Clicca qui per vedere il servizio televisivo sul caso.
“Le dimissioni di rosso da vicepresidente sono il segno di un serio problema politico nel centrodestra – afferma in una dichiarazione il capogruppo regionale PD Aldo Reschigna – e rappresentano solo una ritardata soluzione all’incompatibilità di cui era soggetto.
Non si è mai verificato nella storia del Piemonte, e credo in quella nazionale, che a meno di tre mesi dalla nomina un vicepresidente della Giunta regionale opti per il seggio alla Camera, abbandonando la carica regionale appena assegnatagli. E’ sempre successo il contrario.
Le dimissioni del vicepresidente Rosso sono evidentemente il segno di un serio problema politico nella maggioranza, dell’alto livello di tensione cui sono giunti i rapporti tra Lega nord e Pdl.
Il presidente Cota chiarisca la situazione della maggioranza".
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico
Archivi categoria: Politica generale
Dibattito sull’economia e il lavoro: lunedì19 luglio a Intra
La manovra Tremonti e la manovra sul lavoro di Cota: le difficoltà del Piemonte le critiche e le proposte del Partito Democratico.
È questo il titolo dell’incontro pubblico che si svolgerà lunedì 19 luglio 2010 alle ore 21.00 presso la Sala Rosmini
presso Hotel Il Chiostro a Verbania Intra.
Potete scaricare cliccando qui il PDF delle proposte del PD in materia e il video dello spot dell’iniziativa.
Presiede l’incontro Liliana Graziobelli segretario Provinciale PD VCO.
Relazione sulla manovra Tremonti dell’Onorevole Mario Lovelli, parlamentare piemontese ed ex Sindaco di Novi Ligure.
Relazione sulla manovra Cota di Aldo Reschigna, presidente del gruppo consigliare PD Piemonte.
Interverrà Enrico Borghi, presidente nazionale Uncem
Seguirà il dibattito e poi la conclusione dei lavori con la presentazione di un documento di proposta. Sono invitati lavoratori, cittadini, famiglie, amministratori, associazioni economiche e sindacali. Organizza il gruppo consiliare regionale PD e il Coordinamento provinciale PD VCO
I tagli della finanziaria di Tremonti ai principali comuni del VCO: ecco il calcolo di quanto costa
Clicca qui per vedere il servizio televisivo. Riportiamo una tabella con uno studio realizzato da un gruppo di deputati del Partito Democratico, in collaborazione con il Centro Studi dell’ANCI, nel quale si vedono gli effetti della manovra del governo Berlusconi sui bilanci dei 7 comuni del Vco con oltre 5 mila abitanti.
Per capire meglio i dati, nella colonna “nuovo obiettivo 2011" sono calcolate le somme che ogni comune dovrà risparmiare per rispettare il patto di stabilità, nella terza colonna "valore manovra" sono calcolati i minori trasferimenti da parte dello stato ai comuni, nella quarta colonna "valore manovra pro-capite" troverete la cifra che ogni abitante dovrà pagare per coprire gli effetti dei tagli, nella quinta colonna "taglio implicito della spesa" troverete la percentuale del taglio sui bilanci.
Come si può notare anche nel VCO i tagli ai bilanci saranno davvero pesanti, dal 1,4% di Stresa al 9,6% di Domodossola, in termini assoluti da 100 mila euro in meno per Stresa sino al 1 milione e 700 mila di Domodossola.
Ovviamente i comuni saranno costretti o a tagliare i servizi ai cittadini o a far ricadere sulle loro teste il costo aggiuntivo di questi tagli effettuati dal governo Berlusconi.
I calcoli sono presto fatti.
Per una famiglia media di 4 persone i tagli incidono per 220 euro a Cannobio, 336 euro a famiglia a Domodossola, 120 euro a Gravellona Toce, 120 euro ad Omegna, 100 a Stresa, 128 a Verbania, 284 euro a Villadossola.
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Comune |
Popolazione |
Nuovo Obiettivo 2011 |
Valore Manovra |
Valore Manovra pro-capite |
Taglio implicito della spesa |
|
|
€ |
€ |
Euro |
% |
CANNOBIO |
5.132 |
278.000 |
283.000 |
55 |
4,5% |
DOMODOSSOLA |
18.452 |
1.696.000 |
1.554.000 |
84 |
9,6% |
GRAVELLONA TOCE |
7.781 |
518.000 |
233.000 |
30 |
3,9% |
OMEGNA |
16.074 |
478.000 |
479.000 |
30 |
3,6% |
STRESA |
5.179 |
54.000 |
103.000 |
20 |
1,4% |
VERBANIA |
31.134 |
1.154.000 |
1.000.000 |
32 |
3,1% |
VILLADOSSOLA |
6.909 |
475.000 |
491.000 |
71 |
7,7% |
Ricorsi: lo “smemorato” Marinello.
