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Un’agricoltura moderna per il VCO

image l’agricoltura del VCO ha riposto numerose aspettative sul Piano di Sviluppo Rurale varato dalla Regione.
La nostra agricoltura provinciale, com’è noto, si regge principalmente su due significativi comparti: la floricoltura e la zootecnia bovina da latte per la produzione di formaggi. In questi ultimi anni si è potuto assistere allo sviluppo ed al consolidamento di un agricoltura che ha saputo diversificarsi individuando nuovi ed interessanti filoni produttivi. l’apicoltura, l’allevamento caprino da latte e più recentemente la viticoltura (che ha da poco avviato le procedure per la richiesta di riconoscimento della DOC vino ossolano), sono produzioni interessanti per lo sviluppo agricolo nelle valli e nei territori montani, cosi come tutte le attività di trasformazione dei prodotti agricoli (marmellate, confetture, conservazione di verdure, ect.) hanno creato una rete diffusa di piccole aziende che contribuisce in modo significativo a strutturare la vivace attività agrituristica del territorio. Le misure contenute nel PSR offrono buone opportunità ed un concreto sostegno, soprattutto a quei giovani che sono impegnati ad avviare nuove imprese agricole. Per la floricoltura vale la "fotografia" che emerge da una recente condotta dall’ISTAT. Dal 2000 al 2005 la superficie piemontese investita a vivai floricoli è più che raddoppiata, con un incremento del 104,5% .l’attività florovivaistica continua dunque a mantenere significativi ritmi di crescita, ed ha trovato nella costituzione del Distretto floricolo del VCO, Novara e Biella la sede opportuna per individuare ed orientare le proprie politiche di sviluppo. Anche in questo caso il PSR offre una risposta alle necessità di sviluppo delle singole aziende, fatto di ammodernamento strutturale e tecnologico, ed ai problemi più generali del settore che riguardano la logistica, la conservazione e la promozione dei fiori e delle piante tipiche del Lago Maggiore. Infine, la zootecnia da latte che deve affrontare significativi investimenti legati agli adeguamenti strutturali imposti dalle piu’ recenti normative Comunitarie in materia di ambiente, igiene sanità e benessere animale. Una prima risposta a queste necessità di ammodernamento è stata offerta dal Piano Zootecnico Provinciale. Ma è di vitale importanza porsi il problema della valorizzazione delle produzioni casearie, oggi rappresentate in gran parte dai formaggi prodotti dalla latteria sociale Antigoriana cooperativa , che ben rappresenta il territorio ossolano nel volume del latte trattato e nella qualità della proposta. La produzione e la valorizzazione delle produzioni casearie ossolane non può prescindere da una seria presa di coscienza ( ad ogni livello)della necessità di individuare, delimitare e proteggere i terreni agricoli delle zone montane perché senza terra coltivabile con le moderne tecniche, non c’è futuro.

