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ACCOLTA LA MAGGIOR PARTE DELLE RICHIESTE DEL PD SUL NUOVO PIANO SANITARIO

La disponibilità data dall’assessore Monferino oggi, in apertura di seduta, alla maggioranza delle nostre richieste avanzate negli emendamenti, riporta il dibattito in aula sul piano del merito piuttosto che sulla forzatura regolamentare.
Abbiamo apprezzato l’apertura dell’assessore su alcune nostre proposte. In particolare abbiamo accolto con soddisfazione l’impegno assunto dall’assessore a trasferire nel 2012 110 milioni di euro agli enti gestori delle politiche sociali. E’ un impegno politico che consideriamo vincolante per la Giunta e che chiediamo venga trasmesso agli enti gestori, in modo che non vengano assunte da questi a breve decisioni negative, sulla base delle ultime brutte notizie riguardo ai tagli dei trasferimenti.
Consideriamo positivamente la disponibilità a non dare vita all’azienda regionale sul 118, riportando all’interno della direzione sanità dell’assessorato la funzione di controllo dell’intero servizio. Così come siamo soddisfatti dell’accettazione del nostro emendamento che incentiva nei trasferimenti delle risorse i nuovi soggetti gestori delle politiche sociali che coincidono con i dipartimenti sanitari.
Infine, il tema delle federazioni. Siamo soddisfatti dell’accoglimento della nostra proposta di eliminare la programmazione tra le loro funzioni, e la riduzione a uno da tre dei membri del collegio sindacale, o soluzioni analoghe che non accrescano i costi. Resta però forte la nostra opposizione alla costituzione di nuovi enti che faranno crescere i costi sanitari. Si sarebbe potuto ricorrere a soluzioni diverse per mantenere le funzioni delle federazioni senza costi aggiuntivi. Per questo confermiamo la nostra opposizione al piano. Ma consideriamo una nostra vittoria che la gran parte delle nostre proposte siano state accolte, e che si sia scelto il confronto di merito alla prova muscolare.

Botte allo stadio: “protagonista” il patron del Verbania il senatore leghista Montani

senza parole… da La Stampa, cronache regionali, di oggi.
“E’ finita a botte la partita tra Junior Biellese e Verbania, big-match di Eccellenza, vinto 2-1 dai biancocerchiati che guidano la classifica. Al termin scintille all’ingresso degli spogliatoi tra le opposte dirigenze. Lele Zanin, team manager della Biellese, è uscito dallo stadio con un cerotto in fronte. Dall’altra parte, lamentano ferite e contusioni la presidente Francesca Pangallo e il marito Enrico Montani, senatore leghista”..
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Il programma del centro sinistra per Omegna

Pubblichiamo il programma amministrativo con cui Maria Adelaide Mellano si presenta alle elzioni amministrative del 6 e 7 maggio ad Omegna.
Programma condiviso con le forze politiche che sostengono la sua candidatura, a partire dal Partito Democratico. Insieme a Sinistra e Libertà, Italia dei valori, Federazione della Sinsistra e alal lista Civica “Noi ci siamo per Omegna”.

PROGRAMMA ELETTORALE AMMINISTRATIVE 2012

 Resistenza, Repubblica, Carta Costituzionale, Pace, Accoglienza, Non violenza, sono i Valori di riferimento di Omegna, che, quale città Medaglia d’Oro al Merito Civile per il contributo dato dalle proprie popolazioni alla Lotta di Liberazione nazionale, verso i quali occorre tenere vivi l’impegno e l’iniziativa.

Valori, quindi, che l’amministrazione comunale deve tenere testimoniare in continuità con le passate amministrazioni di centrosinistra che si sono succedute alla guida della città.

E’ ovvio che una coalizione fra le forze politiche diverse deve trovare la sua base su un progetto per la città, su di un programma elaborato insieme e condiviso anche dal maggior numero di cittadini che vogliono riportare al governo della città l’esperienza amministrativa dei partiti di centro sinistra.

A tale scopo è utile precisare che vi sia, da parte dei partiti della coalizione, la massima disponibilità nel ricercare l’intesa sul programma generale, e, per eventuali scelte da farsi al di fuori del programma concordato, il principio generale di scelta sarà su quale sia il bene primario della città e la maggiore utilità per la stessa.

IL METODO

Un Programma Elettorale per le Elezioni Amministrative dovrebbe sempre tenere conto della storia della città, ma anche della sua storia amministrativa della città sapendo individuare le possibili necessità contingenti e future, valutando anche, con attenzione, le reali risorse finanziarie e umane. Questo è stato il nostro obiettivo nel definire il Programma.

La nostra idea di Programma Elettorale è quindi quella di essere davvero un “Piano di Indirizzo Strategico” che, diviso in tre macro aree, definisce obiettivi generali e qualche idea significativa che abbia già in se elementi operativi circa obiettivi, risorse e tempi di realizzazione.

Una promessa va fatta subito: nei primi 100 la nuova amministrazione farà “l’inventario” di ciò che serve alla città e di quanto proposto con una campagna di ascolto, di proposta e di confronto serrato con quartieri, associazioni e altri soggetti cosiddetti “portatori di interessi”. Ogni cittadino potrà così dire la sua opinione, dare il suo contributo ed anche definire le propri responsabilità dirette ed i propri compiti per il bene di tutti.

Nello stesso modo, nei primi 30 giorni occorrerà fare una attenta verifica della “macchina comunale”, analizzarne le criticità ed i punti di forza, con particolare attenzione ai livelli apicali, all’organizzazione interna degli uffici, alla situazione di fatto delle retribuzioni. Lo scopo è ridefinire, soprattutto a livello di vertice, la funzionalità, la produttività, l’efficienza e l’efficacia della struttura “aziendale” del comune.

Amministrare significa avere la responsabilità di scegliere e non nascondersi dietro presunte colpe altrui. Amministrare significa lavorare “per responsabilità” non “per colpa”.

