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LE TRE CARATTERISTICHE DI UNA CANDIDATURA

image Nel momento in cui mi accingo a candidarmi al Parlamento nella lista del Partito Democratico, credo che vadano raccolti i tre messaggi fondamentali che oggi l’opinione pubblica chiede alla classe politica.
1.SEMPLIFICAZIONE
2. CHIAREZZA
3. SOBRIETA’ E TRASPARENZA
1.SEMPLIFICAZIONE
I cittadini sono stanchi di un panorama politico fatto di una miriade di partiti e partitini, movimenti politici legati ad un unico leader o addirittura espressioni familiari. Vogliono la semplificazione del quadro politico, ovviamente in un quadro di democraticità, come oggi avviene in tutte le principali democrazie occidentali.Per questo da dirigente politico di un partito ho lavorato intensamente per la nascita del PD, come strumento di semplificazione. Non ho mai condiviso l’opinione di chi mantiene in vita sigle e simboli ormai inesistenti nella società e fuori dalla storia con la sola scusa di poter in tal modo ottenere uno posticino in più nella suddivisione del potere. E ho cercato di essere coerente con ciò, promuovendo lo scioglimento del partito di cui ero segretario provinciale.
2. CHIAREZZA
I cittadini sono stanchi di una politica fatta ormai di contrapposizioni di maniera, di scontri verbali fatti per la difesa degli interessi di partito e di dibattiti in cui ci deve sempre e comunque per forza scontrare a prescindere dal merito. Così come sono stanchi di una politica “furba”, che si nasconde dietro alle parole e non chiama le cose con il loro nome.
Per questo abbiamo fatto la scelta, come Democratici, di candidarci da soli alle elezioni politiche. Perché in tal modo siamo liberi di poter andare di fronte ai nostri cittadini e dire le nostre idee e le nostre proposte, senza nasconderci in funambolismi verbali e dicendo con chiarezza quali sono le nostre idee, le nostre proposte e le nostre opinioni. E per quanto mi riguarda mi impegno a una campagna elettorale dove impiegherò il mio tempo per dire le nostre proposte, anziché per polemizzare in maniera sterile e manieristica contro le opinioni degli avversari politici.
3. SOBRIETA’ E TRASPARENZA
I cittadini sono stanchi di una classe politica che costa alla collettività e non corrisponde alle attese in termini di preparazione, efficienza e ascolto. E soprattutto non accettano giustamente le spese eccessive e ridondanti in comunicazione politica, in maniera particolare in questi tempi di difficoltà per molte famiglie, e si chiedono da dover provengano i soldi per sostenere tutto ciò.
Per questo mi impegno sin d’ora a rendere pubbliche attraverso Internet tutte le spese che sosterremo in questa campagna elettorale, precisando sin d’ora che tutti coloro i quali vorranno contribuire al sostegno finanziario del nostro sforzo lo dovranno fare in maniera TRASPARENTE e PUBBLICA attraverso il versamento sull’apposito conto corrente bancario che verrà sin d’ora aperto. Il sostegno alla vita politica è un sostegno alla democrazia. Ma la democrazia impone trasparenza, rispetto delle regole e impegno a render conto di come si sono impiegate le risorse altrui.

Enrico Borghi
Vogogna, 7 marzo 2008

La lettera del capogruppo Vanni alla stampa

Lettera del capogruppo consiliare del Partito Democratico di Domodossola, Giorgio Vanni, inviata agli organi di stampa il 4 marzo in seguito al comunicato della Unità di Crisi del Comune di Domodossola,
Nella riunione del 18/2 il Sindaco aveva messo al corrente la Commissione sull’intenzione della ASL di procedere a lavori di ristrutturazione delle sale operatorie e della Piastra dei servizi: ciò avrebbe comportato un trasferimento temporaneo di parte dell’attività a Verbania e Omegna.
In un secondo tempo sarebbe avvenuta la stessa cosa per Verbania dovendo anche lì procedere alla ristrutturazione delle sale operatorie. Il Sindaco aveva chiesto al Dott. Robotti di mettere per iscritto quanto annunciato verbalmente chiedendo anche garanzie sulla transitorietà dell’operazione.
Noi del gruppo del Partito Democratico abbiamo condiviso la linea d’azione del sindaco Marinello che si dichiarava non contrario a priori, ma che voleva un documento approfondito da valutare.
Venerdì 29/2 c’è stata un’altra riunione dell’Unità di Crisi. Erano presenti solo il Presidente Fernando Mingo ed  il rappresentante del Partito Democratico Raffaele Santopolo.
Quindi una riunione senza il previsto numero legale (8 rappresentati su 20).
Purtroppo è capitato altre volte che la validità delle Commissioni sia stata assicurata solo grazie alla presenza della minoranza. l’assenteismo di venerdì scorso potrebbe essere commentato in due modi: è così scarsa la preoccupazione per la salvaguardia della sanità in Ossola che la maggior parte dei gruppi consiliari non si è presentata oppure si è verificata una coincidenza di impegni inderogabili per numerosi consiglieri. Penso alla seconda ipotesi.
Lunedì 3/3 (ieri) verso le 14 la segretaria dell’Unità di Crisi mi ha chiesto telefonicamente un parere su un comunicato stampa redatto dal Presidente Mingo a nome della Commissione riunitasi il 29/2 (come già detto disertata dalla maggioranza dei gruppi consiliari).
Ero a Biella per partecipare ad una riunione di preparazione del capitolato per la gara di appalto triennale per la fornitura di ausili, carrozzine, ecc. alle quattro ASL dell’ex quadrante ora AFS.
Con la segretaria ho concordato un invio del comunicato attraverso fax a Biella ed ho assicurato che ne avrei preso visione appena possibile, non potendo sospendere la riunione né distrarmi durante i lavori (si tratta di un appalto attorno ai dieci milioni di euro quindi con importanti responsabilità in caso di errore).
Alle 16.30 ho telefonato alla segretaria per comunicare le mie osservazioni, a nome del gruppo,  ma ho appreso dalla stessa che il comunicato era già stato inviato agli organi di informazione senza  darmi,  quindi , la possibilità di esprimere alcun parere.
Ribadisco in sintesi la linea di azione del gruppo consiliare del Partito Democratico.
l’ospedale di Domodossola, tramontato il progetto dell’ospedale nuovo e unico, deve essere ammodernato attraverso la costruzione di una nuova ala e la ristrutturazione degli attuali edifici (in parte non a norma).
Il Direttore generale deve condividere il  percorso per concretizzare quanto sopra con le istituzioni, le forze sociali sindacali, gli operatori, le associazioni e i comitati.
La condivisione è possibile solo se da un lato c’è chiarezza negli obiettivi e nelle modalità per raggiungerli, e dall’altro viene bandita ogni strumentalizzazione (per esempio comportamenti da campagna elettorale permanente).
Credo sia possibile affrontare il problema con ragionevolezza.
Il 12/3 è previsto un incontro (già fissato precedentemente al comunicato di ieri) fra Direttore generale dell’ASL e Unità di Crisi allargato a tutti i consiglieri comunali di Domodossola.
Sarà un momento importante per chiedere impegni ufficiali alla ASL riferiti non solo al futuro dell’Ospedale San Biagio ma anche allo sviluppo delle attività territoriali (di cui troppo spesso ci si dimentica).
Garantire sicurezza ai cittadini, servizi più efficienti in modo da ridurre la necessità di rivolgersi altrove, ottimali condizioni di lavoro per gli operatori sono gli obiettivi da perseguire.
Se ciò comportasse  l’obiettiva necessità, dopo avere valutato ogni possibile alternativa interna, di ricorrere ad un trasferimento transitorio di attività (il più breve possibile), salvaguardando i diritti sindacali degli operatori e riducendo al minimo o se possibile evitando disagi per i pazienti, perché opporsi pregiudizialmente?  Ma se non venissero fornite spiegazioni convincenti e precise garanzie, allora sarebbe giustificata una ferma opposizione
Mi sembra invece che con la durezza del comunicato di ieri sia già iniziata l’ opposizione prima ancora di avere avuto l’auspicato e già previsto incontro con la Direzione dell’ASL.
Inoltre mentre si chiede all’ASL di ricercare spazi alternativi all’interno, il Comune pone ulteriori difficoltà chiedendo di liberare i locali attualmente occupati nell’ex Casa di Riposo: comprendo come gli stessi servano per iniziare i lavori per ricavare alloggi popolari, ma questa richiesta rischia di complicare la situazione.
Poco tempo fa si era riusciti, con il buon senso di tutti, a raccogliere l’unanimità attorno ad un  articolato e molto critico documento sul Piano di Riqualificazione e di Riequilibrio dell’ASL.
Ma la fretta ingiustificata di invio del comunicato di ieri (cosa sarebbe successo di irreparabile se si fosse aspettato un paio d’ore?), poco rispettosa del diritto dell’opposizione di contribuire al dibattito in corso sulla sicurezza sociosanitaria,  rischia di portare in altra direzione.
Fra l’altro non può essere una giustificazione il fatto che il tutto sarebbe conseguenza dell’incontro di Venerdì 29 andato pressoché deserto.
Sono però convinto che il cammino insieme possa essere ripreso , senza pregiudiziali e nel rispetto delle diverse opinioni.
Grazie. Buon lavoro.
GIORGIO VANNI Capogruppo del Partito Democratico Consiglio Comunale di Domodossola

Tre candidati del PD nel Vco in corsa per le elezioni:

image Sono state varate ieri le liste dei candidati alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008.
I numeri nazionali dicono che non sono stati ricandidati 134 eletti nel 2006, nelle liste di Camera e Senato sono presenti 379 donne, pari al 42%; le donne elette nelle liste dell’Ulivo erano 52, ne verranno elette nel Pd da 100 a 130; i nuovi parlamentari saranno tra 125 a 248 e circa la metà non viene né dai Ds né dalla Margherita, e nelle liste della Camera ci sono 190 candidati sotto i 40 anni il doppio di quelli della passata legislatura
Coerenti con le impostazioni nazionali (rinnovamento, competenza e donne) sono state le scelte delle candidature espresse dal territorio del Verbano Cusio Ossola: Enrico Borghi al numero 8 e Alessandra Gebbia al numero 22 candidati alla camera nella circoscrizione Piemonte due, e Giovanna Agosti Bersi al Senato al numero 21. 
Tra le candidature quella di Enrico Borghi ha buone chance di riuscire a centrare l’obiettivo della elezione. Questo il suo commento:
Ho accettato la proposta di candidatura per la lista del Partito Democratico al Parlamento, perché da sempre sono convinto che la politica sia un fatto collettivo e non privato. E che vengono momenti nella vita di ciascuno in cui bisogna assumersi le proprie responsabilità, anche quando non sono comode.
La proposta fattami dal PD mi onora e mi impegna, e anche se riguarda una di quelle fasce "non sicure" credo vada accettata con impegno, entusiasmo e volontà. Anzi, proprio perchési tratta di una candidatura non blindata ma da conquistare sul campo è una sfida che va accettata, una battaglia che va condotta. A quanto mi risulta, dei candidati democratici piemontesi che hanno la possibilità di farcela sono l’unico a provenire da un comune di montagna. È un motivo in più per lottare. Per dare una voce a quelli che in questa politica di frastuoni, di immagini riflesse nello specchio e di slogan che sostituiscono i ragionamenti rischiano di essere messi sempre più ai margini.
Parlando di fronte a 30.000 persone, lo scorso 24 ottobre nella manifestazione della montagna italiana a Roma dissi che le ragioni dei più deboli non sono ragioni deboli. Ora, per dare forza alle nostre ragioni, è il momento in cui ciascuno faccia la propria parte.
Io, cari amici, cerco di farla e parto. Facciamolo insieme, come abbiamo fatto sin qui, e avremo un’altra bella pagina comune di passioni, entusiasmo e volontà da scrivere
”.
http://www.enricoborghi.it/
I Curriculum dei nostri candidati:
Enrico Borghi, 40 anni è nato a Premosello Chiovenda, e risiede a Vogogna.
La politica lo cattura prima di ogni altra passione e così, dopo qualche anno da “infiltrato” nei Consigli Comunali del suo paese – Vogogna – come inviato del giornale locale “Il Popolo dell’Ossola”, e dopo alcune esperienze giovanili di impegno nelle file del volontariato e del laicato cattolico, a 22 anni viene eletto consigliere di minoranza a Vogogna, comune della Val d’Ossola e antica capitale dell’Ossola Inferiore.
Nel 1993 viene eletto Presidente del Parco Naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero ed entra a far parte della giunta nazionale di FederParchi.
Nel 1995 lascia la carica a seguito della sua elezione a Sindaco di Vogogna, avvenuta con il 57% dei suffragi. Verrà riconfermato Sindaco alle elezioni del 13 giugno 1999 con il 73% dei voti.
Non più eleggibile a sindaco per limiti di legge, oggi svolge in seno al Consiglio Comunale di Vogogna la funzione di capogruppo di maggioranza.
Nel settembre 1995 viene eletto Presidente della Comunità montana “Valle Ossola” (al tempo la più grande del Piemonte), carica che manterrà fino al novembre 1996.
Alle elezioni provinciali del 1999 è stato il candidato dell’Ulivo alla presidenza, portando il centro-sinistra ad un avvincente ballottaggio conclusosi con la vittoria per pochi voti della Casa delle Libertà.
Fino al 2003 è stato pertanto anche consigliere provinciale del Verbano Cusio Ossola, svolgendo per un anno la funzione di capogruppo del gruppo “Centro Sinistra per il VCO”, una sorta di anticipazione di “Uniti per l’Ulivo” visto che federava i gruppi Ds, Ppi e Sdi.
Lascia la carica di capogruppo nell’aprile del 2000, in quanto viene eletto Presidente dell’Uncem, l’Unione Nazionale Comuni, Comunità, Enti Montani, carica che mantiene ancora oggi.
In campo internazionale ha acquisito notevole esperienza: è membro della Camera dei Poteri Locali del Consiglio d’Europa (per la quale svolse anche il compito di osservatore alle elezioni municipali in Albania nel giugno 1998) e dal 2002 come componente effettivo del Comitato delle Regioni.
è Vicepresidente Vicario dell’AEM. Dopo le dimissioni del Presidente Marcelino Iglesias – Ricou ha preso le redini dell’Associazione del quale è attualmente il presidente facente funzioni.
È co-fondatore dell’Associazione Mondiale delle Popolazioni di Montagna (APMM) e membro della rete “Alleanza Mondiale per la Montagna” costituita presso la FAO.
Politicamente è stato iscritto alla Democrazia Cristiana, al Partito Popolare Italiano (di cui è stato responsabile nazionale per le comunità montane dal 1997 al 2000) e a "Democrazia è Libertà – La Margherita", di cui è stato coordinatore provinciale del Verbano Cusio Ossola dal marzo 2007 all’ottobre 2007.
Oggi milita nel Partito Democratico, di cui è uno dei fondatori essendo stato eletto nelle elezioni primarie del 14 ottobre 2007 membro dell’assemblea costituente nazionale nella lista "I democratici per Enrico Letta", conseguendo il miglior risultato percentuale di tutto il Piemonte.
Fa parte della commissione per la redazione del "Manifesto dei Valori" del Partito Democratico.
Dal maggio 2006 è consigliere politico e membro di staff del Sottosegretario di Stato on. Enrico Letta.
Dal 2003 è consigliere d’amministrazione del Formez, con delega ai progetti internazionali.
Nel dicembre 2004 è stato nominato all’unanimità Vicepresidente del Formez su indicazione dell’intero sistema delle autonomie locali.
Laureato a pieni voti in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Pavia, con una tesi di laurea cum laude in storia delle dottrine politiche (prof.ssa Marina Tesoro) dal titolo “Il compromesso storico: radici ideologiche ed iniziative politiche”.
è iscritto all’ordine dei giornalisti, elenco pubblicisti, sezione Piemonte Valle d’Aosta.
Consulente aziendale, ha acquisito notevoli esperienze nel campo del management avendo fatto e facendo parte – anche con incarichi operativi e dirigenziali – di alcuni consigli di amministrazione di società manifatturiere e di servizi.
è sposato e ha una bambina
Alessandra Gebbia, è nata e risiede ad Omegna e ha 25 anni.
Ha ottenuto un Diploma di Laurea in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e attualmente frequentante il primo anno del biennio specialistico in Scenografia presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino.
Tra l’ottobre 2006 e l’ottobre 2007 ha svolto servizio civile presso il FORUM di Omegna e
dal 2002 ad oggi ha collaborato con Ecomuseo Cusius (progettazione e svolgimento laboratori per classi della scuola dell’infanzia, primaria e media inferiore, visite guidate, accoglienza, promozione, riammodernamento Museo dell’Ombrello e del Parasole di Gignese).
Dal 2006 per la Sinistra Giovanile è stata Coordinatrice e responsabile organizzazione nella Segreteria SG VCO, responsabile territorio nella Segreteria SG Piemonte e membro del Consiglio Nazionale SG.
In queti mesi è stata Eletta all’Assemblea Costituente Nazionale del PD ed è membro del Coordinamento Provinciale VCO oltre che di quello Cittadino di Omegna.
Giovanna Agosti Bersi
Nasce a Oggebbio (VB) nel 1944, risiede a Cannobio fino al 1968. Coniugata con due figli.
Laureata in lettere classiche presso l’Università Statale di Milano, insegna per 38 anni nella
Scuola Superiore, all’Istituto Magistrale, al Cobianchi e al Ferrini, di cui è per anni vicepreside.
Dopo diverse esperienze soprattutto in ambito formativo, sociale e culturale, entra in politica nel 1993 e fino al 1995 come Assessore esterno alla Cultura, allo Sport e al Turismo con la giunta Reschigna a Verbania.
Nel 1995 viene eletta Sindaco nel Comune di Ghiffa (dove risiede con la famiglia dal 1975) e nel
1999 viene riconfermata per un secondo mandato.
Nel 2004, pur continuando come vicesindaco l’impegno amministrativo a Ghiffa, viene eletta
nel Consiglio Provinciale del Verbano Cusio Ossola presieduto da Paolo Ravaioli per il
partito della Margherita. Ha aderito fin dagli inizi al Partito Democratico.
Grazie a queste esperienze ha maturato un’ampia e profonda conoscenza del territorio e dei suoi molteplici problemi.

Le linee guida per l’amministrazione

Il Comitato di Coordinamento del Circolo di Villadossola ha definito le linee guida per l’amministrazione che intende proporre ai cittadini di Villadossola. Sono 7 punti che impegnano il Partito Democratico a caratterizzare l’Amministrazione secondo inequivoche direttive, ambiziose forse, ma sicuramente chiare.
Ogni punto di queste linee sarà ulteriormente specificato con schede di dettaglio che saranno via via elaborate e pubblicate durante le prossime settimane di campagna elettorale.
Il download delle linee guida è disponibile qui
 

Il Partito Democratico di Villadossola candida Marzio Bartolucci a Sindaco

Il Comitato di Coordinamento del Partito Democratico di Villadossola su una rosa di tre candidati che avevano dato la loro disponibilità ha definito la scelta con la quale proporrà ai cittadini di Villadossola il Sig. Marzio Bartolucci come Sindaco del Comune.

image Marzio Bartolucci è un giovane e conosciuto commerciante nel settore dell’abbigliamento. 38 anni, Marzio è la scelta che il Partito Democratico ha voluto fortemente innovativa, fuori dagli schemi che facilmente vengono utilizzati in politica per partecipare a dei confronti elettorali…La scelta del candidato Sindaco è stata fatta, pur dovendo rinunciare alle consultazioni “primarie” – per evidente motivo dei tempi a disposizione – e che statutariamente sono previste, ma con il massimo coinvolgimento possibile e una votazione democratica a scrutinio segreto sulla rosa di nomi disponibili da parte dell’intero Comitato di Coordinamento del Circolo di Villadossola. Non solo una bella prova di democrazia, ma anche un confronto utile per determinare le scelte programmatiche con le quali il Partito Democratico si presenterà alle prossime elezioni del 13 e 14 aprile prossimi.

«Ho sempre avuto interesse per la politica, ma questo non ha mai corrisposto a una vera stima per nessun politico o partito. Li ho sempre visti distanti da me, dal mio modo di intendere l’impegno per affrontare i problemi dei cittadini. La nascita del Partito Democratico e, soprattutto, le scelte di Veltroni, mi ha dato un’inaspettata voglia di mettermi a disposizione. Lo so che oltre all’entusiasmo ho anche inesperienza, ma confido che con l’aiuto di tutti nella lista che andremo a proporre nelle prossime ore e del Partito Democratico tutto, anche il mio impegno possa dare buoni risultati per Villadossola». Questa la prima dichiarazione di Marzio Bartolucci al quale non mancherà anche il sostegno degli altri candidati che con lui si sono rimessi con coraggio al giudizio del Comitato di Coordinamento in queste “mini-primarie” con le quali il Partito Democratico ha fatto questa sua prima scelta.

Inutile ringraziare Marzio per la sua sensibilità e responsabilità, meno scontato, ma al contempo altrettanto doveroso, è ringraziare tutti coloro che in questi giorni concitati si sono messi a disposizione per un lavoro che porti a un risultato positivo della lista che vedrà candidato Sindaco Marzio Bartolucci, a cominciare da Carlo Squizzi che declinando la proposta di guidare lui stesso la lista – per motivazioni legate alle sue particolari difficoltà familiari odierne – non ha avuto esitazioni a dare una disponibilità piena per un eventuale suo ruolo di consigliere, disponibilità che con entusiasmo possiamo già confermare come acquisita e che ci onora sinceramente.

Coordinamento territoriale
del circolo Villadossola-Pallanzeno
del Partito Democratico

GIORGIO GRAFFIETI
responsabile della comunicazione

 

Ho visto cose che voi umani…

«Io ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione…» no, non sono impazzito, sicuramente non è peggiorato il mio squilibrio psichico, solo che in questo frangente veramente mi sento come il biondo replicante Roy che nel famoso film di Ridley Scott pronuncia questo monologo.

Iniziando così sembrerebbe che voglia affrontare la questione di cui voglio trattare, in modo ironico e invece il mondo fantascientifico di “Blade Runner” e la società degradata lì rappresentata mi aiuta veramente a leggere quanto in basso nel mio paese è caduta la capacità di convivere e progettare il futuro.

Se non sapremo ritrovare le ragioni di stare assieme, non so, sinceramente, se Villadossola potrà davvero trovare la strada per ricostruire un tessuto sociale e una politica scevra di veleni che sappia “volare alto” come si usa dire…Da una dozzina d’anni la progressiva distanza che ho messo tra me e l’impegno in politica ha coinciso con una altrettanto progressiva involuzione della politica stessa e ciò di per se spiega le ragioni della mia scelta. Gli ultimi anni sono stati veramente sconfortanti. Ho visto la triste riproposizione di un costume spregevole che tanto spazio pare avere nella comunità di Villadossola e che vede l’affermarsi della “cultura” asfissiante della denigrazione, del pettegolezzo fondato su asserzioni anche palesemente false purché utili a “smontare” ogni proposta che non coincida con le proprie aspettative e ambizioni, incurante con ciò di gettare fango sulle persone.

Quello che è più sconfortante, però, è che quel costume non è caratteristica dei “politici”, nel paese in cui vivo pare essere “patrimonio” di larga parte della comunità. Pensavo avessimo toccato il fondo nella campagna elettorale precedente, dove nei confronti di una persona per la quale nutro stima e affetto come Carlo Squizzi era stata montata una disgustosa campagna di denigrazione, poi, dopo quasi quattro anni di “apnea” ho pensato che il disgusto per un certo modo di concepire la politica non potesse più intaccare le funzioni del mio stomaco, ma sono stato ancora smentito con la vicenda che ha visto vittima sacrificale il Sindaco Sarazzi e per la quale vicenda non è più possibile trovare aggettivi che la descrivano. Evidentemente il fondo ha una dimensione imperscrutabile.

Ho denunciato il Sindaco Sarazzi tempo fa e questo da la misura del fatto che non ho mai avuto e non ho stima del modo in cui Liliana Sarazzi ha interpretato e svolto quel ruolo, ma il rispetto, quello non è mai stato in discussione e questo spero lei lo abbia capito visto che sono stato tra quelli (troppo pochi) che nemmeno si sono sognati di dire la loro sulle sue tristi vicende familiari, eppure sono molti (troppi) che lo hanno fatto seppur paradossalmente oggi sembra che solo in undici non le esprimano solidarietà.

Oggi ho ripreso la speranza di poter contribuire a cambiare tutto questo, partecipando alla costruzione del Partito Democratico, e ho scoperto che molti altri stanno vivendo la mia stessa speranza. Ho scoperto che abbiamo storie e formazione culturale diverse, ma che abbiamo tutti gli stessi desideri.

Ho avuto modo di conoscere un ragazzo in gamba, che pensa di poter anche lui contribuire a cambiare il suo paese, che crede non si possa guardare al futuro con la testa rivolta all’indietro, che fa l’imprenditore in un paese la cui vocazione operaia è persa da tempo e un’altra non riesce a trovarla, che immagina riduttivo interpretare l’impegno sociale come esclusivo o di sindacalisti o di chi fa carità e assistenza, che vorrebbe vedere l’amministrazione del suo paese interessata ai suoi cittadini e non solo a uno. Ma, appena il suo nome è comparso nelle cronache come possibile candidato a Sindaco e benché non fosse ancora stata spazzata l’immondizia che ha “inzaccherato” il paese e del quale tutti, apparentemente, paiono non sentirsi responsabili, si è scatenata una “canea” di illazioni e disgustose volgarità sulla sua persona che nulla hanno a che fare con principi legittimi di critica politica. Illazioni che non meritano certo di essere riportate qui fosse anche solo per amore del buongusto, disarmanti perché chi le pronuncia forse non si rende nemmeno conto di quanto offensive e gravi siano. Cioè pare ricominciato imperterrito e senza pudore il “gioco” al massacro che a me preoccupa e che dovrebbe cominciare a preoccupare l’intera comunità di Villadossola. Perché troppo spesso si ripete, ormai senza soluzione di continuità.

Mi sento in dovere, benché non abbia titolo alcuno, solamente come cittadino che vuol bene al suo paese, di sollecitare l’intera comunità, ogni singolo uomo e donna, ogni ragazzo e ogni ragazza a ritrovare il bisogno di confrontarsi con l’altro, a sentire la necessità dell’ascolto per ricostruire il senso di una comunità. Una comunità che solo si può reggere sul rispetto delle persone prima e sopra ad ogni differenza che le divide nelle opinioni e nei punti di vista.

E non è una sollecitazione perché ho riconosciuto in Marzio Bartolucci una persona perbene, ma perché Villadossola è sempre più esposta al rischio che un clima politico così svilito di valori possa volgere la nostra comunità verso una “moltitudine di solitudini”, dove l’isolamento e “l’ognuno pensi per se”è norma, caratteristica che non è mai appartenuta alla Villadossola della partecipazione, alla Villadossola della condivisione, ma che è tragica realtà di tante situazioni urbane degradate.

Voglio contribuire a questo nel Partito Democratico, ma spero che altri sentano questa necessità anche fuori di esso. Io ci voglio provare nonostante tutto. A tutti coloro che come me sentono che questo è un progetto meritevole chiedo solo di farsi avanti.

Giorgio Graffieti