Pubblichiamo il video (cliccare qui per il link al video) della conferenza stampa tenutasi ieri alla Camera dei Deputati in cui gli onorevoli Enrico Borghi ed Ermete Realacci, hanno presentato la proposta di legge per le “misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti nonché dei comuni compresi nelle aree naturali protette“.
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Centraline idroelettriche: serve una moratoria, intervenga la Provincia.
A qualche settimana dalla vicenda dell’annullamento da parte del Tribunale Superiore delle Acque Pubblice (TSAP) della Delibera Provinciale nr. 29 – nella quale erano previsti criteri di concessione delle derivazioni idreoelettrichee volti a favorire la gestione pubblica ovvero misure di compensazione per il territorio – desideriamo esprimere alcune considerazioni e sollecitare nuovamente la Provincia del VCO.
La questione politica di fondo riguarda il fatto che la DCP 29 risulta inscindibilmente legata alla delibera precedente DCP 28 (entrambe del 24/6/2011, non a caso), nella quale veniva approvato l’aggiornamento della tavola A5 del Piano Territoriale Provinciale, portando il potenziale idroelettrico per il VCO da 35 a 352,5 MW (!), di cui 110 MW “senza difficoltà” e altri 55 MW “con difficoltà media”.
In pratica, con la DCP 28 si apriva allo sfruttamento intensivo della risorsa idroelettrica mentre con la DCP 29 si introducevano dei criteri per calmierare e rendere accettabile tale “liberalizzazione”.
Ora, al di là del merito e dei rilievi tecnico-procedurali sollevati correttamente da Gianni Desanti in un precedente comunicato – e che restano un punto fermo della critica a tutta questa operazione – l’annullamento della DCP 29 fa venir meno il presupposto “sine qua non” sul quale si regge la DCP 28: senza un opportuno meccanismo di compensazione e di drenaggio degli utili sul territorio, non è più accettabile un aumento dello sfruttamento idroelettrico di questa portata.
Per questo sollecitiamo ancora una volta, visto che nulla si muove, un intervento riparatore da parte della Provincia, nell’ambito delle sue competenze, attraverso l’introduzione di una moratoria volta a sospendere gli effetti della DCP 28, riportando quindi i limiti di potenza idreoelettrica installabile entro i livelli precedenti (35 MW), in attesa di un definitivo riesame di tutta la questione alla luce dei nuovi elementi emersi, grazie anche al pronunciamento del TSAP.
Alternativamente e come subordinata, devono essere implementati strumenti di mitigazione che facciano perno non più sulle compensazioni economiche o sulla durata delle concessioni (che si sono rivelati inammissibili) ma sulla salvaguardia ambientale, come anche la sentenza del TSAP ricorda dove afferma che “la Provincia può fissare regole di mitigazione, a tutela di tutti i valori ambientali sottesi alla realizzazione di un virtuoso uso particolare della risorsa idrica” (sentenza TSAP 39/2013).
In pratica, la coerenza e l’equilibrio nella regolamentazione di questa materia va ripristinato, o congelando le modifiche al PTP, o introducendo elementi di riequilibrio della sua portata; in assenza di questi, resta in piedi un provvedimento zoppo e claudicante, che pone un’ipoteca ambientale enorme sul territorio e del tutto inaccettabile.
Sauro Zani
Responsabile ambiente
Partito Democratico
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Chiusure dei punti nascite: confermata Domodossola, salvata Susa, posticipata Acqui Terme: non possono esserci figli e figliastri. Dubbi anche sull’emodinamica.
Assessore regionale nuovo, ma nulla è cambiato nella politica sanitaria e nei criteri utilizzati nei tagli, condizionati dalla presenza di padrini politici del centrodestra nei diversi territori. Se infatti oggi l’assessore regionale alla sanità Cavallera ha confermato in Commissione la chiusura del punto nascite di Domodossola entro il 30 giugno prossimo, ha anche salvato il punto nascite di Susa – che resterà aperto nonostante il piano sanitario ne prevedesse la chiusura – e posticipato di un anno, al 30 giugno 2014, la chiusura del punto nascite di Acqui Terme, casualmente nell’alessandrino, territorio di riferimento dell’assessore stesso.
Non possono esistere figli e figliastri, non si può continuare nei tagli sulla base delle appartenenze politiche. Ancora una volta nessun confronto con enti locali e territori, solo scelte basate su criteri francamente inaccettabili.
