Archivi categoria: Cusio

Palazzetto dello sport di Gravellona: verso il nulla! È un caso provinciale!

image Nel consiglio comunale dei giorni scorsi la maggioranza ha approvato l’atto di indirizzo al tecnico comunale per  liquidare l’impresa, sospnedere i lavori e proseguire verso il nulla. Riportiamo l’intervento del consiglire di minoranza del PD Gianni Morandi.
Era il 24 febbraio 2003 quando il Consiglio Comunale di Gravellona approvava il progetto preliminare di palazzetto polifunzionale come opera di accompagnamento “olimpiadi 2006”.
Sono passati sette anni e mezzo e siamo ancora lontani dall’inaugurazione di quella che per ora rimane la più grande opera pubblica mai realizzata dall’amministrazione di Gravellona. Se ne è già parlato tanto ma se ne parlerà ancora tanto, e vorrei che coloro che si sono già stufati di parlarne si rendessero conto che è preciso dovere di ogni consigliere rinunciare al lusso di pensare che non è un problema suo perché tanto c’è già chi se ne occupa, è dovere di noi tutti affrontare questa vicenda. 
 E’ anche una delle più grandi opere pubbliche a livello provinciale e personalmente ritengo che sarebbe ora che anche al di fuori di Gravellona qualcuno si prendesse la responsabilità di dire esattamente come la pensa e come intende contribuire, qualora sia nella condizione di poterlo fare, su quello che dovrà essere il ruolo e la funzione di questa struttura e soprattutto chi si prenderà carico dei suoi costi di gestione.
A questo riguardo, il nostro sindaco ha tutta la mia solidarietà poiché è stato lasciato completamente solo, rimandando a un non ben definito futuro la costituzione di una qualche forma di collaborazione e dribblando platealmente il famoso protocollo d’intesa che era stato approvato dalla giunta gravellonese lasciando peraltro intendere che, esistendo già una cabina di regia, non era necessario costituire altre forme di collaborazione formalizzate. Per la cronaca andrebbe ricordato che quella cabina di regia è la stessa che aveva approvato, permettendone il proseguimento dell’iter e quindi l’appalto, il progetto che ora si intende bloccare.

In ogni caso credo che non sia ora il caso di ripetere i numerosi passaggi che sono avvenuti fino ad oggi ma vorrei provare a mettermi nei panni dei numerosi cittadini che rimangono ogni giorno più confusi dall’evolversi degli eventi, vorrei a provare a mettermi nei panni di chi si sente comunque in qualche modo interessato ed è obbligato a farsi un’idea semplicemente in virtù delle informazioni che riceve dalla stampa e dal passaparola che non sempre riesce mantenere inalterato il senso delle notizie che trasporta.

l’estrema semplificazione di quello che avviene stasera è la seguente: il comune invita il tecnico comunale a trovare un accordo con l’impresa, che stava realizzando i lavori di costruzione del palazzetto con le piscine, affinché se ne vada lasciando i lavori incompiuti per poi fare un nuovo progetto che preveda un centro congressi al posto delle piscine. Naturalmente anche il più ingenuo dei cittadini non informati capirà al volo che un’impresa che ha vinto un appalto da 5 milioni di euro non se ne va gratis dopo aver fatto lavori per circa 2 ma pretende, e ne ha il diritto, un giusto indennizzo che in pratica corrisponderà al costo netto della vostra volontà di cambiare il progetto.

La seconda che cosa che anche un cittadino semplice come potrei essere io, in quanto persona le cui braccia sono giustamente impiegate in agricoltura, è che alla fine di tutta questa vicenda si troverà ad avere, se tutto va bene, un centro congressi al posto di un impianto sportivo completo di piscine. Ovviamente non voglio ledere il diritto di coloro che aspettano con ansia che finalmente si realizzi un nuovo centro congressi, anzi vorrei tranquillizzarlo con il fatto che per esempio è emerso ultimamente, che il progetto del nuovo teatro di Verbania prevede anch’esso come possibile utilizzazione anche quella congressuale che andrebbe a sommarsi al palazzo dei congressi di Stresa e ad altre strutture ricettive alberghiere con annesse strutture congressuali di un certo rilievo. Mi metto però nei panni anche di coloro che invece ritengono che sarebbe più utile avere le piscine e che fanno fatica a credere al privato filantropo che le farebbe a sue spese.

