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Mobilità: le proposte del PD per Verbania

Mobilità-Città-Ambiente”

 I punti che seguono nel documento rappresentano la sintesi del lavoro svolto all’interno del Circolo PD di Verbania per definire obiettivi e  proposte che riguardano il tema della “Mobilità Urbana”.

Il lavoro si è sviluppato durante  alcuni mesi, attraverso incontri promossi dal circolo a cui hanno partecipato amministratori, tecnici di riferimento, rappresentanti di associazioni, iscritti al partito interessati a dare un contributo o approfondire la tematica.

Si propone quindi all’Assemblea del Circolo PD Verbania di considerare il documento come proposta generale da sottoporre all’Amministrazione; come insieme di elementi di riferimento per orientare la discussione interna inerente al tema della “Mobilità” e per definire gli indirizzi politici e i programmi amministrativi che il Partito Democratico vorrà mettere in campo sul tema “Mobilità Sostenibile”.

1.Fluidificazione dei flussi di traffico di attraversamento della città.

In alcuni periodi dell’anno e in alcuni orari del giorno, si intensificano le code di entrata ed uscita da Intra, dalla rotonda del tribunale, dalla rotonda di Fondotoce.

Le possibilità di realizzare in tempi ragionevoli la circonvallazione di Verbania che alleggerisca il traffico in città si fanno sempre più remote e difficili.

Necessario quindi individuare con interventi a basso costo:

– tutte le possibilità di rendere più fluidi i flussi di traffico in prossimità di Intra, di Pallanza e di Fondotoce;

– le eventuali ipotesi per evitare il centro (in particolare di Intra) utilizzando ed integrando la viabilità esistente.

2.Messa in sicurezza della viabilità urbana.

Negli ultimi anni molto si è fatto per mettere in sicurezza la viabilità urbana con:

– attraversamenti pedonali protetti con isole centrali salva pedoni ed illuminazioni specifiche;

– istituzione di zone 30 per moderare la velocità nelle aree residenziali e sensibili;

– formazione di rotatorie compatte in molte intersezioni.

Molto c’è ancora da fare per poter pensare a Verbania come città che garantisca una viabilità sicura a tutti i suoi cittadini.

Alcune ipotesi di lavoro:

– modifiche della viabilità nelle zone 30 già istituite ed in altre da individuare con interventi di arredo, variazioni di tracciato e sistemazione dei margini stradali per renderle più efficaci e strutturali per produrre concretamente una moderazione della velocità;

– nuovi attraversamenti pedonali protetti dove si evidenziano maggiori rischi ed incidentalità;

– miglioramento della sicurezza viaria in prossimità delle scuole ed attività sensibili dilatando le aree pedonali e riducendo la velocità del traffico;

– interventi lungo i principali assi viari per moderare la velocità quali percorsi ciclabili ed altre tecniche di moderazione del traffico.

3.Individuazione di una rete di percorsi ciclabili urbani.

La riduzione del traffico, la messa in sicurezza della viabilità e la riduzione dell’inquinamento atmosferico dipendono anche dalla realizzazione di una efficace e razionale rete di percorsi ciclabili in città in grado di spostare automobilisti sulla bicicletta e far convivere ciclisti ed auto in piena sicurezza per entrambe.

I percorsi dovranno servire i principali punti di attrazione urbana quali:

– tutte le scuole;

– gli impianti sportivi;

– le aree commerciali;

– centri terziari;

– i parchi pubblici;

– le attività sensibili (biblioteche e centri civici);

– le spiagge;

– i litorali.

I tracciati individuati lungo la viabilità urbana dovranno servire i centri di attrazione attraverso percorsi:

– ottimali nella loro lunghezza e tracciato;

– continui nel loro sviluppo;

– incentivanti la ciclabilità;

– possibili e facili realizzazione.

4.Restituire ai cittadini la pedonalità degli spazi urbani.

Molte le pedonalizzazioni degli ultimi anni (oggi irreversibili).

Molte sono altre parti di città che meritano di essere restituite alla pedonalità per riqualificare e rilanciare l’offerta ambientale ai cittadini ed ai suoi visitatori.

L’accessibilità dei nostri litorali (in particolare Suna e Pallanza)è affidata esclusivamente ai mezzi privati da cui ne consegue una prevalente destinazione dei suoli a viabilità carraia (la stessa di quando era statale) e parcheggi nelle parti paesisticamente più pregiate della città.

