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LETTERA APERTA AL PRESIDENTE ENEL

Caro Presidente,
desidero rinnovarle il ringraziamento per l’invito rivoltomi in occasione della sua visita agli impianti idroelettrici nelle Valli dell’Ossola. Come avevo comunicato nei giorni scorsi, impegni parlamentari concomitanti mi hanno impedito di essere presente. Ho particolarmente apprezzato le sue affermazioni a margine degli incontri con i dipendenti Enel delle centrali, nelle quali ha evidenziato l’importante valore che il Piemonte ha nella produzione di energia elettrica, nonché l’attenzione di Enel per l’ambiente e le comunità locali.
Come amministratore di un territorio montano, deputato e presidente dell’intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna, posso confermarle ancora una volta la disponibilità delle zone montane ad aprire un nuovo e positivo dialogo con Enel e gli altri operatori del settore dell’energia e delle rinnovabili, non sempre in passato esercitato con efficacia.
In tutti questi anni, abbiamo sempre avuto modo di ribadire l’importanza dell’acqua per il territorio.
Sempre l’abbiamo definita “bene collettivo” capace di molteplici utilizzi vitali per la collettività, ma anche, unita alla forza di gravità, di effetti problematici per l’ambiente e gli ecosistemi.
Da un secolo, l’energia idroelettrica vuol dire posti di lavoro, importanti opere che si inseriscono nel paesaggio alpino, sviluppo economico e certamente riduzione delle emissioni legate all’utilizzo di combustibili fossili. Tutti pilastri della green economy nella quale fermamente crediamo -e sulla quale stiamo per far partire alla Camera una specifica indagine conoscitiva- asse portante di una nuova, positiva, ecosostenibile crescita del nostro Paese.
Ancora negli ultimi tre decenni, le imprese del settore hanno investito risorse e realizzato importanti progetti. Gli enti locali hanno maturato una nuova consapevolezza del valore dei beni ambientali che insistono sul loro territorio. Per questo, anche oggi ribadisco come siano possibili ulteriori investimenti a vantaggio della collettività e del territorio.
Proprio sull’idroelettrico, è sicuramente importante avviare insieme una mappatura complessiva della risorsa acqua e dei “salti” ancora utilizzabili sul territorio. Questa, come indicano gli amministratori locali, deve essere fatta per ogni vallata alpina e appenninica, per ciascuna asta fluviale.
Come lei ha detto in Ossola, non è più possibile costruire i grandi invasi –per i quali si pone il grande tema dello svasamento e della manutenzione- ma ritengo sia utile puntare su impianti piccoli, sul micro-hydro, anche coinvolgendo operatori locali del settore. I Comuni devono poter governare questo processo, instradando meccanismi virtuosi di valorizzazione dei beni ambientali secondo modelli che ci vengono ad esempio dagli Usa, dove sta maturando una politica efficace di compensazione per i servizi ecosistemici che le aree rurali e montane generano.
Un’opportunità per riequilibrare il rapporto tra montagna produttrice di risorse – come appunto l’energia idroelettrica – e le aree urbane che maggiormente le consumano. Una sussidiarietà che è allo stesso tempo orizzontale e verticale, perché capace di coinvolgere i Comuni, piccoli o piccolissimi, le grandi città del fondovalle e della pianura, le imprese stesse, co-protagonisti nello sviluppo sociale ed economico delle Terre Alte.
Sappiamo che non è stato così in passato, ma questa tendenza può essere invertita. Il business delle imprese che operano nella green economy non si deve ridurre a incamerare fatturati in attivo e grandi utili, ma può diventare fattore chiave di crescita, miglioramento della vivibilità del territorio, potenziamento dei servizi ai cittadini e alle imprese locali, accrescimento delle potenzialità del territorio con la sua offerta ambientale, culturale, architettonica, sociale. Ho apprezzato le sue considerazioni fatte ai piedi della Cascata del Toce, in Val Formazza, relative al ruolo turistico delle dighe e degli impianti idroelettrici: deve
essere approfondito e sviluppato.
Mi auguro che gli impegni assunti da Enel sul territorio possano essere sviluppati già nei prossimi mesi, ad esempio istituendo un tavolo permanenti di confronto in Ossola con il gruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna aperto alle realtà associative montane, vocate alla produzione idroelettrica. A livello parlamentare, nel lavoro in Aula e in Commissione, continuerò a spendermi affinché l’idroelettrico e l’utilizzo energetico di altri beni preziosi per le aree montane, come il legno, non siano appannaggio di operatori legati al settore finanziario globale, ma possano generare benefici anche per operatori del territorio, con una suddivisione equa del valore aggiunto derivante dallo sfruttamento del bene comune montano.
Insieme, imprese ed enti locali possono lavorare a un piano sul breve e sul medio periodo per la prevenzione del dissesto idrogeologico e per la manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio.
Il Paese ne ha estremamente bisogno e non sono più sufficienti solo le risorse pubbliche. Questo alla vigilia di un’importante fase per il settore con l’apertura delle gare per il rinnovo delle concessioni delle grandi derivazioni. Il territorio, saprà sicuramente cogliere le opportunità del passaggio storico unendo le forze e le necessità.
Nel ringraziarti per il tuo impegno, ti porgo i più cordiali saluti.