Infine provo a fare un ulteriore sforzo per capire questa logica che vorrebbe che se completiamo le piscine già mezze costruite poi non saremmo in grado di gestirle a cause degli eccessivi costi, se invece noi non le facciamo diventa conveniente farle per un privato; allo stesso tempo mi viene detto che un privato non realizzerebbe mai un centro congressi a Gravellona, poiché non vorrebbe mai sobbarcarsene i costi di gestione, mentre noi che vogliamo evitare di avere costi di gestione per le piscine riteniamo conveniente realizzare il centro congressi; giuro che non capisco.

Lascio a voi la responsabilità di fare questa scelta insieme alla responsabilità di aver sospeso i lavori mettendo l’impresa in condizioni di pretendere un ulteriore riconoscimento di danno. Rimango convinto che sarebbe più utile un palazzetto delle sport completo, in cui la filosofia di fondo sia la possibilità di praticare lo sport da parte di tutti e per il maggior numero di sport possibili compresi quelli acquatici, al posto di una struttura in cui la filosofia sia solamente contemplativa.

 La decisione, che verrà oggi per la prima volta manifestata con un atto deliberativo, non sarà sicuramente la parola fine a questa vicenda, è soltanto un altro piccolo passo in questa intricata vicenda che avrà delle conseguenze che nessuno conosce con precisione, si possono solo fare delle supposizioni nonostante l’ostentata sicurezza da parte di chi la vuole approvare; personalmente la considero una scelta sbagliata poiché sbagliata è la scelta di stravolgere la natura del progetto complessivo; a voi la responsabilità di approvarla e di affrontarne le conseguenze.

Consigliere comunale

Giovanni Morandi

Il Pd omegnese sostiene e sosterrà il progetto di legge per l’autonomia del VCO.

image COMUNICATO STAMPA – Il Pd omegnese sostiene e sosterrà il progetto di legge per l’autonomia del VCO.
Nessuna persona in buona fede può dubitare della nostra determinazione nel rivendicare che la specificità del VCO debba essere concretamente riconosciuta con funzioni, compiti e risorse adeguate.
La polemica scatenata dal centrodestra omegnese in relazione alla votazione differenziata occasione dell’ultimo consiglio comunale non ha senso.
Basta guardare il dispositivo finale dell’ Ordine del giorno proposto dalla Minoranza per farsene un’idea: “Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta a far proprio l’ordine del giorno approvato dal Consiglio Provinciale e a trasmetterlo alla Regione Piemonte”.
A questo si accompagnava l’invito rivolto al Presidente della Provincia affinché riconsiderasse la scelta di revocare l’adesione all’UNCEM, riprendendo un dialogo e una collaborazione con l’associazione che rappresenta i comuni e le comunità montane. Tutto ciò nella convinzione che l’Uncem non solo non ostacola il processo dell’autonomia ma la caldeggia come tutto ciò che favorisce lo sviluppo dei territori montani.
E’ stata manifestata, da parte del gruppo del Pd, la disponibilità a votare separatamente l’ordine del giorno provinciale e l’invito al presidente Nobili sui rapporti con l’Uncem.
l’ostracismo della maggioranza nel voler mettere da parte questo tema ha portato ad un atteggiamento critico da parte dell’opposizione e, alla fine, ognuno ha votato il proprio documento.
Nulla di più e nessuna ripicca. Parlare di “proposta indecente” come fa la Lega Nord è del tutto fuori luogo.
Del resto il tentativo di mettere zizzania, cercando di speculare su questa vicenda, non merita grandi commenti.
A differenza del centrodestra, dove autorevoli esponenti in passato hanno fatto di tutto per impedire persino la nascita della nostra Provincia, noi abbiamo sempre manifestato, in tutte le sedi, un atteggiamento coerente e l’impegno per rafforzare l’istituzione provinciale del VCO.
La conferma è negli atti e nei fatti.
Montare una polemica su questa vicenda forse serve al centrodestra locale per cercare, maldestramente e con qualche affanno, di distogliere l’attenzione dal problema vero che i cittadini omegnesi si trovano sotto gli occhi tutti i giorni: il fallimento di questa amministrazione.

