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Sanità: documento del consiglio comunale di Verbania per una commissione provinciale

verbaniaNel pubblicare il documento votato sabato 22 novembre dal consiglio comunale aperto di Verbania sul tema della sanità (cliccare qui) che invita alla costituzione di una commissione provinciale sul tema, riportiamo la sintesi dei due interventi fatti da due consiglieri del gruppo PD in consiglio.

Il gruppo del PD ha responsabilmente partecipato alla redazione di un documento unitario che il Consiglio comunale ha presentato. Due gli interventi che il gruppo ha gestito nel corso dell’adunanza, uno di natura tecnica che sottolinea il ruolo imprescindibile che la riorganizzazione del personale ha in un percorso di rinnovamento dell’offerta sanitaria in Provincia ed uno politico che si interroga sul futuro della Provincia su un banco di prova così importante come la Sanità .

Consigliere Liliana Maglitto
La deroga di un anno che garantisce il mantenimento dei due DEA deve essere supportata da una deroga per l’assunzione del personale poiché il blocco che vige dal 2010 ha depauperato tutte le risorse x entrambi i presidi. Lo sblocco delle assunzione deve avvenire con rapidità in quanto servirà del tempo affinché il personale acquisisca le competenze che ne garantiscano la qualità. S ciò non dovesse avvenire si assisterà di fatto alla chiusura dei servizi,chiusura non supportata da logiche organizzative  di risposte ai bisogni di salute basate sulle intensità di cure (alta-medio-bassa) definite dal Patto della Salute 2014-2016,dalla Conferenza Stato Regione 05.08.2014 e dalle linee di indirizzo per lo sviluppo della rete Ospedaliera Piemontese. In attesa che venga istituita la Commissione tecnico-amministrativa (che consenta una lettura oggettiva dei bisogni di salute) e si addivenga ad una soluzione sul destino dei due DEA, (che di fatto si traduce quale Presidio gestirà l’alta-Media Intensità di cure e  quale presidio invece  gestirà la media bassa intensità di cure), occorre pertanto :

  1. procedere alle assunzioni
  2.  realizzare una politica condivisa
  3. realizzare un management rigenerato
  4. esercitare una governance che gestisca i conflitti d’interessi
  5. promuovere una collaborazione di tutti i professionisti
  6. stimolare una empowerment della popolazione utilizzando una ce comunicazione basata su dati oggettivi

Consigliere Riccardo Brezza:

Ritengo ormai chiaro che durante questo anno di tempo che la Regione Piemonte ha dato al territorio del VCO per discutere della riorganizzazione sanitaria non vi è in ballo solo il destino degli ospedali di Verbania e Domodossola.
Penso che il 31 dicembre del 2015 non sapremo solo dove sarà posizionato il DEA di primo livello e il pronto soccorso “rafforzato”, bensì sapremo anche che futuro avrà la nostra provincia. Se saremo in grado di essere registi di un percorso di confronto e incontro nel territorio avremo colto un’occasione, diversamente dovremo ammettere con realismo che la nostra provincia ha esaurito il suo compito.
Verbania sarà capoluogo se riuscirà a costruire questo percorso, se realizzerà ponti e non alzerà muri, se sarà in grado, partendo dalla chiarezza e da dati certi, di costruire una proposta che possa unire e non dividere.
La nostra provincia è quindi ad un passaggio storico fondamentale, se riusciremo a tenere il timone dritto sarà una vittoria per tutti. Sapremo dirci ancora oggi le ragioni politiche, economiche e sociali per cui questo territorio può ancora sentirsi unito da una comune identità? Abbiamo un anno di tempo per rispondere a questa domanda, dovremo impegnarci tutti in questa direzione.