Roma, 5 settembre 2013
On. Enrico Borghi
Presidente Intergruppo Parlamentare “Per lo Sviluppo della Montagna”

Il Pd Verbania verso le primarie

Nella serata di ieri si è svolta un’assemblea degli iscritti per definire in modo compiuto il percorso che il Pd intende svolgere da qui alle primarie di coalizione.
Dall’assemblea è emerso con forza la volontà di elaborare nei prossimi mesi una base programmatica condivisa che dovrà essere sostenuta da tutti i candidati Pd alle primarie e sottoposta a chi vorrà prendere parte assieme a noi alla coalizione che si presenterà alle elezioni.
Durante la serata è emersa la prima candidatura del Partito Democratico, quella di Diego Brignoli, che ha ufficializzato la sua intenzione di candidarsi alle primarie per la definizione del candidato sindaco.
Questo sarà l’impegno che metterà in campo il Partito Democratico nei mesi che verranno: continuare i lavori nei gruppi che stanno generando confronto e proposte, individuare la coalizione in base a idee chiare, arrivare a primarie in un tempo ragionevole per dare alla città il candidato sindaco del centrosinistra che possa rappresentare assieme a tutti una proposta di rinnovamento e rilancio della città di Verbania.

CIRCOLO PD VERBANIA
LA SEGRETERIA CITTADINA
IL SEGRETARIO

Provincia: una maggioranza fuori dalla realtà

Il dibattito a mezzo stampa tra la Lega Nord e il Presidente della Provincia Massimo Nobili è a dir poco inopportuno oltre che fuori tempo.
Sembra di assistere ad una versione moderna e casereccia della fine del Titanic quando l’orchestra continuava a suonare, mentre la nave stava affondando. La differenza è che la nave, ossia la provincia del Vco, sia di fatto già affondata e non solo per responsabilità di altri, ma per l’inadeguatezza del suo capitano e di tutta la sua ciurma, Lega Nord compresa.
Turisti e cittadini hanno visto questa estate lo stato in cui si trovano le strade provinciali, ricoperte di vegetazione e buche; è stato lanciato un allarme che alla prossima nevicata nessun mezzo uscirà per pulirle,  mentreil trasporto scolastico è inadeguato al territorio. Solo per citare alcuni dei problemi a cui l’amministrazione Nobili dovrebbe dedicarsi.
La querelle di questi giorni testimonia, ancora una volta, che il vero impegno dell’amministrazione provinciale non è quello di governare la provincia per il bene dei suoi cittadini, ma per distribuire posti, poltrone e incarichi. E non importa se queste sono a costo zero, come chiede il gruppo della Lega Nord, perché di fronte a tanto immobilismo nessun attuale assessore o presidente dovrebbe percepire indennità.
E’ struggente apprendere come in altre province, indipendentemente dal colore delle loro amministrazioni, si stia lavorando insieme a tutte le istituzioni, alle forze economiche e sociali per individuare un percorso che affronti le quotidiane difficoltà e individui una nuova dimensione verso cui andare, mentre nel Verbano Cusio Ossola il centro del dibattito sia l’assegnazione di un assessorato.

