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Giustizia: Presidio del PD al tribunale di Verbania martedì 5 aprile dalle ore 17.00

Il Partito Democratico sta attuando una grande mobilitazione nazionale sul tema della giustizia e del processo breve.
Nei prossimi giorni centinaia saranno le iniziative in tutto il paese contro questa norma parlamentare che permetterebbe di ridurre i tempi di prescrizione per evitare al Premier Berlusconi i processi,  a partire da quello Milss attualmente in atto.
Con questa norma per salvarne UNO verranno cancellati migliaia di processi e le vittime di questi processi non riceveranno giustizia. Grazie alla Lega di Bossi che appoggia questa porcata.

Il presidio si svolgerà martedì 5 aprile dalle 17.00 alle ore 19.00 ed aperto a tutte le forze politiche, sociali e sindacali.
Tutti i cittadini che hanno a cuore le regole e le leggi devono partecipare.
Vi aspettiamo,
Antonella Trapani
segretario provinciale

 

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Salvaguardare la direzione enel green power.

Qui di seguito pubblichiamo l’interrogazione parlamentare presentata dal vice segretario nazionale del Partito Democratico on. Enrico Letta sulla questione Enel Green Power Domodossola, ed una dichiarazione di Enrico Borghi in merito.
Il vicepresidente Anci e presidente Uncem Enrico Borghi interviene, all’indomani della denuncia avanzata dai sindacati dell’annunciata volontà di Enel Green Power di chiudere la direzione dell’Unità Territoriale di Business di Domodossola e trasferirla a Torino nell’ambito della riorganizzazione aziendale.
“Ancora una volta si tenta di effettuare uno scippo ai danni dei territori montani che producono la ricchezza energetica sostenibile del paese -commenta Enrico Borghi- realizzando un’operazione che sgancia l’azienda dal suo territorio di riferimento e configura un futuro si sostanziale colonizzazione. Nel territorio del Verbano Cusio Ossola Enel Green Power produce energia idroelettrica come in tutta la Lombardia,e quasi il doppio di quella prodotta in tutto il Veneto.
Per di più, gli enti territoriali stanno realizzando importanti investimenti nel campo delle energie rinnovabili che vedono proprio Enel Green Power coinvolto, come nel caso del più grande parco fotovoltaico provinciale realizzato dal Parco Tecnologico del Lago Maggiore a Verbania con una potenza installata di 904 KW e un investimento di circa 3 milioni di euro. In risposta a ciò, si immagina di spostare la direzione dal naturale distretto dell’energia piemontese al capoluogo di regione. Una soluzione in controtendenza, che va assolutamente evitata”.

