Si è appreso dagli organi di informazione nazionali che nella prossima manovra finanziaria ci potrebbe essere la totale cancellazione delle Comunità Montane.
La cosa non ci sorprende. All’interno della compagine governativa del centro destra, da molto tempo serpeggia questa volontà supportata da una campagna mediatica di attacco contro gli enti montani, indicati come la causa di tutti i mali del paese.Noi sosteniamo con fermezza che la situazione così com’è oggi sia da cambiare, le Comunità Montane devono diventare veramente, se vogliono ancora avere un ruolo, i luoghi dove si difende il diritto di vivere in montagna. Per farlo occorre che tutti si assumano le proprie responsabilità, uscendo dalla pura logica dell’autodifesa
Le Regione Piemonte sta cercando di affrontare con serietà questo argomento, ma le difficoltà sono molte. l’obbiettivo per alcuni pare essere unicamente rivolto al mantenimento della propria posizione, in barba alle reali esigenze del territorio nel suo complesso. La parola “specificità” è diventata una sorta di “prezzemolo”: buono per ogni cosa. Tutti hanno la propria specificità e quindi non si tocca nulla!! Il VCO è specifico rispetto alla Regione, l’Ossola rispetto alla Provincia, una Comunità Montana lo è nei confronti di un’altra….la casa del sig. Rossi è specifica rispetto a quella del suo vicino. Vi sembra serio?
Ora, come scritto all’inizio, sembra che il governo di centro destra voglia cancellare le Comunità Montane. Riteniamo che questa soluzione sia un errore soprattutto per il nostro territorio. Quando lo scorso anno l’ex ministro Lanzillotta propose una norma che limitava, e di parecchio, il numero delle Comunità Montane, lasciandole comunque in vita, molti dei nostri politici locali di centro-destra si scagliarono con veemenza rispetto questa possibilità e tutti i mass media locali ne diedero ampio spazio.
In un assemblea a Torino, con la presenza del ex Ministro, alcuni rappresentanti di centro destra delle Comunità Montane più importanti del Vco, tennero un atteggiamento a dir poco sconveniente e oltraggioso. Siamo curiosi di sapere se queste stesse persone sono pronte a fare altrettanto ora che la proposta è arrivata dal “loro” governo e come intendono fare i rappresentanti locali al governo nazionale.
Abbiamo il forte timore che si comporteranno come hanno sempre fatto, pronti a votare come gli viene indicato da Roma, salvo poi cavalcare la protesta a livello locale: pronti a scagliare la pietra e a nascondere il braccio.
La diffidenza che proviamo ci viene, purtroppo, dalla valutazione di ciò che è successo e sta succedendo tuttora per la questione dell’acque: sostengono nei luoghi che contano certe posizioni per poi contrastarle in loco.
Abbiamo la sensazione che avranno lo stesso atteggiamento anche per le Comunità Montane!!
Questa è l’Italia, questa è la nostra realtà!
PD Villadossola
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Villa Renzi – Stanze per abitazioni per anziani
La storia
Il complesso di Villa Renzi-Cesconi è stato uno dei pilastri portanti della campagna elettorale dell’attuale maggioranza comunale fin dal 2000. Occorre ricordare che in sede di programma la proposta per il complesso era quello di una Casa di Riposo per anziani finanziato con i soldi delle centraline idroelettriche comunali. (vedi intervista del 2001 a ECORisveglio Ossolano in occasione della stesura del primo bilancio comunale)
Nel corso degli anni il progetto ha subito diverse variazioni; la più importante è stata quella di optare per una struttura diversa dalla classica casa di riposo e decidendo quindi di realizzare una struttura con mono e bilocali da affidare ad anziani autosufficienti integrate da strutture comuni fra cui una mensa (relazione descrittiva allegata alla delibera di giunta 112 del 2002). Il recupero di un fabbricato esistente “D” avrebbe dovuto ospitare dei bilocali per coppie anziane e mentre un nuovo edificio “E” dei monolocali. La struttura della Villa “A” avrebbe dovuto essere utilizzata per realizzare strutture dedicate alla socializzazione fra cui: Biblioteca, Sala d’ascolto e uffici di pubblico interesse.
