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Assemblea Provinciale PD: referendum sul passaggio alla Lombardia demagogico e strumentale

Pubblichiamo il documento approvato dall’Assemblea Provinciale del Partito Democratico del VCO (riunitasi in data 26 ottobre 2017) sul tema della raccolta firme per il referendum “Diamoci un taglio” per il passaggio del VCO dal Piemonte alla Lombardia.

Le province italiane, e quella del Verbano Cusio Ossola in particolare, stanno vivendo momenti di grave difficoltà.

In un arco di tempo molto breve abbiamo assistito all’affermarsi della volontà di abolire l’ente trasferendone le funzioni a regioni, comuni ed unioni di comuni; nello stesso periodo è stato respinto, con referendum, il testo di riforma istituzionale che prevedeva – tra l’altro – la rimozione dalla Carta Costituzionale del riferimento alle province; solo pochi giorni fa – il 18 ottobre –il Consiglio d’Europa ha chiesto all’Italia di “rivedere la politica di progressiva riduzione e di abolizione delle province, ristabilendone le competenze, e dotandole delle risorse finanziarie necessarie per l’esercizio delle loro responsabilità”.

In questo contesto nasce, con insufficiente approfondimento, priva di propedeutico dibattito, sicuramente intempestiva, la petizione “Diamoci un taglio” avente il fine di far svolgere un referendum per il passaggio dal Piemonte alla Lombardia delle provincie di Verbano Cusio Ossola e Novara.

Mai in Italia si è assistito al passaggio di una provincia da una regione all’altra. Dal 2005, grazie all’opportunità data dall’art 132 della costituzione 48 comuni hanno indetto referendum per cambiare la regione di appartenenza quasi sempre per emigrare verso una regione a statuto speciale e solo in 7 casi vi è stato l’effettivo passaggio di regione: si è trattato di 7 comuni della provincia di Pesaro Urbino passati alla provincia di Rimini.

Nonostante i quasi 300 anni di appartenenza del nostro territorio al Piemonte è innegabile la fitta rete di relazioni che il Verbano Cusio Ossola ha costantemente sviluppato con la Lombardia e con Milano in particolare.

L’appartenenza ultrasecolare alla regione Piemonte non ha mai limitato le relazioni con le popolazioni ed il territorio lombardo, a titolo di esempio, molti di noi hanno frequentato università lombarde (e molti lombardi frequentano istituti superiori della nostra provincia).

La petizione “Diamoci un taglio”, è presentata da un manifesto raffigurante il Verbano Cusio Ossola ed il territorio di Novara in transito verso la Lombardia: il Partito Democratico si interroga riguardo la condizione di enclave Lombarda in territorio piemontese che caratterizzerebbe la nostra provincia nell’ipotesi di passaggio in Lombardia del solo nostro territorio e non anche della provincia di Novara.

L’assemblea del Partito Democratico ritiene, vista l’importanza della questione, che prima di sottoporre all’autorevole giudizio dei cittadini il quesito referendario siano necessario un supplemento di indagine al fine di valutare anche alla luce della trattativa che la regione Lombardia avvierà con il governo dopo il referendum sull’autonomia.

Per queste ragioni il Partito Democratico del Verbano Cusio Ossola non favorirà la raccolta di firme dell’iniziativa “Diamoci un taglio” e agirà sul piano politico per realizzare un sistematico confronto tra i contenuti amministrativi e finanziari della regione Lombardia e della regione Piemonte in ordine ai servizi e alle risorse erogate alle province, in assenza del quale l’iniziativa “Diamoci un taglio” manifesta tutta la sua natura demagogica e strumentale.

L’Assemblea Provinciale del Partito Democratico del Verbano Cusio Ossola

Verbania li 26.10.2017

Provincia del VCO: no a dimissioni di massa. Un Presidente della Provincia è da preferire al migliore dei commissari possibili.

Il Partito Democratico del Verbano Cusio Ossola ringrazia quei Sindaci dell’assemblea provinciale che non hanno aderito alla proposta di mozione, presentata da alcuni consiglieri provinciali, tendente a provocare le dimissioni dell’intero Consiglio e a richiedere dimissioni di massa dei Consigli anche di altre Provincie.

Il PD, consapevole della grave situazione finanziaria in cui versa la Provincia, provocata da una affrettata volontà di smantellare l’ente, richiede tuttavia, al Presidente Costa di profondere ulteriori energie per tentare di far uscire l’ente dall’attuale situazione di stallo.

Le dimissioni “di massa” provocherebbero solo l’arrivo di un Commissario e nessuna ipotesi di soluzione ai problemi. Il PD ritiene che un Presidente della Provincia, chiunque esso sia, sia comunque da preferire al migliore dei commissari possibili.

