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Partecipate pubbliche. Necessaria una profonda revisione. C’è bisogno di un tavolo provinciale.

3127 sono i cosiddetti “enti strumentali”, ovvero società, consorzi e centri studi in mano a regioni, province e comuni cui uno studio dell’UPI, risalente al luglio 2012, attribuisce un peso sulle casse pubbliche di 7 miliardi di euro.
Più interessante risulta essere l’analisi del numero delle partecipate dai Comuni, per il Piemonte: sono 576, una ogni 7 mila abitanti.
Ai comuni piemontesi secondo il CONSOC sono costate, complessivamente, 932,6 milioni di euro, hanno avuto bisogno di aumenti di capitale (ricapitalizzazioni) per 49,2 milioni di euro e di coperture per disavanzi per 1,89 milioni di euro, hanno distribuito dividendi per 37,7 milioni di euro. Sono questi i dati di sintesi per il Piemonte che emergono dallo “Studio sulle partecipate dei comuni italiani”, redatto dal Dipartimento della Funzione pubblica e riferito alla chiusura di esercizio dei comuni al 31 dicembre 2011. Per lucrare i 37,7 milioni di euro di dividendi, si sono sborsati “cash” 51,1 milioni per aumenti di capitale e copertura dei disavanzi. Il risultato economico dell’operazione non è esaltante.
Entrando nel merito verifichiamo, diversamente da quanto sarebbe dovuto avvenire, che si tratta a volte di duplicati di assessorati che esternalizzano funzioni interne, in altri casi sono enti di dubbia utilità o che l’utilità l’hanno persa con le modificate condizioni economiche e di sviluppo.
Ciò naturalmente ha consentito (e consente) di dare corso a forme clientelari da tanti punti di vista: nomine negli organi delle partecipate, assunzioni non permesse all’ente, acquisti senza applicazione di procedure competitive.
Basta scorrere la composizione dei consigli di amministrazione e “scopriamo” che pullulano di amici di e/o familiari di.
Ma la riflessione che dobbiamo fare oggi sta, anche, in altro. Se andiamo a leggere la lista delle partecipate di comuni, province e regioni ci accorgiamo della loro eterogeneità. Abbiamo società che gestiscono parcheggi, istituti che si occupano di lavoro quando già sono presenti gli assessorati competenti, e poi tante e tante immobiliari. Di queste ultime fanno parte per la nostra realtà Saia spa con la sua controllata Cesa, ed un ramo di Tecnoparco. La madre di queste società si chiama Finpiemonte società a partecipazione pubblica regionale che a sua volta controlla 35 società!
Restando nella nostra provincia oltre alla già citata SAIA spa – Società Aree Industriali e Artigiane – di cui la provincia detiene il 2,76% abbiamo Centro Servizi Lapideo del Verbano Cusio Ossola spa – quota 38,54%, Distretto Turistico dei Laghi, Monti e Valli d’Ossola scrl – quota 5,83%, Terme Premia srl – quota 4,97%, G.A.L. – Gruppo Azione Locale Laghi e Monti del V.C.O – quota 13,61%. Da questa prima immagine verifichiamo la partecipazione in due enti che promuovano lo sviluppo e l’azione turistica.
A queste dobbiamo aggiungere i consorzi EcoMuseo del Lago d’Orta e Mottarone, Amici dei Navigli – Istituto per i Navigli, Enoteca Regionale della Serra, ARS.UNI.VCO – Associazione per lo sviluppo della cultura, degli studi universitari e della ricerca nel Verbano Cusio Ossola, Società dei Verbanisti – Sodalizio per la storia, l’arte e la cultura del Lago Maggiore, Associazione Locarno – Milano – Venezia, Orchestra Sinfonica Giovanile del Verbano Cusio Ossola, Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore, Associazione Casa della Resistenza.
Non dimentichiamoci inoltre le società che gestiscono il bene acqua che pur, con una forte razionalizzazione avvenuta in questi anni, contano sul territorio vari soggetti pubblici di gestione (Acque Nord, Acque Novara/Vco, Idra Blu, Comuni Riuniti ecc).
Considerato il dato iniziale non finirà che per che per mantenere galassie (spesso improduttive) di partecipate gli amministratori mandino in rosso i bilanci comunali? Le difficoltà di alcune società sono rese pubbliche, esempio recente Cesa spa e ConserVco, per altre sapremo man mano che i conti non saranno più risanabili.
Il DL 78/2010, L. 122/2010 e la legge sulla revisione della spesa pubblica (DL 95/2012, L. 135/2012) cercano di dare un taglio alle partecipazioni imponendo un limite di partecipazioni per numero di abitanti e di sciogliere le società strumentali che erogano più del 90% della loro attività all’ente locale, o di metterne in vendita le partecipazioni.
A breve inizieranno i cambi di molti consigli di amministrazione ed è giunto il momento di compiere scelte che siano portatrici di un indirizzo societario forte, fin anche la liberalizzazione delle società. Non si tratta di difendere o accusare la gestione pubblica ma di ridisegnare la sua partecipazione.
Dal centro destra che “governa” indirettamente attraverso provincia, regione, comune di Verbania non sembra però arrivare una disponibilità al dialogo. Ciò è apparso evidente nell’ultima assemblea dei soci di VCO trasporti dove il comune di Verbania (socio di maggioranza), si è rifiutato di rinviare la nomina del nuovo cda, come proposto da alcuni comuni (anche di centro sinistra) soci dello stesso ente
Crediamo necessario e urgente la costituzione di tavolo tecnico/politico provinciale (di cui facciano parte anche i privati presenti in queste società) che faccia il punto complessivo della situazione e che cerchi di capire quali società siano davvero utili ed economicamente difendibili e quali invece rispetto alla loro “mission” inziale possano essere chiuse.

E’ questa l’ora per farlo.

Segreteria PD VCO

 

Dimissioni irrevocabili di Zacchera: Verbania senza sindaco

Pubblichiamo la lunghissima lettera che Marco Zacchera ha inviato al consiglio comunale a seguito delle dimissioni dalla carica di primo cittadino di Verbania.
A questo link inoltre, clicca qui, le considerazioni di Claudio Zanotti, consigliere comunale PD

Ho confermato le mie dimissioni da sindaco di Verbania che entreranno quindi definitivamente in vigore da lunedì. Ne ho parlato a lungo in consiglio comunale e anche in un’ ultima conferenza stampa questa mattina. Per cambiare idea avevo chiesto alcuni passi concreti che non ci sono stati e quindi non c’era ragione di ritornare sulla mia scelta. In questi giorni ho incontrato moltissime persone che mi hanno confermato stima ed amicizia e le ringrazio davvero, anche se molte di loro mi chiedevano di ripensarci. In tutti i casi mail, lettere e contatti telefonici o personali sono stati per me segni di forte condivisione e anche di soddisfazione personale vedendo l’attenzione e il senso di partecipazione di questi cittadini al futuro della nostra città. Qui di seguito la “traccia” che avevo preparato per l’intervento in consiglio comunale di lunedì scorso, dove poi ho poi parlato a braccio ma più o meno ricalcando questi punti.

