Presentato oggi ai sindacati il piano industriale dell’azienda che prevede l’apertura della procedura di messa in mobilita, nei prossimi giorni, per 73 dipendenti. Di questi 62 sono operai e 11 impiegati su un totale di 180 lavoratori in organico.
Questa la nuda verità dei fatti.
Verrebbe da commentare sul fatto che Berlusconi ha affermato, anche oggi, che la crisi è finita, sull’ipocrisia del centro destra che non ha messo in campo quanto necessario per tentare di contrastare questo smottamento dell’economia.
Una crisi che nel VCO è ancora più grave nel colpire comparti storici del nostro tessuto economico.
Ovviamente, la crisi non è certo finita per le 73 famiglie ora coinvolte.
Riteniamo che questa nuova botta all’economia locale debba necessariamente mettere al centro della discussione politica nel VCO il vero tema dominante: quello del lavoro. Trovare risposte non è certo semplice, ma stare zitti sarebbe delittuoso. È ora che la politica e le forze istituzionali tutte facciano, sino in fondo, la loro parte. Nelle prossime ore ci mobiliteremo come Partito Democratico per dare il nostro contributo ad evitare l’ennesimo colpo all’economia del VCO e soprattutto una ferita gravissima alle famiglie e agli operai coinvolti.
In questo direzione riportiamo il contributo di Marco Travaglini, consigliere regionale
Aggredire la crisi, difendendo occupazione,imprese e famiglie
l’autunno alle porte ci consegna un quadro economico e sociale a tinte fosche.
Per le famiglie, i lavoratori e le imprese la situazione resta molto difficile e, secondo i dati sul calo della domanda e sul vertiginoso aumento della cassa integrazione, i mesi più duri saranno quelli che vanno da ottobre a gennaio. La crisi economica è ormai al giro di boa? Purtroppo,no. Lo stato dell’economia sembra un “bollettino di guerra” : centinaia di aziende hanno chiuso i battenti, strozzate dalla crisi e dalla mancanza di liquidità; la cassa integrazione è schizzata a livelli record e nei primi sei mesi del 2009 sono quadruplicate le domande di “cassa” in deroga rispetto al totale dell’anno precedente. Nel VCO, in un anno, sono raddoppiati i licenziamenti, soprattutto nelle piccole imprese e l’impennata nell’utilizzo degli ammortizzatori sociali parla inequivocabilmente di una crisi diffusa e dell’ampiezza del disagio economico e sociale che porta con se.
Come Regione non ci siamo limitati a “monitorare” i fenomeni ma abbiamo messo in campo interventi concreti: dalla declinazione regionale del Piano Casa che potrà portare una boccata d’ossigeno nel settore edile al fondo di riassicurazione per facilitare le piccole e medie imprese nell’accesso al credito, dagli interventi di sostegno al reddito alle risorse stanziate per la lotta alla disoccupazione. Abbiano anche dato corso all’impegno sul pagamento dei debiti delle Asl verso i fornitori, stanziando centinaia di milioni di euro.
L’impegno È adesso quello di accelerare le procedure sulle misure di sostegno finora messe in atto e di porsi come obiettivo prossimo l’attuazione di politiche attive confidando che anche lo Stato torni a fare la sua parte. Ma non ci si limita va contrastare la crisi.
Bisogna pensare anche al futuro e far questo vuol dire investire sulle fonti rinnovabili per sostenere lo sviluppo, rilanciare l’economia, ridurre i consumi, proteggere l’ambiente. Il Piemonte nel giugno del 2008 ha lanciato il programma Uniamo le energie. In un anno sono stati realizzati i primi interventi di efficienza energetica e di produzione di energia da fonti rinnovabili con una ricaduta sul patrimonio edilizio pubblico del nostro territorio e attivati tre bandi per il risparmio dei consumi energetici e per la produzione di energia rinnovabile negli insediamenti produttivi. Inoltre abbiamo firmato un accordo con Enel per ridurre le emissioni di gas effetto serra, potenziando la produzione di energia idroelettrica, eolica e fotovoltaica, e uno con la Regione Puglia per la cooperazione e la piena condivisione degli obiettivi nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Investire sulle energie rinnovabili è un grande progetto non solo per il futuro del Piemonte ma dell’intero Paese. Ogni risorsa finanziaria che riusciremo a trasferire su fonti rinnovabili ci darà non solo energia pulita e un ambiente migliore in cui vivere, ma anche opportunità di lavoro per le nostre imprese, quindi per l’intero territorio. Se non è questa una risposta alla crisi..
