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Domenica 13 maggio 2018. Partecipiamo e votiamo Si al Referendum per la fusione di Cossogno in Verbania

Domenica 13 maggio 2018, partecipiamo e votiamo Si al Referendum consultivo per la fusione del comune di Cossogno in Verbania. Vincono le comunità!
Guarda  il Volantino per il Sì alla fusione
Ricordarsi di portare un documento d’identità. Si vota domenica 13 maggio dalle ore 08.00 alle 22.00 negli stessi seggi delle ultime elezioni politiche a Verbania, in municipio a Cossogno.
Comitato per il Si

I cittadini iscritti nelle liste elettorali potranno verificare l’ubicazione delle sezioni elettorali di appartenenza indicata sul frontespizio della tessera elettorale. I cittadini non iscritti nelle liste elettorali, e solo per questi tipo di elezione, si dovranno recare alle urne presso la sezione n. 1 della scuola elementare Guglielmazzi di Pallanza. I seggi in totale sono 17. Le scuole rimaranno regolarmente aperte.

Ubicazione dei seggi:
– scuola elementare Guglielmazzi – palestra – n. 2 seggi, Via G. Albertazzi 11
– scuola elementare S.Anna – palestra – n. 2  seggi, Via Massara
– scuola elementare Suna – palestra – n. 2 seggi, Via S.Bocci 2
– casa comunale Fondotoce n. 1 seggi, Via Canale 48/a
– casa comunale Unchio – ex scuola – n. 1 seggi, Via Maggiore 9
– scuola elementare Trobaso n. 1 seggi, Via Cuboni 13/a
– Centro Sociale Renco n. 1 seggi, Via Renco 36
– Cantiere Possaccio n. 1 seggi, Via alla Cartiera 23
– scuola elementare Torchiedo n. 1 seggi, Via Monterosa 12
– istituto Cobianchi n. 1 seggi, Piazza Martiri di Trarego 9
– scuola materna Biganzolo n. 1 seggi, Piazza Pastura 16
– Scuola elementare Tommasetti – Palestra – n. 1 seggi, Via A.Rosa 76
– scuola elementare Cantelli – palestra – n. 2 seggi – Piazza C.L. Fabbri 6/a

Le operazioni di scrutinio avranno luogo subito dopo la chiusura del seggio elettorale; la campagna elettorale inizierà il giorno 13 aprile 2018 e terminerà alle ore 24 del giorno 11 maggio 2018.

Ricordiamo al link  www.comune.verbania.it/fusione   tutto il materiale legato alla proposta di fusione

L’appello per il Sì.
Siamo  favorevoli al percorso di fusione tra Verbania e Cossogno perché:
# porterà cospicui finanziamenti (3 milioni di euro per ben dieci anni = 30 milioni!). Risorse preziose per investimenti da decidere assieme, con nuove opere pubbliche e la manutenzione di quelle esistenti;
# costituisce una coraggiosa proposta d’intesa tra Comuni che hanno un’intensa collaborazione (con Cossogno che usufruisce già dei servizi di Verbania in accordo e armonia);
# non è certo la fine di un confine amministrativo che elimina l’identità di una comunità; ciò che si faceva prima, in termini di vita associativa, si continuerà a farlo anche dopo la fusione;
# integrare i servizi offerti nei due Comuni porterà a un miglioramento complessivo degli stessi (in questo caso 1 + 1 = 3);
# per valorizzare le risorse ambientali, storiche e culturali presenti, a partire dal rapporto con il Parco nazionale della Val Grande;
– perché è una strada intelligente che guarda al futuro e che altre comunità, nel VCO e in Italia, hanno percorso.

Sì alla fusione: vincono le comunità. Domenica 13 maggio 2018
Per approfondimenti www.comune.verbania.it/fusione

Contattaci alla pagina Facebook Si alla fusione tra Verbania e Cossogno o invia una mail a sifusionecossognoverbania@gmail.com

Legge di Bilancio: più risorse per i territori montani e gli enti locali, anche nel VCO

