Archivi categoria: Lavoro ed Economia

Un’interrogazione del pd per risolvere il problema dei tagli ai fondi dei frontalieri

image È stata presentata nei giorni scorsi un’interrogazione che vede come primi firmatari i Consiglieri regionali del Partito Democratico Aldo Reschigna e Marco Travaglini che chiede, all’Assessore regionale competente in materia, di adoperarsi per trovare una soluzione che allontani lo spettro di un drastico taglio ai ristorni dei frontalieri, come proposto dal Canton Ticino.
“Il Canton Ticino – affermano Aldo Reschigna e Marco Travaglini – per rispondere agli effetti dello scudo fiscale deciso dal Ministro Tremonti, protestando così contro quelle che definiscono “ingerenze italiane sul territorio svizzero” ha proposto un drastico taglio ai ristorni dei frontalieri, dei quali beneficaino i Comuni italiani di confine. Si tratta di una posizione dura che, se venisse attuata, comporterebbe gravi problemi per la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola ”.“Infatti – continuano Reschigna e Travaglini – in base all’Accordo Italia – Svizzera sulle compensazioni fiscali dei lavoratori frontalieri, nel 2008, ben 55 Comuni del VCO sono stati interessati dal ristorno riferito all’anno 2006, per un importo di oltre 3.345.000 euro. In un periodo di crisi economica, come quello che anche la nostra Regione sta attraversando, se venissero applicati tagli ai fondi dei 5.000 frontalieri di questa Provincia, verrebbero a mancare risorse fondamentali per garantire la sopravvivenza di servizi alle comunità delle quali i frontalieri fanno parte”.

“Chiediamo alla Regione Piemonte di prendere un impegno serio – concludono i Consiglieri Reschigna e Travaglini – e di intervenire per cercare di risolvere nel meglior modo possibile questa situazione, anche alla luce del fatto che la Svizzera si sta adoperando per cercare una via diplomatica ufficiale, ben diversa dalla netta provocazione del Canton Ticino”.

Ufficio Stampa Gruppo consiliare Partito Democratico

Marco Travaglini e Aldo Reschigna: “le poste garantiscano il servizio ai cittadini”

image I Consiglieri regionali Aldo Reschigna e Marco Travaglini hanno presentato un’interrogazione in Consiglio regionale al fine di ottenere chiarimenti riguardo alla situazione di sempre maggiore disservizio delle Poste italiane nella Provincia del Verbano-Cusio-Ossola.
“Chiediamo un intervento della Regione – affermano Aldo Reschigna e Marco Travaglini – affinchè si cerchi di risolvere la grave situazione che sta interessando il servizio postale nella Provincia del VCO. Rileviamo, infatti che Poste italiane sono sempre maggiormente interessate a chiudere in attivo i bilanci piuttosto che a fornire agli utenti un servizio efficace ed efficiente”. “Vogliamo sottolineare – continuano Reschigna e Travaglini – che il servizio di recapito della posta nella nostra Provincia, attualmente, viene garantito soltanto attraverso l’assunzione di personale con contratti a termine, contratti che non vengono rinnovati oppure con il pagamento di straordinari al personale di ruolo che, purtroppo, però, a causa del numero ridotto, non è in grado di effettuare le consegne in tempi rapidi o quanto meno ragionevoli”.

“Inoltre – affermano i Consiglieri regionali del PD – in molti Comuni (Varzo, Malesco, Piedimulera, Preglia di Crevoladossola, Casale Corte Cerro, Mergozzo, Pieve Vergonte, Suna, Ghiffa) il servizio postale allo sportello è ormai garantito da una sola persona che ha carichi di lavoro ingestibili”.

“I cittadini – concludono i Consiglieri Reschigna e Travaglini – hanno ragione a contestare i ritardi, i disagi e a lamentarsi per le continue code agli sportelli. Questa non è certo un’immagine positiva di un’azienda a partecipazione pubblica, sostenuta, quindi, anche con i soldi dei contribuenti che sono i primi a subire i danni maggiori. Dopo tante parole chiediamo che si passi, pertanto, ai fatti”.

