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FERROVIE: LA GIUNTA COTA GUIDA IL TRASPORTO FERROVIARIO REGIONALE SU UN BINARIO MORTO.

image Con la scelta di cancellare le gare indette dalla Giunta Bresso, il governo regionale del Piemonte si piega, di fatto, al diktat del monopolista Trenitalia, e fa compiere a tutto il sistema e alle sue prospettive di ammodernamento un salto all’indietro di oltre un anno.
Un anno perso a demolire la concorrenza, senza peraltro avere neppure concluso un nuovo contratto con l’attuale gestore.
A questa scelta miope e dannosa per i pendolari, si aggiungono le dichiarazioni del Presidente Cota, che anche in questo caso dimostra una conoscenza assai superficiale degli argomenti di cui parla. Il programma di gare per lotti, varato dalla precedente amministrazione, prevedeva infatti la progressiva messa a gara di tutto il servizio ferroviario regionale. Il primo lotto bandito (e ora annullato da Cota) non riguardava solo la Torino-Milano, ma anche i due interi bacini del nord-est (Vercelli, Biella, Novara, Vco) e del sud-est (Asti e Alessandria), mentre era previsto entro il 2010 l’avvio della gara per il bacino del sud-ovest (Cuneo).
l’unico bacino su cui ancora non era stata stabilita la data di messa a gara era quello relativo al lotto metropolitano. Per una ragione molto semplice: era impossibile definire, anche a causa della latitanza del Governo sui finanziamenti promessi per la realizzazione del servizio ferroviario metropolitano, la consistenza esatta dei servizi da mettere a gara per un arco di tempo assai lungo (dodici anni).
Inoltre, nel bando di gara già pubblicato, era previsto l’obbligo per i concorrenti interessati alla linea Torino-Milano di presentare un’offerta valida anche per almeno uno dei due lotti bacinali; e insieme a ciò un meccanismo di contribuzione pubblica che, in pratica, quasi azzerava l’intervento della Regione sulla To-Mi, concentrando risorse assai più consistenti sui bacini meno attrattivi.
Insomma, un meccanismo molto ben equilibrato e giudicato assai efficace da illustri esperti di economia dei trasporti, quali il professor Marco Ponti.
Ed è quantomeno sbalorditivo che Cota, nel presentare le ragioni della sua scelta, manifesti una così scarsa conoscenza dell’argomento. Più informata e puntuale, invece, la posizione dell’Assessore Bonino, che ha pubblicamente ammesso le difficoltà insorte, per la mancata concessione da parte di Fs delle aree di deposito e manutenzione.
Spia evidente di un atteggiamento ostruzionistico del monopolista, che alla fine ha avuto la meglio.
Una scelta a danno degli utenti, ammantata di promesse che, puntualmente, non saranno mantenute (basta vedere le condizioni penose del servizio nelle Regioni che hanno sottoscritto più di un anno fa gli accordi con Trenitalia). E indorata da qualche pillolina, quale l’annunciato ripristino della carta “tutto treno”, che consentirà di ai pendolari di viaggiare su Eurostarcity e Intercity ormai quasi inesistenti.
E a danno degli stessi ferrovieri occupati nel trasporto regionale, imprigionati in un meccanismo che, dietro l’apparente tutela di qualche beneficio consolidato, saranno i primi a pagare la progressiva dequalificazione del servizio nel quale sono impegnati.

Daniele BORIOLI
Resp. Dipartimento
Infrastrutture e Territorio
PD Piemonte

Comunità Montana Valli dell’Ossola: la maggioranza non esiste più.

image Per la seconda volta, dalla nascita del nuove ente, il centro destra ha fatto mancare il numero legale al consiglio della Comunità Montana Valli dell’Ossola e per la seconda volta è stato il gruppo di minoranza che, come ha spiegato il capogruppo Stefano Costa, per senso di responsabilità ha consentito il prosieguo della seduta. Il motivo è stato quello di far approvare un bilancio che, sebbene mostri parecchie pecche, garantisce ai comuni ossolani alcuni trasferimenti fondamentali per la vita degli stessi. Ribadiamo che noi, fin da subito, vista la delicatezza della costruzione del nuovo ente, avevamo suggerito un percorso unitario attraverso un governo istituzionale come in altre zone del Piemonte nelle quali questa scelta sta dando i suoi frutti.
E’ sconcertante assistere alle diatribe interne alla Pdl esplicitate, tra l’altro da una missiva di alcuni consiglieri del gruppo “amici della montagna”.
La Comunità montana viene trattata da molti esponenti locali come il mercato delle vacche, luogo nel quale barattare il proprio voto con fondi per i propri comuni, mostrare i muscoli per rafforzare le proprie posizioni all’interno del centro destra.
A questo punto ci aspettiamo e auspichiamo che Francini prenda in esame altre strade per l’interesse del territorio.
PD VCO Ufficio stampa

