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Unioni di comuni: altre considerazioni

Rispetto alla nota vicenda relativa all’unione dei comuni in Antigorio-Divedro-Formazza riteniamo indispensabile fare alcune considerazioni.
Per prima crediamo sia giusto dare un riconoscimento al consigliere Dino che, unico nella maggioranza, ha deciso di non votare la delibera, ritenendo scorretto che un provvedimento così importante non fosse stato preventivamente discusso. Il secondo ragionamento riguarda il resto dei consiglieri di maggioranza che sono stati istruiti per ben tre minuti prima dell’inizio della seduta dal sempre solerte assessore Bravi. I consiglieri in questi tre minuti si sono resi conto di avere votato un provvedimento che, se verrà portato effettivamente in essere, porterà il comune di Crevoladossola a delegare la gestione di importanti servizi ad un nuovo ente con sede a Crodo?  Fra questi servizi ricordiamo: Trasporto scolastico; Anagrafe; sgombero neve; servizi cimiteriali, polizia municipale e molto altro.A giustificazione la solita questione della gestione dei soldi del Cairasca per cui sarebbe bastato un semplice accordo di programma, ma anche la paradossale affermazione del Sindaco secondo cui la realtà di Crevoladossola ha molti più legami con la valle che non con Domodossola.
Proprio rispetto a questo crediamo sia da fare un inciso. Alcuni anni fa il comune di Crevoladossola era rappresentato nella comunità montana dall’assessore Bendotti; in quel periodo il Sindaco Della Pozza criticò pesantemente l’operato dell’ente e dell’assessore, affermando che in quel ambito era sottovalutato il ruolo di Crevoladossola; si arrivò a minacciare la presentazione di una mozione per tornare nella comunità montana Ossola con Domodossola perché quello era il suo “ambito naturale”. La polemica come per miracolo rientrò quando l’assessore Bendotti fu sfiduciato dalla sua maggioranza e il suo posto fu preso proprio dal Sindaco. La conclusione è quindi che la collocazione "naturale" di Crevoladossola nell’ambito dei servizi secondo il sindaco dipende in buona sostanza da chi fa l’assessore.
Come finirà la questione?? Forse in un bolla di sapone e spesi i soldi del Cairasca o ottenuta qualche contropartita si tornerà a ragionare. Forse ci sarà veramente un unico responsabile del servizio smaltimento neve che gestirà lo sgombero da Caddo fino a Riale, speriamo dunque di avere la possibilità di ragionare in tempi e modi più seri.
Circolo PD Crevoladossola

Unione dei comuni: Una scelta azzardata dalle conseguenze incerte.

