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Nessuna risorsa al sociale

La presentazione dell’assestamento di bilancio, oggi in Commissione, conferma al di là delle vuote parole della maggioranza che la Giunta regionale intende continuare nella politica del vivacchiare. Non affrontare i problemi e attuare le riforme necessarie, ma tirare avanti alla meno peggio con la politica del rinvio.
Anche in questa occasione l’assessore Pichetto pareggia i conti spostando milioni di euro di spesa (il dato definitivo non è ancora chiaro) dal bilancio 2013 a quello 2014: 2,16 milioni di assegni di studio, 6,8 mln per la Cultura, 7 milioni della produttività del personale, solo per citarne alcuni. E’ una bella risposta alle proteste degli studenti, ai dipendenti della Regione che hanno i contratti bloccati da anni, alle associazioni culturali che chiedono garanzie per la loro sopravvivenza.
Sfrontato poi l’atteggiamento dell’assessore sulle politiche sociali: neanche un euro in più sul bilancio 2013. La motivazione: arriveranno 6-7 milioni di euro dall’avanzo di bilancio del Consiglio regionale. Una vera e propria provocazione, visto che in sede di rendiconto del Consiglio regionale il consigliere Pd Ronzani aveva dichiarato che, di fronte al taglio di 20 milioni per le politiche sociali sul 2012, proponevamo di utilizzare l’avanzo del Consiglio regionale che, unito agli almeno 10 milioni promessi da Cavallera, avrebbe potuto ricostituire il fondo sui livelli del 2012. Ora la marcia indietro di Pichetto, che ha trasformato in parole al vento gli impegni assunti da Cavallera.
Su tutto il resto la politica della Giunta è latitante. L’operazione che consente di pagare i debiti ai fornitori attraverso i provvedimenti assunti dal Governo nazionale, che consideriamo importante, non risolve però i problemi strutturali del bilancio della Regione, problemi che questo assestamento non prova neanche ad affrontare.
Un anno fa la finanziaria 2012 impegnava la Giunta regionale a razionalizzare società ed enti partecipati. Dopo oltre un anno la delibera latita in Consiglio. La stessa legge finanziaria prevedeva anche la riorganizzazione delle ATC entro il 30 giugno scorso. Stiamo ancora aspettando la proposta della Giunta, la nostra è stata presentata due anni fa e mai esaminata. Gli interventi sulla riorganizzazione della Regione sono fermi a partire dalla riduzione del numero dei direttori regionali. Su questo siamo ai limiti della legittimità: da febbraio i direttori sono in proroga di contratto e resteranno tali fino a che la Giunta regionale non deciderà come riorganizzare l’ente. DI questo passo ci troveremo direttori a vita.
E’ evidente che il vivacchiare è la peggiore risposta ai problemi del Piemonte. Lo pensa anche il capogruppo di Progettazione che oggi ha affermato che un assestamento che non riforma la Regione non può essere votato dal suo gruppo. Non è la prima volta che prende le distanze dalla Giunta, chiediamo però coerenza. Non si può sempre minacciare sfracelli per poi accontentarsi di un pugno di mosche.
Dal canto nostro non faremo sconti. Se la Giunta regionale vuole approvare l’assestamento di bilancio deve cambiare atteggiamento, a partire dalle politiche sociali, dove gli impegni presi vanno rispettati.
Sulle modalità di applicazione dell’aumento dell’addizionale Irpef per il 2013, poi, deve essere revocato il provvedimento assunto da Cota come commissario della sanità e rimodulato in modo che l’incremento delle aliquote non tocchi gli scaglioni di reddito più bassi.
Insomma, si cambi rotta. Non è vivacchiando che si risolvono i problemi. Ma Cota, purtroppo, conferma di non essere in grado di fare altro.

