La Giunta regionale ha approvato ieri un disegno di legge presentato dal vicepresidente Aldo Reschigna sul riconoscimento della specificità della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola in quanto interamente montana e confinante con Paesi stranieri.
Da questa caratteristica deriveranno particolari condizioni di autonomia nella gestione delle funzioni e delle risorse, capaci di valorizzarne le peculiarità territoriali, economiche e sociali.
“Dopo l’approvazione del disegno di legge da parte della Giunta regionale”, spiega Aldo Reschigna, “il provvedimento passa ora in Consiglio regionale per la sua approvazione rispetto alla quale la Giunta Regionale ha richiesto la sede legislativa al fine di accelerarne l’iter. E’ un passaggio fondamentale per riconoscere e valorizzare le specificità e le prospettive della nostra Provincia”.
Nelle prossime settimane la Giunta regionale presenterà al Consiglio regionale, assieme al riordino complessivo delle funzioni da mantenere in capo alle Province, un disegno di legge che conterrà anche le funzioni per la autonomia amministrativa del VCO.
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Autonomia montana, il PD lavora: basta lezioni da Marcovicchio.
Ho letto, in questi giorni scorsi, una dichiarazione del consigliere provinciale Matteo Marcovicchio, che afferma, con grande passione, l’urgenza di giungere in tempi rapidi alla definizione dell’autonomia per il Verbano Cusio Ossola al fine di evitare a questo territorio un destino di marginalità e di spoliazione, secondo lui già segnata.
Vorrei rassicurarlo sul fatto che questa valutazione è la stessa che ho fatto e sto facendo io, con gli amici del gruppo provinciale “Progetto VCO” e con il presidente Costa, e su questo tema, insieme, stiamo lavorando per portare a compimento l’iter procedurale del DDL regionale presentato in autunno dai cinque sindaci dell’Ossola e che ha l’obiettivo di formalizzare l’attribuzione al VCO della specificità montana cosiddetta, prevista dallo Statuto Regionale e ribadita dalla Legge Delrio, nonché dalla Riforma Costituzionale in itinere, come votata, non più tardi di pochi giorni fa, alla Camera, grazie all’impegno ed all’azione dell’on. Enrico Borghi, parlamentare di questo territorio, del quale rappresenta con decisione gli interessi.
Il consigliere Marcovicchio , non si sa che agenda abbia consultato, deve prendere atto atto che l’on. Borghi è costantemente a disposizione degli amministratori del VCO e su questo argomento particolare della specificità montana e dell’autonomia territoriale sta coordinandosi con la Regione Piemonte, con i suoi colleghi sindaci e con gli esponenti del PD ai vari livelli di governo per giungere a condividere una legge regionale che sia la migliore possibile e la più utile a mettere in sicurezza la peculiarità ed i servizi della nostra area provinciale.
Posso assicurare di quest’impegno perché lo constatiamo regolarmente dal fronte provinciale, dove si agisce con il coordinamento del Presidente Stefano Costa proprio per tenere fede ad un ordine del giorno approvato in Consiglio Provinciale all’unanimità, e quindi anche dal consigliere Marcovicchio, che coinvolge, e nei prossimi giorni lo farà ancora di più, la partecipazione dei Sindaci alla revisione e definizione del testo del disegno di legge regionale da portare in votazione in tutti i consigli comunali.
E’ evidente che il lavoro su questo tema comporta, per usare un concetto del Presidente Mattarella, una “riflessione collegiale”, una passione univoca ed un obiettivo condiviso allo stesso modo e di cui tutti e ciascuno abbiano ben chiari valori e contenuti su cui si fonda e su quale storia e su quale futuro affonda le sue radici : se tali significati sono affrontati con coscienza e coerenza, sfrondati da orpelli burocratici, sofisticherie eccessive, scelte, per così dire, più realiste del re, ponendo gli interessi del VCO in cima a qualunque lista di valutazioni, sarà più semplice e più importante servire, da amministratori consapevoli e seri, il VCO, insieme.
Ricordo al consigliere Marcovicchio che negli anni in cui a Roma questa terra era rappresentata da molti parlamentari di centro destra, tanti discorsi sono stati pronunciati in merito, rimasti parole non seguite da fatti tangibili.
