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Il Pd è per l’acqua pubblica

Non sono passate nemmeno tre settimane dalla vittoria dei referendum e continua imperterrita la polemica in senso ai sostenitori. E’ di ieri un comunicato stampa del comitato del Sì per l’acqua pubblica che chiede da che parte sta il Partito Democratico rispetto ad un emendamento alla Legge Comunitaria presentato dal terzo polo che riprenderebbe una proposta di legge del Pd la quale, secondo il comitato, andrebbe nella direzione inversa a quella indicata dai cittadini lo scorso 12, 13 giugno.

Per quanto riguarda la posizione del Partito Democratico del Vco ecco la dichiarazione di Gianni Desanti, responsabile ambiente del Pd provinciale: ” Il PD sta con l’acqua pubblica. E’ un po’ stucchevole continuare queste insinuazioni che mi pare proprio abbiano solo lo scopo di riproporre – quasi come obiettivo prioritario – lo stillicidio dello scontro all’interno di un fronte comune piuttosto che nei confronti degli avversari politici. E’ vero che la proposta di legge a suo tempo presentata dal PD non esclude che, in determinate realtà, gli enti locali titolari del “governo” del ciclo idrici integrato “possano”, nella loro autonomia, compiere scelte che coinvolgano i privati, ma sta proprio qui il terreno di una battaglia democratica che non è mai vinta “per sempre” ma va combattuta giorno per giorno con argomenti convincenti (efficacia, efficienza, lotta al clientelismo e alla corruzione che spesso aleggia proprio nella gestione pubblica). Il referendum ha spazzato via l’ “”obbligo” della partecipazione dei privati e ha sicuramente dato un segnale formidabile da parte dei cittadini per la “gestione” pubblica. Più che “imporla” in maniera un po “talebana” (si andrebbe contro precise disposizioni europee che prevedono più opzioni) bisogna lavorare in ogni realtà per dimostrare che è la scelta giusta. A partire dal nostro ATO (che abbiamo costruito con determinazione negli anni passati) e dalla società pubblica (Acqua NO VCO) che – ora –  va consolidata superando divisioni localistiche (l’acqua, oltre che pubblica, deve essere solidale). Non so se – in futuro – in luogo di SPA o SRL pubbliche potranno esserci “agenzie” di diritto pubblico, ma – al  momento – non è la questione fondamentale. Servono progetti, investimenti, positivo rapporto costi benefici, interventi per migliorare la qualità dell’acqua e per evitare inquinamenti per mancate depurazioni. Chi è per l’acqua pubblica, come noi siamo, è preferibile che si impegni su questi argomenti concreti poiché è l’unico modo che io conosco per dimostrare e confermare che anche la “gestione pubblica” del ciclo indrico integrato è la migliore.

Gianni Desanti

RESP AMBIENTE PD VCO

Il futuro dei CISS

Giovedì 30 giugno 2011 alle ore 20:30 presso l’Ex Cinema di Villadossola (in Via Boldrini 38, sul lungo Ovesca), si terrà un incontro pubblico: “Consorzio Socio-Assistenziale: quale futuro?” con la relazione introduttiva del Direttore del Ciss Ossola Mauro Ferrari. Interverranno l’Assessore alle politiche Sociali di Domodossola, Lilliana Graziobelli, il Presidente del Ciss Verbano Diego Brignoli,  il capogruppo regionale Pd Aldo Reschigna.
Sono invitati tutti i cittadini, i lavoratori, gli amministratori locali, i rappresentanti delle forze sociali, sindacali ed economiche della provincia. Vogliamo riflettere insieme sulle politiche sociali del nostro territorio e sulla riorganizzazione che la legge nazionale impone ai consorzi. Ciò ci sembra particolarmente importante stante anche la situazione di centinaia di assistiti che fanno riferimento alla struttura di pubblica assisstenza, al modificarsi delle esigenze e degli utenti che necessitano di aiuto e delle figurte professionali coinvolte. Occorre intervenire con urgenza proprio adesso che la crisi economica si stà manifestando nelle sue pesanti conseguenze e i fenomeni di povertà, violenza, razzismo, bullismo, disgregazione familiare si diffondono con più incidenza tra la popolazione creando ostilità e preoccupazione nella collettività. C’è bisogno di servizi comunali, c’è bisogno della collaborazione territoriale  che sappia prevenire e risolvere situazioni di grave difficoltà rispondendo con professionalità e competenza specifiche alle esigenze di accoglienza e di tutela espresse dai cittadini.

