Il Partito Democratico del Vco esprime profondo cordoglio per la morte di Giulio Cesare Rattazzi il quale, nonostante da anni si era trasferito a Torino, è stato per molti un punto di riferimento per la vita politica ed amministrativa della città di Verbania.
Vice Presidente del Consiglio comunale di Torino e membro della segreteria regionale del Partito Democratico, Ratazzi ha creduto profondamente nel progetto democratico fin dai suoi albori.
“Per noi giovani amministratori era un esempio “ ricorda oggi con affetto Aldo Reschigna. Ed è proprio il consigliere regionale del Pd a ricordare la lungimiranza politica di Rattazzi che, alla testa dell’assessorato alle finanze della città di Verbania istituì il consiglio tributario. “E’ stato una antesignano dei tempi. Oggi si parla tanto di lotta all’evasione. Inizio anni ’90 quando istituì questo consiglio pochi capirono il suo scopo. Eppure era nato per lavorare in sinergia con l’agenzia dell’entrate “.
Alla sua famiglia e a tutti i suoi cari, va il nostro sentito cordoglio.
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PROVINCIA: SI ORGANIZZI UN MOMENTO DI CONFRONTO
E’ di martedì la presa di posizione netta del Presidente della provincia Nobili, nonché Presidente dell’Upi Regione Piemonte, sulla concreta possibilità di autoriforma delle province che porterebbe la nostra ad unirsi con quella di Biella, Vercelli e Novara.
Già nell’agosto scorso, personalmente, ho sostenuto che quando si parla di riforme tutte le ipotesi hanno una loro legittimità e che bisognava ragionare su tutti gli scenari, anche sulla possibilità che questa provincia cambiasse la sua delimitazione geografica. Nel contempo sostenni la necessità di avviare fin da subito una riflessione istituzionale che ci vedesse coprotagonisti del cambiamento, non solo come forze politiche ma come comunità territoriale. Oggi si profila non solo la modifica dei confini ma la natura dell’ente stesso. Mi trovo personalmente d’accordo con il Consigliere regionale Reschigna quando sostiene che un ente di questa grandezza non può essere governato come ente di secondo grado, ma che deve rimanere espressione diretta dei cittadini attraverso libere elezioni.
Questa prospettiva deve essere un punto di partenza e non di arrivo.
A partire da oggi, tutti insieme dobbiamo lavorare per fare in modo che i cittadini di questo territorio non vengano penalizzati da questa unificazione, ma che ne possano trarre benefici sia in termini di risparmi di spesa che di ottimizzazione dei servizi offerti.
Credo che le preoccupazioni manifestate da quasi tutte le categorie economiche e sindacali del Vco ieri in conferenza stampa, siano fondate e per questo vadano approfondite.
Il Presidente Cattaneo ha lanciato l’ipotesi di un polo del Welfare per il Vco anche questa è un ipotesi che va approfondita e discussa insieme.
Stiamo vivendo un momento di cambiamento, non permettiamo che lo sia solo a parole. Ogni processo di trasformazione comporta discontinuità che raramente avviene in modo indolore. Questo territorio deve cogliere l’occasione per darsi un nuovo slancio.
Abbiamo, tuttavia, una responsabilità che non è e non può essere solo locale. Abbiamo il dovere come cittadini italiani e piemontesi anche di comprendere il difficile momento che stiamo attraversando e non dobbiamo assolutamente perdere d’occhio l’interesse generale che è e deve essere quello di un profondo processo di riforma del nostro paese al fine di renderlo più agile e in linea con quello che dovranno essere le sfide del futuro. Tutta l’architettura istituzionale ne sarà coinvolta: dal piccolo comune, alla metropoli fino al Parlamento, attraverso tutti gli enti intermedi.
L’assetto organizzativo che ci siamo dati anni fa, deve essere sottoposto a un completo e profondo check-up. Dobbiamo, in sintesi, verificare ciò che effettivamente è indispensabile che rimanga sul territorio e ciò che, invece, non lo è. Insomma, non possiamo difendere tutto a prescindere: non si riforma uno stato e un territorio se partiamo da questo presupposto. Il centro della discussione deve essere il cittadino e su di lui costruire un sistema che garantisca il massimo e il migliore dei servizi.
Capisco che questo può comportare anche la messa in discussione dei luoghi di lavoro di impiegati e operatori, come mette in discussione anche l’esistenza di federazioni provinciali politiche, sindacali, di categoria e per questo dobbiamo ragionare con calma e sangue freddo perché ne saremo tutti coinvolti.
Sappiamo fin d’ora che, legittimamente, tutti quando sono messi in discussione affermano la propria indispensabilità. Lo abbiamo già più volte visto e lo vedremo certamente anche in futuro. E’ doveroso che le categorie sindacali sottolineino queste preoccupazioni, ma la politica ha l’obbligo di costruire il futuro, diversamente perderebbe la visione complessiva e farebbe, come a volte ha fatto, un danno.