MANUTENZIONE STRADE: NEL VCO UN QUARTO DEI FONDI STATALI ASSEGNATI AL PIEMONTE

Al territorio del Verbano Cusio Ossola è stato assegnato un quarto dei fondi complessivamente attribuiti all’intera Regione Piemonte per opere di manutenzione straordinaria di strade statali stanziate nell’ambito del cosiddetto “decreto del fare”, convertito definitivamente in legge in Parlamento prima della pausa estiva.
Ne dà notizia il deputato democratico Enrico Borghi, capogruppo Pd in commissione ambiente, lavori pubblici e territorio della Camera dei Deputati.
I fondi stanziati nel decreto per opere di manutenzione straordinaria di viadotti, strade e gallerie ammontano sul piano nazionale a 300 milioni, e di tale somma un primo stralcio pari a € 9.580.500 è già stata stanziata a favore del Compartimento Piemontese di ANAS S.p.A che sta provvedendo a mettere a gara le opere. Due di queste interesseranno direttamente da vicino il territorio del VCO.
Verranno infatti messi in appalto opere di trattamento preventivo delle superfici delle opere d’arte in cemento armato della Strada Statale 33 del Sempione e della Strada Statale 34 del Lago Maggiore per complessivi € 1.895.000, e i lavori di consolidamento delle spalle e risanamento dei calcestruzzi ammalorati del Ponte Loana in Comune di Malesco, in Valle Vigezzo, per € 402.500.
Complessivamente, quindi, arrivano nel VCO il 24% degli importi stanziati dal governo Letta nella manovra d’estate a favore della manutenzione stradale.
A questi interventi, che saranno appaltati da Anas nel prossimi giorni, si aggiungono complessivamente i lavori attualmente in corso e che sono stati oggetto di una riunione martedi 28 agosto a Torino fra l’on. Borghi e i vertici aziendali piemontesi di ANAS spa.
Essi sono:
– Lavori di manutenzione straordinaria della S.S. 337 nel tratto compreso tra il km 24+000 ed il km 29+680 per un importo di euro 1.595.000,00
– Lavori di realizzazione di nuove barriere paramassi nel tratto compreso tra il km 39+600 e il km 39+900 della S.S. 659 per un importo di euro 355.000,00
– Lavori di realizzazione di opere di protezione del piano viabile da caduta massi tra le progressive km 5+700 e km 7+200 della S.S. 337 per un importo di euro 600.000,00
– Lavori di prolungamento dell’imbocco sud della galleria di Paglino al km 142+800 della S.S. 33 per un importo di euro 2.100.000,00
– Lavori di completamento (illuminazione, attenuatori d’urto, opere in verde) dello svincolo di Domodossola Sud, località Nosere, al km 122+200 della S.S. 33 per un importo di euro 284.000,00
– Lavori di distese generali in tratti saltuari delle strade statali di competenza del
Compartimento della Viabilità per il Piemonte per un importo di euro 1.000.000,00
– Lavori di adeguamento della sede stradale, delle opere di sostegno, delle protezioni marginali tra i km 29+000 e 30+900 della S.S. 34 per un importo di euro 9.091.000,00
– Lavori di manutenzione straordinaria di distese generali in tratti saltuari lungo le strade statali di competenza del centro manutentorio per un importo di euro 500.000,00
L’importo complessivo dei lavori è, quindi, di euro 15.525.000,00.Sullo sfondo rimangono ancora alcuni nodi aperti per quanto riguarda alcune opere infrastrutturali, sui quali l’onorevole Borghi assumerà una serie di specifiche iniziative.
In particolare:
Galleria Paramassi di Iselle. L’on. Borghi ha verificato che sussiste ancora lo stanziamento di 7,5 milioni di euro per la realizzazione della nuova galleria artificiale paramassi subito dopo il valico di frontiera di Iselle, finalizzata a risolvere strutturalmente il problema della Statale del Sempione che in quel tratto si immette nell’alveo del torrente Diveria con un bypass provvisorio attivo ormai dal 2003. Il cantiere è fermo a seguito in un ricorso da parte dell’azienda appaltatrice, che si è rivolta al Consiglio di Stato avversa ad un provvedimento di revoca contrattuale da parte dell’Anas. Nei prossimi giorni l’on. Borghi attiverà una specifica procedura per richiedere la procedura d’urgenza da parte del Consiglio di Stato al fine di sbloccare la situazione
Galleria Montecrevola. E’ stato perfezionato il progetto per l’adeguamento della galleria tra Crevoladossola e Varzo sulla SS33 agli standard di sicurezza, che ha definito in 22 milioni di € l’importo complessivo delle opere. L’on. Borghi si attiverà nelle prossime settimane, nell’ambito del cosiddetto “Decreto del Fare bis” in fase di definizione, affinchè ci sia uno specifico capitolo di finanziamento per la messa in sicurezza delle galleria dal quale poter attingere i fondi per
quest’opera.
Circonvallazione di Verbania. Si resta in attesa di conoscere l’esito della Conferenza dei Servizi, nonché delle valutazioni che in merito dovranno essere espresse dalla futura Amministrazione Comunale di Verbania Barriere Paramassi Cascata del Toce. Su espressa richiesta del Comune di Formazza, l’on. Borghi
si sta interessando al fine di reperire nelle economie interne alle opere della nuova galleria delle “Casse” i fondi necessari per la realizzazione di nuove barriere paramassi nella zona della Cascata del Toce, al fine di completare la messa in sicurezza della strada che sale verso l’Alta Val Formazza.
Ponte Silogno-Baceno. I lavori -anche a seguito della specifica interrogazione presentata nei mesi scorsi dall’on. Borghi- risultano essere ripresi e in attività, con la prospettiva di una possibile conclusione entro la fine dell’anno.
“Stiamo operando per dare risposte molto concrete al nostro territorio -osserva l’on. Borghi- e sia lo sblocco dei cantieri per quasi 14 milioni di euro che l’arrivo di oltre 2 milioni di risorse fresche per la manutenzione delle statali 33, 34 e 337 confermano questo aspetto con un ruolo significativo del VCO sul piano regionale. Vorrei sottolineare che il governo Letta, per la prima volta dopo
tantissimi anni, ha nuovamente finanziato il capitolo delle manutenzioni, che ha due pregi: attiva immediatamente cantieri con il coinvolgimento di imprese locali e interviene per aumentare la sicurezza dei manufatti, con un occhio a un risparmio in prospettiva. Per quanto attiene invece alle opere infrastrutturali connesse con il decreto del fare, e cioè i 70 milioni di euro che dovranno
essere ripartiti dalla Regione Piemonte e nei quali ho chiesto di trovare adeguate risorse per la messa in sicurezza della SS 33 e per il primo lotto delle nuove gallerie tra Re e Ribellasca, ho già chiesto al Prefetto di indire una specifica riunione tra le parti interessate al fine di definire una corretta programmazione”.

