Archivi categoria: Lavoro ed Economia

1° maggio nel VCO: manifestazione ad Omegna

Cgil, Cisl e Uil hanno presentato ieri il programma per la manifestazione provinciale del Primo maggio: il ritrovo è alle 9 in piazza Madonna del Popolo a Omegna, l’inizio del corteo alle 9,15 e il comizio alle 11,30 in piazza XXIV aprile con Graziella Rogolino, segretaria regionale Cgil.

Lo slogan è «Priorità lavoro»: «Ammortizzatori sociali e politiche economiche possono rilanciare il sistema industriale che altrimenti rischia la desertificazione – ha detto il segretario provinciale della Cgil Giuseppe Mantovan -. Le imprese sono stremate e riescono ad aggiustarsi solo nel breve periodo, senza contare la situazione delle istituzioni, con una Regione caratterizzata da rissosità interne, una Provincia traballante e il Comune di Verbania che si avvia al commissariamento».

Da La Stampa

Borghi: buone notizie per la Treibacher di Domodossola. Sbloccato il decreto sugli sgravi fiscali energetici

E’ stato firmato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Vittorio Grilli, e dal ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, il decreto intermisteriale che, in applicazione all’articolo 39 del decreto 83/2012, consente la definizione delle imprese a forte consumo di energia e determina gli indirizzi per la definizione di sgravi fiscali a favore delle imprese energivore.
Ne dà notizia il deputato democratico Enrico Borghi, che puntualizza: “I parametri definiti all’ìnterno del decreto consentono l’inserimento dello stabilimento Treibacher di Domodossola tra le industrie energivore nei confronti delle quali sarà possibile applicare gli sgravi fiscali e sostenere la produzione. Il tema era stato oggetto di specifici incontri che avevamo fatto in campagna elettorale con la dirigenza dell’azienda e le organizzazioni sindacali, e ora auspico vivamente che a seguito dell’emanazione di questo provvedimento la proprietà aziendale riconsideri l’ipotesi di chiudere il forno di Domodossola e garantisca la prosecuzione produttiva del sito industriale ossolano”.
A seguito del provvedimento, infatti, viene istituito presso la Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico l’elenco annuale delle imprese a forte consumo di energia nei confronti delle quali applicare sgravi fiscali sul consumo dei prodotti energetici che consentiranno un minore esborso da parte delle aziende sulla base di parametri di progressività legati al quantitativo di energia consumata e al rapporto tra il costo effettivo del quantitativo complessivo di utilizzo dell’energia e il valore del fatturato.
Non si tratta di un regalo alle aziende –precisa Borghi- ma dell’applicazione di una direttiva comunitaria, che va incontro alle imprese energivore come appunto Treibacher, oppure Tessenderlo, che per gli alti costi dell’energia italiana vengono fortemente penalizzate nei confronti soprattutto dei competitor stranieri. Il costo per le componenti compensative oggetto della norma fa parte di un fondo compreso tra gli oneri di sistema del settore elettrico, e non viene quindi scaricato sulla fiscalità generale”.

PD VCO
Ufficio stampa 

Interrogazione del PD in Parlamento sui CUD ai pensionati.

 “Il Cud ai pensionati: la scelta della distribuzione per via telematica può generare confusione, disagi e spese aggiuntive”.
È questa la considerazione che ha spinto alcuni deputati del Partito Democratico – Cristina Bargero, Gianluca Benamati, Massimo Fiorio, Enrico Borghi, Chiara Gribaudo, Stefania Covello – a presentare un’interrogazione al Ministro del Lavoro, per conoscere “quali procedure abbia messo in essere Inps per porre rimedio a tali problemi e se in presenza di riscontri negativi sulle procedure in essere siano stati approntati idonei mezzi correttivi”.
Il rilascio solo per via telematica ai pensionati dei modelli Cud, salvo espressa richiesta dell’interessato, è una delle disposizioni contenute nella Legge di Stabilità 2013 dello scorso dicembre. “Larga parte dei pensionati – sottolineano i parlamentari – non dispone di personal computer né di connessione internet e le richieste del Cud cartaceo dirette all’ Inps devono avvenire seguendo precise procedure, con relativi costi aggiuntivi a carico dei pensionatstessi. Tutto ciò può generare costi, confusione e disagi fra gli utenti, ai quali si devono invece risposte chiare, procedure semplificate e certamente non onerose”. 

