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CONSERVCO e COMPARTO RIFIUTI- Appunti per un ragionamento condiviso all’interno del PD.

Il dibattito politico sul comparto dei rifiuti provinciale sino ad oggi si è caratterizzato sul futuro della struttura societaria di ConserVCO:  Privato sì – privato no e quota di compartecipazione da parte del privato (sotto o sopra il 50%).

Oggi un altro tema di rilievo si inserisce nel dibattito ponendo non poche problematiche e perplessità: il futuro di Prato Michelaccio, vale a dire la zona dove ad oggi insiste la struttura del forno inceneritore dismesso e si concentrano progetti di investimento industriale per il comparto.

Seppure centrali questi due aspetti devono sapere coordinarsi con una riflessione sulla proposta politica per un comparto che possa ripensare il territorio e le proprie risorse.

Diversamente il rischio è che alcuni passaggi appaiano di difficile lettura.

Proviamo a ricostruire, in sintesi, ciò che il dibattito ha di recente prodotto.  Si tratta di passaggi che hanno già avuto una certa ufficialità ma su cui si può ancora intervenire.

  1. L’assemblea di agosto del Coub ha ipotizzato di cedere al privato il 60% della società con una opzione (obbligo per il partner) di cessione aggiuntiva del 10%.

Le domande che ci poniamo sono: Perché? Mera questione di liquidità? Che scelta di quota al privato si è compiuta nelle gare doppio oggetto nel settore in giro per l’Italia? Esiste il timore che non si presenti nessun potenziale partner a percentuali inferiori? E’ stata misurata questa ipotesi? E quale sarà il passo successivo alla gara: una privatizzazione a scalini (il 70% e poi a salire)? E se la gara non dovesse ricevere proposte, si andrà a gara secca? Quest’ultima ipotesi sarebbe rischiosa per ConserVCO. Il suo futuro sarebbe compromesso in caso di perdita della gara.

  1. L’assemblea ha rifiutato di volere impegnare il partner nel raggiungimento di un +10% di raccolta differenziata. Si è detto che in fase di gara ogni concorrente farà le proprie proposte. Sarebbe bene, però, al più presto avere chiaro il genere di risultato di raccolta che si ha in mente così da condizionare in maniera evidente il vincitore ad un raggiungimento minimo soddisfacente di differenziazione del rifiuto.
  1. L’assemblea non ha posto al centro il tema del lavoro. Lo si faccia al più presto. Essenziale capire che cosa sarà delle maestranze. Si ridurranno? Cambieranno le condizioni? O immaginiamo di aumentare i posti di lavoro?
  1. L’assemblea del Coub non è entrata in questioni di merito tecniche fatta salva la necessità di immaginare un impianto (verosimilmente biodigestore anaerobico, ottima cosa!) al posto del forno. Questione questa che, come detto in premessa, è legata però all’annoso problema del sito che oggi è previsto essere area di laminazione del fiume, quindi strategica per il contenimento delle acque sul Po’. Tale situazione però pare immobilizzare il percorso della gara perché vengono così a crearsi due problemi: da un lato la necessità di bonificare l’area (intervento che potrebbe essere di qualche milione di euro) e dall’altro l’impossibilità di investire oltre modo in impianti industriali.

Gli elementi sopra esposti però, si diceva, non offrono spazio alla proposta tecnologica e organizzativa per il comparto. La politica deve quindi sapere dare spinta, innovazione, permettere di alzare gli occhi oltre i problemi cogenti di prato Michelaccio.

Sono molte le azioni che devono caratterizzare il percorso ma qui proponiamo pochi chiari passaggi che possono qualificare lo sviluppo del settore: 