“Brutta storia quella dei ricorsi”. Ha titolato così un suo intervento nei giorni scorsi sulla stampa locale Michele Marinello, ex sindaco di Domodossola ed attuale consigliere regionale. A seguire una filippica sullo scippo della volontà del popolo, contro “la vergogna dei ricorsi” ecc.
Il riferimento è al ricorso, presentato da alcune forze del centro sinistra, contro presunte gravi irregolarità nella presentazione di alcune liste che appoggiavano il presidente Cota alle ultime elezioni regionali.
Come al solito gli esponenti della Lega Nord (e del centro destra) hanno la memoria corta.
Marinello non si ricorda che a Domodossola nel 1996 quando il centro destra (di cui faceva parte anche l’ex sindaco) non aveva gradito la vittoria elettorale di stretta misura del sindaco Cattrini, aveva presentato ricorso formale che, solo dopo due anni di carte bollate, ricorso al TAR, avvocati, si era risolto a favore dell’amministrazione comunale Cattrini?
Marinello non si ricorda la vittoria di Prodi nel 2006, con gli attacchi per il voto “truccato” ( a dire del centro destra) e i conseguenti ricorsi ed appelli? Marinello non ricorda che il “precedente pericoloso”, che a suo dire sarebbe questo ricorso delle regionali Piemontesi, c’è già stato con il centro destra nel 2000, dopo le elezioni regionali in Molise da loro perse, che presentò ricorso proprio sulla presentazione delle liste (e si tornò a votare)?
Adesso gridano allo scandalo, allo scippo della volontà popolare, ma in questi precedenti casi a lor signori è parso normale, invece, avviare dei ricorsi, senza tenere conto della volontà degli elettori.
l’ex sindaco Marinello ritiene inopportuno il ricorso in atto sebbene in questo caso non c’è in discussione il rifiuto di accettare la vittoria di Cota, ma la contestazione di regole e leggi (eventualmente) infrante che non possono valere solo per alcuni e per altri no.
Ricordiamo a Marinello che la volontà popolare non può superare le leggi e la costituzione vigente. Basta citare l’articolo 1 della costituzione: “l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
E se la legge sulla presentazione delle liste è farraginosa la cambino. Governano a Roma, in regione Piemonte e in provincia del VCO e sembrano invece un partito d’opposizione, sembra che a Roma e nelle poltrone dei ministri ci sian altri e non Bossi, Maroni o Calderoli (basta che la nuova legge non la facciano fare a Berlusconi, lui consentirebbe solo la presentazione delle sue di liste – ci sia consentita la battuta -).
Vorrei suggerire all’ex sindaco Marinello che, in questa situazione, sarebbe più dignitoso aspettare con pazienza l’operato della giustizia che per quanto ci riguarda farà il suo dovere, qualunque sia il risultato di questo ricorso.
Non credo che Marinello e la Lega potranno vantare altrettanta tranquillità nell’accogliere un eventuale giudizio per loro negativo.
Lilliana Graziobelli
Segretario PD VCO
PD Ufficio Stampa
Dal Governo una nuova gabella sui ruderi da accatastare
Altro che federalismo. Dal Governo una nuova gabella sui ruderi da accatastare. Altro centralismo, burocrazia e spese a carico dei cittadini di montagna.
Una “bella” sorpresa è arrivata, dal governo Berlusconi, per i cittadini delle zone di montagna.
Come se già non bastasse questa manovra finanziaria che taglia fondi alle amministrazioni e i servizi ai cittadini.
Infatti, l’articolo 19 comma 14 del Decreto Legge del 31 maggio 2010 n° 78, in merito alla conformità dei dati catastali di fabbricati oggetto di atto notarile, ha sancito, a partire dal 1° luglio 2010, l’obbligatorietà di denunciare al Catasto Fabbricati tutti i fabbricati rurali oggetto di compravendita, permuta, donazione, divisione, cessione di quote, costituzione di servitù ecc.
