«A questo punto pensiamo che le prossime sedute del consiglio comunale non possano considerarsi valide, ma con un sindaco illegittimo». Il Pd di Verbania va all’attacco e chiede al sindaco Marco Zacchera, di fare una scelta «o si dimette da parlamentare o da primo cittadino».
L’affondo è stato portato ieri dal segretario di Verbania del partito, Corrado De Ambrosi, e dall’ex sindaco Claudio Zanotti. «Ora – hanno detto i due – dopo la sentenza della Corte Costituzionale, che ha giudicato incompatibile la doppia carica per i sindaci sopra i 20 mila abitanti, c’è pure una circolare del presidente della Giunta delle elezioni della Camera». Nel documento si legge che la mancata incompatibilità può generare «conflitto d’interessi tra l’impegno del deputato e quello del sindaco». Per dichiarare la loro scelta, si legge ancora, «i deputati hanno trenta giorni di tempo».
Pronta la replica di Zacchera: «Le cose non stanno così. La prossima settimana si riunisce un Comitato ristretto per esaminare le diverse situazioni, dopodiché verrà presa una decisione». Zanotti, però, insiste: «Corte costituzionale e Giunta delle elezioni parlano chiaro. Certamente c’è una scappatoia ed è indicata nel passaggio che, in caso di mancata decisione dell’interessato, rimette la scelta all’assemblea. Volete che in un parlamento a maggioranza Pdl e Lega venga imposto a Zacchera di dimettersi? Non resta che accettare la conclusione di una pluriennale illegalità».
«Noi chiediamo alla maggioranza – dice ironicamente Zanotti – di mettersi una mano sulla coscienza: c’è Daniele Galli del Pdl che è stato uno dei primi non eletti del Pdl alle ultime elezioni e ha diritto a entrare perché Zacchera non avrebbe nemmeno dovuto candidarsi». Da “La Stampa”
Doppio incarico parlamentare sindaco: il primo dei non eletti della lista del Pdl alla Camera nella circoscrizione Piemonte 2 Daniele Galli ha inviato un reclamo al presidente Fini. Se infatti il sindaco di Verbania Marco Zacchera o il presidente della Provincia di Asti Maria Teresa Armosino si dimettessero in seguito alla sentenza della Corte Costituzione per il caso Stancanelli, a Roma si libererebbe un posto per lui. Protesta ripresa in un documento nel quale il presidente della Camera chiede alla Giunta di accertare “in tempi rapidi” l’incompatibilità per chi ricopre i doppi incarichi. Documento che il Pd di Verbania ha ripreso in una conferenza stampa. “Chiediamo a Zacchera – dice il segretario cittadino del Pd Corrado De Ambrogi – di chiarire al più presto cosa vuole fare. E se intende lasciare la Camera di presentare le proprie dimissioni e ripristinare una legalità che è stata violata”. Da Tele VCO
In un incontro con i sindacati, il presidente Cota ha annunciato la sua perplessità sul suo disegno di legge sui precari e l’esistenza di un esubero di 14.800 lavoratori nella sanità pubblica, alla luce di un motto “il mondo è cambiato”.
Che il mondo cambi non è in discussione, restano in discussione le ricette con cui risolvere i problemi. Sulla quantità degli esuberi e su come la Giunta intende comportarsi ci aspettiamo ora dal presidente Cota e dall’assessore Monferino comunicazioni precise e puntuali. Forse che Cota pensa di affrontare il tema con misure forti come quelle in discussione a Bruxelles?
Sicuramente pensa di non stabilizzare i 209 precari entrati in Regione Piemonte dopo un regolare concorso pubblico. Questo significano le sue perplessità annunciate ieri.
Eppure solo martedì i capigruppo in Consiglio, compresi quelli di Pdl e Lega nord, spiegavano ai precari la loro volontà di arrivare alla stabilizzazione. E il capogruppo leghista Carossa citava la volontà di Cota come garanzia del successo dell’operazione.
