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Il documento approvato dal PD Piemontese

logo regione piemontePubblichiamo  l’Ordine del Giorno del Partito Democratico del Piemonte approvato alla Direzione Regionale del 22 novembre 2014
La Direzione Regionale del Partito Democratico del Piemonte, riunitasi a Torino in data 22 novembre 2014 per esaminare la situazione politica e amministrativa regionale:

Premesso che

– gli interventi del segretario regionale del PD e degli amministratori regionali hanno illustrato la difficile situazione finanziaria della Regione Piemonte, con le immediate ricadute sul sistema delle autonomie locali e le conseguenti sfide a cui sono chiamati i nostri rappresentanti in seno alle istituzioni;
– il Partito Democratico assume su di sé, in modo pieno, la responsabilità affidatagli dagli elettori, riaffermando il massimo sostegno agli amministratori chiamati a rispondere in prima
persona della gestione del bene pubblico. La situazione presente chiede a tutte le forze politiche, e in primis al PD, di porre l’interesse generale del Paese e della nostra comunità prima di ogni
interesse particolare;
Considerato che
– il Partito Democratico vuole essere parte determinante nella definizione delle future politiche da attuare ad ogni livello della pubblica amministrazione della nostra regione. A tal fine, conformemente all’articolo 1 del proprio statuto nazionale, il PD ha scelto di aprirsi e di avviare un’azione di ampio coinvolgimento della società civile per riflettere ed elaborare proposte di governo sui principali temi di interesse regionale. Come democratici abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti coloro che hanno voglia di contribuire con la loro esperienza professionale e la loro competenza al nostro lavoro, che è rivolto a dare risposte all’intera comunità;
– in campagna elettorale ci eravamo impegnati a fare chiarezza sulla situazione reale dei conti regionali e ad evitare il ricorso ad artifici contabili per spostare in avanti nel tempo i problemi,
scaricandoli sulle future generazioni, come avvenuto in passato. Noi non vogliamo sottrarci alla nostra responsabilità di riordinare – adesso – la spesa pubblica e di fare – ora – le necessarie riforme strutturali;
– il PD è consapevole che, oltre ad affrontare l’emergenza del presente, è necessario costruire una chiara visione del futuro del Piemonte, che lo riporti ad essere una Regione leader, in grado di
contribuire in modo sostanziale alla crescita del Paese;
– consideriamo impegno prioritario salvaguardare la spesa sociale (politiche sociali, abitative, per il lavoro e per il diritto allo studio), anche attraverso un ripensamento del sistema di welfare, il
ricorso alla sussidiarietà, a percorsi di cd. secondo welfare. Riteniamo inoltre indispensabile uno sforzo dell’amministrazione regionale per favorire la ripresa economica, per creare le condizioni più favorevoli per coloro che vogliono creare occupazione investendo nei settori innovativi, gli unici in cui la nostra regione può avere spazio competitivo;
– vogliamo avviare un’ azione di profondo ripensamento del sistema delle autonomie locali piemontesi. La Regione deve tornare ad essere ente di legislazione e programmazione e gli assessorati non devono diventare una sorta di ministeri decentrati. Deleghiamo agli enti locali tutta l’amministrazione attiva per cui non sia indispensabile l’unitaria gestione a livello regionale.
Occorre però a livello nazionale ripensare il sistema di finanziamento delle nuove province e della città metropolitana, che ad oggi non hanno la garanzia delle risorse necessarie per
svolgere le funzioni ad esse attribuite dalla legge. Stabilire per legge che gli enti locali hanno certe competenze e poi lasciarli sguarniti di fonti di finanziamento crea un federalismo per
abbandono che ha funzioni deleterie per gli enti locali e soprattutto per i cittadini, che rischiano nel prossimo anno di essere privati di servizi fondamentali (scuola, TPL). Vogliamo incentivare
l’impegno dei nostri amministratori comunali per esercitare in modo associato le funzioni; una regione con 1206 comuni, la maggior parte piccolissimi, non è in grado di garantire servizi pubblici di qualità a tutti i cittadini: occorre associarsi ed agire insieme;
– siamo consapevoli che la scelta della giunta regionale di aumentare l’IRPEF sia stata inevitabile sulla base del terribile disavanzo certificato dalla Corte dei conti rispetto all’esercizio 2013.