On. Enrico Borghi

Un vero e proprio “pacchetto montagna-ambiente-territori” all’interno della nuova legge di Bilancio, approvata definitivamente dal Parlamento prima di Natale e che si appresta a diventare operativa con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Link al documento in PDF – interventi per IL VCO della LEGGE BILANCIO 2017.
Ad illustrarla è l’onorevole Enrico Borghi, capogruppo Pd in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici a Montecitorio che ha seguito il provvedimento dapprima come relatore nella sua commissione e successivamente partecipando attivamente ai lavori della commissione bilancio che si sono protratti per molti giorni al fine di giungere all’articolato definitivo di quella che è l’ultima misura finanziaria della XVII legislatura, presentando diversi emendamenti che si sono trasformati in norma.
Con queste misure –commenta l’on. Enrico Borghi- si interviene direttamente da un lato sul sostegno all’economia e agli investimenti dei territori montani e sulla erogazione di servizi di prossimità nei medesimi,
e dall’altro si affrontano e risolvono alcuni problemi strutturali che da anni si trascinavano in attesa di soluzione. Più in generale, il pacchetto “montagna-ambiente-territori” sta a dimostrare che la questione è
uscita dal sottoscala dalla retorica buonista e compassionevole delle legislature passate, quando in Parlamento a parole tutti si definivano genericamente amici della montagna salvo poi votare leggi che ne
tagliavano risorse e istituzioni. Il tema oggi viene posto come una questione nazionale, un pezzo significativo della politica economica del Paese, e per questo ottiene risposte inedite e importanti”.
Ma vediamo in dettaglio quali sono le corpose novità del provvedimento.

Investimenti:

1. Contributo per i Comuni non capoluogo di provincia per investimenti di 850 milioni nel triennio (150 nel 2018, 400 nel 2019, 300 nel 2020) agli enti locali, con priorità per i Comuni “virtuosi” sotto il profilo economico-finanziario. Prime richieste entro il 28 febbraio 2018
2. Aumento di 60 milioni di euro del fondo per lo sviluppo dei Piccoli Comuni (previsto dalla legge “Realacci Borghi” n° 158/2017 per gli anni 2017-2023, con determinazione del fondo complessiva a
160 milioni
3. Aumento di 91,2 milioni di euro per la attuazione della Strategia Nazionale delle Aree Interne (SNAI), per il completamento delle copertura di spesa a favore delle aree selezionate.
4. Stanziamento di 50 milioni di euro per il nuovo Programma di costruzione di scuole innovative nelle Aree Interne.
5. Stanziamento di 3 milioni di euro per installazione di dispositivi per il Wi-Fi gratuito nei Comuni
6. Introduzione di un fondo da 500 milioni fino al 2022 per migliorare le infrastrutture idriche, (“piano invasi”) mediamente completamento di interventi riguardanti grandi dighe esistenti o
dighe incompiute; recupero e ampliamento delle capacità di invaso e di tenuta delle grandi dighe e messa in sicurezza di derivazioni idriche prioritarie per rilevanti bacini di utenza in aree sismiche
classificate in zona 1 e 2 e ad elevato rischio idrogeologico

Economia montana

1. Introdotta esenzione della base imponibile IRPEF dei proventi degli apicoltori con meno di venti alveari ricadenti nei Comuni montani
2. Stanziati 20 milioni di euro (10 nel 2018 e 10 nel 2019) destinare a interventi in favore della zootecnia estensiva praticata nelle zone montane
3. In attuazione della legge sui Piccoli Comuni n° 158/2017, previsione per Poste Italiane spa di favorire la consegna di prodotti fino a 5 kg anche mediante protocolli aggiuntivi con i Comuni
interessati
4. Stanziamento di 1,5 milioni (500 mila € nel 2018 e 1 milione nel 2019) per il fondo destinato al Corpo Nazionale del Soccorso Alpino, attraverso il Club Alpino Italiano (emendamento De Menech-
Borghi)
5. Istituzione del fondo per le mitigazioni del rischio idrogeologico nelle Regioni del centro-nord destinato a garantire complessivamente interventi per 1 miliardo di € dal 2018 al 2033 mediante garanzia statale su fondi BEI (emendamento Braga-Borghi)
6. Bonus verde: recepimento in norma del disegno di legge Realacci-Borghi ed altri” e previsione che per gli interventi di sistemazione a verde delle aree scoperte private di edifici esistenti, unità
immobiliari, pertinenze e recinzioni, nonché la realizzazione di impianti di irrigazione e pozzi viene introdotta una detrazione fiscale del 36% delle spese sostenute nel 2018, fino ad un massimo di
5.000 euro per unità immobiliare
7. Prorogata fino al 31.12.2018 la detrazione del 50%, con un limite massimo di 96.000 € per unità immobiliare, per interventi di ristrutturazione delle abitazioni e delle parti comuni di edifici
condominiali
8. Eco-bonus: prorogata fino al 31.12.2018 la detrazione del 65% per gli interventi di efficientamento energetico delle singole unità immobiliari
9. Contabilità speciale: le risorse destinate dai Patti per lo Sviluppo dal CIPE per i collegamenti con le aree interne, la protezione civile, le infrastrutture e il dissesto idrogeologico confluiscono direttamente nella contabilità speciale dei Presidenti delle Regioni in qualità di commissari straordinari delegati

