco per discutere e scongiurare la chiusura degli uffici postali di alcuni comuni del territorio provinciale.
“Purtroppo i lavori parlamentari non mi permettono di essere presente all’iniziativa del Sindaco di Stresa – commenta il parlamentare del Partito Democratico – ho comunque provveduto oggi ad inviare al Sindaco tutta la documentazione dei lavori che in questi mesi ho portato avanti come Parlamentare e come Presidente dell’Intergruppo Parlamentare per lo Sviluppo della Montagna sulla vicenda, in modo che possa essere a conoscenza di quanto a Roma si stia facendo e quale sia lo stato dell’arte.”
“E’ un tema molto delicato – continua il parlamentare ossolano – che interessa un servizio fondamentale che deve essere garantito a tutti i cittadini e che non può essere oggetto di una razionalizzazione meramente fatta su numeri e parametri”
“Rilevo con soddisfazione che i livelli istituzionali da me interessati, sia a livello Nazionale con il Sottosegretario Giacomelli sia a livello Regionale con il Presidente Chiamparino, hanno risposto positivamente al mio appello delle scorse settimane organizzando, fin da subito, delle riunioni con i responsabili regionali e nazionali di Poste alla presenza anche dei rappresentanti degli enti locali, per entrare nel merito del programma di razionalizzazione di Poste”.
“L’importante in questi casi – conclude Borghi – è che il territorio abbia la sensibilità e la consapevolezza di capire che è un problema comune a tutti e non solamente a quei comuni che hanno la sfortuna di avere i centri postali interessati dal piano di razionalizzazione.
E soprattutto, che il territorio abbia la capacità di fare squadra a tutti i livelli istituzionali. Mi sembra che l’iniziativa del Sindaco Di Milia con gli altri colleghi vada proprio in questa direzione e, di questo, lo ringrazio”.

On. Enrico Borghi