Marco Travaglini, coordinatore circolo Pd Omegna
 
PD VCO  – Ufficio stampa

LABRIOLA SI DIMETTA: non assicura il funzionamento della Commissione LL.PP. a Gravellona

image Il sospetto che il Consigliere leghista Antonio Labriola non sia in grado di assicurare, come Presidente, il regolare funzionamento della Commissione Lavori Pubblici si è ormai trasformato in certezza.
Da quattro mesi non solo non ha provveduto a convocare la Commissione con i tecnici incaricati, dopo una ufficiale richiesta delle minoranza (datata 17 maggio !), ma non è stato in grado di rilasciare una sola dichiarazione a giustificazione del suo inadempiente operato. è muto da 120 giorni, come il suo partito ! Pretendiamo a questo punto che si esprima direttamente e non sempre per voce del Sindaco, spiegando i motivi di tale comportamento. Ci permettiamo di ricordagli che chi accetta l’incarico di amministrare una città è responsabile nei confronti di tutti i cittadini ed è tenuto a svolgere con indipendenza, imparzialità e rispetto delle norme gli incarichi assegnati. Ma forse non conosce il Regolamento del Consiglio Comunale !
O Labriola è disposto ad assumere a pieno il suo ruolo di Presidente o si faccia da parte, torni a fare il semplice componente e passi la mano ad un suo compagno di partito o ad un altro consigliere di maggioranza, al fine di recuperare ed assicurare la piena operatività di uno strumento di partecipazione e controllo come la Commissione dei lavori pubblici.
l’impressione è che tolto il Sindaco nessuno abbia le idee chiare sul destino del Palazzetto, nè l’Assessore Nocilla che pur avendo la delega ai Lavori Pubblici è sparito, né tanto meno la Lega
che ci ha abituato ad un perenne ed imbarazzante silenzio.
Intanto attendiamo fiduciosi l’intervento del Prefetto che ci auguriamo possa ripristinare il corretto funzionamento delle Commissioni consigliari e garantire le legittime prerogative della minoranza.

IL COORDINATORE CITTADINO PD
Roberto Birocco

Idee per Omegna e per il PD

imageIl centro destra, a Omegna, per una serie di contingenze favorevoli, ha avuto la sua possibilità ed ha fallito. Era tutto sommato ragionevole che, in un contesto nazionale deluso dal Governo Prodi bloccato e diviso, gli elettori omegnesi – nel 2007 – provassero, anche localmente, a indicare una strada diversa rispetto a quella percorsa negli ultimi decenni. Ne è venuta fuori una compagine deludente, sostanzialmente incapace di amministrare non solo in termini di obiettivi strategici per lo sviluppo della città, ma anche sulle “piccole cose” che erano state il loro cavallo di battaglia in campagna elettorale.
Credo che i cittadini omegnesi, anche quelli che – in assoluta buona fede – speravano che l’alternanza di forze politiche diverse alla guida della città potesse imprimere una svolta positiva  alla città si siano resi conto che non si inventa una classe politico amministrativa dal nulla e che, invece di un auspicabile rinnovamento, si rischia di precipitare in una rovinosa caduta.
Le facili promesse, se disattese, inducono a riflettere (per chi ne ha gli strumenti) ma soprattutto possono determinare disinteresse, disimpegno, rifiuto aprioristico rispetto alla politica. (segue)
Chi allora si vuole porre l’obiettivo di ribaltare l’attuale situazione deve saper confrontarsi con questi due aspetti, uno che potremmo definire “di vantaggio”, un secondo – invece – che potremmo chiamare “di preoccupazione”:
1.    la consapevolezza diffusa che l’Amministrazione Quaretta, il PdL e la Lega non abbiano saputo cogliere l’occasione che era stata loro presentata;
2.    l’opinione altrettanto evidente che molti semplicemente non credono in alcuna alternativa e preferiscono abdicare a qualsivoglia impegno politico amministrativo, tanto “sono tutti uguali”.

