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Nuovo importante intervento della Regione Piemonte sulla frana di Formazza.

image La Regione Piemonte dopo la frana di Formazza che ha determinato l’allontanamento di alcuni nuclei familiari dalle loro abitazioni e l’impossibilità di prosecuzione di alcune attività economiche ha manifestato concretamente la propria attenzione.
Da subito vi è stato lo stanziamento di Euro 113.000 quale pronto intervento   a favore del Comune di Formazza. Successivamente vi è stata la delibera di Giunta regionale che ha stanziato un milione di Euro per la costruzione del vallo a protezione dell’abitato, i cui lavori – immediatamente affidati dal Comune di Formazza – sono ormai in fase di avanzata esecuzione.
Ora la Giunta regionale ha deliberato un ulteriore stanziamento di Euro 413.000 sempre a favore del Comune di Formazza per la costruzione del sistema di paravalanghe sul versante da cui si è staccata la frana.
E’ un intervento assolutamente vitale poiché lo sradicamento del terreno intervenuto a seguito dell’evento franoso non consente di garantire alcun tipo di protezione all’abitato in caso di nevicate.
Esprimiamo soddisfazione per tutti gli interventi, da noi sollecitati, operati dalla Giunta regionale nei confronti del Comune di Formazza, a riprova dell’attenzione con cui si è seguito l’evento da parte dell’amministrazione regionale. Ed esprimiamo altrettanta soddisfazione per la tempestività dimostrata dall’amministrazione comunale di Formazza nella progettazione, affidamento ed esecuzione delle opere.
I Consiglieri regionali Aldo Reschigna e Marco Travaglini

Lavoro, posti barche, pesca, piano casa, certificazione energetica, promozione turistica.

Illustriamo i nuovi importanti provvedimenti della regione Piemonte.
Il Consiglio Regionale ha approvato il Disegno di legge della Giunta regionale n. 599 “Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l’anno 2009”.
E’ un provvedimento complesso, composto da oltre 60 articoli, che affrontano molte materie oggetto d’intervento legislativo da parte della regione Piemonte.
Vediamo sinteticamente alcuni elementi che sono diventati legge della regione Piemonte.

– Per quanto riguarda la pesca è stato reintrodotto con un emendamento dell’assessore all’agricoltura Taricco, fortemente sollecitato dai sottoscritti Consiglieri regionali, per l’esonero dal pagamento della licenza di pesca per i giovani sotto i 14 anni e per le persone con età superiore ai 65 anni di età;
– E’ stata approvata la norma che differisce al 31 ottobre 2009 il termine per le autodenunce delle occupazioni demaniali sulle rive e sulle acque dei laghi e dei fiumi, approvata altresì la norma che introduce la categoria specifica delle occupazioni degli scivoli a lago con il pagamento di una sola annualità del pregresso indipendentemente dagli anni di occupazione ed il canone specifico per tali occupazioni di 10 Euro al metro quadrato annuo.
Si richiama l’attenzione su tale norma in quanto la stessa chiude tutte le polemiche aperte nei mesi scorsi ed accoglie le proposte che come Consiglieri Regionali avevamo assunto a tale riguardo.

Una norma molto importante in questo momento di grave crisi economica è quella che prevede che la regione, al fine di alleviare i disagi dei lavoratori e delle lavoratrici colpiti dalla crisi economica e finanziaria.
Si è individuato il meccanismo operativo con cui anticipare l’erogazione dei trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria, attraverso il tramite della agenzia Piemonte lavoro ed altrettanto importante è la norma con la quale si provvede all’istituzione di un fondo rotativo di prestito alle agenzie formative con una dotazione per l’anno 2009 di 7 milioni di euro. l’importanza della norma sta nelle difficoltà che molte agenzie formative stanno attraversando con una difficoltà nel pagamento delle retribuzioni .– E’ stata autorizzata la partecipazione della regione Piemonte alla costituzione o all’adesione di fondi immobiliari promossi da fondazioni ex bancarie con lo scopo di ridurre il disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati attraverso la realizzazione di alloggi sociali, completando il panorama e gli strumenti che la regione Piemonte si è data sul tema dell’emergenza casa (Regione Piemonte che peraltro è fortemente impegnata nel piano di realizzazione di 10.000 alloggi entro il 2012 – Programma Casa);