Conferenza stampa con Trapani, Borghi, Grieco e Reschigna

Una conferenza stampa su vari temi di attualità è stata convocata presso la sede del Pd a Verbania martedì 3 aprile, presenti la segretaria provinciale Antonella Trapani, il capogruppo del partito in consiglio regionale Aldo Reschigna, il capogruppo in consiglio provinciale Giuseppe Grieco e l’onorevole Enrico Borghi.
Quest’ultimo si è soffermato sulla mozione presentata alla Camera a proposito dei crediti delle imprese verso la pubblica amministrazione e del patto di stabilità che consente di intervenire liberando risorse per la cui assegnazione dovrà intervenire una commissione speciale per istruire il relativo decreto.
Con la mozione si chiede di utilizzare le risorse a disposizione dei Comuni per procedere al più presto al pagamento dei debiti pregressi nei confronti delle imprese, di applicare una regola che comporti equilibrio della parte corrente e della politica degli investimenti e di escludere l’applicazione delle regole del patto di stabilità interno per i Comuni fra 1000 e 5000 abitanti.
Borghi ha aggiunto che il Pd chiede il rinvio della Tares al 2014 per evitare un eccessivo carico fiscale sulle famiglie nel prossimo mese di giugno e ha presentato un’altra mozione per aprire un tavolo di confronto impegnato nel predisporre l’impianto di uno statuto dei lavoratori frontalieri; a proposito di questi ultimi ha anche annunciato la presentazione in aula di un’interrogazione urgente al Ministro degli esteri a proposito della nuova campagna xenofoba nei loro confronti lanciata dall’Udc in Canton Ticino. Reschigna e Grieco si sono soffermati sulle condizioni di emergenza in cui versa la Provincia, denunciando che essa ha un bilancio ormai fuori controllo e che nel quadro generale di crisi dei rapporti tra Regione e Province proprio il Vco vive la situazione più drammatica e pesante per le numerose deleghe assegnate che non si possono più gestire per mancanza di fondi e per promesse non mantenute a livello politico a cominciare dagli oltre 4 milioni di canoni idrici inseriti a bilancio e che la Regione non pagherà. In sostanza si è ormai prossimi al momento in cui la Provincia non potrà più svolgere alcun tipo di funzione e occorre prenderne atto al più presto.
Il segretario Trapani ha sottolineato la fine indecorosa dell’ente, dopo che l’Amministrazione non ha voluto affrontare l’argomento ne’ tenere conto degli avvertimenti avanzati da tempo dal principale partito di minoranza.

Dal sito di Vco Azzura TV

Frontalieri: in parlamento mozione ed interrogazione

Pubblichiamo la mozione e l’interrogazione che l’On. Enrico Borghi ha presentato in queste ore sui temi del frontalioerato.
Una mozione  per impegnare il Governo a promuovere l’apertura di un tavolo di confronto con le rappresentanze delle Associazioni Sindacali e dei Lavoratori dei territori di confine, ed un’interrogazione per al fine di conoscere quali iniziative immediati ed urgenti intenda assumere il Governo Italiano nei confronti delle autorità della Confederazione Elvetica e del Canton Ticino tese a interrompere immediatamente ogni iniziativa discriminatoria, xenofoba e offensiva nei confronti dei lavoratori italiani occupati in Canton Ticino.

Mozione

Premesso che

Sono circa 80.000 le lavoratrici e i lavoratori italiani che ogni giorno attraversano i confini nazionali per prestare la loro attività lavorativa all’estero con il permesso di frontaliere;di questi olre 45.000 provengono dalle province di Como, Varese e Sondrio;

il frontalierato è a tutti gli effetti un fenomeno strutturale del mercato del lavoro ed un aspetto rilevante nei rapporti dell’Italia con i Paesi di confine; ha rappresentato nel corso del tempo e rappresenta tuttora un importante contributo alo sviluppo di questi Paesi ed una elevata risorsa per l’economia delle province italiane di confine;

la particolare condizione di vita e di lavoro dei frontalieri li espone tuttavia ad una serie complessa di problematiche di natura fiscale, previdenziale, di sicurezza sociale e regolazione del lavoro, derivanti dal fatto di essere a tutti gli effetti cittadini italiani ma prestatori di lavoro in uno Stato estero;

nonostante la rilevanza del fenomeno il nostro Paese non dispone di una specifica disciplina legislativa in grado di riconoscerne pienamente il valore e l’importanza del lavoro frontaliero per il contesto economico e sociale delle aree territoriali ove è presente; al contrario diversi provvedimenti governativi adottati negli ultimi anni hanno ignorato la specificità dello status di lavoratore frontaliere, generando talvolta una sottovalutazione se non un aggravamento dei tanti problemi aperti;

a titolo esemplificativo le recenti controversie maturate in ordine al riconoscimento dell’indennità di disoccupazione speciale per i frontalieri attivi in Svizzera, così come le contraddittorie comunicazioni fiscali circa la dichiarazione di conti stipendi e le velate accuse di infondati privilegi, hanno evidenziato l’esistenza di uno spettro assai più ampio di problematiche;

considerato opportuno stimolare un più convinto impegno per arrivare al più presto all’approvazione di uno Statuto dei lavoratori frontalieri, che definisca un quadro di diritti e doveri chiari legati a questa peculiare condizione di lavoro e dia soluzione ai problemi in essere, generati principalmente dalla mancanza di una regolamentazione specifica;

impegna il Governo

a promuovere l’apertura di un tavolo di confronto con le rappresentanze delle Associazioni Sindacali e dei Lavoratori dei territori di confine e le Regioni territorialmente coinvolte, con l’obiettivo di predisporre l’impianto di uno Statuto dei lavoratori frontalieri utile alla ripresa dei negoziati internazionali in grado di produrre accordi bilaterali con i Paesi di confine, che prevedano una specifica ed appropriata disciplina del lavoro frontaliero.