Una lettura delle criticità e delle potenzialità di fruizione ambientale porta quindi ad individuare i litorali dei centri di Intra, Pallanza e Suna le aree urbane maggiormente vocate a questa grande operazione di recupero e riqualificazione individuando (per Pallanza e Suna in particolare), nella pedonalità, nella ciclabilità e nel trasporto pubblico l’obbiettivo strategico di medio/lungo termine della loro accessibilità ottimale.

L’obbiettivo è quindi un PROGETTO COORDINATO per:

– un riassetto della viabilità per finalizzarla prevalentemente al trasporto pubblico, all’accesso dei residenti, all’accesso alle attività turistico ricettive, alla ciclabilità;

– la individuazione e realizzazione di nuovi parcheggi a monte del litorale per garantire l’accessibilità;

– la realizzazione di parcheggi al servizio dei residenti all’interno ed in prossimità dei centri;

– la dilatazione delle aree pedonali e verdi;

– l’allargamento e riqualificazione funzionale e qualitativa delle passeggiate a lago;

– offrire un’accessibilità veloce, efficiente e sostenibile attraverso il trasporto pubblico.

5.Piano dei parcheggi pubblici e della sosta.

Occorre conseguentemente procedere alla redazione di un Piano dei parcheggi e della sosta che renda possibili, socialmente sostenibili e coerenti gli interventi individuati conseguentemente:

– alla elaborazione della rete urbana dei percorsi ciclabili;

– alla individuazione degli interventi di messa in sicurezza della viabilità;

– alla individuazione di nuove aree pedonalizzate come riqualificazione e rilancio dell’offerta ambientale della città;

– nonché ad una attenta analisi della dotazione di aree di sosta e parcheggio dei Centri Storici e dei Nuclei di Antica Formazione al servizio dei residenti.

Segreteria PD Verbania

Verbania Innova: convegno sull’agenda digitale il 26 e 27 maggio

Segnaliamo l’importante iniziativa promossa dall’Amministrazione  Comunale di Verbania, “Verbania Innova“.
Convegno/workshop che si svolgerà venerdì 26 e sabato 27 maggio presso il centro eventi Il Maggiore.
Iniziativa fortemente voluta anche dal gruppo consigliare e dal Partito Democratico di Verbania per lavorare sulle questioni che interessano l’ Agenda Digitale, sviluppare idee e proposte con relatori di primo piano e avviare una discussione che coinvolga tutti i cittadini interessati.
A questo link (cliccare qui) potete trovare tutte le informazioni sui due giorni, i temi trattati, i relatori e tutte le indicazioni per poter partecipare.

Nicolò Scalfi
Segretario PD Verbania

Bilancio 2017 a Verbania: la posizione del PD

Pubblichiamo  il commento del Gruppo Consigliare del Partito Democratico sul “Bilancio di Previsione 2017” approvato in Consiglio Comunale a Verbania, rappresentato dal prezioso contributo di Anna Bozzuto. Cliccare qui Bilancio preventivo Verbania 2017

Inoltre, sull’importante novità introdotta con “Bilancio partecipato“, le considerazioni del pPesidente della commissione Alice De Ambrogi. Cliccare qui Bilancio partecipato – VB –

CONSERVCO e COMPARTO RIFIUTI- Appunti per un ragionamento condiviso all’interno del PD.

Il dibattito politico sul comparto dei rifiuti provinciale sino ad oggi si è caratterizzato sul futuro della struttura societaria di ConserVCO:  Privato sì – privato no e quota di compartecipazione da parte del privato (sotto o sopra il 50%).

Oggi un altro tema di rilievo si inserisce nel dibattito ponendo non poche problematiche e perplessità: il futuro di Prato Michelaccio, vale a dire la zona dove ad oggi insiste la struttura del forno inceneritore dismesso e si concentrano progetti di investimento industriale per il comparto.

Seppure centrali questi due aspetti devono sapere coordinarsi con una riflessione sulla proposta politica per un comparto che possa ripensare il territorio e le proprie risorse.

Diversamente il rischio è che alcuni passaggi appaiano di difficile lettura.

Proviamo a ricostruire, in sintesi, ciò che il dibattito ha di recente prodotto.  Si tratta di passaggi che hanno già avuto una certa ufficialità ma su cui si può ancora intervenire.

  1. L’assemblea di agosto del Coub ha ipotizzato di cedere al privato il 60% della società con una opzione (obbligo per il partner) di cessione aggiuntiva del 10%.