Aldo Reschigna

Stato di crisi complessa del Vco: si riparte dopo l’ordine del giorno Borghi

Si e’ riunita ieri pomeriggio, presso la sede della provincia del Verbano Cusio Ossola a Verbania, la Cabina di Regia del Vco, per riprendere l’iniziativa legata al riconoscimento dello stato di crisi complessa all’indomani dell’approvazione da parte della Camera dell’ordine del giorno a prima firma on. Enrico Borghi che impegna il governo a considerare tale istanza.
Nel corso della riunione, il deputato ossolano ha consegnato la lettera formale con la quale e’ stata aperta l’istruttoria a livello romano presso il Ministero delle Attivita’ Produttive, e ha invitato le amministrazioni e le parti sociali a ridefinire in tempi brevi insieme con la Regione Piemonte i contenuti del documento.
Nei giorni scorsi abbiamo approvato lo stato di crisi complessa di Piombino e Trieste –osserva l’on.Borghi– perche’ in quelle realta’ si e’ operato attorno alla crisi della siderurgia e della Lucchini dando una prospettiva alternativa di investimenti. Penso che questo possa essere lo strumento col quale iniziare ad applicare sul territorio una serie di misure legate alla defiscalizzazione, alla semplificazione burocratica e amministrativa e agli incentivi sui settori ad alto valore aggiunto che saranno al centro del prossimo decreto del governo Letta in materia di attrazione di impresa.
Dobbiamo riuscire ad essere attrattivi e innovativi, e riorganizzarci per essere in grado di fungere da attrattori, contrastando la concorrenza elvetica che rischia di drenarci capitali ed imprenditoria“.
L’obiettivo che l’on. Borghi ha proposto alla cabina di regia e’ la ridefinizione dei contenuti e delle priorita’, in maniera tale da essere pronti per la legge di stabilita’ di ottobre che potrebbe essere il veicolo legislativo opportuno per suggellare il riconoscimento dello stato di crisi industriale complessa, con i conseguenti provvedimenti.

Uffici postali ridimensionati: le soluzioni possibili

Agli inizi del Duemila gli Enti Locali si confrontarono con piani di razionalizzazione degli uffici postali, introduzione dell’operatore polivalente e previsioni di chiusura degli sportelli di montagna poco redditizi: a queste decisioni di Poste Italiane si rispose (con successo..) con un’intensa partecipazione dei cittadini, delle organizzazioni sindacali (dei pensionati in particolare) e la costruzione di soluzioni, tuttora valide, come le convenzioni (quella della Provincia del Vco nel 2003 riguardò Bannio Anzino, Cossogno, Seppiana, per l’affidamento agli uffici postali di servizi aggiuntivi, dalla consegna dei medicinali alla promozione turistica) poi riprese nel protocollo di intesa Regione Piemonte-Poste Italiane regionale (2010).
Poste italiane spa (unico socio è il Ministero dell’Economia) ha in questo decennio sempre più investito nei prodotti assicurativi/bancari e sempre meno sul servizio universale: Bancoposta è in attivo e il recapito postale, che ha subito un’oggettiva riduzione di prodotto con la diffusione di Internet, è in debito passivo. Le Poste hanno smesso il loro servizio alla società italiana e si lanciano nelle attività finanziarie in nome del profitto (ne sono coinvolti come operatori-“venditori” gli stessi dipendenti), del mercato e di quanto serve alla Azienda, non ai cittadini.
Le decisioni recenti di ridimensionamento (di apertura, di ridefinizione dei compiti degli sportelli) riguardano non più solo i comuni di montagna ma i “tagli” coinvolgono anche i centri cittadini/collinari e turistici (da Suna, a Crevoladossola, Gravellona, Carciano, Cireggio  con chiusure estive o riduzioni d’orario che sembrano “prove” di chiusure future), a cui si aggiungono consegne in ritardo nei periodi di ferie, code agli sportelli, esuberi di personale e l’affidabilità del servizio (che non rispetta alcune norme del contratto di programma nazionale sull’obbligo di comunicazione, e accettazione preventiva, delle aperture/revisioni d’orario estive) è un obiettivo che si allontana, come protestano con tenacia i sindacati.
Non è dunque un problema di assenza di leggi ma di loro puntuale applicazione, e di tenuta del sistema (dopo la liberalizzazione “sulla carta” del 2011) occorre essere in grado di fronteggiare la situazione cercando di legare Poste al territorio. Uffici aperti in ogni paese 6 giorni su 7 cosa possono rappresentare per enti, imprese, cittadini?
a)        Multiservizi (adempimenti e documenti amministrativi)
b)       Prenotazioni turistiche e beni culturali da promuovere con ipotesi di impresa  start up per giovani
c)       Raccolta pubblicitaria, “prova prodotti” (che funziona assai bene nella vicina Svizzera)
d)       Investimenti come banche/attori del territorio, per partecipare con enti pubblici a bandi esterni
La cosa importante è che non si abbandonino a se stesse molte comunità locali (non solo in montagna): i piccoli paesi, le frazioni meno popolose ma che mantengono vivo un tessuto sociale sono dei riferimenti per i cittadini (di cui in questa fase storica c’è un enorme bisogno) e alzano il livello di qualità della vita.
Può il Verbano (attraverso un’azione unitaria dei Comuni) diventare un laboratorio di soluzioni alla marginalità, al declino che sembra attenderci? Sperimentare in tempi di crisi, è prima che un imperativo economico un dovere per ogni eletto dal popolo.
N.B: Il mio Comune (come molti altri) ha affidato la riscossione della Tares (da recapitare entro il 31 luglio) a Posteimpresa, e da 2 settimane,  si scontra con “i tempi tecnici romani”. Noi insistiamo.

