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Ermete Realacci oggi a Crevoladossola e a Crodo

Oggi lunedì 18 febbraio alle ore 18:00 aperitivo elettorale alla pizzeria La Mimosa, in via Sempione 28 a Crevoladossola con On. Ermete Realacci responsabile Green economy del PD ed Enrico Borghi candidato alla Camera.
A seguire alle ore 21:00 incontro pubblico al Foro Boario di Crodo, sul tema: acqua , energia, green economy. Ridare futuro ai territori montani.
Coordina Stefano Costa consigliere provinciale Pd. Interverranno operatori e protagonisti della montagna antigoriana.
partecipano Aldo Reschigna capogruppo Pd Regione Piemonte, Enrico Borghi candidato alla Camera On. Ermete Realacci responsabile Green economy del PD

Il distretto produttivo “green” del VCO prende corpo.

La proposta lanciata da Enrico Borghi, candidato del Partito Democratico alla Camera dei Deputati nella circoscrizione “Piemonte 2”, di realizzare nel Verbano Cusio Ossola il primo “distretto produttivo green” d’Italia sta prendendo corpo.
Infatti, nelle cinque proposte lanciate dal candidato premier Pierluigi Bersani per il rilancio dell’economia reale, ampio spazio viene dedicato al tema della “green economy”, l’economia verde con lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili e con la riqualificazione degli immobili, per rivitalizzare l’edilizia senza consumare territorio.
In tale cornice, che costituirà uno dei punti qualificanti dell’azione del Pd al governo, si inserirà quindi il tema del VCO, territorio nel quale la presenza di importanti risorse naturali in grado di innescare filiere produttive sostenibili (acqua, legno, energie rinnovabili) e di un sito industriale di interesse nazionale come l’ex Enichem di Pieve Vergonte in via di bonifica costituiscono caratteristiche significative per l’innesco di una nuova economia, oltre alla presenza di centri di eccellenza come l’Istituto Nazionale di Idrobiologia di Verbania, l’Istud di Stresa e il Polo dell’Innovazione del Lago Maggiore presso il Tecnoparco che possono essere fondamentali nella fase di ricerca e start up delle nuove attività produttive legate alla green economy.
“Bersani lancerà il Programma Industria 2020 -osserva Enrico Borghi-un programma di politiche industriali innovative legate all’ambiente e all’innovazione.
Sarà un elemento fondamentale per sostenere l’economia e rafforzare la vocazione produttiva del Paese, e nel quale calare l’esperienza del VCO, dando modo alle imprese di eccellenza di coinvolgere nel percorso di innovazione altre imprese, le università e i centri di ricerca. Industria 2020 sarà uno dei 5 elementi fondamentali della strategia di sviluppo sostenibile del paese, insieme all’idea di dare liquidità alle imprese, ad un piano investimenti su piccole opere, al sostegno all’economia verde, alla riqualificazione ambientale di edifici pubblici e privati, alla banda larga e alle nuove tecnologie di comunicazione”.