Ora più che mai si tratta, per tutti, di fare un esercizio di verità dando senso e condivisione ad ogni scelta, mettendo in luce le difficoltà e i pericoli che ci si trova e troverà davanti, non nascondendo nulla e decidendo, sempre con coraggio, anche iniziative che potrebbero essere dolorose per alcuni ma necessarie per il bene di tutti. E’ questo il senso vero di un’azione amministrativa che la nostra comunità deve esigere.

Al di là degli slogan elettorali, guardare alla sostanza delle cose è un imprescindibile dovere di chi vuole assumersi la responsabilità di amministrare e fa sempre la differenza con mostra solo di volere essere eletto solo per avere le prerogative della carica e il potere conseguente.

I candidati che si confronteranno alle primarie di coalizione sono, per i partiti che sottoscrivono e che aderiscono a questo Programma, la scelta giusta per dare alla città e agli elettori, la possibilità di scegliere chi amministrerà il bene comune, sulla base generale di quanto esposto in questo documento e con il metodo e le indicazioni condivise da tutta la coalizione di centro sinistra.

STRUMENTI GENERALI DI CONDIVISIONE E DI ASCOLTO

E’ necessario, prima di introdurre qualche idea strategica per la città, definire e fissare alcuni strumenti che permettano sia a chi amministra che ai cittadini di incontrarsi e confrontarsi, anche al di là delle sedi e delle occasioni istituzionalmente definite.

PIANO STRATEGICO: E’ il “filo interrotto” dalla  attuale amministrazione che deve essere ripreso e riproposto con forza perché è l’unico mezzo per poter ridefinire un’azione amministrativa che possa pensare davvero ad un programma di vasto respiro e di lungo periodo. Una forte determinazione nell’utilizzo di questo strumento è espressa da tutte le forze politiche che vogliono un reale cambiamento per avere uno strumento che sia centro della definizione degli obiettivi e della programmazione, nella piena condivisione di tutta la città. Partire dai dati e necessario, individuare obiettivi e tempi è la prima responsabilità per chi amministra. Così vogliamo fare, così faremo.

BANDI E FINANZIAMENTI: Sarà questo un altro dei temi strategici del futuro: ricercare bandi e fonti di finanziamento sui progetti di sviluppo che verranno individuati nello specifico del programma. La cultura nella ricerca e utilizzo di risorse dai bandi di Enti e Fondazioni esiste già nella macchina comunale, ma dovrà essere implementata per avere maggiori possibilità di raggiungere gli obiettivi definiti.

IMPOSTE E TASSE LOCALI: Dovrà essere rivista l’intera struttura della imposte e tasse locali, così come impostata e sostenuta una strategia di recupero dell’evasione. Una politica di equità fiscale e di corrette esenzioni sono la base di un sistema solidare e più giusto.

BILANCIO PARTECIPATO E PROGRAMMAZIONE TRIENNALE: RUOLO PUBBLICO E RUOLO DEI PRIVATI. Qualsiasi Comune non può più fare “economia a se”: occorre scegliere e concordare come gestire molti servizi erogati alla città anche attraverso imprese private. Un mutamento strutturale e culturale che non può più essere eluso e che deve essere gestito con le giuste competenze. Così deve essere per la comunicazione sulla vera disponibilità di risorse a disposizione della città, questo anche per ridefinire una nuova e diversa politica fiscale.

ASCOLTO CONTINUO: URP E ASSEMBLEE PUBBLICHE PERIODICHE PER TEMI. Il Comune di Omegna deve avere una comunicazione totale con i cittadini sfruttando tutti gli strumenti oggi disponibili, soprattutto quelli “digitali”. Sito web, social network, blog, sms: tutto deve essere utilizzato per comunicare e ricevere informazioni e sollecitazioni. Un servizio coinvolgente e svolto non solo attraverso un o più “impiegati filtro”, come avviene ora, ma attraverso una comunicazione più diretta ed efficace. Non solo strumenti digitali, sia chiaro, ma anche strumenti che possano raggiungere quei cittadini che si informano solo attraverso strumenti “tradizionali”.

RUOLO PIU’ FORTE DEL CONSIGLIO COMUNALE:  I Consiglieri Comunali con il nuovo ordinamento saranno di meno e dovranno essere necessariamente più impegnati di quanto non lo siano ora: non solo nei Consigli Comunali, ma anche in ruoli più attivi per seguire progetti, iniziative, obiettivi. La campagna di ascolto continua che si vuole attuare non può che avere come referenti coloro che hanno il mandato degli elettori, della città, con il voto e, quindi, di farsi interpreti delle esigenze della collettività. L’istituzione del Consiglio Comunale dei Ragazzi è un’idea che si vuole attuare e che nasce dalla necessità di una rinnovata “educazione civica”, quindi alla politica identificata come servizio alla polis e luogo di confronto democratico. Non vuole e non deve essere un esercizio retorico o un evento comunicazione, ma uno strumento sostanziale di formazione e con modalità di realizzazione che, seppur legate anche a norme di legge, verranno definite attraverso il confronto con coloro che ne saranno i protagonisti.

 

Omegna è un’idea.

Idee per Omegna.

Ogni omegnese ha la sua idea di Omegna, così come ogni visitatore se ne fa una sulla base di ciò che vede, di come viene accolto e di che cosa trova nella città in cui risiede o che attraversa soltanto.

L’idea di una città è complessa per definizione, perché è la somma di tante piccole realtà, comportamenti, occasioni. Un’idea è frutto della cultura in cui matura: oggi Omegna non è più quella di trent’anni fa, non ha più le stesse occasioni, idee, progetti, ma non riesce ancora ad esprimerlo.

Cambia il mondo, cambiano gli uomini, così Omegna che è cambiata negli anni anche attraverso le idee che gli omegnesi hanno saputo mettere in campo per creare il proprio futuro.

L’amministrazione comunale deve essere il luogo della partecipazione e della sintesi delle idee per arrivare a decisioni per il bene comune: scelte che dovranno essere attente, condivise e, ne siamo consapevoli, anche coraggiose. Questo è il compito di chi amministra: non inseguire “il consenso per il consenso”, ma decidere per il bene di tutti.

