Archivi categoria: Politica generale

Taglio del 5 per mille alle associazioni: il PD si mobilita.

image Il Partito Democratico del VCO presenterà nei prossimi giorni un ordine del giorno nei Comuni del VCO e, attraverso il gruppo, anche al consiglio della Provincia del Verbano Cusio Ossola per protestare contro il "bel regalo di Natale" che Tremonti ed il govewrno Berlusconi hanno fatto al volontariato nazionale (un "bel" regalo in vista del 2011 Anno Europeo del Volontariato!).
L’ordine del giorno chiede: "si ristabilisca il diritto dei cittadini a veder assegnato all’ente prescelto il 5 per mille delle proprie imposte e non solo una piccola parte. O che almeno si riduca il danno ripristinando il precedente stanziamento, al fine di non sottrarre risorse preziose al terzo settore e al mondo della ricerca scientifica e sanitaria, che ha utilizzato negli ultimi anni le risorse derivanti dal 5 per mille per fare fronte alla progressiva riduzione dei fondi statali alla ricerca".
Nel mirino il taglio previsto dalla Legge di stabilità presentata da tremonti e approvata dalla Camera, che riduce 75 per cento il 5 per mille versato dai contribuenti in favore di enti o associazioni di loro scelta.
Un taglio che limita in maniera drastica la possibilità di operare per molte associazioni di volontariato che basavano sugli introiti del 5 per mille dei cittadini alcune delle loro iniziative basilari. Pubblichiamo il testo dell’ODG (quello per il consiglio provinciale)

Il Consiglio Provinciale del Verbano Cusio Ossola
Premesso che

• Nella legge di stabilità approvata dalla Camera dei Deputati sono previsti pesantissimi tagli ai fondi per il sociale, che non possono non creare forte preoccupazione per il peggioramento delle condizioni di vita che nei prossimi anni dovranno affrontare le cittadine e i cittadini italiani più bisognosi di un supporto pubblico. A questi si aggiunge un taglio del 75% ai fondi del 5 per mille, che avrebbero dovuto essere risorse aggiuntive ma in realtà in questi anni hanno rappresentato una forma di integrazione dei minori stanziamenti di risorse pubbliche per il terzo settore;
• questa scelta equivale ad una vera e propria provocazione per tutto il Terzo Settore e rappresenta un attacco alle associazioni di volontariato che rischiano seriamente di non poter più aiutare i cittadini più fragili e bisognosi;
• in questo modo quasi quindici milioni di cittadini contribuenti che hanno scelto di sostenere il volontariato e il Terzo Settore con il 5 per mille, vengono traditi nella loro libera scelta.
• questo provvedimento è solo l’ultimo schiaffo per il non profit. Da marzo infatti sono state cancellate le agevolazioni sulle tariffe postali e così oggi inviare bollettini e comunicazioni ai sostenitori costa il 340% in più. C’è inoltre il taglio al fondo nazionale per le politiche sociali: 435 milioni nel 2010, 35 nel 2011.
• nel testo ora all’esame del Senato viene ridotto drasticamente il Fondo per il diritto al lavoro del disabili (L.68), si passa infatti da un assestato per il 2010 di 42 milioni di euro, a 11,76 milioni di euro per il 2011, con una riduzione di ben 30,24 milioni. Ed è previsto per gli anni 2012 e 2013 un ulteriore taglio, arrivando al 2013 con soli 2,73 milioni. Queste risorse sono quelle che vengono date come sgravi contributivi alle aziende, proprio per favorire l’inserimento lavorativo dei disabili. Senza queste risorse si rischia che questo processo attivato con la L. 68 si interrompa, che i disabili siano riconsegnati ad una vita di non lavoro, scaricati sulla propria famiglia e sui servizi sociali (che però non avranno nessuna possibilità di prendersene cura, visti i tagli agli Enti Locali);
• Viene azzerato il fondo per la non autosufficienza. Dai 300 milioni del 2010 allo zero euro del 2011. Ed è noto quanto sia crescente il bisogno di servizi e di assistenza per una fetta di popolazione in continuo aumento.
Nel fare nostre le preoccupazioni di Andrea Olivero, presidente del Forum del terzo settore quando afferma che «La riduzione delle risorse ci dice anche che la sussidiarietà non è l’architrave del nostro welfare, ma solo un lusso che oggi non possiamo più permetterci».

