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LA PISCINA ESTERNA: FUMO NEGLI OCCHI.

Leggendo le recenti dichiarazioni del sindaco Giro sul Palazzetto (La Stampa 07/07/2011) si rimane sconcertati dalle falsità con cui si attribuiscono i ritardi nella costruzione alla natura pubblica dell’opera e non alle scelte irresponsabili operate da lui stesso e dalla sua Giunta in questi due anni.
Giro osanna l’intervento dei privati e getta fumo negli occhi dei cittadini promettendo la costruzione di una piscina esterna che non costerà nulla alla comunità. Falso ! La piscina c’è già ed è quella che da due anni è in attesa di essere completata all’interno del palazzetto e che ci è già costata parecchio.
Il Sindaco con imbarazzante superficialità ed incompetenza afferma che le piscine non sarebbero economicamente sostenibili, senza mostrarci uno straccio di studio economico che lo dimostri con dati verificabili da tutti e con uguale leggerezza non spiega perché sarebbe economicamente sostenibile uno spazio congressi.
Per valutare la bontà della proposta ci dica quanto denaro pubblico ci costerà la buonuscita della ditta costruttrice, solo dopo potremo valutare se è un affare.
Noi siamo sicuri che non lo sarà e che ci troviamo di fronte ad una scelta grave e irresponsabile, avvenuta senza tener conto del giudizio contrario di miglia di cittadini.
Il PD di Gravellona Toce chiederà ufficialmente nei prossimi giorni di poter compiere un sopralluogo al cantiere del Palazzetto insieme al consigliere regionale Aldo Reschigna e ai propri consiglieri comunali, per rendersi conto direttamente dello stato dell’opera e per documentare eventuali danni subiti dalla struttura in questi due anni di gestione disastrosa del cantiere.
E’ nostra intenzione prendere le dovute misure per evitare un ulteriore sperpero di denaro pubblico portando il problema nelle sedi competenti, per verificare se ciò non comporti danni ai soggetti pubblici interessati, prima fra tutti la Regione che è il maggiore finanziatore dell’opera.
Invitiamo i cittadini ad unirsi a questa visita  inviando la propria personale richiesta alla mail del Sindaco. E’ un atto di trasparenza doveroso perché è immorale sprecare risorse in questo delicato momento di crisi economica.
Circolo PD Gravellona Toce

Omegna. Urbanistica e viabilità: ci sono proposte? Discutiamone.

Marco Travaglini, coordinatore circolo PD Omegna

Lunedì 30 maggio, alle ore 21,00 nella sala di  S. Marta ( via Cavallotti) ad Omegna, terza assemblea pubblica promossa dal Pd del capoluogo cusiano nella campagna di ascolto della città. Tema della serata “Urbanistica e viabilità: ci sono proposte? Discutiamone”.
Vogliamo aprire un confronto con i cittadini, con  i professionisti, con le imprese per discutere insieme le scelte che è possibile avanzare per sbloccare una situazione che, a Omegna, è in crisi come tante altre.
Nel settore dell’edilizia, un indice significativo, ma non è il solo, è quello riguardante gli oneri di urbanizzazione che l’Amministrazione Comunale mette a Bilancio. In questi ultimi anni sono mediamente calati rispetto ai decenni scorsi significando così una situazione di “stallo” che è dovuta sicuramente alla crisi più generale che riguarda l’intero paese, ma che è anche specifica della nostra città.
Ci sono domande che reclamano risposte.Il Piano Regolatore non è più adeguato? E’ necessario introdurre varianti? Quali sono i vincoli esistenti e quelli che stanno per essere imposti (vedi  Rischio Incidente Rilevante) che determinano condizioni particolarmente difficili?
Come Partito Democratico, con una serie di incontri in corso, desideriamo aprire un dibattito nel merito dei problemi e verificare quali possano essere le strategie più importanti da attivare con una visione che – possibilmente – non si fermi al contingente, ma abbia l’ambizione di guardare al futuro e ad un progetto più complessivo di sviluppo e trasformazione della città.
Ecco allora che è necessario trovarsi d’accordo su come “leggere il territorio”, su come “individuare gli obiettivi” da perseguire, su quali “progetti” è necessario insistere per realizzare interventi utili, sostenibili e praticabili sia da un punto di vista ambientale, sia da un punto di vista economico e finanziario. In primo luogo bisogna “ascoltare”; poi, compito di una forza politica sarà quello di “trovare sintesi ragionevoli e, insieme, coraggiose”.
Il vostro contributo di idee e proposte è importante per noi ma, soprattutto, per la nostra città .
Vi aspettiamo, cordiali saluti
Marco Travaglini
coordinatore circolo PD Omegna