Ecobonus: molti gli incentivi

Cari amici, abbiamo approvato alla Camera il decreto legge 63/2013 (A.C. 1310), volto a favorire la riqualificazione e l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare italiano, secondo quanto prescritto dall’Unione europea e nell’approssimarsi della scadenza degli attuali benefici fiscali in materia.
Il decreto è volto, in primo luogo (articoli da 1 a 13-bis) a recepire la Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell’edilizia, in relazione alla quale è in corso una procedura di infrazione (n. 2012/0368) avviata dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia per il mancato recepimento della direttiva stessa.
Tra le più significative novità introdotte dal decreto – che novella in modo significativo il decreto legislativo n.192 del 2005 in materia di rendimento energetico degli edifici (a sua volta attuativo della precedente direttiva 2002/91/CE) – con riguardo alla prestazione energetica nell’edilizia vi sono:
 la sostituzione dell’attestato di certificazione energetica (ACE) con l’attestato di prestazione energetica (APE), documento che, a differenza di quello previsto nella previgente disciplina, è rilasciato da esperti qualificati e indipendenti che attesta la prestazione energetica di un edificio attraverso l’utilizzo di specifici descrittori e fornisce raccomandazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica (articolo 2, lett. l-bis e articolo 6)
 la previsione di una riforma nella metodologia di calcolo delle prestazioni energetiche negli edifici (articolo 4) le cui modalità di applicazione verranno definite da successivi decreti del Ministero dello Sviluppo Economico;
 la disciplina dei termini per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici ad energia quasi zero, ossia gli edifici ad altissima prestazione energetica, il cui fabbisogno energetico è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta in situ, prevedendo che dal 1° gennaio 2021 tutti gli edifici di nuova costruzione siano edifici ad energia quasi zero (articolo 5), con un anticipo a partire dal 31 dicembre 2018 per alcune tipologie di edifici: nuova costruzione; proprietà di pubbliche amministrazioni; occupati da pubbliche amministrazioni compresi gli edifici scolastici;
 le modifiche alla progettazione delle costruzioni e delle ristrutturazioni degli edifici (articolo 7) tramite l’integrazione del contenuto dei documenti progettuali e la previsione di una valutazione preliminare della possibilità di inserimento di sistemi ad alta efficienza;
 la ridefinizione dell’impianto sanzionatorio in materia di certificazione energetica degli edifici (articolo 12);
 l’introduzione tra i requisiti per la qualifica professionale degli installatori degli impianti a fonti rinnovabili (articolo 17) della prestazione lavorativa svolta alle dirette dipendenze di una impresa abilitata.
Accanto alle norme sulla prestazione energetica nell’edilizia, il decreto-legge reca la proroga delle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica e di ristrutturazione degli edifici.
In particolare, si prevede che la vigente detrazione d’imposta (pari al 55 per cento) per le spese documentate relative ad interventi di riqualificazione energetica di edifici si applichi nella misura del 65 per cento alle spese sostenute dal 6 giugno 2013 (data di entrata in vigore del provvedimento) fino al 31 dicembre 2013; con riferimento agli interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali, la detrazione del 65 per cento si applica alle spese sostenute dall’entrata in vigore del provvedimento sino al 30 giugno 2014.
Nel corso dell’esame al Senato sono state eliminate le norme volte ad escludere gli interventi di sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza ed impianti geotermici a bassa entalpia nonché quelli di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.
