Venerdì 2 Marzo alle ore 21 presso la libreria Margaroli a Verbania si svolgerà la presentazione del libro-inchiesta della giornalista Marta Chiavari “LA QUINTA MAFIA”.
Marta Chiavari lavora per l’emtittente televisiva La7. Autrice e inviata del programma Exit, ha curato diverse inchieste. Ha lavorato per Le invasioni barbariche . E’ autrice del programma di La7 L’aria che tira.
Modera l’incontro Laura Piazzi, giornalista e conduttrice radiofonica Rai-Radio2
Organizzata dalla libreria Margaroli i collaborazione con l’ ASSOCIAZIONE LIBERA
Archivi categoria: m’interessa…
Caso Cesa/Massimo Nobili: presentata interpellanza dal gruppo provinciale del PD
E’ stata presentata in queste ore una interpellanza al Presidente della Provincia da parte del gruppo consigliare provinciale del PD in merito al caso Cesa e alla questione casa di Massimo Nobili. Ne riportiamo i contenuti.
Nei giorni scorsi, a seguito di una conferenza stampa della segretaria del Partito Democratico Antonella Trapani, gli organi di stampa hanno riportato la notizia che il Presidente della Provincia Massimo Nobili, si sia fatto in parte costruire la sua casa, sita nel comune di Casale Corte Cerro, dalla società CESA S.p.A. di cui è Presidente del Consiglio di Amministrazione.
La CESA S.p.A. è controllata con una quota del 98% dalla S.A.I.A. S.p.A. partecipata dalla Provincia del Verbano Cusio Ossola con una quota del 2,76%. Nel fatto specifico, sia chiaro, non si evidenziava, anche perché non di competenza, alcun rilievo di carattere penale o amministrativo, ma certamente di opportunità e di trasparenza politico amministrativa.
Questo fatto, confermato dal Presidente stesso con un comunicato stampa di pecisazione, ha chiaramente riproposto all’attenzione generale e dell’opinione pubblica il tema dell’opportunità di designare amministratori della Provincia nelle società partecipate dalla stessa (5 società di capitali), e pone anche in evidenza la scarsa e poco frequente comunicazione, almeno in sede di Consiglio Provinciale, circa le attività, la situazione economica e patrimoniale, nonché sui programmi ed gli obiettivi economici delle società stesse.
Sulla base di queste semplici osservazioni e considerazioni, i Consiglieri Provinciali del Partito Democratico, preoccupati anche dalle notizie circa la situazione economica delle società partecipate, interpella e chiede che venga svolta nel prossimo Consiglio Provinciale una relazione sullo stato delle società in di cui la provincia detiene delle quote (situazione economico finanziaria, governance, indennità, programmi di medio e lungo periodo, eventuali interventi da parte della Provincia per il ripiano di perdite o per investimenti) da parte del Presidente della Provincia e degli assessori competenti.
Alla presente si chiede cortesemente risposta sia orale in Consiglio sia scritta.
Cordiali saluti.
I Consiglieri Provinciali del PARTITO DEMOCRATICO
Reschigna scrive a Cattaneo su trasparenza costi gruppi consiliari: deluso dalla maggioranza.
Il capogruppo regionale PD Aldo Reschigna ha scritto una lettera al presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo, dopo la bocciatura in prima commissione dell’emendamento PD alla legge finanziaria che prevedeva una forte trasparenza nella rendicontazione delle risorse affidate alla gestione dei gruppi consiliari, nonché la pubblicizzazione dei bilanci degli stessi in una forma chiara e comprensibile ai piemontesi.
“Non ti nascondo l’amarezza per quanto accaduto”, scrive Reschigna, “perché avverto in modo sempre più forte la necessità di rendere assolutamente comprensibile l’utilizzo di risorse, che sono pubbliche, proprio in un momento nel quale, anche su queste basi, si corre il rischio di costruire una ancora più netta separazione tra cittadini e politica”.
Reschigna chiede che il presidente e l’intero ufficio di presidenza si attivino su questo tema, riconoscendo “gli sforzi che avete compiuto in questi anni nel dare una risposta politica al disagio che percepiamo”.
“Qualora ciò non risultasse possibile”, conclude Reschigna, “è evidente che questo gruppo consiliare riproporrà in termini autonomi il tema nel dibattito in aula sulla legge finanziaria per l’anno 2012”.
A ventanni dalla scomparsa incontro ad Omegna per ricordare Pasquale Maulini
Riportiamo di seguito il programma della manifestazione in ricordo dell’on. Pasquale Maulini organizzata da ANPI, Sezione di Omegna e Zona Cusio, ed Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nel Novarese e nel Verbano Cusio Ossola “Piero Fornara” – Novara.
