Il senatore della destra Walter Zanetta, con una enfatica conferenza stampa, ha annunciato che grazie ad un suo emendamento (in una commissione di cui non fa parte!), si attuerà nel VCO il “federalismo dell’acqua” con il trasferimento dei canoni idrici demaniali alla Provincia.
Sorvoliamo pure sull’ansia quasi bulimica e ormai costante del senatore di mettere il cappello su cose prodotte da altri. E nel caso specifico dal Consiglio dei Ministri (che ha licenziato il testo lo scorso 17 dicembre) e dalla commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo presieduta dal sen. La Loggia (Pdl) e che vede relatori gli on. Corsaro (Pdl) e Causi (Pd) dove attualmente il provvedimento è incardinato e della quale il sen. Zanetta NON fa parte!!!
Ma nell’era del protagonismo mediatico, dove basta spararle, questo va pure capito!
Stiamo al merito della proposta. Il senatore ossolano annuncia che grazie a lui arriveranno nel VCO e all’Amministrazione Provinciale 6 milioni di euro. Ma ha letto bene il testo attualmente ancora in discussione?
Esso dice che “tutti i beni appartenenti al demanio idrico e relative pertinenze, nonché le opere idrauliche e di bonifica di competenza statale, ad esclusione dei beni di ambito sovraregionale” sono trasferiti a Regioni”, mentre alle Province “sono trasferiti limitatamente ai laghi chiusi”.
Quindi: il lago Maggiore resta statale, il Toce diventa della Regione e il lago di Mergozzo diventa della Provincia. Almeno sino a questo momento. (segue)
Poi la Regione potrà demandare tale demanio alle Province, insieme con “una quota dei proventi dei canoni ricavati dalla utilizzazione del demanio idrico”. E qui, direbbe Zanetta col suo coro, inizia la festa! Invece qui iniziano i problemi! Diciamola tutta: a quel punto, diventando proprietario dei corsi d’acqua e delle opere idrauliche e di bonifica statale, la Provincia sarebbe l’unica responsabile della manutenzione e delle opere di ripristino danni. Tradotto: esonda l’Ovesca? Paga la Provincia. Crolla l’argine sul Toce? Lo rifà la Provincia. Il lago di Mergozzo tracima? La Provincia deve rimborsare artigiani, commercianti e alberghi. E con cosa, direte? Chiedetelo a Calderoli e Tremonti, e vi risponderanno: “ma con i canoni idrici, e che diamine”!
Nel frattempo, però, il medesimo decreto che Zanetta dice di aver concorso a scrivere, si conclude stabilendo che “il ministero dell’economia e delle finanza e è autorizzato ad apportare le occorrenti variazioni di bilancio per la RIDUZIONE degli stanziamenti” a favore degli enti locali nei confronti dei quali si provvede a trasferire il bene, sulla base “della congruità del valore del bene da parte dell’Agenzia del Demanio”. Tradotto: il lago di Mergozzo rende allo Stato -ad esempio-un milione di euro? E io Stato, nel trasferire la proprietà alla provincia del VCO, diminuisco alla stessa i trasferimenti della stessa cifra!
Altro che paese del Bengodi! Infine, si consoli il consigliere comunale Mottini che pregusta già la valorizzazione delle caserme. Dal decreto sono tassativamente vietate le dismissioni di proprietà dei beni oggi di proprietà della Difesa (magari per essere valorizzati da Difesa S.p.A., sulla falsariga del “modello Anemone”…), tutti i beni culturali, tutte le reti ivi comprese quelle energetiche, tutte le ferrovie! Cioè oltre il 90% del patrimonio statale. Secondo la Corte dei Conti stiamo parlando di un trasferimento pari al 3% del valore del patrimonio attuale degli enti locali. Insomma,un federalismo di facciata in cui lo Stato scarica i costi, si tiene i soldi e lascia ai senatori in cerca di ribalta lo spazio per provare a farsi campagna elettorale con qualche titolo di giornale ad effetto!
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Andiamo oltre
Martedì 11 maggio si è svolta a Verbania presso la sede Pd di Via Rigola, un incontro promosso da alcuni democratici della nostra provincia per dare vita anche nel nostro territorio al progetto chiamato “andiamo oltre”, lanciato il mese scorso a Milano dal consigliere regionale Pippo Civati.
Alla serata erano presenti circa una quarantina di persone.
Il primo obbiettivo dell’incontro era quello di andare oltre alle mozioni che ci avevano visti contrapposti durante il congresso dell’autunno scorso. Questa prima finalità si può dire che è stata ottenuta in quanto gli interventi che ci sono stati, indipendentemente dalla mozione sostenuta al congresso, hanno avuto come comune denominatore la volontà di superare le divisioni. l’unica provenienza che conta è quella del Partito Democratico.
Nell’introduzione alla serata, si è sottolineato come il Pd sia ancora un soggetto incompiuto che necessità dell’impegno di tutti per costruirlo. Si è evidenziato come sia necessario tornare ad essere un partito propositivo, presente sugli argomenti e capace di elaborare proposte a partire dal livello locale.
Una proposta politica nuova potrà aver maggior successo se accompagnata da una vera spinta rinnovatrice che fino ad oggi è rimasta solo sulla carta. Ecco, quindi, l’obbiettivo: costruire un progetto politico serio, alternativo e concreto capace di partire dai temi locali su cui basare una nuova classe dirigente.
Il successivo dibattito ha visto partecipare molte persone che hanno toccato svariati temi. (segue)I temi più sentiti e sui quali si chiede subito di partire sono quelli ambientali: acqua e rifiuti. Nel primo caso, la proposta del Pd nazionale (promuovere raccolte di firme per una proposta di legge che parta dal principio che l’acqua è un bene pubblico) deve essere promossa e divulgata, magari con un’iniziativa di forte impatto mediatico. Per il tema dei rifiuti, si deve partire dalle eccellenze che nella nostra realtà ci sono per arrivare a fare una proposta che abbia come obbiettivo il riciclo integrale dei rifiuti, la chiusura del forno di Gravellona e l’unificazione degli enti gestori attualmente presenti in provincia (Conser Vco e Valle Ossola). Questi i primi due temi su cui lavorare, iniziando a utilizzare gli strumenti che il partito mette a disposizione, a partire dalle commissioni, in questo caso quella ambientale che si ritroverà giovedì prossimo a Domodossola.
Altri temi sono ritenuti importanti e degni di approfondimento, a partire dal lavoro e dalla crisi economica che la scorsa settimana ha rischiato di mettere in ginocchio il tessuto economico e sociale europeo a partire da quello italiano. Questa crisi sta mettendo in evidenza nuove povertà e per questo lo stato sociale deve essere messo in grado di rispondere alle nuove sfide, riducendo le sacche dei privilegi, razionalizzando le risorse, togliendo il controllo politico dalle aziende sanitarie. Tutto questo potrà concretizzarsi se si mette in campo un nuovo sistema fiscale, oggi castigatore dei bassi redditi e alleato dei grandi evasori. Equità fiscale che deve coniugarsi con equità sociale, solo così si potrà uscire da questa crisi più forti, solo mettendo in campo queste proposte si potrà sconfiggere le paure che ci stanno portando verso la xenofobia, la guerra tra poveri, la paura dell’immigrato. l’immigrazione è una risorsa, va sì governata, ma non demonizzata.
Alcuni di questi temi sono certamente di rilevanza nazionale, ma su questi binari dobbiamo declinare le scelte locali.
E poi il partito.
In tutti gli interventi è emerso, ancora una volta, il malumore rispetto al metodo utilizzato per le nomine appena compiute. Si sente la necessità di un cambio di passo e il desiderio di avere un partito che sia conseguente ai propri principi. Un partito che rispetti le regole e nel quale le decisioni siano prese veramente negli organi deputati a farlo. Un partito che metta concretamente in campo un serio ricambio. Un partito che sia trasparente nelle scelte, che sia in grado di individuare le candidature in modo limpido, basandosi sulle capacità, sul merito e sulle volontà di rapportarsi con il gruppo dirigente che lo ha scelto. In una parola: un partito diverso
Ecco in sintesi i bisogni e le richieste uscite dalla riunione di ieri sera.
A conclusione dell’incontro si sono quindi prese le seguenti decisioni che saranno alla base del lavoro futuro.
Ø Primo: niente sotterfugi, ma trasparenza. Ecco perché a termine di ogni incontro si farà un riassunto come questo da fare avere agli iscritti;
Ø secondo: creare un luogo virtuale di discussione, l’idea è quella di utilizzare l’area forum del sito provinciale del Pd, dove scambiarsi le informazioni, dove poter leggere questi resoconti, dove poter manifestare dissensi o condivisioni, fare proposte e lanciare idee.
Ø terzo: costruire un breve documento sull’acqua e sui rifiuti da sottoporre alla commissione ambiente;
Ø quarto: costruire una proposta operativa provinciale;
Ø quinto: individuare un gruppo di lavoro che organizzi la giornata del 19 giugno con Pippo Civati che si svolgerà presso l’area feste de “La Lucciola” di Villadossola.
L’INTERVENTO DI GIUSEPPE GRIECO AL CONSIGLIO PROVINCIALE
Signor Presidente, signori Assessori, colleghi Consiglieri,
oggi il consiglio provinciale approverà il rendiconto per l’esercizio finanziario 2009, le responsabilità dei risultati di questo documento sono equamente ripartite tra le due amministrazioni che si sono succedute al governo della provincia.
Ritengo, quindi, sia questa l’occasione di ragionare insieme, senza polemiche e preconcetti di parte, circa il futuro economico finanziario del nostro ente e, più in generale del territorio del VCO.
Dalla relazione dei revisori dei conti, si evince che il bilancio 2009 si è chiuso con oltre 83 milioni di € di entrate: un dato elevatissimo, mai rilevato in passato, neppure nel periodo precedente alla giunta Ravaioli.
Considerando che il 70% delle entrate sono rappresentate dal titolo II e IV (trasferimenti quasi esclusivamente regionali), a campagna elettorale conclusa, possiamo dire che le accuse di torinocentrismo rivolte alla precedente amministrazione regionale erano più frutto volontà di contrapposizione che di una attenta analisi dei dati.
E’ possibile comparare, per l’anno 2007, l’incidenza dei trasferimenti sul totale delle entrate con il resto delle province italiane: VCO 69%, totale province 54%.
Le preoccupazioni aumentano se si analizzano le entrate proprie, che sono pari al 21,7% del totale delle entrate (nel 2007 erano al 25% rispetto ad una media delle province italiane del 40%): stanno diminuendo l’Imposta sulle RC auto, di trascrizione veicoli, consumo di energia elettrica, e le condizioni economiche del nostro territorio non consentono facili ottimismi circa il futuro.
Si conclude che la nostra provincia è molto più dipendente dalle elargizioni altrui (quasi esclusivamente regionali) rispetto al resto dell’Italia. (segue)Come affrontare questa situazione che coinvolge non solo l’amministrazione provinciale ma anche i comuni del Verbano Cusio Ossola? Nel futuro i trasferimenti continueranno a crescere?
Questo è il momento di immaginare ipotesi di lavoro condivise.
Il nostro territorio si trova ad affrontare la crisi economiche in una condizione di “rappresentanza politica” invidi abilissima. Il il direttore di VCO Azzurra TV De Paoli due settimane fa evidenziava che, probabilmente, non esiste un territorio di 160.000 abitanti che è rappresentato da 3 parlamentari, 4 consiglieri regionali (di questi 6 su 7 sono di maggioranza)
Considerato, inoltre, che le amministrazioni della provincia e dei principali comuni del VCO sono dello stesso colore politico di quelli di Regione e Governo nazionale si dovrebbe, con facilità trovare una soluzione ai nostri problemi.
Lei, presidente Nobili ha scritto al presidente Berlusconi chiedendo aiuto ed ha declinato in vario modo l’auspicato sostegno: autonomia amministrativa, gestione di risorse che appartengono al territorio, zone franche montane; ha concluso però dicendo di non chiedere assistenzialismo.
In questi giorni, il ministro Calderoli sta elaborando la “service tax”, imposta unica degli enti locali che dovrebbe sostituire ICI, tassa sui rifiuti, addizionale Irpef; ed ha inoltre affermato che il federalismo fiscale, è allo studio del governo, “non danneggerà il sud”. Questo mi induce a prevedere che il federalismo che verrà avrà come principali vittime le zone povere situate nel nord Italia.
Eccoci arrivati al dunque, non chiedere assistenzialismo significa volersi affidare ai tributi locali? Significa immaginare di copiare gli stati federali, come la Germania che da linfa alla sua struttura federalista lasciando ai comuni il 15% dell’Irpef e destinandone il 42,5% al Lander ed il restante 42,5% al governo federale?
Se questo, o qualcosa di simile, è l’obiettivo da perseguire è necessario un supplemento di analisi.
La provincia del Verbano Cusio Ossola è più povera della media non solo piemontese ma addirittura italiana.
Nel 2008 il valore aggiunto pro capite è stato di 21450 €, ultimo in Piemonte, sessantesimo in Italia.
Nel 2007 i versamenti Irpef per abitante sono stati pari a 2280 € mentre la media Piemontese si assestata a 2747 €; più precisamente, il versamento medio Irpef del 2007 per abitante è stato di 2467 € nel Verbano, 2334 e nel Cusio, 2054 € nell’Ossola. Il nostro territorio evidenzia un gettito medio pro-capite inferiore del 17% rispetto alla media Piemontese, con punte del 25% relativamente all’Ossola.
Questi dati, parziali e non esaustivi, mi inducono a proporre una commissione di studio sull’”autonomia possibile” nel nostro territorio; la commissione dovrà far emergere i vantaggi derivanti da una maggiore autonomia amministrativa, anche in termini di più efficiente utilizzo delle risorse, ed evidenziare i rischi che risiedono nella bassa capacità contributiva del nostro territorio.
Sarebbe anche opportuno valutare, di concerto con la regione Piemonte, la possibilità di svincolare una certa parte dei trasferimenti che annualmente, copiosi, giungono al VCO in modo tale che l’Amministrazione Provinciale possa, in autonomia, allocare queste risorse nella maniera ritenuta più opportuna.
Alla commissione sarebbe opportuno partecipassero i 7 nostri rappresentanti in Regione ed in Parlamento in modo da rendere più agevole la comunicazione con chi deciderà delle sorti della Provincia del Verbano Cusio Ossola
La benzina continua ad aumentare e il governo che fa?
“I prezzi dei carburanti continuano a salire. Proprio in prossimità del fine settimana di Pasqua, la verde è arrivata a 1,422 euro al litro”.
Questa è la notizia riportata dal portale web del Corriere della Sera di oggi 2 aprile 2010. Non è tanto il raffronto con lo scorso anno che impressiona, quando il costo della benzina si aggirava mediamente a 1.214 euro/l, ma quello con i costi al barile di due anni fa, l’anno in cui il costo al barile arrivò a superare i 140$ e la benzina a superare 1.5 euro/l.
Nel maggio 2008 il costo al barile del petrolio era di 125$ e nello stesso periodo il costo della benzina era mediamente di 1.45 euro/l.
Si diceva, e si continua a dire, che il costo della benzina sale quando sale il petrolio e dal momento che oggi il costo alla pompa è di 1.422 euro/l si potrebbe ragionevolmente supporre che il costo al barile sia simile a quello raggiunto nel maggio di due anni fa, ovvero intorno ai 125$. NO
Non è così. Ieri, il prezzo dell’OPEC Basket, paniere di dodici diversi tipi di petrolio venduti dai paesi del Cartello, è salito a 78,70 dollari al barile, rispetto ai 78,21 usd/b di mercoledìscorso. Il dato è stato fornito, come prassi, dall’OPECNA, l’agenzia stampa ufficiale del cartello.
C’è da chiedersi come mai questa differenza?(Continua)
Rapporto costo benzina/petrolio |
Benzina euro/l |
Petrolio $/l |
Maggio 2008 |
1.45 |
125 |
Aprile 2009 |
1.422 |
78.7 |
Come potete ben comprendere la speculazione sta raggiungendo ogni limite di sopportazione.
In un momento di così ampia crisi, l’aumento benzina oltre a colpire direttamente le tasche dei cittadini, già enormemente provate, nel momento del rifornimento delle nostre autovetture, inciderà sui costi generali della vita quotidiana. C’è quindi da aspettarci un aumento generale del costo della vita che associata alla depressione economica non può che avere effetti disastrosi sui conti delle famiglie oltre che sull’economia in generale visto il probabile e conseguente calo dei consumi, per altro già in atto.
Di tutto questo, durante l’ultima campagna elettorale, giornali e televisioni se ne sono ben guardate di intervenire. Berlusconi e il suo governo dove sono?
ANNULATA CAUSA PREVISIONE NEVE LA CIASPOLATA DEMOCRATICA IN VALLE ANTRONA
ANNULATA CAUSA PREVISIONE NEVE LA CIASPOLATA DEMOCRATICA IN VALLE ANTRONA
La Regione Piemonte governata dalla Presidente Mercedes Bresso ha approvato, il mese scorso, l’istituzione del parco naturale regionale della Valle Antrona.
Per fare conoscere a tutti la bellezza dell’Alta Valle Antrona, e per ringraziare la Regione Piemonte e i consiglieri Reschigna e Travaglini del Partito Democratico, il circolo del Partito Democratico della Valle Antrona organizza per domenica 7 marzo la CIASPOLATA DEMOCRATICA.
PROGRAMMA
ore 9.30 ritrovo davanti alla chiesa di Antronapiana (dove si possono noleggiare le ciaspole)
ore 10.00 partenza da Cheggio
ore 12.30 pranzo presso il ristorante Chalet di Antronapiana
Per prenotare il noleggio delle ciaspole e il pranzo, telefonare a Moreno Minacci 3404953402
In caso di cattivo tempo, l’iniziativa sarà annullata.