LA LEGA SI SMARCA E GIRO SI DIFENDE.

La recente costituzione del gruppo consigliare autonomo della Lega in seno alla maggioranza sta creando molte ansie al Sindaco che tenta di difendersi proponendo di cambiare il Regolamento del Consiglio Comunale.
Il Sindaco sta preparando il terreno per assicurarsi la possibilità di votare quello che gli pare con i soli consiglieri del PDL. Giro notoriamente in difficoltà, quando si tratta di mediare, vuole assicurarsi una piccola maggioranza di fedelissimi con cui governare indisturbato senza subire ricatti dagli “amici” leghisti che di volta in volta potrebbero intralciare i suoi piani (vedi l’inno, l’ordinanza coprifuoco o la maxivariante al prg)
E’ bene ricordare che la difficoltà del Sindaco nasce dal fatto che nella maggioranza, lui, un assessore e il consigliere delegato all’urbanistica saranno costretti sempre ad uscire dall’aula al momento della votazione perché personalmente interessati dalle modifiche del nuovo PRG.
Questo non fa bene all’intera città e quello che viene venduto come efficienza amministrativa è solo desiderio di sbarazzarsi di ogni opposizione, specie se interna, e di ogni visione contraria a quella del primo cittadino. Giro propone provvedimenti legittimi ma dal carattere palesemente “ad personam”, cercando di piegare lo strumento che regola il funzionamento del Consiglio Comunale ai propri interessi politici e mettere al riparo il suo potere.
Quello che è ancora più grave e che tutto sia scaturito dal bisogno di approvare senza difficoltà il Piano Regolatore della città, il documento di programmazione e sviluppo più importante, che varrà per i prossimi anni e che dovrebbe essere approvato con una larga maggioranza, magari con il voto favorevole anche della minoranza. A breve potremmo trovarci di fronte ad un Consiglio Comunale in cui è possibile approvare scelte senza una maggioranza degna di questo nome, cioè la classica metà più uno.
Se la Lega si è resa conto di questo potremmo in qualche occasione futura, vedere ingrossarsi le fila della minoranza e forse Giro sarà costretto a rimettere i piedi per terra per discutere insieme (qualche volta) del futuro di Gravellona Toce.
Il PD di Gravellona Toce ribadisce la totale contrarietà a qualsiasi modifica del Regolamento che limiti e riduca la maggioranza specie nelle scelte importanti su cui è doveroso cercare un’ampio consenso per il bene comune. Il Sindaco si ricordi sempre che il 51,5 % dei cittadini ha votato per le minoranze !
Il Coordinatore cittadino
Roberto Birocco