  • Pensare ad investimenti industriali anche oltre l’area di prato Michelaccio: se la gara punta ad individuare un soggetto privato si deve ragionare sul fatto che sia il soggetto stesso a contribuire a trovare le aree e condurre gli investimenti. Pensiamo ad esempio all’area industriale tra Gravellona e Verbania che oggi ha migliaia di metri quadrati di capannoni in disuso, o qualsiasi altra area del VCO nel quale il partner privato può avere interesse a investire. 
  • Affrontare il tema bonifica: se si prefigurasse come imprescindibile è necessario che si programmino subito gli interventi e i costi ricordandoci che tale investimento fa parte dell’azione pedagogica del pubblico che si dimostra responsabile sia negli impegni rispetto al piano di gestione del Po’ e che nella capacità di bonificare i terreni che ha inquinato. Chissà mai che realtà private del territorio possano essere incoraggiate a fare altrettanto.
  • Investire nell’implementazione di sistemi di tariffazione puntuale che consentano di ottimizzare i costi di gestione, favorendo al contempo le migliori sinergie con le attività di riduzione dei rifiuti. In tal senso vanno standardizzate le buone pratiche presenti a macchia di leopardo sul Territorio, quali l’uso del sacco conforme, e migliorare i sistemi di identificazione certa dell’utenza e calcolo reale di rifiuto prodotto nonché rafforzare il ricorso all’
  • Raggiungere una raccolta differenziata media all’80%. Questa scelta conduce a rivedere in maniera significativa l’impianto organizzativo attuale, con la creazione di impiantistiche leggere per il trattamento del rifiuto, riduzione dei costi di smaltimento con la possibilità, a parità di tariffe, di effettuare nuovi investimenti per creare nuovo lavoro che produca nuova ricchezza.
  • Dare vita al piano di investimenti votato dai comuni nel 2014 integrandolo con i processi di coinvolgimento del personale e dell’utenza.
  • Un biodigestore, affiancato da uno studio sulla possibilità concreta di produrre bio-carburanti, e aprendo al ricevimento di rifiuti organici da fuori la provincia;
  • Impianti di selezione della plastica (impianti dotati di nastri per la selezioni, magneti per la divisione di plastica e metalli)
  • Impianti per il trattamento dei rifiuti del Verde anche alla luce della nuova normativa che non considera più u rifiuto i residui da alcuni lavori di manutenzione del verde.
  • Impianti di prossimità per autocompostaggio di comunità.

Rispetto a come raggiungere un sistema simile appare evidente a chi scrive che gli investimenti vanno condotti in sinergia con capitali privati poiché le risorse pubbliche scarseggiano.

Ciò comporta la necessità di promuovere una manifestazione di interesse per selezionare probabili concorrenti che:

  • posseggano comprovate conoscenze ed esperienze nel settore;
  • dimostrino la capacità di generare valore sociale tramite il proprio lavoro: oggi l’indotto garantisce inclusione sociale di decine di soggetti svantaggiati e questo elemento è sostanziale;
  • assicurino la maggiore riduzione del trasporto su gomma;
  • siano in grado di offrire soluzioni tecnologiche innovative;
  • si impegnino a sviluppare, oltre agli impianti più sofisticati, impiantistiche leggere e funzionali.

Per concludere, non è un caso se oggi le normative nazionali e regionali spingono i territori a raggiungere risultati che noi abbiamo già raggiunto da dieci anni. Vogliamo e possiamo continuare ad essere promotori di nuovi percorsi fatti di nuovo lavoro, riduzione impatto ambientale e regole di ingaggio chiare e precise.

*Davide Lo Duca,Gianni Morandi, Scalfi Nicolò, Alice De Ambrogi, Riccardo Brezza,Davide Bolognini, Gian Carlo Zoppi, Simona Ruschetta,Paolo Ravaioli, Fabio Giraldo, Moreno Minacci .

RILANCIARE L’AZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO DOPO IL REFERENDUM COSTITUZIONALE.

L’Assemblea del Circolo PD di Verbania ha esaminato e discusso il documento elaborato a livello nazionale intitolato “Spunti di riflessione per il Pd di domani”. Il documento viene pertanto offerto come contributo della riflessione degli iscritti e dei militanti verso l’assemblea nazionale del partito .

Durante l’assemblea del Circolo PD di Verbania del 29 novembre si è riconosciuto unanimemente che il documento diffuso tra i Circoli dal PD costituisce un contributo importante per il rilancio dell’azione politica sul piano nazionale e locale. Qui di seguito di riporta il contenuto del documento approvato dal Circolo di Verbania.

Si condivide la proposta di dare compiuta attuazione alla previsione statutaria di istituire l’Albo degli Elettori come strumento per definire la platea dei votanti alle elezioni primarie e per valorizzare il contributo degli elettori alla formazione dei contenuti politico-programmatici del PD a ogni livello.

Risulta razionale e ragionevole la proposta di accorpare in una data unica l’elezione per le cariche interne, superando la polverizzazione delle competizioni elettorali interne che si sono verificate negli ultimi anni.

