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Convegno PD sui temi economici: due giorni utili.

Potete scaricare dal sito regionale del Pd al seguente indirizzo tutti i documenti relativi alla due giorni del Pd a Baveno sui temi dell’economia.
Vai al link  http://www.pdpiemonte.it/2011/10/una-politica-economica-per-il-piemonte-documenti-di-approfondimento/

Da La Stampa del 23.10.2011:
«C’è bisogno di politiche per la crescita e di un governo forte che spinga in quella direzione. Quello attuale non lo è». Questa, secondo il vice segretario nazionale del Partito Democratico Enrico Letta, è la priorità assoluta per l’Italia. Letta è intervenuto ieri pomeriggio a chiusura della prima giornata dei lavori del seminario del Pd «Una politica economica per il Piemonte» all’hotel Dino dove i lavori proseguono oggi.
Tra le azioni da avviare per stimolare la crescita Letta ha elencato «un Fisco che premia gli investimenti nelle imprese rispetto alle rendite, un impegno forte per l’occupazione giovanile, rendendo attrattivo per i datori di lavoro assumere giovani, far ripartire le infrastrutture con un piano organico».
Prima della chiusura di Enrico Letta vari interventi avevano preso in esame la situazione economica e le strade da seguire. Giuseppe Russo, economista di Step Ricerche, ha tracciato un profilo economico dell’Italia disegnando un quadro dal lato occupazionale ancora più preoccupante: «Il tasso di disoccupazione vero in Italia è del 19% conteggiando anche gli scoraggiati» ha sottolineato Russo, che ha anche parlato però di un’Italia meglio posizionata sul fronte del debito.
«Se si tiene conto anche del debito privato, il nostro Paese è vicino alla Francia e messo molto meglio rispetto a Spagna, Regno Unito e Usa». Il capogruppo Pd in Consiglio regionale Aldo Reschigna ha evidenziato la particolare situazione del Piemonte: «La nostra regione all’interno della crisi è tra quelle settentrionali che ha pagato il prezzo più alto». Secondo Reschigna c’è l’esigenza di scegliere gli obiettivi a cui destinare le risorse «evitando quanto accaduto con il miliardo di euro speso tra il 2008 e oggi e che non ha determinato miglioramenti strutturali».
I principali obiettivi da perseguire sono, secondo il capogruppo del Pd, «le politiche sulla conoscenza e l’istruzione, azioni per stimolare la domanda interna, aiuti alla dimensione internazionale del sistema piemontese delle imprese». «Nel Vco siamo in presenza di alti livelli di cassa integrazione e precarietà – ha sottolineato la segretaria provinciale del Pd Antonella Trapani -, bisogna recuperare il comparto industriale investendo su produzioni innovative».

Da Tele VCO:
A Baveno due giorni di convegno promossa dal PD sul tema “Una politica economica per il Piemonte”. La giornata di apertura ieri ha visto l’introduzione dei lavori da parte della segretaria provinciale di Novara del Partito Democratico Elena Ferrara e di quella del VCO Antonella Trapani. Il presidente del Gruppo PD in Consiglio Regionale Aldo Reschigna ha affrontato il tema “La Regione e l’economia piemontese”.
Chiusura di giornata affidata al vicesegretario nazionale Enrico Letta, tornato nel VCO dopo la sua partecipazione, la scorsa settimana, al convegno di Iniziativa Subalpina.
Oggi nella seconda giornata di convegno una serie di interventi seguiti dalla tavola rotonda alla quale ha preso parte anche Mariella Enoc, presidente di Confindustria Piemonte. E chiusura dei lavori affidata al responsabile economica nazionale del PD Stefano Fassina che ai nostri microfoni ha ribadito le indicazioni del partito per superare la crisi, si punta su sviluppo e lavoro; Fassina ha sottolineato la necessità di tornare a crescere e di una riforma nella politica.

