Grande partecipazione e successo dell’iniziativa di sera, lunedì 6 ottobre alle ore 21.00 presso il Salone Soci Coop all’ IPERCOOP di Gravellona Toce. All’incontro pubblico promosso dal PD del VCO sul tema "rifiuti da problema ad opportunità, No ad un nuovo inceneritore".
Infatti oltre 150 partecipanti hanno affollato la sala convegni confrontadosi sul tema e sul documento proposta dal Pd nell’introduzione di Alberto Nobili, consigliere provinciale PD VCO. Documento che potete scaricare cliccando qui.
Un confronto serrato ma sereno sugli scenari futuri della nostra provincia sul tema.
Una proposta che, sintetizzata, parte dall’idea che se gestire i rifiuti con l’uso delle discariche è ambientalmente sbagliato (oltre che vietato dalle normative vigenti a partire da quelle europee), se i forni inceneritori dovrebbero essere l’ultimo anello della catena, consueguentemente il lavoro che dobbiamo compiere nel VCO parte dall’aumento ulteriore della raccolta differenziata (oggi al 56 % nel VCO), dalla valorizzazione dello stesso materiale ottenuto con la raccolta differenziata (ad esempio con un impianto di Biogas), dall’impegno a produrre meno rifiuti, fino rendere meno problematico lo smaltimento della parte non differenziata dei rifiuti stessi con l’impiego di nuove tecnologie (e su questo interessante stato il contributo di Carla Poli del centro riciclo di vedelago a Treviso).
Una serie di iniziaive da mettere in campo propedeutiche alla proposta (che ha visto tutti i relatori d’accordo) nel prevedere la dismissione e la chiusura del forno inceneritore di Mergozzo.
Ufficio stampa PD VCO
Archivi categoria: Ambiente
Incontro pubblico: Rifiuti da problema ad opportunità
Si svolgerà lunedì 6 ottobre 2008 alle ore 21.00, presso il Salone Soci Coop all’ IPERCOOP di Gravellona Toce un incontro pubblico promosso dal PD del VCO sul tema: Rifiuti da problema ad opportunità, No ad un nuovo inceneritore
Un incontro aperto a tutti i cittadini e al quale sono stati invitati gli amministratori, le associazioni economiche, ambientaliste ecc. È possibile vedere e scaricare l’invito cliccando qui.
Una serata di confronto sugli scenari futuri della nostra provincia su questo tema.
L’ Introduzione sarà di Alberto Nobili, consigliere provinciale PD VCO, che presenterà il documento elaborato dalla commissione ambiente del PD del VCO e a moderare sarà Roberto Birocco, Coordinatore del circolo PD di Gravellona Toce.
Oltre al contributo di Carla Poli responsabile del centro di riciclo di Vedelago (Treviso) che illusterà l’esperienza della sua società legata ai nuovi scenari per l’innovazione ambientale, ci sarà anche la partecipazione di amministratori ed esperti del settore della nostra realtà come Gianni Desanti, assessore all’Ambiente della Provincia del VCO, Luciano Falcini Commissario Rifiuti, Paolo Micotti Presidente Conservco, Aldo Reschigna Coordinatore provinciale PD VCO, Marco Travaglini Consigliere Regionale del Piemonte della commissione ambiente, Vittorio Zacchera Presidente Cooperativa Risorse, Claudio Zanotti Sindaco di Verbania e altri ancora. la sintesi delle proposte del PD
E’ necessario mettere in campo un progetto condiviso dal territorio per:
– ribadire con forza che questo deve rimanere un servizio a gestione pubblica (per evitare che subentrino logiche legate semplicemente al profitto);
– ribadire la necessità di una riforma culturale profonda, perché i rifiuti da problema diventino una risorsa;
– dire no alle discariche, ed i termovalorizzatori solo come ultima risorsa perché costosi e con un impatto sulla salute dei cittadini negativo; sicuramente no ad un forno per il solo VCO.
Le alternative?