image Come noto, di fronte  al contenzioso fra Governo e Regione rispetto al ruolo e al numero delle Comunità Montane, gli otto comuni della comunità Antigorio- Divedro- Formazza pensano di superare il problema della ridefinizione della perimetrazione creando un unione di Comuni.
Riguardo alla gestione della procedura da parte del Sindaco di Crevoladossola è doveroso rimarcare che questa approvazione estiva assume i connotati di un vero e proprio blitz istituzionale. Ci domandiamo in quali altri comuni una procedura di unificazione di comuni sia stata trattata con tanta leggerezza e superficialità. Al di la degli obbiettivi ufficiali dichiarati da Della Pozza riguardo una gestione in proprio dei fondi delle centraline, su cui comunque ci sarebbe molto da discutere e che non può essere il solo e unico obbiettivo di un nuovo ente, c’ è un dato inoppugnabile e di fondamentale importanza: si elimina una realtà montana in una delle poche aree montane.
Per gestire i Soldi del Cairasca erano possibili altre soluzioni:
Il Sindaco Della Pozza ha esplicitamente affermato che lo scopo primario è quello di non dividere con altri i proventi della pratica del Rio Cairasca bisogna sapere che per garantirsi questa possibilità sarebbe bastato che gli otto comuni fossero stati in grado di decidere in tempo utile un piano economico e di deliberarlo, questo sarebbe stato un atto vincolante, ma non c’è stata questa capacità si è perso tempo, quindi ora si cerca di mettere riparo ad una negligenza facendo un operazione azzardata e rischiosa, da cui nemmeno tutti i Sindaci sono convinti fino in fondo. Atto che peraltro ancora oggi potrebbe essere ssunto.Accorpare i servizi è possibile fra comuni omogenei:
Lo statuto del nuovo ente verrà discusso solo nel 2009 e solo in quella occasione verranno attribuiti all’ente i servizi da gestire in maniera associata, questo sarà sicuramente motivo di difficoltà e di contenzioso in quanto i servizi sono organizzato in maniere disomogenea nei vari comuni; la bozza prevenuta in comune recita comunque (art 2. Finalità) “è compito dell’unione promuovere la progressiva integrazione fra i Comuni che la costituiscono”. In sintesi il rischio è per i comuni più grandi come Crevoladossola avrà in carico i maggiori oneri a scapito di un peggioramento dei servizi; in sintesi Crevoladossola avrà un peggioramento della gestione e si accollerà la maggior parte delle spese.
Nell’articolo 8 della bozza si parla esplicitamente di mettere in comune servizi come il trasporto scolastico; i servizi cimiteriali; i servizi sociali; l’ufficio tecnico; lo sgombero neve; la polizia municipale e l’anagrafe (come e dove non è dato saperlo). Diventerà quindi difficile per il Sindaco Della Pozza inventarsi qualcosa per spiegare che per Crevoladossola è più conveniente gestire questi servizi assieme a questi comuni piuttosto che con Domodossola o quale sarebbe l’utilità di uscire dal Consorzio dei servizi sociali dell’Ossola?
Si crea un nuovo ente e nuovi incarichi:
La bozza di statuto prevenuta prevede che (contrariamente a quanto affermato dal sindaco ci sarà comunque una struttura di amministratori che dovrà essere retribuita con fondi propri dei comuni (viso che dopo i primi tre anni la Regione cesserà l’erogazione degli incentivi). Come si può pensare di aderire a scatola chiusa ad un ente che non ha ancora fissato nel dettaglio le sue finalità istituzionali ma solo il fatto che si manterranno le poltrone esistenti, infatti l’unica cosa chiara della bozza è che ci sarà un presidente dell’ente e una giunta formata dagli altri sindaci.
Che fine ha fatto la protesta contro l’abolizione delle comunità montane?
Un ultimo aspetto della vicenda non è ancora stato affrontato e riguarda il fatto che molti dei protagonisti di questa operazione erano fra i più strenui oppositori dell’ipotesi posta in campo dal governo Prodi sulla semplice riduzione del numero delle comunità montane; vi ricorderete che lo scorso anno contro l’ipotesi del ministro Lanzillotta ci fu una generale levata di scudi e molti amministratori ossolani protestarono contro il governo e organizzarono anche dei pullman coinvolgendo la cittadinanza nella protesta.
La prima considerazione riguarda il già citato  “assordante silenzio” dei politici locali di centro destra che si sono inalberati contro il progetto di riorganizzazione del centro sinistra ma non fiatano quando il ministro Tremonti afferma che le comunità montane vanno abolite in toto.
La seconda riguarda il fatto che molti dei politici che difendevano a spada tratta le comunità montane in quanto “strumento per garantire i diritti dei nostri cittadini” ora sono a capo dell’operazione che probabilmente (i risultati finali saranno chiari solo alla fine della vicenda) chiama fuori dal sistema delle comunità montane otto dei comuni montani più importanti della provincia più montana del Piemonte. O forse il centro destra predica bene solo quando è all’opposizione e razzola male quando va al governo?
In sintesi: Se le comunità montane sono veramente uno strumento fondamentale per garantire il mantenimento dei servizi minimi per chi vive in montagna è un errore metterne in discussione il sistema complessivo, anche rispetto a un qualche possibile vantaggio economico. Se in alternativa le comunità montane sono uno strumento che mostra degli oggettivi limiti e andava comunque rivisto nel ruolo, nel territorio e nelle competenze, allora è stato un errore opporsi a spada tratta ad ogni ipotesi di riforma.
Gli amministratori in questione non si possono quindi permettere di sostenere due tesi discordanti a distanza di pochi mesi perché almeno una delle due rappresenta oggettivamente una scelta opportunistica e dovrebbero quanto meno chiedere scusa alle persone che, in buona fede, si sono prestate al gioco partecipando alla manifestazione di Torino con dispendio di tempo e denaro.
In conclusione:
Rispetto ad un atto dalle conseguenze così evidentemente incerte che lascia aperti molti dubbi, che richiederebbero un dibattito approfondito e la consultazione dei cittadini, noi consiglieri comunali scopriamo l’esistenza di questa operazione dalla televisione e in seguito veniamo convocati in un consiglio straordinario il 20 di agosto, senza uno straccio di conferenza preventiva dei capigruppo. E’’ questa la trasparenza? E’ questo il modo di garantire le prerogative del consiglio comunale?
Certamente no, questo è un modo autoritario che è reso possibile dall’atteggiamento passivo di un gruppo di consiglieri di maggioranza che accetta sempre e comunque le scelte del Sindaco e dei suoi più stretti collaboratori senza mai fiatare.
E’ doveroso lavorare affinché tutti si fermino a riflettere sulle conseguenze di un voto frettoloso e chiedere una discussione ampia ed approfondita.
PD Circolo di Crevoladossola

Unione dei Comuni – Valli Antigorio Divedro Formazza: Ossia del mantenimento delle poltrone!

