Sugli aumenti e le conseguenti polemiche sul tema acqua riportiamo due interventi di Claudio Zanotti e Gianni Desanti del PD del VCO.
Ci sono notizie che non costituiscono assolutamente una sorpresa, ma mettono malinconia. Una di queste è l’aumento delle tariffa dell’acqua in tutti i Comuni delle province di Novara e Verbano Cusio Ossola. l’aumento è del 12% e si applicherà retroattivamente sulle bollette del 2009, ormai finito. l’aumento è stato deliberato lo scorso 16 dicembre dalla Conferenza dell’ATO, i cui principali soggetti (le due Province, i Comuni di Novara e Verbania, le tre Comunità Montane del Vco) sono amministrate da Pdl e Lega Nord. Aumento scandaloso?
No. Con l’aumento l’acqua nel 2009 viene pagata mediamente 1,081 € al metro cubo: un euro per mille litri di acqua potabile, con cui pagare captazione, acquedotti, pozzi, depuratori, fognature, gestione ordinaria, investimenti. A Verbania, la tariffa sale a 1,15 euro/mc. Il ricavo delle bollette emesse per gli utenti delle due province è di circa 50 milioni di €/anno e garantirà sia l’equilibrio della gestione sia investimenti in vent’anni per oltre 400 milioni di euro. Tutto ciò – beninteso! – se la gestione resterà in mano alla società pubblica prevalente (Acqua Novara Vco spa); se invece passerà la privatizzazione approvata il mese scorso in Parlamento dal governo Berlusconi, lo scenario cambierà radicalmente. In peggio. Ciò che scandalizza (o, più modestamente, mette malinconia) è il grazioso giro di valzer fatto da Pdl e Lega Nord. Ve li ricordate? Per tutto il 2008 e poi in campagna elettorale: “nessun aumento di tariffa!”; “vogliamo un ATO per il solo VCO!”; “basta carrozzoni mangiasoldi”. Vinte le elezioni e accomodatisi nei posti di comando dei cosiddetti “carrozzoni” (Presidenza dell’Ato, Consigli di Amministrazione delle Società di Gestione), che cosa hanno scoperto? Che i “carrozzoni” non esistono, ma si tratta di aziende operative che svolgono servizi fondamentali; che l’Ato unica tra Novara e Vco è una “mano santa” per la nostra provincia, che con un terzo degli abitanti riceve la metà degli investimenti; che l’aumento delle tariffe è graduale, ragionevole e finalizzato a fare importanti investimenti (pensate al raddoppio in corso del depuratore di Verbania o all’impianto di potabilizzazione dell’acqua del lago di Mergozzo). Il grande lavoro fatto tra 2005 e 2007 dal Centrosinistra, allora al governo nelle due province, al Comune di Verbania e in diverse Comunità Montane, si è mostrato così solido e convincente che Destra e Lega, dopo averlo per anni demonizzato, lo hanno felicemente ereditato. Aumento tariffario compreso. Tutto bene, allora? Forse, se non ci fosse una mina vagante. Ed è quella inserita nella delibera dell’Ato per le tariffe del 2010. Si prevede per l’anno prossimo non più l’avvicinamento graduale alla tariffa unica d’Ambito, ma la differenziazione delle tariffe a seconda delle singole zone “omogenee” di Vco e del Novarese. Qui si nasconde un rischio gravissimo per il Vco, che farà invece la felicità del Novarese: nella nostra provincia il gettito tariffario sarà decisamente basso, perché abbiamo un terzo degli abitanti della provincia di Novara. Ma i costi di investimento, di manutenzione e di gestione sono molto, molto più alti che nel Novarese, perché abbiamo acquedotti, fognature e depuratori che servono molta montagna (tanti chilometri, pochi utenti e pochi ricavi). Senza i soldi delle bollette del Novarese (tanti utenti, molta pianura, pochi costi e alti ricavi) le nostre zone “omogenee” si troveranno a pagare bollette molto più alte per assicurare gestione, investimenti e manutenzioni decisamente più onerose che nella pianura novarese. Speriamo che qualche amministratore del Vco lo capisca.