Le domande che ci poniamo sono: Perché? Mera questione di liquidità? Che scelta di quota al privato si è compiuta nelle gare doppio oggetto nel settore in giro per l’Italia? Esiste il timore che non si presenti nessun potenziale partner a percentuali inferiori? E’ stata misurata questa ipotesi? E quale sarà il passo successivo alla gara: una privatizzazione a scalini (il 70% e poi a salire)? E se la gara non dovesse ricevere proposte, si andrà a gara secca? Quest’ultima ipotesi sarebbe rischiosa per ConserVCO. Il suo futuro sarebbe compromesso in caso di perdita della gara.

  1. L’assemblea ha rifiutato di volere impegnare il partner nel raggiungimento di un +10% di raccolta differenziata. Si è detto che in fase di gara ogni concorrente farà le proprie proposte. Sarebbe bene, però, al più presto avere chiaro il genere di risultato di raccolta che si ha in mente così da condizionare in maniera evidente il vincitore ad un raggiungimento minimo soddisfacente di differenziazione del rifiuto.
  1. L’assemblea non ha posto al centro il tema del lavoro. Lo si faccia al più presto. Essenziale capire che cosa sarà delle maestranze. Si ridurranno? Cambieranno le condizioni? O immaginiamo di aumentare i posti di lavoro?
  1. L’assemblea del Coub non è entrata in questioni di merito tecniche fatta salva la necessità di immaginare un impianto (verosimilmente biodigestore anaerobico, ottima cosa!) al posto del forno. Questione questa che, come detto in premessa, è legata però all’annoso problema del sito che oggi è previsto essere area di laminazione del fiume, quindi strategica per il contenimento delle acque sul Po’. Tale situazione però pare immobilizzare il percorso della gara perché vengono così a crearsi due problemi: da un lato la necessità di bonificare l’area (intervento che potrebbe essere di qualche milione di euro) e dall’altro l’impossibilità di investire oltre modo in impianti industriali.

Gli elementi sopra esposti però, si diceva, non offrono spazio alla proposta tecnologica e organizzativa per il comparto. La politica deve quindi sapere dare spinta, innovazione, permettere di alzare gli occhi oltre i problemi cogenti di prato Michelaccio.

Sono molte le azioni che devono caratterizzare il percorso ma qui proponiamo pochi chiari passaggi che possono qualificare lo sviluppo del settore: 

  • Pensare ad investimenti industriali anche oltre l’area di prato Michelaccio: se la gara punta ad individuare un soggetto privato si deve ragionare sul fatto che sia il soggetto stesso a contribuire a trovare le aree e condurre gli investimenti. Pensiamo ad esempio all’area industriale tra Gravellona e Verbania che oggi ha migliaia di metri quadrati di capannoni in disuso, o qualsiasi altra area del VCO nel quale il partner privato può avere interesse a investire. 
  • Affrontare il tema bonifica: se si prefigurasse come imprescindibile è necessario che si programmino subito gli interventi e i costi ricordandoci che tale investimento fa parte dell’azione pedagogica del pubblico che si dimostra responsabile sia negli impegni rispetto al piano di gestione del Po’ e che nella capacità di bonificare i terreni che ha inquinato. Chissà mai che realtà private del territorio possano essere incoraggiate a fare altrettanto.
  • Investire nell’implementazione di sistemi di tariffazione puntuale che consentano di ottimizzare i costi di gestione, favorendo al contempo le migliori sinergie con le attività di riduzione dei rifiuti. In tal senso vanno standardizzate le buone pratiche presenti a macchia di leopardo sul Territorio, quali l’uso del sacco conforme, e migliorare i sistemi di identificazione certa dell’utenza e calcolo reale di rifiuto prodotto nonché rafforzare il ricorso all’
  • Raggiungere una raccolta differenziata media all’80%. Questa scelta conduce a rivedere in maniera significativa l’impianto organizzativo attuale, con la creazione di impiantistiche leggere per il trattamento del rifiuto, riduzione dei costi di smaltimento con la possibilità, a parità di tariffe, di effettuare nuovi investimenti per creare nuovo lavoro che produca nuova ricchezza.
  • Dare vita al piano di investimenti votato dai comuni nel 2014 integrandolo con i processi di coinvolgimento del personale e dell’utenza.
  • Un biodigestore, affiancato da uno studio sulla possibilità concreta di produrre bio-carburanti, e aprendo al ricevimento di rifiuti organici da fuori la provincia;
  • Impianti di selezione della plastica (impianti dotati di nastri per la selezioni, magneti per la divisione di plastica e metalli)
  • Impianti per il trattamento dei rifiuti del Verde anche alla luce della nuova normativa che non considera più u rifiuto i residui da alcuni lavori di manutenzione del verde.
  • Impianti di prossimità per autocompostaggio di comunità.

