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CINEMA SOCIALE DI PALLANZA. TEATRO, NON CONDOMINIO

Destinare l’intero volume dell’ex Sociale di Pallanza a teatro/auditorium di 400 posti: aggiungendo 3 o 4 milioni ai 5 milioni di euro che la Giunta di Centrosinistra ha lasciato in eredità per il nuovo teatro si darebbe alla città una struttura funzionale e dignitosa, con molti vantaggi per la collettività.
Sta maturando velocemente in città l’idea di destinare lo stabile dell’ex cinema Sociale di Pallanza a struttura culturale (teatro, cinema, sala conferenze, auditorium) in alternativa all’ibrido (teatro, sala congressi, polo espositiva, paradiscoteca e chissà che altro..) dell’arena.
E’ un’idea che ci convince e che sosterremo. Per molte ragioni. In primo luogo, consentirebbe di preservare l’area dell’arena e di Villa Maioni da ogni cementificazione, che ne snaturerebbe la vocazione ad essere area aperta, balneare, di libera fruizione, inserita in un contesto naturale irripetibile e preziosissimo; seconda, importantissima ragione: si eviterebbe di dilapidare una somma tra i 18 e i 20 milioni di euro in tempi in cui la gravissima crisi socio-economica e occupazionale richiede l’impiego di ogni risorsa finanziaria disponibile per creare occasioni di lavoro e di insediamento produttivo; terza ragione: impedire la realizzazione di una struttura incompleta (l’assenza di parcheggi è un limite enorme!) dagli astronomici costi di gestione, che sinora non si è neppure tentato di ipotizzare; infine, il recupero a fini culturali, artistici e sociali del volume dell’ex Sociale stornerebbe il rischio di una nuova e inutile edificazione condominiale e assicurerebbe alla frazione di Pallanza (e a tutta la città) una struttura compatibile con le esigenze e i bisogni essenziali delle associazioni teatrali, artistiche, cinematografie e musicali di Verbania, recuperando uno stabile esistente ed evitando cementificazioni devastanti come quelle che s’annunciano con il progetto Arroyo 2 all’arena.
Questo obiettivo non è però compatibile con destinazioni “ibride” dello stabile ex Sociale. Dunque, niente residenza condominiale (magari con qualche spazio commerciale, tanto per gradire) in cambio di una sala pubblica da 100/150 posti, ma acquisizione dell’intero stabile da parte del Comune e realizzazione, sfruttando il volume esistente, di una sala da 400 posti, con ampio palcoscenico, alcuni spazi logistici e attrezzature di scena.
L’Amministrazione di Centrosinistra ha lasciato in eredità a quella attuale qualcosa come 5 milioni di euro di denaro fresco finalizzato al teatro 2,8 milioni da Fondazione Cariplo e 2,4 milioni dalla gara del gas metano). Aggiungendo altri 3 o 4 milioni si potrebbe agevolmente comprare lo stabile attuale e fare ciò che abbiamo appena descritto. La città avrebbe un auditorium/teatro dignitoso e risparmierebbe 10 milioni di euro rispetto alla sconsiderata soluzione Arroyo2/Arena. Bisognerebbe cominciare a pensarci.

Articolo di Claudio Zanotti e Corrado De Ambrogi tratto da VERBANIASETTANTA, foglio virtuale di informazione prodotto da Claudio Zanotti, consigliere comunale di Verbania. All’indirizzo info@verbaniasettanta.it possono essere inviati contributi, riflessioni, testi, nuovi indirizzi di posta elettronica. Gli arretrati possono essere letti sul sito www.verbaniasettanta.it

Un Natale diverso e di solidarietà. Fiaccolata!

La notte di Natale l’Unità Pastorale delle parrocchia di Cavandone, Madonna di Campagna e S.Bernardino propongono di avviarsi a Celebrare il S.Natale partendo con una fiaccolata silenziosa dal piazzale della Ditta Acetati per esprimere ancora una volta la vicinanza concreta alle tante famiglie che hanno perso il lavoro.
Programma:
Ore 22.15 Ritrovo
Ore 22.30 Breve intervento per indicare il senso del gesto e partenza
Ore 23 Celebrazione dell’Eucarestia nella chiesa di Madonna di campagna

“Scappare” e non discutere: le priorità dell’amministrazione comunale di Verbania!