Lagostina: interrogazione del PD in Parlamento

image Pubblichiamo l’interrogazione in merito al caso Lagostina, firmata da autorevoli parlamentari del Partito Democratico, a partire da Cesare Damiano, Piero Fassino, Enrico Letta e molti altri.
Un interrogazione tesa a smuovere il ministero del lavoro per assumere iniziative urgenti al fine di convocare un tavolo di confronto tra la direzione SEB e le organizzazioni sindacali, allo scopo di favorire un accordo che consenta di rilanciare il marchio Lagostina e fare in modo che l’azienda presenti un piano industriale, che consenta di salvaguardare le condizioni occupazionali dei lavoratori dell’azienda medesima. Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico.
– Per sapere – premesso che: nel dicembre 2005 la Lagostina spa, azienda specializzata nella produzione di articoli casalinghi in acciaio inossidabile e posaterie, veniva rilevata dalla multinazionale SEB, proprietaria anche dei marchi
Rowenta, Tefal, Moulinex, Krups, la quale presentava un piano industriale mirante al rilancio dell’azienda medesima;
il piano industriale prevedeva un esubero di 70 dipendenti, nei confronti dei quali veniva previsto un biennio di cassa integrazione e l’apertura della procedura di mobilità; nel corso dei due anni di applicazione degli ammortizzatori sociali previsti, però, le Organizzazioni sindacali e le rappresentanze sindacali unitarie lamentavano una gestione non rispondente alle dichiarazioni programmatiche fatte al momento dell’acquisizione;
in particolare, i lavoratori e le organizzazioni sindacali criticavano la mancata realizzazione di prodotti di «alta gamma», dovuta all’inadeguatezza degli impianti produttivi esistenti, concepiti per grandi lotti di produzione, e alla carente formazione professionale del personale, impoverito dall’espulsione dei 70 dipendenti dichiarati in esubero dal piano industriale e non adeguatamente formato per produrre l’auspicata alta qualità;
il mancato raggiungimento dei volumi di produzione previsti – si è passati dal milione e 137.000 pezzi prodotti il primo anno ai 650.000 del 2008 – aggiunto all’espropriazione dell’autonomia decisionale della Lagostina spa, che aveva consentito all’azienda in oggetto di divenire leader mondiale nel suo campo e alla cancellazione della rete vendita esistente, hanno provocato l’allontanamento dei clienti storici della Lagostina spa, i quali si sono progressivamente rivolti ai concorrenti;
l’«esodo» verso altre aziende della clientela più affezionata è stato facilitato anche da altre scelte aziendali, assai discutibili: la scomparsa, ad Omegna, del reparto di ricerca e innovazione del prodotto e il mancato lancio di nuovi prodotti, dato che, dal momento dell’acquisizione, si è sempre e solo effettuato un restyling di prodotti già esistenti negli anni ’70 e ’80 in Lagostina;
la critica situazione della Lagostina finora descritta sembra, però, destinata a peggiorare nel futuro, visto che l’8 settembre 2009 la SEB ha presentato, verbalmente, alle organizzazioni sindacali e alle rappresentanze sindacali unitarie, un piano industriale per gli anni 2010 e 2011, il quale più che prevedere una riorganizzazione e ristrutturazione dell’azienda sembra preludere a una sua dismissione;
il nuovo piano industriale prevede una drastica diminuzione dei volumi di produzione, che scenderebbero a 350.000 pezzi, di cui solo 100.000 di pentole a pressione (Lagostina è leader in questo settore, detenendo l’8 per cento del mercato); la produzione della pentola a pressione classica Lagostina verrebbe spostata per ragioni economiche in Turchia, mentre lo stabilimento di Omegna si specializzerebbe nella produzione della pentola a pressione e del pentolone classico, a detta della SEB, di «alta gamma»;
tale progetto lascia perplessi poiché, come già detto, gli impianti produttivi esistenti non consentono lavorazioni diverse da quelle effettuate sinora e, senza la volontà di investire somme cospicue per l’ammodernamento degli impianti e per la formazione del personale, sembra molto difficile poter provvedere alla produzione di prodotti di
«alta gamma»;
l’aspetto più drammatico del nuovo piano industriale è costituito dalla previsione di 73 lavoratori, su 180 dipendenti, in esubero; gli ammortizzatori sociali esistenti sono inapplicabili per la Lagostina, poiché già quasi tutti utilizzati nel quinquennio in scadenza nel 2010, ma l’azienda ha preannunciato l’intenzione di aprire la procedura di mobilità,
la quale è aspramente criticata dalle organizzazioni sindacali e dalle rappresentanze sindacali unitarie, che mirano invece alla modifica del piano illustrato dalla dirigenza della SEB e chiedono un rilancio
dell’azienda, partendo dalle enormi potenzialità rappresentate ancor oggi
dal marchio Lagostina -:
se non ritenga di assumere iniziative urgenti al fine di convocare un tavolo di confronto tra la direzione SEB e le organizzazioni sindacali e le rappresentanze sindacali unitarie, allo scopo di favorire un accordo che consenta di rilanciare il marchio Lagostina e fare in modo che l’azienda presenti un piano industriale, che consenta di salvaguardare le condizioni occupazionali dei lavoratori dell’azienda medesima.(5-01820)
Interrogazione a risposta in Commissione 5-01820
presentata da
CESARE DAMIANO
mercoledì 23 settembre 2009, seduta n.219
DAMIANO, BOCCUZZI, ROSSOMANDO, GIORGIO MERLO, FASSINO,
BELLANOVA, BERRETTA, BOBBA, CODURELLI, GATTI, GNECCHI, LETTA,
MADIA, MATTESINI, MIGLIOLI, MOSCA, RAMPI, SANTAGATA, SCHIRRU,
CALGARO, VERNETTI, ESPOSITO, PORTAS, LUCà, LOVELLI, BARBI e
FIORIO. –