Nel 2013, quanto la giunta provinciale di centro-destra dovette affrontare una fase finanziaria simile a quella attuale, il gruppo del Partito Democratico si adoperò, anche su richiesta dell’allora Presidente Nobili, al fine di scongiurare l’arrivo del commissario ad acta.

Il PD valuta positivamente la probabile inversione di tendenza riguardante il ruolo delle provincie, sancita sia dall’esito referendario che, più recentemente, dal Consiglio d’Europa ed invita il Presidente Costa, unitamente agli presidenti di Provincia, a continuare l’azione di persuasione nei confronti del Governo al fine di dotare questi essenziali enti di area vasta delle risorse necessarie a garantire servizi essenziali ai cittadini quali viabilità e istruzione superiore.

Il Partito Democratico del Verbano Cusio Ossola

2 milioni e 400 mila euro subito alla Provincia per intervenire sulla strada della Valle Cannobina

dal sito di azzurraTV.
2 milioni e 400mila euro subito per intervenire sulla strada provinciale della Valle Cannobina e sulla galleria de La Verta ad Omegna: è questa la richiesta avanzata dalla Provincia del Vco all’assessore regionale alle infrastrutture Francesco Balocco e al responsabile del coordinamento Nord Ovest dell’Anas Dino Vurro.
Il presidente provinciale Stefano Costa ha richiesto un anticipo della somma di denaro che nei prossimi 3 anni sarebbe spettata di diritto al Vco per la sistemazione di alcune strade provinciali.
I quasi 2 milioni e mezzo verrebbero stanziati in anticipo per la copertura di interventi concordati con Regione e Anas. L’Ente Regione negli scorsi mesi aveva stanziato 45 milioni di euro per la messa in sicurezza delle arterie provinciali di tutto il territorio piemontese.
La ripartizione aveva destinato per il triennio 2017-2019 proprio 2 milioni e 400mila euro al Vco. “Siccome siamo in una situazione di emergenza – spiega il presidente Costa –, soprattutto sulla strada provinciale 75 della Valle Cannobina, in seguito alla frana di sabato scorso nei pressi di Falmenta, ci pare giusto chiedere un anticipo in modo tale da intervenire. Dopo il sopralluogo dei nostri tecnici, è stata stimata una spesa di circa 821mila euro per riparare i danni causati dallo smottamento”.
La proposta avallata è stata presa seriamente in considerazione sia dalla Regione sia dall’Anas.
L’assessore Balocco ha intravisto una possibilità concreta e immediata per sistemare il problema occorso in Valle Cannobina. Anche l’Anas ha espresso parere favorevole.
Infatti, la strada provinciale 75 è una delle tre strade provinciali del nostro territorio che nel giro dei prossimi mesi dovrebbe passare sotto la sua competenza.
Nel corso della riunione odierna in Regione si è parlato anche di quest’altro aspetto. Il primo passo concreto è stato l’inserimento delle province del Vco e di Novara in un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di prossima emanazione, che prevede il trasferimento ad Anas di strade provinciali catalogate come “strade di interesse nazionale”. 11 regioni italiane hanno già aderito al decreto. Il Piemonte, invece, ha una situazione un po’ diversa: le province del Vco e di Novara sono, infatti, le uniche ad essere concordi e così è stato richiesto se è possibile inserirle singolarmente all’interno del decreto. Oltre alla strada provinciale della Cannobina, interessate anche quella della Valle Anzasca (la 66) e quella del Lago d’Orta (la 229), comprendente anche la galleria de La Verta che ha urgentemente bisogno di un intervento di sistemazione.
Proprio per questo motivo Anas si è detta favorevole alla richiesta della provincia di avere l’anticipo dei 2 milioni e 400mila euro per provvedere ai lavori sulla frana in Cannobina e sulla galleria de La Verta.

Incontro con Maroni: la nota del presidente della provincia Stefano Costa

Stefano Costa, Presidente Provincia del VCO

Nel pieno del dibattito in corso circa l’incontro istituzionale previsto con il Presidente della Regione Lombardia, Maroni il prossimo 10 ottobre che vedrà la presenza del sottoscritto, Presidente della Provincia, con i tre Capigruppo consiliari Morandi, Porini e Spadone, come da invito ricevuto dalla sua segreteria, mi preme fare alcune precisazioni- spiega Costa- il Consigliere Rino Porini ha richiesto, a fine agosto, un incontro con il presidente Maroni a nome suo. Coinvolgendo nella sua proposta il Consiglio Provinciale nella persona mia e dei tre Capigruppo, collegandosi all’imminenza del referendum consultivo per l’autonomia della Lombardia indetto per il prossimo 22 ottobre ed al trattamento riservato nei confronti della loro provincia montana di Sondrio.