Sostiene

le richieste del terzo settore chiedendo al Governo e al Parlamento di onorare gli impegni, di ascoltare il non-profit e di non colpire i servizi sociali, di non togliere quelle risorse che in applicazione del principio di sussidiarietà i cittadini danno al Volontariato e al Terzo Settore.

Considerato inoltre che
il 2011 è l’Anno Europeo del Volontariato

Nel 2011 verrà infatti celebrato anche il 10° anniversario dell’Anno Internazionale del Volontariato delle Nazioni Unite che nel 2001 dimostrò l’alto livello di attenzione dall’opinione pubblica per i volontari e il loro contributo alla società

Chiede

che si ristabilisca il diritto dei cittadini a veder assegnato all’ente prescelto il 5 per mille delle proprie imposte e non solo una piccola parte. O che almeno si riduca il danno ripristinando il precedente stanziamento, al fine di non sottrarre risorse preziose al terzo settore e al mondo della ricerca scientifica e sanitaria, che ha utilizzato negli ultimi anni le risorse derivanti dal 5 per mille per fare fronte alla progressiva riduzione dei fondi statali alla ricerca.

Impegna

a intraprendere, anche attraverso la commissione consigliare di riferimento, un percorso di ascolto delle realtà e dei soggetti rappresentativi del non profit del Vco per consentire l’adozione di politiche pubbliche utili e condivise al fine della valorizzazione di questi soggetti come protagonisti fondamentali e preziosi del nostro territorio

la Giunta Provinciale a sostenere in ogni sede le istanze del presente ordine del giorno

FERROVIE: LA GIUNTA COTA GUIDA IL TRASPORTO FERROVIARIO REGIONALE SU UN BINARIO MORTO.

image Con la scelta di cancellare le gare indette dalla Giunta Bresso, il governo regionale del Piemonte si piega, di fatto, al diktat del monopolista Trenitalia, e fa compiere a tutto il sistema e alle sue prospettive di ammodernamento un salto all’indietro di oltre un anno.
Un anno perso a demolire la concorrenza, senza peraltro avere neppure concluso un nuovo contratto con l’attuale gestore.
A questa scelta miope e dannosa per i pendolari, si aggiungono le dichiarazioni del Presidente Cota, che anche in questo caso dimostra una conoscenza assai superficiale degli argomenti di cui parla. Il programma di gare per lotti, varato dalla precedente amministrazione, prevedeva infatti la progressiva messa a gara di tutto il servizio ferroviario regionale. Il primo lotto bandito (e ora annullato da Cota) non riguardava solo la Torino-Milano, ma anche i due interi bacini del nord-est (Vercelli, Biella, Novara, Vco) e del sud-est (Asti e Alessandria), mentre era previsto entro il 2010 l’avvio della gara per il bacino del sud-ovest (Cuneo).
l’unico bacino su cui ancora non era stata stabilita la data di messa a gara era quello relativo al lotto metropolitano. Per una ragione molto semplice: era impossibile definire, anche a causa della latitanza del Governo sui finanziamenti promessi per la realizzazione del servizio ferroviario metropolitano, la consistenza esatta dei servizi da mettere a gara per un arco di tempo assai lungo (dodici anni).
Inoltre, nel bando di gara già pubblicato, era previsto l’obbligo per i concorrenti interessati alla linea Torino-Milano di presentare un’offerta valida anche per almeno uno dei due lotti bacinali; e insieme a ciò un meccanismo di contribuzione pubblica che, in pratica, quasi azzerava l’intervento della Regione sulla To-Mi, concentrando risorse assai più consistenti sui bacini meno attrattivi.
Insomma, un meccanismo molto ben equilibrato e giudicato assai efficace da illustri esperti di economia dei trasporti, quali il professor Marco Ponti.
Ed è quantomeno sbalorditivo che Cota, nel presentare le ragioni della sua scelta, manifesti una così scarsa conoscenza dell’argomento. Più informata e puntuale, invece, la posizione dell’Assessore Bonino, che ha pubblicamente ammesso le difficoltà insorte, per la mancata concessione da parte di Fs delle aree di deposito e manutenzione.
Spia evidente di un atteggiamento ostruzionistico del monopolista, che alla fine ha avuto la meglio.
Una scelta a danno degli utenti, ammantata di promesse che, puntualmente, non saranno mantenute (basta vedere le condizioni penose del servizio nelle Regioni che hanno sottoscritto più di un anno fa gli accordi con Trenitalia). E indorata da qualche pillolina, quale l’annunciato ripristino della carta “tutto treno”, che consentirà di ai pendolari di viaggiare su Eurostarcity e Intercity ormai quasi inesistenti.
E a danno degli stessi ferrovieri occupati nel trasporto regionale, imprigionati in un meccanismo che, dietro l’apparente tutela di qualche beneficio consolidato, saranno i primi a pagare la progressiva dequalificazione del servizio nel quale sono impegnati.

