Sala piena e quasi un centinaio di persone all’iniziativa di ieri sera del PD del Vco al Forum di Omegna.
I consiglieri regionali Marco Travaglini e Aldo Reschigna, con la presenza del presidente della provincia Paolo Ravaioli hanno presentato le linee guida del disegno che modificherà l’attuale legge regionale in materia di pianificazione territoriale ed influirà sulla stesura dei piani regolatori delle varie comunità locali.
Il testo di legge è per ora in commissione ed approderà prossimamente in consiglio regionale.
l’incontro è servito ad avere indicazioni e suggerimenti da parte degli amministratori locali, dei tecnici competenti, delle associazioni ambientaliste e delle categorie economiche.
Ed i molti interventi, infatti, hanno portato spunti ed idee che saranno utili ai legislatori prima dell’arrivo della legge nell’aula del consiglio regionale del Piemonte.
È disponibile on-line il testo della legge 488 in oggetto.
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Incontro pubblico sulla pianificazione del territorio
Si è avviato, con le consultazioni della Seconda Commissione del Consiglio Regionale, l’iter sul D.D.L regionale “Legge della pianificazione per il governo del territorio”, normativa importante ed attesa da tempo che avvia un procedimento nuovo nella gestione del territorio.
Al fine di avviare un momento di confronto sui contenuti della suddetta legge, si svolgerà un incontro pubblico, organizzato dal Gruppo Regionale del Partito Democratico, che avrà luogo Giovedì 31 gennaio 2008, alle ore 21 presso il Forum di Omegna.
Partecipano all’incontro Aldo Reschigna e Marco Travaglini Consiglieri Regionali del PD
La due giorni dell’Uncem a Macugnaga
Trasformare le Comunità Montane in un “super comune” che coordini le principali attività del territorio, come le acque, le cave, i boschi; ed i servizi, come il catasto o il ciclo integrato dei rifiuti. Si è conclusa così, con la relazione finale del vogognese Enrico Borghi, presidente nazionale dell’Uncem, in cui si propongono modi di costruzione dei nuovi enti e nuove competenze da affidargli, la due giorni di convegno dedicata alla riforma delle Comunità Montane: “Abbiamo trovato un accordo sulla proposta di autoriforma – ha spiegato Borghi – abbiamo avuto una forte adesione dalla nostra base che ha preparato un testo comune, sui cui ci siamo a lungo confrontati, e che oggi depositiamo nelle mani del governo affinchè lo trasmetta a tutte le Regioni.Il nostro obiettivo è che tutti i consigli regionali italiani seguano gli stessi criteri per riformare il sistema delle Comunità Montane. Abbiamo dato dimostrazione di serietà ed impegno, ora speriamo nel senso di responsabilità di chi sarà incaricato di riformare”. “Il governo ha dimenticato cos’è il federalismo, ed invece che fare una riforma globale del sistema parte dai più piccoli – ha commentato Pier Leonardo Zaccheo, presidente della Comunità Montana Valle Ossola, ricordando il discorso fatto in mattinata da Lino Duilio, presidente della Commissione Bilancio della Camera, che ha difeso l’operato del governo – le riforme sono da fare su tutti gli enti, e con questo convegno, e con le nostre proposte, stiamo cercando di riparare agli errori della legge finanziaria. Prima definiamo le competenze ed i costi e poi gli eventuali accorpamenti”. “Per la nostra zona tutto dipenderà da cosa deciderà il consiglio regionale – ha commentato Arturo Lincio, assessore della Comunità Montana Antigorio, Divedro e Formazza, ma anche rappresentante della Casa delle libertà in seno al consiglio nazionale dell’Uncem – lo stato non deve calare dall’alto le proprie regole, perché non conoscendo i reali problemi si rischia di peggiorare le cose anziché tagliare dove ci sono davvero gli sprechi”. A febbraio, in tutta Italia ci saranno le prime riunioni, dopo l’approvazione del protocollo comune deciso a Macugnaga, da cui scaturiranno i tagli e gli accorpamenti previsti in finanziaria
Testo tratto da http://www.vcoazzurratv.info/
La polemica sull’acqua: L’assessore Desanti risponde a Quaretta
“Prima di tutto ritengo scorretto che si mescolino dati di tipo “amministrativo” (tra l’altro con alcune inesattezze) con prese di posizione evidentemente “tutte politiche” e tese essenzialmente allo scaricabarile. Per la precisione l’aumento dei costi della “fognatura” sono il 33% e non il 37% e, inoltre, i cosiddetti “canoni fissi” vengono riassorbiti dal consumo dei primi 25 metri cubi (cosa volutamente sottaciuta nel comunicato del sindaco). Sarebbe stato infine onesto ricordare come la tariffa praticata nel nostro ATO, nonostante gli inevitabili aumenti, è la più bassa del Piemonte (gli aumenti sono, al di là delle percentuali, del tutto contenuti: 20 centesimi di euro per mille litri di acqua distribuita e depurata)
Assemblea pubblica del PD sulle Comunità Montane
Si terrà Venerdì 11 gennaio 2008 alle ore 21.00, presso la sala Lago Maggiore di Tecnoparco in Provincia (via dell’Industria 25 a Verbania) un incontro sul tema promosso dal Partito Democratico del Vco. Intervengono all’incontro: Sergio DEORSOLA, Assessore regionale ai rapporti con gli enti locali e Bruna SIBILLE Assessore regionale alla montagna;
Partecipano: Enrico BORGHI Presidente nazionale Uncem, Diego CARETTI Assessore provinciale alla montagna, Paolo RAVAIOLI Presidente della provincia del Vco, Aldo RESCHIGNA Consigliere regionale e coordinatore Pd Vco, Lido RIBA Presidente Uncem Piemonte, Marco TRAVAGLINI Presidente gruppo amici della Montagna.
