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Emergenza e 118: meno ambulanze! il PD prende posizione

Nell’intervista a La Stampa (del 29 giugno) il direttore generale della sanità, dott. Monferino,  sostiene che i tagli dei piccoli ospedali, (lui preferisce chiamarle
riconversioni e non tagli, ma di questo si tratta) verranno compensati con l’incremento del servizio di soccorso avanzato.
Questa sarebbe una logica di intervento sanitario, discutibile certo, ma con una sua razionalità.
Peccato che non corrisponda al vero.
La delibera adottata dalla Giunta regionale lo scorso 29 maggio, giusto un mese fa, infatti taglia le ambulanze di soccorso avanzato, quelle con a bordo il medico, da 62 a 25. Vengono affiancate da 30 auto con a bordo un medico e un infermiere che, si ipotizza, potrebbero essere utilizzate anche per trasportare il paziente in caso di necessità, ma é evidente che non sono la stessa cosa.
Le cosiddette auto “medicalizzate”, infatti, sono strumenti inadatti a un reale soccorso avanzato. Un’auto medica non è la stessa cosa di un’ambulanza
medica, soprattutto quando è necessario il trasporto d’urgenza del paziente in gravi condizioni, come è dimostrato anche da recenti casi di cronaca. Il
risparmio, in questo caso, è davvero minimo, solo quello della vettura.
Ma gli effetti sulla reale capacità di intervento di emergenza sono concreti e rilevanti.
Nel quadrante Novara, VCO, Biella e Vercelli, ad esempio, le attuali 16 ambulanze con medico (nel solo VCO ora sono 3) diventeranno 6, e saranno
coadiuvate da 7 auto con medico. E’ evidente il calo della qualità del servizio.
Meglio sarebbe stato risparmiare sulla istituzione della nuova struttura di maxiemergenza che dovrebbe intervenire nei grandi eventi, come le
alluvioni, con cui si crea un nuovo primariato.
Per queste ragioni chiediamo alla Giunta regionale di revocare la delibera del 29 maggio che, come al solito nella pratica del presidente Cota, non è stata
discussa con nessuno, e di aprire un confronto sul merito delle scelte.
In attesa di questo, si smetta di raccontare cose non vere, come quanto sostenuto nell’intervista “che avere un’ambulanza di soccorso avanzato a
disposizione sarà come avere l’ospedale sotto casa”.
Aldo Reschigna
capogruppo Consiliare Partito Democratico
regione Piemonte

Assemblea nazionale sul lavoro.

Anna Bozzuto, Alessandro Buzio e Davide Bolognini (nella foto) sono i tre delegati del PD Vco che hanno partecipato alla conferenza nazionale per il lavoro del Pd che si è svolta a Genova nei giorni scorsi.
Riportiamo un commento di Alessandro Buzio, segretario dei Giovani democratici del VCO
Eravamo troppi e tantissimi sono stati gli interventi che avevano qualcosa da dire.
Una Conferenza, quella conclusasi  col comizio trascinante di Bersani, che è stata ben di più di un momento mediatico o di una celebrazione autoreferenziale vecchio stampo. E’ stata l’occasione per rimettere al centro del dibattito politico italiano il tema del lavoro, le sue sfaccettature, i suoi legami con l’economia da una parte e con le storie e le vite delle persone dall’altra.
Lo spirito con cui si è affrontato il tema del lavoro è stato quello del rilancio delle politiche di welfare  accompagnato ad incentivi per la crescita economica, senza la quale il lavoro non può esserci. Il welfare costa, e il tema delle risorse è stato discusso da tutti, essendo coscienti che la Conferenza non avrebbe dovuto scrivere un libro dei sogni, bensì una bozza di programma che il PD sottoporrà ai cittadini e agli alleati. Siamo conviti che gli sprechi ingenti, i clientelismi diffusi, la scarsa incisività della lotta alla grande evasione fiscale, la ridotta tassazione delle rendite finanziarie e provvedimenti quali lo scudo fiscale e la cancellazione dell’ICI sulla prima casa abbiano pesato sulle casse già provate del nostro paese, rendendo impossibili una serie di azioni rivolte tanto allo sviluppo quanto alla redistribuzione equa e ad una fiscalità meno punitiva verso le fasce deboli della popolazione.
La Conferenza è stata l’occasione di lanciare il documento politico firmato da Stefano Fassina e dal suo dipartimento. Complessivamente, considerate sia la relazione di Fassina sia l’analisi sulle risorse sia l’esito del dibattito, il PD si impegna in:
– riforma fiscale che alleggerisca imprese e lavoro ed aggravi un po’ sulle rendite e le transazioni finanziarie, esclusi i titoli di stato;
– piano per gli investimenti industriali e per gli sgravi fiscali sugli investimenti privati vincolati a progetti sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale;
– un piano di rilancio della contrattazione, attraverso una riforma della rappresentanza sindacale con l’accordo di tutte le maggiori sigle sindacali italiane;
– maggiore spazio per la contrattazione aziendale, di secondo livello, senza che si venga meno ai contratti nazionali;
– maggior costo del lavoro atipico perché venga ripagata la flessibilità con maggiori retribuzioni;
– parificazione dei contributi previdenziali tra le tipologie contrattuali;
– possibilità di totalizzazione dei contributi raccolti in diversi lavori senza oneri per il contribuente;
– riforma dell’apprendistato, riduzione funzionale dei contratti atipici, fondi per maternità e paternità;
– incentivi verso il riconoscimento d’un rimborso spese minimo per stagisti, tirocinanti e praticanti;
– introduzione dello statuto del lavoro autonomo;
– defiscalizzazione integrale per i progetti imprenditoriali di giovani;
– reinserimento delle tracciabilità per combattere l’evasione fiscale (i risparmi, oltre a una riduzione della spesa corrente, dovrebbero finanziare i provvedimenti qui sopra);
– reddito minimo universale per ogni forma di contratto;
– introduzione del reato penale di caporalato;
Naturalmente, ciascuno di questi punti è stato discusso, integrato, perfezionato, studiato, dibattuto tra le forze sociali e i delegati presenti in Conferenza, la quale si è distinta per concretezza e ricchezza di contributi e contenuti. Non si è voluto discutere in maniera astratta e tecnicista di politiche economiche e del lavoro, ma si è partiti dalle persone, dalle esperienze del lavoro che c’è, che è intermittente, che è a rischio o che non c’è più, nelle manifatture e nei servizi, nelle professioni e tra i precari. Unendo analisi politica ed economica, esperienze umane e sociali e infine proposta programmatica, si è voluta esprimere l’idea che il lavoro non è solo un capitolo dei tanti della politica e della vita delle persone, ma qualcosa di più. Esso è, come ha detto bene Bersani, la nostra “quota, più o meno piccola, di trasformazione del mondo”, di interazione con la collettività, di dialogo con la società, di scambio. Il lavoro ha mille facce: il nostro partito si è colorato di tutte queste facce, e si tratta di colori veri, concreti, contro il grigiore del sistema mediatico che premia le chiacchiere da retrobottega o il “teatrino della politica”, per dir così.
Colorare dei colori del lavoro, della giustizia sociale e dell’uguaglianza la nostra partecipazione politica, civica e pubblica significa dare questa riscossa civica al paese di cui tanto parliamo e che altrimenti resterebbe astratta e inattuale; è un compito, questo, che come Giovani Democratici sentiamo profondamente nostro e al quale ci atterremo con lo slancio e l’entusiasmo di cui c’è bisogno perché questa occasione di riscossa non vada perduta, sprecata o non si esaurisca.