Ora Cota fa marcia indietro, domani in Commissione molto probabilmente assisteremo allo stop definitivo del provvedimento, ad attestare la
schizofrenia con cui questo governo regionale conduce le questioni importanti che si trova a dover trattare. Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico
Pino Riconosciuto 3357528917
COMUNICATO STAMPA
Gruppo Consiliare
Partito Democratico
Torino, 27 ottobre 2011
Pubblichiamo una lettera aperta di Marzio Bartolucci, sindaco di Villadossola.
E’ notizia recente che la Regione Piemonte ha stanziato 12 milioni di euro, provenienti da fondi europei, per finanziare il Pisu della città di Verbania e che una parte consistente di questi soldi, circa 10 milioni, verrà probabilmente utilizzata per finanziare il nuovo centro polifunzionale di Verbania. Questi primi 10 milioni non saranno però sufficienti e l’amministrazione verbanese si sta muovendo per reperire altri soldi (ce ne vorranno circa altrettanti) attraverso la Provincia del VCO, le fondazioni bancarie e altri canali.
Le risorse stanziate per la città di Verbania potranno quindi contribuire alla realizzazione dell’opera preventivata, ma questa scelta rischia di diventare devastante per l’attuale unica grande realtà teatrale della Provincia: il Centro culturale la Fabbrica di Villadossola. Questo centro culturale è stato costruito su un’area ex industriale con fondi reperiti attraverso la partecipazione ad un bando europeo per il recupero di aree urbane dimesse dall’industria, ed inaugurato nel settembre del 1997.
A partire da quella data nel teatro di Villadossola si sono sempre organizzate stagioni teatrali di ottimo livello e concerti musicali prestigiosi; gli spazi interni hanno dato ospitalità ad ogni tipo di iniziativa culturale. L’utenza del centro culturale proviene da tutti i comuni della provincia, anche se risulta più marcata la presenza di persone provenienti da comuni ossolani.
Da diversi anni viene organizzato il “Teatro Scuola”, una serie di eventi di ottimo livello indirizzata a bambini delle scuole materne, delle scuole elementari e delle scuole medie; a queste iniziative aderiscono la maggior parte delle scuole ossolane con un’affluenza di circa 5000 bimbi ogni anno. Nel centro culturale di Villadossola la Provincia realizza da quattordici edizioni “La Fabbrica di Carta”, importantissima vetrina della editoria locale: per 10 giorni il centro culturale diventa la sede delle manifestazioni letterarie e culturali di tutta la provincia. Nello stesso centro culturale si realizzano, ogni anno, innumerevoli serate a scopo benefico che le varie associazioni possono organizzare grazie alla disponibilità de “La Fabbrica” e ai suoi 650 posti a sedere.
Nei 14 anni di vita del centro culturale si sono succedute diverse amministrazioni comunali e si sono sperimentati metodi diversi di gestione: inizialmente la gestione fu affidata ad un’associazione culturale in collaborazione con l’assessorato alla cultura, ma le difficoltà nella gestione economica convinsero il sindaco Sarazzi, nel 2004, a portare la gestione direttamente in capo alla struttura comunale. Nel 2006 venne stipulata una convenzione triennale con la Regione Piemonte che prevedeva un contributo di 40 mila euro all’anno a condizione che la stagione teatrale fosse realizzata in collaborazione con il Circuito Teatrale del Piemonte. Anche la Provincia del VCO, nello stesso anno, stipulò con il Comune di Villadossola una convenzione triennale che prevedeva un contributo di 20 mila euro l’anno, comprendendo in quel contributo l’affitto dovuto dalla Provincia per l’utilizzo della struttura come location per la rassegna libraria “La Fabbrica di Carta”; si inserì inoltre, tra le clausole, la possibilità di utilizzo della sala teatro per l’organizzazione diretta da parte della Provincia di un massimo di 10 eventi all’anno. Nonostante tutto però, la gestione complessiva della struttura ha continuato a produrre bilanci deficitari, sempre naturalmente ripianati dall’amministrazione comunale con fondi propri.
