La prima votazione per il rinnovo della carica di presidente del Consiglio ha certificato con il voto l’assenza di una maggioranza in aula. Il centrodestra non è stato neanche in grado di eleggere il suo presidente del Consiglio, figuriamoci se è in grado di governare il Piemonte in un momento di grandissima difficoltà come quello che attraversa.
L’opposizione, con la scelta di votare scheda bianca, ha dimostrato che non fa da stampella a una maggioranza inesistente. Abbiamo poi votato in secondo appello Valerio Cattaneo, caratterizzando così ancora di più quel ruolo di garanzia che deve avere il presidente del Consiglio regionale.
La svolta politica determinata dall’uscita di Progett’Azione dalla maggioranza richiede un approfondito dibattito in aula. Lo abbiamo chiesto ufficialmente e lo riproporremo alla prossima conferenza dei capigruppo.
dichiarazione di Aldo Reschigna
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Luciano Violante venerdì a Verbania
“Quali riforme per salvare l’Italia?”. Prosegue il ciclo di incontri che la Città di Verbania organizza, per stimolare il dibattito sulla strada che il Paese dovrebbe imboccare per risollevarsi dalla crisi che lo sta colpendo.
In un periodo di riforme profonde e necessarie, alcune in atto e altre da attuare, toccherà a LUCIANO VIOLANTE esprimere il proprio punto di vista. L’ex magistrato ed ex presidente della Camera dei deputati, dopo l’On. Maurizio Lupi, è il secondo ospite del trittico verbanese. La tavola rotonda che l’avrà come ospite è in programma venerdì 23 novembre alle ore 21 al Chiostro di Intra.
Bruciami l’anima: il nuovo libro di Marco Travaglini
Arriva in questi giorni nelle librerie il nuovo libro di Marco Travaglini, intitolato “Bruciami l’anima“. Il volume , con la prefazione di Donatella Sasso, storica dell’Istituto Salvemini di Torino ed esperta di Balcani, è edito da Impremix Edizioni Visualgrafika ( pag.221, Euro 18,00 ).
Un lavoro frutto di parecchi anni di viaggi, incontri, riflessioni. Il sottotitolo ( “Taccuino bosniaco” ) svela di cosa si tratta.
“Bruciami l’anima” è un taccuino di viaggio in un luogo speciale, straordinariamente unico. Disgraziato e meraviglioso come solo la Bosnia può esserlo. Un taccuino che esce a vent’anni dall’inizio della guerra in quell’angolo d’Europa. Una guerra che ha rappresentato l’evento più cruento del lungo processo disgregativo che ha messo fine alla Jugoslavia. Vent’anni fa tornavano nel cuore dell’Europa, a qualche chilometro da casa nostra, i campi di concentramento, gli assedi alle città, il genocidio e i profughi. Molte domande sollevate da quelle guerre sono rimaste aperte, e molte lezioni rimangono ancora da capire. Perché le guerre in ex-Jugoslavia non parlavano del loro passato nei Balcani ma del nostro futuro in Europa.
In questo taccuino l’autore ha raccolto sensazioni in forma di appunti e riflessioni. Vi ha fissato le immagini che gli sono rimaste impresse, le storie degli incontri, le riflessioni sue e i commenti di altri, ritagliandoli e incollandoli come si usa fare nei taccuini di viaggio.Della Bosnia , da Sarajevo a Mostar, ci si può innamorare in una maniera talmente forte e profonda che, come le acque verdi e indocili della Neretva, può risultare impetuosa e travolgente. Fino a bruciare l’anima, appunto. Per Travaglini è stato, ed è così.
“Non è stato facile scrivere storie dove la gioia e la bellezza di luoghi splendidi e di indimenticabili incontri si mescola al dolore e alla ferite lasciate dalla guerra. Per anni sono andato avanti a strappi, alternando le note scritte a lunghi spazi dove i fogli sono rimasti bianchi. Ho persino dubitato di portare a termine il progetto”, afferma Travaglini.