Rispetto a come raggiungere un sistema simile appare evidente a chi scrive che gli investimenti vanno condotti in sinergia con capitali privati poiché le risorse pubbliche scarseggiano.

Ciò comporta la necessità di promuovere una manifestazione di interesse per selezionare probabili concorrenti che:

  • posseggano comprovate conoscenze ed esperienze nel settore;
  • dimostrino la capacità di generare valore sociale tramite il proprio lavoro: oggi l’indotto garantisce inclusione sociale di decine di soggetti svantaggiati e questo elemento è sostanziale;
  • assicurino la maggiore riduzione del trasporto su gomma;
  • siano in grado di offrire soluzioni tecnologiche innovative;
  • si impegnino a sviluppare, oltre agli impianti più sofisticati, impiantistiche leggere e funzionali.

Per concludere, non è un caso se oggi le normative nazionali e regionali spingono i territori a raggiungere risultati che noi abbiamo già raggiunto da dieci anni. Vogliamo e possiamo continuare ad essere promotori di nuovi percorsi fatti di nuovo lavoro, riduzione impatto ambientale e regole di ingaggio chiare e precise.

*Davide Lo Duca,Gianni Morandi, Scalfi Nicolò, Alice De Ambrogi, Riccardo Brezza,Davide Bolognini, Gian Carlo Zoppi, Simona Ruschetta,Paolo Ravaioli, Fabio Giraldo, Moreno Minacci .

RILANCIARE L’AZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO DOPO IL REFERENDUM COSTITUZIONALE.

L’Assemblea del Circolo PD di Verbania ha esaminato e discusso il documento elaborato a livello nazionale intitolato “Spunti di riflessione per il Pd di domani”. Il documento viene pertanto offerto come contributo della riflessione degli iscritti e dei militanti verso l’assemblea nazionale del partito .

Durante l’assemblea del Circolo PD di Verbania del 29 novembre si è riconosciuto unanimemente che il documento diffuso tra i Circoli dal PD costituisce un contributo importante per il rilancio dell’azione politica sul piano nazionale e locale. Qui di seguito di riporta il contenuto del documento approvato dal Circolo di Verbania.

Si condivide la proposta di dare compiuta attuazione alla previsione statutaria di istituire l’Albo degli Elettori come strumento per definire la platea dei votanti alle elezioni primarie e per valorizzare il contributo degli elettori alla formazione dei contenuti politico-programmatici del PD a ogni livello.

Risulta razionale e ragionevole la proposta di accorpare in una data unica l’elezione per le cariche interne, superando la polverizzazione delle competizioni elettorali interne che si sono verificate negli ultimi anni.

Si ritiene infine di condividere e sostenere, nei termini proposti dal documento,  una più stringente e rigorosa procedura per l’effettuazione delle elezioni primarie finalizzate a designare i candidati del partito alle cariche istituzionali. In particolare: al  fine di raccogliere la domanda e le proposte della cittadinanza attiva che guarda al Pd e di evitare derive personalistiche, ogni primaria per la selezione dei candidati alla guida di Comuni e Regioni dovrà essere preceduta da una «elaborazione e condivisione da parte dei candidati stessi di un’agenda essenziale di riferimento», frutto di un confronto acceso, informato, aperto e ragionevole fra iscritti, arcipelago delle militanze e appartenenti all’Albo degli elettori.

Per quanto  concerne il tema “Organizzazione interna” si ritiene importante perseguire:

– un modello organizzativo che trova nell’articolazione di base del “Circolo” lo snodo fondamentale dell’azione politica del partito sul piano territoriale condividendo le proposte contenute nel documento del nazionale, in particolare è importante creare i presupposti  per fare  del partito una «palestra di formazione politica per creare nuova classe dirigente» e per «sperimentare nuove forme organizzative che interagiscano con l’arcipelago delle militanze». A tale scopo nei circoli si dovranno «promuovere e sostenere progettualità, rivolte a raggiungere obiettivi chiari, misurabili e rilevanti per la qualità di vita dei cittadini» e promuovere «filiere di progettazione che coinvolgano gli elettori appartenenti all’Albo e tutti i cittadini interessati» per dare «un contributo concreto all’azione di governo del territori, e mettere alla prova nuove leve dentro il partito»