Scuola: iniziativa del PD ad Omegna

OMEGNA – E’ in programma lunedì 16 maggio, alle 21 presso la sala Santa Marta di via Cavallotti, il secondo appuntamento delle assemblee promosse dal Pd omegnese guidato da Marco Travaglini per “Ascoltare la città”. Nell’occasione sarà affrontato il tema delle scuole e dell’offerta formativa nel capoluogo cusiano. Ad introdurre l’argomento due relazioni di Nadia Gallarotti, già presidente del Ciss Cusio, e di Claudia Fortis, storica dirigente del Pd locale.
Spiega Travaglini: «La città di Omegna ha una lunga tradizione nel campo formativo ed in passato si è lavorato molto in questa direzione con l’istituzione del liceo artistico che si è affiancato a quello scientifico, poi culminato con la costruzione in corso della nuova sede, il tempo pieno e l’indirizzo musicale nella scuola primaria e lo sviluppo di attività legate alla formazione professionale, l’Università della terza età, la nascita della “Fondazione museo arti e industria” e della ludoteca legata a Gianni Rodari.
Proseguire su questa strada, diversamente dallo scadimento di questi ultimi tempi, è assolutamente fondamentale
per il Pd ma si tratta anche di lavorare per migliorare strutture e organizzazione». Aggiunge il segretario del Pd Omegna- Cusio: «La città deve promuovere il benessere delle persone, la qualità della vita di tutti i cittadini, la possibilità dei giovani a livelli culturali sempre ampi e variamente strutturati. Il governo del territorio è quindi strettamente legato al tema della scuola sul quale ed in questi anni in città si è aperto un vivace confronto. L’iniziativa promossa dai democratici omegnesi tesa a raccogliere idee e proposte, oltre a rendere noto il proprio punto di vista, è quanto mai puntuale.
L’incontro proposto vuole essere una riflessione più puntuale sulla situazione scolastica cittadina che è buona per
quanto concerne la scuola primaria, mentre per quanto riguarda le superiori rispetto a Domodossola, ma soprattutto a Verbania, presenta un’offerta formativa dignitosa ma meno completa.
Ciò è dovuto in buona misura a una questione di bacino di utenza che, solo per il liceo artistico, è ampio, mentre per quasi tutte le altre scuole ha numeri relativamente modesti».
Tratto dal settimanale Eco Risveglio

Centro sportivo e “derivati”: ad Omegna il PD chiede chiarezza

Sui derivati e sul futuro della SPL chiediamo chiarezza.
Lo chiede il PD di Omegna che nel corso di una conferenza stampa ha voluto puntualizzare alcuni temi sollevati nel corso dell’ultimo consiglio comunale.
“Sulla questione SWAP, strumenti finanziari derivati, l’amministrazione comunale ha imbastito una pesante campagna stampa contro la precedente amministrazione – spiega il capogruppo PD in consiglio comunale Alberto Buzio – lamentando i mutui assunti per sostenere opere da realizzare in città.
Ora finalmente su questa questione ha dato mandato per aprire un vertenza extragiudiziaria per sanare la situazione così come avevamo più volte richiesto con ordini del giorno ed interrogazioni presentate in consiglio comunale.”
La minoranza omegnese, però, si sofferma anche sul futuro della SPL l’azienda che gestisce le piscine comunali ed il Lido, la quale è stata messa in liquidazione a causa delle pesanti perdite. “Chiediamo che sul futuro dell’area di Bagnella venga fatta chiarezza – hanno detto all’unisono i consiglieri di minoranza dei democratici – data la sua importanza da un punto di vista sociale.
Ci attendiamo che l’amministrazione chiarisca fino in fondo le responsabilità delle perdite e se qualcuno deve pagare paghi anche attraverso l’esercitazione di una azione di responsabilità da parte dei precedenti amministratori.” D
i contro la risposta dell’amministrazione comunale per voce del suo primo cittadino, Antonio Quaretta che definisce la questione SPL e Derivati “un paradosso perché sia SPL sia la finanza derivata sono stati creati dalla precedente amministrazione ed ora non vogliono assumersi le loro responsabilità, per tanto – conclude Quaretta – rimando al mittente le accuse della minoranza.”
Sul futuro della società a breve sarà individuato il liquidatore e poi si andrà alla redazione di un bando per l’affidamento della gestione. Mentre per la stagione estiva i servizi proseguiranno come nelle passate stagioni.
Dal sito di TeleVCO

IL PD di Omegna a confronto con la citta.

Si è svolta con successo l’Assemblea aperta proposta dal PD omegnese a S. Marta per “ascoltare la città” sui temi del lavoro e dell’economia.
Introduzioni di Marco Travaglini e Francesco Pesce e, poi, numerosi interventi come quelli di Fabio Bellossi – Presidente della neo costituita associazione dei commercianti, Kate Williamson – guida turistica, Paola Bertinotti del Consiglio di Amministrazione di Tecnoparco, Giancarlo Ricca – ex dipendente comunale, Lorenzo Lazzari – imprenditore, Alessandro Rondinelli – che ha parlato della sua esperienza di lavoro fuori Omegna, Alessandro Buzio – a nome dei Giovani Democratici, e Gianni Desanti che ha riassunto il documento diffuso durante la serata e riportato di seguito.