Daniele BORIOLI
Resp. Dipartimento
Infrastrutture e Territorio
PD Piemonte

Comunità Montana Valli dell’Ossola: la maggioranza non esiste più.

image Per la seconda volta, dalla nascita del nuove ente, il centro destra ha fatto mancare il numero legale al consiglio della Comunità Montana Valli dell’Ossola e per la seconda volta è stato il gruppo di minoranza che, come ha spiegato il capogruppo Stefano Costa, per senso di responsabilità ha consentito il prosieguo della seduta. Il motivo è stato quello di far approvare un bilancio che, sebbene mostri parecchie pecche, garantisce ai comuni ossolani alcuni trasferimenti fondamentali per la vita degli stessi. Ribadiamo che noi, fin da subito, vista la delicatezza della costruzione del nuovo ente, avevamo suggerito un percorso unitario attraverso un governo istituzionale come in altre zone del Piemonte nelle quali questa scelta sta dando i suoi frutti.
E’ sconcertante assistere alle diatribe interne alla Pdl esplicitate, tra l’altro da una missiva di alcuni consiglieri del gruppo “amici della montagna”.
La Comunità montana viene trattata da molti esponenti locali come il mercato delle vacche, luogo nel quale barattare il proprio voto con fondi per i propri comuni, mostrare i muscoli per rafforzare le proprie posizioni all’interno del centro destra.
A questo punto ci aspettiamo e auspichiamo che Francini prenda in esame altre strade per l’interesse del territorio.
PD VCO Ufficio stampa

Sanità: campagna manifesti PD.Pericoli in vista!