Riteniamo però che questo intervento, che rischia di deprimere ulteriormente i consumi, debba essere assolutamente transitorio e da subito mitigato con un correttivo che consenta di sgravare
le situazioni familiari con figli a carico;
– chiediamo alla Giunta regionale di avviare un’azione coraggiosa di riorganizzazione della macchina amministrativa regionale. Va ridotto lo spazio di attività amministrativa, abbandonando compiti
che oggi non sono più necessari in capo al pubblico. Vogliamo ridurre drasticamente le partecipazioni della Regione in società, consorzi ed enti, smettendo di finanziare attività economiche in disavanzo. Chiediamo una netta riorganizzazione degli enti strumentali o ausiliari della Regione (ARPA, parchi, CSI), con un’azione più netta e risolutiva rispetto agli interventi di
inizio legislatura;
– i recenti eventi alluvionali hanno evidenziato, ancora una volta, la fragilità del territorio piemontese. Un rapporto del Corpo Forestale dello Stato mostra il Piemonte come una delle regioni più esposte al rischio idrogeologico: circa il 12,7 per cento della popolazione vive in zone sensibili. Chiediamo alla Giunta regionale l’impegno a erogare le risorse necessarie per far fronte
alle emergenze, risorse che devono restare fuori dai vincoli imposti agli enti locali dal Patto di stabilità. La Regione deve predisporre, in accordo con le comunità locali, un Piano strategico con le opere pubbliche da realizzare e da ripristinare; come PD del Piemonte dobbiamo adoperarci affinché vengano intraprese tutte le possibili iniziative a sostegno della difesa del territorio, delle
attività produttive e dei cittadini danneggiati. Sulla difesa del suolo chiediamo un impegno concreto della Regione a partire dalla manovra di assestamento in via di approvazione.
– sulla sanità regionale il Partito Democratico sostiene l’azione di profonda riorganizzazione avviata in Regione. Non ci sottraiamo all’esigenza di ripensare la rete ospedaliera sulla base dei criteri
previsti dal patto nazionale per la salute e, soprattutto, sulla base degli studi scientifici che evidenziano il livello ottimale di collocazione delle singole discipline ospedaliere, al fine di
ottimizzare la sicurezza dei cittadini, cioè la certezza di essere curati nel modo migliore possibile. L’intervento sulla rete ospedaliera deve inoltre consentire di far uscire al più presto la
Regione Piemonte dal piano di rientro, in modo da poter assumere il personale infermieristico e medico, ripianando i vuoti di organico creatisi negli ultimi anni, anni in cui l’unico contenimento dei
costi della sanità è avvenuto tramite il blocco del turn over del personale sanitario. É indispensabile che le risorse liberate dalla riorganizzazione ospedaliera vengano impegnate per l’edilizia sanitaria, l’ammodernamento tecnologico, la continuità assistenziale. implementare la continuità assistenziale, in particolare con l’aumento dei posti letto per le RSA o le post acuzie. Vogliamo che la Regione intervenga con forza nel verificare l’appropriatezza delle cure e nel ricostruire un corretto rapporto tra ospedale e territorio;
– il PD del Piemonte conferma il proprio impegno al contenimento dei costi della politica. Vogliamo anticipare a livello regionale quanto previsto dalla proposta di Riforma costituzionale ,
licenziata dal Senato, equiparando entro la fine di quest’anno il trattamento economico e previdenziale del Consiglieri regionali a quello del Sindaco del Comune capoluogo. La riduzione
introdotta in Consiglio regionale dell’indennità deve rappresentare solo l’avvio di quanto promesso ai cittadini in campagna elettorale.
Il Partito Democratico del Piemonte si impegna
– a sostenere la giunta ed il gruppo consiliare regionale per mettere immediatamente in campo strumenti coerenti con questi obiettivi, attraverso un lavoro di ascolto e confronto con tutte le amministrazioni locali e le rappresentanze sociali;
– a coinvolgere la propria delegazione parlamentare a sostegno delle necessità straordinarie della nostra amministrazione regionale, dei comuni , della città metropolitana e delle nuove
province;
– a promuovere il confronto tra organismi del PD ed amministratori, al fine di condividerne scelte e iniziative e sostenere gli impegni e le responsabilità da assumere.
Torino, 22 Novembre 2014