Non è facile anche solo intuire in quale contesto Omegna sarà inserita tra cinque anni, ma bisogna comunque definire un percorso e un quadro di riferimento che è, oggi più che mai, necessario per dare alla città un indirizzo e un obiettivo verso il quale tendere.

Omegna ha saputo essere, in anni non lontani, una capitale culturale del nostro territorio, questo anche grazie ad importanti iniziative imprenditoriali e culturali, quindi, alle donne e agli uomini che vi hanno operato e che hanno saputo valorizzare le specificità/peculiarità della città (la figura di Gianni Rodari con il Parco della Fantasia e la Ludoteca, la cultura industriale con il Forum, la Resistenza con le molte manifestazioni commemorative e il Premio Città di Omegna, il Cineforum, la Stagione Teatrale, strutture e luoghi di incontro per la popolazione anziana come l’Oasi della Vita, l’UNI3, la Pro Senectute e l’Auser, per fare solo alcuni esempi). Occorre riprendere questo percorso di idee e iniziative

1.

La nostra città come la casa di tutti.

AMBIENTE, LAVORI PUBBLICI E URBANISTICA

Il tema del governo urbanistico della città è sempre stato centrale per ogni amministrazione. Non c’è sviluppo di una città senza un attento sviluppo urbanistico si leggeva in qualche programma: oggi è ancora così, ma non è già più così.

La città di Omegna deve trovare la sua “dimensione” urbanistica con una definizione più netta delle scelte in questo settore. Invece di nuovo consumo di suolo, si deve pensare ad una riqualificazione di aree oggi “dismesse” (o, meglio, abbandonate) che possono, se utilizzate su progetti seri di sviluppo, portare lavoro e, quindi, una più definita idea di futuro per la città. A tale scopo occorre mettere mano al PRGI per un miglior governo del territorio, affinché sia anche uno strumento di acquisizione di risorse, così come un luogo di coordinamento delle iniziative di riqualificazione.

Un tema centrale è quello ambientale: non è più possibile pensare al futuro della città senza impostare una nuova politica che tenga conto della qualità eco-compatibile delle nuove realizzazioni così come delle ristrutturazioni, ma anche della riduzione del consumo dei combustibili fossili e l’incremento nella produzione e nell’uso delle energie alternative.

Si dovrò intraprendere, tra le altre iniziative a salvaguardia del territorio e della salubrità non solo dei luoghi di lavoro, un’azione di censimento di tutte le strutture contenenti amianto presenti sul territorio comunale, sia pubbliche che private, al fine di attivare una bonifica del territorio.  Una grande attenzione dovrà essere posta, quindi, a tutti gli aspetti dell’assetto idrogeologico del nostro territorio con un monitoraggio completo dell’alveo di fiumi e torrenti.

La tutela ambientale deve essere al centro della riqualificazione urbana che deve portare a realizzare anche il recupero o la risistemazione non impattante di alcune importanti aree verdi (es. Ponte Bria, la Fiumetta, Monte Zuoli, etc.).

Il recupero urbanistico deve affrontare temi importanti quali anche la riduzione nel consumo del suolo e nella corretta e chiara identificazione delle aree da riqualificare o sulle quali definire nuove realizzazioni. Ciò è tanto più necessario se si vuole avviare una effettiva “svolta turistica” della città che vede nella “qualità urbana” un elemento fondamentale di attrazione degli investimenti e dei flussi turistici.

• URBANISTICA: Non c’è serio sviluppo se non c’è un quadro chiaro dello sviluppo urbanistico della città. Partendo dalla consapevolezza che il consumo del suolo deve essere responsabile e inserito in una vasta prospettiva, occorre ridefinire l’idea stessa della città, sistemando il pregresso e dando seguito ad una pianificazione strategica coerente con gli obiettivi a medio e lungo termine.

• QUALITA’ URBANA: La qualità di una città è anche nella capacità di saper recuperare-riqualificare il patrimonio edilizio esistente promuovendo, negli edifici da ristrutturare soluzioni eco compatibili e, quindi, meno energivore delle attuali. Questa prospettiva può attivare risorse e aiutare l’avvio di nuove attività.

• VIABILITA’: Da anni la città chiede una ridefinizione della sua rete viaria anche con scelte coraggiose. Occorre trovare nuove aree per la sosta di veicoli e incentivare, con iniziative di informazione-formazione, l’utilizzo dei mezzi pubblici e della bicicletta. Individuare chiaramente le “isole pedonali” permanenti è necessario per permettere una chiara visione della rinnovata struttura della città e delle rinnovate esigenze di parcheggio. Siamo, per essere chiari su un punto in discussione, contrari alla “circonvallazione lunga” ad Agrano.

• I QUARTIERI – NON SOLO IL CENTRO: Omegna ha la sua identità nei suoi quartieri. La precedente amministrazione di centro-sinistra ha portato i quartieri ad essere un interlocutore stabile e frequente nelle scelte sulla città. E’ questo dovrà ancora essere nel futuro dando il corretto peso agli incontri con un rapporto frequente per sottolineare quanto fatto: richiesta del Quartiere/soluzione dell’Amministrazione. Ogni quartiere, com’è ovvio, ha la sua specificità che deve essere preservata e valorizzata. Un progetto specifico e condiviso per ogni realtà dovrà essere predisposto per determinare il quadro di riferimento per il progetto complessivo della città. Per il Centro, che è da sempre la vetrina della città, occorrono iniziative che lo portino ad essere un’area di interesse turistico ed anche il laboratorio di nuove esperienze commerciali. Occorre pensare, quindi, ad un’ampia zona pedonale, un’ “isola” che trovi la sua attuazione nella realizzazione di un nuovo piano dei parcheggi così come in percorsi ciclabili e pedonali.