L’amministrazione attuale, in carica dal 2008, ha continuato nel solco della gestione iniziata dalla precedente amministrazione, cercando ulteriori modi per ridurre il deficit globale della struttura, in cui il peso delle utenze e delle spese generali connesse alle attività incidono in maniera consistente. L’impegno finanziario dell’amministrazione comunale è ragguardevole sia in termini di personale (due posti in organico) sia in termini di gestione complessiva della struttura. L’azione dell’assessore alla cultura, Perugini, ha preservato la qualità degli spettacoli offerti potenziando la ricerca di sponsor privati con l’obiettivo di abbattere lo sbilancio finale.
Le decisioni assunte dalla giunta, inoltre, hanno prodotto apprezzabili risparmi sulle varie voci di spesa. Nel 2009 è stata rinnovata la convenzione con la Provincia a pari condizioni, mentre il rinnovo triennale della convenzione con la regione Piemonte ha portato 10 mila euro in più all’anno. Grazie ad una vincente selezione degli spettacoli teatrali in cartellone si è progressivamente passati dai 300 abbonati del 2007 ai quasi 550 di quest’anno (su 650 posti disponibili).
Negli ultimi due anni, in via sperimentale, sono stati organizzati due pullman navetta, uno da Verbania e uno da Omegna, pagati dal Circuito Teatrale, che hanno portato gli abbonati a teatro e a partire da quest’anno il medesimo servizio verrà reso a pagamento. Infine, anche la politica del prezzo del biglietto/abbonamento ha prodotto maggiori entrate; grazie alla buona gestione e all’elevatissima affluenza (che hanno fatto de “La Fabbrica” il primo teatro in Piemonte tra quelli gestiti attraverso la collaborazione del Circuito Teatrale del Piemonte), siamo giunti quest’anno alla stipula di una convenzione con il Circuito Teatrale decisamente più vantaggiosa, per il Comune, rispetto a quelle stipulate negli anni precedenti. Sono stati fatti recentemente altri tentativi per cercare ulteriori fonti di reddito connesse alle attività del Centro Culturale che potessero contribuire a ridurre il deficit e sono ancora in corso trattative con la Comunità Montana delle Valli dell’Ossola per la stipula di una convenzione. Nonostante tutto questo, la previsione economica per la stagione teatrale appena iniziata vede ancora uno sbilancio che peserà sulle casse comunali. In questa situazione ci troviamo, oltretutto, a dover affrontare i tagli da finanziarie combinate che per Villadossola significano una riduzione delle entrate correnti di circa 500.000 euro annui.
Non è più pensabile dunque che il Centro culturale la Fabbrica, nel suo insieme, continui a pesare sul bilancio comunale in maniera così consistente. La riflessione al nostro interno è in atto e al momento stiamo esplorando le soluzioni più disparate, ma nel frattempo non si può non notare l’incongruenza, oggi resa evidente dalle mutate condizioni economiche dell’intero territorio, di voler dotare a tutti i costi la Provincia di un altro teatro di respiro sovracomunale.
Il centro polifunzionale che la città di Verbania ha in progetto da diversi anni, trasformandosi in realtà, rischia di decretare, suo malgrado, la chiusura de “La Fabbrica”. Già per il futuro prossimo Provincia e Regione faticheranno a confermare le risorse economiche attuali, risorse assolutamente fondamentali per la sopravvivenza della Fabbrica; per questo motivo non possiamo non chiederci cosa succederà quando i teatri saranno due: raddoppieranno gli stanziamenti o divideranno quelli attuali sui due teatri? Oppure sceglieranno di finanziare quello di Verbania perché sarà diventato, a quel punto, il teatro di riferimento Provinciale?