Ufficio Stampa PD VCO

Primarie del centro sinistra a Villadossola

A Villadossola il centro sinistra affida alle Primarie il compito di indicare il futuro candidato a sindaco. Per candidarsi c’è tempo sino al 24 febbraio. Al momento ai nastri di partenza ci sono schierati Marzio Bartolucci, sindaco uscente, appoggiato dal Pd e Paolo Riva, dipendente Tessenderlo candidato di Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e “Amici di Villa”.
Le Primarie comunque non avranno un “cappello “ politico. Bartolucci e Riva concordano nel definirle “civiche” e aperte alla società civile. Sul corretto svolgimento delle consultazioni vigilerà il Comitato dei garanti. Potranno votare tutti i cittadini di Villadossola che al 26 maggio ( giorno delle elezioni amministrative ) avranno compiuto il 18 anno di età. Si voterà dalle 8 alle 20  di domenica 24 marzo.
Già individuati anche i luoghi dove avranno sede i seggi. Innanzitutto saranno 4 e saranno ubicati : nella sala consigliare a Palazzo di città,presso la sede del quartiere al Villaggio Sisma, un altro sarà dislocato nella palestra del Peep e infine alla scuola della Noga.
Lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura delle urne. Il Comitato dei garanti renderà pubblico l’esito del voto nella mattinata del 25 marzo. Il progetto politico presentato martedì pomeriggio al Cine teatro di Villa è solo l’ultimo passo del percorso iniziato mesi or sono. Il Pd convinto della ricandidatura del sindaco uscente già in autunno ha avviato consultazioni con movimenti e partiti dell’area della sinistra al fine di allargare la base del consenso attorno a Bartolucci.
Ne è nata l’idea di varare le Primarie. Villa in questo senso costituisce senza dubbio un importante laboratorio politico. Bartolucci dice di vivere questa competizione in maniera positiva e spiega :  “ le primarie sono un momento positivo per allargare la base di discussione. Quando mi sono state proposte ho accettato di buon grado “.
Convinto della bontà del confronto anche l’altro candidato. “ Per noi è momento importante. Eravamo e siamo convinti che partecipare con una nostra lista alle elezioni poteva permetterci sono si portare un consigliere d’opposizione. Questo non ci avrebbe permesso di incidere sulla vita amministrativa di questo ente “.

dal sito di TeleVCO

Calma e gesso

Un fantasma si aggira per i mercati (quelli paesani e rionali, gli unici che frequento, visto che gli altri li lascio volentieri ai candidati liberisti), negli incontri alle Case del Popolo, nelle serate coi cittadini nelle valli. E’ il fantasma della “rimonta” berlusconiana, alimentato con grande sapienza mediatica sia dagli agit prop televisivi del Cavaliere che dalla batteria dei quotidiani del capitalismo italiano, tutta impegnata nella trafelata operazione di rianimare Mario Monti dai suoi livelli asfittici.

Sulla base di questa ennesima narrazione che sostituisce alla realtà effettiva quella virtuale, il centrosinistra sarebbe un’armata ormai allo sbando, mentre il Cavaliere avrebbe innescato la freccia pronto a tagliare primo il traguardo del 25 febbraio.

E sulla scorta di questo, giù articoloni di autorevoli editorialisti che già non ci avevano azzeccato nulla sulle previsioni della crisi economica, ispirati commenti sulla lettera della rimonta scritta dal marketing berlusconiano presentata come se fosse il proclama della vittoria del generale Diaz, e ovvie salaci battute dei comici di cabaret che sembrano essere diventati (probabilmente per l’insipienza dei maitre-à-penser) i guru mediatici che ispirano le folle! Tutti a discettare sulla “sindrome Dorando Petri” del centrosinistra.

Peccato che la realtà sia un’altra! E non solo perché scarpinando in questi giorni –per la verità senza grandi compagnie della destra e dei grillini- non colgo una folla di elettori invocare il ritorno di Berlusconi, anzi nell’elettorato di destra col quale mi confronto si avverte la sensazione di un fastidio per l’eterno ritorno del sempre uguale anziché la proposizione di una candidatura diversa e giovane dopo vent’anni di monopolio assoluto.

Ma anche perché –lo ha fatto acutamente osservare Stefano Menichini su Europa- le circostanze di questa campagna elettorale sono profondamente diverse sia dal 1994 che dal 2006 (le due campagne su cui si è inventata la narrazione propagandistica della rimonta). La presenza sul campo di almeno tre competitor aggiuntivi a “Italia Bene Comune” e alla destra berlusconiana, se non quattro se ci vogliamo aggiungere Giannino, spariglia tutta l’operazione rimonta, la quale per funzionare aveva bisogno di uno schema totalmente bipolare nel quale il recupero degli elettori indecisi o delusi dovesse convogliarsi esclusivamente sul Cavaliere.