Conferenza provinciale del Partito Democratico per il Lavoro

Giovedì 9 giugno 2011 alle ore 20:30 presso l’Ex Cinema di Villadossola (in Via Boldrini 38), si terrà la Conferenza provinciale del Partito Democratico per il Lavoro con la partecipazione del Coordinatore regionale per il Lavoro del Pd Piero Pessa.
I lavori saranno coordinati dai responsabili Lavoro Pd del Vco Anna Bozzuto e Paola Bertinotti. Interverranno il segretario provinciale Antonella Trapani, il capogruppo regionale Pd Aldo Reschigna e gli amministratori locali.
Sono invitati alla Conferenza tutti i democratici, i lavoratori, i rappresentanti delle forze sociali, sindacali ed economiche della provincia.
Potete cliccare qui per scaricare il materiale ed i documenti in discussione della serata:
Documento sul lavoro per conferenza nazionale 2011
Documento nazionale sul fisco 2011

Il tema del lavoro, dello sviluppo e più in generale del rilancio delle possibilità economiche della nostra Provincia e Regione è al centro dell’azione politica dei Democratici che sono impegnati in tutto il territorio provinciale e nelle istituzioni, ai vari livelli, come forze di governo o di opposizione, per non lasciare soli lavoratori, imprese, famiglie.
Sarà l’occasione per il PD di avanzare proposte sul nuovo diritto unico del lavoro, per restringere il campo del lavoro precario a vantaggio del lavoro stabile.
Riforme che riguardano i giovani, le donne il cui impiego deve essere sostenuto, e il mondo del lavoro autonomo e professionale.
La crisi economica si va progressivamente trasformando in una crisi sociale per fasce sempre più ampie di popolazione.
Segreteria PD VCO

COQ di Omegna: esperienza a rischio?