Sono altresì prorogati dal 30 giugno 2013 al 31 dicembre 2013 il termine di scadenza dell’innalzamento della percentuale di detrazione IRPEF dal 36 al 50 per cento e il limite dell’ammontare complessivo da 48.000 a 96.000 euro in relazione alle spese di ristrutturazione edilizia. Si introduce poi una detrazione del 50 per cento per le ulteriori spese sostenute dal 6 giugno 2013 (data di entrata in vigore del decreto-legge) per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, (per i forni la classe A), finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione, per un importo massimo complessivo non superiore a 10.000 euro, da ripartire in dieci quote annuali.
Tra le principali modifiche approvate in sede referente alla Camera si segnala l’estensione delle detrazioni fiscali nella misura del 65 per cento agli interventi di prevenzione sismica nelle aree a più alto rischio sismico.
Si prevede, inoltre, che l’ENEA effettui il monitoraggio e la valutazione del risparmio energetico conseguito a seguito della realizzazione degli interventi di riqualificazione energetica di edifici e degli interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali.
L’ENEA trasmette quindi una relazione sui risultati degli interventi al Ministero dello sviluppo economico, al Ministero dell’economia e delle finanze e alle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano.
Si dispone quindi che il Ministero dell’economia e delle finanze promuove con l’Associazione bancaria italiana (ABI) una verifica sulle condizioni per offrire credito agevolato ai soggetti che intendono avvalersi delle detrazioni previste dal presente decreto-legge per gli interventi di efficienza energetica e di ristrutturazione edilizia.
Nel corso nell’esame in sede referente è stato altresì precisato che nel novero degli interventi per il miglioramento e la messa in sicurezza degli edifici esistenti è compresa l’installazione di impianti di depurazione delle acque da contaminazione di arsenico (anche di tipo domestico, produttivo ed agricolo) nei comuni dove è stato rilevato il superamento del limite massimo di tolleranza (stabilito dall’OMS o da norme vigenti) ovvero dove i sindaci o le autorità locali sono stati costretti ad adottare misure di precauzione o di divieto all’uso di acqua per i diversi impieghi.
Viene infine incrementata la dotazione del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione ai fini del rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, nonché l’autorizzazione di spesa prevista dall’articolo 5 della legge n. 7 del 2009, di ratifica ed esecuzione del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica italiana e la Grande Giamahiria araba libica popolare socialista, fatto a Bengasi il 30 agosto 2008 a reintegro di precedenti riduzioni.
Per quanto riguarda la copertura degli oneri finanziari recati dal decreto-legge, sono in primo luogo modificati alcuni regimi IVA agevolati: ai sensi dell’articolo 19, che reca modifiche all’articolo 74, primo comma, lettera c), del D.P.R. n. 633 del 1972, concernente il regime speciale IVA per le pubblicazioni editoriali, dal 1° gennaio 2014 viene eliminata l’applicazione di aliquote IVA agevolate per gli allegati e i supporti integrativi a quotidiani e prodotti editoriali.
Per effetto delle modifiche apportate in sede referente alla Camera, restano salvi dall’aumento dell’IVA i supporti allegati ai libri scolastici e universitari. Inoltre, non si considerano supporti integrativi quelli che, integrando il contenuto dei libri, sono ad esso funzionalmente connessi. L’articolo 20 assoggetta inoltre all’aliquota IVA del 10 per cento, a decorrere dal 1° gennaio 2014, la somministrazione di alimenti e bevande effettuate mediante distributori automatici.
Tra le misure finalizzate alla copertura degli oneri, si segnala la riduzione della quota di pertinenza statale dell’otto per mille IRPEF. Il testo completo del decreto è scaricabile al seguente indirizzo: http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2013;63 Spero con ciò di avervi fornito notizie che possano esserVi di una qualche utilità. Cordiali saluti.
On. Enrico Borghi