Claudio Zanotti
SULL’ACQUA È BENE DARE INFORMAZIONI PRECISE E CORRETTE
Una colonna della tabella, pubblicata venerdì scorso su “La Stampa” unitamente all’articolo che parla degli aumenti del costo dell’acqua, definita “scenario precedente” è totalmente inventata salvo che per la prima riga dove c’è il valore “medio” di 1,097 Euro al mc per l’intero ATO. Questo valore medio viene arbitrariamente declinato per i vari gestori locali ma non mi riulta sia mai stato deliberato in precedenza, al massimo è una proiezione arbitraria di uno scenario solo immaginato; evidentemente lo si fa per giustificare un minore aumento rispetto al piano d’ambito originario. Ci tengo a rilevare che il piano d’ambito ha sempre previsto solo valori medi, mentre quelli articolati per Comuni e aree di gestione vanno decisi anno per anno. Viene totalmente dimenticato, anche nell’articolo, che il piano d’ambito prevede una tariffa “unitaria” entro il 2011 con unificazione contestuale delle gestioni. Sarebbe stato logico immaginare che progressivamente si arrivasse a questo; la recente deliberazione di cui il centro destra è totalmente responsabile va in tutt’altra direzione. Le tariffe, invece che avvicinarsi, si differenziano sempre più a favore (guarda caso) della città di Novara gestita da SIN&VE. Era possibile e doveroso stabilire aumenti più equi a prescindere dai costi di gestione delle singole gestioni poiché è del tutto evidente che “oggettivamente” è più semplice e meno oneroso gestire tanti utenti concentrati in una grande città, piuttosto che pochi utenti dispersi in una rete corrispondente ad un territorio ampio e poco popolato. Se si ipotizza di arrivare a due gestioni separate tra nord e sud dell’ATO si determinerebbe, come da noi sempre sostenuto, un vero disastro con costi molto elevati nel VCO e costi più bassi nel novarese, alla faccia del criterio della compensazione degli squilibri tra tante piccole aree che era (al momento ancora è…) il pilastro principale della normativa nazionale e regionale. Se poi il tutto si inserirà nella forzosa “privatizzazione” dell’acqua sarà ancora peggio. Invito gli ex pasdaran del centro destra a riflettere, ma soprattutto chiedo ai cittadini di contrastare un disegno complessivo assolutamente sbagliato e di gran lunga penalizzante rispetto a quello che demagogicamente era stato criticato negli anni scorsi,
Gianni Desanti
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È nato il Parco Naturale dell’Alta Valle Antrona. Soddisfazione del PD della Valle
Il consiglio Regionale ha approvato il disegno di legge redatto dalla giunta Regionale che intende istituire il Parco naturale dell’Alta Valle Antrona.
è questo un passaggio importante fortemente perché voluto e sollecitato dalle comunità locali . Ancora recentemente i Sindaci di Viganella e Antrona avevano sollecitato il Consiglio Regionale ad una celere approvazione del DdL.
Vi è da sottolineare che l’istituzione del Parco non determina assolutamente la nascita di un nuovo Ente in quanto la gestione dell’area protetta è affidata all’Ente di Gestione del Veglia e Devero.
La nuova area protetta interessa una superficie complessiva di 8.548 ettari dei quali 7.720 nel Comune di Antrona e 828 nel Comune di Viganella.
l’integrazione di questo nuovo territorio porta a 34.427 gli ettari in aree protette nella Provincia del VCO.