– E’ stata approvata una disposizione relativa alla certificazione energetica degli alloggi, a seguito di disposizioni legislative nazionali, con la quale è istituito l’albo regionale dei professionisti abilitati al rilascio dell’attestato di certificazione energetica, al quale sono iscritti di diritto tutti i professionisti che già risultano far parte presso i rispettivi ordini professionali; nel frattempo gli stessi sono autorizzati al rilascio del certificato consentendo così la possibilità di sottoscrizione di atti di compravendita di immobili;

– E’ stata approvata la riforma delle agenzie di accoglienza e promozione turistica locale (ATL) prevedendo che le ATL possano scegliere tra due diverse possibili forme giuridiche: la prima sotto forma di consorzio e società consortile composta unicamente da soggetti pubblici, la seconda sotto forma di società di capitali, consorzi o di società consortili con l’apporto di privati. A tale riguardo è stata altresì approvata la norma che prevede una fase transitoria ampia che prevede che le Atl debbano assumere la decisione entro quindici mesi dalla entrata in vigore della legge e che tale scelta dovrà essere concretizzata entro i successivi sei mesi.

I Consiglieri regionali
Aldo Reschigna, Marco Travaglini

LA CRISI POLITICA DI OMEGNA SI PUO’ SUPERARE SOLO CON LE DIMISSIONI DEL SINDACO

image Il Circolo di Omegna del Partito Democratico, vista la disastrosa situazione politica in cui versa la maggioranza di centrodestra omegnese, tra accuse, litigi e spartizioni di posti (leggi: indennità), ribadisce l’invito, per il bene della città e per dare spazio a forze che hanno davvero idee e progetti per il rilancio della città, affinché il Sindaco Quaretta si dimetta.
Il Capogruppo del Partito Democratico di Omegna Alberto Buzio, come corretto istituzionalmente, ribadirà questa richiesta in Consiglio Comunale il 30 luglio, così come stigmatizzerà il ritardo con il quale il Consiglio è stato convocato ed il fatto che, per non fare intervenire tutte le voci del malessere cittadino nei confronti del lavoro della Giunta, non è
stato convocato come consiglio aperto.
Alla nostra città, a tutti i cittadini, di qualsiasi orientamento politico, si annuncia un autunno difficile dal punto di vista economico e sociale e quella che si profila all’orizzonte, una Giunta frutto di un rimpasto e non di un reale confronto politico su idee e progetti, non è la risposta politica adeguata alla situazione. Per senso di responsabilità, per preservare la dignità del ruolo istituzionale che ricopre, oltre che per onestà intellettuale, il Sindaco Antonio Quaretta avrebbe dovuto almeno convocare e ascoltare tutte le componenti politiche presenti in Consiglio Comunale per definire un progetto ampio e, se possibile, condiviso, per affrontare le enormi difficoltà che la città sta attraversando.
Questo non è stato fatto ed è già un segnale di una cultura e di un metodo di lavoro che si è già dimostrato fallimentare.
Il Partito Democratico e la gran parte dei cittadini di Omegna si chiedono: se il centrodestra, ed il Sindaco in particolare, nel corso di questa profonda crisi hanno dimostrato di non essere affidabili, neppure nei confronti dei propri alleati, perché lo dovrebbero essere adesso, e per i prossimi tre anni, per Omegna?
Omegna non merita questa politica fatta solo di posti e spartizioni, che non affronta i problemi seri e reali della città.
Per cambiare davvero, il Partito Democratico di Omegna, dichiarando da sempre la propria disponibilità al dialogo, è pronto a confrontarsi con idee e progetti per il futuro di Omegna. Omegna merita di più e di meglio: attenzione, ascolto, idee, progetti, passione ed impegno.
Il Partito Democratico c’è ed è pronto.
Comunicato Circolo PD Omegna