Il progetto finanziato nell’ambito del DOCUP 2000/2006 al 70% su un impegno previsto di spesa di 4.234.000 € viene approvato dalla giunta nel luglio del 2002 con delibera 112. Nel coso degli anni il fabbricato D è stato stralciato dal progetto e quindi è rimasto solo il fabbricato E suddiviso in monolocali.
l’affidamento era stato inizialmente assegnato ad una ditta con un ribasso del 10,33% (Rep 444 del 14 10 2003). Successivamente il contratto era stato risolto per inadempienza ed affidato ad altra ditta (GM 24 5 2005).Nel giugno 2006 la giunta ha approvato (Delibera 57 – 2006) il certificato di collaudo che si attestava su un impegno di spesa di 2.527.000 €.
Il corpo centrale della Villa (come tutto il resto) resta a tutt’oggi inutilizzato, tranne la parte che è servita per realizzare il famigerato “Show Room Della Pietra”. Nelle intenzioni dell’amministrazione questo show room della pietra doveva "creare quei servizi aggiunti indispensabili per lo sviluppo e mantenimento di mercati" ossia realizzare un ambiente espositivo multimediale a disposizione delle aziende private che vogliono valorizzare i loro prodotti. Ad oggi la struttura aspetta una gestione.
Nel 2007 è stato affidata con bando la gestione della mensa che avrebbe dovuto servire le scuole e gli ospiti della struttura che sarebbe dovuta entrare in servizio nel gennaio 2008. Si è verificato che nel mese di dicembre la ditta entrata in gestione non ha potuto iniziare in quanto la nuova struttura pareva non essere adeguata riguardo alle norme relative alle mense; tanto che la sua entrata in servizio è stata rimandata a settembre 2008.
Sempre nel 2008 si è proceduto ad un pubblico bando per assegnare i monolocali della casa Albergo che sono destinati “agli anziani, singoli, residenti in ambito comunale, da un periodo, continuativo, non inferiore a tre anni, con età minima di anni 66, in condizioni di autosufficienza psico/fisica certificata” (dal bando comunale)
Riflessioni sullo stato attuale
E’ notizia recente che il bando per l’assegnazione delle stanze è andato praticamente deserto, essendoci stata una sola richiesta. Questo risultato impone alcune riflessioni:
– Chiariamo che, pur essendo in minoranza, non abbiamo mai fatto nostra la logica del “tanto peggio tanto meglio” e abbiamo sempre sperato che la struttura, visto che è stata pagata con soldi pubblici, avesse una ricaduta positiva sulla cittadinanza di Crevoladossola. Ricordiamo infatti il nostro contributo positivo al miglioramento del regolamento di accesso alla struttura, che in prima battuta prevedeva un reddito annuo inferiore a 8.000 € riservando la proposta ad una platea ancora più ristretta.
– A questo punto è ragionevole che la questione verrà messa di nuovo in discussione in quanto la struttura difficilmente andrà a regime senza un adeguato numero di persone interessate ad utilizzarla.
– Pare che il problema sia essenzialmente legato alle dimensioni troppo esigue dei locali e da più parti si sente parlare di rifare i lavori per ridisegnare la struttura, a tale proposito non si riesce a capire per quale motivo il progetto originale del 2002 che prevedeva anche alcuni bilocali sia stato modificato.
– Sicuramente un errore grave è stato quello di non realizzare nessuno studio preventivo sulle esigenze della popolazione e si paga una certa dose di presunzione da parte della maggioranza che ha gestito sempre autonomamente la procedura. Citiamo a tale proposito due interviste: Nel 2001 il capogruppo di maggioranza Guerreschi dichiara “personalmente sono rimasto sorpreso da quanto la popolazione anziana senta l’esigenza di una casa di riposo”; mentre nell’aprile del 2007 il Vicesindaco Arch. Iaria dichiarava “ sappiamo perfettamente quale tipo di anziani verranno ospitati in Villa Renzi”.