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Colleghi consiglieri,

…. Questa crisi nasce alcuni mesi fa, ma vi è stata la necessità prima di attendere l’esito elettorale, poi i contraccolpi della divisione del PDL con Fratelli d’Italia e infine il nuovo quadro politico. A questo proposito faccio subito presente che ciascuno è libero di fare le scelte che crede, ma – per esempio – sono rimasto colpito che un gruppo di assessori abbia cambiato partito senza neppure preventivamente informare il sindaco e questo anche quando qualcuno di loro era stato espressamente da me indicato in giunta. Avevo anche chiesto a FDI e PDL di non fare gruppi autonomi, mi era stato detto di sì ma poi si è deciso di fare il contrario. Non ho parlato di queste cose in campagna elettorale per evitare polemiche e non esasperare i toni, ma l’amarezza per questa mancanza di rispetto verso il sindaco mi è rimasta.

Comunque io ero pronto già il 26 febbraio sera, a neppure 24 ore dalla chiusura dei seggi, e così convocavo tutta la maggioranza chiedendo di ristrutturarci sulla base di alcuni punti ben specifici (dimissioni presidente consiglio comunale e di un consigliere condannato per truffa, rilancio dell’immagine, riforma della giunta). Nervosismo tra i partiti perché il giorno dopo lo annunciavo alla stampa e strano che subito venivano indicati come motivi della crisi temi di cui non aveva minimamente parlato nessuno: dietrologie sul “chissà cosa c’è dietro” mentre invece dietro solo c’era la mia volontà di cambiare la città. A chi mi dice ”potevi cambiare prima gli assessori” ricordo che erano anche frutto di una lunga e defatigante trattativa politica a livello provinciale.

Davo comunque tempo un mese per attuare le mie richieste ma ad oggi non si è fatto nulla nonostante una infinite serie di incontri, distinguo, prese di posizione.

motivi del perché di questo rimpasto di giunta l’ho spiegato nella mia “lettera ai cittadini” (pubblicata su IL PUNTO n. 443 – ndr) ma anche perché la maggioranza da mesi era appesantita da chiacchiericci, gossip ai quali – e questa è senz’altro una mia colpa – io non avevo dato grande importanza. Erano sintomo invece di un clima sempre più pesante dove per esempio si confondevano i legittimi diversi punti di vista su alcuni problemi con interpretazioni fuorvianti.
Devo dare atto che la Lega Nord si è comportata in maniera assolutamente corretta e quando qualcuno mi ha accusato di avere rapporti privilegiati con la Lega si renda conto del perché. Lo stesso rapporto di stima e spesso di affetto vale per gli esponenti della lista indipendente che mi hanno dato una mano da sempre.

I dissapori nascevano anche dal fatto che alcuni partiti in questa crisi – come nel periodo precedente – si comportano proprio con la chiusa mentalità “di partito” mentre personalmente mi sento cambiato rispetto a quando ho cominciato a fare il sindaco perché mi sono reso conto che in questi anni la politica italiana non è più progressivamente in grado di dare risposte alla gente perché cambia la pelle ma non la sostanza. Sono cambiati invece la situazione economica, i rapporti tra i partiti, quelli maggioranza/opposizione e quindi io volevo e voglio sempre di più essere “sindaco di tutti” e avere la mente sgombra senza preconcetti e comportarsi conseguentemente.

Un incarico, quello del sindaco, che si basa sul rispetto reciproco ed ecco ad esempio la mia puntuale presenza a tutte le manifestazioni sulla Resistenza, ma nello stesso tempo dove mai ho nascosto il mio punto di vista e che la guerra civile vada conosciuta sempre più dal punto di vista storico e non più apologetico.

Ma allo stesso modo ho voluto che la memoria di Norma Cossetto, medaglia d’oro e simbolo degli italiani infoibati in Istria, fosse onorata con la dedica di un parco pubblico, così come ritenuto giusto appoggiare le intitolazioni a persone che non hanno mai nascosto di essere di destra come Franco Verna o Giovanni Fasana, ma anche dedicandone una all’ on.le Natale Menotti che pur era stato componente del governo della Repubblica partigiana dell’Ossola.

Altri esempi in campo culturale: rivendico il successo di TE.CU (quanti mi hanno criticato per aver invitato Veltroni al debutto ma invece quella presenza –a parlare di jazz – era voler rompere gli schemi!) . Episodi che però hanno portato una parte della maggioranza e della giunta e non comprendere, ad arroccarsi, a vivere a volte di preconcetti. Eppure Sgarbi, Philippe Daverio, Mantovano, Manlio Contento, Vanzina, Franco Bixio, Sergio Bonelli sono persone sicuramente di destra, come Marcello Veneziani ospite al Kursaal o Gianfranco Fini (nel 2009) ricevuto a Verbania.

Questa impostazione di sindaco “super partes” si scontra anche con preconcetti a sinistra (è il caso del Museo del Paesaggio) dove non si è mai voluto cambiare boicottando il neo presidente che avevo portato, Philippe Daverio, così come è stato poi boicottato Giorgio Scroffenecher. Questo perché anche parte dell’opposizione non ha capito, non capisce, non vuole capire a volte accecata dal preconcetto. Questo aspetto di una progressiva trasversalità a molti non è piaciuto ma poiché io ritengo sia giusto sono andato avanti così.

Ma riprendiamo il filo del discorso… io verso Pasqua avevo sostanzialmente in testa un giunta ridotta, rifatta, che tenesse fino alla fine del mandato ovvero la primavera 2014.

Primo fatto nuovo l’articolo pubblicato su La Stampa che pubblicava una lettera personale inviatami dal capogruppo PDL Franco Franzi. Una lettera molto dura e che non condividevo, ma comunque personale e diretta ma che – 10 giorni dopo – è stata resa pubblica e diffusa non si sa da chi, infarcita nell’articolo di sciocchezze che nella lettera neppure c’erano. Non vi nascondo la mia amarezza quando ho saputo che questa lettera “personale” era però stata diffusa a più persone nessuna delle quali davanti a me, però, in una riunione ristretta, ha però ammesso di averla diffusa o comunicata al giornale: una mancanza di lealtà che mi sconcerta e mi ha fatto amaramente meditare .

Poi le lettere anonime: numerose in passato ma insignificanti, offensive quanto cretine, di cui non mi sono mai preoccupato. Aggiungo stasera perché non l’ho mai detto: piccoli gesti di ordinario teppismo che mi hanno visto oggetto di danni a miei beni personali. sciocchezze che ho comunicato solo agli inquirenti, ma che lasciano il tempo che trovano: sono il prezzo da pagare se fai il sindaco.