Nuovi scenari

Non solo ad Omegna, ma forse soprattutto nel Cusio, lo scenario economico e sociale si è rapidamente modificato negli ultimi anni ed in maniera pesante. Tutte le crisi del passato avevano trovato una via d’uscita; la chiusura di aziende era sempre stata compensata dalla nascita di altre attività produttive ed anche quando era evidente che il lavoro manufatturiero non potesse più espandersi, era ragionevole pensare che l’economia della città e del territorio potesse essere integrata dallo sviluppo dei servizi, delle attività commerciali, turistiche e culturali. Anche le Amministrazioni che si sono succedute hanno saputo governare questo processo e migliorare la qualità della vita in città.  Finito lo sviluppo urbanistico – in parte disordinato  – degli anni sessanta e settanta, Omegna ha saputo dotarsi di infrastrutture e servizi di buona qualità come le strutture sanitarie, gli asili nido e il centro sportivo e, successivamente, ha colto l’esigenza di trasformare la città con investimenti per ampliare l’offerta scolastica, formativa e culturale, mettere in campo politiche sociali attente ai bisogni della gente, ripensare la città con importanti trasformazioni urbanistiche come il recupero del centro storico, il Forum e il resto dell’ ex area Pietra, la passeggiata a lago e lungo la Nigoglia, il rapido ed efficace riassetto idrogeologico dopo l’alluvione del 1996, il rifacimento praticamente totale della rete acquedottistica e fognaria. E’ stupefacente che in questi ultimi anni di gestione del centro destra, l’unico ricorrente e stonato ritornello fosse quello di lamentarsi degli oneri residui lasciati dalle “precedenti amministrazioni di sinistra”; sono costi legati ad investimenti che erano assolutamente necessari per lo sviluppo della città.
Ma ora lo scenario – come si diceva – è in rapida evoluzione ed è necessario, da parte del centro sinistra e di chi ambisce ad amministrare la città, non semplicemente ribattere e polemizzare in maniera tutto sommato sterile alle lamentazioni e all’immobilismo della Giunta Quaretta.
E’ indispensabile tracciare nuove vie, ripercorrendo solo in parte le intuizioni strategiche abbozzate in passato: certamente il futuro di Omegna si giocherà sull’integrazione tra il mantenimento di alcune attività produttive e lo sviluppo del terziario (nelle sue varie accezioni), ma la qualità di questa integrazione è tutta da verificare e ripensare.
Alcune linee guida, ma soprattutto esemplificazioni e concreti progetti (peraltro da verificare e approfondire):

LAVORO, INDUSTRIA E ARTIGIANATO

Solo un’ industria qualificata, caratterizzata da innovazioni di prodotto e di tecnologia, avrà la possibilità di competere in un’economia globalizzata; per capire questa verità, non dobbiamo peraltro andare lontano poiché un importante esempio l’abbiamo in casa con Alessi che – praticamente unica tra le aziende del casalingo – ha saputo adeguarsi positivamente, anzi indicare la strada giusta da seguire.
Anche l’artigianato che, in passato, aveva assicurato un tessuto connettivo importantissimo per le attività industriali locali, può continuare ad avere un futuro solo se è capace di “emanciparsi” attraverso una fortissima specializzazione, oppure attraverso la costituzione di una filiera di produzione che assicuri autonomia invece che dipendenza.
In quest’ottica è possibile lavorare per l’inserimento dei giovani in nuove attività produttive, verificando anche possibili iniziative di tipo cooperativo o contratti di lavoro innovativi come quelli ipotizzati dal giuslavorista Ichino (sperimentalmente, perché non proporli nei contratti integrativi aziendali o territoriali?)
Esiste peraltro una fascia di lavoratori che lavorano o hanno lavorato in aziende in crisi, difficilmente recuperabili ad attività produttive similari, ai quali è necessario dare delle risposte concrete ai loro problemi. Le situazioni vanno viste per quelle che sono, oggettivamente diverse a seconda dei casi: per chi è relativamente giovane è indispensabile chiedere a Regione e Provincia l’attivazione di corsi di formazione e riqualificazione legati ai progetti di nuovi insediamenti che vengono prospettati da Provincia, Tecnoparco e Camera di Commercio; per gli altri, è importante non solo garantire gli ammortizzatori sociali che accompagnino alla pensione, ma individuare microprogetti, socialmente utili, che possano dare una prospettiva dignitosa e valorizzare le persone anche sul piano umano.