Il PD ad Omegna si riorganizza

Alessandro Buzio, segretario circolo PD Omegna
Alessandro Buzio, segretario circolo PD Omegna

Nei prossimi giorni il circolo del Partito Democratico di Omegna, ha organizzato una serie di appuntamenti per rilanciare la propria presenza sul territorio e tra i cittadini, attraverso due conferenze d’organizzazione e una cena che si svolgeranno tutte presso il Circolo F.Ferraris in via Manzoni 38, ad Omegna .
Cena Democratica, aperta a tutti, VENERDì 4 Novembre alle ore 20:00 .
Martedì 18 Novembre ore 20:45: conferenza d’organizzazione del PD Omegna sulle questioni dell’amministrazione comunale: “Metà mandato, il bilancio del lavoro svolto e l’orizzonte verso il 2017“.
Venerdì 28 Novembre alle ore 20:45: conferenza d’organizzazione del PD Omegna sul partito cittadino.

Per info e prenotazioni Alessandro Buzio: ale.buzio (chiocciola) gmail.com,  cellu. 3485218316.

PD Verbania: al servizio del bene comune

Riccardo Brezza, segretario PD Verbania
Riccardo Brezza, segretario PD Verbania

Nella serata di ieri si è riunita l’assemblea degli iscritti del PD di Verbania per discutere sulla situazione della giunta e dell’amministrazione a seguito delle dimissioni dell’assessore Damiano Tradigo.
Prima di tutto a Damiano va la mia personale vicinanza e il ringraziamento sentito per il lavoro svolto. Tradigo è un iscritto al nostro partito e quindi la sua scelta ha generato ovviamente una profonda riflessione sullo stato della giunta e sul ruolo del PD in questa maggioranza di governo.
Dall’assemblea è emersa la necessità di un maggiore coinvolgimento del gruppo consiliare e del partito nelle scelte dell’amministrazione. Questa necessità si deve tradurre in una vicinanza più puntuale tra tutte le persone che compongono questa amministrazione: a partire dal sindaco e dalla giunta, passando per il gruppo PD per arrivare al partito nella sua segreteria e nella sua assemblea.
Le scelte devono essere condivise e il partito s’impegna oltre a sostenere quest’amministrazione anche ad essere motore di proposte e fucina d’idee a servizio della città.
Il ruolo dei partiti è messo oggi in grave crisi dai tempi che viviamo, ma noi vogliamo osare e cogliere questa sfida facendo del PD una grande comunità che sappia intercettare le istanze di questa nostra città.
Rispondiamo alle critiche ricevute in questi giorni, che ci hanno disegnati come silenti e assenti, con la forza delle proposte e non facendo polemica. Perché crediamo profondamente che il nostro ruolo sia quello di governare questa città, capirne i bisogni profondi, rappresentare i cittadini con spirito di servizio.
Siamo un grande partito, con la schiena dritta e che merita rispetto. Lo stesso rispetto che meritano le istituzioni, come il Comune e il Consiglio comunale, troppo spesso in questi mesi bersaglio di attacchi violenti e atti a delegittimarle.
Questo siamo noi, una grande comunità democratica di donne e uomini che s’impegnano e cercano di fare il proprio meglio. Con tutti i limiti e gli errori che si possono commettere decidendo di camminare piuttosto che stare fermi. Su questi errori si è soffermata l’assemblea si ieri sera, aprendo una riflessione franca e sincera, sottoponendo al sindaco e alla giunta i modi di superarli ed evitarli in futuro. Riflessione fatta nelle sedi opportune perché non sentiamo il bisogno di fare del conflitto politico interno, anche del più aspro, occasione di visibilità pubblica, attraverso i blog, i social network o i giornali.
Per quanto riguarda il futuro della giunta comunale, preso atto dell’irreversibilità della scelta di Tradigo, l’assemblea ha ritenuto di non fare nomi né “rose” di nomi. Abbiamo privilegiato il confronto interno sul merito e sui temi. Al Sindaco abbiamo data mandato di scegliere il prossimo assessore. Responsabilità e onere che gli riconosce la legge.
A quanti si chiedono dove sia finito il PD rispondiamo con forza che siamo qui, a servizio del bene comune. Un passo dopo l’altro, ogni volta un passo, per migliorare e cambiare la nostra Verbania, la nostra “grande bellezza”.