Verbania & i nuovi bisogni: consulte di cittadini contro il declino?

Da alcuni mesi i media locali danno ampio spazio alle notizie di chiusura, o di ridimensionamento di importanti servizi alla popolazione: dalle poste (sportello di Suna), allo smantellamento di uffici statali, alla marginalità della stazione ferroviaria di Fondotoce, fino al culmine delle incertezze legate al piano sanitario-ospedaliero. Riorganizzare, ridimensionare sono le parole, che volutamente tecniche, nascondono l’obiettivo tutto politico, di ridurre i costi, l’imperativo che dal centro arriva alla periferia. Finora tale scelta riguardava i comuni montani mentre ora coinvolge anche città “medie” e il capoluogo. Se poi aggiungiamo “l’affanno” e i gridi d’allarme lanciati dai piccoli commercianti (un esempio su tutti: la chiusura di molti negozi a Trobaso) che vivono una prolungata difficoltà, appare oltremodo giustificata la preoccupazione dei cittadini di veder tagliati i servizi (con un abbassamento della qualità della vita). Se infine introduciamo “l’emergenza” lavoro, le oggettive scarse opportunità di impiego per i giovani, il successo dei “banchi” e delle collette alimentari, le indagini sull’impoverimento delle famiglie, il risultato è il declino di un territorio, la percezione di non aver (più) un futuro. Se è vero che questa sensazione di “crisi” è ampiamente diffusa nell’immaginario collettivo, lo stesso però pretende da chi governa delle risposte robuste e tempestive ai nuovi bisogni. Agli Enti Locali vengono sempre più attribuiti compiti di organizzazione del territorio e di protezione sociale della popolazione. Essi hanno, perciò, bisogno di maggiori risorse. L’evocazione di formule quali il federalismo fiscale e la definizione dei “livelli standard”, assegna di fatto a Regioni, Province  e Comuni la possibilità (troppe volte verificatasi) di reperire nuove entrate attraverso l’aumento della pressione fiscale. Questa si attua anche mediante le tariffe, oltre che con l’istituzione di nuove imposte locali (addizionale irpef comunale, tassa di soggiorno ecct). Si può osservare come amministrare e governare sia diventata un’attività che nessun Ente possiede più in esclusiva; progetti e decisioni devono essere condivisi e devono essere portati avanti attuando un producente coordinamento tra i diversi livelli istituzionali. Non vi è dubbio che l’unione dei servizi municipali possa costituire una nuova frontiera amministrativa che il personale politico impegnato negli enti locali deve dimostrare di voler attuare. Il rapporto con Verbania, capoluogo della Provincia, e città di gravitazione dei Comuni collinari, deve comportare una reciprocità di intenzioni, funzionali a soluzioni possibili attraverso un’attenta ricerca dei finanziamenti sui bandi pubblici e delle Fondazioni bancarie. Perchè non utilizzare i prossimi mesi per analizzare la realtà in profondo cambiamento e dare avvio a delle consulte, aperte, di cittadini nei vari quartieri e paesi? Lo sforzo, ambizioso, potrebbe essere l’elaborazione di strategie di azione su alcune questioni:

1.Lavoro: l’impresa che si può creare fra lago e montagna;

2.Territorio: la riqualificazione delle aree dismesse in città e dei nuclei antichi;

3.Servizi: come riformare le società di gestione (dall’acqua, ai rifiuti, trasporti ecct) con attenzione ai costi a carico dei cittadini e alla semplificazione delle pratiche burocratiche.

L’ultima consultazione referendaria, la partecipazione con i social networks e i comitati spontanei su tematiche specifiche (il teatro, la sanità ecct) hanno riportato al centro l’interesse per il bene collettivo, esprimendo l’esigenza dei cittadini di contare, privilegiando l’essenzialità dei problemi all’ideologia: proviamo a rappresentare la nuova voglia di far politica per costruire il nostro futuro di comunità verbanese.