Oggi siamo rappresentati nelle istituzioni da un solo parlamentare, Enrico Borghi del PD, che ha però saputo agire con rapidità, saggia freddezza e lucidità politico-amministrativa, affinché ci fosse resa disponibile un’ancora legislativa concreta, a cui il VCO può riferirsi per credere, basta che lo voglia sul serio, che la marginalità ed il declino non sono nel nostro orizzonte.
Escludo, con cognizione di causa, che Borghi ritenga concluso il suo impegno nel merito ed invito perciò, di contro, il consigliere Marcovicchio ad agire con convinzione ancora più rafforzata nei suoi ambiti di competenza, perché è lì, glielo assicuro, dove c’è, sul serio, bisogno di un’assunzione di responsabilità forte e motivata.
Rosa Rita Varallo
Consigliere Provinciale delegato – Capogruppo di “Progetto VCO”
Presidente Assemblea Provinciale PD VCO
Omegna, 1 marzo 2015
Nuova legge regionale sulla semplificazione
“La nuova legge sulla semplificazione, approvata ieri dal Consiglio regionale, rappresenta un passo avanti importante nel rapporto tra pubblica amministrazione, cittadino e impresa”.
Lo ha sottolineato stamani il vicepresidente della Regione Piemonte Aldo Reschigna, presentando agli organi di informazione i contenuti del provvedimento.
Reschigna ha ripercorso la genesi della legge, fortemente voluta dal presidente Sergio Chiamparino di fronte alle richieste emerse dalle forze economiche fin dai primi incontri della Giunta regionale nelle province. “Per questo il presidente Chiamparino inviò una lettera alle realtà economiche chiedendo suggerimenti e spunti per il nuovo provvedimento”, ha ricordato Reschigna. “Il confronto si è sviluppato anche dopo il varo del disegno di legge da parte della Giunta regionale, con incontri diretti e contributi scritti.
Per questo possiamo parlare di una legge fortemente condivisa, frutto del dialogo della Regione con il sistema economico”.
Il vicepresidente Reschigna ha valorizzato il rapporto positivo sviluppatosi tra maggioranza e opposizione nella discussione del provvedimento: “Una delle pagine più belle da me vissute in Regione, con un confronto sempre di merito, mai ostruzionistico, che ha permesso di varare una legge importante in sole tre sedute di aula”.
Resta ora da affrontare il tema dei regolamenti applicativi del provvedimento e la standardizzazione delle procedure regionali su tutto il territorio, insieme con l’introduzione di criteri di proporzionalità nei controlli sulle imprese. L’impegno della Giunta è di concludere questa parte entro il 2015.
La legge interviene sulla maggior parte dei settori in cui opera l’amministrazione regionale, modificando 26 leggi regionali e abrogandone 2.
Porterà a consistenti risparmi di tempi e di costi anche per le aziende, da poche centinaia di euro per le realtà più piccole fino a decine di migliaia per le procedure e le realtà più complesse.
Grande importanza ha il passaggio dalla documentazione cartacea a un uso sempre più diffuso di quella telematica, anche attraverso l’utilizzo del contrassegno telematico, il cosiddetto @e.bollo.
Nel settore del commercio e del turismo si passa dall’autorizzazione alla Segnalazione certificata di inizio attività, la Scia. Aprire un bar sarà molto più semplice, come per le piccole e medie aziende ottenere le autorizzazioni di carattere ambientale, ora tutte unificate nella Autorizzazione unica ambientale.
Una grande semplificazione, con la fissazione di regole certe e chiare, tocca anche l’attività estrattiva, in cui le sanzioni sono state aumentate.
Vengono introdotte la possibilità di prorogare l’autorizzazione delle cave e procedure semplificate per lievi modifiche nei progetti di cave di pietre ornamentali.
Semplificazioni anche in materia urbanistica, con la proroga al 31/12/2012 del recupero a fini abitativi dei sottotetti esistenti, e in materia sanitaria, con l’omogenizzazione delle procedure delle aziende sanitarie e la trasparenza dei loro atti.
