Tutti gli articoli di morenominacci

APPROVATA NORMA A SALVAGUARDIA DEGLI ISTITUTI STORICI DELLA RESISTENZA

Una dichiarazione dei consiglieri regionali PD Marco Travaglini e Aldo Reschignaimage
Il Consiglio regionale ha approvato in mattinata una norma legislativa che integra la legge regionale n.7 del 1976 riguardante le “Attività della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana”.
La norma approvata consente di rimediare a una prescrizione, contenuta nell’ultima legge finanziaria nazionale, che consente ai comuni di aderire a un solo consorzio e obbliga alla recessione da qualsiasi altro che non sia obbligatorio per legge. Questa norma avrebbe compromesso duramente l’esistenza degli Istituti storici della Resistenza di Cuneo, Asti, Alessandria e Novara che hanno la forma giuridica di consorzi di enti locali. Infatti molti comuni non avrebbero più potuto aderire agli Istituti, essendo già membri di altri consorzi come ad esempio quelli socio-assistenziali. Il Consiglio regionale ha sanato questa situazione davvero problematica con l’articolo approvato oggi che qualifica come “obbligatori” i consorzi tra Province, Comuni e Comunità montane che hanno costituito gli Istituti storici della Resistenza, permettendo a tutti gli enti di aderirvi senza difficoltà. La norma prevede inoltre che “soggetti pubblici, associazioni e fondazioni che perseguono obiettivi culturali e sociali compatibili” con le attività svolte dagli Istituti possano entrare a far parte dei consorzi obbligatori.

è un provvedimento importante, che risolve una criticità originata dalla finanziaria e che contribuisce a definire meglio le funzioni degli Istituti. Esprimiamo una soddisfazione particolare per la salvaguardia dell’importante patrimonio storico e culturale rappresentato dagli Istituti storici della Resistenza, che da oltre quarant’anni svolgono un ruolo fondamentale, con attività qualificate e rilevanti di ricerca e divulgazione, per l’affermazione dei valori della Resistenza.

Valori mai come oggi necessari.

Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico
Pino Riconosciuto 3357528917

I reati sospesi dal Governo

In Senato la maggioranza ha approvato il decreto legge sulla sicurezza. Stabilisce che sono sospesi per un anno i processi per reati che prevedano una pena inferiore ai dieci anni, compiuti prima del 2002. L’idea sarebbe che i processi per reati di grave allarme sociale, e più recenti, potranno procedere con maggiore speditezza. Qui sotto un elenco che raduna i reati che vengono considerati di minore allarme sociale e quindi sospesi
image  Sequestro di persona art. 605 c.p.
Estorsione art.629 c.p.
Rapina art.628 c.p.
Furto in appartamento art. 624 bis
Furto con strappo
Associazione per delinquere art. 416 c.p.
Stupro e violenza sessuale art. 609 bis c.p.
Aborto clandestino
Bancarotta fraudolenta
Sfruttamento della prostituzione
Frodi fiscali
Usura
Violenza privata
Falsificazione di documenti pubblici
Detenzione di documenti falsi validi per l’espatrio
Corruzione
Corruzione in atti giudiziari
Abuso d’ufficio
Peculato
Rivelazione di segreto d’ufficio
Intercettazioni illecite
Reati informatici
Ricettazione
Vendita di prodotti con marchi contraffatti
Vendita di prodotti in violazione del diritto d’autore
Detenzione di materiale pedo-pornografico
Porto e detenzione abusiva di armi anche clandestine
Immigrazione clandestina ( art.12 c.1 l. 2861998)
Calunnia ( 368 c.p.)
Omicidio colposo per colpa medica
Omicidio colposo con violazione delle norme sulla circolazione stradale
Truffa comunitaria
Maltrattamenti in famiglia
Incendio e incendio boschivo
Molestie
Traffico di rifiuti
Adulterazione di sostanze alimentari
Somministrazione di medicinali pericolosi
Circonvenzione di incapaci

Il provvedimento permette di sospendere il processo Mills in cui il presidente del consiglio è imputato di corruzione in atti giudiziari

Tutte le sospensioni dovranno essere notificate, e così tutte le relative riaperture, se ci saranno. Con oneri altissimi. Poiché in un anno molti magistrati cambieranno posto o sede, i loro processi dovranno ripartire da capo. Decine di migliaia di parti lese non avranno giustizia.