FONDAZIONE COMUNITARIA: necessario un passo indietro.

image l’indicazione della Signora Francesca Zanetta quale Presidente della Fondazione Comunitaria del Vco merita alcune riflessioni.
Quando all’inizio della campagna elettorale per l’Amministrazione Provinciale del Vco ho richiesto l’autosospensione del Presidente della Fondazione Comunitaria Massimo Nobili, l’ho fatto non per polemica gratuita ma perché l’esigenza prioritaria che ponevo era quella della protezione della Fondazione Comunitaria del Vco dalla politica, soprattutto da quella partitica.
Infatti la Fondazione Comunitaria rappresenta un valore per il nostro territorio e per la nostra comunità locale.
In quei giorni, è inutile mettersi le fette di salame davanti agli occhi, già correvano i nomi dei possibili successori alla carica di Presidente della Fondazione Comunitaria in caso di elezione di Massimo Nobili a Presidente della Provincia del Vco: si parlava con molta insistenza ad esempio dell’ex Presidente della Provincia dr. Ivan Guarducci e, sia ben chiaro, non mi interessa esprimere alcun giudizio sulle persone quanto sottolineare il fatto che quei nomi venivano fatti in un ambito improprio e cioè all’interno di accordi tra i partiti di centro destra.
Oggi assistiamo al fatto che il Consiglio della Fondazione Comunitaria affronta il tema della Presidenza e si trova a ricevere una indicazione precisa dal Presidente della Fondazione Cariplo senza alcuna possibilità di confronto e di interlocuzione tra i due soggetti. Se la Fondazione Comunitaria rappresenta un bene ed un valore per il nostro territorio è assolutamente indispensabile che si chiarisca il percorso che ha determinato tale indicazione che viene presentata dagli organi di informazione e viene percepita tra la nostra comunità come la “ figlia del sen. Walter Zanetta”.
Io non credo infatti che la “ figlia del sen. Zanetta “ sia particolarmente nota negli ambienti della Fondazione Cariplo e siccome tale nome non risulta essere stato espresso dal Consiglio della Fondazione Comunitaria è assolutamente importante sapere e conoscere chi ha fatto tale indicazione e con quali motivazioni .
Sono interrogativi molto semplici .
Molte volte sentiamo fare discorsi e riflessioni serie sul fatto che la politica deve sapere fare dei passi indietro, riuscire a non invadere il campo che deve essere occupato da altri.
Deve essere molto chiaro che se la politica ha deciso di occuparsi della Fondazione Comunitaria del Vco, si rischia di compromettere un lavoro ed un impegno che ha saputo affermare il valore di una presenza nel nostro territorio.
La conseguenza sarebbe che la Fondazione Comunitaria cesserebbe di essere al servizio di una comunità e diverrebbe strumento di altro.
Forse sarebbe bene fare un gran passo indietro prima di correre il rischio di perdere un valore come questo..