• GRAFICA DEI LUOGHI/DECORO URBANO: Per intraprendere un percorso verso un modello di città che voglia essere compiutamente turistica, è necessario che Omegna si occupi di più e meglio della “grafica dei luoghi”, ossia della bellezza di ogni singola zona. Oltre alla pulizia e alla manutenzione dei luoghi, si deve davvero pensare all’immagine “grafica” di ogni parte della città. Solo in questo modo si può caratterizzare la nostra città e darle una identità specifica,  particolare e, alla fine, distintiva. Abbiamo, spontaneamente, visto definirsi degli “stilemi” che definiscono la base dell’identità locale generale e di ogni singolo quartiere. Si deve definire un progetto adeguato di valorizzazione e di miglioramento della qualità di Omegna perché una città più bella attrae turisti e visitatori e migliora la qualità della vita di chi ci abita.

• LAVORI PUBBLICI: IL RUOLO DEI QUARTIERI: I quartieri devono essere i primi interlocutori del Comune anche sul tema dei lavori pubblici. Dovranno essere i quartieri, infatti, a vagliare i programmi del Comune, valutando le necessità e definendo le priorità. Ad ogni quartiere, sulla base delle disponibilità di bilancio, dovrà essere assegnato un “budget” che potrebbe permettere ai quartieri stessi di eseguire piccoli lavori urgenti in economia (con l’acquisto di materiale per volontari che si presteranno) e così risolvere in poco tempo alcune urgenti necessità. Un programma di lavori non può prescindere dalla trasparenza, quindi, con una visibilità sul sito delle singole fasi di ogni realizzazione/appalto, così come fatto in passato, valorizzando ciò che si sta facendo per il bene di tutti.

• PER FARE UN’ESEMPIO: L’AREA DELLA “VECCHIA CANOTTIERI”: E’, dal punto di vista anche urbanistico, una risorsa turistica fondamentale per la città: il centro dell’affaccio a lago di tutta la riviera della città. Un serio progetto di valorizzazione deve essere affrontato dall’Amministrazione con attenzione, non escludendo strumenti di project financing con interlocutori privati.

• AREE DISMESSE E DIMENTICATE: Omegna ha delle aree, anche vaste, pubbliche e private che sembrano, più che dismesse, dimenticate. Sono risorse importanti che, ripensate e ridefinite in un piano generale di sviluppo, possono dare un nuovo volto alla città. Non solo le aree ex industriali (IRMEL, GIRMI, ex MANERA), ma anche le altre, piccole e grandi, che, in attesa di investimenti e sviluppi, dovrebbero essere riqualificate come giardini pubblici, aree gioco o feste per iniziative, le più diverse. Ascoltando la città, le molte associazioni sportive, si possono impostare progetti importanti e condivisi utilizzando aree che oggi appaiono non sfruttabili e attivando anche l’iniziativa di privati.

2.

LA QUALITA’ DELLA VITA:

i servizi alla persona, dai servizi sociali alla cultura.

La qualità della vita di una città dipende dai “servizi” e dalle occasioni culturali che si forniscono e propongono ai cittadini. Nulla, purtroppo, a causa delle attuali condizioni economiche degli enti pubblici, è più garantito e tutto deve essere frutto di una scelta ponderata e condivisa, aperta e trasparente.

Omegna ha acquisito negli anni, grazie alle molte amministrazioni che si sono succedute, un livello di servizi scolastici e sociali di qualità che hanno rappresentato una risorsa non secondaria per le famiglie. Anche il grado di civismo della città è sempre stato elevato, così come la solidarietà e l’attenzione agli ultimi. Un patrimonio che, negli ultimi anni, è sembrato essersi perduto ma che, ne siamo convinti, è solo rimasto sopito di fronte a scelte amministrative vaghe, casuali, quando non incomprensibili. Ora occorre, pur piegati e piagati dalla crisi, sollevare lo sguardo e riacquistare il senso di una comunità capace di guardare a se stessa come ad un luogo di condivisione e di accoglienza per lo sviluppo.

• SANITA’ E SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI: Omegna ha, negli anni, subito il depauperamento delle strutture preposte alla cura delle persone nei momenti di maggior fragilità legati a malattia, vecchiaia, disabilità, etc. In un periodo storico nel quale tutte le analisi da un lato segnalano un sempre maggior invecchiamento della popolazione (con conseguente aumento dei problemi connessi), dall’altro una diminuzione delle risorse pubbliche per il welfare e una diminuzione drammatica dei redditi medio-bassi, il problema dell’assistenza agli anziani sarà una delle priorità, così come di tutte le fasce deboli e disagiate. Il senso di una comunità si legge anche in questi aspetti di attenzione e solidarietà. Sul tema della sanità occorrerà saper affrontare a stabilizzazione del COQ di Omegna con una più forte integrazione di servizi di assistenza territoriale. Il CISS del Cusio deve trovare il suo corretto inquadramento istituzionale ed avere gli adeguati investimenti per far sì che continui ad essere un sicuro riferimento per le fasce più deboli ed esposte della nostra comunità.

• SERVIZI ALLA PERSONA: Occorre continuare nell’opera di praticare politiche tariffarie a favore delle fasce deboli della popolazione e delle comunità locali, con particolare attenzione ai disoccupati, cassaintegrati e persone in mobilità. E’ necessario, inoltre, operare concretamente per l’inserimento sociale degli immigrati, attraverso l’azione concertata di accoglienza, con il coinvolgimento delle scuole (luogo principe di interscambio e convivenza), e l’intero mondo del volontariato.  A Omegna l’esistenza ed il rapido sviluppo di diversi gruppi di acquisto testimonia di una spiccata sensibilità di numerosi nostri concittadini verso i temi dell’acquisto a “filiera corta” e riteniamo sia una risorsa per rendere la nostra città più attenta, solidale e ricettiva. Un’amministrazione comunale progressista deve sostenere e incentivare tali forme di associazionismo e mutualismo, anche attraverso la concessione a questi gruppi di strutture, attrezzature e di spazi che possono agevolarne l’iniziativa e le attività. Una estensione dell’area WI FI è necessaria per dare la possibilità di accesso gratuito a tutta la città estendendo così servizi di comunicazione e informazione.