Poi la bosnite ha preso il sopravvento, rompendo ogni indugio, accantonando paure e riserve. E’ così che l’autore ha contratto la “bosnite”, vera e propria malattia dell’anima. Per dare l’idea di cosa sia, Travaglini cita spesso il giornalista triestino Paolo Rumiz, inviato di Repubblica. Perché lui? Le parole che seguono,“rubate” dalla sua introduzione a “Sarajevo, mon amour” , il libro di Jovan Divjak, il generale serbo che difese Sarajevo durante l’assedio, parlano da sole. “…Amo ancora quel luogo come se l’avessi lasciato ieri. Ci torno, e il tempo è come se non fosse passato.
Per me è tutto come allora, quando la vidi la prima volta sotto la Luna, sotto le ultime nevi dell’Igman.Era aprile, il fiume scrosciava nella gola, e i primi spari echeggiarono proprio mentre lei si svelava ai miei piedi, in fondovalle, luccicante, bella, inerme e indifendibile, città femmina, Grande Signora della notte, perfetto luogo-rifugio – Saraj, serraglio – che mi accoglieva. Dieci anni dopo, il secondo dei miei figli, scoprendo Sarajevo mi scrisse – di fronte a quella stessa favolosa visione – un breve messaggio: «Ecco, papà, ora capisco perché questo luogo ti portava via da me».
Che la Bosnia viva. Sempre”. Augurandosi che l’unica cosa che vi bruci d’ora in poi , sotto il suo cielo slavo del sud, siano le passioni .
E Grillo espelle il consigliere regionale piemontese
La decisione con cui Beppe Grillo ha espulso dal movimento 5stelle il consigliere regionale Fabrizio Biolè, reo di aver criticato un intervento di Grillo nei confronti di una altra eletta nello stesso movimento, è solo l’ultima di una serie di scelte che dimostrano cosa sia la democrazia per il fondatore del “grillismo”.
Al di là dell’utilizzo di parole come democrazia partecipata, potere ai cittadini, politica al servizio della gente, Grillo si comporta nei confronti dei militanti del suo movimento, anche di quelli eletti negli organismi rappresentativi, come un padre-padrone detentore del verbo, l’unico a decidere chi è dentro e chi è fuori 5 stelle sulla base della sue esclusive decisioni. Di strumenti democratici interni al movimento, neanche a parlarne.
E’ ora di scegliere se dalla difficile situazione in cui ci troviamo si può uscire con il rinnovamento dei partiti e delle loro proposte, unito a un di più di partecipazione democratica, o con una svolta populista neoautoritaria che mira solo a seppellire i partiti come strumenti di democrazia e le regole democratiche interne come inutili orpelli.
Tra queste due opzioni è evidente quella in cui si colloca Grillo: il centrosinistra chiede ai cittadini di scegliere con le primarie il suo candidato alla guida del futuro governo, Grillo allontana coloro che i cittadini hanno scelto per rappresentarli.
Al consigliere regionale Fabrizio Biolé, da cui siamo profondamente lontani nel merito delle scelte politiche, va la nostra solidarietà per il metodo utilizzato contro di lui.
DICHIARAZIONE DI ALDO RESCHIGNA E GIANFRANCO MORGANDO
Primarie: ecco il fac-simile della scheda
Ecco pubblicata il fac-smile (cliccate qui) della scheda per il voto del 25 novembre alle primarie.
Ovviamente il posizionamento dei nomi deriva da una estrazione avvenuta all’ufficio elettorale nazionale.
Invito a Cena Comitati Matteo Renzi VCO, lunedì 12 novembre
Invito a Cena Comitati Matteo Renzi VCO, partecipa Andrea Ballarè sindaco di Novara.
Lunedì 12 novembre ore 20.00, OSTERIA GALLO NERO a Montecrestese, un momento conviviale per discutere con il sindaco di Novara di Primarie e delle prossime iniziative.
Cena a buffet con prodotti tipici ossolani. Costo 15 euro.
Per prenotazioni inviare sms al 3479871679 o 3478834981 o una mail a comitatovcopermatteorenzi (chiocciola)gmail.com
Porta chi vuoi e fai girare l’invito in allegato.
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Per arrivare : sulla superstrada per il Sempione uscire a Montecrestese. Dall’uscita, seguendo le indicazioni, si giunge dopo 150 metri.