Marco Travaglini, consigliere regionale Pd

La nuova politica forestale del Piemonte

image Uno dei temi più delicati, nel dibattito sulla nuova legge forestale regionale, sarà quello della costituzione di forme associate di gestione, in modo da individuare l’ambito territoriale ottimale, le forme giuridiche, gli statuti che definiscono le regole di funzionamento degli organismi associativi.  Associare le proprietà è indispensabile:  per fare cosa? Per pianificare la gestione sostenibile, per effettuare gli interventi selvicolturali necessari per migliorare i boschi siano essi produttivi o di protezione, per gestire i tagli in modo da valorizzare il legno tagliato.
La gestione su ampie superfici consente risparmi di scala negli interventi di selvicoltura e anche di disporre di una maggiore quantità di legname e quindi di andare sul mercato con una forza contrattuale maggiore.
È nostra intenzione incentivare tutte quelle forme associate di gestione forestale che valorizzano la filiera, sia essa finalizzata al legno di qualità possibilmente dotata di certificazione internazionale, sia essa una filiera energetica, che un consorzio forestale faccia quindi anche la prima lavorazione del legno, gestisca un impianto a biomassa per il teleriscaldamento su scala locale. Insomma, l’obiettivo è che si valorizzi la materia prima locale con azioni che mantengano il valore aggiunto sul posto. Il bosco rappresenta una risorsa che ha bisogno di essere coltivata per dare frutti: l’abbandono ,infatti, crea più problemi di quanti non si immagini con schianti, crolli, incendi, invasione di parassiti. Gestire i boschi significa anche lavorare per ridurre i rischi di questo tipo, tenendoli sotto controllo. Garantire la presenza di infrastrutture è fondamentale per raggiungere i boschi. Occorre che vi siano piste adatte al lavoro forestale e che l’infrastrutturazione risponda a criteri di pianificazione generale del territorio montano: piste utili per la pratica della selvicoltura, per raggiungere gli alpeggi, per le emergenze. Le comunità montane e le province avranno il compito di pianificare gli interventi secondo le priorità che decideranno, inserendoli nei piani territoriali, che la Regione provvederà a finanziare. Il disegno di legge, nella sua norma finanziaria, prevede di mettere a disposizione per la costituzione dei consorzi, per i piani delle comunità montane e delle province, per le iniziative di formazione e ricerca, 55 milioni di euro in tre anni , garantendo poi per i successivi dieci anni un gettito pari a un punto percentuale dell’Irpef regionale. Sono soldi che devono servire a innescare un processo di sviluppo.  Ma questo non era e non  è sufficiente per chiudere il cerchio di una politica forestale regionale efficace: occorre affrontare i temi della pianificazione, delle autorizzazioni amministrative, unificare le prescrizioni che adesso sono su base provinciale, e in generale tutti gli aspetti di tutela dei boschi. Questa partita , oggetto del secondo disegno di legge, oggi è stata riassunta nel testo unificato. C’è poi un’iniziativa legislativa sulla materia dell’antincendio boschivo per rispondere alla sollecitazione di una legge nazionale ed un’altra  sulla tutela e valorizzazione dei pascoli montani. Noi avvertiamo l’esigenza  di arrivare ad una legislazione organica. Non dimentichiamo, tra l’altro, che il tema dell’utilizzo delle risorse forestali ed in particolare delle biomasse di scarto, s’intreccia con il grande tema dell’uso di risorse rinnovabili, campo nel quale il nostro paese deve recuperare un grande ritardo rispetto ad altre realtà europee.
Marco Travaglini, consigliere regionale PD

Energie rinnovabili: un convegno del PD del VCO

image Riprende, dopo la pausa estiva, la stagione politica e il Partito Democratico del VCO ritesse il rapporto con il territorio partendo da una serie di convegni che saranno organizzati nei prossimi mesi, su alcuni argomenti importanti per il futuro del nostro territorio.
Primo di questi appuntamenti pubblici (e aperti a tutti), vedrà la presenza dell’assessore regionale Andrea Bairati e sarà incentrato sul tema dell’Energia, a partire da quelle rinnovabili.
Il titolo del convegno è: "Energia per lo sviluppo del territorio. Le energie rinnovabili: dalla storia al futuro del Verbano Cusio Ossola."
Il convegno si terrà Sabato 13 settembre 2008,  dalle ore 09.00, presso la Sala Convegni della Comunità Montana Valle Ossola a Domodossola.
Pubblichiamo di seguito il programma del convegno (che è visibile in formato Pdf cliccando qui).ore 9.00 Registrazione partecipanti
ore 9.30 Presentazione Aldo Reschigna, Coordinatore Provinciale PD V.C.O.
ore 9.45 Relazione introduttiva, Paola Bertinotti, Gruppo di lavoro Sviluppo Socio-Economico PD V.C.O.
ore 10.00 Una provincia pilota per l’energia Paolo Ravaioli, Presidente Provincia del V.C.O.
ore 10.15 l’innovazione per la competizione nell’industria delle energie rinnovabili, Andrea Bairati, Assessore Politiche
per l’innovazione, l’internazionalizzazione, ricerca, industria ed energia della Regione Piemonte
ore 10.30 La regia del Programma Territoriale Integrato per lo sviluppo nel settore energetico Claudio Zanotti, Sindaco città di Verbania
ore 10.45 Coffee break
ore 11.00 La formazione specialistica sul territorio per la valorizzazione delle risorse umane nel campo dell’energia
Daniele Fuselli, Polo Formativo Energia e Compatibilità Ambientale
ore 11.20 Le biomasse come opportunità per i territori e le economie montane Carlo Gottero, Ipla – Istituto per le
Piante da Legno e l’Ambiente
ore 11.40 Tavola Rotonda con gli operatori del tessuto economico territoriale
ore 12.30 Conclusioni