– aumentare la raccolta differenziata, arrivando nel VCO ai livelli già raggiunti da Verbania, Gravellona Toce, Pieve Vergonte ecc., dove già si supera il 70%;
– produrre meno rifiuti. Ciò è possibile promuovendo campagne ed interventi. Non è un’utopia;
– realizzare impianti ad impatto ambientale uguale a zero. Esempi? Dall’impianto di produzione di biogas (con l’uso del rifiuto umido e del verde) ai TBM (trattamento biologico meccanico), impianti meccanici che riducono notevolmente la quantità dei materiali da avviare allo smaltimento finale oppure ad impianti che li sottopongono ad ulteriori trattamenti fino al recupero totale (come avviene a Treviso);
– rafforzare il ruolo di coordinamento e di indirizzo della Provincia e semplificare le società e i consorzi che si occupano della gestione e della programmazione (ora sono troppi).
Vallestrona, la Regione s’impegna ma per fare prevenzione occorrono i fondi dello Stato
Nei giorni scorsi si sono riuniti nel municipio di Valstrona i vertici delle istituzioni con l’assessore regionale Bruna Sibille per affrontare la difficile situazione venutasi a creare dopo i dissesti provocati dalle piogge torrenziali delle scorse settimane.
È stata l’occasione per "fotografare" la situazione che vede da molto tempo la Vallestrona vivere con l’incubo delle frane che incombono soprattutto sul tracciato della strada provinciale. Le undici frane che hanno causato il temporaneo isolamento delle località a monte di Loreglia, non sono che l’ultimo di una serie d’episodi. Dopo il primissimo intervento, gestito con efficacia e puntualità dalla provincia, si sono quantificate le prime stime dei danni accanto agli interventi necessari per completare l’emergenza e sono stati individuati i provvedimenti più strutturali per consentire la messa in sicurezza dell’unica via di collegamento per i comuni della valle e per i centri abitati. Quanto sia seria la situazione lo si capisce dall’enorme quantità di risorse che si renderebbero necessarie, nell’ordine di alcuni milioni di euro e l’estrema difficoltà a reperirle. La Regione, che alla Vallestrona – dal 2001 ad oggi – ha destinato importanti investimenti per circa 5 milioni di euro ( metà "girati" ai comuni e l’altra metà alla provincia), si è impegnata ad attivare tutto ciò che sarà possibile, ipotizzando – come ha assicurato l’assessore Sibille – l’impiego di circa 800 mila euro da attingere dalle risorse regionali. " Anche se, è bene ricordare, – ha precisato l’assessore alla montagna ed alle opere pubbliche – in queste situazioni è indispensabile l’intervento dello Stato ed i fondi nazionali sulla legge 183 per la prevenzione idrogeologica sono pari a zero".
I consiglieri regionali Travaglini e Reschigna hanno ricordato come " gli incendi che in primavera hanno divorato diversi ettari di bosco ceduo vanno aggiunti alle cause degli smottamenti, moltiplicando la vulnerabilità del terreno. Per questo, oltre a paramassi e pulizia delle vasche, sistemazione di alvei e strade, difese spondali e nuovi muri di sostegno , dovranno avere un ordine di priorità gli interventi sui declivi boscati alle spalle d’alcuni centri abitati per eliminare i rischi, come nel caso di Forno".
La Vallestrona, del resto, ha una morfologia particolare, con elevate pendenze, una forte instabilità dei versanti ed un’urgente necessità di cura dei boschi. Le piogge, intense e concentrate, hanno poi fatto il resto. Il prefetto Ubaldi , suscitando il consenso di tutti, ha ricordato come " la valle non possa vivere in eterna emergenza".
Al termine dell’incontro l’assessore Sibille ed i consiglieri regionali hanno ribadito "l’impegno , individuate le priorità, ad investire le risorse disponibili e ricercarne altre a livello nazionale, mettendo in atto le azioni più idonee per difendere il territorio e renderlo meno vulnerabile e più sicuro sotto il profilo idrogeologico".
"Ma se vogliamo che la montagna viva e sia vissuta – hanno ammonito – occorrono scelte conseguenti: un’economia che produca reddito, una viabilità sicura, boschi e prati da curare, un livello adeguato di servizi. Non è la “lista della spesa” ma l’indispensabile perché la montagna non sia abbandonata a se stessa e frani rovinosamente a valle".