Ancora il 28 marzo era arrivata una lettera che mi minacciava se avessi cambiato la giunta: l’avevo mandata per conoscenza in Procura ma senza darci grande peso: poteva averla scritta chiunque.

La lettera invece della settimana successiva era molto più grave per una serie di circostanze sulle quali sono tenuto alla riservatezza perché ci sono indagini in corso ma che per alcuni accenni abbastanza riservati e per il tono, i termini in cui è stata scritta ritengo sia stata scritta o spedita da una o più persone a me molto vicine.

Fatti gravi in cui io ero indicato da una parte come collettore di un “comitato d’affari” per chissà quali mie operazioni poco pulite!

Su questo punto la mia ira più ancora che l’amarezza è ed è stata profonda perché posso accettare ogni critica e polemica politica, ma non accetto qualsivoglia illazione dal punto di vista della mia correttezza personale. Onesta e correttezza non devono essere argomenti da discutere: le si applicano e basta, è dovere farlo.

Pensare che qualcuno vicino a me pensi il contrario dopo aver condiviso con me anni di politica amministrativa non è solo una follia, semplicemente mi disgusta tanto più che mi si chiedeva di non cambiare la giunta o “certe cose” sarebbero emerse.

Io credo che in quest’aula ci siano persone che hanno fatto questo o che sanno chi questa lettera l’ha scritta e/o l’abbia spedita, perché tacciono? Vogliono che il sindaco ritorni sui suoi passi e resti? Abbiano il coraggio civile di auto-denunciarsi ed esporre pubblicamente le proprie ragioni e i propri dubbi, non restando nell’anonimato.

Strano poi che nei commenti dei giornali venisse poi ripresa ancora la questione “Culturiamo” oggetto di delibere di giunta e dibattiti in questo consiglio comunale. Culturiamo è stato un esempio concreto del mio modo di intendere l’amministrazione ma anche coerente con l’obbiettivo di integrare il nuovo teatro e centro congressi (CEM) nella vita della città dal punto di vista culturale, vita culturale che va sostenuta ed aiutata: un bando positivo per la nostra città dove – a fronte di una partecipazione del comune – potevano però arrivare fondi ingenti per tutte le principali attività culturali della città: oltre 800.000 euro da impegnare per Letteraltura, il Museo, gruppi ed associazioni. Ho invano spiegato a chi non condivideva le ragioni per cui era stato fatto, ma non c’è più sordo di chi non vuol sentire, di chi parla senza aver letto gli atti, di continuare nell’equivoco senza essersi documentato. Questa della mancanza di volersi documentare, la superficialità dei commenti è forse normale nella gente comune, ma non può esserlo per un amministratore che prima di parlare dovrebbe documentarsi.

Quando leggo “risparmiate sul CEM, dati i risparmi ai poveri” è un altro esempio di chi parla senza aver letto i bandi, gli accordi, i tempi, i contratti e diffonde notizie imprecise quando non assurde che poi a loro volta danno spazio ad altri commenti senza che nessuno di chi ci aggiunge un pezzo si preoccupi di verificare a monte le cose le cose.

…Ma torniamo a “Culturiamo”… So benissimo che i principali beneficiari di questi fondi della Fondazione Cariplo sarebbero state associazioni dirette da persone politicamente lontane dalla maggioranza, ma anche queste sono le realtà culturali della città che tutte insieme avrebbero dovuto e potuto convergere nel CEM.

Tra la scelta di aiutare gruppi pur non politicamente affini e non partecipare al bando io scelgo di aiutare, IO SCELGO IL BENE DELLA CITTA’. L’ho sempre fatto e continuerò a farlo: chi non capisce questo mio punto di vista non ha capito nulla della politica e della sua crisi, soprattutto della crisi della nostra città che si appiattisce: è finita la stagione delle contrapposizioni ideologiche davanti all’emergenza delle difficoltà amministrative.

Io sono il sindaco di tutti e non ho mai voluto fare scelte diverse. Guardate il C.I.S.S. (consorzio socio sanitario): ho forse rimosso il presidente perché era stato indicato dalla sinistra? Eppure – come per i vertici di Letteraltura – era un’altra persona di cui ho letto essere un potenziale candidato a sindaco della sinistra.

Allora dovevo toglierlo da un lavoro che faceva bene, con impegno e gratuitamente per motivi politici? Assolutamente NO perché è con questa trasversalità che si costruiscono le comunità non con le censure, le divisioni, le purghe. In quest’aula ero ragazzo, consigliere comunale del Movimento Sociale Italiano, quando mi sentivo dire “ Puoi avere anche ragione, ma siccome sei fascista hai torto a prescindere!” Bene, se io mantengo questa mentalità perchè “così ragionavamo gli altri” e la replico nelle meschinità non andremo mai da nessuna parte!

Torniamo alla lettera anonima: La mia decisione di dimettermi non viene tanto dai “contenuti” della lettera che poteva essere tranquillamente stracciata visto le cose idiote che ci sono scritte, ma dal fatto che ci siano nella mia maggioranza persone che continuino a pensarla così e con le quali io non posso più andare d’accordo. La mia colpa è stata di aver per anni minimizzato questi distinguo, queste chiacchiere, ma lo dico con orgoglio: mi sento al di sopra delle beghe di paese, dai gossip, dalle chiacchiere velenose e sottili.

Ma signori… uno lascia il parlamento dopo 18 anni durante i quali ho interloquito abitualmente con i vertici della nazione, uno come me che ha votato per 2 volte il presidente della repubblica, presieduto la UEO a livello continentale a Parigi come ho fatto per 5 anni, fa parte del Consiglio d’Europa a Strasburgo fino al giorno in cui mi sono dimesso l’anno scorso per fare – gratuitamente ! – solo il sindaco, abbandona tutto…. Scende – amici miei – per propria libera scelta e da un giorno all’altro a discutere dai diritti umani trattati a Strasburgo a dover discutere se l’amico Tambolla (un ex consigliere PDL messosi in proprio – ndr) sia o meno da riconoscere Capogruppo… eppure io questi sacrifici li ho fatti convinto di dare una mano gratis alla mia città con il mio lavoro…ma che cosa deve sacrificare di più uno per mettersi la servizio della propria città? E io sarei venuto a Verbania per fare il “comitato d’affari” ???”

Signori, non ci siamo! ECCO PERCHE’ SONO MATURATE IN POCHI GIORNI LE MIE DIMISSIONI: uno può lasciare per paura, oppure sotto l’incalzare degli scandali, oppure perché il comune è sciolto per mafia… oppure per un ennesimo senso di sacrificio e per fare riflettere, fare riflettere tutti sul nostro futuro. Credo, fermamente, che questa Italia non uscirà dalla crisi se la politica non avrà il coraggio di rifondarsi seriamente, mettendosi in discussione come mentalità, atteggiamenti, correttezza.