Silvia Marchionini-Sindaco di Cossogno

Borghi: 70 ml di opere pubbliche per il Piemonte

Il capogruppo del Partito Democratico della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici on. Enrico Borghi ha fatto recepire oggi,all’interno dell’VIII Commissione, come parere condizionato sul decreto del Fare il recepimento degli emendamenti per il finanziamento del Passante di Torino (per una cifra di 25 milioni di euro) e per la realizzazione di opere infrastrutturali che andranno concertate con la Regione Piemonte e gli enti locali per un’ ammontare di 70 milioni di euro.
“Sono molto soddisfatto della scelta fatta dalla Commissione Ambiente – dichiara il parlamentare ossolano – attraverso il recepimento della mia proposta di porre come parere condizionato sul Decreto del Fare questi emendamenti. Sulla base delle intese intervenute,infatti, la Commissione Bilancio che ora affronterà l’esame del provvedimento è vincolata al recepimento di tali
osservazioni”  “Sono opere fondamentali per il rilancio della Regione Piemonte – continua Borghi – e l’azione odierna da’ concretezza all’impegno che il Presidente Letta si e’ assunto nei confronti degli enti locali piemontesi e della Regione Piemonte.”
Per la cronaca, sul parere condizionato in sede di commissione hanno votato a favore Pd, Pdl e Scelta civica, mentre Lega Nord, Sel e Movimento 5 Stelle hanno votato contro.

Si assume, ma con il blocco

Questa mattina durante la seduta della quarta commissione, ho riproposto all’Assessore alla Tutela della Salute e Sanità della Regione Piemonte, Cavallera, e al direttore dell’assessorato, Dr. Morgagni, il tema della contraddizione tra le autorizzazioni in deroga al blocco del turn over e la fissazione del tetto del personale posta a carico dei direttori delle Asl. Purtroppo non ho ricevuto nessuna risposta , così come nessuna risposta mi è stata data in merito al fatto che oggi nella nostra ASL i responsabili di 15 strutture complesse (leggasi ex primari) sono solo persone incaricate (ossia non titolari della struttura) alle quali va il ringraziamento perché, da molto tempo, portano avanti i servizi all’interno dei nostri ospedali.  Anche questa situazione va affrontata con urgenza e le non risposte della giunta regionale su entrambi i temi non mi scoraggiano nel continuare con insistenza a ricercare e imporre una soluzione.

Aldo Reschigna

Stop ai ricatti del Pdl

Non so se quello che penso interpreta o meno i sentimenti dei tanti elettori del Partito Democratico di questa provincia, ma quello che sta accadendo in queste ore a Roma sta mettendo a dura prova molti di noi.
Leggere le dichiarazioni della Santaché la quale  afferma che: “Se dovesse arrivare un ‘no’ sulla richiesta di moratoria dei lavori parlamentari capiremo che non c’è un governo di coalizione. Far cadere un governo non è un’azione politica, è una conseguenza di un’azione politica” dicono chiaramente che il Partito Democratico è sotto ricatto. La reazione del Pdl alla  convocazione della Cassazione per emettere la sentenza definitiva sul caso Mediaset fa emergere, a mio giudizio, come per loro questo governo sia solo lo strumento per cercare un salvacondotto per Silvio Berlusconi e per fare propaganda in vista di una prossima tornata elettorale, caricando tutte le colpe sul  Pd. Tra l’altro, è stupefacente sentire gli avvocati di Berlusconi lamentarsi per la celerità della convocazione dell’udienza della Cassazione.  Ci si lamenta sempre della lentezza del nostro sistema giudiziario, poi si scopre che invece sulle lentezze di questo si costruiscono i processi e le strategie difensive. Se è comprensibile, come ha dichiarato Epifani venerdì a Torino, lo stato di necessità che ci ha condotti a questa strana alleanza, è sempre più insopportabile subire quotidianamente i ricatti da parte di chi ha portato il paese nelle condizioni in cui siamo. A tutto c’è un limite. Anche la crisi più nera non può far venir meno i valori fondanti della nostra democrazia.
Mi auguro che i parlamentari del PD sappiano rispondere a tono alle continue provocazioni della destra e che comprendano che non si ci si può umiliare per senso di responsabilità perché fuori dal Palazzo c’è un paese che chiede soluzioni concrete ai problemi e non soluzioni per i problemi giudiziari di singoli individui.

Antonella Trapani
segretario Pd Vco