• ISTRUZIONE: E’ necessario continuare nel processo di riqualificazione di tutti gli altri istituti scolastici, così da permettere che tutti gli alunni possano godere di luoghi di crescita sicuri e sani che li avviino alla cultura della sicurezza nei luoghi di incontro, di studio e di lavoro. Sarà necessario un notevole impegno da parte dell’Amministrazione per attrarre risorse da Regione e Provincia per risolvere gli annosi problemi riguardanti l’edilizia scolastica, soprattutto alla luce del prossimo riordino degli Istituti cittadini di primo grado. Sarà altresì necessario un forte impegno per continuare a garantire agli studenti servizi ormai indispensabili, quali l’accesso alla mensa, ai trasporti e ai servizi di pre e dopo scuola per continuare a fornire un importante contenimento delle quote a carico delle famiglie. Si dovrà, inoltre, cercare di garantire il mantenimento e il potenziamento degli asili nido, cercando di offrire un servizio sempre adeguato alle richieste dell’utenza. Il neonato liceo musicale e l’accorpamento delle sedi liceali contribuisce a creare un autentico polo scolastico d’eccellenza. Tuttavia, occorre che la città interagisca con le istituzioni scolastiche e favorisca l’ampliamento dell’offerta formativa degli studenti e dei cittadini. In città manca una stagione concertistica di rilievo (cosa che in una sede di Liceo musicale è deprecabile); esiste la concreta possibilità, attraverso la collaborazione con associazioni musicali e conservatori, di aprire un cartellone concertistico serio. Inoltre la nuova sede del Liceo, una volta pronta potrà ospitare Eventi musicali, Convegni e Masterclass aperti a tutti, che favorirebbero e svilupperebbero concretamente l’offerta del liceo stesso. Omegna, ospitando il Liceo musicale si candida naturalmente ad essere, in futuro, una città della musica  favorendo anche l’aspetto turistico della città. Anche l’idea di una Festa della Musica, che coinvolga gli spazi cittadini, con possibilità di valorizzare il talento giovanile, può far crescere culturalmente la comunità.

• POLITICHE GIOVANILI: Si deve partire dal presupposto che i giovani sono la grande risorse della città. Il loro futuro è il futuro di Omegna, quindi uscire dal pregiudizio che tutti, indistintamente siano solo una fonte di pericolo o disturbo. I giovani sono importanti  sia in una prospettiva futura ma soprattutto per il presente della nostra città. L’amministrazione comunale ha quindi il dovere di sostenere e proporre iniziative che permettano ai giovani di coltivare interessi e talenti e realizzare progetti attraverso i quali arricchirsi culturalmente e umanamente. Per fare questo è necessario investire ed implementare i servizi oggi a loro disposizione, così come favorire la realizzazione di un Centro Culturale Giovanile come un efficace/reale punto di riferimento per tutti i giovani. Esso dovrebbe svolgere sia funzioni di infopoint , garantendo un’informazione quotidiana su quello che accade localmente in ambito culturale, politico, lavorativo, sociale, sportivo; sia funzioni di carattere creativo/collaborativo. Così si permetterà ai giovani di trovare un appoggio per la realizzazione di idee e dei più diversi progetti, ed anche, creando iniziative, coinvolgere un ampio numero di persone, anche favorendo anche il processo di integrazione con i ragazzi provenienti da paesi e culture differenti, e la collaborazione tra associazioni e attività commerciali e non dislocate sulla zona.

• LUDOTECA-PARCO DELLA FANTASIA: E’ necessario ritrovare il modello delle origini, quello vincente e di successo, per tornare ad essere riconosciuti e distintivi rispetto alle altre strutture. L’integrazione con il Forum è una conquista preziosa, ma deve essere rivista, così la convenzione tra Comune e Fondazione, che deve tenere conto delle esperienze (sicuramente anche positive) di questi ultimi anni. Il Parco della Fantasia deve poter attrarre investimenti e definirsi davvero come “struttura di eccellenza” in Italia e realizzare collaborazioni sinergiche con altre città del territorio provinciale (es. Verbania e Domodossola) diventando modello e luogo di riferimento anche sul territorio provinciale. E’ necessario ritrovare la centralità rodariana con un impegno forte a portare qui il Fondo Rodari, un prezioso ed importante materiale per gli studiosi e appassionati delle opere e delle idee di Gianni Rodari. Avere Rodari al centro e non solo come un accessorio che può tornare utile in qualche occasione celebrativa. Si può, ad esempio, pensare ad un “Festival Rodari” che torni ad associare di più e meglio la città di Omegna con il grande scrittore per l’infanzia.

• SPORT – ASSOCIAZIONI – CENTRO SPORTIVO: Omegna ha dei temi sportivi che la contraddistinguono: basket, calcio, pallavolo, nuoto, canottaggio sono i principali. Occorre fare un censimento delle associazioni, dei luoghi necessarie e delle risorse. Ogni disciplina sportiva deve essere vista come uno strumento di aggregazione sociale prima ancora dell’attività specifica che rappresenta. Il Centro Sportivo e tutti i luoghi dove fare sport devono essere “messi in rete” e comunicati, quindi sostenuti con l’intervento di privati (sponsor) e associazioni. L’attuale gestione della “Palestra del Forum” deve essere sostenuta e valorizzata. Il tema della gestione dei luoghi dello sport deve essere affrontato con maggiore coraggio dando alle associazioni la responsabilità della gestione, associazioni che, negli anni, hanno dimostrato la maturità e capacità necessaria ad una attenta gestione. Naturalmente, le strutture comunali concesse in gestione alle società sportive dovranno essere a norma così da poter svolgere la propria attività nelle migliori condizioni. Lo sport è e deve essere un volano per il turismo, quindi l’Amministrazione deve supportare le iniziative delle società sportive e soprattutto quelle relative ai più giovani. Saranno da riprendere iniziative come “Acroaria”, che ha una attrattività e una visibilità internazionale, così come, ad esempio, altre come “Omegna premia lo sport”, che hanno lo scopo di premiare e valorizzare gli atleti o le squadre locali che, nel corso degli anni, si sono particolarmente distinti, oppure “diamo un calcio alle barriere – pro UILDM”, “un canestro nel cuore”, etc.   finalizzate alla solidarietà e alla beneficenza. Tra le iniziative sportive occorre rilanciare il Palio dei Rioni, importante veicolo di socialità tra i quartieri.