Si ritiene infine di condividere e sostenere, nei termini proposti dal documento,  una più stringente e rigorosa procedura per l’effettuazione delle elezioni primarie finalizzate a designare i candidati del partito alle cariche istituzionali. In particolare: al  fine di raccogliere la domanda e le proposte della cittadinanza attiva che guarda al Pd e di evitare derive personalistiche, ogni primaria per la selezione dei candidati alla guida di Comuni e Regioni dovrà essere preceduta da una «elaborazione e condivisione da parte dei candidati stessi di un’agenda essenziale di riferimento», frutto di un confronto acceso, informato, aperto e ragionevole fra iscritti, arcipelago delle militanze e appartenenti all’Albo degli elettori.

Per quanto  concerne il tema “Organizzazione interna” si ritiene importante perseguire:

– un modello organizzativo che trova nell’articolazione di base del “Circolo” lo snodo fondamentale dell’azione politica del partito sul piano territoriale condividendo le proposte contenute nel documento del nazionale, in particolare è importante creare i presupposti  per fare  del partito una «palestra di formazione politica per creare nuova classe dirigente» e per «sperimentare nuove forme organizzative che interagiscano con l’arcipelago delle militanze». A tale scopo nei circoli si dovranno «promuovere e sostenere progettualità, rivolte a raggiungere obiettivi chiari, misurabili e rilevanti per la qualità di vita dei cittadini» e promuovere «filiere di progettazione che coinvolgano gli elettori appartenenti all’Albo e tutti i cittadini interessati» per dare «un contributo concreto all’azione di governo del territori, e mettere alla prova nuove leve dentro il partito»

 -un profondo ripensamento nella linea indicata dal Documento dovrà riguardare sia l’individuazione e la strutturazione del livello intermedio di partito tra la dimensione del Circolo e quella dell’Unione Regionale sia la composizione – oggi pletorica e farraginosadegli organismi dirigenti di livello nazionale (assemblea nazionale, composta da 1.000 eletti e molti membri di diritto; direzione nazionale composta da 120 membri).

un adattamento i confini di responsabilità dei circoli ai contesti territoriali. «La scelta dei confini di responsabilità di un circolo» non deve essere rigida, ma deve dipendere dalle caratteristiche del territorio. Questo ridisegno della mappatura dei circoli deve avvenire, in collaborazione fra organismi territoriali e Segreteria nazionale in coerenza con la promozione di un partito progettuale, e sulla base di un’analisi delle caratteristiche socio-economiche dei territori.

 Si riconosce unanimemente che il documento rappresenta un primo ed importante orientamento per avviare una fase di rinnovamento e di riorganizzazione del partito, indispensabile per permettere alla comunità politica dei democratici di affrontare le complesse sfide che la realtà sociale ed economica del paese impone.

Quindi la Segreteria del Circolo di Verbania ritiene utile che il partito persegua tale strada, avviando una fase di studio dei problemi indicati e dei principi proposti nel documento. In questa direzione impegnerà nei prossimi mesi attenzione ed energie per portare la discussione e l’approfondimento di queste tematiche anche negli altri circoli democratici del territorio limitrofo. Si ritiene infatti che la sintesi dei punti sopra riportati corrisponda a una valutazione ancora parziale dei problemi e che sia prioritario condividere ogni ragionamento all’interno di uno scenario sempre più ampio e condiviso.

Tale sforzo, però, può portare a risultati positivi solo mediante un’attenzione maggiore e un sostegno concreto da parte del livello nazionale del Partito e in questa direzione AUSPICHIAMO che proprio in quella sede si avvii una vera e propria fase di revisione dell’organizzazione del nostro Partito partendo da quanto proposto anche in questa occasione.

Programma Operativo Regionale FESR 2014-2020. La proposta del Pd di Verbania.

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Il Circolo PD di Verbania, tenuto conto dei contributi pervenuti, degli orientamenti espressi nonchè degli aggiornamenti ed orientamenti applicativi del Programma, formula all’Amministrazione la presente proposta di PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FESR       2014-2020.

I presupposti per la partecipazione al programma sono i seguenti:

  • L’ entità massima dei finanziamenti per ciascun capoluogo di Provincia è di 8 milioni di euro, a cui vanno aggiunti 2 milioni da parte del Comune, per un programma complessivo di 10 mioni di euro.
  • Le linee prioritarie per i capoluoghi di provincia sono: “Natura e Cultura, “Efficientamento Energetico”, “Agenda Digitale”
  • Negli incontri con il Sindaco Silvia Marchionini e il                          Vice-Presidente Aldo Reschigna, è però apparso evidente che stante le disponibilità effettive, le importanti opportunità disponibili nel territorio e le relative esigenze, l’unico asse prioritario sicuramente attivabile è quello relativo a “Natura e Cultura”.
  • Il Comune può ovviamente partecipare anche agli altri bandi FESR, che prevedono significative disponibilità economiche, ma occorre che vengano attivate le competenze necessarie e i progetti preliminari per tale partecipazione.