Sabato 25 febbraio, ore 9,45 al Cinema Teatro Sociale di Omegna l’incontro “il Pasqualino”, ricordo dell’on. Pasquale Maulini a vent’anni dalla scomparsa.
Interventi di Mauro Begozzi su “Maulini partigiano e ideatore del Premio Letterario della Resistenza”, Lino Cerutti su “I libri del Pasqualino”, On. Gianni Motetta su “Dalla Cobianchi al Parlamento”, Alberto Buzio “Il Pasqualino, Sindaco degli Omegnesi” e di altri amici e compagni del Pasqualino.
Conclusioni dell’on. Diego Novelli, ex Sindaco di Torino, Presidente Regionale ANPI Piemonte. Moderatore Gianni Cerutti, Direttore Scientifico dell’Istituto Storico “P. Fornara”.
In collaborazione con: Circolo Operaio “F. Ferrraris”, CGIL VCO, Federazione della Sinistra (Comunisti Italiani – Partito della Rifondazione Comunista), Italia dei Valori, Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà.
Casa di Massimo Nobili. I fatti sono veri. La difesa del Presidente è debole per un atto grave e altamente inopportuno. Ne tragga le conseguenze. Si dimetta.
In merito alle risposte date dal Presidente della Provincia, nonché presidente di CESA spa, Massimo Nobili alle domande fatte dal Partito Democratico sulla vicenda che lo vede coinvolto relativamente ai lavori eseguiti da CESA stessa per la costruzione della sua abitazione privata, osserviamo che le nostre denunce (clicca al link per leggerle) corrispondono alla realtà dei fatti. Per vedere i servizi TV clicca qui.
Rimaniamo basiti dalla risposta del Presidente Nobili tutta tesa a sminuire l’accaduto, tentando addirittura di trasformarla nell’azione paternalista di chi si “sacrifica” per il bene pubblico.
“L’ho fatto per far lavorare i nostri dipendenti” è l’incredibile risposta data ai mass media, risposta che ci suona coma la dichiarazione dell’ex presidente del consiglio quando dichiarò di elargire denaro per “il sostentamento di giovani ragazze senza lavoro”!
E’ nostra convinzione che il lavoro in CESA andrebbe generato e non offerto come atto di bontà andando a mescolare indebitamente pubblico e privato.
Riteniamo debbano essere incompatibili incarichi di primaria responsabilità politico-amministrativa direttamente derivati dal voto popolare (il presidente della Provincia, il sindaco di un’importante città, il consigliere regionale) e lucrosi incarichi in Società, Enti ed organismi legati alla politica. Riteniamo che incarichi importanti debbano esser esercitati in via esclusiva.
CESA essendo, di fatto, una società che dipende anche dalla Provincia ( è controllata al 98% da Saia che a sua volta tra i suoi “azionisti” vede la Provincia del Vco) ci sembra un “simpatico” metodo volto a superare la conflittualità controllore/controllato ma che, nella sostanza, è il solito modo “all’italiana” per aggirare le norme.
Riteniamo eticamente e politicamente grave la scelta di farsi costruire il proprio appartamento personale dalla società di cui è Presidente, visto l’importante ruolo politico amministrativo che ricopre nel nostro territorio. Inoltre la giustificazione addotta, che la società versa in cattive condizioni economiche, non è per noi una risposta assolutamente accettabile.
Pensiamo che i lavoratori avrebbero maggiormente apprezzato la rinuncia al suo compenso da Presidente di CESA, di parecchie migliaia di euro, come forma partecipativa al bene della società o di vera attenzione verso i lavoratori in cassa integrazione. Crediamo, infatti che per condurre una società fuori dalla crisi il suo presidente debba rispondere con indirizzi e strategie di medio e lungo periodo.
Chiediamo alla Provincia, in quanto socio di Saia (controllore di CESA spa al 98%) di verificarne lo stato economico: bilancio, spese telefoniche, fatture, investimenti, rimborsi, le spese per la casa di Nobili, ecc.
Ed è in questa nostra legittima richiesta che emerge la contraddizione evidente che chi dovrebbe controllare (la Provincia) e il controllato (CESA) sono in questo caso la stessa persona: ovvero Nobili.E’ arrivato il momento di fare scelte chiare e univoche. Non crediamo, e ne abbiamo motivato le ragioni, che il Presidente Nobili debba continuare a ricoprire entrambi gli incarichi.
Si dimetta.
