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Annullata iniziativa con Davide Gariglio. Confermato Sergio Chiamparino alla Festa PD de l’Unità di Villadossola

chiamparinoNell’ambito delle iniziative alla festa de l’Unità La Lucciola a Villadossola segnaliamo che l’iniziativa di oggi alle 18, in occasione dell’apertura della Festa,  è annullata causa impegni che impediscono al segretario regionale del partito democratico Davide GARIGLIO di essere presente.
Confermata Giovedì 7 agosto, sempre alle 18, sul tema “Come cambia il Piemonte“ la presenza di Sergio CHIAMPARINO, presidente della giunta regionale del Piemonte.
Cliccando qui può visionare il programma completo della festa; di seguito le altre iniziative pubbliche della festa.

-Venerdì 8 agosto ore 21 proiezione del film “Quando c’era Berlinguer“.

-Venerdì 8 agosto ore 10, dibattito sul tema: crisi, pensionati, giovani: la piattaforma unitaria; introduce Mario NOVAZIO Segr. Gen. Piemonte Orientale FNP CISL, intervento di Marisa SACCO Segr. SPI CGIL di Novara e VCO. Organizzano Cgil, Cisl e UIL.

-Sabato 9 agosto ore 18: Presentazione del nuovo libro di Marco Travaglini “Voi personaggi austeri, militanti severi…”.

-Domenica 10 agosto ore 18: Michele Anelli – performance con musica / presentazione del suo ultimo libro “Radio Libertà”.

-Lunedì 11 agosto alle 18.00, nell’ambito della Giornata dedicata alle persone diversamente abili, convegno con dibattito sulla fornitura di “ Ausili e Protesi per Disabili ”, con la partecipazione della Dottoressa Valentina Barberi e di Corrado Albertinazzi.

-Martedì 12 agosto ore 18, “dal compromesso storico alle nuove sfide del PD”, incontro con Lorenzo GUERINI vice segretario nazionale PD e la partecipazione dell’istituto Gramsci di Torino.

– Lunedì 18 agosto ore 18, “nuova provincia e unione dei comuni: la riforma degli enti locali tra problemi e opportunità”. Enrico BORGHI deputato PD e Aldo RESCHIGNA vicepresidente della giunta regionale, incontrano i sindaci del VCO e gli amministratori del VCO.

 

Partito Democratico
Coordinamento provinciale VCO

Lavori argine fiume San Bernardino: polemiche forzate.

fiume san bernardino verbaniaLe critiche di alcuni consiglieri e forze politiche di minoranza (leggi qui) , con riferimento allo stop dato dalla giunta di Verbania alla seconda parte dei lavori di riqualificazione dell’argine sul torrente San Bernardino, lasciano perplessi e sembrano davvero forzate.
Ricordando che la prima parte dei lavori, verso il ponte “nuovo”, era già in fase di realizzazione e quindi impossibili da fermare per la giunta da poche settimane in carica, sottolineiamo come qualsiasi cittadino, che ha osservato con i propri occhi la situazione, può capire le motivazioni di questa scelta.
Da una parte con l’eliminazione del doppio senso di marcia, e senza un riordino complessivo della viabilità, il quartiere rischia di vedere appesantita la circolazione soprattutto nella giornata del mercato cittadino.
Dall’altra parte l’eliminazione di numerosi posti auto è di per se un errore inspiegabile del progetto voluto dalla precedente giunta Zacchera.
E’ quindi una semplice scelta di buonsenso quella dell’amministrazione comunale.
Utile per fare velocemente il punto della situazione, migliorare il progetto della pista ciclo-pedonale (che sarà mantenuta)e risolvere, dove è possibile, le criticità con una revisione complessiva della viabilità che non penalizzi la fluidità del traffico e mantenga, nel complesso, il numero dei parcheggi.
Un’ultima annotazione: il capogruppo di Forza Italia Mirella Cristina ha affermato che lo stop deriva dal fatto che “i lavori non piacciono esteticamente al sindaco “. Qualcuno informi il capogruppo che l’estetica non è certo un disvalore, ma anche che i problemi posti dall’amministrazione son ben altri.

Riccardo Brezza
Segretario circolo PD Verbania

Festa de l’Unità, La Lucciola 2014: il programma

Simbolo festa l'unità la lucciola 2014Torna l’appuntamento all’area La Lucciola a Villadossola con il tradizionale appuntamento con la festa dei democratici più importante del Piemonte (dopo quella torinese).
Tutto il programma della festa dal 6 al 18 agosto è visionabile cliccando qui: Depliant Festa de l’Unità La Lucciola 2014
Tredici giorni di festa con le Iniziative, la Cultura, la Politica, la Libreria, le Bancarelle, le Associazioni, l’Animazione e i giochi per bimbi, la Balera, il Piano Bar, il Palco concerti e la solita fornitissima proposta culinaria, fatta ogni giorno di diversi piatti regionali al ristorante Self Service, oltre al Pesce Fritto, la Pizzeria, la Griglia, la  Paninoteca e la Toppia.
Festa che ritorna a chiamarsi Festa de l’Unità come deciso da Matteo Renzi per tutte le festa del PD.
Ricordiamo l’appuntamento con il vicesegretario nazionale del PD Lorenzo Guerini martedì 12 agosto alle 18.00