– Dal Volantino della maggioranza del 2001 notiamo anche come si sia dichiarato che la casa albergo era “uno dei punti più qualificanti del programma “
A questo punto è evidente che occorre che la maggioranza prenda atto che non ha raggiunto gli obbiettivi previsti rispetto ad uno dei punti qualificanti del suo programma elettorale.
Prediamo atto che i diversi cambi d’idea dimostrano approssimazione e mancanza di programmazione, come si può vedere anche dalle vicende dell’ufficio turistico, delle scuole e dello show room della pietra.
La maggioranza si è resa conto che la promessa elettorale della casa di riposo non era gestibile e visto che il bando DOCUP era finalizzato a strutture del tipo socio assistenziali per accedere ai fondi ha scelto una via di mezzo fra edilizia popolare e la casa albergo per anziani che, così come è stata realizzata, ha pochissima utenza sul territorio di Crevoladossola.
Le proposte del Circolo PD di Crevoladossola
Sicuramente le dimensioni degli alloggi non rendono la struttura appetibile e l’attuale mancata esecuzione dei servizi accessori (lavanderia, biblioteca, mensa,…) rende la loro assegnazione ancora più difficile.
La RAA (Residenza assistenziale alberghiera), così come viene definita la struttura nella relazione tecnica del 2002 viene equiparata, per legge, ad un albergo 3 stelle con servizio lavanderia e pulizia camere per il quale non sappiamo come si comporterà in merito l’amministrazione Della Pozza.
Se la struttura ristorante entrerà in funzione a settembre, auspicandoci che questa volta i locali siano a norma con le richieste igienico-sanitarie, resterà il problema dei servizi annessi. Ma se anche queste situazioni avessero una soluzione nel breve periodo riteniamo opportuna la valutazione dei contraccolpi psicologici che comporta per l’anziano l’abbandono della propria casa e cosa rappresenti il vivere in una struttura dove, di fatto, si subisce un inesorabile processo di de-personalizzazione.
Riteniamo che stanze con angolo cottura e servizio, senza una camera da letto, prive di balcone e distribuite su un corridoio anonimo siano lesivi per la psiche dell’anziano.
Consideriamo in conclusione inadeguata la struttura al tipo di utenza prevista dal bando e chiediamo all’amministrazione di modificare radicalmente lo stesso determinando una diversa utenza da individuarsi con sistemi di indagine sociale ed attraverso la consultazione degli enti e delle associazioni che operano in ambito socio-assistenziale. Inoltre il bando dovrà tenere conto di un’espansione territoriale che esca dal singolo comune crevolese per considerare almeno l’Ossola.
Ma se l’amministrazione intende procedere verso la Residenza alberghiera riteniamo obbligatoria la ristrutturazione della divisione interna al fine di ottenere almeno dei bilocali, che consentano di ospitare singoli e coppie anziane. Dove si reperiranno le risorse economiche per modificare una struttura nuova, peraltro già arredata, è responsabilità di questa amministrazione. Ora bisogna chiedersi se vale la pena spendere altro tempo e denaro pubblico o come da noi proposto trovare soluzioni che portino a un utenza diversa o a parametri di assegnazione diversa.
Occorre chiarire e riflettere sul fatto che se si modifica la struttura e si spendono altri soldi e comunque se non si attivano i servizi accessori si configura un complesso edilizio popolare convenzionato che è lontano dagli obbiettivi proposti in campagna elettorale e resterebbe comunque inadeguato.
In conclusione auspichiamo un confronto aperto con tutte le realtà sociali per non Vanificare un intervento così cospicuo dal punto di vista economico che deve essere salvaguardato e ribadiamo la nostra disponibilità a portare un contributo di idee.
Richiamiamo però l’amministrazione di centro destra ad un maggiore senso di responsabilità nel momento in cui “mette le mani nelle tasche dei cittadini” per realizzare opere per le quali, a conclusione dei lavori, non è in grado di produrre un sistema di gestione rendendole di fatto corpi morti sul territorio comunale!