Riforma delle Comunità Montana: le proposte del PD
Pubblichiamo il documento con la proposta di riforma per le comunità montane del Pd del Vco. Tale documento sarà la base di discussione e di confronto per l’assemblea che si terrà Venerdì 11 gennaio 2008, ore 21.00, alla sala Lago Maggiore di Tecnoparco via dell’Industria, 25, Verbania. Interverrano Sergio DEORSOLA Assessore regionale ai rapporti con gli enti locali e Bruna SIBILLE Assessore regionale alla montagna.Partito Democratico del VCO: "Nuove competenze, maggior snellezza, più potere rappresentativo e riduzione a 5 delle Comunità Montane"
Nella Legge Finanziaria appena approvata in via definitiva è stato riformulato l’articolo sulla “governance” montana.
Il tema, tanto dibattuto, passa ora alle Regioni che rivestono un ruolo cardine.
E’ infatti demandato all’assemblea legislativa regionale – con un termine massimo di sei mesi dall’entrata in vigore della legge – il compito di intervenire sul riordino istituzionale delle Comunità montane, tenendo conto di quattro obiettivi:
– la definizione delle competenze e delle funzioni
– la riduzione del numero complessivo degli enti sulla base di diversi indicatori
-la diminuzione del numero dei consiglieri
– la riduzione delle indennità spettanti sia agli organi rappresentativi che a quelli esecutivi
E’ la vittoria della nostra battaglia , portata avanti in questi mesi grazie all’appoggio prezioso dell’Uncem, dei Comuni e delle Comunità montane, nonché dei deputati piemontesi e dei consiglieri regionali che – trasversalmente e compattamente – si sono fatti portavoce dei diritti delle popolazioni montane.
Considerato il punto di partenza del testo approvato in Senato che prevedeva un taglio indiscriminato delle Comunità, sulla base di volontà neodirigiste, possiamo ritenerci soddisfatti. Le nostre richieste, ovvero che i riferimenti nella finanziaria fossero limitati alla definizione di criteri orientativi per la riduzione dei costi, lasciando alla competenza delle Regioni la ridefinizione dei problemi ordinamentali relativi alla costituzione delle Comunità montane, sono state pienamente accolte.
In Piemonte, prima regione in cui si sia formulata un’ipotesi di riordino della governance della montagna , e nel VCO ( provincia montana per eccellenza ) è ben radicata una forte sensibilità sull’importanza delle Comunità montane, nonché la consapevolezza della necessità di un processo innovativo che ne rilanci ruolo e funzioni.
Avvertiamo l’esigenza di avviare un ampio confronto su questi temi, evitando rigidità o difese corporative al cambiamento. Si apre ora un capitolo importante per la Regione che , oltre a compiere l’operazione di ridefinizione, dovrà soprattutto riaffermare il ruolo delle Comunità montane come soggetti protagonisti del rilancio produttivo e sociale dei territori montani.
Pensiamo ad una legge che – nella logica dell’efficienza, della snellezza e della sobrietà – definisca le modalità di elezione degli organi nonché delle funzioni e delle competenze delle Comunità Montane. Quest’ultime, vanno definite e circoscritte. Le Comunità Montane devono diventare sempre di più agenzie di sviluppo e di programmazione degli interventi in ambito montano, individuando gli investimenti prioritari che possono rilanciare i loro territori, svolgendo inoltre le funzioni delegate dai comuni.
Va allargata la platea elettiva dei presidenti a tutti i consiglieri comunali delle Comunità Montane, rafforzandone la legittimazione; va operata una decisa riduzione del numero dei consiglieri e la formazioni di organismi esecutivi più snelli, efficienti e sobri. La stessa riorganizzazione delle attuali 11 Comunità Montane del VCO e di Novara diventa un obiettivo da perseguire– con un largo confronto – affinché possa sfociare nella riduzione e nell’accorpamento di varie realtà per rendere questi enti più rispondenti ai bisogni dei territori montani che devono rappresentare.
In tal senso pensiamo che si possano ipotizzare nuove aggregazioni riducendo a 5 il complessivo delle comunità montane:
– 1 sola CM nel Cusio e nell’area del Mottarone/Vergante, riaccorpando le attuali 3
– 2 CM nel Verbano ( rispetto alle 3 attuali) aggregando all’attuale Val Grande i comuni di Premeno e Bèe ed alla Cannobina le realtà di Ghiffa, Oggebbio, Cannero Riviera e Trarego Viggiona
– 2 CM in Ossola ( in luogo delle attuali 5 ), suddividendo l’Ossola Superiore ( da Domodossola e Masera a nord, comprese la Valle Vigezzo e l’Antigorio Divedro e Formazza) e l’Ossola Inferiore ( da Villadossola e Beura a sud, comprese la Valle Antrona e l’area del Monte Rosa).