• NUOVE AREE PER LO SPORT E ALTRE ATTIVITA’ SOCIALI: La messa “in rete” delle strutture esistenti, delle diverse esperienze di gestione, delle domande, non può prescindere dalla individuazione di nuove aree dove organizzare e far svolgere attività sportive. Questo è parte di un’idea di città più vivibile e turisticamente più attraente.

• FORUM: Ridefinire il ruolo del nostro Museo come luogo di studio e di ricerca è obiettivo legato all’identità stessa della nostra città. Occorre ritornare al progetto già definito dalle precedenti amministrazioni di centro sinistra, che hanno posto al centro non più e non solo “il casalingo”, ma “il domestico” con tutte le implicazioni progettuali e di sviluppo questo può comportare. Se nel futuro della città non c’è più la produzione su vasta scala di casalinghi, ma la loro ideazione legata alla ricerca e allo sviluppo, nel Forum deve esserci la manifestazione simbolica di questa rinnovata volontà di incidere in un settore che da sempre ha visto Omegna protagonista. La Collezione Permanente deve essere rinnovata e gestita con curatori competenti e capaci nella aree scelte e definite della struttura del Forum.

• PREMIO DELLA RESISTENZA CITTA’ DI OMEGNA: E’ necessario tornare a valorizzare il Premio come evento non solo culturale-letterario, ma identitario per Omegna. La sua collocazione a novembre aveva strategicamente il senso, non solo di valorizzare due date della storia della Resistenza (il 26 e 30 novembre), ma di creare attenzione in un periodo con poche iniziative perché tradizionalmente vissuto come di attesa prima di Natale. E’ stato realizzato, qualche anno fa, il libro sulla storia del Premio, quindi erano previsti ben tre giorni di eventi e di spettacoli per valorizzare il Premio: così dovrà tornare ad essere nel futuro, riallacciando i necessari legami per la promozione e diffusione con la Fabbrica di Carta di Villadossola e la Fiera del Libro di Torino. La cadenza del Premio deve tornare ad essere annuale per non mortificarne la storia e la tradizione. Il Premio della Resistenza Citta di Omegna è un patrimonio culturale importante, com’è anche testimoniato dagli importanti autori a cui è stato conferito, che può e deve essere sviluppato con il concorso di Regione e Provincia che non possono esimersi dal riconoscerne il valore così com’è stato anche in passato.

• STAGIONE TEATRALE: L’amministrazione precedente all’attuale ha portato gli abbonati della Stagione Teatrale omegnese, con una scelta di spettacoli e un’attenta promozione, da pochissimi a oltre 200 e oggi la rassegna vive (per fortuna!) ancora su quella rendita. Si tratta di ridarle nuovo smalto ed anche attenzione a chi la gestisce direttamente (la preziosa SOMS che si è assunta il compito di gestire il Cinema Teatro Sociale), investendo anche in compagnie locali (es. Teatro delle Selve) con cui c’erano già un accordi di collaborazione. Possono poi essere organizzati corsi di animazione e di recitazione (anche per le scuole), così come definire accordi di collaborazione con le altre stagioni teatrali della provincia e non solo.

• UNI3: L’iniziativa del comune era stata potenziata e sostenuta dall’amministrazione precedente all’attuale fino ad arrivare a circa 30 corsi e quasi 700 iscrizioni: un successo senza precedenti sul nostro territorio che ha visto anche nascere iniziative “collaterali” come il coro, corsi di fotografia, etc. che hanno avuto una loro storia parallela di successo e di aggregazione. Oggi si tratta di ripensare la formula e trovare sponsor privati per i singoli corsi. Una vecchia idea che nessuno ha più raccolto e che può ridare risorse per nuovi sviluppi.

• BIBLIOTECA CIVICA. Le Biblioteche civiche stanno sempre più assumendo nelle realtà medi-piccole il ruolo concreto di mediatore culturale. Il potenziamento dei servizi bibliografico-informativi (una maggiore presenza di postazioni internet, la possibilità di fornire servizi didattici specifici, di sfruttare le amplissime possibilità di documentazione web) e sociali (ad esempio un serio ripensamento degli spazi stessi della biblioteca, un incremento delle attività “straordinarie” con aperture serali e organizzazione di convegni e rassegne letterarie) favorirebbe una maggiore partecipazione dei cittadini alle iniziative culturali della città. La biblioteca, non è solo un luogo di studio ma anche un luogo dove ottenere informazioni di base sui servizi. Inoltre sarebbe auspicabile che la  Biblioteca abbia un nome intitolandola a Rodari o a Boggiani.

3.

GUARDANDO OLTRE:

idee per una città che deve crescere.

L’economia di una città, spesso, è generata dallo sfruttamento di un’occasione, di una risorsa, di un’idea. Oggi, in un sistema economico fortemente interconnesso, abbiamo visto (e subito) il fenomeno della “delocalizzazione”, ossia la produzione (povera di contenuti intrinseci) esportata dove “le braccia” costano meno, dove il lavoro è una variabile ancora indipendente dai diritti minimi essenziali. Nonostante la stortura etica e sociale che una simile scelta definisce, costretti dalle leggi non governate del mercato, anche molte aziende del nostro territorio hanno portato le loro produzioni all’estero, ma pochissime hanno saputo tenere forte “la testa” a casa.

Il mondo ci dice che il “valore aggiunto” di una produzione è nelle idee, nei progetti, nella ricerca e nello sviluppo: la cultura di un luogo ne definisce le potenzialità, la coscienza di saper sviluppare competenze che possano trovare lavoro sul territorio deve essere acquisita. E’ questa la vera sfida.