Gruppo consigliare di minoranza Uniti Per Crevoladossola
Circolo Partito Democratico di Crevoladossola
Asse del Fiume Toce: un opportunità per Crevoladossola
È stato siglato recentemente, fra il sindaco di Domodossola Michele Marinello (Lega Nord) e il sindaco di Villadossola Marzio Bartolucci (Partito Democratico), il patto di adesione per lo sviluppo dell’Asse del Toce che prevede di realizzare una pianificazione strategica comune come modello operativo per lo sviluppo pianificato del territorio.
Il circolo del PD di Crevoladossola ritiene questo un fatto assolutamente positivo, che in prospettiva, potrà essere un utile strumento per raggiungere l’obbiettivo di migliorare servizi e qualità della vita per i cittadini ossolani. Tra i punti ritenuti innovativi citiamo la possibilità di gestione associata di servizi e l’individuazione di percorsi comuni nell’attuazione di attività istituzionali in campo economico, culturale e turistico.Questo premesso, essendo evidente che la conurbazione fra i comuni di Crevoladossola e Domodossola è evidente e ben più forte di quella fra Domo e Villa, diventa a nostro avviso assolutamente strategico che Crevoladossola non stia fuori dalla partita ma si giochi un ruolo importante.
A tale riguardo basta pensare alla situazione del rione Oltrebogna (porzione di comune crevolese insediato sulla riva domese del torrente Bogna), all’evidente continuità fra Mocogna e Caddo e all’importante asse viario fra i due comuni.
In questa realtà diventa oggettivamente difficile pensare di non condividere la pianificazione urbana del territorio, di non discutere congiuntamente alcune scelte di previsione del Piano regolatore, di non voler verificare la possibilità di gestire in comunione alcuni uffici, ecc.
Il tutto ovviamente all’unico scopo di ridurre le spese e migliorare la qualità dei servizi offerti.
Ricordiamo che Crevoladossola e Domodossola sono entrambe amministrate dal centro destra e questo fuga ogni dubbio legato ad un eventuale opportunismo politico da parte del circolo del PD Crevolese. Anzi riteniamo che se il sindaco Dalla Pozza sia agevolato dall’uguale colore politico nella ricerca di un accordo con l’amministrazione Marinello. Certo bisogna volerlo!
Chiediamo al Sindaco Dalla Pozza di informare il Consiglio comunale e la cittadinanza sulle motivazioni che hanno indotto la sua maggioranza a non siglare l’accordo di programma. Auspichiamo inoltre che l’amministrazione crevolese lavori per trovare un’intesa con le amministrazioni di Villadossola e Domodossola, affiche si realizzi il coordinamento amministrativo lungo l’asse del Toce, coordinamento in cui Crevoladossola, come terzo comune ossolano, potrà giocarsi un ruolo importante.
Partito Democratico Crevoladossola
Gruppo consigliare di minoranza Uniti Per Crevoladossola
Buona partecipazioni ad Antrona per l’incontro organizzato dal Pd di Valle
Si è svolta martedì presso la Sala Consigliare del Comune di Antrona, un incontro promosso dal Partito Democratico della Valle Antrona sui temi dell’acqua e del riordino delle Comunità Montane.
All’incontro erano presenti il Consigliere Regionale Marco Travaglini, l’Assessore provinciale Gianni Desanti, il Sindaco di Antrona Franco Borsotti e il coordinatore del Pd Valle Antrona Moreno Minacci. Era prevista anche la partecipazione di Enrico Borghi, ma a causa di un incontro con il Ministro Brunetta, non ha potuto essere presente.
In sala erano presenti oltre 40 cittadini di tutti i comuni della Valle Antrona, tra questi il Presidente della Comunità Montana Dario Ricchi, il Sindaco di Montescheno Elio Tori, oltre a altri amministratori locali.
È stata l’occasione di far conoscere ai cittadini e agli amministratori come sta procedendo il disegno di legge regionale sul riordino delle Comunità Montane e soprattutto della delicata questione dell’acqua.
Al termine dell’assemblea, c’è stato l’impegno da parte del coordinatore del Pd, Moreno Minacci, ad organizzare un incontro il prossimo mese completamente dedicato all’accatastamento dei casati rurali.