I consiglieri regionali Aldo Reschigna, Marco Travaglini
Soddisfazione viene espressa dal Partito Democratico della Valle Antrona per l’approvazione in Consiglio regionale della legge che istituisce il Parco naturale dell’Alta Valle Antrona. Si è trattato di un iter lungo che ha visto la forte collaborazione delle amministrazioni comunali che si sono succedute in questi anni e che sono state le promotrici del parco. L’istituzione del Parco naturale dell’Alta Valle Antrona, in considerazione degli obiettivi generali propri delle aree protette, può contribuire a garantire la conservazione, il ripristino e la valorizzazione dei caratteri naturalistici e degli aspetti della cultura e delle tradizioni locali; di salvaguardare e di ripristinare gli aspetti e le componenti del paesaggio caratterizzanti il territorio e documento delle sua particolare storia e dell’azione umana in considerazione delle particolari condizioni ambientali proprie della valle; di promuovere e sostenere il recupero e il riuso dell’ingente patrimonio edilizio diffuso sul territorio della valle anche attraverso la reinterpretazione delle modalità costruttive tradizionali; di sostenere gli interventi di manutenzione del territorio e delle infrastrutture anche attraverso il rilancio delle attività agricole e forestali da riorganizzare negli obiettivi, nelle pratiche e nella rete distributiva per una gestione che garantisca il massimo delle ricadute sulla realtà locale. In sintesi l’Istituzione di questo Parco può essere il volano che può spingere la Valle Antrona, una delle valli più belle e meglio conservate dell’intero arco alpino, a diventare punto di riferimento per il turismo naturalistico regionale e nazionale.
Moreno Minacci, Coordinatore Pd Valle Antrona
PD VCO: NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA
Il Pd del Vco insiste perchéin provincia l’acqua non venga privatizzata. (Cliccate qui per vedere il volantino sul tema).
l’acqua è fonte di vita e costituisce pertanto un bene comune dell’umanità, un bene irrinunciabile che appartiene a tutti e non può essere proprietà di nessuno. Il Governo italiano ha approvato una norma che apre, di fatto, la strada all’affidamento esclusivo ai privati della gestione del servizio idrico facendo diventare l’acqua un business e non un bene primario da garantire alle popolazioni.
Questa privatizzazione del servizio, se non altro per il semplice motivo che i privati gestiscono un servizio per ottenere legittimamente un profitto, rischia di portare agli utenti un ulteriore aggravio dei costi e delle bollette.
Per questo ci stiamo facendo promotori di iniziative in tutto il territorio del VCO, dalla mobilitazione nelle giornata di venerdì 11 e 12 dicembre nelle piazze del VCO, alla presentazione di un ordine del giorno in cui chiediamo, a tutte le Amministrazioni Comunali del VCO e alla Provincia, di adoperarsi in tutte le sedi per impedire che ciò avvenga.
Catene a bordo: la provincia fa retromarcia!
Dopo le molte proteste sia dei cittadini sia quella come Partito Democratico, la Provincia, attraverso le parole dell’assessore Blardone sulla stampa locale di oggi, ritorna sui suoi passi e annuncia che l’ordinanza sull’obbligo di catene o gomme da neve a bordo di ogni autovettura sarà in parte cambiata e resa meno vincolante.
Ovviamente siamo contenti che l’amministrazione abbia recepito le nostre critiche per un ordinanza che obbliga i cittadini a metter mano al portafoglio in maniera tassativa. La sicurezza stradale è fondamentale ma un obbligo così radicale era davvero poco sensato. Aspettiamo di vederne i contenuti per dare un giudizio più nel merito.
Verbania: la più ecologica d’Italia. Presidio d’informazione
Il Partito democratico di Verbania ha organizzato un presidio di informazione e sensibilizzazione sul primato raggiunto dalla città e sui passi indietro che l’attuale amministrazione sta compiendo, sabato 28 novembre dalle ore 15,00 alle ore 18,00 a Verbania Intra P.zza Ranzoni
La città capoluogo è al primo posto tra i capoluoghi italiani, nella classifica di Legambiente: “ECOSISTEMA URBANO XVI EDIZIONE”, meritando questo successo per le politiche della precedente amministrazione tra le quali spiccano:
la raccolta differenziata, una mobilità sempre più sostenibile e LiberoBus. Per l’amministrazione comunale verbanese, presieduta dal sindaco, On. Zacchera, tutto ciò sembra avere scarso valore. Non solo l’ostinato sussurro al posto della celebrazione per i comportamenti virtuosi dei cittadini amministrati ma addirittura la nefasta prospettiva di eliminare gli strumenti che ci hanno fatto salire alla vetta dei capoluoghi ecologici e per la qualità della vita fino ad arrivare alla progettazione di pratiche opposte di deleteria significatività (drastica riduzione di liberobus, cancellazione progetto bike-sharing e progetto CO2zero ecc.)