La segreteria di Maroni ha risposto in data 21 settembre invitando il sottoscritto ed i tre Capigruppo (Morandi, Porini e Spadone) ad un incontro fissato in un primo tempo per il 3 ottobre poi spostato al prossimo 10 ottobre. In accordo con i vertici del mio partito e nel rispetto del ruolo istituzionale che ricopro, ho ritenuto corretto parteciparvi considerato, ripeto, il taglio istituzionale e amministrativo dell’iniziativa assunta dal Consigliere Porini.

In data di ieri 27 settembre, ho appreso dai media dell’iniziativa di Zanetta, Rosso e Spadone che, chiaramente, ha aperto il dibattito con tutte le normali speculazioni politiche del caso.

Tengo a precisare che questa iniziativa nulla ha a che vedere con il nostro incontro con il Presidente Maroni e mi preme a questo punto ribadire la mia intenzione di continuare a svolgere il mio ruolo istituzionale in accordo con i miei consiglieri valutando di volta in volta le eventuali iniziative che sottoposte al Consiglio Provinciale.

In conclusione mi sento però di aggiungere che esiste un problema oggettivo legato alla non corresponsione dei canoni demaniali che per anni hanno rappresentato l’unica vera forma di perequazione per la nostra Provincia e che sono ora una determinante concausa, insieme ai tagli draconiani del governo centrale, dell’attuale situazione drammatica in cui versa la nostra provincia.

Sarà pertanto interessante disquisire con il Presidente Maroni in merito a questo tema che vede certamente un trattamento diverso riservato alla Provincia montana di Sondrio da parte della Regione Lombardia”.

Approvata alla Camera mozione che impegna il Governo su finanziamento Province

E’ stata approvata nella giornata di ieri dalla Camera una mozione che impegna il Governo a risolvere le problematiche connesse al finanziamento integrale delle funzioni fondamentali delle Province.
Si tratta di un passaggio politico, essenziale importanza per aprire la strada a un decreto in tal senso da parte dell’esecutivo.

Approvata una mozione sottoscritta anche dall’on. Borghi: “La Camera ha impegnato formalmente il governo a risolvere il problema del finanziamento delle funzioni fondamentali delle Province italiane. E’ accaduto nella giornata di martedi 4 luglio, con l’approvazione di una mozione del Partito Democratico (sottoscritta anche dall’onorevole Enrico Borghi, capogruppo democratico in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici) che nel rilevare le criticità da più parti sollevate circa la difficoltà di chiusura di bilancio da parte delle Province, e sulla scorsa dell’esito referendario del 4 dicembre che ha bocciato l’abrogazione di tali enti, ha impegnato l’esecutivo sui seguenti punti:

1) a proseguire nello sforzo intrapreso al fine di garantire le risorse necessarie ad assicurare l’effettivo esercizio delle funzioni fondamentali da parte delle province e delle città metropolitane, anche promuovendo le opportune modifiche alla legislazione vigente;

2) ad individuare le risorse adeguate a copertura delle funzioni statali assegnate in base all’analisi reale dei fabbisogni standard, nel rispetto dell’articolo 119 della Costituzione;

3) a verificare, per quanto di competenza, che il processo di riordino delle funzioni regionali assegnate dalle regioni alle province e città metropolitane sia garantito da una copertura finanziaria in base all’analisi dei fabbisogni standard; 

4) ad adottare ogni iniziativa di competenza utile a favorire il ripristino dell’autonomia organizzativa degli enti, anche attraverso l’abrogazione delle disposizioni di cui all’articolo 1, comma 420, lettere c), d) ed e), nei limiti di quanto previsto dal comma 421, della legge n. 190 del 2014; 

5) ad adottare ogni utile iniziativa di competenza che consenta, a partire dal 2018, di ristabilire la piena autonomia economica, finanziaria e organizzativa delle province e delle città metropolitane attraverso la garanzia della piena copertura delle funzioni fondamentali, superando la logica emergenziale del bilancio annuale e garantendo la corretta programmazione prevista dall’articolo 151 del Testo unico sugli enti locali; 

6) ad adottare ogni iniziativa di competenza volta a favorire le modifiche più opportune della legge n. 56 del 2014 e un adeguamento del Testo unico sugli enti locali e delle conseguenti leggi regionali in materia di funzioni provinciali e metropolitane, salvaguardando il principio della natura di enti di secondo livello degli organi delle province (« casa dei comuni ») – la cui legittimità è stata confermata dalla Corte costituzionale – e valorizzando ulteriormente il modello di cooperazione orizzontale tra istituzioni locali, nel riconoscimento a province e città metropolitane del compito di attivare pratiche di collaborazione che favoriscano un nuovo modello di cooperazione anche tra i comuni.