Aldo Reschigna
Consigliere Regione Regione Piemonte

Cronaca del primo consiglio provinciale

image Costruttiva, leale ma non dimessa. Così sarà l’azione nel nuovo ruolo di minoranza del Partito Democratico in consiglio provinciale: parola del suo capogruppo, Pino Grieco. Tre i punti ai quali fin da subito ha voluto chiamare l’attenzione della maggioranza: autonomia, gestione della crisi economica e del ciclo idrico integrato. Così, Pino Grieco: “sono i tre elementi in cui si ravvisano le principali diversità di vedute con le forze ora al governo della provincia e dunque i principali aspetti sui quali faremo maggiormente sentire la nostra voce”.
Pur permanendo nel PD, istituito un gruppo a sé stante dall’ex presidente Ravaioli per interpretare al meglio le istanze espressione della coalizione cui si è messo a capo nella gara elettorale. Da lui al nuovo esecutivo una sollecitazione: “senza le risorse aggiuntive che ci possono essere garantite da questi possibili margini di autonomia la sussistenza economica di questa nostra provincia è sotto minaccia. Basta una nevicata abbondante come quella di quest’inverno per farne saltare il bilancio”. ….
Da parte del consigliere di Rifondazione-Comunisti Italiani Scatamacchia e dalla democratica Graziobelli il richiamo all’inopportunità che il neo-Presidente rivesta altri incarichi di vertice in enti pubblici.
Il riferimento è soprattutto per la spa pubblico-privata SAIA, che Nobili vuole trasformare in un’agenzia di sviluppo per il VCO. “Mi dispiace che non solo in consiglio provinciale ma anche su alcuni organi di stampa da parte di altri esponenti del PD si siano manifestate queste considerazioni. Io però vado avanti per la mia strada, seria e corretta, per perseguire ciò che è meglio per il nostro territorio e per il futuro del Verbano Cusio Ossola”, ha sottolineato Nobili. I 25 consiglieri provinciali hanno poi eletto il loro presidente: immediata convergenza sul nome del gravellonese Rino Porini. A completare l’ufficio di presidenza i due vice: il domese Giuseppe Sterpone per le minoranze, l’omegnese Giulio Lapidari per la maggioranza. (dal sito di Tele VCO).
 

Ruoli incompatibili o, almeno, inopportuni

(Riceviamo e pubblichiamo)
Molte persone, impegnate in politica, non si accontentano di un incarico, ma ne ricoprono molteplici; è un cattivo costume e anche un motivo della disaffezione dei cittadini verso la politica e addirittura verso la partecipazione al voto. I dati delle recenti elezioni (oltre a quelli del referendum) lo confermano.
Sia pure in modo discreto (forse avremmo dovuto insistere maggiormente) abbiamo sottolineato queste incongruenze nei confronti del neo eletto Presidente della Provincia Massimo Nobili, il quale continua a rivestire incarichi incompatibili con il suo attuale ruolo; non si tratta di incompatibilità giuridica (quella prevista dalle leggi), bensì di incompatibilità politica, ma anche funzionale e dunque sostanziale (è praticamente impossibile avere il tempo di occuparsi di altre cose quando si ha un incarico esecutivo in Provincia). Ribadiamo la necessità che Massimo Nobili si dimetta da subito (non alla cosidetta “scadenza naturale” ) da tutte le altre cariche ricoperte.  Nella nuova Amministrazione Provinciale ci sono però altri casi simili. Il più grave riguarda il vice Presidente Paolo Marchioni che, come è noto, oltre a tutte le deleghe ricevute, è uno dei cinque consiglieri di amministrazione della più importante azienda italiana che è l’ENI. Qui il problema rasenta anche l’incompatibilità giuridica in quanto l’ENI è azienda controllante della Syndial, ovvero del soggetto che dovrebbe operare la bonifica del sito industriale di Pieve Vergonte; come fa Marchioni, tra l’altro assessore delegato ai problemi legali, difendere la Provincia nelle cause aperte con Syndial, visto che deve anche difendere gli interessi di ENI?
Tra gli assessori provinciali ci sono inoltre altri casi (forse minori) di incompatibilità o inopportunità: ci riferiamo a Cottini e Preioni che sono anche Sindaci ed è difficile conciliare i due ruoli quando, ad esempio, si tratta di intervenire o non intervenire con iniziative della Provincia nei territori di quei Comuni.
Personalmente ritengo (e questo vale in maniera trasversale) che, in uno stesso territorio,  a meno che lo preveda espressamente la normativa e sia un compito d’ufficio, nessun amministratore dovrebbe sovrapporre più incarichi amministrativi anche se non vige un formale divieto di legge: invece molti sono contemporaneamente Sindaci, assessori o consiglieri in più enti; mi permetto, sommessamente, di chiedere loro di fare una scelta.
Sarebbe un bel segnale e, nel caso della Provincia, aiuterebbe anche a rendere credibile il ruolo che questo Ente ha e che molti stanno mettendo in dubbio!
Gianni Desanti, circolo PD Omegna.