Siglato in provincia l’accordo di programma fra Domo e Villa
È stato siglato oggi, fra il sindaco di Domodossola Michele Marinello e il sindaco di Villadossola Marzio Bartolucci, il patto di adesione alla pianificazione strategica per lo sviluppo dell’asse del Toce.
Prima della firma, si è tenuta una conferenza stampa presso la Provincia del Vco con la presenza di alcuni dei componenti delle due giunte cittadine oltre che del Presidente Paolo Ravaioli il quale ha sottolineato l’importanza di questo evento già promosso qualche anno fa dall’attuale amministrazione, oltre a ricordare che la Provincia sarà di supporto per ogni tipo di evenienza per il futuro.
"La firma che abbiamo messo in calce a questo accordo di programma è, spero, l’inizio di una nuova fase non solo per i due comuni oggi interessati, ma per l’intero territorio dell’Ossola" ha detto Bartolucci ai giornalisti presenti.
Soddisfazione anche in "casa" domese per l’accordo raggiunto che, ha detto Marinello, "È ancora più importante perché siglato da due amministrazioni di colore diverso".
Ecco di seguito il testo dell’accordo fimato questa mattina.I Comuni di Domodossola, nella figura del Sindaco pro tempore Michele MARINELLO, e di Villadossola, nella figura del Sindaco pro tempore Marzio BARTOLUCCI, primi enti promotori, che intendono perseguire la realizzazione di un Piano Strategico riferito al territorio denominato “Asse del Toce”
DICHIARANO
1) di condividere il metodo della pianificazione strategica come modello operativo per lo sviluppo del territorio, attraverso l’azione delle comunità locali coordinata e promossa dalle Amministrazioni Comunali;
2) di concordare pienamente sulla necessità di dare corso a una pianificazione strategica comune per il futuro dell’Asse del Toce orientata a realizzare un sistema di sviluppo economico e sociale e di governo del territorio compatibile con le risorse e con gli obiettivi locali e finalizzato alla realizzazione di un benessere diffuso e di una qualità della vita elevata; la pianificazione di cui sopra dovrà essere concertata e, possibilmente, estesa a tutti i Comuni del fondovalle compresi tra Crevoladossola e Ornavasso; le stesse valli che si affacciano sull’Asse del Toce potranno essere parte attiva delle programmazioni strategiche.
3) di concordare sulla necessità di costruire dei luoghi di concertazione politica delle scelte nei quali possano essere coinvolti tutti gli interlocutori, necessari e specifici, sui singoli problemi e sui singoli progetti e dove sia possibile definire temi, obiettivi e iniziative generali su cui lavorare con partecipazione attiva e condivisione;
4) di promuovere la valutazione generale delle tendenze socio-economiche e dello stato del territorio da dove iniziare la predisposizione delle scelte di natura strategica per il rilancio dell’Asse del Toce;
5) di concordare sulla necessità di organizzare ed attivare tavoli di lavoro locali e comuni dove ideare, coordinare e valutare progetti coerenti con gli obiettivi di sviluppo concordati;
6) di proseguire la collaborazione avviata nella gestione associata delle case di Riposo;
7) di avviare un confronto finalizzato all’individuazione di eventuali percorsi comuni nell’attuazione di attività istituzionali in campo economico, culturale e turistico;
8) di verificare possibili sinergie per l’erogazione di servizi in forma associata;
Tutto questo dichiarano impegnandosi reciprocamente ad adempiere ai propri comuni e singoli adempimenti per la realizzazione di tutti gli obiettivi concordati e condivisi.
Si discute di riforme (Acqua e Montagna) in Valle Antrona
Si svolgerà martedì 3 giugno alle ore 21.00 presso la sala Consigliare del Comune di Antrona Schieranco, un Incontro pubblico su: "RIFORME E RISORSE DELLA MONTAGNA; la Valle Antrona tra il riordino delle Comunità Montane e la gestione dell’acqua".
Interverranno: Marco Travaglini, consigliere regionale, Gianni Desanti, assessore provinciale, Franco Borsotti, sindaco di Antrona, Moreno Minacci, coordinatore Pd Valle Antrona. Organizza il Circolo PD della Valle Antrona.