 

Silvia Marchionini (Segreteria provinciale Pd)

Piano di emergenza per il trasporto nucleare

Dal Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte pubblicato il 16 giugno, apprendiamo che con Deliberazione n. 64-2063 del 17 maggio 2011 la Giunta Regionale ha approvato il Piano provinciale di emergenza per il trasporto di materiale radioattivo predisposto dalla Prefettura del Verbano Cusio Ossola. Intesa ex paragrafo 3.2 del DPCM 10 febbraio 2006. Si tratta di un piano predisposto:

a)      dal Prefetto;

b)      sulla base di un rapporto tecnico elaborato dall’ISPRA (L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale);

c)      d’intesa con la Regione;

d)      e sentite le amministrazioni locali interessate;

Ora, dal DGR emerge che alle amministrazioni locali (Provincia VCO e Comuni interessati) è stata inviata con nota dell’8 febbraio 2011 il Piano di Emergenza predisposto dalla Prefettura e la richiesta di voler fornire eventuali osservazioni entro la fine del mese di febbraio ma queste ultime non hanno fatto pervenire alcuna osservazione.Da mesi quindi, il tema dei trasporti di materiale nucleare sul nostro territorio e del conseguente piano di sicurezza sono sul tavolo della Provincia del VCO e di alcuni comuni ma non sembra sia stata riservata loro alcuna attenzione né tanto meno si è pensato di coinvolgere in qualche misura i cittadini e le associazioni interessate. Tutto ciò nonostante sia stato recentemente istituito il Tavolo di trasparenza e partecipazione nucleare (DGR 17 maggio 2011, n. 66-2065) dove “i programmi e lo stato di avanzamento degli iter autorizzativi inerenti i trasporti di materiale nucleare e combustibile irraggiato” vengono illustrati coinvolgendo le associazioni di tutela ambientale, gli enti locali, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Il Partito Democratico del VCO denuncia quindi l’inerzia della Provincia, la mancanza di trasparenza e di coinvolgimento dei cittadini su un tema particolarmente delicato e sentito ed  intende, inoltre, verificare le ragioni per la mancata convocazione del Tavolo di trasparenza e partecipazione e metterà in atto le azioni a sua disposizione per una sua convocazione e lavorerà affinché situazioni di questo tipo siano affrontate in futuro in modo più trasparente e chiaro per i cittadini.

 

67° anniversario della strage di Fondotoce

Ancora una volta, la sensibilità e il ricordo dei cittadini dei valori della resistenza si sono concretizzati questa mattina a Fondotoce, dove era in programma la celebrazione dell’eccidio dei 42 martiri avvenuto il 20 giugno 1944. Oltre alle autorità locali, era presente il sindaco di Petella Salto, città natale dell’unica donna dei 43 fucilati (42 morti e un solo sopravvissuto Carlo Suzzi) la partigiana Cleonice Tomassetti, volto noto perché era stata “incaricata” dagli aguzzini nazifascisti di aprire il macabro corteo che da Intra portò i condannati a Fondotoce. Molto applaudito l’intervento dell’oratrice Antonella Braga, ricercatrice e storica la quale come i valori della resistenza devono essere ancora il fondamento della vita sociale e democratica del nostro paese.

Domodossola: primo consiglio comunale

Giovedì sera si è svolto il primo consiglio comunale di Domodossola della seconda era Cattrini. Il luogo scelto per l’occasione è stato il teatro Galletti per dar modo ai cittadini domesi e non solo, di partecipare all’evento. Dopo la proclamazione degli eletti e la surroga del consigliere Graziobelli, neo vice sindaco, con la consigliere Cristina Giuliani, si è passati all’elezione del Presidente del Consiglio. Il nome proposto dal capogruppo del Pd, Damiano Delbarba, è stato Rosario Mauro al quale, oltre ai voti degli undici consiglieri di maggioranza, si sono aggiunti quelli del gruppo del Pdl. Due le schede bianche, presumibilmente quelle della Lega e un voto a Succi, dichiarato dal consigliere Daniele Folino. Si è proseguito con la nomina della giunta composta da: Lilliana Graziobelli vice sindaco e bilancio, Antonio Leopardi,  lavori pubblici e urbanistica, Salvatore Iacopino, istruzione e politiche energetiche, Bruno Iacopino, cultura e turismo, Daniele Maisano, Politiche giovanili e sport. Infine, l’illustrazione del programma al quale è seguito il dibattito dove si è registrata un’apertura da parte del consigliere Michele Marinello il quale ha sottolineato come il giudizio della Lega Nord sulla giunta e sul suo operato sarà determinato dai risultati ottenuti e non da giudizi predeterminati.