Viene inoltre facilitato il passaggio dalle Comunità montane alle Unioni di Comuni. Nel caso delle organizzazioni no profit si va verso il registro unico.
Nella scheda acclusa troverete sintetizzati le principali modifiche introdotte dalla legge.
Torino, 27 febbraio 2015
Le riforme costituzionali e il VCO; conferenza stampa PD
Riforma del titolo V della Costituzione votata nel fine settimana che di fatto suggella la Legge Delrio: in una conferenza stampa al Pd di Verbania lunedì 16 febbraio 2015 spiegate le prospettive per il nostro territorio che dovrebbe diventare una sorta di ‘laboratorio’ per le altre aree montane piemontesi e non solo. Confermata la soppressione delle province, restano i due livelli istituzionali rappresentati da Comune e Regione.
<Gli enti di area vasta succedono alle province e faranno capo alle regioni – ha spiegato l’onorevole Enrico Borghi-, saranno un ente coordinatore ed ordinatore per i comuni. Nel comma 4 dell’articolo 39 il richiamo alle aree montane. Tutto questo assicura una copertura costituzionale al percorso avviato con la Legge Delrio> ha proseguito Borghi.
Presenti anche il presidente del Vco Stefano Costa e la segretaria provinciale Pd Antonella Trapani.
Incontro giovedì scorso del presidente Costa a Palazzo Chigi. Una partita importante sarà quella con le Regioni. <Due importanti passaggi – ha spiegato Costa – saranno la ripresa della legge regionale di riordino degli enti locali che dovrà contenere la nostra specificità montana e poi la questione delle Unioni di comuni che sta a noi condurre al meglio. L’ente di area vasta puo’ mettere a disposizione professionalità alle quali i comuni potranno rivolgersi a costo zero>. Il riferimento è ai circa 130 dipendenti che rimarranno in carico all’ex provincia rispetto agli attuali 170.
Borghi ha concluso con un invito ai comuni per completare l’iter relativo alle unioni. <L’anticamera del non fare nulla è la fusione obbligatoria per quelle realtà amministrative> ha ammonito il parlamentare, criticando anche l’immobilismo di alcuni segretari comunali e della destra. <Rimanere fermi o se possibile tornare indietro, questo pensa la destra sul nostro territorio ma la nostra posizione è esattamente opposta – ha concluso Borghi-, la nostra provincia sarà anche un prototipo per Roma, dalla Capitale ci saranno delle proposte che pero’ andranno attuate>.
Dal sito di AzzurraTV
STRADE PROVINCIALI: IN ARRIVO RISPOSTE CONCRETE
Con riferimento alla lettera inviata dal Presidente della Provincia del VCO, Stefano Costa, nella quale si adombra il rischio di chiusura delle strade provinciali nei prossimi giorni, il parlamentare democratico Enrico Borghi nella giornata di oggi a Roma ha avuto colloqui specifci con il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio e con il sottosegretario agli affari regionali e autonomie Gianclaudio Bressa.
Nel corso dei colloqui, è stato acclarato che l’Amministrazione Provinciale è tenuta in ogni caso a garantire l’erogazione del servizio di pulizia neve e di viabilità e che non è possibile dare corso a nessun tipo di interruzione del servizio pubblico.
Nelle prossime ore, il sottosegretario Delrio invierà al Presidente Costa una comunicazione specifca, con l’indicazione delle modalità tecniche con le quali la Provincia potrà assicurare la prestazione del servizio.
A tale proposito, l’onorevole Borghi dichiara: “Ho avuto un colloquio col presidente Costa, preannunciandogli l’esito dei miei colloqui di oggi e l’imminente invio della lettera da parte del
sottosegretario Delrio con la quale saranno indicate tutte le modalità con le quali sarà possibile continuare a garantire la prestazione del servizio di viabilità per le strade provinciali, non
interrompibile in alcun modo.