Il PD del Piemonte in collaborazione con il gruppo consiliare regionale organizza per i giorni di venerdì 21 ottobre (pomeriggio) e sabato 22 ottobre (tutto il giorno) un seminario di approfondimento sulla situazione e sulle prospettive dell’economia piemontese.
Protagonisti principali della due giorni presso il Dino Hotel a Baveno Enrico Letta vicesegretario nazionale del PD,  e Stefano Fassina responsabile del settore Economia e Lavoro del PD. Tutto il programma del seminario è visibile cliccando qui al link [download id=”68″], programma ricco di incontri, relazioni di esperti del settore, del mondo universitario e della ricerca, delle categorie economiche, sociali e sindacali di tutto il Piemonte.
Un appuntamento di grande importanza, perchè il Pd mette al centro della discussione il tema del lavoro e dell’economia, parte fondamentale della nostra proposta politica dei prossimi mesi. Una due giorni nella quale presenteremo le nostre proposte caratterizzando la nostra alternativa di governo al centro destra.
Tutti coloro che sono interessati segnino questo invito in agenda.

PD VCO
Ufficio Stampa

NUOVA LEGGE REGIONALE SUI RIFIUTI: si rischia di finire nel caos.

Con l’anno nuovo la gestione dei rifiuti e delle acque in Piemonte rischia di finire nel caos. L’allarme é stato lanciato stamane dal gruppo regionale PD in una conferenza stampa ieri a Torino.
La legge nazionale, hanno spiegato i consiglieri PD, prevede lo scioglimento entro dicembre delle autorità territoriali che governano il settore, le ATO. Ma la Giunta regionale è in forte ritardo.
“In questa vicenda, come in altre che riguardano la riforma della macchina amministrativa regionale, la Giunta Cota ha scelto di fare da spettatore, lasciando che siano Comuni e Province a spartirsi le competenze, nella speranza che, dal caos, possa venire una nuova stagione centralista con la Regione a giocare la parte del leone”, ha spiegato il capogruppo regionale PD Aldo Reschigna.
La proposta della Giunta, in discussione solo da un paio di settimane in Commissione, prevede la costituzione di un nuovo organismo, la Conferenza d’ambito, In Piemonte ne dovrebbero sorgere quattro (Torino, Cuneo, Asti-Alessandria, Biella-Vercelli-Novara-VCO).
Secondo il PD, il nuovo organismo è contrario allo spirito della legge, non porterebbe né risparmi né semplificazione, e renderebbe ingovernabile la situazione: “In esso sono rappresentate Province e Comuni, a decidere sulle stesse competenze. Una situazione che prelude al caos”, sostiene Reschigna. “Il PD propone di delegare alcune competenze alle Province, in particolare quelle sugli impianti di smaltimento, la raccolta dei rifiuti dovrebbe essere responsabilità dei Comuni, e la programmazione frutto della collaborazione dei due enti, senza altri organismi aggiuntivi. Questo porterebbe con sè competenze certe e responsabilità altrettanto certe, senza appesantire il processo decisionale e garantendo una gestione razionale dei due settori, più efficiente”.
“La nostra proposta raccoglie proprio lo spirito della legge nazionale”, ha aggiunto Mino Taricco, “portando chiarezza tra funzioni e responsabilità, invece di affidare tutto a un organismo unico, pletorico e naturalmente portato alla confusione delle responsabilità tra Province e Comuni. Un organismo che rischia di innescare un circuito di deresponsabilizzazione che va nella direzione opposta”.
“La Giunta nega che la Conferenza d’ambito sia un organismo giuridico”, sottolinea Stefano Lepri, vicecapogruppo PD. “Eppure, nel momento in cui è chiamato ad affidare servizi, non può non essere un organismo giuridico. Anche per questo noi sosteniamo la necessità di competenze chiare e separate a Province e Comuni”.

Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico

Area Acetati a Verbania: assemblea per discutere le proposte del centro sinistra.

Per riprendere il lavoro del Gruppo sull’Area Acetati del centrosinistra verbanese è convocato un incontro aperto per lunedì 24 ottobre alle ore 21 presso la sala di Madonna di Campagna a Pallanza.
Documento elaborato dopo alcuni mesi di confronto tra le forze politiche e la città attraverso incontri ed assemblee pubbliche sul territorio. Documento che si inserisce su una delle sfide cardine per il futuro di Verbania.
Per leggere l’ultima versione del documento cliccate qui ([download id=”69″]) .
Pubblichiamo il pezzo introduttivo.