 -un profondo ripensamento nella linea indicata dal Documento dovrà riguardare sia l’individuazione e la strutturazione del livello intermedio di partito tra la dimensione del Circolo e quella dell’Unione Regionale sia la composizione – oggi pletorica e farraginosadegli organismi dirigenti di livello nazionale (assemblea nazionale, composta da 1.000 eletti e molti membri di diritto; direzione nazionale composta da 120 membri).

un adattamento i confini di responsabilità dei circoli ai contesti territoriali. «La scelta dei confini di responsabilità di un circolo» non deve essere rigida, ma deve dipendere dalle caratteristiche del territorio. Questo ridisegno della mappatura dei circoli deve avvenire, in collaborazione fra organismi territoriali e Segreteria nazionale in coerenza con la promozione di un partito progettuale, e sulla base di un’analisi delle caratteristiche socio-economiche dei territori.

 Si riconosce unanimemente che il documento rappresenta un primo ed importante orientamento per avviare una fase di rinnovamento e di riorganizzazione del partito, indispensabile per permettere alla comunità politica dei democratici di affrontare le complesse sfide che la realtà sociale ed economica del paese impone.

Quindi la Segreteria del Circolo di Verbania ritiene utile che il partito persegua tale strada, avviando una fase di studio dei problemi indicati e dei principi proposti nel documento. In questa direzione impegnerà nei prossimi mesi attenzione ed energie per portare la discussione e l’approfondimento di queste tematiche anche negli altri circoli democratici del territorio limitrofo. Si ritiene infatti che la sintesi dei punti sopra riportati corrisponda a una valutazione ancora parziale dei problemi e che sia prioritario condividere ogni ragionamento all’interno di uno scenario sempre più ampio e condiviso.

Tale sforzo, però, può portare a risultati positivi solo mediante un’attenzione maggiore e un sostegno concreto da parte del livello nazionale del Partito e in questa direzione AUSPICHIAMO che proprio in quella sede si avvii una vera e propria fase di revisione dell’organizzazione del nostro Partito partendo da quanto proposto anche in questa occasione.

Programma Operativo Regionale FESR 2014-2020. La proposta del Pd di Verbania.

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Il Circolo PD di Verbania, tenuto conto dei contributi pervenuti, degli orientamenti espressi nonchè degli aggiornamenti ed orientamenti applicativi del Programma, formula all’Amministrazione la presente proposta di PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FESR       2014-2020.

I presupposti per la partecipazione al programma sono i seguenti:

  • L’ entità massima dei finanziamenti per ciascun capoluogo di Provincia è di 8 milioni di euro, a cui vanno aggiunti 2 milioni da parte del Comune, per un programma complessivo di 10 mioni di euro.
  • Le linee prioritarie per i capoluoghi di provincia sono: “Natura e Cultura, “Efficientamento Energetico”, “Agenda Digitale”
  • Negli incontri con il Sindaco Silvia Marchionini e il                          Vice-Presidente Aldo Reschigna, è però apparso evidente che stante le disponibilità effettive, le importanti opportunità disponibili nel territorio e le relative esigenze, l’unico asse prioritario sicuramente attivabile è quello relativo a “Natura e Cultura”.
  • Il Comune può ovviamente partecipare anche agli altri bandi FESR, che prevedono significative disponibilità economiche, ma occorre che vengano attivate le competenze necessarie e i progetti preliminari per tale partecipazione.

Gli elementi fondamentali che si ritengono utili e necessari nella redazione del Programma relativo a “Natura e Cultura”, possono essere così sintetizzati:

  • operare nel quadro di uno scenario di medio/lungo termine riconoscibile e riconosciuto, di ampio respiro culturale, ambientale ed urbanistico verso cui indirizzare tutti gli interventi (anche piccoli e parziali);
  • riconoscere nel turismo culturale e ambientale il settore di riferimento per potenzialità di sviluppo  nel quadro delle opportunità  che il territorio di Verbania è già in grado di offrire, ma che ancora necessita di ulteriori supporti attrattivi.
  • individuare una serie di “oggetti” di sicuro potenziale riferimento turistico nello scenario internazionale, potenziale riferimento ed attrazione per la qualità oggettiva, ma anche per l’originalità e tipicità, che esprimono in relazione ai caratteri ambientali e culturali unici del nostro territorio;
  • ricondurre le azioni previste ad una impostazione “sostenibile” reale incidendo su alcune componenti territoriali “strutturali”;