Riccardo Brezza
Segretario PD Verbania

Intimidazioni agli immigrati: sdegno e solidarietà dal PD

domodossola“Bruciate tutti” è la scritta comparsa nella notte davanti al cancello di Casa Letizia francescana, la struttura che dove sono albergati 15 migranti giunti a Domodossola nelle scorse settimane. Davanti al cancello di quella che un tempo fu la “Casa del fanciullo” è stata la lascaita anche una rudimentale bottiglia incendiaria, una molotov. Ad accorgersi del fatto il gestore del vicino bar ” la rivincita” al momento dell’apertura. Sul fatto indagano gli agenti del commissariato domese in collaborazione con i colleghi della Digos. In via San Francesco questa mattina sono arrivati anche gli uomini della scientifica. ” Un fatto che lascia l’amaro in bocca ” è stato il primo commento del direttore del Ciss Ossola. Mauro Ferrari avvisato di quanto successo si è precipitato all’alba a Casa Letizia. E’ il Ciss infatti a gestire la presenza dei migranti in Ossola. Inutile sottolineare come la notizia abbia destato clamore in città. Del resto a  Domodossola, a differenza di Verbania e Omegna, l’arrivo dei profughi – la scorsa primavera – aveva suscitato vivaci proteste.

“Atto di inaudita gravità. Occorre verficare al più presto la natura di questo gesto estremista “. Sono le prime parole di commento del sindaco domese, Mariano Cattrini, ai fatti successi nella notte nel quartiere della Cappuccina. Cattrni in viaggio verso Torino per impegni istituzionali spiega : ” siamo oramai in una situazione di degrado totale. Credo sia giunta l’ora di abbassare i toni e di smetterla di considerare gli immigrati come soggetti riprovevoli “. 

Il ritrovamento stanotte di una bottiglia incendiaria davanti alla casa dei Padri Cappuccini di Domodossola, con il corollario di assurde scritte inneggianti al nazismo, fa il seguito a fatti spiacevoli accaduti nei giorni scorsi nel centro migranti di Crusinallo.
Nell’esprimere – afferma il deputato PD Enrico Borghi – i sentimenti di vicinanza e solidarietà’ a tutti gli operatori che stanno svolgendo una azione importante nel quadro delle politiche di accoglienza e di sicurezza del nostro paese, desidero fare appello a tutti affinché’ su questi temi delicati ciascuno utilizzi senso della misura e atteggiamenti responsabili. Le legittime e naturali dialettiche politiche non possono sfociare in atti minacciosi ne’ costituire il brodo di coltura nel quale soggetti non rispettosi delle regole della democrazia passino dalle parole ai fatti.
Un sentimento di vicinanza anche alle forze dell’ordine che sono già’ all’opera per trovare i responsabili di simili atti, nella consapevolezza che esse sapranno garantire e tutelare gli Ossolani
solidali e responsabili.

Chiamparino: su Reschigna e Cerutti ci metto la faccia

Sergio Chiamparino
Sergio Chiamparino

“Sarei stato un’opportunista politico se, per salvare la mia faccia, avessi deciso di sacrificare quella dei miei collaboratori”. Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, torna a parlare in Consiglio regionale della Rimborsopoli piemontese per cui la procura ha chiesto l’imputazione coatta per il vicepresidente Aldo Reschigna e per l’assessore Monica Cerutti. “Vorrei che fosse chiaro – sottolinea Chiamparino – che accanto alla faccia dei due assessori c’è la mia. Questa non è una affermazione retorica, ma una valutazione di tipo personale che alla mia età, permettetemi, prevale su tutto. Io sono profondamente convinto – ribadisce – della loro assoluta onestà e correttezza”.