Gli elementi fondamentali che si ritengono utili e necessari nella redazione del Programma relativo a “Natura e Cultura”, possono essere così sintetizzati:

  • operare nel quadro di uno scenario di medio/lungo termine riconoscibile e riconosciuto, di ampio respiro culturale, ambientale ed urbanistico verso cui indirizzare tutti gli interventi (anche piccoli e parziali);
  • riconoscere nel turismo culturale e ambientale il settore di riferimento per potenzialità di sviluppo  nel quadro delle opportunità  che il territorio di Verbania è già in grado di offrire, ma che ancora necessita di ulteriori supporti attrattivi.
  • individuare una serie di “oggetti” di sicuro potenziale riferimento turistico nello scenario internazionale, potenziale riferimento ed attrazione per la qualità oggettiva, ma anche per l’originalità e tipicità, che esprimono in relazione ai caratteri ambientali e culturali unici del nostro territorio;
  • ricondurre le azioni previste ad una impostazione “sostenibile” reale incidendo su alcune componenti territoriali “strutturali”;

I criteri di priorità ed opportunità verso cui orientare la scelta degli interventi da inserire nel Programma si ritiene debbano essere:

  • completare gli interventi pubblici in corso, già finanziati in parte e di imminente realizzazione;
  • garantire la conservazione di beni culturali/architettonici/ambientali nonchè artistici;
  • potenziamento/miglioramento della qualità ambientale e funzionale e della capacità attrattiva di strutture ed infrastrutture esistenti nonchè di enti operanti nel settore artistico/culturale di maggiore prestigio e riconoscimento;
  • produrre il migliore rapporto costi-benefici riconosciuto e percepibile in riferimento allo sviluppo economia locale ed all’occupazione.

Alla luce degli elementi fondamentali e dei criteri di priorità ed opportunità sopra indicati, si individua lo scenario “fisico-territoriale” del litorale ed il suo immediato entroterra a partire dalla Canottieri di Intra fino ai Tre Ponti lungo il quale sono già collocate, o vengono collocate, strutture pubbliche e private di eccellenza e rilevanza culturale ed artistica, strutture pubbliche e private per lo sport ed il tempo libero, strutture turistico ricettive, nonchè le maggiori risorse ambientali e paesistiche e lungo il quale sono già oggi presenti larga parte delle strutture turistico ricettive esistenti in Verbania (oltre a buona parte di quelle previste dal PRGC vigente).

In tale ambito possono essere quindi concentrati gli interventi sull’assetto ambientale, paesistico, culturale, artistico e della mobilità sostenibile riconducibili agli elementi ed ai criteri di priorità ed opportunità, quindi nell’asse indicato dai FESR come “Natura e Cultura”

In ordine di priorità, in relazione all’ammissione al finanziamento in base alle prime valutazioni di ammissibilità ed alla quantificazione di un budget finanziario disponibile per Verbania di circa 10.000.000,00 di Euro, gli interventi proposti sono i seguenti:

  1. Mobilità sostenibile:
  • completamento percorso ciclabile Suna-Fondotoce a partire dalla Colonia Motta (punto di arrivo del 1° Lotto del percorso ciclabile Suna Fondotoce già finanziato), fino alla Beata Giovannina (privilegiando la soluzione che prevede il ripristino degli originari due sensi di marcia nella strada lato monte in località Tre Ponti);
  • prosecuzione del percorso ciclabile dalla Beata Giovannina fino a Villa Giulia (in questo ambito avviare un’azione progettuale, pianificatoria e programmatoria finalizzata alla pedonalizzazione con recupero e riqualificazione ambientale e funzionale del lungolago compreso fra Villa Giulia e la Cannottieri di Pallanza con gli interventi privati e pubblici che si renderanno necessari);
  • riqualificazione percorso esistente ciclo-pedonale da Villa Giulia a Villa Taranto;
  • realizzazione nuovo percorso ciclabile lungo la statale da Villa Taranto alla Canottieri di Intra.
  1. Potenziamento Museo del Paesaggio:
  • riqualificazione funzionale ed edilizia dell’ala sud del Palazzo Viani-Dugnani;
  • risanamento locali di deposito di Palazzo Viani-Dugnani;
  • rifacimento copertura di Palazzo Biumi-Innocenti;
  • ristrutturazione e risanamento interno di Palazzo Biumi-Innocenti;
  1. Parchi e paesaggio:

– riqualificazione e recupero “Giardini della Castagnola” (villa San Remigio con accesso diretto da Via Vittorio Veneto e Villa Taranto). Parco dell’Ostello. Parco di Villa Giulia. Parco di Villa Maioni

 

Prima quantificazione economica degli interventi:

La quantificazione economica degli interventi viene operata sulla base di materiale progettuale in parte già disponibile ed in parte sulla base di valutazioni di massima per interventi analoghi e similari:

  1. Mobilità sostenibile:
  • completamento percorso ciclabile Suna-Fondotoce: € 3.000.000,00
  • prosecuzione del percorso ciclabile dalla Beata Giovannina fino a Villa Giulia, riqualificazione percorso esistente ciclo-pedonale da Villa Giulia a Villa Taranto, realizzazione nuovo percorso ciclabile da Villa Taranto alla Canottieri: € 1.600.000,00
  1. Potenziamento Museo del Paesaggio:
  • riqualificazione funzionale ed edilizia dell’ala sud di Palazzo Viani-Dugnani: € 550.000,00
  • risanamento locali di deposito di Palazzo Viani-Dugnani: € 100.000,00
  • rifacimento copertura di Palazzo Biumi-Innocenti: € 300.000,00
  • ristrutturazione e risanamento interno di Palazzo Biumi-Innocenti: € 700.000,00
  1. Parchi e paesaggio:
  • riqualificazione e recupero “Giardini della Castagnola”, Villa S. Remigio, Villa Maioni:

€ 3.750.000,00

 

TOTALE                                                                                                            € 10.000.000,00

QUESTIONI COLLATERALI AGLI OGGETTI DELLA PROPOSTA 

Collateralmente agli interventi oggetto della proposta del Circolo PD, emergono con evidenza alcune  questioni di fondo (con problematiche organizzative/finanziarie e quindi tempistiche diverse), su cui si invita l’Amminsitrazione ad attivare le necessarie riflessioni e procedure amministrative:

L’ASSETTO DELLA STRUTTURA MUSEALE DELLA CITTÀ.

Il Museo del Paesaggio ha attualmente tre sedi autonome nella città di Verbania: Palazzo Viani-Dugnani, Palazzo Biumi-Innocenti e Casa Ceretti. Una quarta sede è in corso di allestimento a Ornavasso e ospiterà gran parte della collezione archeologica.

Casa Ceretti è dedicata ai laboratori e alle esposizioni di arte contemporanea. Palazzo Biumi Innocenti è dedicato alla religiosità popolare, in quanto ospita la collezione Cefis degli ex-voto dipinti e la collezione dei santini. La sede delle collezioni permanenti di pittura e scultura è Palazzo Viani Dugnani, che ospita anche mostre estemporanee.

Palazzo Viani Dugnani è oggetto di un massiccio intervento di restauro e risanamento conservativo che interessa l’ala ovest e l’ala nord, ma non l’ala sud. L’intervento si è sviluppato e si svilupperà su di un arco di tempo che va dal marzo 2015 al marzo 2017.

Il problema più importante è l’insufficienza degli spazi espositivi di Palazzo Viani Dugnani sia per la collezione permanente sia per le mostre estemporanee. La collezione permanente, al termine del restauro rimarrà in gran parte sacrificata nei depositi (basti pensare che solo il 40% delle opere di Troubetzkoy e solo il 20% dei dipinti possono venire esposti) e lo spazio per le mostre estemporanee sarà ridotto a tre piccole sale.

Questo costituisce una pesante penalizzazione che si riflette inevitabilmente sulla qualità dell’offerta e quindi sull’efficacia del museo come leva di marketing per il territorio.

Si rende necessario operare tre interventi distinti e complementari:

  1. Completare l’intervento di restauro e risanamento conservativo di Palazzo Viani Dugnani intervenendo sull’ala sud per cui esiste già un progetto approvato dalla Soprintendenza;
  2. Eseguire un intervento di risanamento conservativo dei locali di Palazzi Viani Dugnani adibiti a deposito delle opere, al fine di mantenere le condizioni ideali di conservazione;
  3. Ristrutturare e riallestire Palazzo Biumi Innocenti, oggi utilizzato per circa il 50%, per allargare le possibilità espositive del Museo. Tale incremento potrà avvenire in due modi:
    1. Spostando una parte della collezione oggi ospitata a Palazzo Viani Dugnani nella sede di Palazzo Biumi Innocenti ristrutturata e riallestita;
    2. Facendo di Palazzo Biumi Innocenti una delle sedi delle mostre estemporanee.