COMMERCIO, TURISMO E SPORT
Sono le alternative che, in realtà, non sono mai decollate. Forse è utile ricordare a noi stessi e a chi si occupa di questi settori che non si tratta di pensare a soluzioni che – da un punto quantitativo – possono sostituire il lavoro che, in passato, era quello operaio e manifatturiero. Anchi qui, probabilmente, la chiave di lettura è “la qualità”. Lamentarsi che il commercio è in crisi perché si sono aperti i supermercati non serve, bisogna invece trovare la strada per specializzarsi, lavorare per obiettivi comuni, stringere sinergie con l’ente locale.
Il turismo su cui puntare, ad Omegna, è – per forza di cose – quello “di nicchia” (ad esempio il turismo scolastico legato a Rodari e alla ludoteca, sempre che non si banalizzi e si lasci scadere anche questa opportunità), quello complementare all’offerta turistica già esistente ad Orta e sul Lago Maggiore, quello “alternativo” dell’escursionismo a piedi o in bicicletta o in camper.
Lo sport, ma anche le attività motorie fruibili da una più ampia massa di persone, possono essere – più di quanto già non sia – un’importante occasione di migliorare la qualità della vita per i residenti, ma anche attrarre una certa categoria di turisti o di utenti del territorio circostante. Il Centro Sportivo, la valorizzazione del Monte Zuoli, di percorsi sentieristici e ciclabili, l’attività sportiva giovanile sono gli aspetti su cui puntare. Questi sono anche i settori a cui indirizzare i giovani verso lavori di tipo nuovo per il nostro territorio.

OFFERTA SCOLASTICA, FORMATIVA E ATTIVITA’ CULTURALI

Si è lavorato molto, in passato, in questa direzione (Istituzione del Liceo Artistico che si è affiancato a quello Scientifico, culminato con la costruzione in corso della nuova sede,  tempo pieno e indirizzo musicale nella scuola primaria, sviluppo di attività legate alla formazione professionale, Università della III° età, nascita della Fondazione Museo Arti e Industria e della ludoteca legata a Gianni Rodari). Proseguire su questa strada, diversamente dallo scadimento di questi ultimi tempi, è assolutamente fondamentale, ma si tratta anche di lavorare per migliorare strutture e organizzazione; è auspicabile, una volta finito il nuovo Liceo (più del corso musicale sarebbe forse utile richiedere il corso linguistico), verificare le seguenti ipotesi:
•    la creazione di due Istituti Comprensivi in luogo delle due direzioni didattiche e della scuola media, con cicli elementari-medie sia a Crusinallo che a Cireggio, oltre che ad Omegna;
•    concentrare, se possibile, ITC e Dalla Chiesa nell’edificio di via Colombera (oltre a quello delle ex scuole elementari di Crusinallo);
•    dismettere l’edificio della Madonna del Popolo e pensare di trasferire le elementari di Omegna negli edifici attualmente occupati dal Dalla Chiesa e/o dalla formazione professionale;
•    utilizzare gli spazi del palazzo di via De Amicis, oltre che per la scuola media, per l’educazione degli adulti e la formazione professionale (ed eventualmente per uffici comunali).

SERVIZI SOCIALI, SANITARI E ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

l’esperienza del CISS di Omegna (unico a carattere interprovinciale) ha significato che è possibile superare i municipalismi e individuare un assetto organizzativo, funzionale, finanziario accettabile e garante di un rapporto costi benefici positivo. E’ una strada da proseguire, sperabilmente senza contrapposizioni partitiche come quelle che il centro destra ha voluto forzare esautorando senza motivi e prima della scadenza naturale la gestione precedente.
l’Ospedale di Omegna (polialbulatori ASL e centro Ortopedico di Quadrante), nel contesto dato è quanto di “possibile” avere; si possono certo ipotizzare soluzioni di altro tipo come la riproposizione dell’ospedale unico, ma l’obiettivo più ragionevole per i prossimi anni è il consolidamento di questa situazione. Analogo discorso per la Casa di Riposo e per le sue convenzioni con l’Asl per le degenze post acuzie o malattie croniche.
La scelta recente dell’Amministrazione Comunale (contrastata) di concentrare il servizio degli asili nido in due strutture invece che in tre è accettabile se vengono mantenuti, in termini qualitativi e quantitativi, i servizi precedenti. E’ la linea della qualità, dell’efficienza e della compatibilità economica che non va combattuta, ma assunta con coraggio.
Le associazioni di volontariato esistenti a Omegna (numerose e attive) sono un patrimonio di valore che va preservato, seguito con attenzione e valorizzato non solo attraverso il lavoro di un assessore preposto, ma con possibili deleghe specifiche a consiglieri comunali e attraverso il coinvolgimento dei Consigli di Quartiere.

