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BORGHI (PD). “COTA GUARDI I NUMERI, LA REGIONE PIEMONTE NON SA SPENDERE”

L’on. Enrico Borghi, capogruppo Pd in commissione ambiente, lavori pubblici e territorio della Camera dei Deputati, interviene dopo le dichiarazioni del Presidente della Regione Piemonte, Cota.
“La polemica quotidiana del Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, che riprende i panni mai smessi di segretario regionale della Lega Nord per attaccare il governo Letta, è fondata su dati totalmente sballati.
Nell’accusare l’esecutivo di non far nulla per frenare la spesa pubblica centrale, dimentica che in cinque mesi il governo ha messo in campo tagli per 1 miliardo e 700 milioni di euro, in piena controtendenza con i governi nei quali la Lega Nord aveva rilevanti responsabilità. Ma è sulla critica all’azione governativa in materia di fondi strutturali che i suoi rilievi vengono smentiti dai numeri.
Da un lato, infatti, rivendica risorse e competenze, ma dall’altro si dimentica (o forse non sa) il drammatico livello di incapacità di spesa da parte delle Regioni in materia di fondi europei, circostanza che è proprio alla base del lavoro che insieme al ministro Trigilia e all’ex ministro Barca stiamo facendo per una corretta programmazione che sia in grado di far spendere bene e tutti i soldi che Bruxelles ci mette a disposizione.
Il presidente Cota, infatti, potrebbe rivedersi le tabelle del programma di sviluppo rurale 2007/2013. A tre (dicasi 3) mesi dalla fine temporale del programma (che naturalmente verrà prorogato causa l’innata incapacità di impieghi e spesa) su un totale di 51.318.434 euro disponibili all’aprile di quest’anno la Regione Piemonte aveva pagato solo il 18% delle risorse (con un imbarazzante 3,4% nel novembre 2011).
Ad aprile 2013, e quindi a otto mesi dalla fine del programma, le linee di intervento del Piano di Sviluppo rurale piemontese risultano essere attuate per il 5% alla voce “patrimonio rurale”, per il 5% alla voce “offerta turistica”, per il 7% alla voce “servizi”, per il 39% alla voce “filiere” e per il 37% alla voce “costi di gestione”. Sono cifre imbarazzanti, perché denotano una totale incapacità di spesa da parte della Regione Piemonte proprio in un momento nel quale c’è assoluto bisogno di politiche attive e di investimenti pubblici, soprattutto nelle aree più deboli.
E non paghi di ciò, i responsabili regionali da un lato perseverano nell’errore, proponendo per il prossimo periodo di programmazione 2014/2020 lo stesso errato e
centralistico modello gestionale che ha sin qui impedito, con burocrazie e barocchismi vari, la capacità di spesa, e dall’altro provano a individuare un nemico nel governo per scaricare le proprie responsabilità.
L’azione che si sta compiendo a livello governativo, con la creazione dell’Agenzia della Coesione, è esattamente quella di intervenire sussidiariamente laddove ci sono sacche di inefficienze e ritardi di attuazione, per evitare di perpetuare in futuro in questa situazione assurda di tenere fermi i soldi nel cassetto.
Sarebbe buona cosa che anche la Regione Piemonte facesse la propria parte, investendo nella sussidiarietà e nella capacità progettuale e attuativa degli enti locali anziché mantenere ferreamente nelle mani della propria burocrazia torinese e di soggetti attuatori totalmente autoreferenziali la potestà di intervento in materia di sviluppo locale, con risultati che parlano da soli”.

LE LISTE DI ATTESA IN PIEMONTE, PRESENTATI OGGI I DATI.

