Tutti gli articoli di morenominacci

Ecobonus: molti gli incentivi

Cari amici, abbiamo approvato alla Camera il decreto legge 63/2013 (A.C. 1310), volto a favorire la riqualificazione e l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare italiano, secondo quanto prescritto dall’Unione europea e nell’approssimarsi della scadenza degli attuali benefici fiscali in materia.
Il decreto è volto, in primo luogo (articoli da 1 a 13-bis) a recepire la Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell’edilizia, in relazione alla quale è in corso una procedura di infrazione (n. 2012/0368) avviata dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia per il mancato recepimento della direttiva stessa.
Tra le più significative novità introdotte dal decreto – che novella in modo significativo il decreto legislativo n.192 del 2005 in materia di rendimento energetico degli edifici (a sua volta attuativo della precedente direttiva 2002/91/CE) – con riguardo alla prestazione energetica nell’edilizia vi sono:
 la sostituzione dell’attestato di certificazione energetica (ACE) con l’attestato di prestazione energetica (APE), documento che, a differenza di quello previsto nella previgente disciplina, è rilasciato da esperti qualificati e indipendenti che attesta la prestazione energetica di un edificio attraverso l’utilizzo di specifici descrittori e fornisce raccomandazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica (articolo 2, lett. l-bis e articolo 6)
 la previsione di una riforma nella metodologia di calcolo delle prestazioni energetiche negli edifici (articolo 4) le cui modalità di applicazione verranno definite da successivi decreti del Ministero dello Sviluppo Economico;
 la disciplina dei termini per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici ad energia quasi zero, ossia gli edifici ad altissima prestazione energetica, il cui fabbisogno energetico è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta in situ, prevedendo che dal 1° gennaio 2021 tutti gli edifici di nuova costruzione siano edifici ad energia quasi zero (articolo 5), con un anticipo a partire dal 31 dicembre 2018 per alcune tipologie di edifici: nuova costruzione; proprietà di pubbliche amministrazioni; occupati da pubbliche amministrazioni compresi gli edifici scolastici;
 le modifiche alla progettazione delle costruzioni e delle ristrutturazioni degli edifici (articolo 7) tramite l’integrazione del contenuto dei documenti progettuali e la previsione di una valutazione preliminare della possibilità di inserimento di sistemi ad alta efficienza;
 la ridefinizione dell’impianto sanzionatorio in materia di certificazione energetica degli edifici (articolo 12);
 l’introduzione tra i requisiti per la qualifica professionale degli installatori degli impianti a fonti rinnovabili (articolo 17) della prestazione lavorativa svolta alle dirette dipendenze di una impresa abilitata.
Accanto alle norme sulla prestazione energetica nell’edilizia, il decreto-legge reca la proroga delle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica e di ristrutturazione degli edifici.
In particolare, si prevede che la vigente detrazione d’imposta (pari al 55 per cento) per le spese documentate relative ad interventi di riqualificazione energetica di edifici si applichi nella misura del 65 per cento alle spese sostenute dal 6 giugno 2013 (data di entrata in vigore del provvedimento) fino al 31 dicembre 2013; con riferimento agli interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali, la detrazione del 65 per cento si applica alle spese sostenute dall’entrata in vigore del provvedimento sino al 30 giugno 2014.
Nel corso dell’esame al Senato sono state eliminate le norme volte ad escludere gli interventi di sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza ed impianti geotermici a bassa entalpia nonché quelli di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.
Sono altresì prorogati dal 30 giugno 2013 al 31 dicembre 2013 il termine di scadenza dell’innalzamento della percentuale di detrazione IRPEF dal 36 al 50 per cento e il limite dell’ammontare complessivo da 48.000 a 96.000 euro in relazione alle spese di ristrutturazione edilizia. Si introduce poi una detrazione del 50 per cento per le ulteriori spese sostenute dal 6 giugno 2013 (data di entrata in vigore del decreto-legge) per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, (per i forni la classe A), finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione, per un importo massimo complessivo non superiore a 10.000 euro, da ripartire in dieci quote annuali.
Tra le principali modifiche approvate in sede referente alla Camera si segnala l’estensione delle detrazioni fiscali nella misura del 65 per cento agli interventi di prevenzione sismica nelle aree a più alto rischio sismico.
Si prevede, inoltre, che l’ENEA effettui il monitoraggio e la valutazione del risparmio energetico conseguito a seguito della realizzazione degli interventi di riqualificazione energetica di edifici e degli interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali.
L’ENEA trasmette quindi una relazione sui risultati degli interventi al Ministero dello sviluppo economico, al Ministero dell’economia e delle finanze e alle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano.
Si dispone quindi che il Ministero dell’economia e delle finanze promuove con l’Associazione bancaria italiana (ABI) una verifica sulle condizioni per offrire credito agevolato ai soggetti che intendono avvalersi delle detrazioni previste dal presente decreto-legge per gli interventi di efficienza energetica e di ristrutturazione edilizia.
Nel corso nell’esame in sede referente è stato altresì precisato che nel novero degli interventi per il miglioramento e la messa in sicurezza degli edifici esistenti è compresa l’installazione di impianti di depurazione delle acque da contaminazione di arsenico (anche di tipo domestico, produttivo ed agricolo) nei comuni dove è stato rilevato il superamento del limite massimo di tolleranza (stabilito dall’OMS o da norme vigenti) ovvero dove i sindaci o le autorità locali sono stati costretti ad adottare misure di precauzione o di divieto all’uso di acqua per i diversi impieghi.
Viene infine incrementata la dotazione del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione ai fini del rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, nonché l’autorizzazione di spesa prevista dall’articolo 5 della legge n. 7 del 2009, di ratifica ed esecuzione del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica italiana e la Grande Giamahiria araba libica popolare socialista, fatto a Bengasi il 30 agosto 2008 a reintegro di precedenti riduzioni.
Per quanto riguarda la copertura degli oneri finanziari recati dal decreto-legge, sono in primo luogo modificati alcuni regimi IVA agevolati: ai sensi dell’articolo 19, che reca modifiche all’articolo 74, primo comma, lettera c), del D.P.R. n. 633 del 1972, concernente il regime speciale IVA per le pubblicazioni editoriali, dal 1° gennaio 2014 viene eliminata l’applicazione di aliquote IVA agevolate per gli allegati e i supporti integrativi a quotidiani e prodotti editoriali.
Per effetto delle modifiche apportate in sede referente alla Camera, restano salvi dall’aumento dell’IVA i supporti allegati ai libri scolastici e universitari. Inoltre, non si considerano supporti integrativi quelli che, integrando il contenuto dei libri, sono ad esso funzionalmente connessi. L’articolo 20 assoggetta inoltre all’aliquota IVA del 10 per cento, a decorrere dal 1° gennaio 2014, la somministrazione di alimenti e bevande effettuate mediante distributori automatici.
Tra le misure finalizzate alla copertura degli oneri, si segnala la riduzione della quota di pertinenza statale dell’otto per mille IRPEF. Il testo completo del decreto è scaricabile al seguente indirizzo: http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2013;63 Spero con ciò di avervi fornito notizie che possano esserVi di una qualche utilità. Cordiali saluti.
On. Enrico Borghi