VCO, INDISPENSABILE LO STATO DI CALAMITA’

esondazione Lago Maggiore verbania“Gli eventi susseguitisi in questi giorni, e culminati con i tre clamorosi eventi dell’evacuazione dell’Ospedale Madonna del Popolo di Omegna e delle frane sulla SS34 del Lago Maggiore all’altezza dell’abitato di Cannero Riviera e  sull’abitato di Re oltre alle inondazioni diffuse del Lago Maggiore e del Lago d’Orta, impongono la proclamazione dello stato di calamità per la Provincia del Verbano Cusio Ossola, pesantemente danneggiata dalle precipitazioni di questi giorni. La puntuale attività che stanno conducendo in queste ore le istituzioni preposte, ad iniziare dalla Prefettura e dalla Provincia del VCO, potrà dare la dimostrazione oggettiva di questa richiesta che nelle prossime ore dovrà essere formalizzata dalla Regione Piemonte al governo. Le importanti dichiarazioni di oggi del Sottosegretario Graziano Del Rio, che ha annunciato sia la disponibilità della copertura finanziaria per le emergenze sia lo sblocco dal patto di stabilità per i Comuni danneggiati e coinvolti, aprono la strada al conseguimento di questo obiettivo che risulta essenziale e preliminare a qualsiasi attività di sgombero e di intervento a sostegno delle popolazioni locali colpite. A tale proposito, inoltrerò nelle prossime ore una specifica segnalazione alla Presidenza del Consiglio”.
Lo dichiara in una nota l’on. Enrico Borghi, capogruppo Pd in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici.

Sgombero neve salvo. Dirottati i 2 milioni destinati al personale

strada con neveIl Vco riceverà quasi due milioni di euro dalla Regione entro dicembre e prenderà da lì quello che serve per far muovere i mezzi per lo sgombero neve, anche se sono fondi vincolati e destinati ad altre spese già a bilancio.
Soldi in più per far fronte all’emergenza non ce ne sono e così è questa la decisione proposta, votata anche dai sindaci riuniti ieri
sera al Tecnoparco alla ricerca di una soluzione.
Un confronto a tratti teso visto il rischio incombente delle nevicate, anche con la proposta-provocazione messa sul tavolo da più voci di consegnare tutti assieme le fasce tricolori in prefettura per farsi ascoltare.
«Se vengono lasciate le cose da fare ma non i soldi allora è giusto prendere una posizione netta, per dire che così non si può davvero andare avanti e forse chi di dovere se ne accorgerebbe » ha sottolineato il sindaco di Loreglia Paolo Marchesa Grandi, riscontrando il sostegno di diversi sindaci.
Tante le voci, dalla necessità di garantire le strade verso servizi essenziali, ai rischi connessi anche alla mobilità di scuolabus e mezzi pubblici per i prossimi mesi.
Alla fine l’invito a tutti i sindaci che lo volessero ad andare domani
a consegnare il prefettura il documento votato ieri. «Già questa è una forte presa di posizione » hanno sottolineato sia il presidente
della Provincia Stefano Costa che il vicepresidente regionale Aldo
Reschigna.
«Abbiamo messo 25 milioni di euro nel fondo per le funzioni e deleghe delle province piemontesi nell’assestamento di bilancio che voteremo entro una decina di giorni – ha spiegato Reschigna – al Vco vanno 920 mila euro riferiti al 2013 e almeno un altro milione di euro, con l’impegno a girarli concretamente entro dicembre
quindi a farli arrivare subito nelle casse ».
I soldi in realtà «sono già a bilancio come spese per la copertura di
personale e altre funzioni delegate che l’ente svolge in diversi settori» come ha spiegato la responsabile del servizio finanziario della Provincia Delfina Pappadà.
Ed è qui che arriva la «forzatura». «Se non ci sono altri soldi dobbiamo usare per forza questi per pulire la neve, non vedo alternative concrete – ha proposto il sindaco di Cannobio
Giandomenico Albertella – usiamoli per questo anche se dovrebbero andare ad altro, ne va della sicurezza delle persone che è la priorità». «Non vedo altre soluzioni per l’immediato – ha poi sottolineato anche il presidente della Provincia Costa – ci assumiamo l’impegno come Provincia e come assemblea dei sindaci anche se formalmente non ancora costituita a compiere questo passo. Aumenterà il deficit ma siamo già in una situazione che va verso il dissesto. Almeno ci consentirà di attivare le
procedure con le aziende e lavorare per tenere in piedi i servizi».