Il programma del Partito Democratico per i prossimi anni, contiene ancora tanti progetti e spunti di miglioramento per sostenere la continuità dei risultati raggiunti e cercare il continuo miglioramento come ad esempio:
Continua promozione di Campagne Educative
Servizio bike-sharing
Ampliamento patrimonio verde della città
Valorizzazione dei lungofiumi
Continua evoluzione ed integrazione del sistema piste ciclabili
Ecc.
Per tutto questo il Partito Democratico ha deciso di organizzare un presidio per dimostrare e ricordare a tutti i cittadini ciò che per Verbania ha saputo raggiungere, quello che vorrebbe migliorare ma soprattutto quello che sembra non si intenderà fare nei prossimi anni.
Si invitano tutti i cittadini Sabato, 28 Novembre dalle ore 15,00 alle ore 18,00 a Verbania Intra P.zza Ranzoni.
Paolo Sulas
Il Coordinatore del Circolo Verbanese del Partito Democratico
Il paradosso sull’acqua: centro destra ipercampanilista da noi, privatizzatore a Roma!
Fatemelo dire perché sono sconcertato, anche se parrebbe che non ci si debba meravigliare più di niente!
La Lega e il Popolo della Libertà, qui da noi, nel Verbano Cusio Ossola hanno tuonato per anni contro la Provincia amministrata dal centro sinistra per aver costituito – peraltro in ottemperanza alle leggi nazionali e regionali – l’ATO e la società interamente pubblica di gestione del ciclo idrico integrato.
Si sono scagliati contro gli aumenti delle tariffe dovuti essenzialmente non a maggiori costi indotti dalla costituzione di Acque Novara VCO, ma ai ristorni dei mutui a favore dei Comuni e ai contributi alle Comunità Montane; hanno fatto finta di dimenticarsi che si è costruito un importante piano ventennale di investimenti e una gestione con un sistema tariffario che è il più basso del Piemonte, che è tra i più bassi d’Italia, che è – a sua volta – di gran lunga più basso di qualsiasi altro paese europeo. In più si è demagogicamente richiesto che si lasciasse ai Comuni, anche ai piccoli Comuni sprovvisti di mezzi e di competenze, invece che al supposto “carrozzone interprovinciale” la gestione del servizio (magari a costi più bassi, ma con servizio pessimo). Ora, a Roma approvano una legge che – mal interpretando una direttiva della Comunità Europea – impone la privatizzazione delle gestioni affidando al mercato (salvo eccezioni tutte da verificare) il bene pubblico acqua. Bella coerenza! Tutte le esperienze di privatizzazione (diverso il caso di gestione pubblico privata con prevalente capitale pubblico) non hanno portato a grandi miglioramenti del servizio, ma sicuramente ad aumenti considerevoli se non altro per il semplice motivo che i privati gestiscono un servizio per ottenere legittimamente un profitto. Obiettivo che, invece, non è quello prioritario di una società pubblica come, ad esempio, Acque Novara VCO.
In più, insistendo in una politica cieca, incoerente e demagogica, ora che “devono” gestire loro l’ATO fanno di tutto per affossare una esperienza positiva e lungimirante, scassando gli equilibri che si erano costruiti in questi ultimi anni, accettando anche dignitosi compromessi. La dimostrazione pratica si è avuta nell’Assemblea dell’ATO svoltasi lunedì 16 novembre scorso quando – per la prima volta da quando esiste questo organismo – non si è potuto approvare alcuna deliberazione per il voto contrario e contrapposto di molti componenti; è stata bocciata la proposta avanzata dal Presidente Gemelli (di centro destra) con il voto favorevole della Provincia di Novara (centro destra) e il voto contrario della Provincia del Verbano Cusio Ossola (sempre di centro destra). Alla fine del 2009 non è ancora stato approvato il sistema tariffario per l’acqua che abbiamo consumato in tutto quest’anno che ormai volge al termine. Siamo in pieno caos, ma sembra che costoro – che hanno vinto le elezioni anche in forza di una grande mistificazione sul tema dell’acqua – possono permettersi di tutto. Mi auguro un soprassalto di indignazione e di razionalità.
Gianni Desanti (PD Omegna, ex assessore provinciale all’ambiente)