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COSTI POLITICA, RESCHIGNA (PD): “A PAROLE TUTTI VOGLIONO TAGLIARLI, MA QUANDO E’ ORA SI DEFILANO IN TANTI”

Ancora una volta la maggioranza ha dimostrato oggi quanto è difficile passare dalle parole ai fatti, anche su un tema delicato e improrogabile come quello dei costi della politica.
Nella riunione congiunta prima commissione – capigruppo il Partito Democratico ha proposto di partire dalla riduzione dei componenti del Consiglio Regionale (da 60 a 50) e della Giunta (da 14 a 11), perché si tratta della questione più lunga e complessa sotto il profilo procedurale.
Infatti, mentre gli altri temi dei costi della politica si possono affrontare con leggi ordinarie o atti deliberativi del Consiglio, per la riduzione di Consiglieri ed Assessori occorre una modifica statutaria che prevede una doppia lettura da parte dell’Assemblea a distanza di due mesi (art. 101). Ed è a tutti evidente che tale questione è strettamente connessa a quella del varo della legge elettorale regionale.
Di fronte al momento delle decisioni, la maggioranza si è divisa tra un tiepido sì, un ni e un netto no. Una coerente coalizione organica!
A favore si sono detti IdV, FdS, UdC. Favorevoli anche Lega Nord e M5S, anche se Carossa e Bono hanno dichiarato che preferirebbero partire da altre questioni. Pedrale (PdL) è rimasto sul vago, mentre un netto no è giunto da Burzi (Progett’Azione), Lupi e Giovine.
Non ci sottraiamo certo ad affrontare anche altre questioni, a cominciare da quella della ridefinizione dei finanziamenti ai gruppi consiliari, infatti da tempo abbiamo presentato le nostre proposte (n.173 del 19 ottobre 2011), ma non accettiamo che sulla riduzione di Consiglieri e Assessori si cerchi di prendere tempo rinviando così ogni decisione.
A fine settembre l’Ufficio di Presidenza aveva presentato una proposta di legge di modifica statutaria (n. 164) e in questi nove mesi non è accaduto assolutamente nulla. Deve essere a tutti chiaro che chi gioca al rinvio semplicemente non vuole affrontare il problema della riduzione e lasciare le cose così come stanno. Visto che non affrontare ora questo tema significa non affrontarlo più, non intendiamo arretrare dalla nostra proposta e pretendiamo chiarezza da parte di tutte le forze politiche, in particolare di maggioranza.”

ACCOLTA LA MAGGIOR PARTE DELLE RICHIESTE DEL PD SUL NUOVO PIANO SANITARIO

La disponibilità data dall’assessore Monferino oggi, in apertura di seduta, alla maggioranza delle nostre richieste avanzate negli emendamenti, riporta il dibattito in aula sul piano del merito piuttosto che sulla forzatura regolamentare.
Abbiamo apprezzato l’apertura dell’assessore su alcune nostre proposte. In particolare abbiamo accolto con soddisfazione l’impegno assunto dall’assessore a trasferire nel 2012 110 milioni di euro agli enti gestori delle politiche sociali. E’ un impegno politico che consideriamo vincolante per la Giunta e che chiediamo venga trasmesso agli enti gestori, in modo che non vengano assunte da questi a breve decisioni negative, sulla base delle ultime brutte notizie riguardo ai tagli dei trasferimenti.
Consideriamo positivamente la disponibilità a non dare vita all’azienda regionale sul 118, riportando all’interno della direzione sanità dell’assessorato la funzione di controllo dell’intero servizio. Così come siamo soddisfatti dell’accettazione del nostro emendamento che incentiva nei trasferimenti delle risorse i nuovi soggetti gestori delle politiche sociali che coincidono con i dipartimenti sanitari.
Infine, il tema delle federazioni. Siamo soddisfatti dell’accoglimento della nostra proposta di eliminare la programmazione tra le loro funzioni, e la riduzione a uno da tre dei membri del collegio sindacale, o soluzioni analoghe che non accrescano i costi. Resta però forte la nostra opposizione alla costituzione di nuovi enti che faranno crescere i costi sanitari. Si sarebbe potuto ricorrere a soluzioni diverse per mantenere le funzioni delle federazioni senza costi aggiuntivi. Per questo confermiamo la nostra opposizione al piano. Ma consideriamo una nostra vittoria che la gran parte delle nostre proposte siano state accolte, e che si sia scelto il confronto di merito alla prova muscolare.

Verbania: opposizioni all’attacco. Zacchera venga in commissione

Noi siamo disposti a discutere del bilancio ma nelle sedi opportune». L’opposizione unita risponde così al sindaco Marco Zacchera che nei giorni scorsi l’aveva accusata di sottrarsi al confronto. «Noi – spiega il segretario cittadino del Pd Corrado De Ambrogi – siamo disposti a discuterne ma nelle sedi istituzionali preposte, la commissione e il Consiglio comunale». Quanto alle accuse che il Pd a Roma sta con il governo Monti e qui non si fa carico delle responsabilità conseguenti alle scelte centrali De Ambrogi aggiunge: «Non ci risulta che a Verbania ci sia un sindaco tecnico».
Anche gli altri gruppi consiliari invitano il primo cittadino al confronto nella commissione Bilancio. «Noi siamo sempre disponibili al dibattito – dice Vladimiro Di Gregorio di Rifondazione Comunisti Italiani – purché lo si faccia nelle sedi istituzionali. Quanto al confronto con Roma ci sembra inadeguato. Il caso Omegna è emblematico, si va alle elezioni con Pdl e Lega spaccati mentre la sinistra è unita». Sottolinea poi Savino Bombace dell’Italia dei Valori: «Noi sul Bilancio avevamo fatto delle proposte ma la maggioranza le ha bocciate. Ciò vuol dire che non c’è alcuna volontà di dialogo e allora perché incontraci?».
Per Felice Iracà della lista Cittadini con Voi la maggioranza ha perso la capacità di comunicare: «Preoccupa che il sindaco non sappia più parlare ai cittadini. Ormai sta lavorando ad un solo progetto, quello del nuovo teatro». Aggiunge il suo collega Carlo Bava: «Una minoranza trattata male dal sindaco fin dall’inizio perché dovrebbe collaborare». Infine Claudio Zanotti commenta: «Chi si è distinta per incoerenza finora è la coalizione Pdl-Lega che ha perso pezzi fin dall’inizio. A me pare che Zacchera abbia bisogno di confrontarsi e trovare accordi dentro la sua maggioranza sempre più litigiosa».
tratto da La Stampa 22.03.2012

Zagrebelsky ricorda Scalfaro a un mese dalla scomparsa, serata a Novara

Un ricordo di Oscar Luigi Scalfaro, novarese, presidente emerito della Repubblica Italiana, a un mese dalla sua scomparsa.
E’ quanto promuove il Partito democratico della provincia di Novara, con l’evento “Zagrebelsky ricorda Oscar Luigi Scalfaro”; in programma lunedì 5 marzo, dalle 21, alla Sala Borsa.
“Scalfaro – spiega Elena Ferrara, segretaria provinciale del Pd – ha rivestito il ruolo di Capo dello Stato in un momento estremamente critico della nostra storia repubblicana. “Un moderato di cui fidarsi” titolò un corsivo del quotidiano comunista L’Unità il giorno successivo alla sua elezione. Mai parole si rivelarono tanto esatte. Nei suo settennato Scalfaro tenne ben saldo il timone a difesa della Carta costituzionale e a presidio delle istituzioni repubblicane. Lunedì lo ricorda, a un mese dalla scomparsa, Gustavo Zagrebelsky, professore emerito di Diritto Costituzionale all’Università di Torino, già Presidente emerito della Corte Costituzionale. In uno degli innumerevoli discorsi che Scalfaro negli ultimi anni tenne al cospetto di giovani affermò “Quante volte, nella realtà, si vede la giustizia perdere le cause e l’ingiustizia, il sopruso, la manovra sporca, l’astuzia, i soldi vincere. Però sono tutte tappe. I valori, i principi arrivano sempre a destinazione”.

Una legge per migliorare l’indennità di disoccupazione ai frontalieri italiani disoccupati in Svizzera

È arrivata nell’Aula di Montecitorio la Proposta di legge recante “Modifiche alla legge 5 giugno 1997, n. 147, concernenti la durata dei trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera rimasti disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro”, un Testo di legge fortemente voluto dall’on. Franco Narducci e dal Partito Democratico. Infatti, l’on. Narducci, che aveva presentato una Proposta di legge in tal senso ora confluita nel Testo unificato, intervenendo in Aula in sede di discussione generale sul provvedimento in questione ha sottolineato che esso “si prefigge di modificare e migliorare la legge esistente che regolamenta i trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei frontalieri italiani che non per causa imputabile alla loro volontà perdono il lavoro in Svizzera”. L’on. Narducci richiamando l’impegno dell’Ue per il lavoro ha ricordato come tale provvedimento si inserisce nell’ambito dell’impegno dell’Unione per “ridurre la disoccupazione che in questo momento aumenta drammaticamente”. Narducci, inoltre, ha ricordato, che la legge attuale sulla disoccupazione dei frontalieri, a distanza di quasi 15 anni, “ha bisogno di essere rivista alla luce delle trasformazioni intervenute nel mercato del lavoro ma anche del quadro normativo attuale, derivante dalle aperture fatte dalla Confederazione elvetica verso l’Unione Europea. Nel 1994, infatti, non vi erano ancora gli accordi bilaterali negoziati dalla Svizzera con l’UE che, per esempio, hanno consentito l’introduzione della libera circolazione delle persone, l’adattamento della legislazione di sicurezza sociale svizzera a quella europea relativamente al coordinamento e alla totalizzazione dei contributi previdenziali versati, nonché ad altri aspetti legislativi”. Dopo aver illustrato i cambiamenti profondi come il concetto di mobilità del lavoro e gli accordi internazionali che regolano i rapporti tra Italia, Svizzera ed Unione europea in materia di lavoro e di previdenza, il parlamentare eletto all’estero si è soffermato sulle novità della Proposta di legge in questione precisando che essa “prevede la modifica di alcune prestazioni concernenti il trattamento di disoccupazione speciale in favore dei lavoratori frontalieri italiani che perdono l’impiego in Svizzera” e che mentre nella “legge n. 147 del 1997 veniva previsto un periodo di indennizzo di dodici mesi e un importo dell’indennità compreso tra il 25 e il 50 per cento del salario medio percepito nell’ultimo anno di lavoro in Svizzera, nel disegno di legge in discussione oggi la durata massima dell’erogazione del trattamento è di 18 mesi per i lavoratori di età compresa tra 50 e 55 anni e di 24 mesi per i lavoratori con 56 anni di età e oltre”. “Occorre ricordare – ha detto Narducci – che questa indennità costituisce l’unica forma di ammortizzatore sociale dei lavoratori frontalieri e che in questi ultimi anni si è abbassata drammaticamente l’età critica in cui se si perde il posto di lavoro vi sono grandi difficoltà a ritrovarlo e il fenomeno degli over 50 riguarda ora gli over 45. Tanto che nel settore dell’edilizia elvetica è stata introdotta una rendita ponte gestita dalle parti sociali, senza nessuno contributo dello Stato, che consente ai lavoratori edili di andare in pensione a 60 anni”.
Narducci ha anche ricordato che “nella Proposta di legge in esame si prevede l’utilizzo dei fondi della gestione separata istituita presso l’INPS, quei 304 milioni accumulati con il prelievo sui salari dei frontalieri, per l’erogazione dei trattamenti speciali ai fini esclusivi del pagamento dell’indennità di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera”.
Narducci, ricordando che secondo “le previsioni dell’OCSE, l’economia italiana rimarrà in recessione sia nel 2012 sia nel 2013”, ha affermato che “il sistema di sicurezza sociale deve andare incontro ai frontalieri in difficoltà, utilizzando, tra l’altro, quei fondi ancora disponibili che dovrebbero essere di diritto loro destinati e che la Svizzera ha versato all’INPS fino all’anno scorso con riferimento al 2010” mantenendo l’esclusiva destinazionecome risulta dall’emendamento approvato in Commissione lavoro”.
Infine, Narducci rivolgendosi al rappresentante del Governo ne ha sollecitato l’attenzione “relativamente ad un aspetto che allungherebbe notevolmente l’esistenza del fondo di riserva” e cioè “il negoziato a livello europeo per la sostituzione del Regolamento 1408 con una nuova regolamentazione dei trattamenti di disoccupazione in ambito Unione europea”.
“Si tratta – ha detto Narducci – di accelerare la ratifica del nuovo Regolamento 883 che si applicherebbe anche ai frontalieri e comporterebbe da parte svizzera il pagamento dei primi 3 -5 mesi di disoccupazione e soltanto dopo scatterebbe la copertura tramite il fondo di riserva disciplinato dalla legge 5 giugno 1997, n. 147. Credo che non sfugga a nessuno, considerando le dinamiche del mercato del lavoro, che in tal modo si garantirebbe una più lunga sopravvivenza del fondo di riserva”.
“Penso – ha concluso il parlamentare letto all’estero – che assicurare la destinazione dei soldi versati dai frontalieri per la copertura dei trattamenti di disoccupazione a loro stessi destinati sia prima di tutto una questione di giustizia oltre che un dovere, e per queste ragioni il Gruppo del Partito democratico voterà a favore di questo provvedimento”.

On line il bilancio PD del 2011. Continua l’operazione trasparenza

Pubblicato oggi sul sito del Partito Democratico del VCO il bilancio consuntivo del 2011 della struttura provinciale del PD.
Dopo aver già pubblicato il bilancio preventivo 2012 (visionabile anch’esso sul sito)  continuiamo con una scelta di trasparenza e correttezza – afferma il tesoriere provinciale del PD Giuseppe Natoli non solo verso gli iscritti al PD che già in passato potevano consultare il bilancio, ma anche verso tutti gli elettori e i cittadini. Non è un obbligo di legge (infatti solo il bilancio nazionale dei partiti ha l’obbligo della pubblicazione), ma una nostra libera scelta.
Cliccando qui potete trovare il  bilancio consuntivo 2011 votato dall’assemblea provinciale del Pd di martedì 28 febbraio, bilancio che chiude con un leggero avanzo.
Riteniamo infatti che la trasparenza
– continua Natoli – è un elemento fondante del modo di essere e di fare politica del Partito Democratico. Abbiamo voluto realizzare una sezione web appositamente dedicata ai conti del Pd sul sito provinciale, con l’obiettivo di renderli il più possibile leggibili e comprensibili, anche per offrire una chiave di lettura in più nel contrastato dibattito sui costi della politica.
Nei confronti dei cittadini, dei nostri iscritti ed elettori, riteniamo doveroso un utilizzo delle risorse ispirato a criteri di efficienza, efficacia ed economicità e di massima rendicontabilità. La trasparenza non è uno slogan, ma un impegno che ci assumiamo.

Giuseppe Natoli
tesoriere PD VCO