Non solo ad Omegna, ma forse soprattutto nel Cusio, lo scenario economico e sociale si è rapidamente modificato negli ultimi anni ed in maniera pesante. Tutte le crisi del passato avevano trovato una via d’uscita; la chiusura di aziende era sempre stata compensata dalla nascita di altre attività produttive ed anche quando era evidente che il lavoro manufatturiero non potesse più espandersi, era ragionevole pensare che l’economia della città e del territorio potesse essere integrata dallo sviluppo dei servizi, delle attività commerciali, turistiche e culturali. Anche le Amministrazioni che si sono succedute hanno saputo governare questo processo e migliorare la qualità della vita in città.  Finito lo sviluppo urbanistico – in parte disordinato  – degli anni sessanta e settanta, Omegna ha saputo dotarsi di infrastrutture e servizi di buona qualità come le strutture sanitarie, gli asili nido e il centro sportivo e, successivamente, ha colto l’esigenza di trasformare la città con investimenti per ampliare l’offerta scolastica, formativa e culturale, mettere in campo politiche sociali attente ai bisogni della gente, ripensare la città con importanti trasformazioni urbanistiche come il recupero del centro storico, il Forum e il resto dell’ ex area Pietra, la passeggiata a lago e lungo la Nigoglia, il rapido ed efficace riassetto idrogeologico dopo l’alluvione del 1996, il rifacimento praticamente totale della rete acquedottistica e fognaria. E’ stupefacente che in questi ultimi anni di gestione del centro destra, l’unico ricorrente e stonato ritornello fosse quello di lamentarsi degli oneri residui lasciati dalle “precedenti amministrazioni di sinistra”; sono costi legati ad investimenti che erano assolutamente necessari per lo sviluppo della città. Ma ora lo scenario – come si diceva – è in rapida evoluzione ed è necessario, da parte del centro sinistra e di chi ambisce ad amministrare la città, non semplicemente ribattere e polemizzare in maniera tutto sommato sterile alle lamentazioni e all’immobilismo della Giunta Quaretta. E’ indispensabile tracciare nuove vie, ripercorrendo solo in parte le intuizioni strategiche abbozzate in passato: certamente il futuro di Omegna si giocherà sull’integrazione tra il mantenimento di alcune attività produttive e lo sviluppo del terziario (nelle sue varie accezioni), ma la qualità di questa integrazione è tutta da verificare e ripensare. Alcune linee guida, ma soprattutto esemplificazioni e concreti progetti (peraltro da verificare e approfondire):
LAVORO, INDUSTRIA E ARTIGIANATO
Solo un’ industria qualificata, caratterizzata da innovazioni di prodotto e di tecnologia, avrà la possibilità di competere in un’economia globalizzata; per capire questa verità, non dobbiamo peraltro andare lontano poiché un importante esempio l’abbiamo in casa con Alessi che – praticamente unica tra le aziende del casalingo – ha saputo adeguarsi positivamente, anzi indicare la strada giusta da seguire. Anche l’artigianato che, in passato, aveva assicurato un tessuto connettivo importantissimo per le attività industriali locali, può continuare ad avere un futuro solo se è capace di “emanciparsi” attraverso una fortissima specializzazione, oppure attraverso la costituzione di una filiera di produzione che assicuri autonomia invece che dipendenza. In quest’ottica è possibile lavorare per l’inserimento dei giovani in nuove attività produttive, verificando anche possibili iniziative di tipo cooperativo o contratti di lavoro innovativi come quelli ipotizzati dal giuslavorista Ichino (sperimentalmente, perché non proporli nei contratti integrativi aziendali o territoriali?). Esiste peraltro una fascia di lavoratori che lavorano o hanno lavorato in aziende in crisi, difficilmente recuperabili ad attività produttive similari, ai quali è necessario dare delle risposte concrete ai loro problemi. Le situazioni vanno viste per quelle che sono, oggettivamente diverse a seconda dei casi: per chi è relativamente giovane è indispensabile chiedere a Regione e Provincia l’attivazione di corsi di formazione e riqualificazione legati ai progetti di nuovi insediamenti che vengono prospettati da Provincia, Tecnoparco e Camera di Commercio; per gli altri, è importante non solo garantire gli ammortizzatori sociali che accompagnino alla pensione, ma individuare microprogetti, socialmente utili, che possano dare una prospettiva dignitosa e valorizzare le persone anche sul piano umano.