Cresce il malessere tra i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale del Verbano-Cusio-Ossola

image Gravose sono le condizioni lavorative dei Vigili del Fuoco chiamati a svolgere innumerevoli mansioni che non gli vengono riconosciute economicamente, o pagate con inaccettabili ritardi.
Le cause sono note: i forti tagli economici imposti al sistema dalla creatività del Ministro Tremonti che non hanno risparmiato nessuno, Vigili del Fuoco compresi; la Legge Finanziaria 2009 e la recente proposta di Legge Finanziaria per l’ anno 2010 non ha stanziato e non stanzierà adeguate risorse sugli organici e sui mezzi operativi, nonostante che per rispettare gli standart previsti a livello Europeo a livello nazionale manchino 15.000 uomini su 30.000 attualmente in servizio, ed il 60% degli automezzi siano vecchi ed inadeguati.
La scrivente Organizzazione Sindacale non può esimersi dall’ evidenziare le condizioni organizzative ed operative dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale del Verbano-Cusio-Ossola. (segue)Ci si riferisce al mancato avvio delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da quasi 2 anni, bloccando tra l’ altro la riforma dell’ Ordinamento professionale che, a seguito dell’ approvazione del Decreto n° 217/2005 ha difatto bloccato i passaggi di qualifica del personale, facendo così crescere l’ insoddisfazione del personale di Vigili del Fuoco, mentre ad oggi non è ancora stato approvato il riconoscimento di “Lavoro usurante” ai fini previdenziali ed assicurativi, ma forse per il Ministro Brunetta i vigili del fuoco possono ritenersi una categoria privilegiata, perché hanno un posto fisso ed uno stipendio sicuro.

Ci si riferisce alla continua richiesta di lavoro straordinario, fatta con specifici ordini di servizio per la cronica mancanza del personale in servizio, con la conseguenza del salto dei turni di riposo con la liquidazione che, tra l’ altro avviene anche oltre i sei mesi successivi.

Ci si riferisce alla cronica carenza del parco mezzi operativi e della sua vetustà, drammaticamente evidenziata nella recente emergenza legata al terremoto in Abruzzo.

Ci si riferisce alla forte carenza di organico del personale del Comando Provinciale del VCO riferita soprattutto al personale operativo qualificato; Non è in servizio ad oggi nessun Capo Reparto sui 12 unità previste dall’ organico con la carenza del 100%, mentre risulta sensibile anche la carenza dei Capi Squadra per circa il 10% dell’ organico previsto.

Anche tra il personale precario (i cosiddetti vigili del fuoco discontinui) si registrano inaccettabili ritardi nei pagamenti, e nel loro caso i ritardi sono nel pagamento dello stesso stipendio mensile.

Ci si riferisce anche ai trattamenti di missione e degli straordinari del personale dei Vigili del Fuoco che hanno partecipato nell’ emergenza del terremoto del 6 aprile in Abruzzo, che non sono stati ancora liquidati rimborsato, praticamente facendo svolgere al personale che si è recato all’ Aquila, un servizio esclusivamente in “volontariato”.