Oggi, invece, a questo elettore si propongono anche Monti, Ingroia, Grillo e Giannino, determinando una diluizione di consensi tale da rendere impervia –se non impossibile- l’operazione sorpasso. E levando pure dal tavolo Ingroia, nel serbatoio dove in passato Berlusconi attingeva a piene mani oggi pescano almeno in tre.

Elezioni vinte per noi, dunque? Nemmeno per sogno. Sarà bene che non ci caliamo mai, neppure per un istante, nella boria supponente di chi pensa di aver già regolato tutti i conti. Anzi, al contrario, serve un lavoro capillare, costante e quotidiano proprio per smentire le interessate bufale mediatiche che in queste ore stanno circolando.

Però calma e gesso, e andiamo avanti. Perché queste elezioni significano anche l’emancipazione definitiva dal modello culturale e politico berlusconiano, che per noi significa anche la capacità di scrollarci di dosso ogni complesso nei confronti di questo Dorian Gray della politica, lasciarlo definitivamente al suo destino e acquisire fino in fondo la fiducia di essere capaci di cambiare in meglio l’Italia.

Il punto politico vero, oggi, è la quantificazione della nostra maggioranza al Senato, ed è proprio per evitare l’autosufficienza del centrosinistra che è stata lanciata questa campagna mediatica, funzionare a far ritornare a galla i professionisti dell’inciucio e dei papocchi che nell’Italia del gattopardo da sempre prosperano (ed è davvero clamoroso che un europeista convinto come Mario Monti stia dando sponda a questa operazione che vuole riportare indietro le lancette della storia italica, quando invece servirebbe finalmente un bipolarismo mite e compiuto).

Avanti, allora. Con serenità e determinazione. Facciamo in modo che alle favole, alla fine di questa storia, ci credano soltanto i favolieri.

Enrico Borghi
candidato alla camera dei Deputati elezioni 24 e 25 febbraio 2013

Ufficio Stampa

Valerio Cattaneo se ne va in Fratelli D’Italia: ma a Berlusconi non deve molto?

La notizia era nell’aria già da qualche giorno ora è arrivata la conferma ufficiale.Valerio Cattaneo se ne va dal PDL per approdare in Fratelli D’Italia
La cosa davvero incredibile è che nemmeno un mese fa lo stesso Valerio Cattaneo aveva aspramente criticato il sindaco di Verbania Marco Zacchera che aveva annunciato di voler abbandonare il PDL: “ho molto stima di Zacchera ma mi sembra che ogni giorno ne tiri fuori una nuova per non perdere la scena. Credo che a Berlusconi dobbiamo molto tutti”. Così aveva tuonato Valerio Cattaneo ai giornali locali contro il sindaco “traditore” (esattamente domenica 9 dicembre 2012 su La Stampa, pagina del VCO).
Che nel centro destra ci sia il caos è cosa risaputa con PDL e Lega Nord che hanno fatto un accordo per governare senza avere un candidato a premier condiviso. Ed è quindi di questo caos che il presidente del Consiglio Regionale approfitta per saltare agilmente sul carro della nuova formazione politica, dopo aver affermato nemmeno un mese fa di essere fedele al capo (“a Berlusconi dobbiamo molto tutti”) ed aver rimbrottato in “pubblico” la scelta di Zacchera.
Il paradosso è che ora Marco Zacchera, criticato da Cattaneo per essere uscito dal PDL, si ritrovi magari nello stesso partito con chi l’ha rimproverato per quella scelta.
E chissà mai se scopriremo quale ideale programmatico avrà mai convinto il buon Cattaneo a cambiar partito.
O forse con l’avvicinarsi delle elezioni politiche è stata la scelta del PDL, di non candidare al parlamento consiglieri regionali, a far decidere di conseguenza Valerio Cattaneo? 

Maligni noi?
Aspettiamo le liste dei candidati.