Articolo da La Stampa del 6.11.2014

L’ORDINANZA DEL SINDACO CARIGI E’ ILLEGITTIMA, INTERVENGA CHI E’ PREPOSTO

On. Enrico Borghi
On. Enrico Borghi

L’ordinanza n° 20/2014 emanata dal Sindaco di Beura Cardezza in data 23 ottobre 2014 è con ogni evidenza illegittima, e lede alcuni principi fondamentali sanciti dalla Costituzione.
Come noto, l’esercizio del potere di emanare ordinanze contingibili ed urgenti è permeato dal carattere dell’eccezionalità e sottintende al fatto che, per proteggere le esigenze della popolazione locale (in questo caso i cittadini del Comune di Beura Cardezza) non possano essere usati gli strumenti ordinari per sconfiggere la situazione di pericolo imminente e attuale che si è venuta a creare. Infatti, il presupposto della contingibilità ricorre quando si è in presenza di un evento inconsueto, accidentale, eccezionale e del tutto inaspettato da parte dei cittadini.
Nella propria ordinanza, il Sindaco di Beura Cardezza asserisce di esercitare la propria funzione “ai fini della tutela della salute della collettività locale”, e dispone erga omnes “il divieto di dimora e di stazionamento, anche occasionale, presso qualsiasi struttura di accoglienza, per persone prive di regolare documento di identità e di regolare certificato medico rilasciato dalla competente Unità Locale Socio Sanitaria attestante le condizioni sanitarie e l’idoneità a soggiornare” .
Il tutto partendo dalla premessa del “dilagare del virus dell’Ebola”, messo in connessione dal Sindaco nelle premesse dell’ordinanza con “il perdurare dell’operazione Mare Nostrum”. Come sostiene la giurisprudenza amministrativa, è ammissibile che il Sindaco possa emettere un’ordinanza con la finalità di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini, ma è altrettanto vero che in queste condizioni, peraltro eccezionali, il pericolo deve presentare una consistenza e una evidenza univoche e rilevanti, in modo che non è consentita neppure la prosecuzione dell’uso o dell’abitazione dello spazio.
Il Consiglio di Stato (sentenza n. 2109, del giorno 8 maggio 2007) ha precisato che è illegittima un’ordinanza contingibile e urgente con la quale il sindaco ordina di provvedere alla tempestiva esecuzione di tutti i necessari interventi, volti all’eliminazione dello stato di pericolo,” nel caso in cui l’amministrazione non abbiam condotto accertamenti istruttori idonei a comprovare l’effettiva sussistenza dei presupposti per adottare l’anzidetta ordinanza, non essendo stato dimostrato, in carenza di idonei atti istruttori, il reale ed effettivo pericolo per la pubblica incolumità”. Il potere del sindaco di emanare ordinanze contingibili ed urgenti permette anche l’imposizione di obblighi a fare carico dei destinatari, e in questo caso vi è l’obbligo NEI CONFRONTI DI TUTTI I CITTADINI –ivi compresi quelli di Beura Cardezza- di entrare, dimorare, stazionare e circolare sul territorio del comune medesimo muniti di “regolare certificato medico”, pena l’obbligo di doversi sottoporre entro 3 giorni a visite mediche che attestino che i soggetti in questione non siano affetti da “malattie infettive, quali ad
esempio la TBC, l’Ebola, la scabbia, l’epatite” .
L’esercizio di questo potere non può prescindere dalla sussistenza di un effettivo e concreto pericolo per l’incolumità pubblica, che deve essere opportunamente motivato con una istruttoria approfondita (T.A.R. Campania, Napoli, sezione V, sentenza n. 4992 del 11.05.2007). Anche il T.A.R. del Lazio, intervenuto sul punto, ha asserito che il quadro fattuale di riferimento deve sempre essere asseritamente conosciuto dall’Amministrazione, anche nei casi che richiedano un intervento immediato, tenuto conto che i pur brevi tempi imposti dall’esigenza di provvedere non esonerano l’Amministrazione (e in questo caso il Sindaco di Beura Cardezza) dall’attenta valutazione di tutte le circostanze comunque apprese nel corso dell’istruttoria (T.A.R. Lazio, Roma, Sezione II, sentenza 28.11.2007, n.11914. A proposito vedasi anche Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza 28.06.2004, n. 4767).