Il mondo ci dice che nei prossimi anni si passerà di crisi in crisi: alla crisi economica (di difficile sbocco) si aggiungerà la crisi ambientale, quindi quella energetica ed ancora quella demografica e alimentare. Nessuna di queste ci lascerà ai margini perché ogni lontana decisione porterà conseguenze anche per noi. Per questo è necessario saper guardare ciò che accade nel mondo meglio e di più e reagire per non subire.

L’economia di Omegna non può prescindere dalla piccola e media industria, così come dalle imprese artigiane, ma anche dal commercio, sapendo che la risorsa “turismo” è ancora tutta da esplorare compiutamente.

Se è vero che l’Amministrazione non può svolgere, per risorse e competenze, il ruolo di artefice di proposte turistiche dirette, l’offerta della città verso il mercato turistico potrà e dovrà essere sostenuta dall’amministrazione concordando con gli operatori l’offerta di maggiori servizi e iniziative.

• RIPOSIZIONARE OMEGNA NEI RAPPORTI CON LA PROVINCIA E REGIONE: Le province (viste le attuali scelte) spariranno e il rapporto con la Regione sarà necessariamente sempre più stretto. Occorre comprendere e dare subito un quadro generale delle esigenze del territorio e ideare una strategia che possa essere condivisa al più presto con la Regione per lo sviluppo locale.

• NUOVE GENERAZIONI AL CENTRO: Omegna rischia di diventare una città “vecchia”, non tanto e non solo demograficamente, ma soprattutto culturalmente: per questo è necessario che le nuove generazioni abbiamo una diversa considerazione, attenzione e ascolto, nonché coinvolgimento, per le scelte sul futuro della città.

• UNA CITTA’ VIVA E NON DORMITORIO: L’obiettivo è quello di ricreare una città completa che non sia solo un “dormitorio” per chi lavora altrove, ma attiva sempre, tutti i giorni tutto il giorno. Questo non deve essere solo uno slogan, ma iniziative per creare nuove occasioni di lavoro per i molti giovani che oggi sembrano non avere prospettive e che sono, al contrario, i trascurati protagonisti del futuro della città. A loro, alle forze fresche ed entusiaste di una città che oggi appare ingrigita e stanca, occorre chiedere idee, energia ed entusiasmo per creare nuove opportunità imprenditoriali e di lavoro. E’ necessaria una Consulta Permanente dei Giovani che sia l’antenna per le idee e per le iniziative che, spesso, per avere successo, devono solo essere correttamente coordinate e comunicate.

• RISORSE UMANE: QUADRO D’INSIEME. Una banca dati sulla situazione occupazionale legata ad un piano strategico può essere uno strumento di incontro tra offerta e domanda di manodopera. Programmi di incentivazione al proseguimento degli studi superiori e universitari è necessario, così come la formazione continua sulla base di reali indirizzi economici locali: nuove imprese, turismo, etc. Tutto questo è da progettare con gli enti di riferimento che hanno dati specifici sull’occupazione e i riferimenti legislativi sulle iniziative finanziate.

TURISMO

• TURISMO: Turismo è accoglienza e cultura dell’offerta di opportunità di svago per il più interessante utilizzo del proprio tempo libero. Il turismo è anche legato alla cura dei luoghi di accoglienza, alla qualità urbana, alle scelte ambientali ed estetiche di un territorio. E’ quindi la somma di molti elementi che devono trovare un coordinamento nella definizione di obiettivi precisi. La scelta turistica, come tutte le iniziative, ha dei prezzi per la cittadinanza in termini di possibile minore tranquillità serale in alcune zone, così come di selezione degli esercizi commerciali, quindi incide anche su abitudini sociali consolidate. E’ un tema vasto che deve essere affrontato come “IL progetto” di prospettiva.

• RIPOSIZIONARE OMEGNA NEL PANORAMA TURISTICO: Omegna deve riacquisire una sua identità che prescinda dall’identità della singola festa (es. i fuochi artificiali di S. Vito) e dalla altre iniziative, ma che ne rafforzi l’immagine. Tutto deve concorrere a questo obiettivo, dalle scelte urbanistiche, fino alle più apparentemente trascurabili nei singoli quartieri. L’idea di Omegna turistica deve essere tra le “idee al centro” di ogni iniziativa.

• RIQUALIFICARE LE STRUTTURE RICETTIVE: Sarebbe velleitario pensare al turismo senza avere adeguate strutture che garantiscano l’accoglienza delle più diverse fasce di turisti. Una attenta analisi dell’esistente deve essere fatta per poter progettare ciò che è necessario: non si può infatti, in campo turistico, proporre solo “quello che si ha”, ma “quello che serve”. Esempi di strutture, solo indicativi la cui realizzazione è da verificare sulla base di risorse da investire, reali flussi turistici e la possibilità di ristrutturare strutture presenti, potrebbero essere aree campeggio, alberghi, ostelli e albergo diffuso.

• CARAVANSERRAGLIO – STAGIONE LUNGA: Il Caravanserraglio è stata un’esperienza importante e ottusamente avversata dall’attuale Giunta. L’obiettivo strategico era quello di allungare la stagione turistica omegnese e affermare che Omegna non è solo San Vito, ma molto di più. Era una autentica risorsa anche per altri aspetti della vita della città tornando a legare eventi per l’attrazione turistica a iniziative della tradizione cittadina come il Palio dei Rioni. E’ necessario pensare ad un simile “contenitore” che possa contribuire a riposizionare Omegna nell’offerta turistica locale e non solo.

 

• S. VITO: E’ la festa che, da decenni, caratterizza l’Omegna turistica ed oggi appare un po’ in affanno, quasi appannata se non nella sua più evidente manifestazione degli spettacoli pirotecnici. Riteniamo che la festa debba essere ripensata, anche nella sua gestione che deve essere più trasparente con un coordinamento che deve vedere all’interno del Comitato sicuramente una rappresentanza del Comune. L’investimento è così importante che la trasparenza è una necessità della città al fine, quando sarà possibile, di investire anche di più per riqualificarla come merita.

