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EIM? AMEN!

image Qualche cittadino del Verbano Cusio Ossola si ricorderà forse di una vicenda nella quale solo qualche mese fa il centro destra locale aveva dato il meglio della propria capacità comunicativa, enfaticamente presentando il varo del nuovo Ente Italiano della Montagna (EIM), nel quale veniva chiamato a far parte il sindaco di Trasquera, Arturo Lincio.
Il nuovo consiglio di amministrazione dell’Ente (presieduto da un ex deputato siciliano di Forza Italia originario di Capo d’Orlando, in provincia di Messina, l’on. Massimo Romagnoli) si era addirittura insediato a Domodossola lo scorso 18 gennaio, e il comunicato rilasciato nella circostanza era di quelli che non ammettevano repliche e si aprivano a squarci di magnifiche e progressive sorti.
Il “nuovo soggetto nazionale voluto dal Consiglio dei Ministri” si autodefiniva “importantissimo per il futuro della montagna”, visto che avrebbe addirittura dovuto ridefinire il concetto di “montanità”. Terminati i lavori del primo consiglio di amministrazione ai tre componenti del consiglio di amministrazione–continuava il comunicato-“ è stato riservato un giro di elicottero per ammirare il territorio dall’alto e quindi un tour all’insegna delle eccellenze enogastronomiche, alla latteria antigoriana di Crevoladossola e presso le cantine che custodiscono i nostri vini”. Terminate le libagioni, al coro degli osanna per il nuovo Ente insediatosi a Domodossola si erano uniti anche l’allora sindaco di Domodossola Marinello (che però con un punta di veleno aveva aggiunto “la montagna non si può governare, conoscere e capire stando a Roma”) e il senatore Valter Zanetta, che nel frattempo –come ci informa il sito dell’Eim- si era anche peritato di risultare primo in una delle essenziali iniziative organizzate dall’Eim per il futuro della montagna italiana, il “I° criterium della neve per parlamentari”, gara di slalom speciale sulla pista della Beccadella nel comprensorio sciistico del Cimone nell’Appennino Modenese, premiato addirittura dal ministro dell’economia in persona Giulio Tremonti, al quale nella circostanza era stato consegnato il diploma di maestro di sci ad honorem.
Mentre avveniva questo, sulle pagine di Eco Risveglio si assisteva ad un siparietto tra il nuovo consigliere di amministrazione dell’Ente, Arturo Lincio, e il consigliere provinciale democratico Stefano Costa. Rispondendo ai dubbi di quest’ultimo sull’effettiva utilità di un ente siffatto, Lincio partiva all’attacco proclamando ai quattro venti l’indispensabilità dell’Eim “unico punto di riferimento per le politiche montane” nato per rifondare la montagna italiana, prendendosela con “i parassiti” di Amalfi che sarebbero stati estromessi dalla classificazione montana grazie all’azione moralizzatrice e illuminata del nuovo istituto governativo.
Volete sapere come è finita la storia? E’ finita con “il nuovo corso dell’Ente Italiano della Montagna” presentato sulla rivista ufficiale dell’Ente con un articolo del consigliere Lincio sui “terrazzamenti artificiali in ambiente montano” al quale seguono ampie illustrazioni dei terrazzamenti delle Cinque Terre, di Ischia, dell’isola di Ponza, del Gargano e della Costiera Amalfitana, che evidentemente non erano più “parassiti” ma al contrario “paesaggi costruiti, paesaggi del lavoro e della quotidianità con valenze identitarie di spazi rurali preservati dalle dinamiche dell’urbanizzazione e dell’industrializzazione”. Il tutto su una rivista emblematicamente intitolata: “SLM-Sopra il Livello del Mare. La rivista dell’Ente Italiano della Montagna”.
E soprattutto è finita con il ministro Tremonti che ha tirato le somme, ha messo in soffitta il suo diploma ad honorem e ha ordinato la soppressione dell’Ente Italiano Montagna nella manovra finanziaria, votata giovedì naturalmente anche dal senatore Zanetta.
E così sull’Eim è calata rapida la parola Amen! Facciamo le nostre condoglianze agli interessati…
PD VCO
Ufficio stampa