L’area “Acetati”, a seguito della chiusura dell’attività produttiva, costituisce un problema
sia dal punto di vista della mancata occupazione sia dal punto di vista urbanistico, se si
considera la sua collocazione in una zona relativamente centrale, ma decisamente di minor
pregio.
Riteniamo sia compito delle forze politiche, soprattutto quelle più sensibili al problema del
lavoro, affrontare la questione dapprima attraverso un’analisi, la più approfondita, della
situazione attuale e poi invitando tutte le forze cittadine interessate a partecipare con idee,
suggerimenti, progetti che si inseriscano come possibili soluzioni dei due principali aspetti
indicati in apertura.
Qualunque proposta, a nostro avviso, deve però contemplare alcuni punti cardine, quali:
1. essere “realistica” e quindi praticabile in tempi relativamente brevi,
2. essere compatibile con la politica della salvaguardia ambientale,
3. essere un elemento di sviluppo socio-economico per la città.
Le ragioni che sostengono questi “punti” saranno evidenziate nel corso del documento e,
ancor più, nei paragrafi che formano l’Appendice. Si è infatti voluto mantenere un
impianto snello nel documento e fornire il massimo delle spiegazioni negli
approfondimenti in Appendice.

VCO area di crisi: ora servono i fondi.

La Giunta Regionale ha approvato la proposta al Ministro dello Sviluppo Economico per il riconoscimento del VCO come area con situazione di crisi industriale complessa.
Ci sono voluti sei mesi, dopo lʼordine del giorno presentato dal PD e discusso e approvato allora in Consiglio regionale, perché la Giunta regionale assumesse una delibera con la quale viene richiesto al Governo nazionale di riconoscere il VCO come area di crisi complessa.
La nostra richiesta è, a questo punto, che non ci sia solo un riconoscimento formale, ma che allo stesso si accompagnino risorse e strumenti capaci di intervenire nella crisi economica del VCO.
Aldo Reschigna
CapoGruppo Consiliare Partito Democratico

Al via l’accorpamento dei reparti negli ospedali piemontesi: tagli al VCO in favore di Novara?

Una dichiarazione del capogruppo PD in regione Piemonte Aldo Reschigna.
Conseguente al piano di rientro concordato tra Regione e Governo, giunge ora nella sua fase operativa la ridefinizione dei reparti ospedalieri sulla base dei posti letto.
Con una circolare inviata il 30 settembre dall’assessorato alla sanità di Asl e ASO, viene richiesto ai Commissari straordinari di ridefinire entro il mese di ottobre la pianta organica sulla base di parametri ridefiniti nella circolare. In particolare per le strutture complesse, il numero minimo di posti letto necessario per poter mantenere una struttura complessa è 19.
E’ evidente il significato di questo parametro. Se applicato così come richiesto dall’assessore, porterà alla ridiscussione di numerosi reparti, soprattutto negli ospedali di dimensioni medio-piccole, con le evidenti conseguenze sul piano del servizio.
Nel VCO in particolare, considerando l’attuale dotazione di posti letto, saranno toccati i reparti di Cardiologia, Malattie infettive e tropicali, Nefrologia, Neurologia, Oncologia, Oculistica, Otorinolarigoiatria, Urologia, Pediatria, Psichiatria, Recupero e riabilitazione funzionale.
Ad un territorio che sta ancora oggi discutendo su dove collocare il laboratorio di emodinamica, rivolgo l’invito a guardare con molta più attenzione quello che a seguito della circolare del 30 settembre potrebbe accadere. Cioè la cancellazione di reparti in specialità indispensabili per i nostri territori e la consegna dei nostri ospedali a Novara.
Quando denunciammo, qualche mese fa, gli effetti della delibera addendum, fummo tacciati di fare del terrorismo. Ora il passaggio alla fase operativa conferma quei nostri timori.
Noi siamo favorevoli a una riduzione delle strutture complesse, intervento avviato già dalla Giunta di centrosinistra. Siamo invece contrari a introdurre tagli sulla base di esclusivi parametri numerici, senza considerare le specificità delle singole situazioni e le necessità dei diversi territori. Si sta compiendo una operazione simile a quella decisa con il taglio del personale, in modo indiscriminato, colpendo realtà meglio attrezzate sul piano del personale insieme con altre già ridotte all’osso, con conseguente caduta del servizio.
La logica dei tagli non si sposa con quella della riorganizzazione. Soprattutto quando manca con evidenza una visione di insieme. Oggi in Commissione è stata presentata una sintesi del piano sociosanitario così limitata e generica da poter essere applicata a qualunque modello sanitario. Aspettiamo un piano organico e più dettagliato, per poter discutere nel merito.

Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico

GESTIRE IL CICLO DEI RIFIUTI: la Provincia è immobile.

Conferenza stampa del Pd presso la sede della Provincia a Tecnoparco, lunedì 3 ottobre, alla presenza del segretario provinciale Antonella Trapani, del capogruppo provinciale Giuseppe Grieco e del consigliere Francesco Pesce, del capogruppo in comune Angelo Rolla e del consigliere Giovanni De Benedetti e del coordinatore del circolo PD di Gravcellona Toce Roberto Birocco.
All’ordine del giorno l’immobilismo della provincia sul tema dello smaltimento dei rifiuti; ed è per questo che, simbolicamente, sono stati depositati tre sacchetti dell’immondizia del “nero” davanti all’entrata della sede della Provincia.
Di seguito un riassunto della presi di posizione del Pd e delle sue proposte.
Premessa Nessun progetto a livello locale: che fine ha fatto la norma che il centro sinistra ha inserito nel Piano Territoriale Provinciale per garantire l’utilizzo del sito di Mergozzo per un impianto per produrre biogas con la raccolta differenziata dell’umido? Quali incentivi e risorse la Provincia sta mettendo in campo per mantenere e incrementare la raccolta differenziata? Cosa si farà delle quasi 30 mila tonnellate di rifiuti del VCO dopo la chiusura annunciata del forno inceneritore?

La dismissione programmata del forno è una scelta inevitabile in un prossimo futuro poiché l’impianto di Mergozzo, che pure ha svolto fino ad ora un servizio importante e in condizioni accettabili da un punto di vista ambientale, è tecnologicamente vecchio e di dimensioni “troppo piccole” per essere opportunamente rigenerato con un rapporto costi benefici accettabile.

Il problema è che la Provincia non sta mettendo in campo nessuna proposta per gestire il dopo chiusura. Cosa succederà alle quasi 30 mila tonnellate di rifiuto “nero” prodotte nella nostra provincia? Il rischio è di legarci mani e piedi a soggetti esterni, con l’incertezza dei costi e dei destini del loro smaltimento.

Per quanto ci riguarda queste sono le nostre proposte:

1. Proseguire nella politica della raccolta differenziata “porta a porta”. Dal 2004 al 2009 la Provincia ha cofinanziato – assieme ai Comuni – investimenti per quasi 2 milioni di Euro, mentre nei primi due anni dell’Amministrazione Nobili non sono stati stanziati fondi significativi al riguardo e la raccolta differenziata appare al palo.

2. trasformazione dell’impianto di incenerimento di Mergozzo in impianto a biogas per la produzione di energia; non si tratterrebbe di “bruciare” i rifiuti, ma di recuperare dalla frazione umida. Oltre al risparmio (abbattimento dei costi di smaltimento dell’umido) si avrebbero entrate legate alla produzione di energia elettrica e di calore (teleriscaldamento). Chi fine ha fatto questo progetto?

3. sinergia con aziende private per la realizzazione di impianto/i di trattamento a freddo del residuo indifferenziato; politiche e pratiche di valorizzazione delle varie frazioni differenziate raccolte sono il corollario indispensabile per fare in modo che la raccolta differenziata dei materiali (che ha costi evidenti) possa diventare fruttuosa non solo da un punto di vista ambientale, ma anche economico.

4. garanzie di mantenimento degli attuali livelli occupazionali attraverso ricollocazioni del personale nelle attività sopra indicate; è una questione non secondaria ed è risolvibile anche e soprattutto prevedendo e realizzando da subito almeno alcune delle soluzioni che abbiamo prospettato;

Tutto ciò, nel medio termine, potrà garantire il mantenimento e il miglioramento di un servizio già positivo ed anche il contenimento delle tariffe attuali.

Ogni altra scelta (esportazione dell’indifferenziato) o “non scelta” porta diritto alla dismissione di un grande patrimonio gestionale pubblico, ad un ulteriore impoverimento dell’offerta di lavoro sul territorio provinciale, alla privatizzazione del settore e ad una tariffazione sicuramente fuori controllo.

PD VCO
Ottobre 2011