image Nei comuni appartenenti alla Comunità Montana Antigorio Divedro Formazza si sta portando in discussione in questi giorni d’agosto un OdG che delibera l’inizio della procedura per la realizzazione dell’unione dei Comuni. Questo fatto discende dalle note vicende che stanno portando alla ridefinizione delle Comunità Montane.
Infatti, operando questa unione di Comuni si andrebbe a creare un nuovo ente con una nuova struttura e con tanto di presidente ed assessori (magari uno per comune – tanto per non rompere gli equilibri ormai consolidati della Comunità Montana).
I cittadini devono sapere che con questa operazione non si crea un reale accorpamento fra comuni omogenei (come sarebbe logico) ma si tenta solo di salvare le poltrone perse con la riforma delle comunità montane, con l’aggravante che al cittadino costerà di più, infatti la legge prevede che lo stato finanzi questa unione solo per i primi tre anni poi il costo sarebbe in capo ai comuni, o meglio ai cittadini dei comuni.
La Regione Piemonte ha correttamete messo in campo una riforma per garantirne il ruolo, rivedendone i compiti e razionalizzandone il numero (ricordiamolo, per il Vco da dieci a sole tre Comunità Montane); in questo processo è evidente che comunque non tutti i membri dell’attuale giunta della Comunità Montana avrebbero la garanzia del mantenimento del posto, ci si inventa quindi un dubbio processo di unione di comuni al solo fine di fare rientrare dalla finestra quello che esce dalla porta.
Le negatività di questa operazione non si fermano qui e sono di carattere sia amministrativo che politico. (continua)
Un unione di servizi (fatto di per se positivo) è realizzata in modo intelligente se viene realizzata fra comuni omogenei per caratteristiche, urbanizzazione e territorio e proprio in questo senso andava l’accordo fra il sindaco di Domodossola e quello di Villadossola, riguardo il patto di adesione per lo sviluppo dell’asse del Toce, patto che prevede di realizzare una pianificazione strategica comune per lo sviluppo pianificato del territorio (non è un unione di comuni è un operazione più semplice e senza costi); a questo patto Crevoladossola non ha voluto aderire pur essendo evidente che si sarebbero ridotte le spese e migliorati i servizi ai cittadini e che la conurbazione fra i comuni di Crevoladossola e Domodossola è evidente ed è ben più forte di quella fra Domo e Villa.

Quanto meno ora i motivi reali di tale rifiuto sono ben evidenti a tutti, anche perchédiventerà difficile per il Sindaco Della Pozza inventarsi qualcosa per spiegare che per Crevoladossola è più conveniente gestire servizi come l’Ufficio Tecnico o la Polizia Municipale assieme al comune di Formazza o di Trasquera che non con Domodossola.

Ribadiamo che i costi di una Unione di Comuni dopo i primi tre anni sono a carico del comune e vanno reperiti dalle tasse e che i maggiori oneri a scapito di un peggioramento dei servizi li avranno quelli dei comuni maggiori; in sintesi Crevoladossola avrà un peggioramento della gestione e si accollerà la maggior parte delle spese.

La seconda questione riguarda l’aspetto politico; se, nel momento in cui è in atto un contenzioso fra governo e Regione, la Comunità più importante della provincia più montuosa del Piemonte si sfila dal sistema delle comunità montane per realizzare un unione di comuni, crea il presupposto perché venga messo in discussione a livello centrale tutto il ruolo delle comunità montane piemontesi.

Crediamo che se questa intenzione si concretizzasse sarebbe un danno incalcolabile per il comune di Crevoladossola e per tutto il territorio; per tale motivo rivolgiamo un appello ai colleghi consiglieri di maggioranza Crevolesi e a tutti i consigli comunali degli otto comuni interessati affinché si fermino a riflettere sulle conseguenze di un voto frettoloso.

Partito Democratico Crevoladossola

Gruppo consigliare di minoranza Uniti Per Crevoladossol

Incontro pubblico a Malesco. Si discute dell’accesso alla Valle Loana

image Sabato 19 luglio, alle ore 15.00, presso il Municpio a Malesco, si terrà un incontro pubblico per affrontare il problema della messa in sicurezza della strada di accesso alla Valle Loana, organizzato dal Circolo PD della Valle Vigezzo, parteciperanno Albino Barazzetti, capogruppo di minoranza del Comune di Malesco, con la presenza di Marco Travaglini e Aldo Reschigna, consiglieri regionali del Partito Democratico.
Nei giorni scorsi, la Regione Piemonte, ha assegnato 65.000 euro che sono più o meno la metà dell’intero costo del lavoro di messa in sicurezza della strada che rappresenta la più importante via d’accesso al parco nazionale della Val Grande, oltre che, grazie alla sua posizione, nel periodo invernale un luogo privilegiato per lo sci di fondo anche quando questo è precluso a Santa Maria Maggiore.

Dal PD di Vogogna un volantino on line

Il Circolo del PD di Vogogna e Premosello ha prodotto un volantino, in distribuzione ai cittadini in questi giorni, nel quale sottolinea il lavoro svolto dagli esponenti locali del Partito Democratico che operano a livello provinciale e regionale, il cui impegno ha permesso di ottenere ingenti fondi per interventi riqualificativi per quel territorio. Per vedere il volantino cliccate qui.