INTERROGAZIONE

–    Al Ministro dell’Economia
–    Al Ministro dello Sviluppo Economico

PREMESSO CHE

*) a seguito della costituzione della società “Enel Green Power” numerosi assets produttivi originariamente presenti all’interno di Enel Produzione sono confluiti all’interno della nuova realtà aziendale, per la quale si è proceduto anche ad un collocamento azionario presso la Borsa Valori di Milano
*) in funzione di ciò la società medesima sta approntando i primi interventi organizzativi necessari ad assicurare continuità operativa e a porre le basi per i programmi di sviluppo, centrati da un lato su una logica di razionalizzazione e integrazione delle strutture e dall’altro sulla “catena del valore” del business in maniera tale da favorire la realizzazione di importanti piani di sviluppo della capacità produttiva in Italia e all’estero
*) sulla scorta di ciò è intenzione della società modificare l’attuale articolazione territoriale nazionale centrata su tre Unità Territoriali di Business (Bergamo, Domodossola e Napoli) mediante la creazione di sei Unità Territoriali (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna-Toscana-Marche, Lazio-Abruzzo, Centro Sud)
*) nella determinazione delle future sedi delle Unità Territoriali la società sta procedendo alla conferma per quanto attiene alle sedi di Bergamo e di Napoli, alla individuazione delle sedi di Feltre per il Veneto, di Parma per il comparto Emilia Toscana Marche, di Roma Acquoria per quanto attiene al Lazio Abruzzo, mentre per quanto riguarda il Piemonte prevede lo spostamento della sede dall’attuale collocazione di Domodossola a Torino
*) non si comprendono le ragioni dello spostamento della direzione dal luogo principale di business aziendale, se si considera che a fronte di una potenza installata nella Regione Piemonte di 492 MW e una producibilità annua di 1.900 Gwh, il distretto di Domodossola, ovvero l’area territoriale compresa nella Provincia VCO, contribuisce con una potenza installata di 250 MW ed una producibilità di circa 900 Gwh, ovvero il 50% del valore complessivo della produzione Enel Green Power in Piemonte. In valore assoluto la potenza installata di EGP in tale area, è pari quasi a quella della Regione Lombardia (264 MW) e addirittura di gran lunga superiore a quella della Regione Veneto (145 MW).
*) le motivazioni di uno spostamento della sede dell’Unità Territoriale dalla provincia del Verbano Cusio Ossola sono ulteriormente incomprensibili alla luce delle scelte compiute dalla Regione Piemonte e dagli enti territoriali, che hanno configurato il territorio montano del VCO come il “distretto dell’energia” e Polo dell’Innovazione per le energie rinnovabili piemontese, sul quale si stanno realizzando importanti interventi di pianificazione e sviluppo nel settore delle rinnovabili e di investimenti nel business del settore che coinvolgono la stessa Enel Green Power (come ad esempio la realizzazione a cura del Parco Tecnologico del Lago Maggiore del più importante parco fotovoltaico provinciale che avrà una potenza installata di 904 KW su una superficie di circa 10.000 mq, per un valore di circa 3 milioni di € investimenti)
*) uno spostamento di tale sede determinerebbe una regressione sotto il profilo della capacità di governo aziendale e un impoverimento del know how aziendale e territoriale, circostanza che induce a riflettere con grande attenzione in vista delle future scadenze delle concessioni idroelettriche e della necessità della società di attrezzarsi al fine della partecipazione alle future gare;
Tutto ciò premesso, lo scrivente interroga le S.V.per sapere
–    quali iniziative intendano adottare per evitare lo spostamento della sede dell’Unità Territoriale del Piemonte della società “Enel Green Power spa” dalla attuale sede di Domodossola

Roma, 1 aprile 2011

On. Enrico Letta

Massimo Nobili al Coq. Scelta poco opportuna

Abbiamo letto con un po’ di stupore la notizia del rinnovo del consiglio d’amministrazione votato dall’assemblea dei soci del Centro Ortopedico di Quadrante presso l’ospedale di Omegna. Quattro i nuovi consiglieri.
Sono stati nominati nel cda per le loro funzioni il presidente Asl e il direttore sanitario (Corrado Cattrini e Renzo Sandrini) mentre ci ha stupiti la nomina del Presidente della provincia del VCO Massimo Nobili.
Massimo Nobili è un semplice impiegato Asl, come altri, in aspettativa ed appare a noi quanto meno singolare che un dipendente Asl sia nominato in un consiglio d’amministrazione di una società al 51% di proprietà dell’Asl stessa: insomma una scelta quanto meno poco opportuna se non al limite, addirittura, dell’incompatibilità.
Tra l’altro ha più volte affermato che la sanità non è una “competenza provinciale”. A maggior ragione appare singolare questa scelta.Ce ne chiediamo il perché?
PD Ufficio stampa


La passione civile di “Pasqualino” Maulini: a vent’anni dalla scomparsa

L’8 marzo di vent’anni fa, a Omegna, si spegneva Pasquale Maulini, uno dei protagonisti più importanti delle vicende politiche e culturali del capoluogo cusiano.

Maulini (a destra) con Jean-Paul Sartre

Del “Pasqualino”, com’è ancora oggi chiamato con affetto dagli omegnesi, ho molti ricordi per aver condiviso con lui la comune passione politica negli anni settanta e ottanta.
La sua biografia è lo specchio di una vita pubblica molto intensa. Dall’età di 14 anni, e per vent’anni, operaio al laminatoio della Ferriera Cobianchi, partigiano garibaldino, protagonista nell’immediato dopoguerra della costruzione dei Convitti Scuola della “Rinascita” (prima a Milano e poi a Torino), a 35 anni insegnante elementare, sindaco di Omegna per cinque mandati, deputato al Parlamento per due legislature ( la IV° e la V°), a lungo capogruppo del Pci in Consiglio provinciale a Novara. (segue)

