Tra i primi provvedimenti assunti dal Governo, l’ennesima “riforma” della scuola pone non pochi dubbi sul futuro dell’istruzione pubblica di ogni ordine e grado, e di conseguenza sul futuro dei nostri figli e dei nostri territori: i tagli al personale docente e non, il tempo pieno a rischio, il ritorno al maestro unico, la chiusura dei plessi scolastici con meno di 50 allievi, con 816 plessi a rischio in tutto il Piemonte.
Sono solo alcuni dei temi che saranno affrontati in una serie di incontri pubblici nei prossimi giorni:
– martedì 21 ottobre, alle ore 21.oo, promosso dal coordinamento genitori e insegnanti di Omegna, assemblea pubblica presso l’ITIC di Omegna in via Colombera
– giovedi’ 23 ottobre 2008, alle ore 21.00, presso la sala polivalente “ex chiesetta” al parco c.r.i. a Mergozzo, promosso dal circolo PD di Mergozzo, un incontro pubblico con Liliana Graziobelli, Assessore all’Istruzione della Provincia del V.C.O. e Gabriella Prandi, Segretaria Provinciale F.L.C. C.G.I.L., modera Lorenzo Maffioli, Coordinatore Circolo PD Mergozzo
– venerdì 24 ottobre, alle ore 21.00 al centro d’incontro a S.Anna a Verbania, promosso dal coordinamento genitori e docenti di Verbania, una assemblea pubblica dal titolo "Questa è la scuola che vuoi?".
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Giovani Democratici contro il disastro Gelmini nella scuola!
A dir poco scandaloso il modo in cui i nostro avversari politici riescano a lavarsi la coscienza di una "riforma" che (come dimostra l’intervento PDL di Cattaneo e Songa) pare non essere condivisa nemmeno dai vertici regionali dei partiti di destra.
Accusano Berlinguer ed il governo Prodi di una riforma preparata da tempo dalla sinistra ed oggi da loro applicata, in modo falso e sfacciato. Senza nessun pudore strumentalizzano il federalismo da essi sbandierato ai quattro venti, affermando che sarà il governo Regionale (di sinistra ed incapace) ad attuare i tagli e la relativa chiusura delle scuole (85 su 172 nella sola nostra provincia); il tutto mentre alcuni ragazzi di Azione Giovani, Lega Nord e di un famigerato quanto inesistente Movimento Studentesco Padano difendono a spada tratta il maestro unico come "strumento di aggregazione sociale in grado di aumentare la coesione tra sistema educativo famigliare e scolastico", "una riforma che darà una svolta di modernità al sistema di educazione del nostro Paese (ndr. invidiato) ormai arretrato rispetto ai Paesi Europei".
È nostro dovere fare in modo che i cittadini sappiano la verità organizzando una conferenza stampa dei Giovani Democratici, che si terrà luendì 20 ottobre alle ore 17 presso la Sede Provinciale del Partito Democratico a Verbania.
Pronunceremo il nostro "No" a questo tentativo di distruggere la scuola e l’università pubblica, il 25 ottobre a Roma alla manifestazione Salva L’Italia (siete tutti invitati a partecipare gratuitamente contattando il numero 0323 401272), il 30 ottobre manifestando con noi nelle piazze di tutta Italia (anche a Domodossola e Verbania), insieme ai comitati genitori insegnanti nati spontaneamente in questi giorni anche nella nostra provincia.
Crediamo in una scuola in cui si investa sul futuro dei cittadini, non ad un sistema di istruzione come sola voce di bilancio del nostro Paese!
Non possiamo stare a guardare mentre distruggono il nostro futuro!
http://www.netwelink.it/vcosat/index.php?option=com_content&task=view&id=3847&Itemid=35
telegiornale VCOSat VideoNovara, 15 ottobre 2008
http://www.vcoazzurranews.info/index.php?option=com_content&task=view&id=968&Itemid=212
Ordine del giorno del PD sui tagli alla Scuola
Pubblichiamo l’ordine del giorno che il Partito Democratico del VCO sta presentando in molti consigli comunali della nostra provincia per dire no ad una riforma della scuola che non sia condivisa,ma imposta senza nessuna discussione, e soprattutto per dire no ai tagli indiscrimanati alle scuole di montagna.