LETTERA APERTA SUL RIFORMISMO NEL VCO

Troppo spesso il fossato tra il significato che attribuiamo alle parole e il comportamento delle nostre azioni si allarga. E’ questa la riflessione che mi viene da fare, se attraverso due vicende che stanno interessando la nostra provincia in due settori cruciali (rifiuti e servizi sociali), e nella quale misuro sul campo la distanza tra la proclamazione predicatoria riformista e prassi concreta conservatrice.
I fatti, per entrambe le circostanze, sono noti e non li riassumo, se non con una frase: nella cornice di un mondo che sta cambiando, se vogliamo assicurare ai nostri cittadini e alle nuove generazioni opportunità e diritti dobbiamo cambiare strumenti, modalità, mentalità.
E invece, cosa accade? Che se poni in campo una proposta di riorganizzazione del settore rifiuti, per cercare di anticipare le migliori esperienze europee e collocare in questo contesto il futuro della municipalizzata di tutti e 77 comuni del VCO, vieni subito etichettato in varia maniera come nemico di questo o di quello o addirittura ansioso di lasciare sulla strada decine di padri di famiglia.
E se addirittura osi mettere in discussione i santuari della spesa pubblica del sociale, sostenendo che occorre trovare una nuova modalità in grado di assicurare l’erogazione dei servizi socio assistenziali dentro una logica di riorganizzazione della spesa e di invarianza della pressione fiscale e tributaria (perché non si può continuare nella logica “tax and spend”), apriti cielo!
Naturalmente, non bisogna spaventarsi, perché chi ispira queste polemiche sono coloro i quali da un sistema bloccato ne hanno tratto giovamento e rendite di posizione.
Ma credo che occorra andare a fondo rispetto a questi temi, perché altrimenti un territorio come il VCO, se si rinserrerà nella logica degli orti conchiusi da gestire in maniera conservatrice e burocratica da parte di un potere che attraversa i partiti solo per trarre linfa per la propria autoperpetuazione, rischia di imboccare una china irrimediabile.
Credo ci sia bisogno di altro, per il nostro territorio. Credo che dentro la necessaria ed indispensabile riscrittura della riorganizzazione del sistema dei poteri locali (Comuni, Provincia, Comunità Montane, Unioni, Consorzi e via discorrendo) ci sia la necessità che ciascuno si metta in gioco con determinazione e senza paura, senza pensare che il cambiamento deve interessare solo gli altri e mai se stesso.
Anche se questo significa rischiare di perdere qualche posizione di rendita!
Credo che questo debba fare la politica, in questi tempi complessi, per risalire la china della credibilità e del consenso.
Credo in una mentalità riformista che punta a selezionare gli obiettivi, e ad agire con concretezza per puntare alla modernizzazione del nostro Paese, per evitare di essere impaludati in corporativismi, burocratismi e opacità che si scaricano sui cittadini in termini di inefficienze e di costi.
Non sarà spaventandosi del mattino che si potrà impedire la nascita di un nuovo giorno.
Sta a noi capire se nel nuovo giorno quel fossato tra le nostre declamazioni (“siamo tutti riformisti”, “dobbiamo cambiare”) e le nostre azioni verrà colmato, o se invece a noi spetterà la triste immagine dei sepolcri imbiancati di evangelica memoria.
Con l’astuzia e l’arroganza del “tirare a campare” si salvano –forse- traiettorie individuali, ma non una comunità.
E quando ci rifiutiamo –per indolenza o incapacità- di rimettere in discussione noi stessi, abbiamo già imboccato la strada del declino e della scomparsa.
Per evitare di vivere in futuro dei rimpianti per la scomparsa del nostro territorio, penso sia bene che ci attiviamo per riformarlo sul serio finchè ne abbiamo il tempo e gli strumenti.
On. Enrico Borghi