Enti Locali
1. Aumento risorse per il finanziamento delle funzioni fondamentali delle Province: 438 milioni per il 2018, 110 per il 2019 e il 2020, 180 dal 2021
2. Aumento risorse per interventi di manutenzione della rete viaria di competenza delle Province: 1 miliardo e 650 milioni di € (120 milioni per il 2018 e 300 milioni per ciascuno degli anni dal 2019 al
2023)
3. Stanziamento speciale di 90 milioni di € (30 all’anno dal 2018 al 2020) per le Province che alla data del 30 novembre 2017 hanno deliberato la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, hanno
presentato il piano di riequilibrio pluriennale o ne hanno conseguito l’approvazione o risultano in dissesto
4. Sbloccate le assunzioni nelle Province, con turn over e regole differenziate in base all’incidenza della spesa del personale
5. Aumento delle risorse per i Comuni oggetto di fusione: il trasferimento sarà del 60% dei trasferimenti riferiti al 2010 (era del 50%), con un limite massimo di 3 milioni di euro
6. Previsti 900 milioni di spazi finanziari, per risolvere il problema del pareggio di bilancio dei piccoli Comuni
7. Eliminato il taglio del 10% (introdotto dal governo Berlusconi nel 2010) delle indennità di Sindaco e dei gettoni di presenza negli enti locali
8. Estesa fino al 2020 la disposizione che consente a Comuni, Province e Unioni di Comuni l’utilizzo senza vincolo di destinazione delle risorse derivanti da operazioni di rinegoziazioni di mutui,
nonché dal riacquisto di titoli obbligazionari emessi
9. Previste norme per assicurare la copertura e la continuità del servizio di tesoreria degli enti locali su tutto il territorio nazionale, autorizzando Poste Italiane Spa all’esercizio del servizi di tesoreria
per gli enti pubblici, e prevedendo che nell’ambito di tale servizio, Cassa depositi e prestiti è autorizzata a concedere anticipazioni di tesoreria agli enti locali
10. Prevista la possibilità di conservare nel Fondo pluriennale vincolato di spesa dell’esercizio 2017 le risorse accantonate nel Fondo pluriennale di spesa per l’esercizio 2016, per finanziarie le spese contenute nei quadri economici relativi ad investimenti per lavori pubblici e quelle per procedure di affidamento già attivate, se non utilizzate
11. Previsto il superamento del precariato nelle amministrazioni comunali che esercitino funzioni in forma associata
12. Nei Piccoli Comuni arriva il DUP semplificato, con meno adempimenti
13. Nei Piccoli Comuni (fino a 5.000 abitanti) sblocco del turn over di personale al 100%

Ambiente
1. Stanziamento di 30 milioni di euro a favore dei Parchi nazionali e regionali (10 milioni per ciascuno degli anni 2018, 2019, 2020) grazie ad emendamento Borghi che rifinanzia la legge quadro sulle
aree protette (n. 394 del 6 dicembre 1991)
2. Introduzione norme che mettono al bando l’uso di microplastiche nei cosmetici e che stabiliscono l’obbligo di utilizzare materiali biodegradabili per i “cotton fioc” contro l’inquinamento.

Verbania, 8 gennaio 2018

Il Direttivo del Partito Democratico di Villadossola ha ufficializzato la candidatura di Marcello Perugini alle amministrative 2018.

Marcello Perugini

Il Direttivo del Partito Democratico di Villadossola ha ufficializzato la candidatura di Marcello Perugini alle amministrative 2018.

Il candidato sindaco del Partito Democratico per le prossime elezioni amministrative di Villadossola sarà Marcello Perugini. La decisione è stata deliberata nel corso dell’assemblea degli iscritti di lunedì 18 dicembre. Come Direttivo abbiamo indicato ad inizio seduta il nome di Perugini, chiarendo al contempo il percorso e le motivazioni che ci hanno portato a formulare tale proposta.

È doveroso rammentare che anche Paolo Ravaioli ci aveva dato la sua disponibilità, poi ritirata, alla candidatura di Sindaco. Siamo rammaricati per le sue recenti prese di posizione, che rispettiamo, ma auspichiamo che ci possa essere un suo ripensamento e che sia ancora possibile riprendere insieme a lui il cammino che ci porterà alle prossime elezioni cittadine.