“Con il blocco del personale la situazione delle liste di attesa in sanità è peggiorata drasticamente, tanto da segnare una netta inversione della tendenza che fino a qualche anno fa aveva visto la sanità piemontese in grado rispondere positivamente alla richiesta di salute che viene dai cittadini. Oggi non è più così”.
Il capogruppo regionale PD Aldo Reschigna è secco nel presentare la ricerca “la salute può attendere”, un dossier ricco di dati e di proposte sulle liste di attesa nel servizio sanitario piemontese, oggetto di una conferenza stampa oggi nella sede torinese del gruppo PD.
“La gravità del fenomeno è tale che oggi, complice anche il peso del ticket su ogni prestazione, il cittadino si sta allontanando dall’utilizzo delle strutture sanitarie pubbliche per rivolgersi al privato”, aggiunge Reschigna.
“Le liste di attesa in molti casi sono triplicate o quadruplicate”, ha spiegato introducendo il dossier che ha raccolto i dati delle liste di attesa superiori ai tre mesi, facendo anche confronti tra le diverse Asl per alcune prestazioni e confrontando le attese con quelle del 2011.
“Siamo consapevoli delle difficoltà della Regione, ma su questo tema l’assessorato non fa nulla, quasi il problema non ci fosse. Attese di sei mesi, un anno, non possono essere considerate un servizio accettabile, questo oggettivamente porta i pazienti a rivolgersi al privato”, aggiunge Reschigna.
Il capogruppo PD ha sottolineato i dati che riguardano il VCO, “dove, come nel caso della neuropsichiatria infantile, le attese sono di 180 giorni per una visita sia a Domodossola che a Verbania. Per una visita ematologica a Domodossola occorre aspettare 124 giorni, 110 per un ecocardiogramma prediatrico, 98 per interventi di piccola chirurgia, 97 per una visita reumatologica. Questo, pur considerando che di fronte ai dati regionali quelli del VCO non sono tra i peggiori, non può essere di conforto. La situazione, già pesante, appare destinata a peggiorare con la continuazione del blocco del turn over”.
Reschigna ha ricordato le proposte per ridurre le liste di attesa, che “configurano un quadro in cui la possibilità di curarsi appare fortemente compromessa, soprattutto per le fasce di reddito più modeste. Questa situazione non può che produrre un forte incremento della attività dei laboratori privati”. Per tagliare le attese secondo il PD è necessario intervenire sulla appropriatezza delle richieste dei medici, in modo da ridurre al necessario gli esami di laboratorio e radiologici.
Occorre anche inserire nel CUP i centri privati accreditati, chiedendo loro di fornire non esami di laboratorio, cui la sanità pubblica è in grado di provvedere, ma le prestazioni specialistiche in cui il sistema sanitario pubblico è più debole. Infine sono necessarie anche prestazioni aggiuntive da parte degli ospedali per le attese maggiori e le patologie più gravi, l’utilizzo da parte degli specialisti ospedalieri della possibilità di prescrivere direttamente gli esami, senza ricorrere al medico di famiglia, la pulizia periodica delle liste di attesa.

UNA DICHIARAZIONE DI ALDO RESCHIGNA

Borghi: “Emodinamica, faccio il mio dovere. Marinello pensi a fare il suo”

“Le dichiarazioni rese dai consiglieri regionali leghisti Marinello e De Magistris (clicca qui per leggerla ) in merito al mio intervento sulla Emodinamica del San Biagio di Domodossola tradiscono un evidente sentimento a meta’ strada tra la coda di paglia e la lesa maesta’.
Il sottoscritto ha semplicemente richiamato tutti all’attenzione sul caso, dopo che diversi organi di stampa avevano sollevato il tema, e lo ha fatto memore del comportamento renitente e zigzagante che la Regione Piemonte da anni tiene sul tema sanita’, con particolare riguardo al VCO.
I consiglieri leghisti avrebbero credibilita’ in materia se avessero messo la stessa vis polemica odierna in occasione della decisione, da loro avallata, di chiudere il Punto Nascite del San Biagio per dar seguito al ricatto di Monferrino (“emodinamica arrivera’ solo quando verra’ chiuso il punto nascite”).
In quella circostanza, come noto, non profferirono verbo e furono costretti al retromarcia dall’azione di Sindaci e comitati. Essendo
memori del loro recente passato, e’ sempre bene tenere gli occhi bene aperti sul loro operato.
Anche perche’, cosi’ facendo, ci potremmo accorgere che il il piano socio sanitario regionale stabilisce che le emodinamiche debbano essere aperte 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Mentre per Domodossola si parla di 5 giorni alla settimana, minando in partenza la funzionalita’ della struttura.
Ecco, anziche’ prendersela con chi in democrazia fa il proprio dovere, i consiglieri leghisti Marinello e De Magistris potrebbero far allineare da subito il San Biagio agli standard regionali. Cosi’ potrebbero, in limine mortis, tentare di recuperare quella credibilita’ che nessuna
polemica sterile e’ in grado di fargli riacquistare”.

On. Enrico Borghi
Ufficio Stampa PD VCO

Crack Spl, il comunicato del Pd Omegna-Cuiso

Nei giorni scorsi è apparso sui giornali che dI “SPL” – Servizi Pubblici Locali, la società che ha avuto in gestione il Centro Sportivo di Omegna, si sta occupando la Magistratura con alcuni avvisi di garanzia (clicca qui).
Il riferimento è al deficit che si è accumulato nel giro di pochi anni con l’avvento del Centrodestra, quando questi ha amministrato l’ente di derivazione comunale.
Il Gruppo Consigliare del PD e la Segreteria del PD Omegna-Cusio per anni, tra il 2007 ed il 2012, hanno chiesto invano i bilanci dell’ente per chiarire le responsabilità dei consigli di amministrazione, denunciando la cattiva gestione dell’ente, sia durante il passato ciclo amministrativo che durante la campagna elettorale per le comunali nel 2012.
Le risposte della destra sono sempre state improntate alla irrisione e alla falsificazione della realtà, in sostanza all’arroganza del potere.
Ora chiediamo che la magistratura faccia piena luce sulle responsabilità degli amministratori succedutisi, assodato che il deficit di bilancio di cui soffre la città è anche frutto di una gestione, a dir poco impropria e dissennata, delle risorse in capo ai CDA dell’SPL.
Il PD omegnese e cusiano