Tra circa una settimana il provvedimento inzierà il suo iter alla Camera, prima in commissione e poi in aula.

IL circolo del PD di Omegna interviene su casello di Crusinallo e sulla SPL srl.

Pubblichiamo le iniziative del Circolo del PD di Omegna su due questioni cittadine:
un comunicato stampa sull’abbattimento del casello FS a Crusinallo con le dichiarazioni del Sindaco Quaretta che afferma di averlo “saputo a cose fatte” (smentendo il suo assessore Songa), ed una lettera aperta sulle problematiche aperte all’interno del  consiglio d’amministrazione della S.P.L. S.r.l.(la società pubblica del Comune che gestice il centro sportivo comunale). Abbiamo letto su “La Stampa” di oggi, martedì 24 giugno, la dichiarazione del
Sindaco Quaretta sull’abbattimento del casello FS si Crusinallo dove afferma di
averlo “saputo a cose fatte”.
La dichiarazione è in palese contraddizione con il comunicato stampa, diffuso il 12
giugno u.s., nel quale l’amministrazione, per voce dell’Assessore Songa, dichiara di
essere stata parte propositiva e attiva nella vicenda culminata con l’abbattimento del
casello e il successivo allontanamento della famiglia Rom da Omegna.
Ricevuto tale comunicato e soprattutto preoccupati per i minori lì presenti, abbiamo
immediatamente telefonato all’Assessore Songa che, confermato il contenuto del
comunicato, ci rassicurava sull’affidamento ai servizi sociali della famiglia .
Evidentemente il Sindaco, nella sua ansia di non dispiacere a nessuno, oggi dichiara
una cosa non vera per cercare di allontanare le giuste polemiche che il caso ha
sollevato e, così facendo, sconfessando quanto dichiarato dal proprio Assessore per
tramite del proprio ufficio stampa.
Un comportamento, quello del Sindaco, che purtroppo non ci stupisce e che
conferma il suo metodo basato sulla ricerca, nelle vicende scomode, di qualcun altro
a cui dare la colpa, senza volersi mai assumere alcuna responsabilità.
Crediamo che la città, su questa vicenda, debba avere delle spiegazioni chiare e
senza contraddizioni.
Coordinamento Partito Democratico
Circolo di Omegna

Egregio Comm.
Massimo Nobili
Presidente S.P.L. S.r.l.
Piazzale Lodi
28887 Omegna (VB)
e p.c. Signor Sindaco
Geom. Antonio Quaretta
Comune di Omegna
OGGETTO: Dimissioni consigliere di amministrazione Sig. Benedetto Madeo.
Egregio Presidente,
Le scriviamo in relazione alle dimissioni in oggetto per chiederLe
formalmente di respingerle.
Siamo venuti a conoscenza della lettera, in Sue mani, dal Sig. Madeo,
che ci ha riferito come la sua decisione di dimettersi sia maturata a seguito delle continue
pressioni e richieste da parte del Sindaco affinché lasciasse al più presto il consiglio di
amministrazione della S.P.L. S.r.l. in quanto persona non politicamente gradita.
Come già espresso in occasione delle dimissioni del passato
presidente Sig. Paolo Comune e del consigliere Sig. Rudy Baldioli, riteniamo utile la
presenza del Sig. Madeo in consiglio “quale garante della città di un progetto (Business Plan)
approvato dal Consiglio Comunale, progetto che, dai dati di bilancio della S.P.L. S.r.l. ha
cominciato a dare i suoi frutti in termini di riduzione del disavanzo e di efficienza nei servizi
resi alla popolazione.” Non solo: le recenti indicazioni del Governo centrale sulla operatività
degli enti locali, indicano che la S.P.L. S.r.l. potrà essere importante strumento strategico
nella gestione di servizi alla città in termini di minore spesa e con una maggiore efficienza.
Questo, per altro, era già stato previsto nel progetto generale della S.P.L. S.r.l. ed
evidenziato nel Business Plan presentato in Consiglio Comunale il 20 dicembre 2006. La
modifica dello Statuto e l’ampliamento dell’oggetto sociale sono da leggersi come una
precisa volontà dell’amministrazione ad implementare le attività della società in più settori.
Per quanto detto, riteniamo indispensabile, oltre che corretto dal punto di vista istituzionale,
che in Consiglio vi sia la presenza di un esponente della minoranza a garanzia di
collaborazione e trasparenza.
In attesa di un Suo gentile sollecito riscontro, disponibili a Sua
discrezione ad un incontro per i necessari approfondimenti, La salutiamo cordialmente,
Dott. Francesco Pesce – Coordinatore Partito Democratico – Circolo di Omegna
Dott. Alberto Buzio – Capogruppo Consigliare Partito Democratico Comune di Omegna
Omegna, 20 giugno 2008.