E allora parliamo un po’ di politica…

Rivendico a questa amministrazione di aver operato bene pur in tempi difficili:

– dossier lavori pubblici: entrate sul sito del comune e leggete l’elenco delle opere che ha fatto questa amministrazione in 4 anni concludendo certo lavori in corso ma facendone tanti di nuovi e mettendone in pista altri che verranno conclusi quest’anno. Parlo del Besozzi Benioli, terreno lasciato come ancora potete andare a vedere, parlo di quasi 400 nuovi posteggi gratuiti messi a disposizione della città, di Piazza Giovanni XXIII, penso al rinnovo delle illuminazioni pubbliche, penso ai nuovi tratti in partenza a Fondotoce e non in ritardo per colpa nostra. Penso al tornado che il 5 agosto 2012 ha distrutto mezza città: doveva arrivare l’addizionale sulla benzina, dovevano arrivare fondi: non è arrivato niente se non la miseria di 265.000 euro IL RESTO ABBIAMO FATTO TUTTO DA NOI con i fondi della manutenzioni. Altro che fermare il CEM e tutto il resto: la città sostanzialmente sta superando quel problema, abbiamo i parchi gioco in corso di sistemazione…allora la polemica è scesa sulle potature degli alberi, c’era poco altro da dire…

Poi c’è il CEM…sembra che questo sindaco quando ha annunciato le sue dimissioni non era neppure malaccio, ma sbaglia sul CEM, con la sinistra a dire “ Si parla insieme solo se si azzera tutto, se si cambia..”.

Tranquilli, il CEM va e andrà comunque avanti venga o no il commissario a) perché è una cosa giusta b) perché Verbania ha firmato dei contratti con la Regione e con l’Europa, ha avviato l’appalto. Insomma, siamo seri: Sono 17 mesi che abbiamo sottoscritto accordi definitivi, SIAMO LA CITTA’ DEL PIEMONTE PIU’ AVANTI NELLA REALIZZAZIONE DEL PISU COME CONFERMATO LA SCORSA SETTIMANA A VERCELLI, abbiamo già incassato 2,5 milioni di euro. SABATO MATTINA ABBIAMO VINTO IL RICORSO AL TAR PRESENTATO DA ENEL: vuol dire la garanzia dei 2,4 milioni vincolati dalla gara del gas (perché questa amministrazione i ricorsi li ha vinti, la precedente amministrazione il ricorso sulla sua gara l’ha perso…) vale per i 2,8 della Fondazione Carialo, vale per fondi della Fondazione Banca Popolare di Novara che questa amministrazione ha trovato lungo la strada. Quindi basta con il diffondere notizie senza senso: il CEM va avanti come il consiglio comunale e la giunta hanno deciso ormai 2 anni fa , adesso su questa vicenda la politica taccia, lavorino i tecnici con le loro responsabilità.

Servizi sociali: la destra è per il grande capitale e la sinistra sociale ? Strano perché siamo la prima città d’Italia per la consistenza del Bonus Bebè che è un modo concreto di aiutare le famiglie. Strano perché l’ ISEE è a 8.500 euro a famiglia, massimale tra i più alti del paese, strano perche l’addizionale IRPEF comunale non è più uguale per tutti come sotto la sinistra ma proporzionale e con fascia sociale esente fino a 14.500 euro, strano perché il servizio S-corta si è moltiplicato in questi anni, strano perché le giornate della solidarietà (che tra l’altro si faranno quest’anno comunque il 18-20 maggio) l’ultima volta hanno permesso di raccogliere più di 8 quintali di alimenti. Strano perché è fuori un bando per 52 case popolari e mai se ne erano costruite così tante. Sono esempi per i quali ringrazio il dipartimento e gli uffici ma hanno applicato una volontà sociale di questa giunta ! E poi housing sociale, non solo la mensa sociale ma una nuova mensa dei poveri, per gli ultimi. Così come il servizio di prossimità per gli anziani, il microcredito per le famiglie dal 2011…

Siamo stati premiati come comune tra quelli che hanno fatto di più per le famiglie. 35.000 euro

E in campo ambientale? Siamo ritornati primi assoluti per la Ecosostenibilità stando a Legambiente, e con dati veri e certificati, la giunta ha votato la nuova pista ciclabile Suna-Fondotoce e trovato i soldi (500.000 euro) per la nostra quota, +Bus permette (non più gratis, è vero), ma comunque con le tariffe meno care d’Italia gli abbonamenti ai Bus per i quali spendiamo circa 400.000 euro l’anno. Con 1 euro andate in battello da Pallanza ad Intra, comunque oltre il 50% dell’abbonamento lo paga il comune. Bici a noleggio quest’anno saranno sia disponibili ad Intra che a Pallanza, le ZTL si sono moltiplicate, come le zone 30, come i passaggi pedonali illuminati e protetti

Signori questi sono fatti, non opinioni e concretezze maturate in un momento di drammatiche difficoltà economiche, con un taglio di circa 7 milioni di euro di trasferimenti. Certo, le tasse, l’IMU.. ma abbiamo incassato qualcosa in più l’anno scorso (150.000 euro, non un milione, perché lo stato ha aumentato le sue richieste) e la mettiamo in detrazione quest’anno e già l’anno scorso l’abbiamo ribassata con contributi per le famiglie in difficoltà, con anziani a carico, con portatori di handicap oppure perle case affittate oppure gravate con i mutuo e anche per gli immobili utilizzati direttamente dalle imprese se coperte da mutuo: quanti comuni in Italia hanno fatto questo? Abbiamo ridotto di una ventina i dipendenti comunali, ridotto od azzerate le indennità agli amministratori, ridotto il numero dei dirigenti, ridotto il costo di molti servizi non indispensabili,razionalizzati gli uffici… sono cose importanti ma di cui non si parla mai, non fanno notizia ma sono REALTA’ .

A questo punto ci sono due strade:

A)sulla base di quanto ho detto sciolgo questa giunta, tengo due, tre assessori di carattere tecnico che abbiano continuità ed inserisco 2 o 3 assessori nuovi, possibilmente donne, fuori dagli schemi e dai rapporti di forze di maggioranza: prendere o lasciare

B) taccio e così implicitamente confermo le mie dimissioni.

La prima scelta è la più facile: in poche ore o in pochi giorni si può fare senza grandi difficoltà, ma a questo punto ci sono subito due strade ulteriori: nella nuova giunta anche con tecnici operano solo persone di centro destra o anche qualcuna dell’area di centro sinistra? E’ una scelta strategica importante cui ho subito pensato.

Fare la giunta con soli esponenti di maggioranza è facilissimo, me lo propongono tutti: tutti assicurano sostegno e sono persone credo diverse da quelle che hanno applaudito Prodi e poi l’hanno impallinato nel segreto dell’urna solo poche ore dopo. Certo, gli epurati do per scontato inizieranno gossip, piccole e grandi maldicenze, la solita merda nel frullatore… vale quello che ho detto prima: si fa capire, si intende, si ammicca… Ma teniamo comunque presente questa possibilità.