Il VCO “montano” e l’Europa

image Pubblcichiamo il contributo di Marco Travaglini sul tema (apparso sull’Eco Risveglio di questa settimana).
La “cornice” ideale per una politica di sostegno e sviluppo della montagna è l’Europa: il 40% del territorio dei 27 paesi dell’Unione è classificato tale, ospitando quasi il 20% della popolazione complessiva.
Milioni di cittadini europei hanno a che fare ogni giorno, direttamente o indirettamente, con la montagna, e tra questi molti di noi italiani che viviamo in una penisola tagliata, in latitudine e longitudine, dalla dorsale alpina e da quella appenninica.
Sono (siamo) una parte importante del Continente e del Paese nei confronti della quale la politica ha il dovere di approntare risposte, non solo amministrative, efficaci e razionali. Il VCO ne sa qualcosa. Nonostante i tanti sforzi , a livello comunitario non vi è una politica specifica per i territori montani in conseguenza delle notevoli differenze che caratterizzano la montagna europea sia dal punto di vista geografico che da quello sociale ed economico.
Il Trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007 ha previsto, per la prima volta, uno specifico riferimento ai territori montani laddove nel nuovo art. 174 del Trattato sulla “coesione economica,sociale e territoriale” recita: «tra le regioni interessate, un’attenzione particolare [sia] rivolta (…) alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali e demografici, quali le regioni più settentrionali con bassissima densità demografica e le regioni insulari, transfrontaliere e di montagna».
Negli anni a venire le politiche e le scelte dell’Unione Europea avranno ricadute sempre più importanti sulla vita dei cittadini ed in particolare di coloro che vivono in montagna. Basta pensare alle grandi questioni dell’energia, dell’acqua, dell’ambiente, dello sviluppo rurale, dell’agricoltura e del turismo sostenibile. Temi che saranno determinanti per lo sviluppo e la competitività del sistema.
Nell’arco alpino é in particolare urgente sviluppare un progetto di coesione territoriale che sappia valorizzare le potenzialità di questo unico spazio geografico al centro dell’Europa, condiviso da otto Stati nazionali.
Un progetto che può crescere se saprà dar corpo ad una nuova “piattaforma alpina” fondata su tre obiettivi: attuazione delle politiche di coesione nelle aree montane; rilancio della competitività economica ( valorizzando le proprie risorse); crescita del peso politico del sistema territoriale. In questo quadro il VCO, provincia di confine in una delle regioni più europee, ha le carte in regola per coniugare ogni azione utile allo sviluppo locale con l’autogoverno del suo territorio.

Marco Travaglini

CM Valli dell’Ossola. Manca il numero legale, rinviato il consiglio

imageIn merito a quanto avvenuto durante il consiglio di questa sera ci preme precisare quanto segue:
Il gruppo consiliare "Ossola Unita" si è trovato ad inizio seduta a dover garantire, con la propria presenza, il numero legale essendo presenti alle 21.15 solo 16 consiglieri su 25 dei due gruppi di maggioranza; abbiamo fatto notare la carenza di rappresentanza al Presidente Francini garantendo comunque la nostra presenza ed il nostro voto al primo punto all’ordine del giorno fondamentale per il rilancio degli impianti funiviari di Macugnaga, (nel mentre sopraggiungevano altri due consiglieri ritardatari);
Era nostra intenzione votare contro ai punti 3-4-5-6 e 7 successivi previsti all’ordine del giorno in quanto rappresentavano pure ratifiche di decisioni già prese in altri contesti, "leggermente" al di fuori degli schemi statutari, nonché sminuenti la funzione stessa del organo consiliare;
nonostante l’arrivo, alle 21.50, di un altro consigliere che portava a 19 su 25 la rappresentanza dei gruppi di maggioranza, sussistendo la mancanza del numero legale in nostra assenza, abbiamo deciso di abbandonare l’aula per i seguenti motivi: (segue)- i suddetti punti all’ordine dell giorno riguardavano i nuovi assetti delle partecipate GAL e SAIA, già definiti nei nomi e negli statuti da altri e, secondo noi, "in barba" allo statuto attuale della Comunità Montana che prevede
la nomina dei rappresentanti nelle partecipate e l’approvazione dei relativi statuti da parte dell’organo consiliare precedentemente alle assemblee delle partecipate medesime;
– pur non avendo poltrone da pretendere o da difendere in qualsivoglia società partecipata (Gal o Saia appunto), abbiamo rivendicato un ruolo di controllo che non può vederci utili solo in caso di emergenza;
– non sussisteva tutta l’urgenza manifestata a gran voce, solo perché"il notaio doveva andare in ferie", ma siamo disponibili ad un’altra convocazione che ci auguriamo possa vedere una partecipazione più numerosa tra i banchi
della maggioranza, non dimenticando che se il GAL è rimasto "fermo al palo" per circa un anno e mezzo non è certo colpa nostra;
– ci siamo sempre comportati con il massimo rispetto per le istituzioni che rappresentiamo e continueremo a farlo, auspicando che questa nostra presa di posizione possa non ripetersi in futuro, nell’interesse di tutto il territorio
ossolano e nel rispetto delle istituzioni che lo rappresentano.
Domodossola,