Incredibile: il CAI a rischio cancellazione.

image Dopo gli annunci dell’eliminazione delle Comunità Montane (se ne riparlerà in autunno) ed i tagli, già in vigore, ai fondi di Comuni e Province, un’altra scelta a dir poco discutibile è stata compiuta dal governo nazionale.
Infatti, passata sotto silenzio, nell’ultimo Dpef del Governo (approvato in questi giorni) tra gli enti pubblici non economici che il Governo intende sopprimere, spunta, incredibilmente, anche il CAI !
Sì proprio il CAI, il Club Alpino Italiano. Un altro regalo al Nord.
Il Club alpino italiano ha solo 25 dipendenti e – non raggiungendo la soglia dei 50 – andrebbe considerato un ente inutile da sopprimere secondo quanto previsto nel documento proposto da Giulio Tremonti.
Ovviamente riteniamo questa una scelta sbagliata, perché considerare il CAI un ente inutile è qualcosa che pare a dir poco incredibile.
Se ne è accorta persino la Gazzetta dello Sport che proprio oggi sulle pagine della “politica” regala un articolo nel merito. (continua)Ovviamente come partito democratico ci adopereremo in tutte le sedi, a livello nazionale, regionale e locale affinché questa scelta sciagurata sia cambiata, rivedendo il parametro del numero dei dipendenti come discrimine per gli enti pubblici da eliminare.
Il CAI conta sì su 25 dipendenti stipendiati, ma al tempo stesso “attiva 305 mila soci che operano in regime di totale volontariato. Il bilancio del CAI è coperto solo al 30% dai fondi pubblici, inoltre i responsabili locali non prendono un euro, ma i soci del Club fanno risparmiare un bel po’ di soldi all’Erario occupandosi di soccorso alpino, gestendo 761 rifugi e bivacchi (con 22.681 posti letto), tenendo in efficienza 72 mila chilometri di sentieri, formando istruttori, accompagnatori e operatori scientifici, sostenendo il Museo Nazionale della Montagna al Monte di Cappuccini, la Biblioteca Nazionale a Torino, il Centro di formazione per la montagna e molto altro ancora”.
Senza dimenticare quanto il CAI fa nel nostro territorio e nella nostra provincia attraverso i suoi molti club e i moltissimi volontari.
Speriamo che Tremonti non abbia altre geniali idee per “aiutare” il Nord.

PD VCO
Ufficio Stampa

Borghi entra nella Direzione Nazionale del PD

image Il presidente nazionale dell’Uncem, Enrico Borghi, È stato eletto membro della direzione nazionale del Partito Democratico. L’organismo, composto da 120 membri, sara’ il "parlamentino" che guidera’ il PD e nel quale verranno definite le linee politiche del principale partito d’opposizione. Borghi entra come membro di diritto, in quanto l’assemblea nazionale ha stabilito che i presidenti di Anci, Upi ed Uncem aderenti al partito entrino nell’organismo.
"Questa decisione assunta dall’assemblea nazionale – commenta Borghi – assume un valore politico di rillievo in un momento in cui gli enti locali della montagna vengono messi in discussione da scelte politiche centraliste della destra. Ringrazio il partito per la fiducia accordata, che mi impegnero’ a corrispondere al meglio".