I criteri di priorità ed opportunità verso cui orientare la scelta degli interventi da inserire nel Programma si ritiene debbano essere:

  • completare gli interventi pubblici in corso, già finanziati in parte e di imminente realizzazione;
  • garantire la conservazione di beni culturali/architettonici/ambientali nonchè artistici;
  • potenziamento/miglioramento della qualità ambientale e funzionale e della capacità attrattiva di strutture ed infrastrutture esistenti nonchè di enti operanti nel settore artistico/culturale di maggiore prestigio e riconoscimento;
  • produrre il migliore rapporto costi-benefici riconosciuto e percepibile in riferimento allo sviluppo economia locale ed all’occupazione.

Alla luce degli elementi fondamentali e dei criteri di priorità ed opportunità sopra indicati, si individua lo scenario “fisico-territoriale” del litorale ed il suo immediato entroterra a partire dalla Canottieri di Intra fino ai Tre Ponti lungo il quale sono già collocate, o vengono collocate, strutture pubbliche e private di eccellenza e rilevanza culturale ed artistica, strutture pubbliche e private per lo sport ed il tempo libero, strutture turistico ricettive, nonchè le maggiori risorse ambientali e paesistiche e lungo il quale sono già oggi presenti larga parte delle strutture turistico ricettive esistenti in Verbania (oltre a buona parte di quelle previste dal PRGC vigente).

In tale ambito possono essere quindi concentrati gli interventi sull’assetto ambientale, paesistico, culturale, artistico e della mobilità sostenibile riconducibili agli elementi ed ai criteri di priorità ed opportunità, quindi nell’asse indicato dai FESR come “Natura e Cultura”

In ordine di priorità, in relazione all’ammissione al finanziamento in base alle prime valutazioni di ammissibilità ed alla quantificazione di un budget finanziario disponibile per Verbania di circa 10.000.000,00 di Euro, gli interventi proposti sono i seguenti:

  1. Mobilità sostenibile:
  • completamento percorso ciclabile Suna-Fondotoce a partire dalla Colonia Motta (punto di arrivo del 1° Lotto del percorso ciclabile Suna Fondotoce già finanziato), fino alla Beata Giovannina (privilegiando la soluzione che prevede il ripristino degli originari due sensi di marcia nella strada lato monte in località Tre Ponti);
  • prosecuzione del percorso ciclabile dalla Beata Giovannina fino a Villa Giulia (in questo ambito avviare un’azione progettuale, pianificatoria e programmatoria finalizzata alla pedonalizzazione con recupero e riqualificazione ambientale e funzionale del lungolago compreso fra Villa Giulia e la Cannottieri di Pallanza con gli interventi privati e pubblici che si renderanno necessari);
  • riqualificazione percorso esistente ciclo-pedonale da Villa Giulia a Villa Taranto;
  • realizzazione nuovo percorso ciclabile lungo la statale da Villa Taranto alla Canottieri di Intra.
  1. Potenziamento Museo del Paesaggio:
  • riqualificazione funzionale ed edilizia dell’ala sud del Palazzo Viani-Dugnani;
  • risanamento locali di deposito di Palazzo Viani-Dugnani;
  • rifacimento copertura di Palazzo Biumi-Innocenti;
  • ristrutturazione e risanamento interno di Palazzo Biumi-Innocenti;
  1. Parchi e paesaggio:

– riqualificazione e recupero “Giardini della Castagnola” (villa San Remigio con accesso diretto da Via Vittorio Veneto e Villa Taranto). Parco dell’Ostello. Parco di Villa Giulia. Parco di Villa Maioni

 

Prima quantificazione economica degli interventi:

La quantificazione economica degli interventi viene operata sulla base di materiale progettuale in parte già disponibile ed in parte sulla base di valutazioni di massima per interventi analoghi e similari:

  1. Mobilità sostenibile:
  • completamento percorso ciclabile Suna-Fondotoce: € 3.000.000,00
  • prosecuzione del percorso ciclabile dalla Beata Giovannina fino a Villa Giulia, riqualificazione percorso esistente ciclo-pedonale da Villa Giulia a Villa Taranto, realizzazione nuovo percorso ciclabile da Villa Taranto alla Canottieri: € 1.600.000,00
  1. Potenziamento Museo del Paesaggio:
  • riqualificazione funzionale ed edilizia dell’ala sud di Palazzo Viani-Dugnani: € 550.000,00
  • risanamento locali di deposito di Palazzo Viani-Dugnani: € 100.000,00
  • rifacimento copertura di Palazzo Biumi-Innocenti: € 300.000,00
  • ristrutturazione e risanamento interno di Palazzo Biumi-Innocenti: € 700.000,00
  1. Parchi e paesaggio:
  • riqualificazione e recupero “Giardini della Castagnola”, Villa S. Remigio, Villa Maioni:

€ 3.750.000,00

 

TOTALE                                                                                                            € 10.000.000,00

QUESTIONI COLLATERALI AGLI OGGETTI DELLA PROPOSTA 

Collateralmente agli interventi oggetto della proposta del Circolo PD, emergono con evidenza alcune  questioni di fondo (con problematiche organizzative/finanziarie e quindi tempistiche diverse), su cui si invita l’Amminsitrazione ad attivare le necessarie riflessioni e procedure amministrative:

L’ASSETTO DELLA STRUTTURA MUSEALE DELLA CITTÀ.

Il Museo del Paesaggio ha attualmente tre sedi autonome nella città di Verbania: Palazzo Viani-Dugnani, Palazzo Biumi-Innocenti e Casa Ceretti. Una quarta sede è in corso di allestimento a Ornavasso e ospiterà gran parte della collezione archeologica.

Casa Ceretti è dedicata ai laboratori e alle esposizioni di arte contemporanea. Palazzo Biumi Innocenti è dedicato alla religiosità popolare, in quanto ospita la collezione Cefis degli ex-voto dipinti e la collezione dei santini. La sede delle collezioni permanenti di pittura e scultura è Palazzo Viani Dugnani, che ospita anche mostre estemporanee.

Palazzo Viani Dugnani è oggetto di un massiccio intervento di restauro e risanamento conservativo che interessa l’ala ovest e l’ala nord, ma non l’ala sud. L’intervento si è sviluppato e si svilupperà su di un arco di tempo che va dal marzo 2015 al marzo 2017.

Il problema più importante è l’insufficienza degli spazi espositivi di Palazzo Viani Dugnani sia per la collezione permanente sia per le mostre estemporanee. La collezione permanente, al termine del restauro rimarrà in gran parte sacrificata nei depositi (basti pensare che solo il 40% delle opere di Troubetzkoy e solo il 20% dei dipinti possono venire esposti) e lo spazio per le mostre estemporanee sarà ridotto a tre piccole sale.

Questo costituisce una pesante penalizzazione che si riflette inevitabilmente sulla qualità dell’offerta e quindi sull’efficacia del museo come leva di marketing per il territorio.

Si rende necessario operare tre interventi distinti e complementari:

  1. Completare l’intervento di restauro e risanamento conservativo di Palazzo Viani Dugnani intervenendo sull’ala sud per cui esiste già un progetto approvato dalla Soprintendenza;
  2. Eseguire un intervento di risanamento conservativo dei locali di Palazzi Viani Dugnani adibiti a deposito delle opere, al fine di mantenere le condizioni ideali di conservazione;
  3. Ristrutturare e riallestire Palazzo Biumi Innocenti, oggi utilizzato per circa il 50%, per allargare le possibilità espositive del Museo. Tale incremento potrà avvenire in due modi:
    1. Spostando una parte della collezione oggi ospitata a Palazzo Viani Dugnani nella sede di Palazzo Biumi Innocenti ristrutturata e riallestita;
    2. Facendo di Palazzo Biumi Innocenti una delle sedi delle mostre estemporanee.

E’ ovvio che la decisione sulla destinazione va discussa e concordata con la Soprintendenza.

Connesso al tema della struttura museale della città, e connesso al necessario accantonamento dell’ipotesi del recupero di Villa Simonetta quale sede del Museo del Lago, emerge con forza la necessità di urgenti interventi di messa in sicurezza dell’edificio (anche provvisori sulla copertura), che rischia in poco tempo di raggiungere uno stato di irrecuperabilità.

Qualora non si individuasse in tempi molto brevi (e comunque prima della presentazione del progetto FESR), una possibile fonte di finanziamento per intervenire al recupero della Villa è da ritenersi prioritario stornare una quota dello stanziamento di € 3.750.000,00 su Villa S. Remigio per dirottarlo sulla Simonetta.