l’ordine del giorno del Consiglio Comunale di Verbania, convocato ieri sera 20 dicembre, prevedeva agli ultimi due punti la discussione di due ordini del giorno presentati dai gruppi di minoranza relativi al contributo da erogare all’Associazione ESOM di Verbania ed alla situazione che si era venuta a creare in conseguenza delle dimissioni di alcuni componenti del Consiglio Direttivo del Museo del Paesaggio.
Considerata l’urgenza e l’importanza dei suddetti argomenti il capo gruppo del P.D. Angelo Rolla chiedeva di anticipare la discussione, soprattutto dell’ordine del giorno previsto al punto 15 (Contributo ESOM). La richiesta è stata bocciata e alle ore 23,50, contrariamente a quanto da noi richiesto, dai banchi della maggioranza veniva richiesta la fine del consiglio comunale, senza che si sia potuto discutere gli ultimi tre punti.
Evidentemente era necessario andare a riposare per i consiglieri della maggioranza di  Zacchera
Ricordiamo che il nostro odg sull’Esom chiedeva alla giunta di liquidare con 12.500 euro l’associazione che si occupa di attività di educazione, formazione e sostegno e minori svantaggiati.  Infatti, nell’ultima variazione del bilancio era stato azzerato il capitolo di spesa che prevedeva il tradizionale contributo riconosciuto all’associazione.
Sono stati discussi e votati punti all’odg che tutto avevano tranne che carattere di particolare urgenza a discapito invece di quelli sulla situazione creatasi all’interno del Museo del Paesaggio e soprattutto quello sul contributo a favore dell’ESOM che doveva essere erogato entro il 31 dicembre.
Ci preme sottolineare che al di la di come la si pensi sui temi in oggetto, un’amministrazione comunale ha il dovere di affrontare i problemi urgenti e non fuggire davanti ad essi.
Soprattutto se si discutono questioni legate alle esigenze di un’associazione di carattere sociale come l’Esom che si occupa di attività di educazione, formazione e sostegno e minori svantaggiati.
Non il modo migliore certo per augurare Buona Natale ai bambini seguiti dall’Ente.

Circolo PD Verbania
Corrado De Ambrogi – coordinatore cittadino
Angelo Rolla – capogruppo consigliare

PD Ufficio stampa

No al nucleare: ODG nei consigli comunali

Anche nel VCO, da alcune settimane, è nato un comitato contro la riproposizione del nucleare in Italia. Comitato al quale ha aderito anche il Partito Democratico del VCO.
Una delle prime iniziative sarà la presentazione di un ordine del giorno nei consigi comunali del VCO. Di seguito ne proponiamo il testo.
Ordine del giorno A SOSTEGNO DEL PROGETTO DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE  “SVILUPPO DELL’EFFICIENZA ENERGETICA E DELLE FONTI RINNOVABILI PER LA SALVAGUARDIA DEL CLIMA”. PREMESSO CHE
• la Regione Piemonte ospita sul suo territorio più dell’85% dei rifiuti radioattivi, allocati nei Comuni di Saluggia, Trino e Bosco Marengo;
• a Ispra, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore a poca distanza da Verbania, si trova il deposito di scorie dell’ex centro Euratom;
• a Saluggia nel 2000 si ebbe a sfiorare la catastrofe nucleare planetaria quando la Dora Baltea e il Canale Farini allagarono l’area dei depositi di stoccaggio delle scorie delle ex centrali nucleari di Trino e Garigliano, rischiando di far arrivare al Po i rifiuti radioattivi liquidi;
• nel 1987 il popolo italiano ha scelto di bloccare la produzione di energia atomica nel nostro paese e ha chiaramente manifestato che lo Stato non deve obbligare gli enti territoriali a costruire una centrale nucleare nel proprio ambito geografico;
VALUTATO CHE
• il nucleare non ci libera dalla dipendenza dall’estero e l’uranio è una fonte esauribile controllata dalle stesse multinazionali, che in regime di monopolio globale, vendono agli Stati le componenti per la costruzione dei reattori;

• il costo del nucleare sarà un costo pubblico dal momento che nessun privato, come dimostrato dall’esperienza inglese (gli imprenditori inglesi rifiutarono le centrali nucleari messe all’asta gratuitamente dalla Thatcher), ritiene ragionevole accollarsi gli esorbitanti costi di smaltimento di scorie e reattori;

• il nucleare non incrementa l’occupazione, al contrario della green economy (che ad oggi in Germania ha prodotto 250000 posti di lavoro);

• la tecnologia della fissione nucleare, a parità di produzione di energia elettrica, determina la formazioni di sostanze radioattive la cui tossicità e pericolosità sono incomparabilmente superiori a quelle determinate da qualsiasi altra tecnologia energetica sostenibile;