Nelle prossime settimane si intensificheranno gli incontri con forze politiche, associazioni, quartieri e società civile con lo spirito di allargare il confronto e di giungere alla creazione di una lista civica di centro-sinistra, che possa essere capace di realizzare il programma che verrà condiviso e che sappia riconoscersi nei valori di onestà, trasparenza e lealtà che da sempre caratterizzano le amministrazioni che proponiamo e sosteniamo.

La candidatura di Perugini, com’è nella nostra natura, la intendiamo potenzialmente contendibile. Siamo infatti da sempre aperti alle primarie, che consideriamo un metodo democratico, partecipato e trasparente per selezionare classe dirigente e candidati. Pertanto, anche in questa occasione, eravamo e siamo tuttora disponibili a confrontarci in una sana competizione primaria, se tale richiesta dovesse emergere da eventuali alleati nel seguito del percorso.

Viviamo come sempre con senso di responsabilità e con spirito di servizio questi momenti, sentendo il dovere di dare il nostro fattivo contributo per il bene comune. A partire da oggi, insieme al candidato Perugini, inizia dunque per noi una nuova sfida, impegnativa e coinvolgente. Pur consapevoli delle difficoltà che dovremo affrontare, siamo fiduciosi e determinati ad elaborare una proposta che sappia cogliere al meglio le effettive esigenze dei cittadini e che possa ambire ad ottenere il più ampio consenso.

Buon lavoro dunque al candidato Perugini, e buon lavoro a tutti noi

Il Direttivo del circolo PD di Villadossola

46 milioni per la statale del lago Maggiore e per la valle Cannobina. Confermati i 70 milioni per gli interventi sulla statale della valle Vigezzo.

Sono 45 i milioni di euro a disposizione da subito per la messa in sicurezza dell’arteria che porta al confine con la Svizzera: un risultato veramente significativo se si pensa che dagli anni ’70 ad oggi sono stati investiti, su questa strada che connette l’Italia alla Svizzera, appena 9 milioni per l’allargamento di 600 metri della carreggiata nei pressi dell’ingresso dell’abitato di Cannobio.

Impegno economico del Governo nazionale e regionale di centro sinistra presentato nell’ambito dell’incontro promosso recentemente a Cannobio da Cgil, Cisl e Uil relativo alla viabilità frontaliera, dove sono stati illustrati le finalità di utilizzo dei 45 (dei 94 milioni necessari) per l’intervento totale di messa in sicurezza della strada statale del Lago Maggiore. Fondi che arrivano da Anas e regione Piemonte, conseguenti all’impegno del Governo nazionale e regionale e al lavoro dell’onorevole Enrico Borghi, del vicepresidente regionale Aldo Reschigna, del presidente provinciale Stefano Costa a seguito degli impegni assunti del ministro Graziano Delrio

Con i primi 45 milioni a disposizione si provvederà a sistemare i versanti, per la cui spesa si stimano circa 18 milioni, e a realizzare la prima di tre gallerie paramassi. La spesa più cospicua riguarda la costruzione di queste tre gallerie, il cui costo complessivo ammonta a quasi 70 milioni di euro. Gli altri fondi necessari arriveranno dal contratto di programma 2016-2020 di Anas, che prossimamente sarà rivisto e conterrà gli impegni di spesa per finanziare la rimanente parte, come indicato dal ministro Delrio.

Nel corso dell’incontro di Cannobio, inoltre, si è parlato anche della strada statale 337 della Valle Vigezzo. Anche in questo caso sono stati confermati i 70 milioni di euro stanziati nel corso delle ultime tre leggi di bilancio dai governi Letta e Renzi. “L’arteria sarà cantierabile nel 2019, lo ha ribadito anche il ministro Delrio – ha detto Aldo Reschigna –. Ci tengo a sottolineare che non verrà spostato un euro dalla strada statale 337 alla strada statale 34”.

Per quanto riguarda la strada provinciale della valle Cannobina (che dovrebbe diventare presto strada statale), la regione Piemonte ha annunciato in questi giorni la messa a disposizione di un milione di euro per intervenire sulla sua sicurezza dopo la recente frana.

Cordiali saluti
Ufficio Stampa PD VCO

Dalla Regione 1 milione di euro per la strada della valle Cannobina

Aldo Reschigna, vice presidente regione Piemonte

Via libera dalla Regione allo stanziamento da 1,05 milioni di euro per poter riaprire la strada provinciale della valle Cannobina chiusa dal 7 ottobre a causa di una frana. Nell’esame del disegno di legge di assestamento del bilancio 2017 della Regione è stato approvato un emendamento che stanzia 1,05 milioni di euro, anticipo da erogare alla Provincia del Vco, con diritto di rivalsa di pari importo sulle risorse dello stanziamento triennale 2018-2020 sulla viabilità provinciale, previsto dal fondo statale per lo sviluppo e la coesione.