Sulla scorta di questo importante atto di indirizzo, nelle prossime settimane il Governo dovrà emanare una serie di provvedimenti attuativi che consentano l’applicazione dei disposti forniti dal Parlamento.

Soddisfazione viene espressa dall’onorevole Enrico Borghi, che ha operato in prima persona nella definizione della mozione approvata: “Il Parlamento -osserva- ha recepito il giusto grido d’allarme che è giunto in queste settimane dai territori italiani, circa l’impossibilità delle Province di poter far fronte alle loro funzioni fondamentali in materia di viabilità e di edilizia scolastica a fronte della dotazione finanziaria attribuita nelle leggi di bilancio. Appare chiaro che all’indomani del 4 dicembre occorre dare una risposta strutturale alla finanza delle Province, soprattutto per non lasciare soli gli amministratori provinciali che con grande abnegazione e spirito di servizio di cui va dato atto e ringraziamento stanno assicurando un governo di tali enti erogando servizi indispensabili alla collettività in condizioni di oggettiva difficoltà. L’indirizzo che abbiamo fornito, come Parlamento, è molto preciso, ed ora sarà nostra cura fare in modo che tali indirizzi vengano attuati dal governo nel più breve tempo possibile per fornire un quadro di certezze ai territori italiani”.

Da ossola 24

STRADE STATALI DEL VCO: INCONTRO A ROMA TRA L’ON. BORGHI E IL PRESIDENTE ANAS ARMANI

STRADE STATALI DEL VCO: INCONTRO A ROMA TRA L’ON. BORGHI E IL PRESIDENTE ANAS ARMANI

La situazione delle strade statali del Verbano Cusio Ossola, con particolare riguardo all’esigenza di accelerare le procedure di attuazione degli impegni assunti dal ministro Delrio lo scorso anno a Villadossola e pochi giorni fa a Torino, sono state al centro di un incontro tenutosi ieri a Roma alla Camera dei Deputati tra il capogruppo del Partito Democratico in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici di Montecitorio, on. Enrico Borghi, e il presidente e amministratore delegato dell’Anas, ing. Gianni Vittorio Armani.

Due gli impegni scaturiti dal colloquio. Per quanto riguarda l’attuazione delle opere di allargamento della strada statale 337 della Valle Vigezzo, è stato deciso di promuovere uno specifico incontro tra Anas, Regione Piemonte, Provincia del VCO, sindaci dei Comuni della Valle Vigezzo e associazione frontalieri nel quale illustrare al territorio il progetto esecutivo dell’intervento di adeguamento e messa in sicurezza del tratto Re-Ponte Ribellasca. L’incontro si terrà in Valle Vigezzo nella prima metà del mese di maggio, e sarà decisivo soprattutto per quel che concerne la programmazione degli interventi.

Per quanto attiene all’accordo di programma per la messa in sicurezza della SS 34 del Lago Maggiore, il presidente Armani ha assicurato all’on. Borghi che l’intervento rientra tra le priorità assolute della società ANAS S.p.A, la cui struttura tecnica è stata attivata al fine di conseguire l’obiettivo fissato dal ministro Delrio nel corso dell’incontro con il presidente e la giunta della Regione Piemonte e con i sindaci dell’alto Verbano dello scorso 3 aprile a Torino.

Durante il colloquio sono state affrontatate anche le problematiche connesse con la superstrada ossolana, la cui manutenzione e sistemazione è coperta finanziariamente dal Contratto di Programma tra Anas e Ministero delle Infrastrutture che è in fase di sblocco da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, e del passaggio ad ANAS delle strade provinciali della Valle Anzasca, del Lago d’Orta e della Valle Cannobina. Su quest’ultimo aspetto, in concomitanza con l’incontro fissato per la Valle Vigezzo si terrà un apposito confronto tra il Compartimento ANAS del Nord Ovest, la Regione Piemonte e la Provincia del VCO.

“Il presidente Armani -commenta l’onorevole Borghi- ha riconosciuto che la politica ha già compiuto le scelte, e che è compito della tecnostruttura attivarsi per renderle operative. L’incontro odierno va in questa direzione, per attivare da un lato un impulso e dall’altro un adeguato monitoraggio delle decisioni assunte, al fine di non perdere tempo e fornire risposte al territorio in tempi celeri e soprattutto certi. Sulla Valle Vigezzo mi pare che siamo in dirittura di arrivo, e concerteremo con il territorio le modalità operative al fine di conseguire l’obiettivo di realizzare i lavori senza chiudere il transito. Sulla SS 34 del Lago Maggiore si è confermato il suo grado di priorità assoluta, per cui ci attendiamo ora che si chiuda rapidamente la procedura per giungere alla sottoscrizione rapida dell’accordo di programma per la messa in sicurezza”.

Roma, 27 aprile 2017