Oppure ci sarebbe un’altra strada: mettere in giunta anche alcuni assessori tecnici assolutamente neutrali, trasversali, non legati ai partiti o anche vicini alla sinistra. Correttamente dalla maggioranza si potrebbe obiettare che non era questo il mandato elettorale, ma è altrettanto vero che rispetto al 2009 è cambiato il mondo, bisogna pur prenderne atto! Ecco perché ho anche portato avanti subito anche questa ipotesi, ma altrettanto subito la sinistra ufficiale si è defilata: sappiano tutti che io ad inizio di marzo ho chiesto privatamente ma per iscritto a tutti i capigruppo di opposizione se volevano almeno discutere: risposte ironiche “che sbracamento”, ovvero sostanzialmente “sono cavoli tuoi!”

Come siete e siete stati degli sciocchi, amici dell’opposizione perchè non avete capito che sotto c’era un progetto di cui vi avevo scritto e di cui volevo parlarvi. Non mi ha stupito il vostro diniego perché – come la destra – troppe volte anche la sinistra soffre di riflessi condizionati, non ha il coraggio di uscire dagli schemi, non ha il coraggio di rischiare…

Quello che sta succedendo a livello nazionale non fa che confermare quello che sto dicendo e quindi non insisto. Volevo andare avanti tranquillo? Ma io non avevo bisogno riaprire una porta: non sono mai andato in minoranza in questo consiglio ed avrei potuto comunque tranquillamente tirare a campare un anno.

E’ triste prendere atto comunque che NESSUNO a sinistra sembra voglia raccogliere questa sfida o – meglio – ha il coraggio di dirlo apertamente perché poi in privati molti sarebbero tentati di farlo. Riflettete, queste mie parole che ho abbozzato nei giorni scorsi sono sorprendentemente identiche a quello che ha sostenuto questo pomeriggio il Presidente Napolitano alla Camera…

Allora torniamo al discorso: nuova giunta o commissario?

Ho valutato attentamente i pro e i contro e mi sono chiesto quale sia il bene per la nostra città e a questo momento confermo che la scelta migliore –s alvo alcuni casi che poi di dirò – sia quello di sospendere questa esperienza amministrativa. Non mi stupisco che molti stiano facendo pressioni su di me perché mantenga la giunta . Ci sono leaders locali che un attimo dopo avermi chiesto come andasse in questi giorni la crisi mi hanno chiesto come immediata e seconda cosa se nominavo questo o quello in quella carica …… ecco il lato grigio delle cose: interessa mantenere in piedi il sistema, non si ha una strategia politica .

La mia scelta di oggi va spiegata insieme a quale sia il mio disegno strategico.

Signori, noi siamo partiti con un programma ed abbiamo cercato di realizzarlo tra tante difficoltà. Cose grandi e piccole, spesso frenati da sciocchezze, dalla burocrazia, dal “non senso”. Una sciocchezza? Ci tenevo ad avere all’entrata della città dei portali che dessero il benvenuto a Verbania ed anche permettessero di capire dove fosse Intra o Pallanza a chi è di fuori e non capisce che Pallanza come comune non esiste più. Eravamo riusciti a trovare il modo di farli gratuitamente, c’erano pronte piante e disegni…ebbene dopo 4 anni ho dovuto abbandonare il progetto per interpretazioni letterali del codice della strada… Pensate poi alle cose più importanti quanta lentezza, quanti impedimenti, quanti ricorsi, quanto tempo perso… QUESTO è quello che mi macera e mi fa “incazzare”: non riuscire a fare cose semplici, ovvie, elementari perchè il sistema è stato congegnato in modo di parare il sedere a chi NON ha voglia di fare e di rischiare.

Ma nonostante questo siamo andati avanti e credo in positivo, come ho cercato di spiegarvi, ma la realtà cittadina è sempre più i crisi. Quattro anni fa Acetati c’era ancora, la Tubor sembrava potesse riprendere, la Cover era una realtà… solo il turismo ha tenuto, non è un caso. Quanti negozi hanno chiuso in questi anni? Troppi – tra l’altro quando volevamo fare dei bandi di contributi al commercio ci è stato dimostrato che non si poteva perché avremmo violato le norme europee sulla concorrenza… – ma torniamo alla STRATEGIA:

Signori, il nocciolo del mio discorso è che sono convinto che per rilanciare Verbania ci vuole un accordo tra almeno una parte del centro-destra e una parte del centro-sinistra.

Oggi non c’è più Don Cacciami che trent’anni fa predicava una sinergia tra sinistra e centro. Ma “quel” centro non c’è più, “quella” sinistra non c’è più, ma è nato e c’è un centro-destra molto diverso da allora.

Ma il sindaco Zacchera vi è sembra identico a quello che la sinistra pensava fosse 4 anni fa oppure, obbiettivamente, è stato politicamente diverso? Pensateci…

E allora serve che per le prossime elezioni si studi qualcosa di diverso, di nuovo, di aggregante. L’altra sera ero a LIBERA per un dibattito sul riciclaggio. Libera è una associazione di destra o di sinistra ? Qualcuno nella mia maggioranza ha storto il naso anche su queste cose, ma LIBERA allora è un esempio di associazione che va OLTRE la destra o la sinistra, come devono andare tutte le persone che vogliono il bene comune.

C’è il problema sociale del gioco d’azzardo ? Dei negozi che per campare devono vendere gratta e vinci ed insellare macchinette ? PARLIAMONE! A Verbania ci sono strozzinaggio ed usura PARLIAMONE ! Quali sono le emergenze sociali ? PARLIAMONE! Questi sono i nuovi problemi, le nuove emergenze che avanzano insieme al lavoro che non c’è che una città come la nostra può solo trovare nei servizi, piccole imprese e turismo.

Ma turismo a Verbania come? Soldi per manifestazioni non ne abbiamo (si farà il corso dei fiori solo perchè ho trovato venerdì 50.000 euro da Villa Taranto), TE CU potrà continuare solo con spettacoli che con gli introiti ne coprano buona parte dei costi.-

Siamo onesti: sta comunque per cominciare la campagna elettorale, cominceranno le tensioni , le polemiche: è sempre stato così e PRIMA delle campagne elettorali non c’è tempo per ragionare perché si corre dietro ai voti. Queste cose invece vanno preparate, approfondite, valutate. Il futuro non sono più il Marco Zacchera, i Cattaneo, gli Zanotti o i Rolla ma persone nuove che faticosamente vengono avanti e noi dobbiamo moralmente fare loro spazio. Primarie di coalizione? Certo, ma se siamo aperti mentalmente, se non vogliamo cadere nella demagogia come temo sia quella grillina servirebbe la scelta di un candidato sindaco condiviso e non preconcettamente di una parte.

A proposito del movimento di Grillo ho cercato di ascoltarli e di capire: ho sentito principi anche giusti ma conditi con una superficialità assurda di chi non conosce nulla dei meccanismi amministrativi e le leggi e che quindi non ha coscienza della realtà.