LETTERA APERTA SUL RIFORMISMO NEL VCO

Troppo spesso il fossato tra il significato che attribuiamo alle parole e il comportamento delle nostre azioni si allarga. E’ questa la riflessione che mi viene da fare, se attraverso due vicende che stanno interessando la nostra provincia in due settori cruciali (rifiuti e servizi sociali), e nella quale misuro sul campo la distanza tra la proclamazione predicatoria riformista e prassi concreta conservatrice.
I fatti, per entrambe le circostanze, sono noti e non li riassumo, se non con una frase: nella cornice di un mondo che sta cambiando, se vogliamo assicurare ai nostri cittadini e alle nuove generazioni opportunità e diritti dobbiamo cambiare strumenti, modalità, mentalità.
E invece, cosa accade? Che se poni in campo una proposta di riorganizzazione del settore rifiuti, per cercare di anticipare le migliori esperienze europee e collocare in questo contesto il futuro della municipalizzata di tutti e 77 comuni del VCO, vieni subito etichettato in varia maniera come nemico di questo o di quello o addirittura ansioso di lasciare sulla strada decine di padri di famiglia.
E se addirittura osi mettere in discussione i santuari della spesa pubblica del sociale, sostenendo che occorre trovare una nuova modalità in grado di assicurare l’erogazione dei servizi socio assistenziali dentro una logica di riorganizzazione della spesa e di invarianza della pressione fiscale e tributaria (perché non si può continuare nella logica “tax and spend”), apriti cielo!
Naturalmente, non bisogna spaventarsi, perché chi ispira queste polemiche sono coloro i quali da un sistema bloccato ne hanno tratto giovamento e rendite di posizione.
Ma credo che occorra andare a fondo rispetto a questi temi, perché altrimenti un territorio come il VCO, se si rinserrerà nella logica degli orti conchiusi da gestire in maniera conservatrice e burocratica da parte di un potere che attraversa i partiti solo per trarre linfa per la propria autoperpetuazione, rischia di imboccare una china irrimediabile.
Credo ci sia bisogno di altro, per il nostro territorio. Credo che dentro la necessaria ed indispensabile riscrittura della riorganizzazione del sistema dei poteri locali (Comuni, Provincia, Comunità Montane, Unioni, Consorzi e via discorrendo) ci sia la necessità che ciascuno si metta in gioco con determinazione e senza paura, senza pensare che il cambiamento deve interessare solo gli altri e mai se stesso.
Anche se questo significa rischiare di perdere qualche posizione di rendita!
Credo che questo debba fare la politica, in questi tempi complessi, per risalire la china della credibilità e del consenso.
Credo in una mentalità riformista che punta a selezionare gli obiettivi, e ad agire con concretezza per puntare alla modernizzazione del nostro Paese, per evitare di essere impaludati in corporativismi, burocratismi e opacità che si scaricano sui cittadini in termini di inefficienze e di costi.
Non sarà spaventandosi del mattino che si potrà impedire la nascita di un nuovo giorno.
Sta a noi capire se nel nuovo giorno quel fossato tra le nostre declamazioni (“siamo tutti riformisti”, “dobbiamo cambiare”) e le nostre azioni verrà colmato, o se invece a noi spetterà la triste immagine dei sepolcri imbiancati di evangelica memoria.
Con l’astuzia e l’arroganza del “tirare a campare” si salvano –forse- traiettorie individuali, ma non una comunità.
E quando ci rifiutiamo –per indolenza o incapacità- di rimettere in discussione noi stessi, abbiamo già imboccato la strada del declino e della scomparsa.
Per evitare di vivere in futuro dei rimpianti per la scomparsa del nostro territorio, penso sia bene che ci attiviamo per riformarlo sul serio finchè ne abbiamo il tempo e gli strumenti.
On. Enrico Borghi