Per questo propongo al Presidente della Provincia di organizzare in tempi brevi un momento di riflessione e di studio, magari in più incontri, con tutti gli attori di questa provincia e con i suoi cittadini in modo da capire quello che è indispensabile mantenere sul territorio e quello che può essere accorpato.
Non sono una tuttologa, né possiedo la sfera di cristallo per vedere il futuro. Sono abituata per formazione a recepire i dati, a elaborare i problemi, a condividere proposte e poi ad individuare le possibili soluzioni. Credo che questo metodo debba essere fatto nostro.
Abbiamo perso un anno, nel frattempo molto è successo ed è ora che questa provincia discuta seriamente delle scelte future perché si tratta dell’eredità dei nostri figli, del loro futuro.
Antonella Trapani
Segretaria Pd Vco
IL PD AL COMITATO RIFIUTI ZERO: COLLABORIAMO
C’è la questione della gestione che vede Conser Vco in grosse difficoltà e che richiede da parte di tutti una profonda e seria riflessione che superi i personalismi e gli steccati partitici per garantire il servizio ai cittadini e mantenere i livelli occupazionali. C’è la gara a doppio oggetto (ovvero la cessione ad un partener privato di una quota minoritaria della società di gesione) che Coub ha avuto mandato di terminare entro dicembre 2013 e c’è la prospettiva futura che è poi quella sulla quale la politica, le associazioni, le istituzioni si devono confrontare e poi decidere. Queste ed altre importanti decisioni devono inoltre tener conto della nuova legge regionale che definisce l’ambito ottimale per la gestione del ciclo integrato nel “quadrante” ovvero le provincie del Vco, Novara, Biella e Vercelli.
Il Partito Democratico del Vco ha posto il tema del ciclo integrato dei rifiuti tra le sue priorità già da due anni ed in passato ha promosso azioni amministrative provinciali che hanno portato questo territorio ad essere tra i più virtuosi in tema di raccolta differenziata. Per noi non si tratta di un problema ma di un opportunità che il territorio deve saper sfruttare.
Pur consapevoli delle difficoltà che potranno esserci con la chiusura del forno inceneritore di Mergozzo, ribadiamo, semmai fosse ancora necessario e con il rischio di apparire ripetitivi, che siamo assolutamente d’accordo con la chiusura, prospettiva già individuata dall’amministrazione Ravaioli la quale, a differenza dall’attuale amministrazione, aveva un progetto chiaro per il Vco: chiusura del forno, aumento della differenziata, unità programmatica e gestionale provinciale, individuazione di una modalità all’avanguardia sotto il profilo ambientale e tecnologico per lo smaltimento del residuo non differenziato, sia questo stato provinciale o di quadrante. Siamo convinti, perché sappiamo che già altre realtà del territorio italiano lo fanno, che sia possibile ridurre fino oltre al 95% i rifiuti non differenziabili e che sia questa la strada da perseguire per il nostro territorio.
Non può, quindi, che farci piacere il fatto che anche nel Vco sia nato il comitato “Rifiuti zero” con il quale intendiamo coordinarci e confrontarci così come stiamo facendo con tutti gli attori: i partiti, le istituzioni, i sindacati, il mondo dell’imprese e delle professioni, gli operatori, i cittadini, per perseguire un obbiettivo che non solo è raggiungibile, ma che sarebbe colpevole ignorare.
Venerdì in consiglio provinciale si dibatterà proprio di questi argomenti. Finalmente l’amministrazione Nobili svelerà le linee programmatiche che questo territorio si dovrebbe impegnare a concretizzare … chissà se ricalcheranno quelle proposte in un comunicato di qualche giorno fa del segretario provinciale Pdl Cattaneo?
COSTI POLITICA, RESCHIGNA (PD): “A PAROLE TUTTI VOGLIONO TAGLIARLI, MA QUANDO E’ ORA SI DEFILANO IN TANTI”
Ancora una volta la maggioranza ha dimostrato oggi quanto è difficile passare dalle parole ai fatti, anche su un tema delicato e improrogabile come quello dei costi della politica.
Nella riunione congiunta prima commissione – capigruppo il Partito Democratico ha proposto di partire dalla riduzione dei componenti del Consiglio Regionale (da 60 a 50) e della Giunta (da 14 a 11), perché si tratta della questione più lunga e complessa sotto il profilo procedurale.
Infatti, mentre gli altri temi dei costi della politica si possono affrontare con leggi ordinarie o atti deliberativi del Consiglio, per la riduzione di Consiglieri ed Assessori occorre una modifica statutaria che prevede una doppia lettura da parte dell’Assemblea a distanza di due mesi (art. 101). Ed è a tutti evidente che tale questione è strettamente connessa a quella del varo della legge elettorale regionale.
Di fronte al momento delle decisioni, la maggioranza si è divisa tra un tiepido sì, un ni e un netto no. Una coerente coalizione organica!