Ad esempio, con circa 1.750.000,00 Euro potrebbe essere recuperato il primo e secondo piano operando il recupero del piano terra con una Finanza di Progetto ai sensi dell’art. 183 del nuovo Codice degli appalti.

 B) LA MOBILITÀ CICLABILE IN CITTÀ.

La proposta di Programma FESR individua nel completamento della pista ciclabile Suna-Fondotoce e la sua prosecuzione fino alla Canottieri di Intra quale elemento di connessione sostenibile del sistema ambientale, culturale ed artistico della città in un ottica di sviluppo economico in relazione ai flussi turistici mitteleuropei che caratterizzano prevalentemente le presenze nelle strutture turistico-ricettive.

Necessario però trasformare questo primo intervento organico in una reale politica di mobilità sostenibile urbana.

In questo quadro il Circolo PD invita quindi l’Amministrazione a promuovere senza ulteriori indugi  un Piano Urbano della Mobilità Ciclabile.

 C)  VILLA SAN REMIGIO.

L’introduzione nella proposta del Programma FESR del recupero del parco di Villa San Remigio conferma l’ineludibile necessità di affrontare il tema del  concreto utilizzo finale della Villa stessa.

Molte sono le proposte ed ipotesi che però necessitano di una loro attenta verifica attraverso una attenta valutazione dei pro e dei contro di ogni singola destinazione ed utilizzo.

Tra queste citiamo quelle formulate nel corso di questi ultimi anni:

– Location per eventi;

– Esposizione di alcune opere artistiche di grande rilievo;

– Mostre estemporanee;

– Biblioteca del Museo del Paesaggio e Centro Studi sul Paesaggio;

– Scuola di alta formazione sul Paesaggio.

L’Amministrazione è chiamata a compiere questo sforzo prima analitico e poi decisionale nei tempi e nei modi necessari.

 D) ASSE “EFFICIENTAMENTO ENERGETICO”.

Come già detto l’Asse “Efficientamento Energetico” non è  attivabile in relazione alle disponibilità e alle priorità illustrate ai  punti precedenti nell’ambito delle opportunità concesse ai capoluoghi di Provincia .

Pare tuttavia che occorra valutarne attentamente le potenzialità per lo meno quanto riguarda le necessità relative agli edifici pubblici importanti disposti sull’asse “Natura e Cultura” e perseguibili attraverso altre linee di finanziamento.

L’Ufficio Tecnico aveva già fatto una stima parametrica dei costi relativi alla modernizzazione impiantistica delle centrali termiche, nel modo seguente:

  • Palazzo di Città: 000 euro;
  • Villa Giulia: 172 euro
  • Ostello della Gioventù: 080 euro
  • Villa S.Remigio: 088 euro;
  • Villa Maioni: 400 euro.

Per un totale complessivo di 2.582.740 euro.

Appare però necessario, per poter partecipare alle altre fonti di finanziamento, anche un approfondimento delle caratteristiche energetiche degli involucri e delle loro possibilità effettive di efficientamento, in modo tale da consentire effettivi risparmi energetici, non esclusivamente attraverso la modernizzazione impiantistica delle centrali termiche.

  1. E) ASSE “AGENDA DIGITALE”

Il riferimento più recente sull’argomento  è costituito da un Ordine del Giorno del Consiglio Regionale del Piemonte relativo alle “Azioni per la realizzazione del piano regionale per la banda ultra larga”.

Il senso dell’OdG appare  chiaro nel senso che le azioni previste per la banda “ultralarga” partono dal generale per approdare al particolare (e non potrebbe essere altrimenti per una rete generale di comunicazione)  e che l’infrastruttura passiva (che sono gli utenti) farà di volta in volta accordi con i concessionari individuati dalla Regione mediante procedure di gara.

Il ruolo dei Comuni, non secondario,  sarà prevalentemente quello di rilasciare i permessi di scavo, collaborare e coordinarsi con i concessionari e gli operatori.

A tal fine sono previste misure di sostegno soprattutto ai piccoli Comuni per la diffusione della banda ultra larga.

La realizzazione dell’”ultimo miglio” costituirà il passaggio essenziale per consentire ai cittadini di beneficiare della nuova infrastruttura e pertanto indica la necessità di utilizzare le risorse FESR/FEASR per garantirne il finanziamento.

Tuttavia ad oggi non è ancora disponibile un progetto locale che consenta di porre alla Regione una richiesta in tal senso e tanto meno una sua valutazione economicaVerbania_5