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Vco servzi, quale futuro? E sgarbo istituzionale di Zacchera al neo sindaco Mellano

Ieri pomeriggio si è svolta l’assemblea dei soci di Vco Servizi, società nata dallo scorporo della vecchia Conser Vco al fine di consentirne la fusione per incorporazione con Valle Ossola spa. Tale società oggi ha l’unico scopo di controllare le quote di Vco Trasporti e di un pacchetto di quote di Saia spa.
Al momento attuale è una scatola vuota. I soci, le amministrazioni comunali del verbano e del cusio, si interrogano sul possibile futuro di questa società: dare alla stessa una serie di servizi e compiti intercomunali o, laddove non lo si ritenga utile o possibile, avviare il processo di liquidazione?
Di fronte a questo scenario, il neo sindaco Adelaide Mellano ha chiesto, telefonicamente, al sindaco di Verbania di rimandare di qualche giorno l’assemblea per dar modo alla nuova amministrazione omegnese di organizzarsi e di prendere visione della questione. Un atto di cortesia istituzionale fra i due maggiori soci della società stessa.
La risposta negativa del sindaco di Verbania Marco Zacchera, dovuta alla necessità sembra impellente di nominare il nuovo amministratore, ha determinato la decisione di molti sindaci di non presentarsi all’assemblea. Riteniamo che al di là del nome individuato e presumiamo eletto, sarebbe stato necessario fare una valutazione, come scritto, sul futuro della società sulla base del quale poi individuare la persona con le competenze necessarie per centrare gli obbiettivi dati dai soci.
Ci chiediamo, quindi, qual è l’idea del comune di Verbania relativamente a questa società, atto dovuto proprio perché socio di maggioranza relativa.

Ufficio stampa
PD VCO

La maggioranza in Regione vota un bilancio falso e avvelenato.

E’ un bilancio falso e avvelenato quello che il centrodestra vuole approvare in Consiglio regionale.
Falso, perché con l’approvazione dell’articolo 9 certifica un avanzo dal 2011 di 159 milioni che è evidentemente inesistente, visto che le tabelle forniteci in Commissione parlavano di un disavanzo 2011 di 485 milioni. Un dato che abbiamo ribadito in aula e su cui abbiamo chiesto a ciascun consigliere di assumersi la responsabilità con il voto, che per questo abbiamo voluto a scrutinio nominale.
La pezza che la maggioranza ha voluto mettere sulla toppa, cioè subordinare l’utilizzo di 26 di quei 159 milioni all’approvazione del consuntivo 2011 non è una soluzione, perchè “avvelena” il bilancio inserendo nelle diverse poste 133 milioni che sono evidentemente inesistenti e che peseranno in modo forte sulla reale praticabilità delle risorse destinate ai diversi settori.
Appena approvato il bilancio, presenteremo un’esposto alla corte dei conti e al ministero dell’economia perché su questa base venga valutata la sua legittimità.
Un altro aspetto che rivela la goffaggine con cui viene gestito questo bilancio è determinato dall’impegno assunto in finanziaria di destinare ai settori cultura, turismo e sport fino al 30% della addizionale Irpef. Un impegno che ancora non ha trovato un emendamento della GIunta in grado di tradurlo nel bilancio.
Nei prossimi giorni, se la maggioranza smetterà di farsi ostruzionismo da sola, contiamo di continuare con la discussione dei nostri emendamenti, una trentina. Il fatto che la Giunta si sia pronunciata favorevolmente sulle nostre richieste in materia di trasporto pubblico locale, risorse per i consorzi socioassistenziali e borse di studio per i ricercatori, ci convince della bontà della nostra azione di opposizione, ma non cambia il nostro giudizio definitivo sul bilancio.
dichiarazione di Aldo Reschigna
capoigruppo Pd consiglio regionale

In Comunità Montana ossola polemiche strumentali del centro destra.