Rendiconto Regione 2012: mancano 1.5 mld

La discussione in Commissione sul collegato alla finanziaria e sull’assestamento di bilancio 2013 si è concluso con importanti risultati sulle richieste da noi presentate al confronto.
Sono caduti i tentativi della Giunta di modificare nel collegato alla finanziaria importanti leggi in materia di trasporti e di politiche sociali, in modo da negare il ruolo di concertazione di enti locali e imprese nella programmazione del piano del trasporto locale pubblico, o di ridimensionare il dovere di contribuzione del fondo unico per le politiche sociali e gli impegni nei servizi, al di là di quelli essenziali. Tutti propositi trasformati in articoli che la nostra opposizione ha costretto a ritirare.
Nelle politiche sociali, inoltre, abbiamo recuperato 12,5 milioni per il fondo indistinto, fermo a 132 mln nel bilancio di previsione, e 2 milioni per l’emergenza abitativa. Abbiamo anche impedito che i 10 milioni di euro dell’avanzo di bilancio del Consiglio regionale venissero dispersi in mille rivoli piuttosto che destinati ai servizi sociali.
Nella cultura, infine, la nostra azione ha permesso di recuperare i quasi 9 milioni di tagli sui 46 facendoli slittare nel bilancio pluriennale 2014.
Sono risultati importanti, che confortano la nostra azione. Ma non cambiano il nostro giudizio negativo sulla manovra contabile della maggioranza di centrodestra.
Del resto il dibattito sulla parificazione del rendiconto 2012, di cui sono stato relatore di minoranza, ha permesso di mettere in luce l’inconsapevolezza di questa Giunta sulla reale situazione dei conti e la sua incapacità a intervenire con efficacia su di essi. Dal 2010 al 2012, ad esempio, il personale di Scr, che nel frattempo ha ridotto la sua attività, è aumentato nel costo di un milione di euro, il 33% in soli due anni. E quello di Finpiemonte di 600 mila euro: altro che oculatezza di spesa!
L’utilizzo poi di risorse nazionali ed europee per finanziare spese di altro genere ha permesso di tappare dei buchi, ma sul piano contabile ne ha aperto altri che peseranno pesantemente sui prossimi bilancio, dove dovranno essere reimpostate. Tanto che il risultato 2012, al di là della parificazione, è negativo secondo me per altri 1,5 miliardi di euro.
Superficialità e inconsapevolezza dei problemi e della realtà contabile è la cifra di questo governo regionale. E non basta il decreto legislativo 35, che è intervenuto a salvarci dal baratro, a risolverli. Perchè, pur necessario, ha aumentato il debito regionale e non ha sciolto alcun problema strutturale dei conti regionali.
Aldo Reschigna
Presidente gruppo Pd

Ad agosto la Festa nazionale dei Democratici sulla Montagna a Villadossola

Si svolgerà dal 7 al 18 agosto 2013 al parco La Lucciola a VILLADOSSOLA, la tradizionale Festa nazionale dei Democratici sulla Montagna (per visionare il programma completo clicca qui).
Dodici giorni di festa con le iniziative, la cultura, la politica, la libreria, le bancarelle, le associazioni, l’animazione e i giochi per bimbi, la balera, il piano bar, il palco spettacoli e il grande banco sottoscrizione.
Inoltre la possibilità di mangiare bene ai vari punti ristoro: la pizzeria, il self service (con ogni giorno menù regionali diversi), il pesce fritto. il PD wine bar, la toppia, la paninoteca, la griglia e la birreria.
APERTURA DELLA FESTA, presso il PD Winerock Bar alle ore 18 di mercoledì 7 agosto con l’incontro sul tema “DAL PAESE AL PARTITO”. Partecipano il segretario regionale del PD Gianfranco MORGANDO, il presidente della Commissione Ambiente alla Camera on.Enrico BORGHI, il Presidente del Gruppo Regionale PD Aldo RESCHIGNA e il Segretario Provinciale PD Antonella TRAPANI.