SITUAZIONE DEL FIUME TOCE

image Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del circolo PD di Vogogna/Premosello sulla situazione del fiume Toce.
Sono di questi giorni purtroppo le notizie dei danni a cose e persone causate dall’alluvione che ha colpito il Veneto. Disastri derivanti in modo preponderante dall’incuria e dalla cattiva o assente gestione del territorio.
Purtroppo non occorre andare molto lontano per verificare come in Italia la prevenzione sia praticamente assente e che le, peraltro poche, risorse disponibili vengono impiegate unicamente per sostenere politiche di emergenza che, spesso e volentieri, si rivelano insufficienti.
Il Circolo del Partito Democratico di Vogogna-Premosello, ha deciso nella riunione di Giovedi 11 novembre, con voto unanime dei presenti, di segnalare l’increscioso stato del fiume Toce nel territorio di Vogogna. Il fiume presenta, a valle dello sbarramento di Prata, una sorta di isola centrale e gran parte del letto ricoperto da arbusti con fusti anche di discrete dimensioni. In caso di alluvione le acque potrebbero essere deviate dall’ “isola” centrale e tutto il materiale arboreo potrebbe intasare, unitamente al materiale proveniente da monte, le arcate del ponte della Masone, immediatamente a valle dello sbarramento.
Segnaliamo poi, nella zona a sud del ponte della Masone, dove si registra la confluenza nel Toce del Rio Dresio e del Torrente Anza, la presenza di enormi quantitativi di materiale e l’erosione delle sponde del fiume, in particolare
sul lato di Pieve Vergonte.
Da notare che questa è una zona molto sensibile, sulla tutela e manutenzione della quale “pende” anche la decisione
che deve essere accelerata sulla bonifica del sito Tessenderlo di Pieve Vergonte.
Altra zona che a nostro avviso richiede intervento immediato è la zona Calami, a sud di Vogogna.
In questa zona il fiume continua ad erodere le sponde ed i terreni circostanti (lo stesso problema si verifica nella zona dell’oasi “Bosco Tenso” a Premosello) e si riscontra l’assenza di adeguati argini a protezione delle abitazioni; l’unico argine presente si interrompe in un punto tale da non consentire l’adeguata protezione del territorio e della popolazione residente.
In zona Passerella-Ponte ferrovia Novara si assiste all’incredibile accumulo di materiale e di arbusti..
Si invitano tutte le autorità competenti in materia, provincia, Regione e A.I.P.O ad intervenire per mettere a punto uno studio urgente di messa in sicurezza dell’alveo del Toce.
Il circolo del PD Vogogna-Premosello

I problemi del commercio e dell’economia a Omegna vanno affrontati coinvolgendo tutti.