“Tutti – sottolinea Stefano Costa del gruppo provinciale del PD – significa anche i ruderi o quei fabbricati ancora in piedi, numerosissimi in ogni comune della nostra Provincia, ubicati in aree marginali boscate, non raggiungibili da strade e difficilmente recuperabili anche in futuro ma oggetto, in particolare, di atti di divisione ereditaria”. Ferma restando l’esenzione da imposte e da dichiarazione al Catasto Urbano precisata dall’Agenzia del Territorio, dopo l’invio dei numerosi avvisi di accertamento degli scorsi mesi, in questo caso l’obbligatorietà risulta invece inevitabile ogni qual volta ruderi o vecchie stalle in luoghi remoti saranno oggetto di atto notarile.
“Ne consegue – afferma sempre Costa – che, volendo procedere comunque all’atto in questione, il proprietario o i proprietari dovranno farsi carico, oltre che delle spese notarili già cospicue, di spese tecniche aggiuntive orientativamente tra i 300 (per i ruderi) ed i 600 euro (per stalle e casere ancora in piedi) in più per ogni fabbricato oggetto dell’atto notarile in questione”.
“E’ un’altra gabella che va a colpire i territori marginali e di montagna – afferma Lilliana Graziobelli segretario provinciale PD – aggiunge burocrazia e va in una direzione diametralmente opposta alla necessità di agevolare gli accorpamenti fondiari in montagna, che a parole è sostenuta anche dalla Provincia del Vco, ma che è resa in questo modo più difficoltosa dal Governo Centrale. Interverremo nelle sedi istituzionali per denunciare questa scelta e chiedere un immediato dietrofront”.
Comunicato stampa
Coordinamento Provinciale PD VCO
Gruppo consigliare PD in Provinciale
PD Ufficio stampa
La riforma Gelmini colpisce pesantemente le famiglie del VCO: tagli al tempo prolungato in 18 scuole
Vi ricordate le promesse del centro destra, di Berlusconi e del ministro Gelmini, dopo l’approvazione della riforma sulla scuola?
Niente tagli a risorse ed orari! Le bugie, però, hanno le gambe corte.
I tagli – reali – apportati alle risorse economiche ed umane hanno portato a situazioni difficili anche nella nostra provincia. A Domodossola l’ultimo esempio, dove la scelta di aver difeso il servizio nelle scuole di montagna porta alla conseguenza di dove rinunciare al tempo pieno.
Ed ecco che le famiglie degli alunni delle scuole elementari “Don Milani” di Domodossola che avevano scelto le 40 ore per i loro figli, vale a dire il tempo prolungato a scuola, in questi giorni hanno avuto dall’ufficio provinciale per la scuola un’amara sorpresa. Richiesta respinta e solo 27 ore contro le 40 richieste. Conseguenza: 21 famiglie in grosse difficoltà per trovare una collocazione ai bambini per due pomeriggi alla settimana.
l’ufficio provinciale scolastico ha dichiarato ai giornali “Questa di Domodossola non è la sola scuola a cui sono state negate le 40 ore. Nella stessa situazione ci sono nel Vco altre 18 scuole. Il tempo pieno poteva essere accolto compatibilmente con le risorse disponibili. ”. Ben 18 scuole nel VCO in cui è stato tagliato il tempio pieno. Questa è la verità!
I nodi vengono al pettine, la riforma Gelmini si sta dimostrando per quello che è in realtà: solo ed unicamente una somma di tagli alle risorse e al personale.
Purtroppo, le famiglie, se ne stanno accorgendo sulla loro pelle.
Ed è solo l’inizio, perché gli ulteriori tagli agli enti locali previsti dall’attuale manovra economica di Tremonti, in discussione in Parlamento, si abbatteranno come una mannaia sui servizi ai cittadini.
I tagli del governo alle amministrazioni locali si traducono in riduzione di servizi ai cittadini.
Ad esserne colpiti saranno i più deboli e le famiglie che dovranno rinunciare a servizi per loro basilari.
Speriamo solo che finisca la sceneggiata degli amministratori locali del centro destra che fanno la voce grossa contro i tagli e poi sono corresponsabili di queste scelte, a partire dai parlamentari locali come Zanetta e Montani.
O come del sindaco di Verbania Zacchera che, proprio ieri, si è si lamentato di questi tagli sui giornali locali – che, dopo la soppressione di LiberBus, porteranno all’eliminazione anche di PiùBus – ma che poi andrà tranquillamente a Roma, unitamente ai suoi colleghi, ad alzare la mano ed a votare la manovra in Parlamento.
Nei prossimi giorni interverremo nelle sedi istituzionali competenti, dalla Provincia al Comune ecc, per chiedere conto di queste scelte, e per far si che il caso della scuola di Domodossola e delle altre 18 nel VCO non cada nel dimenticatoio.
PD Coordinamento provinciale
PD Circolo di Domodossola
PD Ufficio Stampa