Stefano Costa.
Il capogruppo di "Ossola Unita"

Dal Governo una nuova gabella sui ruderi da accatastare

image Altro che federalismo. Dal Governo una nuova gabella sui ruderi da accatastare. Altro centralismo, burocrazia e spese a carico dei cittadini di montagna.
Una “bella” sorpresa è arrivata, dal governo Berlusconi, per i cittadini delle zone di montagna.
Come se già non bastasse questa manovra finanziaria che taglia fondi alle amministrazioni e i servizi ai cittadini.
Infatti, l’articolo 19 comma 14 del Decreto Legge del 31 maggio 2010 n° 78, in merito alla conformità dei dati catastali di fabbricati oggetto di atto notarile, ha sancito, a partire dal 1° luglio 2010, l’obbligatorietà di denunciare al Catasto Fabbricati tutti i fabbricati rurali oggetto di compravendita, permuta, donazione, divisione, cessione di quote, costituzione di servitù ecc.
“Tutti – sottolinea Stefano Costa del gruppo provinciale del PD – significa anche i ruderi o quei fabbricati ancora in piedi, numerosissimi in ogni comune della nostra Provincia, ubicati in aree marginali boscate, non raggiungibili da strade e difficilmente recuperabili anche in futuro ma oggetto, in particolare, di atti di divisione ereditaria”. Ferma restando l’esenzione da imposte e da dichiarazione al Catasto Urbano precisata dall’Agenzia del Territorio, dopo l’invio dei numerosi avvisi di accertamento degli scorsi mesi, in questo caso l’obbligatorietà risulta invece inevitabile ogni qual volta ruderi o vecchie stalle in luoghi remoti saranno oggetto di atto notarile.
“Ne consegue – afferma sempre Costa – che, volendo procedere comunque all’atto in questione, il proprietario o i proprietari dovranno farsi carico, oltre che delle spese notarili già cospicue, di spese tecniche aggiuntive orientativamente tra i 300 (per i ruderi) ed i 600 euro (per stalle e casere ancora in piedi) in più per ogni fabbricato oggetto dell’atto notarile in questione”.
“E’ un’altra gabella che va a colpire i territori marginali e di montagna – afferma Lilliana Graziobelli segretario provinciale PD – aggiunge burocrazia e va in una direzione diametralmente opposta alla necessità di agevolare gli accorpamenti fondiari in montagna, che a parole è sostenuta anche dalla Provincia del Vco, ma che è resa in questo modo più difficoltosa dal Governo Centrale. Interverremo nelle sedi istituzionali per denunciare questa scelta e chiedere un immediato dietrofront”.

Comunicato stampa
Coordinamento Provinciale PD VCO
Gruppo consigliare PD in Provinciale

PD Ufficio stampa

Convegno Enichem: le risposte alle polemiche di Legambiente

image Pubblichiamo la lettera inviata al Direttore della Stampa, da Gianni Desanti della segreteraia provinciale del PD, in merito alle polemiche di Legambiente sul convegno di sabatao scorso a Pieve vergonte.
A proposito del convegno sulla bonifica ExEnichem
Amelia Alberti ha una caratteristica unica: quella di essere una persona con certezze assolute, le sue. Il commento che ha inviato a “La Stampa” ne è un esempio brillante. Dichiara che nessuna associazione ambientalista è stata coinvolta nel convegno organizzato sabato scorso a Pieve Vergonte da PD, IDV e SEL e lascia intendere che la scelta fosse sicuramente voluta perché si vorrebbe far passare qualunque bonifica pur di salvare qualche posto di lavoro. Tanto per smentire quanto dichiarato dalla signora Alberti, riporto qui di seguito l’E mail da me ricevuta il 4 giugno dalla Direzione nazionale di Legambiente che, interpellata, ha rinunciato ad intervenire per impegni precedentemente assunti.
Gentile Gianni Desanti,
mi spiace comunicarle che sia io che Stefano Ciafani in quella data siamo impegnati. Io sarò su Goletta Verde e Stefano ad un’iniziativa a Vicenza. Per cui nonostante sia un tema, quello del futuro per la chimica in Italia, su cui siamo più volte intervenuti come Legambiente e a cui teniamo molto, non potremo partecipare alla vostra iniziativa
un saluto,
Giorgio Zampetti
Coordinatore Ufficio Scientifico
Direzione nazionale di Legambiente