image Riceviamo e pubblichiamo dal circolo PD di Omegna.
Il PD: “Convocare tutte le componenti sociali e politiche omegnesi e lavorare insieme per dare alla città una prospettiva, scegliendo le strategie migliori e più realizzabili”
Chi si trova a transitare nel centro storico di Omegna si rende conto di come sia desolante la realtà del commercio. Molti negozi sono chiusi da tempo, altri stanno chiudendo. Le serrande abbassate sono la cartina tornasole di una crisi economica che colpisce il lavoro e i redditi, deprime i consumi, impoverisce le famiglie.
Molti commercianti in difficoltà chiedono all’amministrazione di sostenerli nei modi e nelle forme  più svariate:
1.    attraverso iniziative di richiamo turistico;
2.    un diverso regime dei parcheggi che incentivi il cliente; 3.    agevolazioni tariffarie e sugli oneri di urbanizzazione per chi ristruttura, abbellisce secondo il piano-colore o migliora la qualità dell’offerta;
4.    un regime di orari e aperture che incentivi le opportunità di vendita;
5.    una promozione di eventi e iniziative che veda protagonista l’intera città con le sue articolazioni associative
E’ evidente come la crisi dell’industria, dell’artigianato e del commercio, mettono in risalto l’inderogabile necessità di politiche di sostegno reale al lavoro, all’accesso al credito, alla tutela del reddito delle famiglie.
La città deve essere vissuta in modo intelligente, con iniziative che vengano incontro ad una domanda di cultura e di spettacolo, di arte e conoscenza.
Ne và dell’immagine turistica, della vivacità sociale, della tenuta di quel tessuto economico e commerciale che si deve attrezzare ed essere coerente con un proprio impegno al sostegno del pur necessario investimento pubblico.
La risposta non può che venire da tutta la popolazione omegnese, dalla sinergia che si potrà creare tra gli operatori economici e sociali e i livelli istituzionali.
Una città che, se vuole avere un futuro, deve creare le condizioni di reddito di chi qui vive e opera.
Occorre verificare, alla luce delle intenzioni degli operatori, delle previsioni di piano regolatore e di un normativa urbanistico-amministrativa che può essere modificata per venire incontro agli investitori, quali possono essere in concreto le possibilità di realizzare delle strutture ricettive che rafforzino l’offerta turistica di una città che deve guardare al lago come alla sua più grande risorsa.
Le iniziative in campo turistico vanno raccordate con tutti gli enti che operano sul territorio per evitare sprechi.  Stagione lunga, turismo integrato sia nel tempo che nello spazio, valorizzazione del lago, adeguamento delle strutture sportive, culturali e ricreative, pianificazione intercomunale sono obiettivi perseguibili non solo nel breve, ma anche nel medio lungo periodo.
Sarebbe utile convocare tutte le componenti sociali e politiche omegnesi e lavorare insieme per dare alla città una prospettiva, scegliendo le strategie migliori e più realizzabili.
Come Pd intendiamo lavorare su questo obiettivo con i cittadini e la società omegnese.
Segreteria del PD di Omegna

Sanità: campagna manifesti PD.Pericoli in vista!

image Per vedere i manifesti del PD affissi sul tema in questi giorni nel VCO cliccate qui.
Sanità: purtroppo avevamo ragione. Pericoli in vista! Se ne discuta subito in consiglio provinciale. Si convochi subito la conferenza dei Sindaci. Interpellanza e campagna di manifesti del PD.
È questo il titolo del comunicato stampa inviato lunedì 29.11 dal PD del VCO. Ecco il testo.
Avevamo scritto nelle settimane scorse di confusione, di pericoli, di probabili scelte, con le nuove linee guida in campo sanitario della giunta regionale di Cota, che rischiavano di penalizzare il nostro territorio, con il possibile declassamento dei nostri ospedali ed il conseguente rischio di perdita dei Dea, o di uno di essi.
Preoccupazioni lanciate dai sindaci Marzio Bartolucci di Villadossola e di Baveno Massimo Zoppi, dal capogruppo in regione Aldo Reschigna, dal PD, persino dall’onorevole Zacchera (che di Cota è alleato) e prima di tutti dall’ordine dei medici del Vco.
Lega Nord e PDL ci hanno risposto: state alimentando polemiche pretestuose. State tranquilli non succederà nulla e la sanità del VCO non sarà colpita. Nemmeno pochi giorni dopo lo stesso consigliere regionale leghista De Magistris, in un dibattito televisivo venerdì scorso, non è stato in grado di chiarire se gli ospedali di Verbania e Domodossola saranno, anche in futuro, dotati di DEA o di Pronto Soccorso. Il centro destra locale, attraverso i propri amministratori, a partire dal consigliere regionale Marinello, appare più concentrato ad umiliare il Sindaco di Verbania (impedendogli di convocare la Conferenza dei Sindaci) che a chiarire se le preoccupazioni dei cittadini, dei Comitati Salute, dei Sindaci del VCO siano, o meno, annoverabili tra gli “inutili allarmismi”
Per questo il PD ha presentato oggi un’interpellanza in Provincia, per portare al più presto in consiglio provinciale questo tema e per sollecitare il presidente Massimo Nobili, assolutamente e colpevolmente immobile e silenzioso su questo problema.
Ricordando, sommessamente, allo stesso Presidente che esiste anche il peccato di omissione che commetterebbe se non agisse – con tutta l’autorevolezza della sua carica – a tutela dell’“ospedale unico plurisede” del Verbano Cusio Ossola con entrambi i Dea del “Castelli” e del “San Biagio”, nosocomio le cui caratteristiche sono pienamente compatibili con quelle che le linee guida regionali attribuiscono agli ospedali provinciali “a media intensità assistenziale” (ospedali di fascia “B”).
Chiediamo inoltre che sia convocata al più presto la conferenza dei Sindaci.
Parallelamente abbiamo lanciato una campagna di manifesti sul tema, affissi in tutti i comuni della nostra provincia in cui esprimiamo questo pericolo.
Qui di seguito il testo dell’interpellanza presentata da tutto il gruppo consigliere del PD in provincia.