Solidarietà a Lucio Reggiori dal Pd ed Enrico Borghi

Il Partito Democratico del Vco esprime la propria solidarietà a Lucio Reggiori (responsabile regionale Fillea Cgil) ed esprime il proprio sgomento per la lettera intimidatoria (clicca qui) ricevuta e destinata oltre che a Lucio, anche a Pierluigi Guerrini (Feneal-Uil) e Piero Donnola (Filca-Cisl).
Come più volte detto da molti esponenti del Partito Democratico, una frangia dei NO TAV si stanno trasformando in un movimento terroristico rispetto al quale è necessario che le istituzioni reagiscano in modo chiaro e fermo.
Tutto il Pd del Vco si stringe intorno a Lucio e alla sua famiglia.
BORGHI: “PIENA SOLIDARIETA’ A REGGIORI E AI SINDACATI. NON SI ABBASSI
LA GUARDIA CONTRO LA NUOVA EVERSIONE”
“Esprimo la più viva e sentita solidarietà ai tre sindacalisti Pierluigi Guerrini (Feneal Uil), Piero Donnola (Filca Cisl) e Lucio Reggiori (Fillea Cgil), che nei giorni scorsi sono stati oggetto di una minaccia anonima in pieno stile brigatista per aver fatto il loro compito di rappresentanti dei lavoratori.
E’ l’ennesima dimostrazione di come una nuova eversione si sta muovendo, utilizzando i temi della TAV e del Terzo Valico in termini puramente ideologici, e ancora una volta su questa vicenda colpiscono più i silenzi dei nuovi cattivi maestri che le parole di solidarietà nei confronti delle persone minacciate. Lo Stato, con le sue istituzioni democratiche, non deve abbassare la guardia contro la nuova eversione, perché non è accettabile che si insedi la logica delle intimidazioni, delle minacce e della violenza.
Un particolare sentimento di vicinanza a Lucio Reggiori, che conosco da anni per il suo operato in passato di segretario generale della Cgil del
VCO e di cui conosco sia la competenza che lo spirito autenticamente democratico”.

Nel VCO nasce il Comitato “Cuperlo segretario”

MARTEDI’ 1 OTTOBRE, alle ore 20.45, ad Omegna ( Sala “Scacchi” del Circolo Ferraris – Via Manzoni,38) invito alla prima riunione per organizzare anche nel VCO , come nel resto d’Italia, il Comitato “Gianni Cuperlo Segretario” .
L’incontro è aperto a tutti gli iscritti, gli elettori PD e chiunque avesse volontà di partecipare alla costituzione del Comitato.
Il prossimo congresso del Pd proporrà una “battaglia delle idee” difficile e impegnativa, ma anche e soprattutto bella, per quanti vogliano continuare a credere nel progetto di un partito della moderna sinistra riformista europea, fondato sul rispetto e sulla dignità del lavoro, un partito che miri a vincere e a tornare al governo del Paese per ridurre le diseguaglianze ed eliminare le ingiustizie sociali, che parli alla gente con un linguaggio di verità e di speranza.
Se alziamo lo sguardo vediamo un mondo che si muove, scosso dalla crisi e dove si rafforza la spinta alla libertà di milioni di giovani e donne. Tutto ciò richiede di immaginare la politica con l’ ambizione di un pensiero radicale che non abbia paura delle parole e riscopra la passione per la vita delle persone.
Per fare questo c’è bisogno di un partito forte e di un segretario a tempo pieno; c’è bisogno di una comunità che sia consapevole di sé stessa e riesca a risolvere le proprie contraddizioni interne; c’è bisogno di dare finalmente una identità chiara e forte a questo partito, rielaborando una proposta culturale che non sia succube delle idee liberiste e della finanza, che tanti danni hanno prodotto in questi anni e che hanno contagiato anche la sinistra italiana.
C’è bisogno di un Partito Democratico autorevole, radicato sul territorio e che sia capace di attrarre le forze migliori della società italiana. Non abbiamo bisogno dell’uomo solo al comando, del pensiero unico e degli slogan, abbiamo bisogno di vincere con le idee.
Sono queste le ragioni che ci fanno dire quant’è importante incontraci per informarsi e discutere del documento che Gianni Cuperlo ha presentato come base della sua candidatura a segretario nazionale, che pubblicato sul suo sito ufficiale (www.giannicuperlo.com).
Perché è giunto il momento di capire dove si va.
E la via è un congresso costituente per dire al Paese che un’alternativa è possibile, per uscire dalla crisi, per scuotere energie che ci sono e ritrovare il prestigio del centrosinistra.

Vi aspettiamo. Un caloroso abbraccio.

Marco Travaglini