Ufficio Stampa

Partito Democratico
Coordinamento provinciale VCO

Enrico Borghi aderisce alla campagna per la legalità “Riparte il futuro”

Il candidato alle elezioni politiche del Partito Democratico Enrico Borghi ha aderito, nella giornata di oggi, all’iniziativa “Riparte il futuro” (clicca qui), la più grande campagna digitale per combattere la corruzione in Italia organizzata da Libera.
Borghi ha sottoscritto cinque impegni. Quattro di questi sono impegni di trasparenza e integrità, da adempiere nell’immediato durante la fase di candidatura alle prossime elezioni; il quinto consiste in una promessa di responsabilità, da assumere esplicitamente come punto della campagna elettorale e da attuare nel ruolo di parlamentare nei primi cento giorni di governo.

Primo impegno

Inserire la riforma della norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) tra i punti urgenti della propria campagna elettorale.
L’articolo 416 ter del Codice Penale persegue lo scambio elettorale politico-mafioso e recita: “La pena stabilita dal primo comma dell’articolo 416-bis si applica anche a chi ottiene la promessa di voti prevista dal terzo comma del medesimo articolo 416-bis in cambio della erogazione di denaro”.
La petizione on line chiede che la norma venga riformulata con l’aggiunta della voce “altra utilità” tra le ragioni dello scambio, con l’effetto di allargare l’applicazione della legge stessa.
La dazione di denaro infatti non è l’unica controprestazione che il politico mette in campo nello scambio corruttivo. Può infatti utilizzare promesse di informazioni su appalti permettendo l’infiltrazione criminale nell’economia, posti di lavoro da garantire ai clan presenti sul territorio, salvaguardia dall’azione repressiva ostacolando in diversi modi il lavoro delle forze di polizia. In occasione delle elezioni politiche del 2013 vogliamo ribadire la necessità di rompere il legame che unisce il mondo della politica a quello della criminalità organizzata, uno dei punti non affrontati dalla nuova norma.
Impegnandosi fin dalla fase iniziale delle elezioni politiche del 2013, le chiediamo di inserire questo punto nella sua campagna elettorale al fine poi di intervenire in seguito, nelle vesti di parlamentare o membro di governo, con la riformulazione dell’articolo 416 ter entro i primi cento giorni del mandato

Secondo impegno
Rendere pubblico il proprio Curriculum Vitae. Grazie a questo documento, che sarà pubblicato sul sito www.enricoborghi.it , ciascun elettore potrà valutare la competenza, la professionalità e l’esperienza del candidato, nei vari settori in cui è coinvolto.

Terzo impegno
Rendere pubblica la storia giudiziaria personale
Il candidato Enrico Borghi ha chiarito di non avere in essere e non aver avuto in passato procedimenti giudiziari conclusisi con condanne. L’intento è aiutare l’elettorato a scegliere in maniera più consapevole i propri rappresentanti in Parlamento in linea con il principio di trasparenza e a garanzia della vita istituzionale italiana.

Quarto impegno
Rendere pubblica la propria situazione reddituale e patrimoniale
Il candidato Enrico Borghi si è impegnato a rendere pubblica sul web e sulla piattaforma digitale Riparte il futuro o sul loro sito la propria condizione reddituale e patrimoniale entro venti giorni dall’inizio della legislatura, qualora eletto.

Quinto impegno
Dichiarare i potenziali conflitti d’interesse
In Italia non esiste una legge sul conflitto d’interessi. Per questo , con un atto volontario, il candidato Enrico Borghi ha reso pubblico di non avere situazioni di conflitto tra il proprio interesse e quello pubblico, che sarà chiamato a rappresentare, né per sé né per congiunti e familiari.
“Occorre –ha dichiarato Enrico Borghi nel sottoscrivere la petizione on line- favorire il riavvicinamento fra politica e cittadinanza, contribuendo a ricomporre la sfiducia generata dai fenomeni corruttivi che logorano la vita istituzionale e sociale dell’Italia.In questo modo l’elettore potrà esprimere un voto pienamente consapevole.Insieme possiamo contribuire a fare dell’anticorruzione una priorità nel calendario politico e sociale del nostro Paese.”

Vogogna, 14 gennaio 2012