PD VCO
Ufficio stampa
La società di cui Massimo Nobili è presidente (CESA) ha realizzato lavori per la costruzione della sua abitazione privata!
Nella conferenza stampa di questa mattina, martedì 14 febbraio, il Pd del VCo con il suo segreteraio provinciale Antonella Trapani, ha denunciato alcune situazioni che riguardano il presidente della provincia Massimo Nobili, fatti politicamente gravi e inopportuni.
Riportiamo una sintesi della conferenza stampa e cliccando qui potete vedere il video dell’intervista
(In queste ore Massimo Nobili ha risposto confermando le nostre accuse: la sua casa privata ha visto dei lavori fatti dalla società pubblica di cui è presidente, appunto Cesa: clicca qui per vedere il comunicato di Nobili).
La crisi economica ha evidenziato alcuni grandi vizi del nostro paese. Ci ha mostrato con grande evidenza dove la politica ha sbagliato. Ha sbagliato pensando che fossero necessarie una miriade di società partecipate con soldi pubblici la cui gestione è stata affidata a “uomini di partito” per offrire servizi migliori ed efficienti. Oggi rileviamo che il risultato di questo processo è aver generato alcune cose buone, ma molti rami secchi che non sempre hanno prodotto economia e servizi. In questo periodo di grandi ristrettezze economiche è indispensabile tagliare quelle spese cui non corrisponde un servizio effettivo e il cui finanziamento è di origine pubblico, ma non direttamente controllato dai cittadini.
Austerity sì e per tutti. Se gli amministatori comunali non possono certo dirsi dei paperoni, con gettoni di presenza di poche decine di euro lordi, c’è chi, invece, non se la passa per niente male… e non deve nemmeno rispondere agli elettori. Stiamo parlando dei posti di “sottogoverno “, ovvero i CDA delle società pubbliche o miste pubbliche dove i compensi, per quanto non siano stratosferici, sono decisamente alti.
Tra queste c’è CESA spa, nata nel 2002, il cui presidente è Massimo Nobili, la quale ha permesso a SAIA (Società per azioni a capitale pubblico/privato ,58% pubblico) e alla propria clientela, di poter usufruire di una impresa edile grazie alla quale effettuare interventi tempestivi nelle aree industriali e, in particolare, urbanizzare direttamente quelle non soggette a finanziamenti pubblici. SAIA controlla il 98% di Cesa, la restante quota è di Tecnoverde, società occupata nel settore florovivaistico.
Da qualche mese si rincorrono voci di crisi societaria che coinvolge una quindicina di dipendenti e che avrebbe “costretto” la società a dedicarsi all’edilizia privata e non più solo a quella industriale, finanche alla realizzazione di alcune villette tra le quali, sembrerebbe, anche quella del presidente della società. CESA svolgeva la sua attività in via quasi esclusiva per progetti e interventi di SAIA, mediante la realizzazione sia delle opere di urbanizzazioni delle aree, sia per la costruzione di eventuali strutture edilizie industriali e di servizi. E’ necessario, secondo noi, chiarire la situazione, evitando polemiche, ma nella convinzione che sia necessaria maggiore trasparenza.
Per questo poniamo le seguenti domande al Presidente Nobili:
– corrisponde al vero che CESA avrebbe realizzato lavori (e per quale importo?) per la costruzione della sua abitazione privata? Come, eventualmente, questo si concilierebbe con la mission della società nata per realizzare aree industriali?
– è vero o no che gli operai della società sarbbero in cassa integrazione e che i lavori sarebbero stati eseguiti da un’ulteriore società?
– è vero o falso che ci sarebbero rimborsi per spese del CDA, in gran parte telefoniche, di circa 10000 euro, oltre alle indennità di carica (oltre 30.000 euro lorde annue al Presidente)?
Ci auguriamo che siano voci infondate o esagerate e, per questo, chiediamo al Presidente Nobili di rispondere tempestivamente sgomberando il campo da illazioni che danneggiano il mondo politico. Oggi è evidente la necessità, per chi fa politica o ricopre incarichi importanti, di agire con trasparenza e chiarezza.
Dobbiamo mostrare a tutti di aver compreso la lezione che la crisi economica ci ha evidenziato e per questo ritengo sia necessario un intervento globale su tutte queste società. Bisogna verificare se sono ancora funzionali per raggiungere gli obiettivi per le quali erano nate e, nel caso che lo fossero verificarne l’efficienza e renderle più congrue alla realtà che stiamo vivendo. Nel caso opposto, non dobbiamo ostinarci al loro mantenimento.
PD VCO
Ufficio Stampa