Non ravvisa contraddizioni, il governatore, tra quanto affermato in campagna elettorale, con i proclami su trasparenza e legalità, e la situazione odierna che vede alcuni esponenti dell’esecutivo e il principale partito della coalizione, il Pd, sotto la morsa della giustizia. “Sono convinto della loro correttezza. Sono pronto a rispettare le sentenze della magistratura ma non è detto che concorderò”, aggiunge, sottolineando che il Piemonte “ha bisogno di stabilità”. “In questo momento il Piemonte ha bisogno di stabilità politica, di grandi segnali forti. Questo è il momento della trasparenza – ha sottolineato – del rispetto della legge e delle regole, ma anche del rispetto delle persone che sono impegnate in prima fila per far ripartire il Piemonte. Abbiamo davanti una fase difficile – ha ricordato il presidente del Piemonte – la situazione è critica. Non mi sono mai dilungato a cercare responsabilità, ma 2,5 miliardi di deficit pesano come un macigno”.

“Il presidente è ancora convinto, così come sei mesi fa, di poter rappresentare la legalità in Piemonte?”. Lo ha chiesto Gilberto Pichetto, capogruppo di Forza Italia, nel corso del dibattito. “Sia ben chiaro, la mia posizione è sempre la stessa, estremamente garantista – ha aggiunto l’esponente azzurro –. Sono convinto, personalmente, che tutti i soggetti coinvolti potranno provare la propria innocenza. Resta però l’incongruenza della posizione di Chiamparino che per sei mesi ha fatto campagna elettorale su questo tema e oggi dichiara l’esatto opposto. Non è possibile avere due verità e recitare due parti nella commedia. Dove sono finiti gli striscioni srotolati in questo Consiglio Regionale dove il Pd sbeffeggiava i consiglieri che negli scorsi mesi erano finiti nel ciclone giudiziario e mediatico?”. Infine Pichetto ha toccato l’altro tasto dolente, quello delle presunte irregolarità nella raccolta delle firme: “Se venisse provato che sono avvenute delle irregolarità, l’atteggiamento del centrosinistra saranno le dimissioni così come venivano richieste al centrodestra nella passata legislatura? O verrà cambiata nuovamente la propria opinione perché al tavolo degli imputati non ci sono più gli avversari politici? Il tempo è sempre galantuomo, sono soddisfatto che oggi il centrosinistra abbia cambiato idea e abbia assunto le nostre posizioni che fino a ieri criticava”.

Dimissioni di Damiano Tradigo: le reazioni del sindaco e del PD

verbaniaIn merito alle dimissione dell’assessore Damiano Tradigo riportiamo le dichiarazioni del sindaco di Verbania Silvia Marchionini e del segretario del circolo PD di Verbania Riccardo Brezza.
Le dimissioni sono state respinte con mia lettera, in qualità di sindaco, e domani proporrò alla Giunta di confermare questa posizione. Ritengo immotivata la rinuncia (l’assessore ha sempre approvato ogni atto deliberativo finora assunto senza alcuna opposizione) e si superano le insufficienze e gli spigoli di ciascuno di noi, mantenendo la determinazione, la capacità di confronto nel prendere le migliori decisioni per Verbania; questo ci hanno chiesto i cittadini”. E ribadisce: “Auspico che ritiri le dimissioni”. Anche il Pd cercherà di ricucire, come spiega il segretario cittadino Riccardo Brezza, che si limita a commentare: “Questa sera  (ieri) riuniamo la segreteria per confrontarci con Marchionini, certamente è nostra intenzione trovare una soluzione positiva per tutti”. In merito alle motivazioni Brezza aggiunge: “Tradigo non ha voluto rendere pubblici i contenuti della sua lettera perciò non posso commentare”.

Ufficio Stampa