Alla luce di tutto ciò, appare di tutta evidenza l’illegittimità dell’ordinanza del Sindaco di Beura Cardezza in quanto: 1. Non sussiste alcun rischio per la cittadinanza del Comune di Beura Cardezza, in quanto né in quel Comune né in tutto il territorio nazionale è in atto alcuna situazione di “dilagare del virus dell’Ebola” come nelle premesse asserite, né si registrano fenomeni di diffusione di malattie infettive quali quelle citate nell’ordinanza n° 20/2014 2. Non è stata compiuta dall’Amministrazione Comunale di Beura Cardezza nessuna istruttoria finalizzata alla dimostrazione di tale assunto, presupposto essenziale e fondamentale per la dimostrazione e la verifica dei requisiti di contingibilità ed urgenza; 3.
Per altri versi, tale ordinanza cagiona un danno evidente sia alla cittadinanza di Beura Cardezza che in generale alla collettività, che viene impedita nei propri diritti fondamentali di libera circolazione, subordinata dal Sindaco al possesso di un certificato medico che evidentemente ciascun cittadino deve dotarsi se ritiene di dimorare e stazionare nel territorio comunale di Beura Cardezza. Non sussistendo alcun requisito di urgenza e di indifferibilità, e non essendo stata compiuta nessuna istruttoria finalizzata a dimostrare le tesi circa la necessità di adozione di misure urgenti per il contrasto alla diffusione delle malattie infettive poste all’oggetto dell’ordinanza n° 20/2014 del Sindaco di Beura Cardezza, la predetta ordinanza si pone in evidente contrato con i precetti dell’articolo 16 della Costituzione, la quale assicura a ciascun cittadino italiano il diritto di “circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza” e che “nessuna restrizione può essere determinata per ragioni politiche”.
La Costituzione, infatti, ha inteso chiaramente ripudiare l’uso indiscriminato –fatto a suo tempo dal regime fascista- delle misure di prevenzione personale, che potevano essere adottate in via discrezionale dall’autorità costituita, anche in base a semplici indizi o sospetti. Qualora si creasse il precedente, sulla base del quale ciascun Sindaco in maniera discrezionale, priva di alcun fondamento oggettivo scientifico, oggettivo, adottasse provvedimenti simili in qualità di ufficiale di governo, verrebbe lesa sull’intero territorio nazionale una garanzia essenziale per la cittadinanza.
Essendo l’ordinanza emessa dal Sindaco, quale ufficiale del Governo, essa appare certamente sindacabile dal giudice amministrativo con riferimento non solo a tutti gli aspetti concernenti la legittimità, ma anche i profili relativi alla sufficienza ed alla attendibilità istruttoria ovvero alla convenienza, opportunità ed equità delle determinazioni adottate, e nel caso di danno cagionato alla collettività ed alle persone destinatarie del provvedimento, unico responsabile risulta essere lo Stato, poiché il Sindaco agisce in qualità di ufficiale del Governo.
Alla luce di ciò, chiedo al Prefetto del Verbano Cusio Ossola e al Ministro dell’Interno di intervenire nella questione. In ogni caso, comunico pubblicamente che nei prossimi giorni mi recherò più volte all’interno del Comune di Beura Cardezza, e vi dimorerò, soggiornerò e stazionerò, PRIVO di qualsivoglia certificato medico. Attendo con ansia che la Polizia Locale di tale Comune mi si presenti di fronte e mi accompagni con la forza a sottopormi “a visite mediche presso la competente Unità Locale Socio Sanitaria allo scopo di verificarne le condizioni sanitarie, soprattutto in relazione all’eventuale presenza di malattie infettive, quali ad esempio la TBC, l’Ebola, la scabbia, l’epatite”, ovviamente a carico del bilancio del Comune medesimo vista la attuale pessima condizione delle finanze regionali sulle quali non è il caso di scaricare ulteriori oneri per inesistenti epidemie evidentemente presenti solo nella fantasia di qualcuno. Vogogna, 31 ottobre 2014