Anche la buona notizia sul trasloco a Domodossola delle attrezzature per la nuova emodinamica è affiancata da una serie di dubbi su cui chiediamo immediata chiarezza: come sarà gestito il servizio, quale sarà il budget dell’Asl e come verrà reclutato il personale? Domande le cui risposte chiariranno molto su quale sarà concretamente il servizio di cui godranno i cittadini.
una dichiarazione di Aldo Reschigna, capogruppo PD in consiglio regionale
Cena democratica a Verbania: partecipa
Venerdì 24 maggio alle ore 20.00 si svolgerà presso la Casa del Popolo ARCI a Trobaso, una cena democratica organizzata dal circolo PD di Verbania aperta a tutti gli iscritti e simpatizzanti (a soli 15 euro con grigliata mista e bevande comprese). Un occasione conviviale per stare assieme e discutere anche della prossima festa democratica che faremo a luglio.
E’ necessario prenotare via mail a info (chiocciola) partitodemocratico.vb.it entro mercoledì 22 maggio. Oppure contattando Saverio Angiulli al 3931677870 o il sottoscritto al 3403595727.
Vi aspettiamo
Corrado De Ambrogi
coordinatore circolo Pd Verbania
Circolo PD Alto Verbano: il disagio della base
Pubblichiamo il documento inviato dal Circolo Pd Alto Verbano, redatto con i contributi dei partecipanti alla riunione di giovedì 9 maggio 2013, in cui si evidenziano i forti disagi dopo la scelta del governo Letta.
Esordisco ……. , leggendo due lettere di protesta, una di ………………, che restituisce la tessera, scritta subito dopo le elezioni, l’altra di ………………. , che non la rinnoverà, scritta il 25 aprile, dopo la votazione dei franchi tiratori che hanno silurato la candidatura di Romano Prodi.
Sono solidale con queste posizioni, affermo la mia totale smarcatura da questo governo dell’”inciucio”; pur avendo votato Renzi alle primarie, non approvo che sia stato in qualche modo tradito Bersani, che comunque manteneva la barra del partito dritta. Del resto noi eravamo troppo sicuri sia di vincere sia del fatto che Berlusconi fosse politicamente morto.
Interviene …………..: ribadisce che a suo tempo noi del circolo Alto Verbano siamo stati tra i primi a chiedere un rinnovamento del partito per mandare a casa tutti quei dirigenti che non ne hanno vinto una. Dopo quel che è successo è evidente che ci si è divisi tra inciucisti e non inciucisti. A suo dire sconforta il fatto che molti iscritti e simpatizzanti invitino alla calma , all’attendismo e alla rassegnazione, quando invece occorrerebbe attuare la strategia di molti circoli e federazioni provinciali: l’ Occupy PD. Invita pertanto anche il circolo Alto Verbano e la Federazione VCO a fare altrettanto. Ciò però non significa abbandonare la nave, ma solo affermare il proprio disaccordo, creando , se uniti in tutta Italia , una notevole forma di pressione su coloro che ci hanno portato fin qui , e che devono andare a casa subito , se si vuole salvare il partito. Pippo Civati , Ignazio Marino e la Puppato (la quale proprio oggi ha presentato un documento evidenziando il disaccordo di molti parlamentari con il governo insieme al PDL), rappresentano per lui i punti di riferimento nel partito. Nel rifare la storia di Napolitano afferma che questi di fatto ha sempre favorito Berlusconi. Dichiara infine che rifarà la tessera quando i dirigenti nazionali andranno a casa .
………., per inciso è l’unico a rinnovare la tessera, si dichiara più ottimista: in fondo il Presidente del Consiglio è del Pd. Napolitano avrebbe dovuto mandare tutti a casa nel 2011. Colpe a Bersani è facile darne: ma tutti pensavamo che avremmo vinto, non si è battuto il ferro quando era caldo. Vediamo se si può recuperare, bisogna vedere quali sono le idee dei grandi vertici.