Roma, 27.03.2013
Braga, Guerra, Dell’Aringa, Marantelli, Gadda, Senaldi, Borghi, Baretta, Farina, Tentori, Fragomeli, Orlando, Arlotti, Petitti

INTERROGAZIONE IN FORMA URGENTE
Al Ministro degli Esteri
Premesso che
– nei giorni scorsi in tutto il territorio del Canton Ticino, appartenente alla Confederazione Elvetica confinante con la Repubblica Italiana, è stata avviata un’intensa campagna di stampa e mass-mediatica con uso di manifesti stradali da parte di un partito politico (l’Unione Democratica di Centro- UDC Ticinese) nei quali si è attivata una vera e propria campagna xenofoba nei confronti dei lavoratori italiani occupati presso aziende ticinesi;
– che tale iniziativa fa seguito di due anni ad una precedente ed analoga campagna, nella quale i lavoratori italiani vennero additati alla pubblica opinione elvetica -in maniera volgare e offensiva come questa volta- come soggetti che derubano la ricchezza e il diritto al lavoro dei cittadini svizzeri
– che sono quasi 50.000 i cittadini italiani che quotidianamente si recano dall’Italia alla Svizzera per motivi di lavoro, provenienti segnatamente dalle province di Varese, Como, Sondrio e Lecco per la Regione Lombardia e dalla provincia del Verbano Cusio Ossola dalla Regione Piemonte
– che le mansioni che i nostri cittadini occupano sono in molti casi di rilievo e di elevata professionalità, e che la loro attività è regolata e garantita da uno specifico accordo bilaterale tra Italia e Svizzera.
Ritenuta inaccettabile ogni campagna discriminatoria, con sfondo razzista e xenofobo nei confronti di chiunque, e pertanto a maggior ragione nei confronti di cittadini della Repubblica Italiana che in maniera onesta e corretta esplicano il diritto al lavoro garantito dalla nostra Costituzione in un confinante Stato estero
Ritenendo indispensabile un passo diplomatico dell’Italia a tutela dell’onore e dei diritti dei nostri cittadini, lavoratori transfrontalieri, al fine di far cessare una pericolosa e perniciosa campagna di stampa ai danni dei medesimi
Interroga la SV
al fine di conoscere quali iniziative immediati ed urgenti intenda assumere il Governo Italiano nei confronti delle autorità della Confederazione Elvetica e del Canton Ticino tese a interrompere immediatamente ogni iniziativa discriminatoria, xenofoba e offensiva nei confronti dei lavoratori italiani occupati in Canton Ticino
on. Enrico Borghi
on. Daniele Marantelli
on. Chiara Braga
on. Mauro Guerra

Massimo Nobili: con CESA srl, meno due. Subito un tavolo per verificare la situazione di tutte le partecipate pubbliche.

La messa in liquidazione di Cesa srl (società al 95% pubblica, controllata da Saia) con il pericolo che ventisei dipendenti perdano il lavoro è l’ennesimo segnale inequivocabile delle enormi difficoltà in cui versano le società e le aziende controllate da soggetti pubblici nel nostro territorio.
Cesa srl è la seconda società messa in liquidazione guidata per più anni dal presidente della Provincia Massimo Nobili. Infatti, oltre a questa (Nobili era presidente di Cesa sino a poco tempo fa) quella da Lui amministrata nella sua città (la SPL a Omegna) è colata a picco nel Lago già qualche tempo fa (e con la società i dipendenti).
Con largo anticipo avevamo segnalato la difficoltà in cui versava l’azienda ma a nulla sono valse le nostre parole e le nostre richieste. Ovviamente ci domandiamo: in un altro paese “civile” un presidente della provincia che contribuisce alla messa in liquidazione di due società pubbliche che fine fa? Rimane Presidente o prende atto del suo clamoroso fallimento?
Questo ennesimo grido di allarme- afferma Antonella Trapani segretario provinciale PD VCO – deve portare immediatamente alla costituzione di un tavolo provinciale in cui tutti i soggetti proprietari di società pubbliche nel VCO, assieme ai partner privati e alle parti sindacali, discutano velocemente e alla luce del sole della situazione economica delle diverse società, della verifica della loro “mission”, della necessità della loro esistenza e degli interventi necessari per una loro razionalizzazione. Troppo tempo si è perso. Ed il rischio che altre società seguano questo destino è reale.”

Ufficio Stampa