Enrico Borghi -Deputato della Repubblica-

Centro Eventi a Verbania: le indicazioni del PD

centro eventi multifunzionale
Progetto Centro Eventi Verbania

Pubblichiamo il documento presentato dal PD in commissione Lavori Pubblici sul tema CENTRO EVENTI MULTINFUNZIONALE (CEM).
Il gruppo consiliare PD in condivisione con la Segreteria cittadina del Pd, ha esaminato approfonditamente gli aspetti tecnico-progettuali e gestionali del Cem, muovendo dalla situazione di cantiere ad oggi esistente. Pur prendendo atto dell’esistenza di qualche possibilità di modifica della struttura in corso di realizzazione,  si riscontrano fondate preoccupazioni legate alla gestione e all’utilizzo del Cem.

Si sottolineano pertanto i seguenti punti:

1. A causa della sua localizzazione decentrata e marginale rispetto ai luoghi di aggregazione e fruizione sociale della città (centro storico e area commerciale di Intra, “cerniera urbanistica” p.zza Mercato-terzo ponte-S. Anna), il Cem è destinato a “vivere” soltanto in occasione degli eventi che potranno trovarvi adeguata collocazione (ad oggi è realistico pensare a un utilizzo di 50/70 giornate/anno). E’ dunque molto elevato il rischio di precoce e accelerato deterioramento, in mancanza di una fruizione continuativa “di presidio” che limiti il più possibile il sostanziale “abbandono” della struttura per lunghi periodi.

2. L’analisi dei contenuti progettuali in corso di esecuzione e di realizzazione ha rivelato l’assenza di spazi, ambienti e strutture in grado di sostenere la destinazione “congressistica” e “fieristica” del Cem, alla quale il Piano Finanziario di Gestione approvato dalla maggioranza di Destra nel novembre 2011 affidava il compito di sostenere finanziariamente la struttura (affidamento del segmento a terzi con canone a favore del Comune di 72.000 € annui e con previsione già al primo anno di attività di 74 eventi per 344.000 € di ricavi). La stessa analisi progettuale ha poi evidenziato l’inadeguatezza del ristorante, situato in spazi angusti al terzo piano di uno dei “sassi”, a corrispondere alle previsioni del già citato Piano Finanziario del 2011 (s’ipotizzava la presenza nel ristorante di 40 persone al giorno per 300 giorni all’anno con spesa di 22 € cadauna e 50 avventori giornalieri di bar e servizi a pagamento della spiaggia per 200 giorni con una spesa pro-capite di 8 €; totale: 344.000 € all’anno, esattamente come la gestione di congressi e fiere, con incasso da parte del Comune di 81.000 € all’anno di affitto da un gestore esterno).

3. Restano da chiarire e da approfondire alcune importanti questioni legate all’impiantistica per l’approvvigionamento energetico (pompe di calore con scambio termico diretto con il lago attraverso lo scavo di un pozzo; conseguimento di certificazione energetica Casa Clima, valutazione dei costi effettivi di fornitura di energia elettrica, sezionabilità dell’impianto in caso di utilizzo parziale delle aree e/o di utilizzi diversi di natura continuativa, come ad esempio quelli che potrebbero derivare dall’inserimento dei servizi della biblioteca nella struttura);

4. E’ emersa la necessità di un reale coinvolgimento delle numerose e qualificate realtà associative che in città operano nel settore artistico e culturale, ponendo rimedio all’esclusione di questi soggetti dalla fase di predisposizione del progetto definitivo del Cem per espressa volontà della Giunta Zacchera (il progetto definitivo di piazza F.lli Bandiera era stato invece costruito con il coinvolgimento continuo delle associazioni teatrali, culturali e artistiche).