SERVIZI AMBIENTALI
In questi anni, spesso se non esclusivamente su iniziativa di amministratori del centro sinistra, alcuni servizi importanti come la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, la gestione del ciclo idrico integrato, oltre ai trasporti, sono diventati servizi gestiti a livello intercomunale o provinciale. E’ stata una scelta lungimirante che diventa, ora, addirittura scelta obbligata sia per le disposizione di legge, sia per oggettiva necessità in termini di efficienza e di efficacia. Bisogna proseguire su questa strada, assicurando peraltro il controllo pubblico sia delle scelte generali, sia di quelle tecnico gestionali. l’amministrazione comunale e i cittadini, anche attraverso il dibattito e il confronto di cui i partiti e le associazioni possono e debbono essere protagonisti, hanno il compito di esercitare una efficace attività di indirizzo e controllo, tesi sia a garantire i migliori standard di servizio, sia la salvaguardia ambientale. Mantenere e incrementare la raccolta differenziata e l’effettivo riciclo dei materiali, garantire i necessari investimenti per la qualità delle acque, incrementare l’uso del trasporto pubblico sono gli orizzonti strategici su cui misurarsi; l’efficiente gestione industriale di questi servizi deve porsi l’obiettivo di contenere costi e tariffe, senza però pregiudicare gli investimenti necessari.

URBANISTICA E TRASFORMAZIONE DELLA CITTA’

Il percorso da compiere, con più determinazione di prima, è quello individuato già da anni. Trasformazione delle aree industriali e artigianali dismesse o collocate in zone ormai a diversa destinazione urbanistica in aree destinate ad usi abitativi, a servizi pubblici e privati, privilegiando la qualità rispetto alla quantità; riutilizzo degli edifici esistenti evitando ulteriori consumi del suolo, ben sapendo – peraltro – che questo indirizzo non va assunto in maniera manichea poiché possono esistere aree di completamento, già urbanizzate o facilmente urbanizzabili, che consentono di soddisfare alcune esigenze che si presentassero. In questo quadro, diventano essenziali alcune aree strategiche come la ex Girmi, la ex conceria Beltrami, l’area della Fiumetta o del lungo Strona tra Crusinallo e Verta, Agrano, lo stesso Monte Zuoli e la vetta del Mottarone.

RISORSE

E’ forse il capitolo più importante di tutti. Le parole d’ordine sono ottimizzazione e razionalizzazione, ma anche integrazione, nella più assoluta trasparenza, tra pubblico e privato. Garanzia e qualità dei servizi, ma anche taglio dei costi. Una sfida difficile, ma l’unica credibile. Ne abbiamo già parlato riferendoci al capitolo dei servizi sociali, sanitari e ambientali. Si dovrà porre mano a nuove ipotesi per la gestione del centro sportivo visto che – entro il 2011 – il Comune non potrà più conservare la proprietà della Srl (e neppure ritornare ad una gestione diretta) e verificare l’assetto della Fondazione Museo Arti e Industria che, invece, potrebbe ulteriormente espandersi e consolidare le attività che svolge.
E’ però importante ipotizzare altre cose come la compartecipazione a progetti sovracomunali per attività sociali, culturali e turistiche, la possibilità di formalizzare convenzioni con società private, singoli cittadini, associazioni no profit per microgestioni di aree pubbliche o di piccoli servizi.
Tutto da vedere e da verificare, infine, l’assetto delle risorse finanziarie disponibili per l’Amministrazione Comunale ovvero trasferimenti da parte della Commissione Europea, dello Stato e della Regione, imposizione fiscale locale; sono questioni fondamentali sulle quali – peraltro – si può intervenire, localmente, solo in modo limitato. La questione “demaniale”, ma anche quella di possibili alienazioni o trasferimenti di proprietà comunali è un altro aspetto da valutare con cura, senza pregiudiziali, ma studiando bene il rapporto costi benefici. Su tutti questi aspetti c’è l’incertezza di fondo legata alla realizzazione o meno del federalismo, ma sono tutti aspetti per i quali non è accettabile il dilettantismo o addirittura il semplice disinteresse come se fossero elementi invariabili.