CAMERA: OK ALL’ORDINE DEL GIORNO BORGHI SULLA PULIZIA DEI CORSI D’ACQUA

Il governo ha accolto come raccomandazione, l’ordine del giorno a prima firma dell’on. Enrico Borghi (Pd) con il quale la Camera dei Deputati impegna l’esecutivo a porre mano alla normativa in materia di pulizia dei corsi d’acqua e del taglio vegetazionale nei fiumi e nei torrenti, per semplificare le procedure e garantire maggiore celerità nelle attività di prevenzione idrogeologica.
In sostanza, l’ordine del giorno Borghi-Bargero, propone di non considerare più attività selvicolturale (soggetta a procedure complesse di autorizzazione paesaggistica) il taglio di piante e arbusti presenti all’interno degli alvei per interventi di manutenzione idraulica che non comportino alterazione permanente dello stato dei luoghi.
Mi auguro -commenta l’on. Borghiche dopo questo ordine del giorno il governo dia seguito rapidamente all’accoglimento di tale istanza, visto che le necessità di porre mano ad una manutenzione idraulica di moltissimi corsi d’acqua sono elevate e che serve una immediata sburocratizzazione ai fini della prevenzione e della messa in sicurezza“.

Di seguito l’ordine del giorno integrale

ORDINE DEL GIORNO

La Camera dei Deputati

Premesso che:

il provvedimento in commento reca disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia, tra cui, particolare importanza per i settori economici del Paese rivestono quelle per la semplificazione amministrativa e di riduzione degli oneri per le imprese;

le problematiche connesse con la manutenzione dei corsi d’acqua e la prevenzione del dissesto idrogeologico, con particolare riguardo per le zone montane e collinari hanno avuto un fondamentale passaggio con l’entrata in vigore dei Piani di Assetto Idrogeologici (PAI)

i medesimi PAI, ai fini della tutela dell’assetto idrogeologico, prevedono specifici tagli di vegetazione da eseguirsi nell’ambito di interventi di manutenzione idraulica ai sensi del Regio Decreto 25 luglio 1904, n. 523 (Testo unico sulle opere idrauliche) nelle zone comprese nella fascia A dei piani di assetto idrogeologico per i corsi d’acqua per i quali queste sono definite, nelle zone comprese entro una fascia di 10 metri dal ciglio di sponda per gli altri corsi d’acqua nonché nelle pari di isole fluviali interessate dalla piena ordinaria;

tale procedura viene particolarmente resa difficoltosa, onerosa e rallentata dalle previsioni di autorizzazione richieste e prescritte dall’articolo 146 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio)

IMPEGNA IL GOVERNO
a modificare la norma del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228 (orientamento e modernizzazione del settore forestale) , stabilendo in via semplificatoria che i predetti interventi di taglio vegetazionale eseguiti nell’ambito di interventi di manutenzione idraulica, che non comportano alterazione permanente dello stato dei luoghi, non costituiscono attività selvicolturale, e pertanto per essi non venga richiesta l’autorizzazione prescritta dall’articolo 146 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio)

BORGHI
BARGERO

Vittoria del PD: la Giunta ha ritirato il provvedimento che estrometteva gli enti locali dalla concertazione sul Trasporto Pubblico

Di fronte alla ferma opposizione del gruppo regionale PD, la Giunta Cota ha comunicato in Commissione bilancio lo stralcio degli articoli del collegato alla finanziaria 2013 che toglievano agli enti locali ogni ruolo nella programmazione del trasporto pubblico locale, compresa la possibilità di far sentire il proprio peso sulle scelte di tagli alle linee e ai servizi di trasporto locale e sull’incremento delle tariffe.
La Giunta regionale ha tentato tutte le vie possibili per poter decidere da sola – senza nessun confronto con gli enti locali – quali servizi tagliare e quali tariffe applicare. Come gruppo PD abbiamo difeso il ruolo delle amministrazioni locali, fondamentali perché siano tutelati i diritti delle migliaia di pendolari piemontesi penalizzati ogni giorno dai tagli ai servizi della Giunta Cota. Oggi finalmente è arrivata la decisione del centrodestra, in linea con le nostre richieste.

Una dichiarazione di Aldo Reschigna