La nuova politica forestale del Piemonte
Uno dei temi più delicati, nel dibattito sulla nuova legge forestale regionale, sarà quello della costituzione di forme associate di gestione, in modo da individuare l’ambito territoriale ottimale, le forme giuridiche, gli statuti che definiscono le regole di funzionamento degli organismi associativi. Associare le proprietà è indispensabile: per fare cosa? Per pianificare la gestione sostenibile, per effettuare gli interventi selvicolturali necessari per migliorare i boschi siano essi produttivi o di protezione, per gestire i tagli in modo da valorizzare il legno tagliato.
La gestione su ampie superfici consente risparmi di scala negli interventi di selvicoltura e anche di disporre di una maggiore quantità di legname e quindi di andare sul mercato con una forza contrattuale maggiore.
È nostra intenzione incentivare tutte quelle forme associate di gestione forestale che valorizzano la filiera, sia essa finalizzata al legno di qualità possibilmente dotata di certificazione internazionale, sia essa una filiera energetica, che un consorzio forestale faccia quindi anche la prima lavorazione del legno, gestisca un impianto a biomassa per il teleriscaldamento su scala locale. Insomma, l’obiettivo è che si valorizzi la materia prima locale con azioni che mantengano il valore aggiunto sul posto. Il bosco rappresenta una risorsa che ha bisogno di essere coltivata per dare frutti: l’abbandono ,infatti, crea più problemi di quanti non si immagini con schianti, crolli, incendi, invasione di parassiti. Gestire i boschi significa anche lavorare per ridurre i rischi di questo tipo, tenendoli sotto controllo. Garantire la presenza di infrastrutture è fondamentale per raggiungere i boschi. Occorre che vi siano piste adatte al lavoro forestale e che l’infrastrutturazione risponda a criteri di pianificazione generale del territorio montano: piste utili per la pratica della selvicoltura, per raggiungere gli alpeggi, per le emergenze. Le comunità montane e le province avranno il compito di pianificare gli interventi secondo le priorità che decideranno, inserendoli nei piani territoriali, che la Regione provvederà a finanziare. Il disegno di legge, nella sua norma finanziaria, prevede di mettere a disposizione per la costituzione dei consorzi, per i piani delle comunità montane e delle province, per le iniziative di formazione e ricerca, 55 milioni di euro in tre anni , garantendo poi per i successivi dieci anni un gettito pari a un punto percentuale dell’Irpef regionale. Sono soldi che devono servire a innescare un processo di sviluppo. Ma questo non era e non è sufficiente per chiudere il cerchio di una politica forestale regionale efficace: occorre affrontare i temi della pianificazione, delle autorizzazioni amministrative, unificare le prescrizioni che adesso sono su base provinciale, e in generale tutti gli aspetti di tutela dei boschi. Questa partita , oggetto del secondo disegno di legge, oggi è stata riassunta nel testo unificato. C’è poi un’iniziativa legislativa sulla materia dell’antincendio boschivo per rispondere alla sollecitazione di una legge nazionale ed un’altra sulla tutela e valorizzazione dei pascoli montani. Noi avvertiamo l’esigenza di arrivare ad una legislazione organica. Non dimentichiamo, tra l’altro, che il tema dell’utilizzo delle risorse forestali ed in particolare delle biomasse di scarto, s’intreccia con il grande tema dell’uso di risorse rinnovabili, campo nel quale il nostro paese deve recuperare un grande ritardo rispetto ad altre realtà europee.
Marco Travaglini, consigliere regionale PD
Energie rinnovabili: un convegno del PD del VCO
Riprende, dopo la pausa estiva, la stagione politica e il Partito Democratico del VCO ritesse il rapporto con il territorio partendo da una serie di convegni che saranno organizzati nei prossimi mesi, su alcuni argomenti importanti per il futuro del nostro territorio.
Primo di questi appuntamenti pubblici (e aperti a tutti), vedrà la presenza dell’assessore regionale Andrea Bairati e sarà incentrato sul tema dell’Energia, a partire da quelle rinnovabili.
Il titolo del convegno è: "Energia per lo sviluppo del territorio. Le energie rinnovabili: dalla storia al futuro del Verbano Cusio Ossola."
Il convegno si terrà Sabato 13 settembre 2008, dalle ore 09.00, presso la Sala Convegni della Comunità Montana Valle Ossola a Domodossola.