Non si fa politica sulle sofferenze degli ammalati

image Non risponde al vero che il centrosinistra abbia "dormito" sciupando quanto di buono il centrodestra aveva fatto per portare la Radioterapia a Verbania. E «trovo meschino il livello della polemica di questi giorni, fatta approfittando dei ritardi al cantiere», ha esordito ieri mattina il coordinatore provinciale del Pd Aldo Reschigna (in una conferenza stampa) , chiamato in causa sulla vicenda, insieme al direttore generale dell’Asl Ezio Robotti, da Valerio Cattaneo e Marco Zacchera del Pdl.
«Sono diventato consigliere – ha ricordato – 13 mesi dopo la pubblicazione di questo articolo del 12 maggio 2004 (mostrato in conferenza stampa, ndr) in cui, nel pieno della campagna per le amministrative 2004, si faceva il resoconto d’un convegno organizzato dal candidato del centrodestra Alberto Zacchera.
Fra i relatori c’era l’architetto Enrico Giacobelli presentato come «incaricato del progetto. Ciò avveniva il 12 giugno, quasi un mese prima dell’assegnazione dell’incarico, che è dell’8 luglio. In quello stesso convegno l’avvio dei lavori veniva fissato entro un anno. (Interessante: un mese prima AN invita ad un proprio convegno il progettista che, guarda caso, un mese dopo risulterà il vincitore dell’appalto, ndr).
Da consigliere regionale mi sono interessato alla vicenda e ho scoperto che tutto era bloccato perchémancava
la copertura finanziaria». Poi Reschigna ha esibito copia della lettera di risposta all’Asl 14 della direzione regionale programmazione sanitaria del 15 dicembre 2005. «Non ho alcuna difficoltà – ha commentato Reschigna – a riconoscere i meriti dell’ex direttore Mario Vannini, di Valerio Cattaneo quand’ era presidente di Fi in Consiglio regionale, dell’allora presidente della Provincia Ivan Guarducci, dell’ex assessore regionale Ettore Racchelli. Ma chiedo lo stesso per l’attuale sindaco Claudio Zanotti, per Paolo Ravaioli, per l’ex assessore Mario Valpreda e per il sottoscritto. Ci siamo mossi tutti nella stessa direzione e dovremmo rivendicarne insieme il merito, anzichè dividerci. Quanto affermato da Zacchera, l’attribuire un presunto aumento dei decessi ai ritardi di Radioterapia, è una mancanza di rispetto verso chi ha perso i suoi cari. Mi auguro che la polemica non tocchi più i livelli di questi giorni». La goccia che ha fatto traboccare il vaso, per Aldo Reschigna, è stata Marco Zacchera.
Più precisamente le parole che il deputato Pdl ha pronunciato mercoledì davanti al cantiere della radioterapia di Verbania: «I lavori dovevano chiudersi il 14 maggio, quante persone sono morte nel frattempo? Moralmente non si possono ritenere omicidi colposi?».
Il consigliere regionale Pd, che aveva definito «stucchevole rispondere ogni giorno alle polemiche sull’andamento del cantiere», questa volta non lascia correre: «Nessuno può godere del fatto che i lavori si stanno prolungando, ma i ritardi non possono giustificare il livello di meschinità che il centrodestra sta dimostrando».
Secondo Reschigna la politica «non è luogo per signorine che temono le critiche, ma deve possedere dignità. Ci sono altri temi su cui scontrarsi, la sofferenza delle persone merita rispetto». E spiega: «I malati del territorio sono sempre stati assistiti, in questi anni, e la radioterapia di Verbania non salverà un numero maggiore di vitema allevierà i disagi di chi era costretto a viaggiare». Il consigliere del Pd ripercorre poi la storia dell’opera fin dal 2003, «quando l’argomento è stato portato all’attenzione della giunta regionale», sostenendo che «non è la prima volta che il centrodestra usa la radioterapia come cavallo di battaglia. Come nel 2004, in piena campagna elettorale, quando presentava il progetto non ancora approvato e annunciava l’apertura entro 180 giorni: un anno dopo il progetto era ancora fermo in Regione».
A questo punto Reschigna si dice «arrabbiato e profondamente amareggiato perché ho sempre pensato che radioterapia fosse una di quelle rare vicende che vede impegnati centrodestra e centrosinistra per un bene comune».