Di questa vicenda trovo assolutamente stucchevoli due aspetti. Da un lato la strumentalizzazione sul piano politico, compiuta proprio da chi negli anni scorsi ha avuto rilevanti responsabilità della gestione della Provincia e ha creato le condizioni di predissesto
finanziario non riducendo in alcun modo la spesa corrente dell’ente nonostante l’avvio dei tagli avvenuto nel 2010 e contemporaneamente spendendo risorse che non erano nè state imputate nel bilancio regionale nè trasferite all’ente Provincia . E dall’altro l’atteggiamento della burocrazia provinciale, che oggi scarica sulla politica responsabilità che sono proprie della dirigenza, dopo che per anni hanno assistito inerme a quanto avveniva anche a fronte degli allarmi lanciati a suo tempo
anche dal sottoscritto”.
On. Enrico Borghi
Strade Provinciali: non accuse, ma spiegazioni
Per alcuni questi sembrano i giorni delle provocazioni, ma per noi questo è il momento della serietà e dell’impegno. Mi riferisco, in particolare, alla comunicazione che il Presidente Costa ha trasmesso ai sindaci ossolani, illustrandogli le difficoltà di dar corso ad un servizio essenziale quale quello della pulizia e salatura delle strade.
Di fronte ad una esplicitata difficoltà, l’ex presidente della Provincia del VCO, Alberto Preioni, gioca a fare il provocatore. Si fa anche delle domande: “ Mi chiedo come mai per la montagna, lo Stato non e’ in grado di versare 1-2 milioni di euro” legittima e condivisibile domanda, ma da ex vice Presidente dovrebbe essersi già dato una risposta visto che la sofferenza dell’ente non è imputabile a questa sola stagione e che lui è stato amministratore negli ultimi cinque anni.
Non ricordo che volesse restituire la fascia quando iniziarono i primi tagli o quando era diventato ormai chiaro che la provincia sarebbe andata incontro a gravi difficoltà economiche, se non al fallimento. Forse ha nel cassetto un’altra lettera farlocca che impegna la Regione Piemonte o lo Stato a darci dei milioni?
O, ancora meglio, potrebbe andare dall’ex assessore regionale Quaglia a farsi dare i famosi 4 milioni dei canoni idrici (non risultanti in nessuna voce del bilancio regionale) o dai suoi ex colleghi di giunta provinciale per cercare gli altro otto milioni iscritti nel bilancio della provincia ma privi di copertura?
Questo solo per far riflettere il sindaco di Seppiana sulle sue specifiche responsabilità e magari pensare non solo a restituire la fascia, ma anche il mandato di Sindaco visto che non ebbe il coraggio di restituire quella azzurra della provincia dopo averla accompagnata verso il fallimento!
C’è bisogno di impegno in questa difficile fase di cambiamento, quale ad esempio quello messo in atto dall’On. Borghi che si è attivato per trovare soluzioni percorribili ed efficaci. Allora, invece di pensare solo alle proteste è necessario mettere in atto qualche proposta, ma ci rendiamo conto che questa è la strada più difficile e che magari non produce un immediato consenso.
Il presidente Costa e la sua squadra non stanno solo cercando di mantenere i servizi, ma anche di riparare ad un bilancio disastrato, e non per causa della riforma in atto, ma per una gestione “fantasiosa” delle risorse pubbliche attuata nella precedente amministrazione.
Di fronte a questo sforzo, registriamo che gli attacchi maggiori sono giunti da ex componenti della giunta Nobili che più di altri sanno e conoscono la macchina provinciale, il suo funzionamento e lo stato economico, ma comprendiamo che se non sono stati in grado di trovare soluzioni prima, non possiamo certo illuderci che lo facciano oggi. Purtroppo, nella concreta possibilità che questo caparbio tentativo del Presidente Costa possa fallire e che la nostra provincia si trovi presto in condizioni di dissesto dichiarato, mi auguro che chi ha le responsabilità maggiori si prepari a risponderne.
Nel frattempo è giusto che il territorio possa trattenere parte di quelle tasse che oggi vengono gestite direttamente da Torino, ma attraverso non la pressione e la vicinanza politica dei governati, ma con un accordo durevole che non sia oggetto di contrattazione ad ogni bilancio ma un atto formale e vincolante tra gli enti. Questa è la strada che si stà percorrendo, per il Vco e in prospettiva per la montagna piemontese in generale.
Antonella Trapani
Segretario Provinciale PD