L’ordine del giorno è già stato presentato in consiglio provinciale, al comune di Verbania, di Domodossola, di Villadossola, ad Omegna, Gravellona Toce, Crevoladossola e casale Corte Cerro. Nei giorni prossimi sarà presentato anche in molti altri comuni.
Ordine del Giorno
Al Signor Presidente del Consiglio Comunale di
Il Consiglio Comunale della citta di _____________ Considerato che
Il piano presentato dal Ministro Gelmini non può essere presentato come una Riforma in quanto non ha come presupposto quello di contribuire a risolvere i problemi ma è semplicemente l’attuazione dell’articolo 64 della legge
133/08 (legge finanziaria).Esso, infatti, prevede quasi esclusivamente azioni che vanno nella direzione di un considerevole taglio delle (poche) risorse di cui la scuola dispone.
Preoccupato per
• la considerevole riduzione dell’orario di lezione nelle scuole dell’infanzia e nella scuola primaria, che non prevederà più, in pratica, il tempo prolungato, togliendo, in primo luogo, ai nostri ragazzi opportunità formative e mettendo in difficoltà le famiglie che saranno di fatto obbligate a una spesa ulteriore per coprire l’eliminazione del tempo pieno;
• un provvedimento sulla scuola primaria che va ad incidere pesantemente e negativamente sulla scuola primaria considerata un fiore all’occhiello del nostro paese e considerate tra le migliori in Europa;
• la banalizzazione di fenomeni pericolosi quali il “bullismo”. Il Ministro liquida una preoccupante emergenza in modo estremamente superficiale con la reintroduzione del voto di condotta, come se fosse sufficiente per arginare il
problema;
• l’impoverimento della formazione negli istituti tecnici e professionale dovuta ad una riduzione di orario e al taglio dell’attività pratica e dei laboratori;
• l’accorpamento degli istituti scolastici che, tra l’altro prevederà l’eliminazione di tutte le scuole con un numero di studenti non superiore a 50 (e quindi della quasi totalità delle scuole di montagna); nella nostra Provincia, se non saranno previste deroghe per le zone di montagna e disagiate (nel Verbano Cusio Ossola i comuni con scuole di montagna sono 59 su 77), dovrà prevedere nel piano di dimensionamento scolastico la chiusura di 82 sedi su 179 (46,3%) di erogazione del servizio (plessi o sezioni staccate) poichè con un numero di allievi inferiore ai 50, e dovrà anche prevedere l’aggregazione di due istituti superiori (il “Pacle” e il “Dalla Chiesa” di Omegna) poiché sotto la
soglia dei 300 alunni.
• l’innalzamento del coefficiente di studenti per classe superando quello attuale (già eccessivo) di trenta studenti;
• il taglio degli insegnanti di sostegno. Ancora una volta si penalizzano ulteriormente studenti e famiglie in situazione di difficoltà impedendone, di fatto, l’integrazione con il resto della classe e determinando l’aumento di insuccessi scolastici.
Dichiara
ferma contrarietà nei confronti di un provvedimento fatto passare come riforma ma che riforma non è.
Un paese che si dice evoluto non può considerare la scuola come un istituzione in cui effettuare esclusivamente tagli
di risorse. La scuola è una fonte di ricchezza, opportunità, sapere. Deve essere contributo alla crescita delle nuove generazioni che sono il nostro futuro e quindi essere difesa.
Chiede
che il Ministro dell’Istruzione apra, per il bene delle nuove generazioni, un profondo dibattito su come riformare la scuola italiana, coinvolgendo in esso gli attori principali del sistema quali famiglie, studenti e insegnanti. Una vera riforma che non parta da come e dove tagliare risorse, ma da come migliorare una istituzione che, soprattutto a livelli superiori, ci vede agli ultimi posti fra i paesi più industrializzati.