• l’Italia deve ancora pagare milioni di euro per il decomissioning delle centrali e lo stoccaggio delle scorie della precedente esperienza;

• il MIT di Boston ha dichiarato che né al momento, né in prospettiva esistono tecnologie capaci di risolvere il problema dello smaltimento delle scorie la cui radio tossicità perdura per un periodo che va dai 30mila a 1 milione di anni;

• nel mondo non risulta attiva alcuna centrale di terza generazione e quelle in fase di realizzazione hanno manifestato problemi progettuali e operativi forieri di un elevato aumento dei costi e dell’allungamento dei tempi di completamento;

• sulla sicurezza degli impianti, ancora oggi, a 22 anni dal terribile evento di Chernobyl, non esistono le garanzie necessarie per l’eliminazione del rischio di incidente nucleare e conseguente contaminazione radioattiva, come dimostrano vari episodi, tra cui la lunga serie di incidenti avvenuti in Francia nell’estate del 2008;

PRESO ATTO CHE IL GOVERNO

• puntando sul nucleare sta adottando misure contraddittorie con le politiche comunitarie in tema di energia ed espone il paese al rischio di nuove sanzioni;

• potrebbe destinare al nucleare investimenti invece utilizzabili per favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili sostenibili e per realizzare efficaci misure di risparmio energetico e di efficienza;

IL CONSIGLIO COMUNALE DI _______________

• per quanto di sua competenza, dichiara indisponibile il territorio comunale a qualunque tipo di attività (produzione di elettricità, stoccaggio, trasporto, trasformazione) legata all’energia nucleare e impegna il Consiglio Comunale ad esprimere parere negativo ogni qual volta consultato in materia;

• si impegna altresì ad incentivare in primis politiche di risparmio energetico e di efficienza, e contestualmente di autosufficienza energetica da fonti rinnovabili sostenibili;

• la presente delibera verrà trasmessa a: Presidente della Regione, Presidente della Camera, Presidente del Senato, Presidente del Consiglio, Presidente della Repubblica.

Borghi: «Il Pd apra al Terzo polo»

Enrico Borghi, coordinatore regionale del Piemonte dell’associazione 360 che fa riferimento ad Enrico Letta, sindaco di Vogogna, presidente Uncem e del Tecnoparco del Lago Maggiore, commenta in una nota diffusa ai media la situazione politica italiana all’indomani del voto di fiducia al governo Berlusconi e alle successive iniziative politiche del Terzo Polo e del Pd.
“La sopravvivenza del governo Berlusconi grazie al trasformismo – afferma Borghi -, la nascita ufficiale del Terzo Polo e l’intervista con la quale Pierluigi Bersani disegna la nuova prospettiva del Pd sono i tre fatti essenziali di questa settimana, e probabilmente della legislatura. Sul fatto che da qualche giorno siamo tutti appesi alla volubilità di tali Scilipoti, Razzi e Cesario è meglio non commentare neppure. Sul fatto che il governo si sia salvato grazie alla giravolta di tale Calearo, già capolista Pd in Veneto, conferma che la classe dirigente politica non si improvvisa e non si seleziona con le logiche del casting televisivo.
Più interessante invece la nascita ufficiale di una aggregazione centrista di opposizione al governo, e soprattutto il fatto che il segretario del Pd indichi nella collaborazione con il Terzo Polo la prospettiva del Partito Democratico, non per andare contro Berlusconi ma per andare oltre Berlusconi.
In questo senso il Pd potrà ritrovare il suo spirito originario di partito innovatore e plurale, e costruire proposte di governo coerenti sui profili istituzionali, economici e di politica estera che sono ii pilastri di qualunque esperienza di governo.
La costruzione del dopo Berlusconi nasce da qui, dalla capacità di mettere in campo le nostre idee e le nostre proposte di cambiamento, e costruire con interlocutori adeguati come il Terzo Polo il programma di cambiamento di cui l’Italia necessita.
Un cambiamento fondato sull’uscita dell’Italia delle contrapposizioni ideologiche e dalle camicie di forza degli schieramenti, e che metta al centro le questioni reali: rilancio dell’economia, futuro dei giovani, competitività delle aziende, riforma delle istituzioni e conseguente diminuzione della spesa pubblica.In tal senso, la collaborazione con il Terzo Polo si può già iniziare a sperimentare nelle elezioni amministrative che sono alle viste tra pochi mesi.”