Questioni ineludibili che andranno quanto prima discusse e risolte, diversamente la Direzione sarà presto costretta a fronteggiare la mobilitazione del personale.

A fronte di tutto ciò, l’ Amministrazione Centrale, per fini esclusivamente propagandistici e senza badare a spese, è super-impegnata ad organizzare la cosiddetta “festa nazionale” del Corpo che si svolgerà a Roma il 30 settembre, dove per fare effettuare una parata, si è tra l’ altro sottratto per oramai da oltre un mese personale operativo da tutti i Comandi Provinciali d ‘ Italia.

Per la stessa sicurezza dei Vigili del Fuoco e per proteggere al meglio i cittadini ed il Paese servono concreti investimenti in materia di organici, di mezzi ed attrezzature, di risorse in bilancio, di valorizzazione del personale.

Speravamo che ciò avvenisse dopo le vicende legate al sisma dell’ Abruzzo, ma cosi’ non È stato, confidiamo però che avvenga il prima possibile, perché le condizioni del Corpo e del servizio sono e saranno sempre più drammaticamente precarie.
Comunicato Stampa di Vittorio Origgi
Segretario Generale della Funzione Pubblica CGIL VCO
Verbania, 29 settembre 2009

Contro gli esuberi alla Lagostina: presidio per il lavoro, con l’on Cesare Damiano giovedì17.09

image Come annunciato due giorni fa il Partito Democratico si mobilita sul fronte della crisi della Lagostina, contro i 73 esuberi annunciati.
Lo fa con un presidio alla presenza del responsabile nazionale dei temi del lavoro del PD.
Il presidio si svolgerà giovedì 17 settembre presso largo Cobianchi (Municipio) ad Omegna.
Lo svolgimento sarà il seguente:
ore 09.00, inizio presidio alla presenza dei consiglieri regionali Aldo Reschigna e Marco Travaglini,
ore 10.30, comizio dell’On. Cesare Damiano (responsabile nazionale Lavoro PD, ex ministro del lavoro),
ore 11.00, incontro con le rappresentanze sindacali ed i lavoratori.
Tutti i cittadini sono invitati per portare sostegno e solidarietà ai lavoratori e alle famiglie coinvolte.

LAGOSTINA : Presentata un’interrogazione in regione dei consiglieri PD.

Riportiamo l’interrogazione presentata oggi, dai consiglieri regionali Reschigna e Travaglini, sui problemi legati alla crisi della Lagostina.
Appreso che nei prossimi giorni verranno aperte le procedure di mobilità per 73 dipendenti della Lagostina, una delle aziende del casalingo più importanti a livello nazionale;
considerato che 73 persone – 62 operai e 11 impiegati – su un totale di 180 dipendenti, rischiano di perdere il posto di lavoro;
considerato, altresì, che questa situazione si inserisce in un contesto di grave crisi, un vero e proprio “bollettino di guerra”, dell’economia del VCO: aziende che chiudono i battenti, strozzate dalla crisi e dalla mancanza di liquidità, cassa integrazione a livelli record, licenziamenti raddoppiati in un solo anno; nel piano industriale presentato dalla direzione della Lagostina è scomparsa del tutto la produzione della pentola a pressione, forse il prodotto più popolare dell’azienda, che, infatti, non sarà più prodotta nel capoluogo cusiano bensì in Turchia;
per il settore del classico, cioè del pentolame tradizionale, verranno prodotti solo 200mila pezzi, un quinto rispetto alla produzione di un milione di pezzi preventivata al momento dell’acquisizione dell’azienda da parte della multinazionale francese Seb;
di fronte ad uno scenario così grave e preoccupante, i sindacati hanno preannunciato una dura opposizione e la collettività e le istituzioni locali si stanno attivando per chiedere il ritiro del piano industriale aziendale e la sua riformulazione con il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.
INTERROGA
la Giunta regionale e l’Assessore competente per sapere
quali iniziative intendano promuovere al fine di ottenere il mantenimento dell’attività produttiva e dei livelli occupazionali.
Primi firmatari, Marco TRAVAGLINI Aldo RESCHIGNA

PD Ufficio Stampa