Sappiamo bene che il teatro è seguito da una percentuale di popolazione minoritaria, ragione per la quale c’è anche da chiedersi cosa succederà all’affluenza della Fabbrica nel momento in cui ci sarà sul territorio un altro teatro in grado di offrire spettacoli che, come minimo, saranno di pari livello qualitativo. Nei giorni scorsi l’assessore alla cultura della Comunità Montana delle Valli dell’Ossola, Gagliardini, aveva dichiarato in merito: “Penso che in questi momenti difficili, in cui i tagli ai bilanci degli enti pubblici sono stati fortissimi, bisogna ripensare a quali siano le priorità.
Penso che sarebbe davvero controproducente investire milioni di euro per creare una struttura che sarebbe comunque in perdita e che produrrebbe solo una concorrenza dannosa al teatro di Villadossola. Peraltro mi chiedo: se la situazione fosse invertita, cosa direbbero gli amministratori del lago (ma anche quelli ossolani) se si intendesse spendere milioni di euro per costruire un centro polifunzionale in concorrenza a quello di Verbania? Mi auguro pertanto un ripensamento e l’assegnazione di quei fondi ad altre più utili destinazioni”.
Si potrebbe dire che la difesa de La Fabbrica da parte nostra, come amministratori villadossolesi, è viziata da “interessi di parte”, ma riteniamo utile che ci si domandi, oltre a tutto il resto, se ci sia coerenza nell’utilizzare per due volte fondi europei, a distanza di non molti anni, per costruire strutture in concorrenza tra loro e votate ad elidersi l’una con l’altra.
Riteniamo inoltre che non basteranno le buone intenzioni a trasformare il futuro centro polifunzionale di Verbania in un punto di riferimento per l’organizzazione di eventi a livello interregionale o addirittura internazionale nonché volano per l’economia verbanese. In conclusione: non ci vuole un veggente per intravedere un futuro nel quale la gestione dei due teatri potrà generare gli stessi laceranti scontri che oggi viviamo in merito alla sanità.
Dopodichè cosa ci inventeremo: il centro culturale unico-plurisede? Si parla spesso di un passato nel quale hanno prevalso campanilismo e localismo, di una politica che non ha saputo mettersi in rete ed evitare i doppioni. I
n un momento drammatico come quello che stiamo attraversando dal punto di vista economico, occupazionale e sociale credo che noi, come amministratori e politici del territorio, abbiamo il dovere di trovare il modo di dialogare, al fine di indirizzare al meglio le risorse economiche disponibili.
Lungi da me il pensare che le risorse che Verbania ha ottenuto in quanto Comune Capoluogo debbano essere destinate altrove: mi auguro solamente che si possano trovare, per quei fondi, destinazioni che non vadano a discapito di altre realtà territoriali e che siano più utili per la stessa Città di Verbania . Avere il privilegio di essere il Comune Capoluogo credo voglia dire anche questo. Marzio Bartolucci
Tanta voglia di fare ed un’energia contagiosa: questi i sentimenti che albergavano domenica mattina (23 ottobre) nella palestra dell’Altea Forum per la presentazione del movimento civico “Noi Ci Siamo per Omegna”, a sostegno di Aide Mellano nella corsa prima alle primarie di coalizione e poi, si spera, per Palazzo di Città.
Presenti alcune delle persone già sicure di far parte della lista dei sedici candidati consiglieri: Mario Cavigioli, Fabio Marzorati, Marco Bussoli, Valeria Knutti, Fabio Barbaglia, Pietro Cavalli, Giuseppe Moio, Maurizio Frisone.