IL PARTITO DEMOCRATICO
I temi sopra indicati  dovranno essere quelli su cui lavorare, riflettere, ascoltare punti di vista, individuare un percorso plausibile poiché su di essi e sulla nostra capacità di farli considerare elementi essenziali per il futuro della città si gioca la nostra credibilità per tornare ad amministrare Omegna. Ma il partito ed il suo ruolo non possono esaurirsi su questi temi.
Coinvolgere soprattutto i giovani e coloro che si disinteressano alla politica o, peggio, la considerano semplicemente qualcosa da evitare o da subire presuppone una visione più ampia, la disponibilità e la capacità di affrontare altri temi come la globalizzazione, l’etica, i valori e i diritti, ma anche questioni “più leggere” come lo spettacolo, lo sport, il divertimenti, lo stare insieme in modo felice. Anche di questo il partito di Omegna dovrà occuparsi con un lavoro di squadra, coinvolgendo tutti, ma avendo un occhio di riguardo per la competenza, la disponibilità, l’impegno. Non dovrà essere trascurato anche il compito di maggiormente coinvolgere le varie anime del Partito Democratico poiché, anche nel Cusio, questo processo è rimasto a livello embrionale.
Le riunioni dovranno essere, di norma, settimanali per la segreteria e il direttivo, mensili o bimensili (su temi specifici) per l’assemblea degli iscritti. E’ opportuno che vengano convocate non solo presso la sede del Circolo Ferraris, ma anche in altri luoghi per favorire il più ampio contatto con le realtà cittadine.
E’ importante, ogni volta, fissare un ordine del giorno a cui attenersi e concludere la riunione con un verbale ed eventualmente con impegni o decisioni fissate.
E’ importante che si sviluppino commissioni o gruppi di lavoro che potranno – di volta in volta – proporre relazioni, relazioni o proposte al direttivo.
In preparazione della scadenza elettorale amministrativa (ed, eventualmete, di quella politica o di quella regionale che – peraltro – non saranno determinate da noi) è necessario un rapporto con le altre forze politiche della città (quelle del centro sinistra, ma anche interlocutori diversi, come i Consigli di Quartiere, possibili liste civiche e soggetti o gruppi non istituzionali) in modo da verificare sia contenuti programmatici, sia indicazioni di candidature non solo per il ruolo di Sindaco, ma anche di candidati a ricoprire altri ruoli amministrativi (assessori, enti di II° grado, presenze in enti e associazioni). Il compito di condurre questi incontri è della segreteria e del gruppo consiliare.
Entro il 2011 dovrà essere completato il percorso per individuare le candidature di cui sopra con l’ipotesi di procedere a primarie di coalizione.
La lista del PD per il rinnovo del Consiglio Comunale dovrà essere caratterizzata da poche figure “storiche” e da un alto tasso di rinnovamento, anche generazionale e di genere.
Il Circolo di Omegna e la sua segreteria dovrà assumere anche il ruolo di coordinamento sia politico che amministrativo con tutta la realtà cusiana, compreso i territori della Provincia di Novara gravitanti sul lago d’Orta. Il segretario del Circolo di Omegna o suo rappresentante dovrà richiedere di essere parte integrante del gruppo dirigente provinciale.