Marco Travaglini
Archivi categoria: Lavoro ed Economia
Presentazione del libro “QUELLO CHE SIAMO STATE. Storia e memoria di donne in fabbrica.
Verrà presentato dall’autrice Virginia Paravati il giorno giovedì 25 giugno 2009 alle ore 17.15 il libro “Quello che siamo state. Storia e memoria di donne in fabbrica. Lo iutificio di Villadossola (1900-1950)”, all’interno dell’iniziativa promossa dal Comune di Villadossola e dalla Commissione Regionale per la realizzazione delle Pari Opportunità tra uomo e donna, “Più donne per una politica che cambia”, presso la Sala del Teatro La Fabbrica a Villadossola.
La partecipazione è aperta a tutti e gratuita. A Villadossola, nella prima metà del secolo scorso, è esistita la più importante fabbrica con manodopera prettamente femminile di tutta l’Ossola. Si trattò di uno iutificio che sotto varie denominazioni, da Jutificio Ossolano a Sasa, diede lavoro a centinaia di giovani donne.
Ragazze, anche adolescenti, che tra le anguste mura di quella azienda ebbero modo di crescere e di costruire un’identità operaia fondata sulla dignità e il rispetto del proprio mestiere.
I ricordi del lavoro, dello stare assieme, dell’emancipazione individuale e di gruppo, delle lotte per una migliore qualità della vita sono gli argomenti del libro.
Dalle pagine di questa avvincente storia, che si concluderà con sette mesi di occupazione della fabbrica contro la sua chiusura, emerge il rilievo della cultura femminile del lavoro industriale e del contributo fornito dalle donne di una vallata dell’alto Piemonte.
La stampa del libro è stata finanziata dalla Consigliera di Parità provinciale Tatiana Giovanetti e dall’Assessorato alle Pari opportunità della Provincia del Verbano Cusio Ossola.
Poste: livelli occupazioni preoccupanti. Interrogazione del PD in regione.
Pubblichiamo l’interrogazione, presentata ieri al consiglio regionale, riguardante i temi dei livelli occupazionali nelle Poste e le conseguenti garanzie del livello del servizio postale nel VCO, presentata da Marco TRAVAGLINI e Aldo RESCHIGNA
INTERROGAZIONE – OGGETTO: Occupazione nelle Poste e conseguente garanzia del livello del servizio postale nel VCO
Premesso che, nel 2008, Poste Italiane S.p.A., Società per azioni a partecipazione pubblica, ha chiuso il settimo bilancio positivo consecutivo con un utile netto di 720 milioni di euro ed è, pertanto, una delle poche società sane del panorama economico italiano, positività che deve essere mantenuta in preparazione alla liberalizzazione del mercato postale del 2011.
Appreso che il personale applicato a livello provinciale è in lento, ma costante calo e che il servizio di recapito viene garantito soltanto con la continua assunzione di personale flessibile e che per quest’estate, sono state richieste 31 assunzioni flessibili, a fronte delle 22 effettuate nel 2008 per l’intera Provincia del Verbano Cusio Ossola. Rilevato che, nella sportelleria, invece di assumere personale flessibile come gli altri anni per garantire servizi ai cittadini e ferie ai dipendenti si è preferito chiudere gli uffici postali a doppio turno e che ogni anno aumentano le chiusure in maniera lenta e costante, con conseguenti ripercussioni su un servizio importante per la popolazione.
Ritenuto fondamentale che si ponga un freno ad una situazione che sta penalizzando l’occupazione ed il servizio ai cittadini, proprio in un’azienda che chiede risultati in termini di ricavi per bilanci sempre più ricchi, ma che non intende reinvestire in risorse umane, prevedendo un piano industriale di sviluppo vero.
Sottolineato come sia necessaria la creazione di un Centro Secondario di Distribuzione anche a Domodossola, in zona baricentrica, come già fatto ad Intra ed Omegna, al fine di rendere più funzionale il servizio e rafforzare lo sviluppo anche occupazionale dell’azienda.
INTERROGA
la Giunta regionale e l’Assessore competente in materia
per sapere se sono a conoscenza della grave situazione sopra descritta e quali provvedimenti intendono adottare per cercare di risolverla.
PRIMO FIRMATARIO
Marco TRAVAGLINI
Aldo RESCHIGNA