Auspica
che i parlamentari piemontesi facciano proprie le preoccupazioni del Consiglio, comportandosi coerentemente nelle aule parlamentari.
Il governo vuole chiudere 816 suole in Piemonte. Quasi tutte di montagna
Il governo ha deciso di tagliare 816 scuole in Piemonte. È una delle sorprese contenute nel decreto legge 154 emanato dal governo Berlusconi il 7 ottobre, legato alla "riforma" della scuola del ministro Gelmini: la denuncia è della presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, che sottolinea come questo sarebbe il risultato del provvedimento, che impone al Piemonte il taglio di 456 milioni di euro da realizzare cancellando le sedi scolastiche con meno di 50 allievi.
Ma in Piemonte, dove il 52% del territorio è montano – spiega Bresso – le scuole materne, elementari e medie con meno di 50 alunni sono appunto 816, tutte concentrate in zone periferiche e montane, con grandi difficoltà di accessibilità e trasporti, soprattutto nella stagione invernale.
Come ognuno può ben intuire questo taglio avrà pesanti ricadute anche nel territorio del Verbano Cusio Ossola. “Ancora non sappiamo con esatezza il numero delle scuole a rischio, ma ci mobiliteremo per evitare che questa scure colpisca anche il Verbano Cusio Ossola che è di scuole in montagna, visto la nostra morfologia, ne ha molte”. Sono queste le prime parole del coordinatore provinciale del PD Aldo Reschigna che annuncia iniziative istituzionali e politiche per far cambiare idea al governo. Il provvedimento, sottolinea ancora la Bresso ,prevede addirittura il commissariamento per le Regioni che non riusciranno a predisporre un piano di tagli entro il 15 dicembre. E tutto ciò, rimarca, non è stato concertato e neppure annunciato E gli oneri derivanti dall’attivazione di trasporti e dall’adeguamento delle strutture edilizie – conclude – dovrà essere pagato dalle Regioni e dagli altri enti locali, ovviamente con risorse loro.
Già è vergognoso – afferma la presidente del Piemonte – che un governo distrugga finanziariamente una funzione essenziale che passerà alle Regioni fra un anno senza confrontarsi con gli amministratori che si ritroveranno a gestirla con fondi molto inferiori a quelli avuti a disposizione da loro. Ora il governo decide anche che le Regioni dovranno provvedere a ulteriori tagli per 456 milioni di euro. E come dire ’noi non ci siamo riusciti, fatelo voi, cancellando le sedi scolastiche con meno di 50 allievi. è una scelta obbligatoria contenuta nel decreto, ma che formalmente dovrebbero fare le Regioni. Forse al governo non se ne sono accorti, ma l’Italia è morfologicamente complessa e zeppa di comuni piccoli.
Raramente – commenta – si è visto in Italia un esecutivo più centralista di questo che, a parole e nell’impegno di alcuni esponenti, dovrebbe essere invece federalista. Ma a ogni teorico passo avanti ne corrispondono tre indietro. è giusto che la gente sappia: i soldi delle tasse dei cittadini, quelli destinati alle Regioni, ma anche quelli delle altre autonomie locali, vengono gestiti dal governo come se fossero di sua proprietà, senza alcun confronto, contraddicendo gli accordi presi.
PD Ufficio stampa
Grande partecipazione all’iniziativa sui Rifiuti
Grande partecipazione e successo dell’iniziativa di sera, lunedì 6 ottobre alle ore 21.00 presso il Salone Soci Coop all’ IPERCOOP di Gravellona Toce. All’incontro pubblico promosso dal PD del VCO sul tema "rifiuti da problema ad opportunità, No ad un nuovo inceneritore".
Infatti oltre 150 partecipanti hanno affollato la sala convegni confrontadosi sul tema e sul documento proposta dal Pd nell’introduzione di Alberto Nobili, consigliere provinciale PD VCO. Documento che potete scaricare cliccando qui.
Un confronto serrato ma sereno sugli scenari futuri della nostra provincia sul tema.