E’ ovvio che la decisione sulla destinazione va discussa e concordata con la Soprintendenza.

Connesso al tema della struttura museale della città, e connesso al necessario accantonamento dell’ipotesi del recupero di Villa Simonetta quale sede del Museo del Lago, emerge con forza la necessità di urgenti interventi di messa in sicurezza dell’edificio (anche provvisori sulla copertura), che rischia in poco tempo di raggiungere uno stato di irrecuperabilità.

Qualora non si individuasse in tempi molto brevi (e comunque prima della presentazione del progetto FESR), una possibile fonte di finanziamento per intervenire al recupero della Villa è da ritenersi prioritario stornare una quota dello stanziamento di € 3.750.000,00 su Villa S. Remigio per dirottarlo sulla Simonetta.

Ad esempio, con circa 1.750.000,00 Euro potrebbe essere recuperato il primo e secondo piano operando il recupero del piano terra con una Finanza di Progetto ai sensi dell’art. 183 del nuovo Codice degli appalti.

 B) LA MOBILITÀ CICLABILE IN CITTÀ.

La proposta di Programma FESR individua nel completamento della pista ciclabile Suna-Fondotoce e la sua prosecuzione fino alla Canottieri di Intra quale elemento di connessione sostenibile del sistema ambientale, culturale ed artistico della città in un ottica di sviluppo economico in relazione ai flussi turistici mitteleuropei che caratterizzano prevalentemente le presenze nelle strutture turistico-ricettive.

Necessario però trasformare questo primo intervento organico in una reale politica di mobilità sostenibile urbana.

In questo quadro il Circolo PD invita quindi l’Amministrazione a promuovere senza ulteriori indugi  un Piano Urbano della Mobilità Ciclabile.

 C)  VILLA SAN REMIGIO.

L’introduzione nella proposta del Programma FESR del recupero del parco di Villa San Remigio conferma l’ineludibile necessità di affrontare il tema del  concreto utilizzo finale della Villa stessa.

Molte sono le proposte ed ipotesi che però necessitano di una loro attenta verifica attraverso una attenta valutazione dei pro e dei contro di ogni singola destinazione ed utilizzo.

Tra queste citiamo quelle formulate nel corso di questi ultimi anni:

– Location per eventi;

– Esposizione di alcune opere artistiche di grande rilievo;

– Mostre estemporanee;

– Biblioteca del Museo del Paesaggio e Centro Studi sul Paesaggio;

– Scuola di alta formazione sul Paesaggio.

L’Amministrazione è chiamata a compiere questo sforzo prima analitico e poi decisionale nei tempi e nei modi necessari.

 D) ASSE “EFFICIENTAMENTO ENERGETICO”.

Come già detto l’Asse “Efficientamento Energetico” non è  attivabile in relazione alle disponibilità e alle priorità illustrate ai  punti precedenti nell’ambito delle opportunità concesse ai capoluoghi di Provincia .

Pare tuttavia che occorra valutarne attentamente le potenzialità per lo meno quanto riguarda le necessità relative agli edifici pubblici importanti disposti sull’asse “Natura e Cultura” e perseguibili attraverso altre linee di finanziamento.

L’Ufficio Tecnico aveva già fatto una stima parametrica dei costi relativi alla modernizzazione impiantistica delle centrali termiche, nel modo seguente:

  • Palazzo di Città: 000 euro;
  • Villa Giulia: 172 euro
  • Ostello della Gioventù: 080 euro
  • Villa S.Remigio: 088 euro;
  • Villa Maioni: 400 euro.

Per un totale complessivo di 2.582.740 euro.

Appare però necessario, per poter partecipare alle altre fonti di finanziamento, anche un approfondimento delle caratteristiche energetiche degli involucri e delle loro possibilità effettive di efficientamento, in modo tale da consentire effettivi risparmi energetici, non esclusivamente attraverso la modernizzazione impiantistica delle centrali termiche.

  1. E) ASSE “AGENDA DIGITALE”

Il riferimento più recente sull’argomento  è costituito da un Ordine del Giorno del Consiglio Regionale del Piemonte relativo alle “Azioni per la realizzazione del piano regionale per la banda ultra larga”.

Il senso dell’OdG appare  chiaro nel senso che le azioni previste per la banda “ultralarga” partono dal generale per approdare al particolare (e non potrebbe essere altrimenti per una rete generale di comunicazione)  e che l’infrastruttura passiva (che sono gli utenti) farà di volta in volta accordi con i concessionari individuati dalla Regione mediante procedure di gara.