………………… afferma di essere di sinistra e di votare a sinistra da 45 anni, che cercava a sinistra un partito riformista che non trovava nel Pci. Con l’Ulivo si era illuso che questo paese potesse essere laico, per dimenticare i retaggi del passato, ma i problemi sono sotto la cenere. Cosa vuole la sinistra? Essere centrista e liberale o essere orientata a sinistra? Dichiara di non avere nessun problema ad andare d’accordo da chi proviene dalle fila della ex DC o dall’ex PCI. Ma si chiede a cosa servano le primarie, come se dietro a un candidato ci fosse una congregazione oscura. Neppure lui ha tollerato l’azione dei franchi tiratori. Letta è un buon politico, un buon leader, ma se ne infischia delle beghe del partito, Letta sta facendo il suo lavoro ma questo non risolve i problemi del Pd. Anche Renzi è stato un elemento destabilizzante. La tessera per il momento non la rinnova: non si identifica più nel partito, bisogna ricomporre le anime, ripartire da una base.
………………… interviene dicendo che quando abbiamo iniziato a parlare a parlare di Pd, come di un partito nuovo caratterizzato da onestà intellettuale e si facevano i gazebo c’è stato un momento di grande entusiasmo, non ci stavamo nella sede. Ora chi porta il partito al Congresso? È ora che qualcuno prenda le sue cose e se ne vada se non non saremo solo quattro gatti qui, ma non ci sarà proprio più nessuno. Eravamo l’unico partito senza un padrone, prima di questa scelta scellerata.
………….. afferma di aver votato Marino, Renzi, e adesso la Bindi Franceschini, i D’Alema se ne devono andare. Per coerenza ha votato per il Pd e per Bersani, ma ora sa che non voteranno la legge elettorale, come non hanno votato il conflitto d’interessi, gli F35, che adesso sono il cavallo di battaglia del M5S. è come se fosse una squadra di calcio mossa da Silvio Berlusconi.
………………. ribadisce che l’operazione governo non gli piace e che andrà a finire male.
……………….. afferma che la prima botta l’ha data REnzi: si poteva aspettare il congresso. Abbiamo fatto di tutto per massacrare il partito, salviamo noi l’Italia? Berlusconi a poco a poco si prende tutto, la prossima sarà renderlo rieleggibile, nonostante le condanne, ma allora il sottoscritto non voterà più Pd.
………….. consegna un dossier. Si tratta di tre volantini: l’intervista a Berlinguer perché i dirigenti si ricordino come erano e (oggi ancora peggio) come sono ridotti i partiti; la pagina della Padania, perché si ricordino (ma già lo sanno) che l’Italia è ed è stata governata in buona parte dalla mafia; il terzo, una serie di frasi di Montanelli che “presentava” le strategie di questi liberisti. Si è aperta una discussione che non si risolve qui. Afferma il centralismo democratico: si decideva all’interno del partito e si usciva con una linea che doveva valere ed essere rispettata, adesso la palla ce l’ha Berlusconi; nel ’75 non abbiamo cambiato la società, anche se politicamente c’era la forza elettorale e della gente. È MANCATA LA VOLONTÀ POLITICA DEI VARI GRUPPI DIRIGENTI DEL CENTRO SINISTRA (occorre avere la memoria storica) e ci siamo sciacquati la bocca con il liberismo. Abbiamo lasciato imperversare indisturbati quelli che Montanelli diceva essere la feccia che risale il pozzo. A Berlusconi, nell’85, si è regalato definitivamente “L’ETERE”, gli hanno fatto una legge votata da TUTTI. Queste sono state scelte politiche liberiste, per cui si sono svendute e regalate le proprietà dello Stato cosi che l’utile è andato ai privati e i costi al pubblico (vedi concessioni, Anas, Enel, telefonia, ospedali privati pagati dal pubblico ecc. ecc. ecc.) e queste scelte le stiamo pagando duramente.
Il travaglio politico è dall’’80 che va avanti.
Si fa appello alle primarie, ma sono illusioni perché poi il gruppo dirigente fa quello che vuole e non si capisce che cosa abbiano i giovani nella testa. Renzi lo aveva illuso durante la Leopolda, ma poi deluso quando è andato a casa di Berlusconi. Bersani ha fatto una politica molto loffia, ma con tutte le anime del partito cosa poteva fare? Aveva detto mai con Berlusconi. Poi c’è stata la carica dei 101, che, non votando Prodi, hanno fatto risuscitare Berlusconi e il berlusconismo. Gli sorge un’altra domanda: UN CONGRESSO lo fanno gli iscritti, ma, se ce ne sono sempre meno, con chi si farà il congresso? Si troverà una formula per coinvolgere il nuovo che avanza”? È dal 1963 che ha la tessera da quella del PCI a quella dei DS e, dopo 50 anni a dare impegno e soldi per costruire una società nuova e libera, si ritrova a vedere che c’è più mafia in quel parlamento che….