Una proposta che, sintetizzata, parte dall’idea che se gestire i rifiuti con l’uso delle discariche è ambientalmente sbagliato (oltre che vietato dalle normative vigenti a partire da quelle europee), se i forni inceneritori dovrebbero essere l’ultimo anello della catena, consueguentemente il lavoro che dobbiamo compiere nel VCO parte dall’aumento ulteriore della raccolta differenziata (oggi al 56 % nel VCO), dalla valorizzazione dello stesso materiale ottenuto con la raccolta differenziata (ad esempio con un impianto di Biogas), dall’impegno a produrre meno rifiuti, fino rendere meno problematico lo smaltimento della parte non differenziata dei rifiuti stessi con l’impiego di nuove tecnologie (e su questo interessante stato il contributo di Carla Poli del centro riciclo di vedelago a Treviso).
Una serie di iniziaive da mettere in campo propedeutiche alla proposta (che ha visto tutti i relatori d’accordo) nel prevedere la dismissione e la chiusura del forno inceneritore di Mergozzo.
Ufficio stampa PD VCO
Incontro pubblico: Rifiuti da problema ad opportunità
Si svolgerà lunedì 6 ottobre 2008 alle ore 21.00, presso il Salone Soci Coop all’ IPERCOOP di Gravellona Toce un incontro pubblico promosso dal PD del VCO sul tema: Rifiuti da problema ad opportunità, No ad un nuovo inceneritore
Un incontro aperto a tutti i cittadini e al quale sono stati invitati gli amministratori, le associazioni economiche, ambientaliste ecc. È possibile vedere e scaricare l’invito cliccando qui.
Una serata di confronto sugli scenari futuri della nostra provincia su questo tema.
L’ Introduzione sarà di Alberto Nobili, consigliere provinciale PD VCO, che presenterà il documento elaborato dalla commissione ambiente del PD del VCO e a moderare sarà Roberto Birocco, Coordinatore del circolo PD di Gravellona Toce.
Oltre al contributo di Carla Poli responsabile del centro di riciclo di Vedelago (Treviso) che illusterà l’esperienza della sua società legata ai nuovi scenari per l’innovazione ambientale, ci sarà anche la partecipazione di amministratori ed esperti del settore della nostra realtà come Gianni Desanti, assessore all’Ambiente della Provincia del VCO, Luciano Falcini Commissario Rifiuti, Paolo Micotti Presidente Conservco, Aldo Reschigna Coordinatore provinciale PD VCO, Marco Travaglini Consigliere Regionale del Piemonte della commissione ambiente, Vittorio Zacchera Presidente Cooperativa Risorse, Claudio Zanotti Sindaco di Verbania e altri ancora. la sintesi delle proposte del PD
E’ necessario mettere in campo un progetto condiviso dal territorio per:
– ribadire con forza che questo deve rimanere un servizio a gestione pubblica (per evitare che subentrino logiche legate semplicemente al profitto);
– ribadire la necessità di una riforma culturale profonda, perché i rifiuti da problema diventino una risorsa;
– dire no alle discariche, ed i termovalorizzatori solo come ultima risorsa perché costosi e con un impatto sulla salute dei cittadini negativo; sicuramente no ad un forno per il solo VCO.
Le alternative?
– aumentare la raccolta differenziata, arrivando nel VCO ai livelli già raggiunti da Verbania, Gravellona Toce, Pieve Vergonte ecc., dove già si supera il 70%;
– produrre meno rifiuti. Ciò è possibile promuovendo campagne ed interventi. Non è un’utopia;
– realizzare impianti ad impatto ambientale uguale a zero. Esempi? Dall’impianto di produzione di biogas (con l’uso del rifiuto umido e del verde) ai TBM (trattamento biologico meccanico), impianti meccanici che riducono notevolmente la quantità dei materiali da avviare allo smaltimento finale oppure ad impianti che li sottopongono ad ulteriori trattamenti fino al recupero totale (come avviene a Treviso);
– rafforzare il ruolo di coordinamento e di indirizzo della Provincia e semplificare le società e i consorzi che si occupano della gestione e della programmazione (ora sono troppi).