Apprezzo comunque chiunque voglia proporre qualcosa – magari le verifiche nelle loro possibilità di attuazione – ma certo una sinergia è indispensabile

Sono utopico? No, io sono convinto che tra qualche anno diversi di voi ricordando il mio intervento di questa sera diranno – a posteriori – “Zacchera aveva ragione” e non perchè Zacchera è migliore di altri ma perché ha avuto la fortuna di fare esperienze, vedere esempi che non è facile vivere!

Verbania affronterà un periodo ancora più duro, è una città che non produce più ma solo consuma, è una città che invecchia e non vuole rischiare, è una città dove i partiti sono rattrappiti su sé stessi. Se non si rompe questo schema non si va da nessuna parte!

Ma se l’anno prossimo vince la sinistra pensa di trovare la situazione del 2009 ? E’ cambiato il mondo!!! pensate che un comune pur virtuoso come il nostro non può più fare un mutuo, non può sostituire un dipendente pensionato, da anni ha fatto manifestazioni solo trovando sempre più faticosamente degli sponsor, non può spendere più un euro in pubblicità e comunicazione!

Io ho l’orgoglio di dire – lo dice la mia coscienza – che era difficile fare di più di quello che siamo riusciti a fare ma credo che davanti ad una situazione di emergenza occorrano risposte nuove, di emergenza

Ma per preparare questo terreno, è meglio arrivarci l’un contro l’altro armato fino all’ultimo giorno o serve un periodo di riflessione e di tranquillità, di confronto di persone e di proposte non invelenite dalla polemica quotidiana ? Il commissario non è barbablù: è un tecnico che continua il lavoro insieme agli stessi dirigenti che ci sono oggi, la continuità è assicurata, le cose impostate vanno avanti. Io credo che per il bene della città il mio sacrificio di oggi – assolutamente non obbligato ma meditato – di lasciare anzitempo liberi energie, possibilità

Quindi – se in questi giorni non interverranno fatti nuovi ed eclatanti, per esempio la scoperta certa di chi ha mandato gli anonimi oppure una aperta disponibilità ad anticipare una esperienza collettiva di gestione comune e trasversale della città non intendo recedere dalle mie dimissioni. Faccio presente che scoprire chi usa l’anonimato sarebbe cosa positiva non solo per me ma per tutti, per evitare che questa malapianta prenda forza in futuro a danno di qualsiasi altra amministrazione comunale: dobbiamo avere il coraggio di lottare tutti per la libertà di parola, non incoraggiando l’omertà dei vili .

E’ un sacrificio, a me costa tantissimo a livello personale, sono sicuro che verrà letto da qualcuno come una mia sconfitta e invece è l’ennesima possibilità che voglio offrire con il mio sacrificio a chi è veramente di buona volontà per il futuro al più cercando di dare testimonianza, esperienze, aiuto…non più in prima persona perché sono uomo di parte e quindi non sarebbe giusto. Certo che in questa scelta contano partiti che si sbranano, lettere anonime, i gossip, una mia personale stanchezza psicofisica pesante, ma soprattutto conta la volontà di portarvi a riflettere e a pensare a strategie a medio e lungo termine, non polemichette. Mi dispiace che per colpa mia terminino anticipatamente il loro mandato consiglieri comunali amici – o avversari – che non hanno fatto nulla di male, che anzi hanno sempre fatto il loro dovere con impegno e spesso in silenzio, sacrificando del tempo. Capisco che ce l’avranno con me per questo mio abbandono, ma se hanno voglia di impegnarsi per la città il futuro davanti lo hanno aperto, spalancato dopo l’esperienza di questi 4 anni…e cerchino di capire per la loro personale futura esperienza che cosa sia successo a me e come sia difficile lavorare se dietro le quinte c’è chi ti boicotta più o meno silenziosamente

Alla stessa stregua ringrazio chi in giunta mi ha dato una mano con lealtà, impegno, sacrificio: restano ricordi ed amicizie per sempre. In questi giorni saluterò uno ad uno i dipendenti ed i dirigenti. Guadagnano di meno di 4 anni fa, eppure quasi tutti fanno anche di più del loro stretto dovere, con tanti di loro credo sia cresciuta una stima sincera e reciproca.

Salvo appunto fatti nuovi od eclatanti finirò tra pochi giorni la mia esperienza di sindaco. E’ stato l’incarico di responsabilità più diretta da quando mi occupo di politica, ma anche il più bello perché per me è stata la vita. Come ho scritto nella mia lettera alla città l’ 8 aprile ho incontrato tante persone e ancora di più ne ho ascoltate in questi ultimi giorni. Tanti mi hanno detto di tirare avanti, di non mollare, altri di lasciar perdere. Tutti, comunque, mi hanno salutato o stretto la mano.

Quante persone – avevo scritto – ho incontrato come sindaco e quante in qualche modo ho cercato di ascoltare ed aiutare, non sempre riuscendoci.

A nessuno di loro, per farlo, ho mai chiesto la propria opinione politica.

Il contatto quotidiano con le persone e i loro problemi, lo scoprire tanti esempi di volontariato silenzioso sono stati un arricchimento umano straordinario e prezioso, il più bel ricordo che conserverò nel cuore. La mia carriera di sindaco credo finisca qui: ho dato alla mia città quattro anni della mia vita in modo totale, gratuito e volontario, lealmente ed onestamente, senza risparmio e sacrificando tante altre opportunità personali.

Nel 2009 avevo assunto un impegno con i miei concittadini che sapevo difficile ma contento ed orgoglioso di farlo, con libera scelta e certo che avrei così rinunciato prima o poi anche al Parlamento. L’ho fatto perché era un dovere di testimonianza e di impegno verso la mia città e verso chi – da 38 anni ! – mi aveva sempre eletto, 20 volte su 20, in tutte le cariche pubbliche cui mi ero candidato fino a vivere cinque legislature alla Camera dei Deputati.

Si ironizzi pure su di me, ma ho sempre considerato il mio impegno politico e la mia veste di sindaco con umiltà e come una missione, senza preconcetti ideologici e nel rispetto per tutti. Per questo, sia pure in altre forme, continuerò a mettermi a disposizione silenziosamente del mio prossimo, come è dovere di ogni cristiano. Ci sono tantissime cose da fare. Passate le inevitabili polemiche spero che di me resterà un ricordo positivo per aver almeno cercato di fare tutto quanto mi è stato possibile per rinnovare una città che amo tanto, ma che si sta progressivamente chiudendo su sé stessa perché non ha il coraggio di crescere, osare, aprirsi al nuovo. E’ lo specchio purtroppo di un VCO dove a volte campanilismi, polemichette ed assurdità sono francamente imbarazzanti.