PD Ufficio stampa

INTERPELLANZA

Signor Presidente,

con la presente interpellanza le chiediamo di portare anche in seno al consiglio provinciale il dibattito sulla sanità del Verbano Cusio Ossola

tale questione si è riaperta a causa delle nuove linee guida della giunta Cota: che sono difficilmente interpretabili persino dai consiglieri regionali della Lega Nord se è vero, come è vero, che lo stesso consigliere De Magistris, in un dibattito televisivo, non è stato in grado di chiarire se gli ospedali di Verbania e Domodossola saranno, anche in futuro, dotati di DEA o di Pronto Soccorso.

Il centro destra locale, attraverso i propri amministratori, appare più concentrato ad umiliare il Sindaco di Verbania (impedendogli di convocare la Conferenza dei Sindaci) che a chiarire se le preoccupazioni dei cittadini, dei Comitati Salute, dei Sindaci del VCO siano, o meno, annoverabili tra gli “inutili allarmismi”

Dei 50 milioni di € destinati all’edilizia sanitaria piemontese pare che nemmeno un centesimo sia previsto per il VCO: affermare che la seconda ala del San Biagio non sarà realizzata pensiamo non possa essere interpretato come “inutile allarmismo”.

Signor Presidente,

le funzioni che competono alla sua carica amministrativa non la indurranno a commettere peccati in opere ( questi riguardano la Giunta Regionale) e neppure in parole (questi riguardano i consiglieri regionali della Lega Nord di questo territorio): le ricordiamo, sommessamente che esiste anche il peccato di omissione, che lei commetterebbe se non agisse – con tutta l’autorevolezza della sua carica – a tutela dell’ “ospedale unico plurisede” del Verbano Cusio Ossola con entrambi i Dea del “Castelli” e del “San Biagio”, nosocomio le cui caratteristiche sono pienamente compatibili con quelle che le linee guida regionali attribuiscono agli ospedali provinciali “a media intensità assistenziale” (ospedali di fascia “B”) .

Manifestazione nazionale del Pd a Roma. Partecipa anche tu

image Con l’Italia che vuole cambiare
È questo lo slogan della manifestazione nazionale del Pd che si svolgerà sabato 11 dicembre a Roma.
Chi volesse partecipare si può già prenotare presso la sede provinciale al numero 0323 401272 oppure via email a info@partitodemocratico.vb.it .
Si partirà venerdì sera alle 22 .05 da Novara con un treno speciale. Dal VCO organizziamo i pullman per raggiungere Novara. Partenza alle 19.45 da Domodossola (piazza della stazione), fermata a Gravellona Toce alle 20.20 (parcheggio Centro commerciale Laghi) e poi si va a Novara. Al ritorno (previsto nella primissima mattina di domenica), ci sarà sempre un pullman a riprenderi da Novara per il VCO.
La manifestazione è nel pomeriggio di sabato con alle ore 14.00 da Piazza della Repubblica (stazione Termini) la partenza del corteo e poi dalle 15.30 in Piazza San Giovanni la manifestazione con l’intervento di Pierluigi Bersani.
Al centro della manifestazione la necessità di metetre fine all’esperienza negativa di questo governo Berlusconi (perché "la pazienza è finita"), e la presentazione delle proposte del PD in materia di sanità, lavoro, contrasto alla precarietà, scuola, famiglie, infrastrutture, pari opportunità, costi della politica, ambiente, evasione fiscale, nuovo patto sociale.