                Gianni Desanti

Gravellona: il PD torna a chiedere il referendum

image Il partito democratico di Gravellona Toce torna a chiedere una consultazione popolare sul futuro del palazzetto e sulle piscine comunali.  Oggi, sit in di protesta lungo il mercato settimanale durante il quale i democratici tocensi hanno protestato contorro la decisione dell’amministrazione Giro di bloccare il progetto per la realizzazione delle piscine comunali all’intenro del nuovo palazzetto comunale.
“Non ci opponiamo ad un palazzetto più capiente ad indirizzo polivalente – hanno spiegato dal PD gravellonese – ma siamo contrari alla scelta dell’amministrazione di eliminare un servizio, quello delle piscine, già previsto nel progetto esecutivo varato dalla precedente amministrazione”. Inoltre, ha detto l’ex sindaco di Gravellona Toce Anna Di Titta, “l’amministrazione comunale ha più volte ribadito la convocazione di una commissione per la valutazione del quesito referendario, ma la commissione consigliare competente è immobile da tempo”. Pronta la replica del governo tocense guidato dal sindaco Massimo Giro, che sulla questione commissione, dice: “gli uffici stanno predisponendo una bozza della modifica di attuazione del regolamento, che prima dovrà essere approvata dalla commissione istituzionale, e poi sottoposta al consiglio comunale per la sua approvazione. Solo dopo questi due passaggi sarà possibile istituire una commissione referendaria per la valutazione di ammissibilità e la formulazione del quesito.”
(dal sito di televco)

ll nuovo palazzetto dello sport, con le piscine, non è della Fulgor ma dei gravellonesi!

image Il nuovo palazzetto dello sport di Gravellona, con le piscine, non è della Fulgor ma dei gravellonesi.
Questa è la prima cosa da chiarire al sindaco Giro (dopo le sue recenti dichiarazioni alla stampa locale) che sta trattando fra silenzi, no comment, mancate convocazioni delle commissioni consigliari, la più grande opera pubblica mai costruita in città, come se fosse il suo garage.
Non essendo una sua ed esclusiva proprietà ha il dovere di spiegare puntualmente e dettagliatamente, non solo ai consiglieri di opposizione ma a tutti, ogni cambiamento o diversa destinazione della struttura, quantificando i costi di tali operazioni.
Dopo un anno dalle prime dichiarazioni di stop ai lavori, non sentire il bisogno di lllustrare il “nuovo” progetto di ampliamento a scapito delle piscine è segno di profonda arroganza e grande dilettantismo nel governo della città.
Giro parla con una leggerezza inaudita di un nuovo progetto e di 500-600 mila € spesi per liquidare l’attuale ditta costruttrice che sarà libera di lasciare il cantiere a costruzione da ultimare, senza che scelte così importanti siano supportate da atti, perizie o progetti preliminari. Millanta verifiche tecniche a supporto dell’ampliamento a 2.000 posti del palazzetto che nessun consigliere ha mai potuto conoscere o discutere nella Commissione lavori Pubblici.
Ad oggi si è reso artefice solo del blocco e dell’abbandono del progetto, sostituendolo con vuoti proclami di collaborazione e finte intese istituzionali con Provincia e Regione di cui non v’è nessuna traccia ufficiale scritta .
La Lega che ha la presidenza della Commissione Lavori pubblici asseconda il Sindaco nel non voler discutere il problema alla luce del sole e spreca il suo tempo giocando alla consegna di “tapiri” a chi gli pone da mesi domande legittime a cui non sa cosa rispondere.
Il Partito Democratico è sconcertato di fronte ad un tale esempio di pressappochismo, di irresponsabilità e di assoluta mancanza di spirito democratico nelle scelte cruciali per lo sviluppo della città. l’importanza dell’argomento dovrebbe vedere impegnata la maggioranza, se non a ricercare la totale intesa con l’opposizione, almeno a garantire la piena informazione e trasparenza .
Il Partito Democratico si augura di non dover assistere a breve ad una lievitazione nei costi di progettazione e costruzione di un impianto che, anziché diventare in breve tempo un importante e atteso servizio per i cittadini, come era la piscina, si trasformi in un cumulo di cemento in stato di abbandono, soggetto ai danni dell’incuria in attesa di nuovi finanziamenti pubblici o privati.
E intanto sul fronte del regolamento per il referendum sulle piscine fra i cittadini proposto dal nostro partito, tutto tace. Il parere della gente a loro non interessa !

Il coordinatore PD Gravellona Toce
Roberto Birocco