Analogo cortese diniego ci è pervenuta anche dalla responsabile regionale di Legambiente Vanda Bonardo. La signora Alberti, invitata e presente al convegno, invece di abbandonare ad un certo punto la sala, avrebbe potuto tranquillamente intervenire in sede di dibattito.
Nel merito delle argomentazioni di Amelia Alberti dico solo che sono opinioni rispettabili, ma non necessariamente condivisibili in quanto la tesi che abbiamo voluto sostenere nel convegno (e di cui siamo convinti) è che la difesa dell’ambiente non è per nulla in alternativa con il mantenimento di attività produttive. l’urgenza, poi, di fare una bonifica accettando anche dignitosi compromessi nasce dalla consapevolezza che, in questi anni, si sono costruiti progetti e ipotesi di intervento condivisi e del tutto rassicuranti sul piano tecnico e scientifico. E’ evidente anche un altro dato di fatto: ogni anno di ulteriore ritardo per trovare immaginifiche soluzioni perfette è sicuramente un danno grave per l’ambiente, mentre l’attuazione di quanto già concordato sarebbe un enorme passo in avanti. l’insieme delle proposte che emergono dal convegno di Pieve Vergonte è riassunto in un documento che è consultabile sul sito www.sentiredemocratico.it

Gianni Desanti
responsabile Ambiente della segreteria provinciale del PD e uno degli organizzatori del convegno

BONIFICA EX ENICHEM convegno sabato 26 giugno a Pieve Vergonte

image Ecco i link che potete cliccare per vedere i servizi televisi relativi al convegno pubblico organizzato sabato scorso a Pieve Vergonte.
I° Servizio VCO Sat     II° servizio VCO Sat      Servizio VCO Azzurra TV BONIFICA EX ENICHEM per l’ambiente e per il lavoro:convegno di approfondimento confronto e proposta.
È questo il titolo dell’iniziativa pubblica organizzata per sabato 26 giugno dalle ore 09 presso il Centro Massari a Pieve Vergonte.
Un confronto con relazioni di esperti e tecnici, contributi di associazioni e forze politiche al quale sono invitati i lavoratori, cittadini, amministratori, parlamentari, consiglieri regionali, per una inizitiva a cura dei gruppi consiliari regionali del Partito Democratico, dell’Italia dei Valori, di Sinistra Ecologia e Libertà.
PROGRAMMA
– Introduzione: Maria Grazia Medali Assessore Ambiente Comune di Pieve Vergonte

– Relazione di presentazione del convegno: Paolo Riva, dipendente tecnico Tessenderlo

– Il progetto di bonifica: Stefano Rigatelli, Regione Piemonte

– Il ruolo di ARPA per le bonifiche del territorio: Luigi Guidetti, direttore ARPA VCO

– Gli inquinanti nel Toce e nel Lago Maggiore: Piero Guilizzoni, CNR Pallanza

– Le opportunità per le aziende del VCO: Maurizio Colombo, Camera Commercio

– Energia per il territorio: Enrico Borghi, Presidente di Tecnoparco

– Finalmente si parte?: Paolo Marchioni, cda ENI e vice Presidente Provincia VCO

– Mantenere e sviluppare un polo industriale: Silvano De Regibus, Sindacato Chimici VCO

– Contributi delle forze politiche promotrici del convegno:

> Alfonso Gianni, Sinistra Ecologia e Libertà

> Aldo Reschigna, capogruppo PD in Consiglio Regionale

> Patrizia Bugnano, senatrice IDV, Commissione Industria del Senato

– Dibattito

– Conclusione dei lavori con la presentazione di un documento di proposta