Pubblichiamo di seguito il programma del convegno (che è visibile in formato Pdf cliccando qui).ore 9.00 Registrazione partecipanti
ore 9.30 Presentazione Aldo Reschigna, Coordinatore Provinciale PD V.C.O.
ore 9.45 Relazione introduttiva, Paola Bertinotti, Gruppo di lavoro Sviluppo Socio-Economico PD V.C.O.
ore 10.00 Una provincia pilota per l’energia Paolo Ravaioli, Presidente Provincia del V.C.O.
ore 10.15 l’innovazione per la competizione nell’industria delle energie rinnovabili, Andrea Bairati, Assessore Politiche
per l’innovazione, l’internazionalizzazione, ricerca, industria ed energia della Regione Piemonte
ore 10.30 La regia del Programma Territoriale Integrato per lo sviluppo nel settore energetico Claudio Zanotti, Sindaco città di Verbania
ore 10.45 Coffee break
ore 11.00 La formazione specialistica sul territorio per la valorizzazione delle risorse umane nel campo dell’energia
Daniele Fuselli, Polo Formativo Energia e Compatibilità Ambientale
ore 11.20 Le biomasse come opportunità per i territori e le economie montane Carlo Gottero, Ipla – Istituto per le
Piante da Legno e l’Ambiente
ore 11.40 Tavola Rotonda con gli operatori del tessuto economico territoriale
ore 12.30 Conclusioni
Rifiuti: la Provincia nomina Luciano Falcini commissario
Il presidente Paolo Ravaioli ha firmato oggi il decreto di nomina del dr. Luciano Falcini quale commissario ad acta per risolvere la controversia sorta all’interno dell’ATO sullo smaltimento dei rifiuti non trattabili presso il forno di Mergozzo. Avuta comunicazione che, anche nella seduta di mercoledì scorso, l’ATO non ha raggiunto i voti sufficienti a rendere esecutivo l’accordo con Alessandria, l’Amministrazione provinciale si è resa costretta, a norma di legge, a questo passo.
Nei prossimi giorni il dr. Falcini sottoscriverà il contratto con la società di gestione di Alessandria, evitando così ogni possibile preoccupazione circa lo smaltimento dei rifiuti nella nostra Provincia. Il dr. Falcini ha anche il compito, nei prossimi 120 giorni, di assumere tutte le informazioni sulla definizione dei criteri che l’ATO dovrebbe stabilire per la revisione del sistema tariffario e relazionare in proposito alla Provincia.
Paolo Ravaioli così commenta la nomina: “Ho scelto il dr. Falcini, laureato in Agraria e in Scienze Forestali, per le sue competenze professionali e per il rapporto di fiducia che ho con lui; un elemento importante che ho valutato è stato anche il fatto che abbia ricoperto, per cinque anni, importanti incarichi all’interno del Consorzio Valle Ossola di smaltimento dei rifiuti.”
Oggi pomeriggio il presidente Ravaioli e l’assessore Gianni Desanti incontrano l’assessore regionale Nicola De Ruggiero per fare il punto della situazione. Durante l’incontro Ravaioli e Desanti consegneranno la richiesta ufficiale alla Regione di una modifica legislativa che renda possibili accordi con la Lombardia per esportare nei suoi impianti i rifiuti eccedenti prodotti nel nostro territorio. Analoga richiesta sarà avanzata al Ministero dell’Ambiente per verificare l’utilizzo degli impianti svizzeri. Ricordiamo che la Provincia ha stanziato 100 mila euro per coprire i costi maggiori rispetto all’utilizzo della discarica di Cavaglià. Rispettando la legge, che impone lo smaltimento nei confini regionali (votata dal centro destra ai tempi al governo in regione), la Provincia ha superato la questione nata da una sentenza del TAR che blocca l’adeguamento della discarica di Cavaglià, impedendo così il conferimento nel Biellese dei rifiuti indifferenziati non trattabili dal forno di Mergozzo.
La soluzione è stata trovata nell’accordo con Alessandria e nella delibera odierna, con la quale sono messi a disposizione dell’ATO Rifiuti del VCO 100 mila euro per compensare i maggiori oneri dovuti al trasporto fuori dai confini provinciali di circa 7800 tonnellate di materiale, da adesso fino al 31 dicembre 2009.
Ufficio Stampa
Provincia del
Verbano Cusio Ossola