COMMERCIO, TURISMO E SPORT
Sono le alternative che, in realtà, non sono mai decollate. Forse è utile ricordare a noi stessi e a chi si occupa di questi settori che non si tratta di pensare a soluzioni che – da un punto quantitativo – possono sostituire il lavoro che, in passato, era quello operaio e manifatturiero. Anchi qui, probabilmente, la chiave di lettura è “la qualità”. Lamentarsi che il commercio è in crisi perché si sono aperti i supermercati non serve, bisogna invece trovare la strada per specializzarsi, lavorare per obiettivi comuni, stringere sinergie con l’ente locale. Il turismo su cui puntare, ad Omegna, è – per forza di cose – quello “di nicchia” (ad esempio il turismo scolastico legato a Rodari e alla ludoteca, sempre che non si banalizzi e si lasci scadere anche questa opportunità), quello complementare all’offerta turistica già esistente ad Orta e sul Lago Maggiore, quello “alternativo” dell’escursionismo a piedi o in bicicletta o in camper. Lo sport, ma anche le attività motorie fruibili da una più ampia massa di persone, possono essere – più di quanto già non sia – un’importante occasione di migliorare la qualità della vita per i residenti, ma anche attrarre una certa categoria di turisti o di utenti del territorio circostante. Il Centro Sportivo, la valorizzazione del Monte Zuoli, di percorsi sentieristici e ciclabili, l’attività sportiva giovanile sono gli aspetti su cui puntare. Questi sono anche i settori a cui indirizzare i giovani verso lavori di tipo nuovo per il nostro territorio.
RISORSE
E’ forse il capitolo più importante di tutti. Le parole d’ordine sono ottimizzazione e razionalizzazione, ma anche integrazione, nella più assoluta trasparenza, tra pubblico e privato. Garanzia e qualità dei servizi, ma anche taglio dei costi. Una sfida difficile, ma l’unica credibile. Si dovrà porre mano a nuove ipotesi per la gestione del centro sportivo visto che – entro il 2011 – il Comune non potrà più conservare la proprietà della Srl (e neppure ritornare ad una gestione diretta) e verificare l’assetto della Fondazione Museo Arti e Industria che, invece, potrebbe ulteriormente espandersi e consolidare le attività che svolge. E’ però importante ipotizzare altre cose come la compartecipazione a progetti sovracomunali per attività sociali, culturali e turistiche, la possibilità di formalizzare convenzioni con società private, singoli cittadini, associazioni no profit per microgestioni di aree pubbliche o di piccoli servizi. Tutto da vedere e da verificare, infine, l’assetto delle risorse finanziarie disponibili per l’Amministrazione Comunale ovvero trasferimenti da parte della Commissione Europea, dello Stato e della Regione, imposizione fiscale locale; sono questioni fondamentali sulle quali – peraltro – si può intervenire, localmente, solo in modo limitato. La questione “demaniale”, ma anche quella di possibili alienazioni o trasferimenti di proprietà comunali è un altro aspetto da valutare con cura, senza pregiudiziali, ma studiando bene il rapporto costi benefici. Su tutti questi aspetti c’è l’incertezza di fondo legata alla realizzazione o meno del federalismo (IMU, tassa di scopo), ma sono tutti aspetti per i quali non è accettabile il dilettantismo o addirittura il semplice disinteresse come se fossero elementi invariabili.