Pubblichiamo la risposta all’Interrogazione regionale del 20 ottobre scorso presentata dai Consiglieri Travaglini e Reschigna del Partito Democratico inerente ai “tagli ai fondi dei frontalieri”. Risposta dell’Assessore al Lavoro e al Welfare, Angela Migliasso.
"Come Assessorato al Lavoro e Welfare conosciamo l’importanza che hanno questi ristorni per le amministrazioni locali del VCO: 59 Comuni su 77 sono interessati all’Accordo Italo-Svizzero del 1974.
Grazie a questi introiti è stato possibile per le varie Amministrazioni del VCO eseguire opere che, altrimenti, non si sarebbero potute realizzare e favorire la permanenza dei cittadini in aree di montagna minacciate dallo spopolamento. Un esempio è dato dalla Comunità Montana Valle Cannobina, dove circa il 60% della popolazione attiva è occupata in Ticino: qui sono stati eseguiti interventi per migliorare i collegamenti stradali, a tutela dell’ambiente e di carattere sociale. Un esempio concreto è stata l’inaugurazione recente del Centro Logistico di Cannobio (sede di varie Associazioni di Volontariato della Valle Cannobina), in parte finanziato con i fondi ristornati dalla Svizzera.
Vista l’importanza che hanno queste somme sui bilanci di gran parte dei Comuni del VCO, è nostra intenzione contattare il Cancelliere di Stato della Repubblica ed i Cantoni del Ticino e del Vallese, anche in considerazione della dichiarazione d’intenti siglata tra la nostra Regione ed i Cantoni stessi, per sapere se le Amministrazioni Ticinese e Vallesana si stanno muovendo con il Governo federale per una revisione dell’accordo oppure no.
Verificheremo inoltre l’opportunità di organizzare un incontro, a Torino, tra il Presidente della Regione ed i due Cantoni, e chiederemo al Ministero degli Esteri di informarci con la massima sollecitudine se arriveranno proposte da parte della Confederazione per arrivare ad una revisione dell’Accordo.
Sappiamo, inoltre, che lo scudo fiscale rischia di penalizzare non solo le Amministrazioni locali del Verbano-Cusio-Ossola, ma soprattutto i lavoratori frontalieri, che corrono il rischio di essere annoverati tra coloro che esportano o detengono illegalmente capitali in Svizzera, mentre con le loro rimesse e i ristorni fiscali, come si è detto, contribuiscono piuttosto ad aumentare la ricchezza nazionale, in particolare del loro territorio di origine.
Sarà, quindi, necessario intervenire presso il Governo centrale perché sia fatta al più presto chiarezza circa l’esenzione dei frontalieri dallo scudo fiscale, così come è stato fatto per i cittadini di Campione d’Italia e per coloro che lavorano negli Organismi comunitari. "
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Sit Cupro: giovedìsciopero e presidio
Aumenta la preoccupazione dei sindacati di categoria per la situazione dell’azienda di Pieve Vergonte anche alla luce di quanto emerso la scorsa settimana nel municipio pievese durante l’incontro dei rappresentanti sindacali e dei vertici aziendali
“C’è sempre più preoccupazione – dicono unitariamente i rappresentanti di categoria – per questo abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione che si concretizzerà con un’ora di sciopero, dalle 10 alle 11 il prossimo giovedì e, in concomitanza, anche un presidio davanti ai cancelli dell’azienda per chiedere all’azienda e alle istituzioni una responsabilizzazione sul percorso da intraprendere”. Due i nodi da sciogliere: velocizzare i tempi per la nomina del commissario e incontrare ufficialmente il possibile interessato a rilevare l’attività. Notizie positive invece sul fronte del conguaglio, per effetto del quale i dipendenti non avevano ricevuto spettanze per il mese di ottobre. “abbiamo preso accordi con chi gestisce ancora l’azienda – dicono i sindacalisti – e domani verranno versati i soldi che mancano in busta”.
Assemblee dei pendolari
Sono state convocate due importanti assemblee dei pendolari del VCO che affronteranno i numerosi problemi aperti sul fronte ferrovie dello stato. (Pulizie, rispetto orari, soppressione treni pendolari ecc).
– venerdi 30 ottobre 2009 ore 21.00, presso sala riunioni bar Oberban a Verbania Intra in corso Cairoli.
– sabato 31 ottobre 2009 ore 15.00, presso bar idrovolante, sito al lido di carciano (Stresa), dove parte la funivia per il Mottarone.
Per contatti severinoannamarco@hotmail.com
Assemblea sulla crisi economica: il lavoro il vero problema
Organizzato dalle forze politiche del centro sinistra di Omegna si terrà giovedì 29 ottobre 2009 alle ore 21.00, presso il salone "ermanno maulini" al circolo f.ferraris di Omegna una assemblea pubblica imperniata sulla grave crisi economica del v.c.o. e sulla drammatica situazione occupazionale di Omegna e del Cusio.
