Quando finirà il balletto della Giunta regionale su villa San Remigio? Alcuni mesi fa la Giunta regionale inserì villa San Remigio nell’elenco dei beni immobili alienabili. Le numerose proteste a livello locale, e del sottoscritto a livello regionale, fecero tornare la Giunta regionale sui suoi passi tanto che, approvando la legge di bilancio per il 2012, villa San Remigio non compare nell’allegato C in cui sono compresi tutti i beni immobili regionali oggetto del piano di alienazione e valorizzazione.
In questi giorni è però in discussione il rendiconto dell’esercizio 2011. In uno degli allegati vengono riclassificati i beni immobili tra quelli considerati non cedibili e quelli oggetto di possibile cessione. In questo allegato San Remigio viene considerato bene disponibile, cioè cedibile.
E’ ammissibile che una Giunta cambi idea ogni tre mesi? Forse è più plausibile che la Giunta regionale intenda usare un documento poco comprensibile per tentare di nascondere decisioni da assumere senza dare troppa pubblicità.
Ricordo che l’offerta turistica del lago Maggiore è in gran parte fondata sul sistema dei parchi e dei giardini, e che solo immaginare di poter vendere villa San Remigio senza alcun confronto con la realtà locale significa non avere questa consapevolezza.
MI opporrò a questa idea e contro un modo di governare che a piè sospinto cambia decisione sullo stesso argomento.
Una dichiarazione di Aldo Reschigna, capogruppo Pd in consiglio regionale
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Una Giunta regionale già traballante, che resta in bilico almeno fino al 2013, Cota pensi al Piemonte, si dimetta prima”
“Una Giunta regionale già traballante, che resta in bilico almeno fino al 2013, Cota pensi al Piemonte, si dimetta prima”: in estrema sintesi, così si esprimono, dopo la sentenza del Consiglio di Stato sulle elezioni regionali 2010, il segretario del Pd piemontese, Gianfranco Morgando, e il capogruppo in Regione, Aldo Reschigna.
“La sentenza del Consiglio di Stato – rimarcano i due dirigenti del Pd – esprime un elemento di novità e di chiarezza riconoscendo l’equivalenza tra processo penale e civile. In questo modo riconsegna al Tar del Piemonte la decisione sulla validità delle elezioni regionali del 2010, fornendogli anche una interpretazione in grado di far superare lo stallo”.
“La tempistica – aggiungono – non sembra essere in grado di garantire una sentenza definitiva nei prossimi mesi, sebbene sulla base del processo penale l’esito appaia prevedibile”. “Tutto ciò – osservano – porta alla Giunta Cota un elemento di forte instabilità, che potrebbe protrarsi per tutto il 2013.
Nella grave situazione che sta attraversando, il Piemonte non ha certo bisogno di un esecutivo già debole per i forti contrasti interni, reso ancora più fragile dalla spada di Damocle di un futuro pronunciamento amministrativo ad esso sfavorevole, e quindi più interessato alla prossima campagna elettorale che ad affrontare i problemi della Regione”. “Cota – concludono – prenda atto della situazione e per una volta si faccia davvero carico degli interessi del Piemonte, dimettendosi”.
PD VCO
Ufficio Stampa
Il programma della festa nazionale dei Democratici a Villadossola
Pronto il programma della Festa nazionale dei Democratici sulla Montagna che, come ogni anno si terrà a Villadossola ad Agosto da venerdì 3 a giovedì 16 presso l’area feste della Lucciola.
Organizzata dai Circoli di Villadossola e Domodossola saranno quattordici giorni di festa all’insegna della politica, della cultura, della musica e ovviamente della buona cucina. Cliccando qui potete scaricare il programma
Una festa dai numeri “notevoli”.
Politica: all’area Dibattiti otto incontri su questione mediorientale, rifiuti zero, rapporti tra Villadossola/Domodossola, resistenza, mafia, regione Piemonte e ovviamente montagna . Apertura ufficiale della festa con il segretario regionale Gian Franco Morgando venerdì 3 agosto alle 18.
Musica su tre palchi diversi con oltre quaranta eventi e concerti.
Alla Ca’ Rossa Balera tutte le sere grandi orchestre di liscio; al Pd Winerock bar alle 18 cocktail-lounge e dalle 22 divertente “piano bar” di molti artisti tra cui il “mitico” Vittorio Bonetti; al Palco Spettacoli per i giovani ritorna la seconda edizione di “Lucciola Rock” con concerti a cura dell’associazione Perchè No? e altri numerosi appuntamenti.