Siamo allo stato confusionale più incredibile tra gli amministratori di centro destra sul tema sanità.
Nei giorni scorsi il PD omegnese aveva preso ufficialmente posizione per denunciare la possibilità che il reparto di Medicina dell’ospedale omegnese fosse a rischio e per sottolineare la necessità di una stabilizzazione urgente dell’esperienza del centro ortopedico di quadrante (per permettere di avere investimenti e un futuro certo).
In queste ore abbiamo letto le dichiarazioni del sindaco di Omegna Quaretta e del presidente della provincia Nobili che, in qualità di membri del CDA dello stesso centro ortopedico di quadrante, ripetono le nostre stesse preoccupazioni attaccando frontalmente la direzione dell’Asl 14 del commissario Cattrini.
I vertici dell’Azienda Sanitaria sono stati assenti alla riunione del CDA che doveva discutere del tema e i due componenti Nobili e Quaretta attaccano affermando “ speriamo vivamente che ciò non sia conseguenza di una scelta premeditata e che siano presenti alla prossima riunione del CdA fissata per l’11 luglio. Vogliamo credere che a tutti i livelli territoriali ci sia la volontà di assicurare non solo la prosecuzione della sperimentazione che dal 2003 ha consentito di avviare questo percorso al Madonna del Popolo, ma di trovare in tempi brevi per questa gestione sperimentale, per la quale c’è più di un positivo riscontro, una forma organica e definitiva nell’assetto dell’offerta sanitaria regionale”.
Due considerazioni.
Uno: evidentemente le preoccupazioni sollevate dal PD omegnese sono più che fondate ed il rischio che un altro taglio alla sanità venga effettuato è reale.
Due: è altrettanto evidente che si defila una guerra all’interno del centro destra sul tema della sanità tra Lega Nord e PDL.
Infatti, Nobili attacca apertamente e pubblicamente il commissario ASL in quota Lega Nord Cattrini per gettare sull’ASL la colpa di possibili tagli alla sanità nella città di Nobili e Quaretta.
Ricordiamo che Nobili è un dipendente ASL in aspettativa e che se voleva sapere i motivi dell’assenza della dirigenza ASL 14 alla riunione del CDA del COQ bastava una telefonata (ha perso il numero di Cattrini?)
Invece al posto di lavorare per risolvere il problema, se ne è uscito con una dichiarazione pubblica, un chiaro modo per gettare la colpa ad altri di possibili futuri tagli.
Ricordiamo però a Nobili che Cattrini l’ha scelto una giunta  regionale di cui fa parte il suo stesso partito e che sarebbe necessaria una politica condivisa sulle scelte ragionali in materia di sanità.
Invece siamo di fronte a guerre intestine, ad attacchi personali e al gioco dello “scarica barile” tra PDL e Lega.
Il rischio è che a pagarne le conseguenze saranno i cittadini del VC0 con meno servizi e meno risorse per la sanità pubblica.

COMUNICAT STAMPA
PD VCO
Ufficio stampa

SANITA’: ZACCHERA “DIMENTICA” L’ASSEMBLEA DEI SINDACI

Siamo consapevoli che nella proposta della Giunta Cota, in merito alla riorganizzazione della sanità piemontese, l’assemblea dei Sindaci viene azzerata.
Ci chiediamo, ironicamente, – afferma il segretario provinciale del PD Antonella Trapani – perché il sindaco di Verbania Zacchera ha anticipato i tempi?
In un momento di grande confusione intorno al nostro sistema sanitario assistenziale ed ospedaliero, dove si rincorrono voci di privatizzazioni, chiusure, dislocamento di personale e a lanciare gli allarmi sono stati spesso primari e medici, non si senta l’esigenza di un confronto in seno al nostro territorio.
Si ritiene forse che non serva la discussione ed il confronto territoriale?
Il sindaco di Villadossola  – prosegue la Trapani – ancora oggi chiede che tale momento di dibattito tra il commissario dell’ASL Cattrini e i rappresentanti eletti dei cittadini sia subito attivato. Il sindaco è il primo riferimento per il cittadino, perché deve esser l’ultimo ad ottenere le informazioni?
Prima di essere un esponente politico del PDL (magari in contrasto con le scelte regionali?) l’on. Zacchera è un sindaco e per questo, a nostro modesto parere, interessato al riassetto della nostra sanità provinciale.
Siamo alle porte dell’estate, si stanno organizzando le ferie estive non vorremmo trovarci, alle chiusura delle scuole, di fronte a reparti”chiusi per ferie estive”.

PD VCO
Ufficio Stampa

CHIUSURA DEL CENTRO DI SALUTE MENTALE E DEL CENTRO DIURNO DI DOMODOSSOLA

Aldo Reschigna

Il capogruppo regionale PD Aldo Reschigna ha presentato una interrogazione sulla probabile chiusura del Centro di salute mentale e del
Centro diurno di Domodossola.
“Ho chiesto al presidente Cota come intenda attivarsi per risolvere le criticità riguardanti il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL VCO ed, in particolare, per scongiurare il serio ed imminente rischio di chiusura del Centro di salute mentale e del Centro diurno di Domodossola”, spiega Reschigna.
“Il principale problema è la carenza di personale. Per il Dipartimento di salute mentale dell’Asl VCO, l’organico minimo essenziale al funzionamento delle strutture afferenti sarebbe pari a 16 dirigenti medici, ma, allo stato attuale, ne risulterebbero solo 7, di cui 2 in malattia”.
“E’ una situazione inaccettabile”, aggiunge Reschigna, “anche perché a farne le spese sarebbero soprattutto i malati e le loro famiglie. Purtroppo le scelte della Giunta regionale, a partire da quelle del blocco del turn over del personale e del taglio delle prestazioni straordinarie, ricadono immediatamente su servizi importanti. Per questo ho chiesto al presidente Cota di intervenire immediatamente per scongiurare una chiusura che sarebbe drammatica”.
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico