Archivi categoria: la comunità democratica

Il PD ad Omegna si riorganizza

Alessandro Buzio, segretario circolo PD Omegna
Alessandro Buzio, segretario circolo PD Omegna

Nei prossimi giorni il circolo del Partito Democratico di Omegna, ha organizzato una serie di appuntamenti per rilanciare la propria presenza sul territorio e tra i cittadini, attraverso due conferenze d’organizzazione e una cena che si svolgeranno tutte presso il Circolo F.Ferraris in via Manzoni 38, ad Omegna .
Cena Democratica, aperta a tutti, VENERDì 4 Novembre alle ore 20:00 .
Martedì 18 Novembre ore 20:45: conferenza d’organizzazione del PD Omegna sulle questioni dell’amministrazione comunale: “Metà mandato, il bilancio del lavoro svolto e l’orizzonte verso il 2017“.
Venerdì 28 Novembre alle ore 20:45: conferenza d’organizzazione del PD Omegna sul partito cittadino.

Per info e prenotazioni Alessandro Buzio: ale.buzio (chiocciola) gmail.com,  cellu. 3485218316.

PD Verbania: al servizio del bene comune

Riccardo Brezza, segretario PD Verbania
Riccardo Brezza, segretario PD Verbania

Nella serata di ieri si è riunita l’assemblea degli iscritti del PD di Verbania per discutere sulla situazione della giunta e dell’amministrazione a seguito delle dimissioni dell’assessore Damiano Tradigo.
Prima di tutto a Damiano va la mia personale vicinanza e il ringraziamento sentito per il lavoro svolto. Tradigo è un iscritto al nostro partito e quindi la sua scelta ha generato ovviamente una profonda riflessione sullo stato della giunta e sul ruolo del PD in questa maggioranza di governo.
Dall’assemblea è emersa la necessità di un maggiore coinvolgimento del gruppo consiliare e del partito nelle scelte dell’amministrazione. Questa necessità si deve tradurre in una vicinanza più puntuale tra tutte le persone che compongono questa amministrazione: a partire dal sindaco e dalla giunta, passando per il gruppo PD per arrivare al partito nella sua segreteria e nella sua assemblea.
Le scelte devono essere condivise e il partito s’impegna oltre a sostenere quest’amministrazione anche ad essere motore di proposte e fucina d’idee a servizio della città.
Il ruolo dei partiti è messo oggi in grave crisi dai tempi che viviamo, ma noi vogliamo osare e cogliere questa sfida facendo del PD una grande comunità che sappia intercettare le istanze di questa nostra città.
Rispondiamo alle critiche ricevute in questi giorni, che ci hanno disegnati come silenti e assenti, con la forza delle proposte e non facendo polemica. Perché crediamo profondamente che il nostro ruolo sia quello di governare questa città, capirne i bisogni profondi, rappresentare i cittadini con spirito di servizio.
Siamo un grande partito, con la schiena dritta e che merita rispetto. Lo stesso rispetto che meritano le istituzioni, come il Comune e il Consiglio comunale, troppo spesso in questi mesi bersaglio di attacchi violenti e atti a delegittimarle.
Questo siamo noi, una grande comunità democratica di donne e uomini che s’impegnano e cercano di fare il proprio meglio. Con tutti i limiti e gli errori che si possono commettere decidendo di camminare piuttosto che stare fermi. Su questi errori si è soffermata l’assemblea si ieri sera, aprendo una riflessione franca e sincera, sottoponendo al sindaco e alla giunta i modi di superarli ed evitarli in futuro. Riflessione fatta nelle sedi opportune perché non sentiamo il bisogno di fare del conflitto politico interno, anche del più aspro, occasione di visibilità pubblica, attraverso i blog, i social network o i giornali.
Per quanto riguarda il futuro della giunta comunale, preso atto dell’irreversibilità della scelta di Tradigo, l’assemblea ha ritenuto di non fare nomi né “rose” di nomi. Abbiamo privilegiato il confronto interno sul merito e sui temi. Al Sindaco abbiamo data mandato di scegliere il prossimo assessore. Responsabilità e onere che gli riconosce la legge.
A quanti si chiedono dove sia finito il PD rispondiamo con forza che siamo qui, a servizio del bene comune. Un passo dopo l’altro, ogni volta un passo, per migliorare e cambiare la nostra Verbania, la nostra “grande bellezza”.

Riccardo Brezza
Segretario PD Verbania

Intimidazioni agli immigrati: sdegno e solidarietà dal PD

domodossola“Bruciate tutti” è la scritta comparsa nella notte davanti al cancello di Casa Letizia francescana, la struttura che dove sono albergati 15 migranti giunti a Domodossola nelle scorse settimane. Davanti al cancello di quella che un tempo fu la “Casa del fanciullo” è stata la lascaita anche una rudimentale bottiglia incendiaria, una molotov. Ad accorgersi del fatto il gestore del vicino bar ” la rivincita” al momento dell’apertura. Sul fatto indagano gli agenti del commissariato domese in collaborazione con i colleghi della Digos. In via San Francesco questa mattina sono arrivati anche gli uomini della scientifica. ” Un fatto che lascia l’amaro in bocca ” è stato il primo commento del direttore del Ciss Ossola. Mauro Ferrari avvisato di quanto successo si è precipitato all’alba a Casa Letizia. E’ il Ciss infatti a gestire la presenza dei migranti in Ossola. Inutile sottolineare come la notizia abbia destato clamore in città. Del resto a  Domodossola, a differenza di Verbania e Omegna, l’arrivo dei profughi – la scorsa primavera – aveva suscitato vivaci proteste.

“Atto di inaudita gravità. Occorre verficare al più presto la natura di questo gesto estremista “. Sono le prime parole di commento del sindaco domese, Mariano Cattrini, ai fatti successi nella notte nel quartiere della Cappuccina. Cattrni in viaggio verso Torino per impegni istituzionali spiega : ” siamo oramai in una situazione di degrado totale. Credo sia giunta l’ora di abbassare i toni e di smetterla di considerare gli immigrati come soggetti riprovevoli “. 

Il ritrovamento stanotte di una bottiglia incendiaria davanti alla casa dei Padri Cappuccini di Domodossola, con il corollario di assurde scritte inneggianti al nazismo, fa il seguito a fatti spiacevoli accaduti nei giorni scorsi nel centro migranti di Crusinallo.
Nell’esprimere – afferma il deputato PD Enrico Borghi – i sentimenti di vicinanza e solidarietà’ a tutti gli operatori che stanno svolgendo una azione importante nel quadro delle politiche di accoglienza e di sicurezza del nostro paese, desidero fare appello a tutti affinché’ su questi temi delicati ciascuno utilizzi senso della misura e atteggiamenti responsabili. Le legittime e naturali dialettiche politiche non possono sfociare in atti minacciosi ne’ costituire il brodo di coltura nel quale soggetti non rispettosi delle regole della democrazia passino dalle parole ai fatti.
Un sentimento di vicinanza anche alle forze dell’ordine che sono già’ all’opera per trovare i responsabili di simili atti, nella consapevolezza che esse sapranno garantire e tutelare gli Ossolani
solidali e responsabili.

Chiamparino: su Reschigna e Cerutti ci metto la faccia

Sergio Chiamparino
Sergio Chiamparino

“Sarei stato un’opportunista politico se, per salvare la mia faccia, avessi deciso di sacrificare quella dei miei collaboratori”. Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, torna a parlare in Consiglio regionale della Rimborsopoli piemontese per cui la procura ha chiesto l’imputazione coatta per il vicepresidente Aldo Reschigna e per l’assessore Monica Cerutti. “Vorrei che fosse chiaro – sottolinea Chiamparino – che accanto alla faccia dei due assessori c’è la mia. Questa non è una affermazione retorica, ma una valutazione di tipo personale che alla mia età, permettetemi, prevale su tutto. Io sono profondamente convinto – ribadisce – della loro assoluta onestà e correttezza”.

Non ravvisa contraddizioni, il governatore, tra quanto affermato in campagna elettorale, con i proclami su trasparenza e legalità, e la situazione odierna che vede alcuni esponenti dell’esecutivo e il principale partito della coalizione, il Pd, sotto la morsa della giustizia. “Sono convinto della loro correttezza. Sono pronto a rispettare le sentenze della magistratura ma non è detto che concorderò”, aggiunge, sottolineando che il Piemonte “ha bisogno di stabilità”. “In questo momento il Piemonte ha bisogno di stabilità politica, di grandi segnali forti. Questo è il momento della trasparenza – ha sottolineato – del rispetto della legge e delle regole, ma anche del rispetto delle persone che sono impegnate in prima fila per far ripartire il Piemonte. Abbiamo davanti una fase difficile – ha ricordato il presidente del Piemonte – la situazione è critica. Non mi sono mai dilungato a cercare responsabilità, ma 2,5 miliardi di deficit pesano come un macigno”.

“Il presidente è ancora convinto, così come sei mesi fa, di poter rappresentare la legalità in Piemonte?”. Lo ha chiesto Gilberto Pichetto, capogruppo di Forza Italia, nel corso del dibattito. “Sia ben chiaro, la mia posizione è sempre la stessa, estremamente garantista – ha aggiunto l’esponente azzurro –. Sono convinto, personalmente, che tutti i soggetti coinvolti potranno provare la propria innocenza. Resta però l’incongruenza della posizione di Chiamparino che per sei mesi ha fatto campagna elettorale su questo tema e oggi dichiara l’esatto opposto. Non è possibile avere due verità e recitare due parti nella commedia. Dove sono finiti gli striscioni srotolati in questo Consiglio Regionale dove il Pd sbeffeggiava i consiglieri che negli scorsi mesi erano finiti nel ciclone giudiziario e mediatico?”. Infine Pichetto ha toccato l’altro tasto dolente, quello delle presunte irregolarità nella raccolta delle firme: “Se venisse provato che sono avvenute delle irregolarità, l’atteggiamento del centrosinistra saranno le dimissioni così come venivano richieste al centrodestra nella passata legislatura? O verrà cambiata nuovamente la propria opinione perché al tavolo degli imputati non ci sono più gli avversari politici? Il tempo è sempre galantuomo, sono soddisfatto che oggi il centrosinistra abbia cambiato idea e abbia assunto le nostre posizioni che fino a ieri criticava”.

Dimissioni di Damiano Tradigo: le reazioni del sindaco e del PD

verbaniaIn merito alle dimissione dell’assessore Damiano Tradigo riportiamo le dichiarazioni del sindaco di Verbania Silvia Marchionini e del segretario del circolo PD di Verbania Riccardo Brezza.
Le dimissioni sono state respinte con mia lettera, in qualità di sindaco, e domani proporrò alla Giunta di confermare questa posizione. Ritengo immotivata la rinuncia (l’assessore ha sempre approvato ogni atto deliberativo finora assunto senza alcuna opposizione) e si superano le insufficienze e gli spigoli di ciascuno di noi, mantenendo la determinazione, la capacità di confronto nel prendere le migliori decisioni per Verbania; questo ci hanno chiesto i cittadini”. E ribadisce: “Auspico che ritiri le dimissioni”. Anche il Pd cercherà di ricucire, come spiega il segretario cittadino Riccardo Brezza, che si limita a commentare: “Questa sera  (ieri) riuniamo la segreteria per confrontarci con Marchionini, certamente è nostra intenzione trovare una soluzione positiva per tutti”. In merito alle motivazioni Brezza aggiunge: “Tradigo non ha voluto rendere pubblici i contenuti della sua lettera perciò non posso commentare”.

Ufficio Stampa

Caso Rimborsi: le dichiarazioni di Reschigna, Trapani e Chiamparino

Il riconoscimento da parte del giudice della mia correttezza in qualità di consigliere regionale mi aiuta a sopportare la situazione, ma non mi assolve. Sono convinto che saprò dimostrare la mia correttezza come quella degli altri colleghi del gruppo”
Leggendo le carte del gup, mi sono scoperto essere dottor Jekyll e mister Hyde, anche se non misento tale”. Così il vicepresidente della Regione Piemonte, Aldo Reschigna, per il quale è stata chiesta l’imputazione coatta nell’inchiesta delle “spese pazze”. “Per le risorse spese come consigliere regionale mi è stata riconosciuta la massima correttezza – spiega – non invece come capogruppo. So bene di non aver usato un solo euro a scopi personali. Mi conforta moltola rinnovata fiducia del presidente Chiamparino.
Aldo Reschigna
Vice Presidente della regione Piemonte

Mi sono presa qualche ora prima di scrivere queste poche righe per commentare la decisione del Gup Roberto Ruscello che questa mattina ha chiesto  “l’imputazione coatta”  per il Vicepresidente Reschigna e altri esponenti del precedente consiglio regionale . Ho letto le motivazioni dell’ordinanza, più volte.
Non mi ha sorpreso leggere che il consigliere Aldo Reschigna non è passibile di un comportamento scorretto imputabile alla sua persona, mi rammarica che debba per il suo  ex ruolo di capogruppo del Pd sopportare ancora un ulteriore passaggio giudiziario. Capisco che quando non ci si sottrae alle responsabilità e si assume una carica di queste si prendono onori e onori. Ho visto Reschigna gestire l’azione politica del gruppo regionale del Pd e pensavo che fosse molto difficile e complesso, oggi mi rendo conto di quanto più grande fosse la sua responsabilità e per questo condivido credo che dimostrerà ancora una volta la sua correttezza nell’azione di Capogruppo.
Nell’attesa che si chiuda definitivamente questa annosa vicenda, auspicando la riconferma dell’archiviazione da parte del nuovo Gip incaricato, ribadiamo tutto il nostro sostegno e la nostra stima a Reschigna perché conosciamo la forza del politico e lo spirito dell’uomo.
E’ giunto però anche il momento di procedere ad una profonda riflessioni interna, perché questa come altre vicende ad altri livelli ed in altri territori che coinvolgono la comunità dei democratici non possono esser lasciate alla discrezione dei singoli. L’errore di uno danneggia tutti e la volontà di incidere e guidare la crescita di una comunità, di una città o di un paese ne risente. Ne risente la proposta politica del Partito Democratico.
Antonella Trapani
Segretario provinciale PD VCO

“Per prendere una eventuale decisione sugli assessori per i quali è stata chiesta l’imputazione coatta aspetteremo il giudizio di primo grado. Siamo di fronte a due livelli della magistratura, il pm che aveva chiesto l’archiviazione, e il gip con la decisione odierna che hanno dato valutazioni opposte. Se la magistratura ha dato due valutazioni diverse sarebbe bizzarro che io dessi la ragione al pm oppure al gip.
Chi ha la titolarità per decidere deciderà, noi intendiamo attendere quel giudizio”.
“E vorrei sottolineare – ha aggiunto – che non siamo di fronte ad un rinvio a giudizio e dovremo attendere probabilmente un paio di settimane perché un altro giudice per le indagini preliminari valuti questa eventualità”.
“Penso che la nostra posizione sia molto limpida e trasparente, non escludo che qualcuno possa non capire, cercheremo di spiegarla”: così il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino sulla scelta di mantenere le deleghe ai due assessori Aldo Reschigna e Monica Cerutti. “Credo che nemmeno la magistratura – ha sottolineato Chiamparino – sarebbe lieta se gli si desse il potere di fare e disfare amministrazioni che stanno lavorando. A questo punto, di fronte a due posizioni diverse all’interno della stessa magistratura si aspetta di andare avanti, eventualmente a dibattimento, e che ci sia il giudizio”
Sergio Chiamparino
Presidente della regione Piemonte