Purtroppo sono stato sindaco in un periodo difficile e senza le possibilità economiche del passato (e neppure quelle che si potevano pensare solo quattro anni fa), ma – pur con tanti limiti – ho provato ogni giorno a fare del mio meglio.

Oggi vi invito ancora a riflettere, ma anche a non perdere la speranza.

E’ difficile dimettersi in un mondo politico dove non vuole farlo mai nessuno, ma è ora di dare un esempio. Un saluto a tutti voi, maggioranza ed opposizione convinto che la nostra città abbia bisogno di un atto di responsabilità.

Acqua pubblica: sfruttamento senza difese, intervenga la Regione

A seguito della risposta del Presidente Nobili (clicca qui) al nostro comunicato in tema di centraline idroelettriche e acua pubblica )che trovate qui sotto) pubblichiamo un intervento di Gianni Desanti ex assessore provinciale del Pd in materia.

Strano il commento dell’ing, Proverbio, ammesso che corrisponda al vero, visto che lo stesso era il dirigente del settore ambiente anche quando io ero assessore e, insieme, approntammo il testo della moratoria in ossequio non solo al PEAR regionale (tuttora non abrogato) ma anche a studi effettuati proprio dalla Provincia e utilizzati per il Piano Territoriale.
Allora Proverbio non espresse alcun parere contrario. La moratoria (tesa a preservare l’ambiente e a evitare una eccessiva proliferazione di impianti idroelettrici in una realtà già ambiamente sfruttata) si chiama in realtà norma di salvaguardia del PTP che – correttamente (almeno da un punto di vista giuridico) poteva essere rivista alla scadenza dei due anni. Cosa che la Giunta Nobili ha fatto con due provvedimenti a mio parere tecnicamente e giuridicamente sbagliati.
Uno è stato infatti cassato dal Tribunale delle Acque e l’altro (quello che estende le potenzialità del VCO) è in violazione o quantomeno in forte contraddizione con ill PEAR. E’ sempre possibile modificare le cose, fare studi più approfonditi dei precedenti, ma le competenze devono essere rispettate e la Provincia (che era titolata a scrivere norme di salvaguardia del PTP poiché espressamente previsto dalla legge regionale, così come ha fatto la Giunta Ravaioli) non può decidere delibere che – come dice la recente sentenza – sono di competenza di Stato e Regione.
Ora Nobili e Borghi vanno in Regione per chiedere di modificare la normativa: nel caso specifico fanno bene poiché anch’io ritengo che il pubblico vada privilegiato rispetto al privato, ma questo presuppone una normativa che al momento non esiste (e che dovrebbe riguardare, a mio parere, soprattutto i rinnovi delle esistenti concessioni piuttosto che puntare su un ulteriore consumo delle risorse naturali del nostro territorio).
Nobili però, se ha sbagliato, non scarichi la responsabilità su altri. Personalmente, poi, non condivido – da un punto di vista politico – la scelta di immaginare per il VCO uno sviluppo ulteriore dell’idroelettrico pari al doppio (??!!) di quanto la Regione aveva previsto per l’intero Piemonte e contesto l’affermazione che i dati utilizzati come presupposto “scientifico” di una delle due deliberazioni provinciali della Giunta Nobili siano inoppugnabili e di sicura validità. Inoltre, quella delibera modificava – nei fatti – le indicazioni del Piano Territoriale senza seguire le procedure di legge previste.
Certo è che – ora – dopo il danno ci sono anche le beffe e trionfa la lobby dei costruttori privati di centraline che, peraltro, fanno il loro mestiere e hanno gli avvocati giusti! Invito tutti a non fare demagogia a buon mercato: se si è convinti di una cosa, la si proponga e la si faccia in coerenza con le leggi e non con forzature che hanno le gambe corte come le bugie!
Gianni Desanti, ex assessore provinciale all’ambiente

Comunicato stampa
Abbiamo preso atto dell’annullamento della delibera provinciale, da parte del Tribunale Superiore Acque Pubbliche, che stabiliva alcune forme di compensazione ai comuni e al territorio per la realizzazione di impianti idroelettrici sul territorio.
La delibera aveva alcuni elementi di condivisione tanto che il gruppo provinciale del PD, ed in particolare il consigliere Costa, l’ha sostenuta proponendo anche l’inserimento di alcune migliorie finalizzate a legare le compensazioni al territorio comunale direttamente interessato.
Ora l’annullamento della delibera lascia comunque un vuoto che in qualche maniera va colmato.
Il senso della sentenza è che la provincia non aveva competenza per deliberare a riguardo, ora gli organi che possono agire per risolvere al questione sono la Regione e il Parlamento. Consci della situazione nazionale ci sembra doveroso che sia la Regione a prendere in mano la situazione ponendola al centro del dibattito.
Il settore idroelettrico è di fatto l’unico settore in cui sono previsti investimenti sul territorio, il rischio è che questo bene comune venga delegato a società principalmente private, a volte con investitori non locali, realizzando una cospicua rendita che poco o nulla lascia agli enti che sono sempre più in sofferenza e che non crea di fatto occupazione diretta.
“Rimarchiamo – afferma il segretario provinciale Antonella Trapaniche il piano provinciale per l’energia approntato dall’attuale giunta prevede una possibilità di realizzare impianti per una potenza circa dieci volte quello previsto dal precedente piano. Questa cifra che è superiore a quanto previsto per tutto il Piemonte è oggettivamente sopravvalutata e rischia in assenza di regole di compensazione, di sacrificare l’unica risorsa significativa del territorio per avere in cambio poco o nulla. Su questo tema la Giunta Nobili ha la competenza per rivedere il piano provinciale su cifre ragionevoli e sostenibili“.
Di questo parere è anche l’On Enrico Borghi: “Questa situazione e’ figlia della faciloneria dell’amministrazione provinciale, grazie alla quale il settore e’ stato bloccato per anni e ora le amministrazioni avranno rilevanti danni e aspettative tradite e deluse. E’ chiaro ormai che la partita va risolta a livello legislativo, come da anni cercavo (inutilmente) di spiegare a chi invece pensava di essere a capo della provincia autonoma di Trento e di Bolzano. La moratoria ora si impone, per evitare di svendere un bene pubblico come l’acqua ai fini energetici senza alcuna contropartita al territorio”.
Ufficio Stampa
PD VCO

Bilancio regionale 2013. Poco tempo per il confronto ed un nuovo possibile consistente disavanzo.