Dunque, premesso quanto sopra, si propongono alcune verifiche in grado di far chiarezza sulle reali possibilità adottabili per  realizzare il completamento dell’opera nel modo più funzionale possibile e di seguito alcune eventuali proposte da valutare in sede di commissione:

– verificare la possibile di ricollocare alcuni dei servizi della biblioteca in alcuni spazi cem con funzione di “presidio”;

– verificare attraverso società specializzate nella gestione della congressistica l’adeguatezza o meno degli spazi cem a sostenere i segmenti della congressistica e della ristorazione nei termini dimensionali ed economici indicati nel Piano Finanziario e di Gestione del 2011;

– verificare opportunità di coinvolgere le realtà associativo-culturali della città in una gestione integrata delle singole attività imperniata sul cem;

– verificare le condizioni di adeguatezza tecnica e gestionale dell’impiantistica finalizzata all’approvvigionamento energetico della struttura.

– Eventuali semplificazioni delle strutture mobili.

– Dimensionamento sale ed eventuali spazi per attività associazioni.

– Parco urbano integrato con quello di Villa Maioni.

– Parco come luogo per eventi all’aperto.

– Parco giochi per bambini.

– Conservazione e/o potenziamento della funzione spiaggia ed eventuali attrezzature sportive.

– Eventuale  nuovo parcheggio auto, parcheggio autobus, collegamento trasporti pubblici.

– Contesto da armonizzare (spiaggia, cantieri, caserma Carabinieri, porto turistico, collegamento con Intra, passerella, v. Valgrande Martiri, P.zza F.lli Bandiera, piste ciclopedonali).

Segreteria PD Verbania
Gruppo consiliare PD

PROVINCE ALPINE: CONFRONTO A VOGOGNA

montagna  e dintorniSi terrà al Castello Visconteo di Vogogna, venerdì 24 ottobre, alle ore 20.45 il primo confronto tra le tre “province alpine”, all’indomani del riconoscimento della specificità montana con la legge Delrio e del varo delle nuove amministrazioni dopo il voto
del 12 ottobre, per iniziare a delineare i contenuti del nuovo ente locale, la cui peculiarità legislativa sta facendo molto discutere. Sarà nell’ambito della rassegna “Montagna e Dintorni”, che i protagonisti politici, amministrativi e istituzionali dei nuovi enti si ritroveranno tutti insieme per la prima volta dando vita a un confronto che si preannuncia ricco di novità e certamente di livello nazionale.
Al confronto ossolano, infatti, hanno assicurato la loro partecipazione i presidenti delle “tre sorelle della specificità”, come recita il titolo della serata: Stefano Costa, presidente del Verbano Cusio Ossola, Luca Della Bitta, presidente di Sondrio, e Daniela Larese Fillon, presidente di Belluno.
Insieme a loro i tre parlamentari che a livello nazionale hanno lavorato per la nascita dei nuovi enti: l’on. Enrico Borghi, ossolano e “padrone di casa”, il senatore Mauro Delbarba, valtellinese, e l’on.
Roger De Menech, bellunese.
Interverrà anche il vicepresidente della Regione Piemonte, Aldo Reschigna, che detiene la delega agli enti locali e al bilancio.
Molto atteso anche l’intervento del dottor Giovanni Vetritto, dirigente del dipartimento affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La serata avrà il compito di entrare nel merito dei contenuti della riforma, che attribuisce alle tre province alpine di Sondrio, Belluno e Verbano Cusio Ossola una particolare condizione di autonomia amministrativa sulla base della caratteristica di montanità di tali territori, e di delineare attraverso quali strade sia possibile concretizzare il presupposto legislativo in un contesto economico-finanziario che vede una fortissima compressione della spesa pubblica e una serie di tagli a Regioni ed enti locali.