A favore si sono detti IdV, FdS, UdC. Favorevoli anche Lega Nord e M5S, anche se Carossa e Bono hanno dichiarato che preferirebbero partire da altre questioni. Pedrale (PdL) è rimasto sul vago, mentre un netto no è giunto da Burzi (Progett’Azione), Lupi e Giovine.
Non ci sottraiamo certo ad affrontare anche altre questioni, a cominciare da quella della ridefinizione dei finanziamenti ai gruppi consiliari, infatti da tempo abbiamo presentato le nostre proposte (n.173 del 19 ottobre 2011), ma non accettiamo che sulla riduzione di Consiglieri e Assessori si cerchi di prendere tempo rinviando così ogni decisione.
A fine settembre l’Ufficio di Presidenza aveva presentato una proposta di legge di modifica statutaria (n. 164) e in questi nove mesi non è accaduto assolutamente nulla. Deve essere a tutti chiaro che chi gioca al rinvio semplicemente non vuole affrontare il problema della riduzione e lasciare le cose così come stanno. Visto che non affrontare ora questo tema significa non affrontarlo più, non intendiamo arretrare dalla nostra proposta e pretendiamo chiarezza da parte di tutte le forze politiche, in particolare di maggioranza.”
ASSEMBLEA degli ISCRITTI PD Omegna,
ASSEMBLEA degli ISCRITTI PD Omegna, Venerdì 22 Giugno 2012 (ore 20,45), Salone del Circolo Ferraris ( via Manzoni) a Omegna
Rifiuti: ma quale confusione del PD. Cattaneo si legga i documenti. E l’inceneritore di quadrante è a oggi solo una chimera.
Che il Forno Inceneritore di Mergozzo chiuda è inevitabile: se i comuni di ConserVco hanno deciso, negli anni scorsi, di non investire alcuni milioni di euro nella sua revisione è inevitabile, dopo aver lavorato a regime per vent’anni, il termine del suo percorso tecnologico.
I cittadini del VCO conoscono però la “straordinaria” strategia che gli amministratori di centro destra stanno per mettere in campo per affrontare questo evento?
Prenderanno i rifiuti che non saranno più inceneriti al Forno di Mergozzo e li porteranno in una discarica fuori provincia o in un altro forno! Una decisione che anche un bambino di cinque anni saprebbe prendere ovviamente.
Una decisione che va contro, ricordiamolo, tutte le direttive europee in materia di smaltimento rifiuti che invitano, invece, a porsi l’obiettivo di ridurre il conferimento in discarica, di bruciare sempre meno rifiuti a favore di prevenzione, riciclo e riuso.
Il problema che la Provincia con Massimo Nobili e il segretario del Pdl Valerio Cattaneo (nella sua intervista a tele vco clicca qui, in rispostaad una nostra conferenza stampa clicca qui) non affrontano è questo: come diminuire drasticamente la quantità di rifiuti che porteremo fuori provincia, e cioè le 30 mila tonnellate l’anno che oggi finiscono a Mergozzo?
Cattaneo per non affrontare nel merito questo tema attacca il Pd affermando che non ha una linea: mente sapendo di mentire!
Il Pd ha una precisa linea politica sul tema rifiuti: l’ha discussa e approvata nella sua commissione ambiente, l’ha votata nella sua segreteria provinciale e l’ha presentata nel suo massimo organismo politico, l’assemblea provinciale.
E questa discussione è nel documento di due pagine (nero su bianco) pubblicato ufficialmente a febbraio del 2011, presentato a un convegno pubblico a Mergozzo e presente sul sito del Pd appunto dal 2011 (cliccare qui per leggerlo).
Quindi Cattaneo legga le carte, i documenti. Lo sappiamo che per lui è inconcepibile avere dei documenti scritti in un partito, ma se ne faccia una ragione.
E nel nostro documento le cose da fare sono state scritte nero su bianco.
Produrre meno rifiuti, fare più raccolta differenziata (non bastano i risultati raggiunti), costruire l’impianto di Biogas al posto del forno inceneritore di Mergozzo, trattare il rifiuto nero rimasto con un altro trattamento meccanico per diminuire ulteriormente questa parte.
Questa Provincia doveva lavorare per far si che in pochi anni quelle 30 mila tonnellate diminuissero drasticamente.
Invece nulla è stato fatto, immobilismo puro.
Questa è la nostra preoccupazione.
Queste sono le sfide vere che Cattaneo e la Provincia dovrebbero affrontare e non annunciare che i nostri rifiuti saranno presto bruciati in un impianto di quadrante a Vercelli (impianto inutile se si attuassero le proposte da noi avanzate).
Anche perché a oggi quell’impianto è solo sulla carta dei sogni.
E in questi anni? Continuiamo a mettere in discarica le nostre 30 mila tonnellate di rifiuti!
Lo ripetiamo: anche un bambino saprebbe nascondere i rifiuti di casa sotto il tappeto del salotto (dei vicini in questo caso giacché andranno fuori provincia).
PD VCO