L’annuncio con cui l’assessore regionale al Bilancio Gilberto Pichetto ha affermato che venerdì prossimo porterà in Commissione le sue proposte per il documento contabile 2013 rende i tempi di esame strettissimi, difficilmente compatibili con un confronto serio e approfondito in Commissione e in aula su misure, come ad esempio l’aumento dell’addizionale Irpef per il 2014, che avranno notevoli ripercussioni sulla vita dei cittadini piemontesi. 
Abbiamo sottoposto all’assessore quanto emerge dall’esame dei nuovi dati contabili da lui forniti nei giorni scorsi. Il calcolo matematico della cassa al 31 dicembre scorso, cui si sommano i residui attivi e si sottraggono i residui passivi, porta a un risultato di -938 milioni di euro, che paiono configurare un possibile nuovo pesante disavanzo, aggiuntivo a quanto finora noto.
E’ infatti ancora non coperto il disavanzo di 484 milioni che deriva dal 2011, cui vanno sottratti i 18 milioni previsti a questo scopo nel 2012.
Ci pare una situazione estremamente preoccupante. Venerdì ci aspettiamo dall’assessore parole chiare e trasparenti sulla reale entità del disavanzo e su come coprirlo.

una dichiarazione di Aldo Reschigna

 

 

Conferenza stampa con Trapani, Borghi, Grieco e Reschigna

Una conferenza stampa su vari temi di attualità è stata convocata presso la sede del Pd a Verbania martedì 3 aprile, presenti la segretaria provinciale Antonella Trapani, il capogruppo del partito in consiglio regionale Aldo Reschigna, il capogruppo in consiglio provinciale Giuseppe Grieco e l’onorevole Enrico Borghi.
Quest’ultimo si è soffermato sulla mozione presentata alla Camera a proposito dei crediti delle imprese verso la pubblica amministrazione e del patto di stabilità che consente di intervenire liberando risorse per la cui assegnazione dovrà intervenire una commissione speciale per istruire il relativo decreto.
Con la mozione si chiede di utilizzare le risorse a disposizione dei Comuni per procedere al più presto al pagamento dei debiti pregressi nei confronti delle imprese, di applicare una regola che comporti equilibrio della parte corrente e della politica degli investimenti e di escludere l’applicazione delle regole del patto di stabilità interno per i Comuni fra 1000 e 5000 abitanti.
Borghi ha aggiunto che il Pd chiede il rinvio della Tares al 2014 per evitare un eccessivo carico fiscale sulle famiglie nel prossimo mese di giugno e ha presentato un’altra mozione per aprire un tavolo di confronto impegnato nel predisporre l’impianto di uno statuto dei lavoratori frontalieri; a proposito di questi ultimi ha anche annunciato la presentazione in aula di un’interrogazione urgente al Ministro degli esteri a proposito della nuova campagna xenofoba nei loro confronti lanciata dall’Udc in Canton Ticino. Reschigna e Grieco si sono soffermati sulle condizioni di emergenza in cui versa la Provincia, denunciando che essa ha un bilancio ormai fuori controllo e che nel quadro generale di crisi dei rapporti tra Regione e Province proprio il Vco vive la situazione più drammatica e pesante per le numerose deleghe assegnate che non si possono più gestire per mancanza di fondi e per promesse non mantenute a livello politico a cominciare dagli oltre 4 milioni di canoni idrici inseriti a bilancio e che la Regione non pagherà. In sostanza si è ormai prossimi al momento in cui la Provincia non potrà più svolgere alcun tipo di funzione e occorre prenderne atto al più presto.
Il segretario Trapani ha sottolineato la fine indecorosa dell’ente, dopo che l’Amministrazione non ha voluto affrontare l’argomento ne’ tenere conto degli avvertimenti avanzati da tempo dal principale partito di minoranza.

Dal sito di Vco Azzura TV

Dalle Comunità montane alle Unioni, la legge è distruttiva.

“Lo abbiamo detto e ripetuto in tutti i modi, in tutte le lingue. Senza regole chiare e senza un ruolo di guida da parte della Regione, nei processi di associazionismo degli enti locali vi potranno essere solo disgregazione, incertezza, confusione, contrasti, incomprensioni. La trasformazione delle Comunità montane in Unioni sta avvenendo in un clima surreale.
È solo grazie alla lungimiranza di buona parte degli amministratori piemontesi che stanno nascendo le Unioni montane. La Regione Piemonte, con la legge 11 del 2012, con i successivi vuoti legislativi e con le rigide interpretazioni burocratiche, ha disgregato quanto esisteva, senza dire come ricomporre il quadro istituzionale dei piccoli Comuni, di montagna e di pianura”.
Così Lido Riba, presidente Uncem Piemonte, commenta la situazione surreale che gli enti locali vivono in queste ore nelle quali, secondo la legge regionale, le Comunità montane (istituite nel 1971) dovrebbero cessare di esistere per lasciare il posto alle Unioni montane di Comuni, sancite dalla legge nazionale 135 del 2012. “In realtà, finora sono nate solo tre Unioni montane in tutto il Piemonte – prosegue Riba – le altre sono in fase di costruzione, tra mille difficoltà, dovute soprattutto al fatto che la Regione non ha chiarito dubbi e incertezze degli amministratori locali, in particolare per quanto riguarda modalità di gestione in forma associata dei servizi ai cittadini e alle imprese, già garantiti dalle Comunità montane. In pratica, il legislatore ha distrutto un sistema nato 40 anni fa, per non sapere poi come aiutare i Comuni a costruire il nuovo modello di gestione dei servizi e dello sviluppo delle Terre Alte. Anche in pianura, per gli stessi motivi, si sono disgregate Unioni esistenti, con i Comuni grandi che molto spesso hanno ‘abbandonato’ i più piccoli, non essendo prevista una sussidiarietà sostanziale, necessaria oggi tra enti locali, che siano di pianura, di collina o di montagna. Avevamo chiesto un rinvio nell’arrivo dei commissari liquidatori, peraltro non ancora nominati, ma questo non è avvenuto. E ora? Come nell’ultimo anno, Uncem è pronta a fare la propria parte, a lavorare con la Giunta e il Consiglio regionale, con tutti i sindaci e gli amministratori locali per governare una situazione che agli occhi di altre regioni, da sempre attente alle politiche montane del Piemonte viste come un modello, ha dell’incredibile. Continueremo a operare con gli enti locali e la Regione nell’interesse del territorio montano, del suo sviluppo, per la costruzione di migliori servizi ai cittadini e a quanti credono nelle Terre Alte”.
Enrico Borghi, presidente nazionale dell’Uncem, non ha dubbi: “Nell’assenza di un’armonizzazione normativa nazionale di trapasso dalle Comunità montane alle Unioni montane di Comuni, per la quale ho già depositato uno specifico progetto di legge alla Camera dei Deputati, l’iniziativa frammentaria e confusa della Regione Piemonte in materia di riordino degli enti montani sta producendo guasti a ripetizione. Occorre che il nuovo assessore regionale agli enti locali riprenda urgentemente in mano la questione, abbandonando le impostazioni ideologiche che hanno segnato in qui il percorso e adottando gli indispensabili correttivi a una normativa che sta producendo una mappa della geografia amministrativa piemontese confusa e bizzarra, nella quale i territori che si salvano dalla disgregazione sono quelli dove gli amministratori avveduti hanno promosso la nascita di Unioni montane coerenti territorialmente”.

articolo tratto dal sito di TeleVCO