Conclude il giro …………… Nel 1975 il partito ha creduto che tutti fossero comunisti, ma abbiamo mollato il partito quando è crollato il muro, mentre prima erano tutti comunisti. Siamo un partito conservatore. Pensiamo che il lavoro sia creato da un articolo della costituzione e non dallo sviluppo. Non a caso c’erano due stanze nella sezione: una per gli ex ds, una per gli ex margherita, ma il pd è una sorta di ornitorinco, un animale ibrido i cui sogni si sono sfasciati sulla poltrona. Per me la base ha dato una risposta conservatrice: ho visto venire a votare Renzi tantissimi ex leghisti delusi. Berlusconi intanto ha titillato i soliti vizietti del piccolo borghese italiano e il governo lascia la base inviperita. E noi siamo anche fortunati, viviamo in un’isola felice dal punto di vista occupazionale, ma io sono stato recentemente in Toscana, a Cecina, ed è un deserto: ovunque vendesi affittasi attività, negozi che chiudono. Bisogna abbassare il costo del lavoro. Nel partito bisogna discutere, ma quando si trova una linea comune non è che poi ognuno fa quello che vuole. Vedremo cosa succederà sabato all’assemblea nazionale.
Le ultime battute si rivolgono al partito usando l’imperfetto: “era”, come se fosse con esso morto un sogno e forse non è un caso che la stanza nel quale siamo riuniti sia tutta rivestita di nero come listata a lutto.
Cannobio, 16 maggio 2013
Ps i nomi non sono stati messi per semplici questioni di privacy
Patto di stabilità “sterilizzato” per i piccoli comuni. Accolte le proposte dell’on. Borghi
Importante seduta, quella di ieri alla Camera, per i piccoli Comuni italiani. L’aula ha votato gli emendamenti, fra i quali quelli presentati anche dal deputato piemontese Enrico Borghi (capogruppo Pd in commissione ambiente e lavori pubblici) al testo di conversione del decreto sul pagamento dei debiti scaduti delle pubbliche amministrazioni, introducendo misure a favore dei piccoli Comuni e delle imprese. Nel complesso, è stata prevista la nuova definizione dei pagamenti dei debiti sostenuti dagli enti locali ed esclusi dai vincoli del patto di stabilità interno (art.1), l’aumento degli spazi finanziari per tutti i comuni, e per i piccoli fino a 500 milioni di euro, per il pagamento di obbligazioni di parte capitale anche per il 2013 nell’ambito del patto verticale incentivato (art.1-bis), la modifica sul durc (art.6) , l’autenticazione gratuita dei segretari comunali delle sottoscrizioni degli atti di cessione dei crediti nei confronti delle pubbliche amministrazioni (art.8, comma 2) , il via libera alle procedure di acquisto a titolo oneroso di immobili o terreni effettuate per pubblica utilità (art.10-bi s).
“Le modifiche ottenute –commenta l’on. Borghi- sono un salto di qualità nell’applicazione del patto di stabilità interno e rappresentano una boccata di ossigeno per le imprese. Ora occorre proseguire per modificare le regole del patto in senso premiante per le collettività, e soprattutto per ciò che concerne il patto di stabilità verticale occorre che la Regione Piemonte apra subito un tavolo di concertazione con le autonomie locali per suddividere gli spazi finanziari che ora si apriranno consentendo a tutti i piccoli Comuni di essere sgravati dal Patto di Stabilità per l’anno in corso.”.
Va ricordato, infatti, che con questa legge il Patto di Stabilità per i piccoli Comuni verrà sterilizzato per l’anno in corso. Il Partito Democratico è dell’opinione che vada definitivamente eliminato per i Comuni fino a 5.000 abitanti, e per questo sempre ieri in aula il Governo ha accolto un ordine del giorno del Pd con il quale si impegna il governo “ad assumere con urgenza un’iniziativa normativa volta a esentare i piccoli Comuni dal patto di stabilità interno e a disciplinare il loro concorso alla realizzazione degli strumenti di finanza pubblica mediante uno strumento più ragionevole e sostenibile, in considerazione delle loro dimensioni demografiche e capacità finanziarie e amministrative e del processo di riorganizzazione amministrativa già in atto”.