Nasce Topo Gigio: il blog dei democratici di Cannobio

Simona Ruschetta nuovo segretario del circolo PD di Ghiffa-Oggebbio

simona ruchettaE’ Simona Ruschetta il nuovo segretario del circolo del Partito Democratico di Ghiffa-Oggebbio. E’ stata eletta all’unanimità nella riunione degli iscritti e simpatizzanti del PD di mercoledì 2 luglio al Circolo Arci Susellese; sostituisce Germano Cossalter che ha espresso il desiderio di passare il testimone. Quarantatre anni, casalinga, sposata con due figli, diplomata presso l’ITIS Cobianchi, Simona da sempre abita a Ghiffa. Presente nel PD da quando è nato si è sempre impegnata a mantenere viva la presenza del Circolo sul territorio, convinta dell’importanza di mantenere un filo conduttore tra la base e i vertici del partito ed ha partecipato attivamente al sostegno della lista “Insieme per Ghiffa” che ha portato all’elezione a Sindaco di Matteo Lanino. Suo primo impegno il rilancio del tesseramento 2014 al PD. Ufficio stampa Partito Democratico Coordinamento provinciale VCO

L’Ultimo sorriso di Berlinguer

enrico berlinguerRicordo il viso scavato, il corpo minuto. La velata malinconia dello sguardo , il timbro di una voce antica. Quella voce che proponeva con lucidità una visione del mondo nuova; la necessità di portarsi dietro tutti in scelte più avanzate, di cambiamento, dove impegnare i destini di un popolo che si diceva comunista, ma di un tipo del tutto originale, italiano e democratico, innervato nella Costituzione repubblicana.
Quell’uomo che sembrava così fragile, si chiamava Enrico Berlinguer. Gentile, riluttante, pacato, colto. Uomo di unità, affezionato alle speranze dei giovani, schivo ed inadatto alla leadership al punto che si dice stesse male prima di ogni incontro televisivo. Un uomo, come disse Alfredo Reichlin, che per conformazione fisica e psicologica “poteva fare il bibliotecario”, ma che si dimostrò un eccezionale ed insostituibile “capo di un popolo”.
Trent’anni fa, l’11 giugno del 1984, Enrico Berlinguer moriva. Gli fu fatale l’ultimo comizio tenuto qualche giorno prima a Padova in vista delle elezioni europee. La folla che lo salutò in occasione dei funerali per le strade del centro di Roma fu la testimonianza più evidente dell’amore che il popolo italiano provava per questo uomo gracile e forte allo stesso tempo, partito dalla Sardegna non per fare la “carriera politica” ma per “impegnarsi” nella politica.
Tra quei drammatici fotogrammi che accompagnano i suoi ultimi istanti in piazza della Frutta , ce n’è uno, quasi impercettibile a un osservatore poco attento: quello del suo ultimo sorriso alla folla, dopo aver pronunciato le sue ultime parole “..lavorate tutti, casa per casa, azienda per azienda, strada per strada, dialogando con i cittadini”. Sta tutto in quel sorriso la bellezza di Berlinguer. La bellezza di occuparsi in maniera disinteressata degli altri. Di avere uno scopo nella vita che vada oltre se stessi. In quel sorriso è racchiuso un manifesto politico, troppo in fretta archiviato dopo la sua morte e troppo strumentalmente ritirato fuori per esigenze di propaganda.
Il sorriso di un uomo che è ancora tra noi perché le sue intuizioni politiche e culturali avevano scavato nel profondo della crisi italiana, ne avevano tirato fuori i nervi scoperti attraverso i quali si poteva vedere il futuro della nostra società e dell’Europa. Un uomo, fatto passare per un conservatore, che sapeva leggere con visionaria lucidità il cambiamento in corso, cercando di proporre una via d’uscita democratica, non populista. Berlinguer riuscì ad affrontare un tema ostico e da molti mal digerito come l’austerità che non aveva nulla a che vedere con le ricette neoliberiste e monetarie ma con l’idea di affrontare il tema dei consumi e della produzione all’interno di una società più giusta, sobria, solidale, democratica, attraverso una migliore distribuzione dei redditi ed una condivisa responsabilità tra le classi che esistevano (ed esistono..) ancora. Un discorso che affascinò il cattolicesimo progressista e che confermò quella diversità dei comunisti italiani che si fondava non certo sulla purezza ideologica, ma sull’appartenenza ad una comunità e ad un’idea della politica basata su una visione morale ( ..non moralista), intesa come servizio, studio, avanzamento e lotta democratica. Si dirà che il mondo è cambiato, è più veloce, ha altre esigenze, e noi abbiamo commesso tanti errori lungo il nostro cammino. Nulla può essere più vero. Gi stessi che sostengono questo, tante volte, argomentano di come il nostro paese sia cambiato in peggio, per la crisi, per lo spazio esiguo che hanno le giovani generazioni, per l’assenza di futuro. Forse è cambiato in peggio anche perché invece di contrastare alcune derive le abbiamo assecondate, perché siamo stati troppo indulgenti nello sposare parole d’ordine, modi di essere, ideologie che non appartengono ad una parte che si propone di essere la parte dei più deboli; perché così tanto impegnati a ricercare il futuro abbiamo pensato, più volte in questi anni, di trovarlo gettando via le lezioni del passato. Ecco perché, senza nostalgie ma con il senso dell’attualità, riemerge potente l’insegnamento di Berlinguer. Perché non basta un tweet per “riempire la propria vita”, ma occorre riscoprire il pensiero lungo, quello che invita a guardare al mondo con realismo e creatività, innovazione e obiettivi proiettati nel futuro. Questo “pensiero lungo”, che non è ideologia arrugginita né fuga dalla realtà, manca molto alla politica di oggi. E Berlinguer questo “pensiero lungo” lo cercava nelle suggestioni che arrivavano dall’ambientalismo, dal pacifismo, dai movimenti delle donne. Con il sorriso di chi diceva “ Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita”. Parole dette con il suo sorriso, dolce e determinato, da Enrico Berlinguer.

Marco Travaglini