Tratto dalla Prealpina e dalla Stampa

Nuovo ponte Baceno-Goglio

image Sabato 30 agosto, alle ore 10,00, si svolgerà l’inaugurazione del nuovo ponte sulla strada provinciale n. 74 Baceno-Goglio al km. 6+100 in località Osso. l’opera s’inserisce in un progetto di risanamento della strada dopo i danni causati dagli ultimi eventi alluvionali, che hanno reso instabile il vecchio ponte (a causa dell’insufficiente sezione idraulica che ha provocato lo straripamento del torrente) ed indebolito un tratto di muri a secco di controripa.
L’opera realizzata dalla provincia è costata oltre 950 mila euro. In un tratto, per circa 300 metri poco prima di Croveo, è stato ricostruito il muro di controripa ed allargata la sede stradale da quattro metri e mezzo a sette. A Osso invece è stato costruito un nuovo ponte, in una struttura mista cemento armato-acciaio, con una sezione idonea a sopportare anche piene di notevole portata e protetto da una nuova scogliera lungo il torrente.
“Con l’occasione – spiega il presidente Paolo Ravaioli – abbiamo pensato di realizzare una “bretella” di circa 380 metri che permette di superare il piccolo nucleo di case nei pressi del ponte. Considerando le caratteristiche del luogo ad un passo dal Devero, i manufatti sono stati realizzati con l’impiego di materiali naturali al fine di rendere meno forte l’impatto ambientale”.
Anche questi nuovi tratti stradali sono larghi sette metri, dotati di opere per la regimazione delle acque e nuove barriere stradali.
Ufficio Stampa, Provincia del Verbano Cusio Ossola

Approprazione indebita di “parcheggio”

image Dai mass media locali di oggi apprendiamo: Omegna può contare sulla disponibilità di un nuovo parcheggio. Realizzati nell’area ex Gasco, di fronte al supermercato Coop, i nuovi posteggi sono 84 di cui 2 riservati ai portatori di handicap. “Siamo riusciti a completare l’iter burocratico e ad ottenere le autorizzazioni necessarie che hanno consentito di mettere a disposizione dei cittadini omegnesi il nuovo parcheggio – commenta il Sindaco Antonio Quaretta – ubicato in una posizione piuttosto strategica per l’accesso al centro della città. E’ un altro atto concreto di questa Amministrazione, una risposta reale alla cronica carenza di posteggi” – conclude il Sindaco di Omegna.
Insomma a quanto pare, dalle dichiarazioni del caro Antonio, si intuisce che questi parcheggi siano frutto di una scelta di questa amministrazione e di questo Sindaco.
Peccato che non sia così. Infatti il merito di questi 84 posti in più deriva da una scelta della passata amministrazione di centro sinistra del Sindaco Teresio Piazza che aveva voluto e sottoscritto, parecchi anni fa, una convenzione tra il Comune e i proprietari dell’area per avere questo parcheggio pubblico.
Il parcheggio è solo ora fruibile a causa di numerose vicessitudini e problematiche burocratiche che hanno colpito la parte privata che ha costruito questa struttura (che comprende negozi, uffici, case ecc) e che hanno comportato anni di ritardi (non per volontà delle varie amministrazioni che si sono succedute). Solo ora sono agibili questi parcheggi.
Ovviamente il Sindaco Quaretta si è ben guardatao dal dirlo e ora si appropria di 84 parcheggi che altri (il Sindaco Piazza) hanno voluto.
Si potrebbe dire, scherzando, un’appropriazione indebita di parcheggi. Più che altro una caduta di stile del Sindaco Quaretta.
Alberto Nobili, (consigliere provinciale PD, ex assessore ai lavori pubblici del Comune di Omegna)