image Per vedere i manifesti del PD affissi sul tema in questi giorni nel VCO cliccate qui.
Sanità: purtroppo avevamo ragione. Pericoli in vista! Se ne discuta subito in consiglio provinciale. Si convochi subito la conferenza dei Sindaci. Interpellanza e campagna di manifesti del PD.
È questo il titolo del comunicato stampa inviato lunedì 29.11 dal PD del VCO. Ecco il testo.
Avevamo scritto nelle settimane scorse di confusione, di pericoli, di probabili scelte, con le nuove linee guida in campo sanitario della giunta regionale di Cota, che rischiavano di penalizzare il nostro territorio, con il possibile declassamento dei nostri ospedali ed il conseguente rischio di perdita dei Dea, o di uno di essi.
Preoccupazioni lanciate dai sindaci Marzio Bartolucci di Villadossola e di Baveno Massimo Zoppi, dal capogruppo in regione Aldo Reschigna, dal PD, persino dall’onorevole Zacchera (che di Cota è alleato) e prima di tutti dall’ordine dei medici del Vco.
Lega Nord e PDL ci hanno risposto: state alimentando polemiche pretestuose. State tranquilli non succederà nulla e la sanità del VCO non sarà colpita. Nemmeno pochi giorni dopo lo stesso consigliere regionale leghista De Magistris, in un dibattito televisivo venerdì scorso, non è stato in grado di chiarire se gli ospedali di Verbania e Domodossola saranno, anche in futuro, dotati di DEA o di Pronto Soccorso. Il centro destra locale, attraverso i propri amministratori, a partire dal consigliere regionale Marinello, appare più concentrato ad umiliare il Sindaco di Verbania (impedendogli di convocare la Conferenza dei Sindaci) che a chiarire se le preoccupazioni dei cittadini, dei Comitati Salute, dei Sindaci del VCO siano, o meno, annoverabili tra gli “inutili allarmismi”
Per questo il PD ha presentato oggi un’interpellanza in Provincia, per portare al più presto in consiglio provinciale questo tema e per sollecitare il presidente Massimo Nobili, assolutamente e colpevolmente immobile e silenzioso su questo problema.
Ricordando, sommessamente, allo stesso Presidente che esiste anche il peccato di omissione che commetterebbe se non agisse – con tutta l’autorevolezza della sua carica – a tutela dell’“ospedale unico plurisede” del Verbano Cusio Ossola con entrambi i Dea del “Castelli” e del “San Biagio”, nosocomio le cui caratteristiche sono pienamente compatibili con quelle che le linee guida regionali attribuiscono agli ospedali provinciali “a media intensità assistenziale” (ospedali di fascia “B”).
Chiediamo inoltre che sia convocata al più presto la conferenza dei Sindaci.
Parallelamente abbiamo lanciato una campagna di manifesti sul tema, affissi in tutti i comuni della nostra provincia in cui esprimiamo questo pericolo.
Qui di seguito il testo dell’interpellanza presentata da tutto il gruppo consigliere del PD in provincia.

PD Ufficio stampa

INTERPELLANZA

Signor Presidente,

con la presente interpellanza le chiediamo di portare anche in seno al consiglio provinciale il dibattito sulla sanità del Verbano Cusio Ossola

tale questione si è riaperta a causa delle nuove linee guida della giunta Cota: che sono difficilmente interpretabili persino dai consiglieri regionali della Lega Nord se è vero, come è vero, che lo stesso consigliere De Magistris, in un dibattito televisivo, non è stato in grado di chiarire se gli ospedali di Verbania e Domodossola saranno, anche in futuro, dotati di DEA o di Pronto Soccorso.

Il centro destra locale, attraverso i propri amministratori, appare più concentrato ad umiliare il Sindaco di Verbania (impedendogli di convocare la Conferenza dei Sindaci) che a chiarire se le preoccupazioni dei cittadini, dei Comitati Salute, dei Sindaci del VCO siano, o meno, annoverabili tra gli “inutili allarmismi”

Dei 50 milioni di € destinati all’edilizia sanitaria piemontese pare che nemmeno un centesimo sia previsto per il VCO: affermare che la seconda ala del San Biagio non sarà realizzata pensiamo non possa essere interpretato come “inutile allarmismo”.

Signor Presidente,

le funzioni che competono alla sua carica amministrativa non la indurranno a commettere peccati in opere ( questi riguardano la Giunta Regionale) e neppure in parole (questi riguardano i consiglieri regionali della Lega Nord di questo territorio): le ricordiamo, sommessamente che esiste anche il peccato di omissione, che lei commetterebbe se non agisse – con tutta l’autorevolezza della sua carica – a tutela dell’ “ospedale unico plurisede” del Verbano Cusio Ossola con entrambi i Dea del “Castelli” e del “San Biagio”, nosocomio le cui caratteristiche sono pienamente compatibili con quelle che le linee guida regionali attribuiscono agli ospedali provinciali “a media intensità assistenziale” (ospedali di fascia “B”) .

NIENTE RISORSE PER LA SECONDA ALA DEL SAN BIAGIO DI DOMODOSSOLA.

image DICHIARAZIONI di Aldo Reschigna ed Antonella Trapani

Niente risorse per la seconda ala del San Biagio di Domodossola. la sanita’ del vco non e’ un problema per la giunta regionale, che privilegia altri territori”.