Ieri sera si è scritta una brutta pagina della breve vita della Comunità Montana delle Valli dell’Ossola.
L’odg del consiglio prevedeva deliberazioni importanti quali il bilancio di previsione, in cui tra l’altro viene riconfermato lo stanziamento per i servizi sociali di 180 mila euro, e la disponibilità dello stesso ente a farsi carico, per i comuni che lo richiedessero, della gestione dei servizi socio assistenziali.
Al primo punto, tuttavia, era stato inserito e richiesto dal presidente del Consiglio Gian Mauro Bertoia di richiedere, attraverso una nuova votazione, la sua conferma alla presidenza dell’organo rappresentativo in quanto nell’ultimo consiglio del mese di dicembre, era stato eletto con 16 voti anziché con i 20 richiesti dallo statuto. La delibera non era stata né allora, né tanto meno successivamente impugnata da nessun consigliere di minoranza.
Lo scrupolo del Presidente Bertoia, al quale esprimiamo tutta la nostra solidarietà e fiducia, e il suo rispetto per le Istituzioni ha prestato il fianco a coloro che, in barba a qualsiasi senso di responsabilità, lavorano al solo scopo di rompere l’unione amministrativa dell’Ossola costruita con tanta fatica in questi anni.
La maggioranza, nonostante il parere favorevole del segretario il quale ha dichiarato la legittimità della delibera e lo stesso odg del consiglio medesimo firmato dal Presidente Berotia, ha preferito, onde evitare ulteriori strumentalizzazioni, rinviare il consiglio a lunedì prossimo.
E’ chiaro che ci sono amministratori che lavorano per disaggregare e riportare le lancette dell’orologio indietro di cinque anni smembrando la nuova comunità montana e ridando vita a cinque unioni dei comuni, coincidenti con le vecchie comunità montane. Una politica miope che anziché guardare al generale si rifugia nell’ombelico e nel particolare al solo scopo di garantire rendite di posizioni altrimenti a rischio e non capendo che alcune di quelle vecchie realtà in futuro, a causa del mancato trasferimento dei fondi nazionale e regionali previsti per le vecchie comunità montane, non beneficerebbero più di alcun finanziamento.
Il gruppo di Ossola Unita è convinto sempre di più che si dovrebbe procedere nell’opera di rafforzamento dell’organo unitario delle amministrazioni ossolane non per andare contro qualcuno, ma per il bene del nostro territorio e dei cittadini che abbiamo l’onore e l’onere di rappresentare.

In regione i litigi impediscono a Cota di governare: siamo allo sbando

La decisione di alcuni consiglieri PDL di costituire un gruppo autonomo in consiglio regionale, formalizza un addio da tempo annunciato. Dopo mesi di litigi da separati in casa, gli uomini di Progettazione se ne sono andati sbattendo la porta e aprendo un percorso i cui esiti sono difficilmente prevedibili. La maggioranza è lacerata, il Piemonte abbandonato in una crisi drammatica. Le nostre più tristi previsioni si stanno puntualmente avverando.
Sul bilancio 2012, il più importante provvedimento della Giunta, presentato in Commissione il 30 settembre, la discussione si è aperta solo oggi, dopo 7 mesi e 10 giorni, ed è stata subito rinviata. E non per colpa dell’opposizione. Di fronte alla necessità di varare la legge di contabilità, la maggioranza è annichilita e senza parole.
Nessuno si illuda di poter trovare nel PD una stampella con cui andare avanti. In questo clima nella discussione sul bilancio riproponiamo come centrali alcuni temi, che abbiamo ribadito al presidente Cota nell’incontro da lui chiesto: le politiche sociali, il trasporto pubblico locale, la ricerca e l’università e la riorganizzazione dei poteri locali in Piemonte.
Il nostro impegno deve unirsi alla protesta di tutta la comunità piemontese nei confronti di un governo regionale e di una maggioranza incapace di dedicare attenzione alla grave situazione economica e sociale della regione.
UNA DICHIARAZIONE DI ALDO RESCHIGNA
Capogruppo PD in regione Piemonte
PD VCO Ufficio stampa