Sono state invitate le rsu delle principali aziende e le organizzazioni sindacali provinciali.
Partecipano alla serata Sergio Cavallaro consigliere regionale di Sinistra e Libertà , Paola Barassi consigliere regionale di Rifondazione Comunista e Marco Travaglini consigliere regionale del Partito Democratico.
CHIAREZZA SUL FUTURO DELLA SIDERSCAL DI VILLADOSSOLA”
I Consiglieri regionali del Partito Democratico Aldo Reschigna e Marco Travaglini hanno presentato un’interrogazione con la quale chiedono all’Assessore regionale competente di fare chiarezza sulle prospettive dell’azienda Siderscal di Villadossola.
“Il Gruppo Beltrame, al quale la Siderscal appartiene – affermano Reschigna e Travaglini – ha ridotto drasticamente, nel corso dell’anno, le proprie vendite, passando da 1 milione e 200 mila tonnellate di laminati prodotti a 870 mila ed, in particolare, rileviamo che le riduzioni maggiori si sono verificate nello stabilimento Siderscal di Villadossola”.
“Intendiamo ottenere risposte certe – continuano Reschigna e Travaglini – sul futuro degli 83 lavoratori della Siderscal di Villadossola che, attualmente, si trovano in cassa integrazione straordinaria. E’ giusto che queste persone che vivono una condizione di incertezza e preoccupazione sul futuro, sappiano che cosa li attenderà dopo il 16 giugno 2010, data di scadenza della cassa integrazione e se ci saranno possibilità di sopravvivenza per l’azienda”.
“I problemi della Siderscal – concludono i Consiglieri Reschigna e Travaglini – si aggiungono alla grave crisi economica che ha colpito molte aziende della nostra Provincia e deve essere assunta una posizione netta per garantire la riconversione oppure la ripresa di comparti industriali che, in passato, hanno rappresentato una risorsa per il territorio. Basti pensare che il complesso siderurgico dell’ex Sisma, dove è localizzata la Siderscal, negli Anni Sessanta dava lavoro ad oltre 2 mila persone, mentre oggi conta appena 83 lavoratori, tutti in cassa integrazione”.
Digitale terrestre: NOn penalizzare le nostre valli
I Consiglieri regionali del Partito Democratico Aldo Reschigna e Marco Travaglini hanno presentato un ordine del giorno, approvato durante la seduta del 20 ottobre 2009, che impegna la Giunta regionale a richiedere al Governo nazionale di garantire nelle aree radio elettricamente isolate della nostra regione il livello attuale del segnale televisivo, anche quando sarà completato il passaggio dall’analogico al digitale terrestre che ha già interessato le Province di Torino e Cuneo.
“Con il passaggio, graduale, ma definitivo al digitale terrestre – affermano Aldo Reschigna e Marco Travaglini – è previsto che sul territorio nazionale non rimangano attive trasmissioni analogiche con la conseguenza che tutti gli impianti non convertiti alla tecnologia digitale verranno spenti. Le Comunità montane ed altri Enti locali, in molti casi, però, non dispongono delle risorse economiche necessarie per effettuare tale riconversione e, pertanto, accadrà che tutti i cittadini che ricevono i programmi televisivi, in prevalenza RAI, trasmessi da impianti non di proprietà dell’emittente radio televisiva nazionale, non potranno più vederli”. “Non riteniamo giusto che risiedere in aree disagiate che presentano già parecchie difficoltà di vario genere per la propria collocazione – continuano Reschigna e Travaglini – debba comportare anche un isolamento dall’informazione televisiva, spesso unico legame con il mondo per molti anziani che scelgono di restare radicati al proprio territorio. Sappiamo perfettamente che la tecnologia delle reti isofrequenziali è complessa e costosa, ma, in alternativa, si possono utilizzare impianti a rimbalzo, il cui costo è da 1/3 fino ad 1/4 inferiore alla tecnica isofrequenziale”.
“E’ importante – concludono i Consiglieri Reschigna e Travaglini – che la Giunta regionale si adoperi per far sì che il Governo garantisca nelle aree radio elettricamente isolate, quelle porzioni di territorio cioè racchiuse dai confini naturali delle montagne che impediscono il propagarsi di eventuali interferenze in altre aree, il livello attuale del segnale televisivo, sia da parte della RAI, sia da parte delle emittenti locali, anche mediante l’utilizzo della tecnologia a rimbalzo senza il consequenziale passaggio al digitale terrestre”.
Barbara Castellaro – Ufficio Stampa Gruppo consiliare Partito Democratico