Ci sarebbero molte cose da dire di un uomo che, nel corso della vita, ha maturato un legame formidabile con la città della Nigoglia e mi auguro che non si perda l’occasione per farlo, indagando e studiando la sua figura.
Accanto all’impegno politico, Maulini ha però sempre coltivato il suo amore per la cultura. Animatore e fondatore con Mario Bonfantini, Mario Soldati e Cino Moscatelli del “Premio letterario della resistenza Città di Omegna” fece di questo appuntamento sulle rive del lago d’Orta un momento alto della cultura italiana e internazionale, con la presenza – tra gli altri – di Jean Paul Sartre, Oriana Fallaci, Panagulis,Camilla Cederna. Ha scritto, il “Pasqualino” anche dei libri importanti come Omegna Cara, La ferriera, e Memoria. Gianni Rodari, suo grande amico, curò la presentazione di Omegna Cara. Prendo a prestito le sue parole.
“Maulini ama Omegna. Ama il paesaggio in cui è immersa, il sipario di montagne in cui splende, unico spazio aperto, uno dei più bei laghi italiani. Di gran lunga il più bello, per chi è nato sulle sue rive. Ama la gente di Omegna, la sua schiettezza, la sua concretezza, la sua fantasia. Ama i muri di Omegna, compresi quelli delle fabbriche, che non vede come monumenti del profitto ma come monumenti del lavoro: ciò che resta e dura è sempre ciò che ha fatto il lavoro dell’uomo. Ama la città di ieri e quella di oggi, ha fiducia nella città di domani”. Gianni Rodari sapeva che quest’amore era nutrito da una grande passione civile. Quella passione che “Pasqualino” aveva nel sangue e che oggi è sempre più una merce rara.

Marco Travaglini

Centro destra di lotta e di governo!

Iniziamo a fare fatica a trovare le parole più idonee per descrivere i comportamenti e le uscite del centro destra locale.
Anche oggi – afferma Antonella Trapani, segretario provincviale PD – dobbiamo registrare le prese di distanza pubbliche del presidente Nobili e dell’Assessore Bendotti che si scagliano contro la Regione Piemonte del leghista Cota accusandola di “una riduzione della rappresentatività locale in seno al consiglio di amministrazione dell’Ente Unico di Gestione. Significa che potrebbe venir meno un filo diretto tra il territorio e l’organismo di ‘governance’ di un patrimonio [..]”. Traducendo dal politichese, significa che l’amministrazione provinciale accusa la Regione di non tenere a debito conto le istanze del territorio. Alla faccia del federalismo e dell’autonomia che dovrebbe essere la bandiera della compagine al governo della Regione!
Da parte nostra, non ci stancheremo mai di denunciare questo comportamento centralista che accomuna la Regione Piemonte al Governo nazionale. I primi mesi della giunta Cota sono stati all’insegna di atti di imperio torinesi, senza minimamente sentire le istanze del territorio che, al massimo, si limitano a prendere in considerazione le richieste di Novara, lasciando inevase quelle del Vco, nonostante ci siano ben tre consiglieri regionali in maggioranza, tra cui il presidente del Consiglio Regionale.
Denunciamo, ancora una volta, la doppia faccia di questo centro destra che da una parte si mostra attento ai territori e promette autonomia, federalismo e soldi a iosa, e dall’altra taglia fondi, toglie rappresentanza e decide con atti centralisti.
Purtroppo, è sempre quest’ultima faccia a prevalere.

PD Ufficio stampa

FEDERALISMO MUNICIPALE. BORGHI (UNCEM): “SERVONO GARANZIE”

“La situazione sul decreto e’ ancora nebbiosa ed e’ necessaria una ulteriore fase di interlocuzione con governo e parlamento”.
Così il presidente dell’UNCEM Enrico Borghi, intervenuto stamane all’ufficio di presidenza Anci, commenta il testo del decreto sul federalismo municipale, condividendo con il presidente Anci Sergio Chiamparino la necessità di intervenire per correggere un sistema che, così com’è, appare inadeguato sotto diversi punti di vista.
“Si e’ compreso – dice Borghi – che la base immobiliare non puo’ essere l’unico pilastro della futura finanza comunale, come da noi richiesto e dimostrato. Restano ancora aspetti non soddisfacenti, e tra tutti la compressione dell’autonomia dei Comuni nella determinazione delle aliquote da un lato e la mancata definizione del fondo perequativo dall’altro. In particolare, su quest’ultimo punto servono garanzie certe e la necessità di precisare le modalità di finanziamento dello stesso, considerato che il fondo è essenziale per quasi tutti i comuni montani”.

Comunicato di Enrico Borghi
Presidente nazionale Uncem