“Gli altri – ha spiegato Mario Cavigioli – li aggiungeremo strada facendo, anche perché non abbiamo nessuna fretta. Cerchiamo gente motivata, che abbia voglia di mettersi in discussione ed al servizio della città”
Lo stesso Cavigioli, presidente di Azzurra Basket VCO e di VCO Sport City, ha fatto da cerimoniere, prendendo per primo la parola: “siamo consapevoli tutti quanti che viviamo un momento oggettivamente difficile, pieno di negatività. Il senso principale che ha spinto me e chi mi accompagna in questa avventura a scendere in campo è legato la fatto che ci sono poche risorse economiche ma anche poche risorse morali. Noi abbiamo la convinzione che una nuova Omegna è possibile: lavoreremo per questo” la sua promessa.
Valeria Knutti, commerciante, ha sottolineato il clima di grande collaborazione che si è instaurato in questo gruppo di lavoro: “fin dai primi incontri – ha detto al microfono- ho percepito l’interesse di tutti per Omegna, per risollevarla e farla rialzare. Io dico che sessant’anni fa stavamo peggio di adesso: ecco perché rimboccandoci tutti le maniche ci sono le possibilità di costruire un progetto di città viva” .
Fabio Marzorati ha sottolineato dal suo punto di vista come “la grande apertura e la disponibilità all’ascolto ed a progettare insieme della candidata sindaco e dei componenti di questo movimento sono gli elementi che mi hanno portato a rendermi disponibile per
questo progetto”.
Come sostenitrice della lista Rosy Tuissi, Presidente del Consiglio di Omegna Centro.” Mi piace questo movimento – ha dichiarato – e mi piace che appoggi Aide Mellano, che ritengo una donna utile per il bene della città”.
In chiusura a prendere la parola è stata proprio la candidata sindaco del Partito Democratico: “ le liste civiche sono la linfa vitale della politica: io posso promettere che farò di tutto per costruire una città migliore per i nostri figli. E dico che il municipio sarà una casa aperta a tutti” Noi ci siamo per Omegna Movimento Civico per Omegna 2012-2017
Il consiglio provinciale aperto di oggi svoltosi a Tecnoparco e convocato sui temi della crisi economica, ha messo di nuovo in rilievo la pochezza della maggioranza presieduta dal Presidente Massimo Nobili.
Infatti, i lavori a porte aperte convocati con amministratori locali, forze economiche, sociali e sindacali si sono potuti svolgere solo grazie al senso di responsabilità dei consiglieri del PD che hanno garantito il numero legale, visto le assenze nei banchi del centro destra.
Un senso di responsabilità quello del PD nell’aver voluto garantire il numero legale, volto a poter permettere una discussione e un confronto con il territorio su questi temi, con il dibattito prima e poi la votazione finale.
Dispiace davvero evidenziare come su un tema così importante e dirimente, come quello della crisi economica, la maggioranza di centro destra non abbia avuto la capacità di essere presente, evidenziando una mancanza di senso di responsabilità e di rispetto verso gli amministratori locali, le forze economiche, sociali e sindacali presenti.
Non a caso gli interventi del capogruppo Giuseppe Grieco, del consigliere regionale Aldo Reschigna e del consigliere Paolo Ravioli sono stati quelli che hanno portato più idee e contributi, a partire dalla proposta di istituire un fondo di garanzia per aiutare le piccole e medie imprese che si trovano in difficoltà, e dalla preoccupazione che il riconoscimento dello stato di crisi della nostra zona rischi di essere poco più che una formalità, visto la probabile esiguità dei fondi ad essa collegati.
Una brutta pagina per il centro destra locale.
Lunedì 24 ottobre alle ore 21 presso il Foro Boario di Crodo si terrà un incontro pubblico sul tema delle Unioni dei Comuni e la riforma degli enti locali che tante polemiche sta susictando nella discussuione amministrativa e politica.
Organizzato dall’Unione dei comuni ANDIFOR (Valli Antigorio, Diverrio e Formazza) per discuterne con i cittadini e gli amministratori saranno Aldo Reschigna, capogruppo PD in regione Piemonte, il senatore del PDL Valter Zanetta ed Enrico Borghi vice presidente nazionale Anci.