Stamattina in Commissione regionale l’assessore alla sanità Caterina Ferrero ha reso noto il riparto dei 50 milioni destinati all’edilizia sanitaria nel 2011.
Le risorse andranno a Biella, Verduno, Torino e Novara. Non una lira per il VCO e per la seconda ala del San Biagio di Domodossola, nonostante da un anno sia fermo in assessorato il progetto esecutivo e si attendeva solo lo stanziamento dei 20 milioni di euro necessari per la realizzazione.
l’assessore Ferrero ha deciso altrimenti, evidentemente il VCO non è al primo posto nelle sue preoccupazioni e in quelle della Giunta. Tutti gli impegni assunti finora sono rimasti parole vuote, i fatti si fanno per altre province.
Sono stato l’unico a sollevare il problema oggi, in Commissione.
Naturalmente presenterò un emendamento in sede di discussione del bilancio 2011 in cui chiederò che vengano stanziati i soldi necessari alla costruzione.
Ieri il consigliere regionale di maggioranza De Magistris ha annunciato che, dopo un suo colloquio con l’assessore Ferrero, tutti i problemi della sanità del VCO erano risolti. Oggi è arrivato l’annuncio della Ferrero che nega i soldi al San Biagio. Forse è meglio che De Magistris non parli più con l’assessore Ferrero.
Aldo Reschigna – Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico Comunicato stampa – Sanità: colpiti alle spalle
“Oggi in Commissione regionale è arrivata la conferma che il San Biagio, e più in generale le strutture sanitarie del VCO, non sono oggetto dell’interesse della giunta leghista capitanata da Cota. Dei 50 milioni previsti per il 2011 per l’edilizia sanitaria in Piemonte nessun euro  è previsto per il VCO”.
E’ quanto afferma il segretario provinciale del partito democratico, Antonella Trapani. Per il Partito Democratico è l’ennesima conferma che chi ci governa è in grado di fare solo slogan e proclami ma nessun fatto!
“Abbiamo segnalato per tempo qualche giorno fa – continua Antonella Trapani – le nostre preoccupazioni e sui media sono comparse le rassicurazioni dei consiglieri regionali Leghisti Marinello e De Magistris. I rappresentanti dei medici sono stati tacciati di allarmismo. Gli amministratori, anche di centro destra, pure. E ora? Adesso che si profila con sempre maggiore chiarezza la volontà torinese di declassare la nostra sanità, di togliere a questo territorio, già colpito da una grossa crisi occupazionale, certezze in materia di finanziamento alle strutture sanitarie: quale sarà la scusa che ci rifileranno?
O forse preferiranno il silenzio come fa il presidente della provincia Massimo Nobili?”
Emergono in maniera evidente le contraddizioni tra la propaganda leghista nel VCO e le effettive scelte torinesi che oggi ci penalizzano.
Oggi il Vco è stato colpito alle spalle da coloro che si sono sempre dichiarati promotori di autonomia e difensori del territorio! Il PD continuerà la mobilitazione per la nuova ala del San Biagio raccogliendo le firme di tutti i cittadini che, come noi, credono in una sanità di serie A per tutti.

Ufficio stampa PD VCO

ON. Damiano incontra i lavoratori di Acetati

Acetati: gestione della crisi e prospettive. Si discuterà di questo in un incontro con i lavoratori di Acetati.
l’On. Cesare Damiano, responsabile nazionale del PD “Unità Aziende in crisi” già ministro del Lavoro, ha dato la sua disponibilità prima dell’incontro serale con Ichino.
Il confronto avverrà lunedì 29 novembre alle ore 18.00 presso la sede PD di Via rigola 27 a Verbania Intra. Tutti i lavoratori Acetati ed i cittadini sono invitati a partecipare.
Saranno presenti i consiglieri comunali del PD di Verbania, il coordinatore cittadino Corrado De Ambrogi, il segretario proivnciale Antonella Trapani ed il capogruppo in regione Aldo Reschigna.