Il ruolo dei Comuni, non secondario,  sarà prevalentemente quello di rilasciare i permessi di scavo, collaborare e coordinarsi con i concessionari e gli operatori.

A tal fine sono previste misure di sostegno soprattutto ai piccoli Comuni per la diffusione della banda ultra larga.

La realizzazione dell’”ultimo miglio” costituirà il passaggio essenziale per consentire ai cittadini di beneficiare della nuova infrastruttura e pertanto indica la necessità di utilizzare le risorse FESR/FEASR per garantirne il finanziamento.

Tuttavia ad oggi non è ancora disponibile un progetto locale che consenta di porre alla Regione una richiesta in tal senso e tanto meno una sua valutazione economicaVerbania_5

Responsabilità su Madonna di Campagna, ora si cambi passo su strategie urbanistiche.

Madonna di campagnaNella serata di ieri il gruppo del PD ha votato in Consiglio comunale la variante che interessa il piano di  rigenerazione urbana di via Madonna di Campagna che prevede l’atterraggio della metratura cubica della ex Squassoni in Via alla Bolla  e la realizzazione di alcune delle opere previste in area cimitero e campo sportivo di Suna.

Lo ha fatto per responsabilità, nell’interesse nella Città, intervenendo sulla variante in maniera migliorativa stabilendo che nulla, oltre l’attuale piattaforma per i bus, sarà destinabile a parcheggio.

Rileviamo tuttavia con forte criticità che il parcheggio dei pullman sia in tutto e per tutto  difforme rispetto all’indirizzo politico espresso dal Partito Democratico nel luglio 2015 in cui si chiedeva  di ottenere un piccolo parcheggio di auto a ridosso su via Acquetta, quindi sull’area degradata dal deposito, illegale e continuo, da parte di ditte che hanno  riversato per anni avanzi di catrame sull’area.

– Mai abbiamo desiderato i bus in quell’area, a fianco di un campo sportivo dove i bambini vanno a giocare.

– Mai abbiamo pensato ad una piastra di cemento così grande proprio  dove probabilmente serve intervenire con una vasca sotto terra per raccogliere le acque pluviali e quelle del rio Acquetta che invadono le cantine dei cittadini del quartiere e creano problemi di sicurezza significativi.

– Mai abbiamo voluto un impatto di cemento così prepotente che provoca oltre tutto aumento delle temperature in questi giorni caldi.

Riteniamo il percorso mal gestito dalla Giunta comunale.

Un percorso che doveva essere di urbanistica concertata, sul quale avevamo ritenuto si potesse giungere a risultati interessanti.      Come lo pensavamo per la farmacia comunale al Caterina Alvazzi,   o per lo spostamento di mezzi di Conser Vco da Via Perassi a Viale Azari nella proprietà privata a ridosso della sede della ex municipalizzata.

Risultati deludenti quelli a cui assistiamo.

Ci preme rilevare che il piano di rigenerazione urbana di Madonna di campagna è un intervento contenuto  se considerato all’interno di un quadro complessivo in cui risultano evidenti le necessità della città di recuperare vaste aree degradate che presentano un livello di difficoltà d’intervento certamente maggiore rispetto a questo singolo caso.  La sinergia col privato può facilitare  le possibilità di intervento e di risoluzione di numerosi problemi con effettivi vantaggi per il pubblico, a patto che le Istituzioni e gli organismi democratici della città riescano ad esprimere chiari indirizzi politici e di reale interesse generale.

Pensiamo, ad esempio, a sfide ambiziose che certamente in questa Città dovranno essere affrontante, come quella relativa all’area Acetati.

Bene, se le modalità di conduzione politica saranno analoghe a quelle adottate per il piano di rigenerazione di Madonna di Campagna, bisognerà riconoscere che la strategia dell’Assessorato all’Urbanistica non è in grado di ridisegnare e valorizzare la città nel modo più opportuno.

Segreteria Partito Democratico di Verbania

AVANTI IN AUTONOMIA PERSEGUENDO IL PROGRAMMA AMMINISTRATIVO 2014.