Buona cucina con sei punti ristoro il ristorante self-service (ogni sera un menù regionale diverso), la pizzeria, il pesce fritto, la griglia, la paninoteca/kebab, la Toppia e la Birreria.
Due giornate dedicate all’Associazionismo sui temi dei diritti e della solidarietà e dei pensionati.
Sport con la giornata a cura dell’UISP e poi sei appuntamenti sportivi tra cui la gara ciclistica dedicata ad Armando Bertolacci, esibizione di società sportive, scacchi, torneo di beach volley.
Cultura con lo spazio Libreria: presentazione di tre libri.
I giochi con il grandioso banco di sottoscrizione a premi.
Volontari: circa 100 ogni sera che gratuitamente danno il loro contributo per la riuscita della festa.
Riordino degli enti locali: un passo avanti
Alcuni mesi fa, quando in prima Commissione fu avviata la discussione sul disegno di legge di riordino dei poteri locali, le posizioni della Giunta regionale e del Partito Democratico erano tra loro assolutamente distanti. Dopo un lungo e positivo confronto, le distanze si sono ampiamente accorciate.
Il gruppo PD su questo tema ha ricercato punti di convergenza i più ampi possibili, nella convinzione che quando si parla di riorganizzazione degli assetti istituzionali occorre promuovere riforme condivise, perché sono le uniche destinate a durare nel tempo. Questo paese e il sistema degli enti locali non possono più permettersi che a ogni cambio di maggioranza politica si disfi il lavoro fatto in precedenza.
I punti sostanziali su cui il ddl è stato profondamente modificato riguardano innanzitutto l’innalzamento a 40 mila abitanti della soglia minima nell’associazione dei Comuni per la gestione delle politiche sociali (prima erano 15 mila per i Comuni montani e collinari, 20 mila per quelli di pianura).
Il passaggio della Comunità montane all’Unione dei Comuni montani, poi, non viene più concepito come rottura con il passato con l’assegnazione all’Unione dei Comuni montani delle politiche per la montagna previste dall’articolo 44 della Costituzione e dalla legge regionale sulle Comunità montane.
Si è anche giunti alla definizione dei criteri per l’individuazione di ambiti territoriali ottimali all’interno dei quali i Comuni svolgono in modo associato le funzioni fondamentali o attraverso l’Unione dei Comuni per alcune, o attraverso la convenzione per altre; strumenti non più concepiti quindi come alternativi tra loro, ma che possono coesistere su funzioni diverse.
Il ddl andrà in aula a settembre, ma ci sono ancora alcuni punti che intendiamo migliorare, quali la salvaguardia dei Consorzi che gestiscono i servizi sociali, come peraltro ha recentemente fatto la Regione Veneto.
Ci auguriamo che i Comuni piemontesi costruiscano, nel rispetto della legge, soluzioni che consentano la difesa del valore dei municipi con gestioni associate forti, che restituiscano una organizzazione dei poteri più moderna, soprattutto in una regione come il Piemonte che conta 1206 Comuni. La gestione associata non deve essere concepita solamente come un obbligo di legge, ma come la condizione per mantenere un sistema dei servizi alle comunità locali.
Abbiamo altresì ottenuto che entro un anno vengano riviste tutte le leggi regionali che affidano funzioni amministrative a Comuni e Province, ispirandosi a due criteri fondamentali: il primo è che la Regione non può più gestire funzioni amministrative. Il secondo è che ogni funzione amministrativa deve essere affidata a un unico soggetto, che sia Comune o Provincia, evitando quanto è ancora recentemente avvenuto nella legge di riforma degli ATO, dove tutti fanno tutto con uno spreco di risorse e una complicazione per il cittadino.
Aldo Reschigna, Presidente Gruppo Regionale PD
Voci dei Luoghi, dove la Resistenza si fa a teatro, tre appuntamenti nel VCO ad agosto
Sta per entrare nel vivo in questi giorni la VI° edizione della rassegna estiva di teatro e musica “Voci dei Luoghi”.
L’evento, promosso dal Consiglio Regionale tramite il suo Comitato della Resistenza e Costituzione si avvale della collaborazione dell’UNCEM Piemonte ed è compartecipata dal Consiglio Provinciale di Torino, attraverso il Comitato Provinciale Resistenza,Costituzione,Democrazia.