«Con questa anticipazione, che entrerà in vigore martedì con l’approvazione finale dell’intero testo, rispettiamo un impegno preso per avviare al più presto i lavori di ripristino della provinciale 75 – spiega il vice presidente Aldo Reschigna, che ha portato in aula il provvedimento -. Ci rendiamo conto dell’estremo disagio che deriva dalla chiusura della strada, in questo modo pensiamo di aver risolto il problema dell’avvio dei lavori, nonostante le grandi difficoltà in cui versa il bilancio regionale».

Articolo La Stampa VCO

Assemblea Provinciale PD: referendum sul passaggio alla Lombardia demagogico e strumentale

Pubblichiamo il documento approvato dall’Assemblea Provinciale del Partito Democratico del VCO (riunitasi in data 26 ottobre 2017) sul tema della raccolta firme per il referendum “Diamoci un taglio” per il passaggio del VCO dal Piemonte alla Lombardia.

Le province italiane, e quella del Verbano Cusio Ossola in particolare, stanno vivendo momenti di grave difficoltà.

In un arco di tempo molto breve abbiamo assistito all’affermarsi della volontà di abolire l’ente trasferendone le funzioni a regioni, comuni ed unioni di comuni; nello stesso periodo è stato respinto, con referendum, il testo di riforma istituzionale che prevedeva – tra l’altro – la rimozione dalla Carta Costituzionale del riferimento alle province; solo pochi giorni fa – il 18 ottobre –il Consiglio d’Europa ha chiesto all’Italia di “rivedere la politica di progressiva riduzione e di abolizione delle province, ristabilendone le competenze, e dotandole delle risorse finanziarie necessarie per l’esercizio delle loro responsabilità”.

In questo contesto nasce, con insufficiente approfondimento, priva di propedeutico dibattito, sicuramente intempestiva, la petizione “Diamoci un taglio” avente il fine di far svolgere un referendum per il passaggio dal Piemonte alla Lombardia delle provincie di Verbano Cusio Ossola e Novara.

Mai in Italia si è assistito al passaggio di una provincia da una regione all’altra. Dal 2005, grazie all’opportunità data dall’art 132 della costituzione 48 comuni hanno indetto referendum per cambiare la regione di appartenenza quasi sempre per emigrare verso una regione a statuto speciale e solo in 7 casi vi è stato l’effettivo passaggio di regione: si è trattato di 7 comuni della provincia di Pesaro Urbino passati alla provincia di Rimini.

Nonostante i quasi 300 anni di appartenenza del nostro territorio al Piemonte è innegabile la fitta rete di relazioni che il Verbano Cusio Ossola ha costantemente sviluppato con la Lombardia e con Milano in particolare.

L’appartenenza ultrasecolare alla regione Piemonte non ha mai limitato le relazioni con le popolazioni ed il territorio lombardo, a titolo di esempio, molti di noi hanno frequentato università lombarde (e molti lombardi frequentano istituti superiori della nostra provincia).

La petizione “Diamoci un taglio”, è presentata da un manifesto raffigurante il Verbano Cusio Ossola ed il territorio di Novara in transito verso la Lombardia: il Partito Democratico si interroga riguardo la condizione di enclave Lombarda in territorio piemontese che caratterizzerebbe la nostra provincia nell’ipotesi di passaggio in Lombardia del solo nostro territorio e non anche della provincia di Novara.

L’assemblea del Partito Democratico ritiene, vista l’importanza della questione, che prima di sottoporre all’autorevole giudizio dei cittadini il quesito referendario siano necessario un supplemento di indagine al fine di valutare anche alla luce della trattativa che la regione Lombardia avvierà con il governo dopo il referendum sull’autonomia.

Per queste ragioni il Partito Democratico del Verbano Cusio Ossola non favorirà la raccolta di firme dell’iniziativa “Diamoci un taglio” e agirà sul piano politico per realizzare un sistematico confronto tra i contenuti amministrativi e finanziari della regione Lombardia e della regione Piemonte in ordine ai servizi e alle risorse erogate alle province, in assenza del quale l’iniziativa “Diamoci un taglio” manifesta tutta la sua natura demagogica e strumentale.

L’Assemblea Provinciale del Partito Democratico del Verbano Cusio Ossola

Verbania li 26.10.2017