Nella serata del 16 giugno l’Assemblea del Circolo PD di Verbania ha approvato a larga maggioranza il documento con cui  nei giorni scorsi la segreteria cittadina ha severamente censurato le dichiarazioni sul partito democratico rese a Eco Risveglio dal sindaco Marchionini e “ha impegnato il Gruppo Consiliare del partito ad agire in Consiglio Comunale in maniera autonoma, raccordandosi organicamente con gli organi del Circolo PD di Verbania per assicurare la realizzazione dei contenuti del programma amministrativo proposto ai cittadini nelle elezioni comunali  del 2014”.

Con questa decisione il Circolo chiede alla propria rappresentanza in Consiglio Comunale di avviare una nuova fase politica caratterizzata dall’elaborazione di proposte che in maniera sistematica e coerente diano graduale e progressiva attuazione ai punti più qualificanti del programma 2014-2019 elaborato in occasione delle “Comunali” di due anni fa, divenuto poi Programma di Mandato al momento dell’insediamento della nuova compagine amministrativa. L’azione del PD si tradurrà nella produzione di specifici atti amministrativi e nell’eventuale integrazione di quelli proposti dalla Giunta al Consiglio Comunale, nella convocazione delle Commissioni consiliari per l’approfondimento dei contenuti deliberativi propedeutico alla loro approvazione da parte del Consiglio, nell’acquisizione puntuale di materiale tecnico e di informazioni su tematiche complesse attraverso la segreteria generale e i dirigenti di dipartimento, nell’elaborazione di contenuti programmatico-progettuali di più ampio respiro in grado di ricostruire – dopo gli anni della grande crisi socio-economica, della fallimentare esperienza amministrativa destro-leghista e del commissariamento del Comune – una riconoscibile e realistica “idea di città”.

Verbania 17 giugno 2016

 

 

IL PARTITO DEMOCRATICO MERITA RISPETTO.

Con riferimento all’intervista resa in data odierna dal sindaco Marchionini a Eco Risveglio, la segreteria del Circolo PD di Verbania esprime le seguenti valutazioni:

  1. Accomunare nel giudizio di coloro che “mi devono fare del male fisico, mi devono ammazzare”le minoranze e il PDpd vb logo costituisce un’affermazione incomprensibile e politicamente offensiva, oltre che sgarbata riferendosi a un’organizzazione politica e democratica..
  1. Sostenere che il PD “pensa solo agli scontri in Consiglio Comunale e nel frattempo ha perso il contatto con i cittadini” rovescia completamente la realtà dei fatti: il sindaco porta infatti – insieme alla minoranza consiliare – una rilevante responsabilità per il clima di scontro permanente che da oltre un anno e mezzo contraddistingue i lavori del Consiglio Comunale. Il Gruppo Consiliare e il circolo cittadino del PD hanno sempre lavorato nella prospettiva di riportare il confronto dialettico alla sostanza dei temi amministrativi,  dalla gestione del CEM alle problematiche dei rifiuti e di Conser VCO, dal caso dell’ex Casa della Gomma alla gestione del forno crematorio, dalle rette dei Nidi alle alienazioni patrimoniali, alla pianificazione strategica d’area.
  1. Lo sprezzante e infondato giudizio del Sindaco sul partito (“il PD a Verbania non c’è …. ha scelto di andare contro l’Amministrazione invece di fare proposte per far vincere la squadra….la Segreteria del PD porta avanti una logica vecchia, la stessa che ha portato ai risultati deludenti di Domodossola”) non solo è privo di ogni fondamento, come ben documentano sia le numerose proposte fatte all’Amministrazione avanzate in questi due anni e sopra richiamate, sia la lealtà con cui il Gruppo Consiliare ha sostenuto in Consiglio Comunale le proposte dell’Amministrazione, anche quando queste risultavano solo parzialmente condivise e scarsamente approfondite, ma volutamente ignora che Silvia Marchionini è divenuta sindaco di Verbania esclusivamente grazie al consenso ottenuto nel 2014 dal Partito Democratico e alle migliaia di preferenze personali che i candidati della lista PD hanno raccolto tra gli elettori.

Evidenziamo, inoltre, che negli ultimi mesi si sono messe a disposizione del Sindaco, tramite la Segreteria, molte personalità del Partito, spesso però ignorate nel loro tentativo di voler dare un contributo costruttivo e propositivo nella ricerca di soluzioni per il bene della Città.

Considerato quanto sopra esposto, la Segreteria sottoporrà all’Assemblea degli iscritti un documento politico che abbia l’obiettivo di restituire al Partito il rispetto che merita, sancito dalle elezioni e dall’impegno quotidiano che militanti e consiglieri continuano a coltivare per il bene dell’Amministrazione comunale e della Città tutta.

Verbania 8 giugno 2016