• ACROARIA E MOLTE ALTRE OCCASIONI PERDUTE: La dov’è ancora possibile, riportare ad Omegna manifestazioni che portano visibilità alla città grazie alla loro capacità di attrazione e alla loro qualità. Portare occasioni che creino un indotto turistico che permetta, passo dopo passo, di incrementare l’economia di questa risorsa.

INDUSTRIA, ARTIGIANATO E COMMERCIO

• RIPOSIZIONARE OMEGNA NEL PANORAMA INDUSTRIALE: Omegna ha una tradizione industriale che l’ha vista per quasi un secolo all’avanguardia nella tecnologia e nel design di prodotti per la casa. Oggi soffre gli effetti della crisi e ha quasi una crisi di identità causata da una mancanza di indirizzo politico e imprenditoriale su questo fronte. Omegna è città industriale prima di tutto e deve ritrovare la sua vocazione con idee nuove legate all’industria “green”, eco compatibile, etc. Per territorio e rinnovata cultura Omegna lo può fare. Omegna, con la sua importante cultura della produzione, può e deve cercare opportunità puntando su creatività e innovazione, che hanno sempre distinto i prodotti “Made in Omegna”. Puntare all’eccellenza, alla qualità nella e della produzione è l’unica chiave per poter produrre e vendere ancora prodotti che abbiano valore aggiunto e quella redditività necessaria a garantire investimenti e lavoro. Inseguire il low-cost significa inseguire una povertà diffusa, una tendenza di mercato che ha già dimostrato tutti i suoi limiti. L’industria è parte dell’attuale identità di Omegna dalla quale, ancora per molti anni, non si può prescindere per creare lavoro e sviluppo. Occorre però trovare nuove strade, cogliendo le nuove tendenze di mercato e nuovi metodi di produzione. I modelli positivi ad Omegna ci sono e vale la pena sostenerli.

• COMMERCIO: Omegna ha un tessuto commerciale che risente, più di altri, delle crisi economiche generali e della concorrenza con altri centri limitrofi dove si sono insediati centri commerciali che hanno, com’era prevedibile, drenato risorse altrimenti spese in città. Il tessuto commerciale di Omegna ha la necessità di riqualificarsi con un progetto che abbia in tutta la città un alleato forte e  consapevole. Il commercio deve essere sempre di più sinonimo di servizio ed è in questi termini che le iniziative di rilancio devono indirizzarsi

• COMMERCIO – L’OTTAVO QUARTIERE: Il tessuto commerciale della città, diffuso in modi diversi nel vari quartieri della città, sarà considerato dalla nuova amministrazione “l’ottavo quartiere” della città, quindi ascoltato con frequenza e continuità come sarà con i quartieri per progetti, iniziative e un generale coordinamento delle politiche specifiche.

• COMMERCIO – CENTRO COMMERCIALE NATURALE: Il centro storico e i negozi sparsi sul territorio di Omegna devono formare un unico tessuto commerciale che possa diventare non “accessorio”, ma “essenziale” per gli omegnesi. Non si può fare concorrenza ai veri centri commerciali, a meno che non si lavori sul servizi e sul vantaggio della prossimità che nessuno sembra valutare fino in fondo come valore aggiunto. Il tempo dell’acquisto deve ritornare ad essere un tempo davvero accessorio della propria vita, non un tempo principale, quindi il fatto di perdere meno tempo, di fare meno strada per fare acquisti deve essere un valore da rimettere al centro dell’attenzione. Per fare questo, sarà utile definire una commissione che ascolti la città, elabori progetti e li sottoponga ai commercianti assistendoli  in tutti gli aspetti operativi.

Verbania: opposizioni all’attacco. Zacchera venga in commissione

Noi siamo disposti a discutere del bilancio ma nelle sedi opportune». L’opposizione unita risponde così al sindaco Marco Zacchera che nei giorni scorsi l’aveva accusata di sottrarsi al confronto. «Noi – spiega il segretario cittadino del Pd Corrado De Ambrogi – siamo disposti a discuterne ma nelle sedi istituzionali preposte, la commissione e il Consiglio comunale». Quanto alle accuse che il Pd a Roma sta con il governo Monti e qui non si fa carico delle responsabilità conseguenti alle scelte centrali De Ambrogi aggiunge: «Non ci risulta che a Verbania ci sia un sindaco tecnico».
Anche gli altri gruppi consiliari invitano il primo cittadino al confronto nella commissione Bilancio. «Noi siamo sempre disponibili al dibattito – dice Vladimiro Di Gregorio di Rifondazione Comunisti Italiani – purché lo si faccia nelle sedi istituzionali. Quanto al confronto con Roma ci sembra inadeguato. Il caso Omegna è emblematico, si va alle elezioni con Pdl e Lega spaccati mentre la sinistra è unita». Sottolinea poi Savino Bombace dell’Italia dei Valori: «Noi sul Bilancio avevamo fatto delle proposte ma la maggioranza le ha bocciate. Ciò vuol dire che non c’è alcuna volontà di dialogo e allora perché incontraci?».
Per Felice Iracà della lista Cittadini con Voi la maggioranza ha perso la capacità di comunicare: «Preoccupa che il sindaco non sappia più parlare ai cittadini. Ormai sta lavorando ad un solo progetto, quello del nuovo teatro». Aggiunge il suo collega Carlo Bava: «Una minoranza trattata male dal sindaco fin dall’inizio perché dovrebbe collaborare». Infine Claudio Zanotti commenta: «Chi si è distinta per incoerenza finora è la coalizione Pdl-Lega che ha perso pezzi fin dall’inizio. A me pare che Zacchera abbia bisogno di confrontarsi e trovare accordi dentro la sua maggioranza sempre più litigiosa».
tratto da La Stampa 22.03.2012