I comuni montani coinvolti quest’anno sono 24 ( individuati in 18 Comunità Montane delle diverse province piemontesi) a cui si è aggiunta la Città di Torino dove la rassegna ha preso il via con la serata del 6 luglio durante la quale si sono esibite tutte e quattro le compagnie teatrali.
La rassegna, che in questi anni ha riscosso un indubbio successo di pubblico, andrà in scena anche nel VCO con tre appuntamenti ad agosto, sempre alle 21: giovedì 2 a Vanzone San Carlo ( area Pro Loco), dove la Compagnia 3001 presenterà “La scelta”; giovedì 9 agosto a Trarego Viggiona (località Pianaccio), con l’Accademia dei Folli che metterà in scena “ Io sono partigiana” e, infine, venerdì 17 agosto a Formazza (Dorf Platz di Ponte) con l’esibizione di Assemblea Teatro che proporrà la pièce teatrale “Era peggio che per voi”.
La resistenza è stata la dimostrazione del meglio di cui gli italiani fossero capaci: un’assunzione di responsabilità, la volontà di un riscatto , le grandi speranze. L’ interpretazione teatrale che viene offerta da “Voci dei Luoghi recupera questa dimensione e rende l’idea di come sia stato quello l’atto fondativo della Repubblica italiana e della nostra carta Costituzionale.
Dai primi di luglio fino al 18 settembre , l’intero Piemonte verrà così attraversato da una carovana di attori e musicisti capaci di raccontare storie di guerra e liberazione. La canzone e il testo, il movimento e la musica, la testimonianza e il forte rapporto con i documenti o i libri saranno la base degli spettacoli che , nel corso degli anni, hanno riscosso un grande successo di pubblico, toccando – nelle cinque precedenti edizioni – 103 località.
Marco Travaglini
Costi della politica: Cota il doppiogiochista
Non c’è proprio limite alla faccia tosta. Nonostante una doppia condanna penale e una vicina sospensione dall’incarico di consigliere, Michele Giovine insieme con Maurizio Lupi non smette di tessere la sua tela con cui cerca di bloccare ogni tentativo di tagliare i costi della politica.
Se il presidente del Consiglio regionale ha infatti avviato un tavolo proprio su questo tema, se il gruppo del presidente Cota, anche se in ritardo, dice di voler tagliare numero dei consiglieri e costi dei gruppi, Giovine si muove in direzione opposta. Da settimane sta paralizzando con l’ostruzionismo condotto insieme a Lupi la Giunta per il regolamento che sta tentando di chiarire l’utilizzo del maxiemendamento.
Ieri si è capito perché: con un emendamento annunciato in via ufficiosa più volte e finalmente presentato, Giovine ha chiesto che ogni discussione in Consiglio sulla disciplina dei gruppi consiliari e dei consiglieri regionali sia condotta con il vecchio regolamento, che permetteva anche a un solo consigliere di condurre un pesante ostruzionismo.
Un altro emendamento è stato presentato dal consigliere Lupi, in cui si chiede che ogni gruppo possa condurre l’ostruzionismo con il vecchio regolamento su un provvedimento all’anno a sua scelta. Sono emendamenti per noi irricevibili. E’ evidente come tutto questo rappresenti una vera e propria mina sotto il tavolo voluto dal presidente Cattaneo e un ostacolo enorme su ogni discorso di taglio del numero dei consiglieri regionali e dei costi dei gruppi.
Cota deve decidersi: deve smettere di giocare su più tavoli, da una parte sostenendo la necessità del taglio dei costi della politica, dall’altra tenendo in maggioranza chi lavora contro come Giovine e Lupi. E’ ora di scegliere, i cittadini devono sapere chi vuole tagliare e chi no.
Dal nostro canto, siamo stati i primi a presentare un progetto organico sui costi della politica e lo sosterremo in ogni modo. Non si tenti di fare passare l’estensione dell’ostruzionismo su questi temi come la tutela dei diritti dell’opposizione. Noi siamo naturalmente vigili sul rispetto dei diritti delle minoranze, ma crediamo che sia necessario tutelare l’istituzione Regione e la sua capacità di governo, in particolare in un momento in cui la fiducia dei cittadini nei suoi confronti è pesantemente ridotta.
Aldo Reschigna, capogruppo Pd in consiglio regionale